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Incontri tra culture nell'oriente ellenistico e romano. Atti del Convegno (Ravenna, marzo 2005)
Si pubblicano gli atti di un Convegno che si è tenuto nel marzo 2005 presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali (Ravenna). In quella sede studiosi italiani dell'Oriente mediterraneo, provenienti da diverse Università (Bologna, Milano ""Cattolica"""", Pisa e Roma 1) e con differenti metodologie di ricerca, si sono confrontati sui temi dei contatti culturali, in senso lato (compresi gli aspetti economici), e sui processi di acculturazione nel lungo periodo, dalla Grecia classica alla Tarda antichità. I singoli contributi, redatti con il preciso intento di abbinare rigore scientifico a chiarezza espositiva, offrono una viva testimonianza della varietà di approccio e di tematiche affrontate."" -
Michel Foucault e la daseinsanalyse. Un'indagine metodologica
Come si giustifica la tematizzazione faucaultiana di un”’ermeneutica del soggetto” rispetto a quelle prospettive — archeologia e genealogia — mediante cui il filosofo sembrava aver chiuso definitivamente con qualsiasi forma di ermeneutica e di soggettività? Per cercare di rispondere a tale questione, si è scelto di riflettere sulla metodologia inaugurata da Foucault attraverso la nozione di a priori storico. Il carattere diagnostico e non teoretico ditale concetto a valore eminentemente operativo-strumentale avvicinerebbe l’indagine foucaultiana della ‘configurazione” dei saperi al dispositivo trascendentale-analitico messo in atto dalla Daseinsanalyse per interrogare «dal l’interno» le configurazioni psicopatologiche dell’esistenza. È nell’intuizione metodologica che scaturisce dall’incontro del giovane Foucault con la speculazione binswangeriana, pertanto, che può essere ravvisata la “source” di una ricerca che, nonostante tutte le sue metamorfosi e i suoi apparenti mutamenti di direzione, non ha mai smesso di «studiare, nella loro storia, le forme di esperienza». -
Coscienza e altertà. La soggettività fenomenologica nelle meditazioni cartesiane e nei manoscritti di ricerca di Husserl
Le Meditazioni cartesiane di Husserl sono un testo celeberrimo ma anche notoriamente ostico. Enormemente influenti per intere generazioni di studiosi di fenomenologia, hanno dato luogo, significativamente, a interpretazioni tra loro molto diverse quando non opposte. Scritte ma non pubblicate dal suo autore, hanno nondimeno rappresentato l’immagine più ufficiale di un pensiero che tuttavia non ha mai smesso di interrogarsi su se stesso e sulle proprie fondamentali presupposizioni, sul senso dell’impresa fenomenologica nel suo complesso e in particolare sullo statuto della soggettività fenomenologica e sul complesso nodo del rapporto tra l’io e l’altro. A quasi ottant’anni dalle conferenze tenute da Husserl alla Sorbona, che ne rappresentano l’origine, e a più di mezzo secolo di distanza dalla pubblicazione del testo tedesco, si può oggi tornare a rileggere questa magistrale sintesi del pensiero husserliano alla luce della pubblicazione dei manoscritti che ne precedono, accompagnano e proseguono il movimento di riflessione. Si può cioè fare il punto su tutti i temi centrali della filosofia di Husserl, e contemporaneamente riproporre quell’impresa di introduzione alla fenomenologia che il filosofo tedesco non soltanto assegnava a questo testo, ma significativamente vedeva come la cifra stessa del proprio pensiero. Una introduzione all’introduzione, dunque, che discutendo il testo nelle sue pieghe, nei suoi presupposti impliciti e nei suoi aspetti problematici, prova a tornare a considerare la fenomenologia non tanto in termini di dottrina filosofica tra altre, quanto (seguendo l’indicazione di Heidegger) come compito del pensiero. E una introduzione che cerca di mostrare in che senso si possa oggi parlare di un Husserl nuovo e diverso rispetto all’immagine tradizionale, da tempo consolidata ma in realtà ancora da discutere e forse da ripensare profondamente. La fenomenologia si pone il compito di essere una scienza della soggettività, e questo saggio prova a mostrare la plausibilità, la fattibilità e in effetti anche la necessità di tale paradossale rivendicazione.Luca Vanzago ha studiato a Pavia, dove si è laureato, a Napoli e a Lovanio in Belgio dove ha conseguito il PhD. Attualmente è ricercatore in filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Pavia, dove insegna filosofia teoretica e storia della filosofia. Si occupa di fenomenologia, di filosofia della temporalità e di problematiche concernenti l’antropologia filosofica e la filosofia della psicologia. Ha pubblicato Modi del tempo (Mimesis 2001) e L’evento del tempo (Mimesis 2005), oltre a numerosi saggi su riviste e libri italiani e internazionali. -
Termini della politica. Vol. 1: Comunità, immunità, biopolitica.
Pubblicato originariamente nel 2008, Termini della politica ha inaugurato un nuovo modo di pensare la politica, nel momento in cui, all’esaurimento del lessico moderno, si è trovata a interpellare direttamente la vita umana nella sua dimensione biologica. Dopo essere stata tradotta in numerosi paesi stranieri (Stati Uniti, Francia, Giappone, Corea, Polonia, Brasile), l’opera riappare adesso in una nuova edizione.rnrnrnComunità, immunità, biopolitica sono tre parole che rappresentano i punti fermi del pensiero di Roberto Esposito, uno degli esponenti più originali della comunità filosofica contemporanea. Tre concetti fondamentali della filosofia politica contemporanea, i quali rappresentano il superamento dei limiti del moderno verso una politica che interpella sempre più direttamente la vita, intesa anche nella sua dimensione biologica. Il volume si apre con un saggio introduttivo di un altro prestigioso studioso, Timothy Campbell, il quale delinea il posto del pensiero di Esposito a livello internazionale. -
Marx & sons. Politica, spettralità, decostruzione
"Qual è il futuro del marxismo?"""" A questa domanda Jacques Derrida aveva tentato di rispondere in """"Spettri di Marx"""", concludendo che senza interrogare nuovamente l'eredità marxista, il marxismo non avrà futuro e il futuro stesso non avrà nessun avvenire. I saggi compresi in questa raccolta sono le risposte date da alcuni dei maggiori filosofi politici contemporanei alla sfida di Derrida. La posta in gioco nella discussione è alta: la possibilità di creare spazi di intervento nel reale, il rapporto tra filosofia e politica, tra teoria critica e pratiche antagoniste. L'esito del dibattito è una chiarificazione del rapporto tra marxismo e decostruzione, e sopratutto della possibilità di pensare la politica come luogo di un'esperienza sottratta a ogni dogma." -
Estetica del colpo di stato. Teologia e politica nella Francia di Richelieu
La Francia nell'età di Luigi XIII conobbe un ricco dibattito sulla filosofia politica. Questo testo, partendo dalle riflessioni sul colpo di stato nel pensiero di scrittori noti come il Naudé o ancora inediti, come Machon, tutti legati alla figura e alla committenza del cardinale Richelieu, propone una reinterpretazione, in termini di filosofia politica, del processo di strutturazione dello stato centralizzato. -
Il viaggio di Domitilla
Domitilla è una bambina di nove anni. Per le vacanze estive si prepara a partire con la sua famiglia di artisti di strada. Non prenderanno l'automobile, e neanche il treno o l'aereo, ma usciranno dalla città a piedi, accompagnati da due asinelli che trainano un carretto. Su questo c'è l'occorrente per vivere nella natura e tanti, tanti gessetti colorati per disegnare in tutte le piazze da cui passeranno durante il loro avventuroso viaggio. Incontreranno personaggi allegri e colorati, mangiafuoco, maghi e animali che parlano ai bambini, e tutto verrà descritto da Domitilla nel suo diario di viaggio. Il libro contiene le cartoline illustrate del viaggio di Domitilla. Età di lettura: da 6 anni. -
R. A. Schwaller de Lubicz. La politica, l'esoterismo, l'egittologia
Chimico, allievo di Matisse, teosofo, amico e maestro di poeti e artisti del calibro di O. V. de Lubicz Milosz, agitatore politico e sociale protagonista di falansteri e progetti utopistici di matrice socialista, alchimista e occultista coinvolto nella formazione della leggenda di Fulcanelli, studioso di geometria pitagorica e simbolica, teorico di una filosofia erotica dell'eccesso, studioso di egittologia e maestro di un gruppo di egittologi eretici e spiritualisti, riferimento indiscusso di una corrente di studiosi di simbolismo intorno alla quale vediamo avvicendarsi personaggi del calibro di René Alleau, Marie Madeleine Davy, Matila Ghyka, il poeta sufi Mounir Hafez... Frutto maturo di suggestioni culturali ed esoteriche complesse che vanno dalla teosofia al socialismo fourierista, dalla magia sexualis della Hermetic Brotherhood of Luxor alla sinarchia di Sant-Yves d'Alveydre, passando per coloriture di volta in volta corporativiste e libertarie, un tale personaggio è forse il crocevia più indicato per illustrare, attraverso l'analisi della sua complessa vicenda spirituale, le tensioni e le influenze che agivano all'interno di un'intera generazione di esoteristi, intellettuali ed artisti francesi ed europei, nati all'ombra della prima, grande crisi del positivismo. -
Chiasmi international. Ediz. italiana, francese e inglese. Vol. 9: Merleau Ponty. Architettura e altre istituzioni della vita
Da una parte, uno scritto del celebre architetto Steven Holl, in cui egli spiega come l'idea merleau-pontiana di chiasma gli abbia offerto ispirazione per il progetto del nuovo museo di Helsinki, il Kiasma Museum. Dall'altra parte, un primo testo postumo dello studioso americano di Merleau-Ponty M. C. Dillon, in cui egli si propone di integrare un pensiero della morte e un pensiero della vita all'interno del suo modo originalissimo di interpretare Merleau-Ponty. Ciò che unisce questi due testi è l'idea di istituzione. In effetti ogni struttura dotata di persistenza è una struttura istituita, e ciò è vero nel caso di strutture tanto diverse tra loro come la scienza, l'ideologia, la musica, la letteratura. In una parola, ciò è vero per tutti i simboli. Attraversando questo volume, facciamo prova ancora una volta dell'inesauribile ricchezza che rinasce dal pensiero di Merleau-Ponty, dando luogo a sempre nuove riflessioni. -
La genesi di Freak
"Freak"""" è il primo numero della saga di Roberto """"Freak"""" Antoni, il leader degli Skiantos, inventori del rock demenziale. Si tratta di un noir nel quale ci sono omicidi delle grandi star del rock che si intrecciano con la storia di Freak dalle origini bolognesi sino al successo. Il commissario Iene cercherà di sbrogliare la matassa. È presente anche il mitico """"Verdone Mangiasassi"""" immaginario compagno di Freak. Il fumetto ha cadenza bimestrale, i disegnatori sono sempre diversi, il logo in copertina rimane identico." -
Storia della letteratura giudaico-ellenistica
L'oggetto di studio della storia della letteratura giudaico-ellenistica è senza dubbio materia complessa e composita. L'incontro di due culture unificate dal testo biblico come unico e significativo punto di riferimento implica la difficile scelta di un criterio che soddisfi qualsiasi esigenza di ordine storico, culturale e linguistico. In questa trattazione verranno ripresi i più autorevoli studi sul tema col fine di evidenziare i due eventi determinanti del giudaismo ellenistico della diaspora alessandrina: la traduzione greca della Bibbia ebraica detta dei Settanta e l'opera esegetico-filosofica di Filone, entrambe trasmesse al mondo occidentale dai Padri della Chiesa Greca. -
L' esperienza estetica. Percorso antologico e critico
La riflessione sulle modalità della fruizione può percorrere vie molto diverse. In questo volume si cerca una traccia che attraversa il Novecento: dal pensiero dei filosofi di matrice fenomenologica fino ad alcuni esiti interni alla filosofia analitica. Si tratta di un percorso consequenziale a una scelta ben precisa che privilegia l'esperienza estetica e il suo significato. Piacere e godimento estetici sono oggetto di un'attenta e rigorosa analisi e il vissuto estetico è investigato in tutte le sue stratificazioni di senso. La figura, tanto controversa, del fruitore e quella, non meno problematica, dell'oggetto al quale egli si rivolge sono le protagoniste di un approfondimento del ruolo e del significato dell'opera d'arte, sia essa figurativa, letteraria, cinematografica o televisiva e non solo, poiché ""oggetto estetico"""" è ciò in cui scopriamo contenute altre qualità rispetto alle proprietà fisiche che osserviamo. La fruizione emerge con i tratti della percezione potenziata ma anche come esperienza di sé e invito all'agire. Le due nozioni correlate di oggetto e fruitore si definiscono in un rapporto vitale di scambio e arricchimento reciproco, che appone il sigillo dell'attività, della spontaneità e della creatività a una relazione nient'affatto distaccata, censì coinvolta, partecipe e """"interessata""""."" -
La città impossibile. Testi e pretesti urbani
"La città impossibile"""" raccoglie quindici brevi saggi che prendono le mosse da alcuni dei luoghi e degli spazi cittadini più comuni. Pensieri lenti, che si snodano e attraversano la città vecchia con le sue librerie e le sue vetrine, che si fermano ad un incrocio scrutando uno specchio convesso, riprendendo la via dopo aver attraversato le strisce pedonali. Sguardi attenti, che si posano sulla città come su un testo da leggere, guardandola dall'alto, dall'interno di una prigione o dall'interno di un videogioco. Voci, talvolta impertinenti, che a partire da suggestioni letterarie e filosofiche raccontano di una piazza, del teatro che vi si affaccia, della stazione e dei passaggi a livello, delle sue case e dei suoi alberghi. È in una tale città, tanto impossibile quanto invivibile, perché fatta di parole e di idee, che si è azzardato un esercizio di libertà, nel tentativo e nell'impegno di una consapevolezza di ampio respiro." -
Kierkegaard uditore di Schelling
Che cosa è rimasto delle lezioni di Schelling udite da Kierkegaard a Berlino tra il novembre 1841 e il marzo 1842 nell'opera del filosofo danese? Il primo corso berlinese sulla Filosofia della Rivelazione tenuto dal vecchio Schelling nella cattedra che appartenne già a Fichte e poi a Hegel rappresenta nella storia del pensiero filosofico occidentale un vero e proprio ""evento"""", fervidamente atteso tanto dai seguaci del filosofo quanto dai suoi detrattori. Werder, Savigny, Trendelenburg, Feuerbach, Strauss, Burckhardt, Engels, Bakunin e il giovane Kierkegaard sono solo alcuni tra i nomi degli ascoltatori che nel giorno della lezione inaugurale affollavano un'aula così satura da voler quasi rischiare di """"mettere a repentaglio la propria vita"""", come si espresse ironicamente in seguito il filosofo di Copenhagen. Tuttavia, se generale fu l'entusiasmo che accompagnò l'attesa dell'evento, altrettanto generale e intensa fu la delusione che ne seguì. Questo saggio indaga sulla ricezione kierkegaardiana della spaetsphilosophie di Schelling, cercando di evidenziare cosa sia rimasto di Schelling nell'opera di Kierkegaard, non soltanto nella sua funzione """"anti-hegeliana"""", ma anche in direzione positiva. Si cercherà così di chiarire perché Kierkegaard abbia potuto affermare di aver posto """"tutta la propria speranza"""" in Schelling, e perché e in quale misura questa speranza sia stata delusa."" -
Jacques Lacan e la filosofia
L'opera di Lacan chiama in causa la filosofia confrontandola con la psicoanalisi, ma quali sono gli elementi filosofici utilizzati dallo psicoanalista francese? In che modo essi concorrono a formare l'orizzonte concettuale della psicoanalisi, e in particolar modo della psicoanalisi lacaniana? Seguendo le indicazioni dello stesso Lacan, è possibile individuare alcune istanze filosofiche che innervano, in modo esplicito o implicito, la sua teoria psicoanalitica e filosofica. Si tratta degli studi di Koyré sulla scienza moderna, delle lezioni di Kojève sulla Fenomenologia dello spirito di hegel, delle filosofie di kant e di Heidegger. inoltre il pensiero di lacan ha avuto conseguenze rilevanti nella filosofia contemporanea, come attestano el interpretazioni fornite da Deleuze e Zizek, che qui sono analizzate e discusse. Emerge dai testi lacaniani una filosofia della psicoanalisi che costituisce unmodello di filosofia delle scienze umane. Il nucleo critico di questa filosofia della psicoanalisi è il rapporto tra affetto e lingiaggio. In questo libro, fondamentale per comprendere la stretta relazione tra filosofia e psicoanalisi nella forma del rapporto tra affetto e linguaggio, si analizzano le principali questioni del pansiero lacaniano. -
L'unità nella dualità. L'ontologia della rivelazione di K.W.F. Solger
K.W.F.Solger (1780-1819) ha elaborato nel grande contesto dell'idealismo tedesco una profonda e autonoma ontologia dialettica di matrice neoplatonico-cristiana, basata sul concetto di rivelazione dell'unità dell'assoluto nella dualità dell'esistenza, non ancora molto studiata in ambito italiano. Nelle sue opere egli ha analizzato questa ontologia della rivelazione nella configurazione che essa assume all'interno di quelle che per il pensiero romantico e idealistico sono la forme fondamentali dello spirito umano, e cioè l'arte, la filosofia e la religione. I testi di Solger che vengono in particolare presi in considerazione nelle due parti del presente lavoro delineano un modello di rivelazione nel quale convivono in unione tensiva la necessità della creazione, intesa idealisticamente come manifestazione del divino nel proprio opposto, e la libertà dell'incarnazione redentiva, concepita luteranamente come assunzione del negativo da parte del postivo. Ne deriva la prospettazione di un originale figura speculativo-fattuale di dialettica negativa attraverso cui Solger intende far convivere l'assolutezza del principio, l'autocoscienza del finito e l'esistenza del male. -
Parresìa. Risposta alla lettera ai cristiani di Roberta de Monticelli
Una tra le più influenti studiose italiane di teologia, Alessandra Cislaghi, risponde a Roberta De Monticelli sulle questioni filosofiche che toccano oggi la nostra società e sul ruolo che la Chiesa deve avere nella vita politica italiana. -
Contro l'università. I principali documenti della critica radicale alle istituzioni accademiche del Sessantotto
Da Berkeley all'Università critica berlinese, da Strasburgo alla Cattolica di Milano, da Sociologia di Trento al Maggio parigino. I documenti delle rivolte universitarie qui presentati hanno anticipato e sono confluiti nel Sessantotto americano ed europeo. Gli autori dei testi in questione sono in larga misura autori collettivi. Ciascuno di loro raccoglie e rielabora i contenuti di gruppi di lavoro e di ricerca assai estesi. Nella prima sezione del volume sono raccolti alcuni interventi italiani dei fondatori delle sperienze più radicali della sinistra italiana: Marco Boato, Mario Capanna, Mauro Rostagno e Guido Viale. Nella seconda sezione - internazionale - sono raccolti i contributi di Jack Weinberg, di Rudi Dutschke, degli studenti membri dell'Internazionale situazionista dell'università di Strasburgo. Infine Daniel Cohn-Bendit, detto Dany il Rosso, che dopo la sua espulsione dalla Francia, fu estensore di uno dei resoconti più corrosivi di quegli eventi. -
Incondizionalità o sovranità. L'università alle frontiere dell'Europa
Se c'è una questione che domina il percorso più direttamente politico della decostruzione derridiana e che, col passare degli anni, ha acquisito via via maggiore importanza e visibilità, tale questione è, precisamente, quella della sovranità. Nel corso di una conferenza pronunciata il 3 giugno 1999 presso l'Università Pantion di Atene, Derrida traccia le coordinate essenziali per una decostruzione della sovranità; si tratta di distinguere la sovranità dall'incondizionalità, per poter così decostruire un concetto attraverso l'altro: la pulsione di sovranità attraverso l'esigenza di incondizionalità. La decostruzione della sovranità attraverso l'incondizionalità passa per una sorta di radicalizzazione iperbolica della sovranità che, portate al punto più puro di incondizionalità, nella più pura astrazione da ogni condizione, perde ogni difesa e si trasforma in vulnerabilità assoluta. Il potere assoluto, assolutamente senza condizione, assolutamente e puramente reso in sé a sé, diventa resa incondizionata, im-potere - ecco il cuore del potere di cui il potere non può riappropriarsi: il proprio im-potere costituente quale forza destrutturante. -
Dall'alfabeto a internet. L'homme «littéré»: alfabetizzazione, cultura, tecnologia
C'è una differenza radicale fra le culture orali e le culture della scrittura? Ci sono differenze specifiche fra i diversi tipi di scrittura? I diversi tipi di scrittura possono favorire l'emergere di specifiche attitudini culturali? Domande di questo tipo, che derivano direttamente dall'elaborazione di McLuhan sul tema della comunicazione e dei media, sono affrontate da Derrick de Kerckhove in questo libro. Sappiamo bene che la comparsa dell'alfabeto fonetico greco-romano ha favorito l'emergere di un nuovo modo di pensare la realtà, la persona e la società. Ma quali passaggi sono stati necessari, attraverso quali modalità queste trasformazioni sono emerse? E, per esempio, come si è evoluto il primo nucleo di autorappresentazione nato nel teatro greco fino a diventare il soggetto moderno? Se l'uomo non ha mai cessato di sperimentare su se stesso, sulla propria psiche, gli effetti di ritorno delle proprie invenzioni, questa sperimentazione ha assunto forme diverse a seconda degli strumenti di comunicazione di volta in volta fondamentali nelle varie civiltà. Dall'alfabeto a Internet, dunque, ci sono continuità e discontinuità. Ma se oggi siamo al tramonto dell'uomo alfabetico e all'emergere di una nuova formazione culturale e antropologica, ciò avviene perché è il linguaggio, lo strumento e l'ambito di mediazione fondamentale tra noi e il mondo, che sta cambiando con l'avvento della società in rete.