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Discorso e figura
"Discours, figure"""" è considerato il testo fondamentale dell'intero percorso filosofico di Jean-Frangois Lyotard. A partire dalle posizioni di Merleau-Ponty, e in particolare dal concetto di chiasma, l'intreccio fecondo tra discorso e raffigurazione, Lyotard propone un percorso che conduce verso una decostruzione della fenomenologia a opera del desiderio radicato nell'inconscio e nell'Es. Fondamentale, per Lyotard, nella costruzione/decostruzione dei discorsi, è l'apporto delle arti contemporanee, le quali compongono lo """"spazio figurale"""", inteso come una dinamica energetica che trasgredisce i codici abituali della lettura delle immagini, come ad esempio nei quadri di Klee, Cézanne o Pollock." -
Indicazione della realtà. Teoria dei segni e della conoscenza in Karl Bühler
Nell’odierna crisi della semiotica o semiologia, seguita ai suoi vistosi successi negli anni precedenti e successivi alla seconda guerra mondiale – non solo nell’ambito della teoria dei segni ma anche in quelli delle scienze umane (basti ricordare le influenti diramazioni dei vari tipi di “strutturalismo”, “semiotica pragmatica”, “logicismo”, “linguistica generale”, ecc.) e della stessa filosofia (in cui il motto peirceano “l’uomo è un segno” è stato declinato in innumerevoli varianti) – torna di particolare attualità e utilità la lezione di Karl Bühler, ben noto e apprezzato studioso tedesco caposcuola nella “grande Vienna” dei primi decenni del secolo scorso. Lezione che va al di là del suo pur fondamentale contributo alla teoria generale dei segni – da lui denominata “sematologia” -, sia per il metodo adottato, ampiamente interdisciplinare e sperimentale, sia per la rigorosa rivendicazione – di grande rilevanza filosofica – dell’idoneità insita negli strumenti segnici a far conoscere la realtà extrasegnica. In questo saggio Serena Cattaruzza, traduttrice della principale opera di Karl Bühler, la Sprachtheorie (1934) (Teoria del linguaggio, Roma 1983) e di altri suoi significativi testi, nonché autrice di vari studi su diversi aspetti della teorica bühleriana, mette in luce con una puntuale analisi le più rilevanti componenti teorico-conoscitive e metodologiche in virtù delle quali la “sematologia” di Karl Bühler può fornire un imprescindibile contributo nell’odierno dibattito sulle potenzialità conoscitive degli apparati segnici umani e animali. -
India e altrove. Racconti sul tennis e l'arte di vivere
Venti racconti che si snodano fra la Romagna, l'India e Milano, fra il mondo degli alberghi e delle spiagge popolari, gli ashram lungo il Gange e le redazioni dei giornali. Un duplice filo conduttore: il tennis che è al centro di alcune storie e la riflessione sulle dinamiche della mente, sui meccanismi che muovono i personaggi, anche i più dimessi, alla ricerca di quell'arte sublime che indirizza la palla e ne determina i rimbalzi sul campo da gioco come nella vita. Affinchè l'andare di storia in storia, di partita in partita, sia coronato dalla comprensione e da una chiara visione, quando gli occhi si chiudono e la via - il colpo perfetto - si spalanca davanti al giocatore. -
Episteme. Annali del Liceo Scientifico Statale Maria G. Agnesi (2008)
Episteme, ovvero il sapere scientifico. Abbiamo scelto questo antico termine per indicare un vero e proprio laboratorio dei saperi e delle pratiche educative. E un simbolo, il labirinto delle monete di Creta. Perché questo simbolo? Il labirinto è un problema, rappresenta infatti la ricerca dell’unico percorso che conduce a una meta, la quale può essere all’esterno (in tal caso l’abilità consisterà nell’attraversare il labirinto uscendo dalla parte giusta) oppure al centro del labirinto (da dove poi si può uscire ripercorrendo a ritroso il cammino percorso). Quest’ultimo è il caso del labirinto di Creta, che nella sua iconografia tradizionale è unicursale, ovvero è un falso labirinto, consistente in una sola strada tortuosamente aggrovigliata, del tutto priva di biforcazioni o incroci: non è possibile perdervisi, perché non ci sono alternative o scelte. Il significato della parola “labirinto” sembra richiamare un luogo nel quale ci si perde per via delle molte strade alternative. Questo significato è coerente con il nostro: un percorso lungo, tortuoso e ineluttabile verso una meta definita, che non si sa se sia buona o cattiva. Forse, una volta raggiunta la meta, scopriremo che i nostri problemi sono appena iniziati. -
Marco Brasca: una biografia resistente
Per biografia ""resistente"""" s'intende qui il racconto di una vita da resistente, ovvero quella di un uomo, Marco Brasca, mai domo al fascismo, al nazismo e alla deportazione nei campi di sterminio, ma al contempo, anche il racconto di una vita da far resistere e durare a lungo nel ricordo, nella coscienza civile e democratica del nostro Paese. Con questi intenti, in occasione del centenario della sua nascita, viene ripercorsa attraverso carte d'archivio e testimonianze l'intensa esperienza umana e politica di una figura-simbolo. Militante comunista, Brasca fu condannato a pene severe dal Tribunale Speciale, detenuto nel carcere di Alghero e confinato a Ferrandina, infine combattente nella Resistenza francese e deportato a Mauthausen e Gusen dal 27 marzo 1943 al 5 maggio 1945. la sua fu inoltre un'esitenza, nel secondo Dopoguerra, negli anni difficili della Guerra Fredda interna e internazionale, spesa con umiltà e senza riserve per il rafforzamento del PCI novatese e milanese, dell'ANPI e dell'ANED. Un libro che, muovendo dalla vicenda emblematica di Brasca, può quindi aiutare a riflettere e a interrogarsi criticamente su alcuni grandi temi della storia del secolo appena trascorso."" -
Il maestro ignorante
"Tutte le intelligenze sono uguali"""", dichiara nel XIX secolo Joseph Jacotot, rivoluzionario francese esule in Belgio. Riprendendo questo principio Jacques Rancière delinea in questo libro la possibilità dell'esistenza dì una politica di emancipazione sottratta alla sfera dello Stato. Il volume è un'avventura intellettuale che si interroga sull'importanza della mente e dell'intelligenza individuale nella politica." -
Il crimine e la colpa. Discussione medico legale sulla follia
La ""Discussion mèdico-legale sur la folie"""" (1826) è scritta dall'alienista Étienne-Jean Georget (1795 -1828), allievo di Esquirol e suo collaboratore al manicomio parigino della Salpetrière. La pratica della perizia psichiatrica diventa parte costitutiva del procedimento giudiziario già nel primo Ottocento. Secondo gli psichiatri alienisti, il """"reo"""" giudicato folle dalle perizie non è imputabile. Non è colpevole. È perciò solo un malato da assolvere, da segregare in manicomio, da curare. Molti magistrati non accettano questo genere di assoluzione. Di qui un aspro conflitto tra magistrati e alienisti, efficacemente rappresentato da questo pamphlet del 1826. La discussione è aspra, priva di mediazioni, soprattutto nei casi in cui l'autore del crimine viene definito attraverso la categoria della monomania omicida. Molti crimini atroci e mostruosi, che avevano dominato le cronache giudiziarie francesi a partire dagli anni venti del secolo XIX, popolano lo scenario di tale querelle. Emerge già qui la figura del doppio, assieme ai suoi antecedenti teologici, religiosi, metafisici. La freudiana Ichspaltung la scissione dell'io, così presente nella letteratura e nella psichiatria dell'800 - trova in questi testi le sue radici teoriche, troppo spesso ignorate o dimenticate."" -
Teoria sistematica dell'argomentazione. L'approccio pragma-dialettico
La teoria pragma-dialettica combina in una felice sintesi l’analisi delle mosse dialettiche di aristotelica memoria nell’ambito delle discussioni ordinarie, la pragmatica di Grice e un’originale applicazione della filosofia del linguaggio di Austin e Searle all’argomentazione. Su questa base viene elaborato un modello di discussione in quattro fasi o momenti (confronto, apertura, argomentazione, conclusione) nel quale possono venire eseguiti atti linguistici funzionali alla risoluzione di una divergenza di opinioni. Le regole di condotta per interlocutori ragionevoli, qui riformulate e proposte come “dieci comandamenti”, rappresentano una chiave di lettura sistematica per definire e catalogare le fallacie, che non vengono più considerate, come nella tradizione, meri errori di ragionamento, bensì mosse che violano le regole condivise della discussione, la quale di conseguenza si inceppa o diventa impossibile. Finalmente disponibile in italiano e con un’appendice inedita rispetto alle edizioni inglese e olandese, questo testo è uno strumento imprescindibile per la ricerca teorica, lo studio e la pratica dell’argomentazione nonché un punto di riferimento obbligato e stimolante per chi vuole rivoluzionare l’insegnamento. -
Etica ed estetica della relazione
Il mondo contemporaneo sembra orientato verso gli estremi, verso l'assenza di limiti e di vincoli, verso la restaurazione di una ragione assolutistica (scientifica, teorica o politica), verso un orizzonte di autoannientamento. Per cercare di muoversi in senso opposto si è scelto di riflettere sulla relazione, intesa come dialogo tra i saperi e come modalità d'esistenza (intersoggettività responsabile), ma anche come apertura all'altro e alla non-identità. Con un approccio ancora di tipo relazionale si è guardato anche all'esperienza estetica, tanto rispetto alla produzione dell'opera d'arte quanto alla sua ricezione. Alla crisi planetaria (non solo economo-finanziaria) che ci ha investiti non possiamo rispondere con l'isolamento, la paura e la diffidenza, ma con una rinnovata e responsabile apertura all'altro, riscoprendo le ""ragioni della relazione"""". Esplorare i sentieri rischiosi, oscuri e incerti della relazione, nelle sue varie forme, sembra offrire all'uomo d'oggi un'interessante possibilità per accedere ad una dimensione realmente aperta e comunitaria."" -
Della torre ovvero l'intellezione. Turrius sive de intellectione
Il Della Torre ovvero l’Intellezione (Turrius sive de Intellectione) fa parte di una trilogia di dialoghi latini composti dal filosofo e medico veronese Girolamo Fracastoro (1476/78-1553). Con un approccio metodologico sorprendentemente moderno e innovativo, Fracastoro ripercorre l’intero processo della conoscenza nella mente umana, dalla percezione fino al ragionamento logico. Nell’insieme dei tre dialoghi, il filosofo offre una visione cosmologica, gnoseologica ed estetica prettamente rinascimentale: l’uomo è il magnum miraculum posto da Dio al centro esatto del cosmo e dotato della facoltà di conoscere e riprodurre il mondo attraverso l’arte. Di tale magnum miraculum il Turrius rappresenta una sorta di dimostrazione, poiché nulla esiste di più perfetto della facoltà, propria dell’intelletto umano, di desumere la conoscenza dall’esperienza. -
Linguaggio, lavoro e mercato globale. Rileggendo Rossi Landi
il libro sviluppa alcuni aspetti del pensiero filosofico di Ferruccio Rossi-Landi resi maggiormente attuali dalla situazione storica odierna, economico-sociale, politica e culturale. Tra questi soprattutto uno, forse quello centrale: la sua riflessione sull'omologia tra ""lavoro linguistico"""" e """"lavoro materiale"""". Che il linguaggio sia lavoro implica una riconsiderazione del lavoro così come è comunemente inteso, e cioè non come mera esecuzione di compiti, come quantificabile, come indifferenziato, spersonalizzato, ma come capacità di creare, di inventare, di rielaborare, come impegno peculiare, come partecipazione ed espressione singolare, come apporto innovativo."" -
Ritornelli
In questo libro Félix Guattari, tra i più conosciuti filosofi francesi, si occupa del problema del senso, li testo è un fondamentale contributo alla filosofia contemporanea, nello stile originale e irriverente che contraddistingue Guattari. -
L' alfabeto scende dalle stelle. Sull'origine della scrittura
L'alfabeto è disegnato, nel cielo notturno, con i tratti delle costellazioni boreali. La prima metà dell'alfabeto greco (da A ad Y) ricalca le costellazioni zodiacali, marcando una stazione lunare per ogni segno. La seconda metà (da a ) ricopia intere costellazioni ordinate sulla Via Lattea. Il cerchio zodiacale allinea animali (da Toro ad Ariete), l'arco galattico eroi, volatili e il cane infernale (da Orione, al Cigno, al Cane maggiore). Il riferimento astrale fissa l'ordine e la perennità dell'alfabeto, che fu prima un calendario e solo più tardi un glossario, le cui iniziali (acronimi) offrirono voce all'alfabeto. Le lettere ripetono i suoni della Creazione: ""Li condusse all'uomo (gli animali) per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamati gli esseri viventi, quello doveva essere il loro nome."""""" -
Un' ambigua utopia. Vol. 1: 1-5.
Nel dicembre del 1977 apparve in alcune librerie milanesi un modesto fascicolo, con pagine ciclostilate e pinzate, senza neppure dorso. Era il primo numero di una rivista chiamata ""Un'ambigua utopia"""", che sarebbe durata sino al 1982, prodotta da un collettivo di ex militanti di organizzazioni dell'estrema sinistra e si proponeva di """"colmare la lacuna che esisteva nella cultura di sinistra nei confronti della fantascienza"""". Si trattò di una delle tante esperienze di cui fu ricca la diaspora politico-culturale nata dal cosiddetto """"movimento del 77"""", una delle più bizzarre forse, ma anche, paradossalmente, delle più fertili. Tentando infatti una rivalutazione ma anche una lettura critica di un genere letterario e cinematografico tradizionalmente considerato """"d'evasione"""", e quindi guardato con sospetto tanto dagli intellettuali """"impegnati"""" quanto dagli accademici, quella rivista si trovò a incrociare, con molte ingenuità ma anche con qualche insospettabile intuizione, molte delle strade del rinnovamento culturale italiano, a sinistra, di quel periodo. Se oggi è scontato, nelle Università e sui media, trattare la fantascienza come un genere """"adulto"""", se non è più scandalo considerare Philip K.Dick e James G.Ballard come grandi scrittori, lo si deve certamente a Umberto Eco e a intellettuali come lui, ma in parte anche a questo collettivo di (allora) trentenni."" -
Babeleonline print. Vol. 5: Pensare il bios
Esistono elementi specifici, essenziali che caratterizzano gli esseri umani e senza i quali la loro umanità verrebbe meno? Questa domanda si pone in tutta la sua problematicità di fronte ai più recenti sviluppi delle neuroscienze e delle scienze biologiche che costringono a “ridefinire” alcuni degli assunti classici dell’antropologia e anzitutto quello di bíos. Esigenza questa fortemente avvertita dall’antropologia filosofica contemporanea che non ignora i risultati delle scienze e della tecnica riconoscendone e affrontandone i rischi. Di qui la necessità di tracciare le linee per una possibile riconfigurazione dell’umano, dove le dimensioni dell’artificialità e della naturalità, risultino non solo costitutive del bíos, ma indispensabili per condurre un’esistenza eticamente qualificata. -
Pratiche collaborative in rete. Nuovi modelli di ricerca universitaria
In questo libro la community di Ibridamenti riflette su se stessa, dimostrando che è possibile e talvolta necessario sperimentare pratiche nuove per fare ricerca universitaria in Italia; pratiche collaborative e innovative: perché utilizzano la rete per co-generare contenuti a partire da approcci metodologici differenti che integrano paradigmi della psicologia, del'antropologia, della sociologia e della semiotica. Ibridamenti è un'idea semplice, nata in rete e che della rete si serve per fare ricerca. È divenuta un progetto articolato e complesso promosso dall'Università Ca' Foscari di Venezia in collaborazione con Splinder. Ed è divenuta Ibridamenti.splinder.com, un blog collettivo, che è al tempo stesso una frontiera sempre in movimento tra ricerca universitaria e mondo blogger. -
L' agonia del potere
Nel novembre del 2005 Jean Baudrillard è a Madrid per ritirare la Medaglia d'Oro conferitagli dal prestigioso Círculo de Bellas Artes. Per l'occasione, che giunge pochi mesi prima della sua morte, tiene due conferenze. Qui, con il suo proverbiale incedere aforistico, il più sfuggente intellettuale contemporaneo torna sui temi cari alla sua riflessione recente: l'egemonia, l'immagine, la fine della distanza, la sparizione. Un pensiero estremo che inchioda l'Occidente all'inevitabile inveramento del proprio Nulla. -
Sullo schermo dell'estetica. La pittura, il cinema e la filosofia da fare
A partire dall'ultimo scorcio del XIX secolo, la crisi del pensiero metafisico ha trasformato radicalmente il nostro modo di considerare lo ""schermo"""" del sensibile in cui l'arte affonda le sue radici: anziché occultare la verità, si è riconosciuto che esso la rende visibile, mostrandosi possibilità stessa del suo irradiarsi. Muove da qui, nella filosofia francese dell'ultimo Novecento, una tradizione di riflessione sulla pittura inaugurata da Merleau-Ponty e rilanciata da Lyotard, Foucault, Maldiney, Deleuze, Derrida, Nancy, per ricordare solo i nomi più noti. È una tradizione dallo stile inconfondibile, mediante cui la filosofia - invece di assumere le arti a proprio oggetto secondo le arti riflette per interrogarle e interrogarsi su come pensare ed esprimere il nostro mutato rapporto con gli altri, le cose, il mondo. Cercandovi insomma le parole per dirlo e per dirsi. In quella tradizione s'inscrive questo libro, nel contempo discutendola e tentando di prolungarla."" -
Getta la pietra! Il lager di Gusen-Mauthausen
Gusen, noto e famigerato sottocampo del lager di Mauthausen, è stato definito il cimitero degli italiani per l'elevato numero di deportati italiani che vi trovò la morte. I testi qui pubblicati permettono di ricostruire la terribile storia di schiavizzazione dei deportati di Gusen e di comprendere il clima di terrore instaurato dai nazisti anche nei confronti delle popolazioni civili dei territori da loro occupati. Questo volume vuole contribuire alla memoria storica necessaria per costruire il nostro presente e il nostro futuro e vuole ricordare coloro che, in tempi in cui schierarsi contro il nazismo e il fascismo voleva dire rischiare la vita, non ebbero alcun dubbio su quale parte scegliere fino a morire per la nostra libertà. -
L'aporia del fondamento
In questo libro Massimo Donà, uno tra i pensatori viventi più conosciuti in Italia e all'estero, conduce un'indagine filosofica sulla domanda dell'uno e dei molti, analizzando le parole pronunciate dalla grande filosofia dei passato. Il problema che si pone è quello classico dell'originario vale a dire di ciò che sì è soliti chiamare ""verità"""".""