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Napoli lab01. Progetti per via Nuova Marina-Via Nuova Marina projects. Ediz. bilingue
Il volume riporta gli esiti del Laboratorio di Sintesi finale in Progettazione Architettonica del Corso di Studi in Scienze dell'Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, tenutosi nell'anno accademico 2012/2013. Il Laboratorio è stato condotto sperimentalmente sotto forma di workshop, coordinato da Adelina Picone, con la partecipazione dei docenti di progettazione: Renato Capozzi, Antonio Lavaggi, Franco Mariniello, Giovanni Multan, Roberto Senno, Gabor Szanizlò e Federica Visconti. L'idea di questo laboratorio-workshop nasce dalla convinzione che per far riemergere il ruolo portante dell'insegnamento della progettazione architettonica è necessario un lavoro non individuale ma corale, che può scaturire soltanto da un confronto sul campo, sullo specifico progettuale. Ricominciare a parlare, a programmare la didattica, ricominciando a progettare insieme, valorizzando ed esaltando le differenze di metodo e di scuola. Il risultato: un percorso formativo complesso ma di grande qualità per gli studenti, con l'integrazione dei moduli di strutture, tenuto da Susanna Tortorelli, e impianti, tenuto da Fabrizio Ascione. Oltre ai progetti il libro contiene una lettura critica di Franco Purini e raccoglie alcuni dei contributi, letture dell'area studio e lezioni sui temi di progetto, che hanno arricchito l'apparato teorico del Laboratorio. -
La Basilica di san Giovanni Maggiore a Napoli. Storia e restauro
La storia e la descrizione dei lavori di restauro del monumento sono analizzati in questo volume in maniera particolareggiata; per gli aspetti storici, gli autori si sono avvalsi del materiale edito che è stato accuratamente ""riletto"""", sia nel caso di documenti che di fonti a stampa e di antiche campagne fotografiche. Ogni elemento è stato sempre comparato ai passati e recenti interventi di restauro, ai quali è dedicato ampio spazio nelle sezioni che illustrano i lavori sulla struttura, sulla compagine architettonica e sui beni mobili. Nonostante la specificità dei contenuti, il volume si legge come un racconto e si rappresenta, per il lettore, quasi come la possibilità di sfogliare i giornali di cantiere compilati dai Direttori dei Lavori e dai tecnici che hanno operato nella Basilica: una notevole quantità di notizie che sono raramente alla portata dei non addetti ai lavori e che si auspica possano risultare utili in altre analoghe esperienze, dando anche voce a nuovi contributi e metodologie d'intervento. La Basilica di San Giovanni Maggiore ha rappresentato, in definitiva, l'occasione di operare in un cantiere che ha richiesto costantemente il confronto con il monumento ma anche quello tra varie professioni: archeologi, architetti, ingegneri, storici dell'arte, restauratori hanno operato nel comune intento di trovare le più idonee soluzioni per risolvere i vari e complessi problemi di restauro che emergevano soprattutto, come sempre, in corso d'opera."" -
Napoli street. Curiosità, come, perché
"Come nasce questo libro? Dalla curiosità di un napoletano e dalla voglia di far conoscere ad altri ciò che nel frattempo avevo appreso e ricordato; ad altri che hanno voglia di conoscere meglio questa bella Città e di amarla e rispettarla. Da bambino, leggendo anche distrattamente le targhe riportanti i nomi delle strade (targhe odonomastiche), cercavo di capire il perché quella strada avesse quel determinato nome (toponomastica). Per la maggior parte la risposta era ovvia e scontata: via S. Antonio Abate era così denominata per la presenza in sito della chiesa del Santo, come per le vie Santa Lucia, Santa Brigida ecc.; altre in ricordo di un personaggio storico o famoso (corso Garibaldi, via Caracciolo, via Diaz ecc.). Ma altri nomi da dove derivavano, qual era l'origine e il perché? Dapprima iniziai dalla strada in cui ero nato, via Arenacela, e poi presi l'abitudine di leggere attentamente i toponimi delle strade, e di cercarne l'origine, la derivazione, le curiosità, gli aneddoti legati a esse. Sono giunto alla conclusione che il 99% delle strade caratterizzate da nomi """"particolari"""" sono solo a Napoli, così cominciai a prendere qualche appunto, mentre mi frullava per la testa di divulgare ciò che avevo appreso un sogno...""""" -
Quarantaquattro domande a Fabrizio Carola
Fabrizio Caròla (Napoli, 1931). Si diploma presso l'Ecole Nationale Supérieure d'Architecture de Bruxelles e nel 1961 si laurea in Architettura a Napoli. Nel 1958 progetta il Padiglione del Legno all'Expo di Bruxelles. Nel 1972 comincia l'avventura africana con la realizzazione di un ristorante a Mopti sul fiume Niger. Dal 1980 al 1984 realizza un Ospedale a Kaédi, in Mauritania. Nel 1985 è in Mali per l'UNICEF con i Tuareg di Gao. Nel 1987, in Ghana, costruisce il Palazzo del Re del Dahomey per il film Cobra Verde di Werner Herzog. Dal 1993 al 1999 è di nuovo in Mali dove realizza una Casa in terra, due Mercati per Erboristi, il ""Centro di Formazione e Ricerca sulle Tecnologie di Costruzione adatte al Sahel"""". Nel 1995, riceve il """"Premio Internazionale di Architettura Aga Kahn"""" per l'Ospedale realizza a Kaédi. Nel 2008 gli è stato assegnato a Parigi il premio Global Award for Sustainable Architecture. Attualmente è impegnato a realizzare in Campania, a San Potito Sannitico (CE), un complesso scolastico con annesso auditorium."" -
Trentatré domande a Antonio Monestiroli
Antonio Monestiroli (Milano 1940) si è laureato nel 1965 con Franco Albini al Politecnico di Milano, dove ha insegnato Composizione Architettonica fin dal 1970. Dal 2000 al 2008 è stato Preside della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, del quale dal 2011 è Professore Emerito. È Accademico di San Luca. Svolge la sua ricerca sui temi della teoria della progettazione e ha pubblicato numerosi saggi tra i quali: L'Architettura della realtà (1979), La metopa e il triglifo (2002), La ragione degli edifici. La scuola di Milano e oltre (2010). L'attività di progettista è intensissima, con la partecipazione a concorsi nazionali e internazionali. Molti i progetti realizzati e censiti sulle maggiori riviste internazionali e documentati in Antonio Monestiroli. Opere, progetti, studi di architettura (Milano 2000) e in Antonio Monestiroli. Prototipi di architettura (Padova 2012). -
Trentasette domande a Josè Ignacio Linazasoro
José Ignacio Linazasoro (1947) è professore ordinario di progettazione architettonica e urbana presso la ETSA di Madrid. Il suo lavoro, caratterizzato da una straordinaria capacità di dialogo con i luoghi e con la storia, è immune dai frivoli formalismi mediatici della contemporaneità. Nel mese di agosto 2014 l'Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia di Roma gli ha conferito il prestigioso Premio Piranesi Prix de Rome alla carriera. -
Amazing houses. Ediz. inglese, francese, tedesca, spagnola
Ecco a voi le 70 case più sorprendenti del mondo La loro stupidità vi farà dubitare per un attimo delle vostre normali sicurezze: vi chiederete cosa si proverebbe a vivere in una casa inclinata, rotolante, lunga, piccola, piena, fai-da-te, scomposta, zig-zag, morbida, pericolosa o allungabile... Forse non così male, almeno per qualche ora. Ciò che rende queste case davvero amazing, non è la loro irrealizzabilità, ma la paradossale vocazione a svolgere una sola e unica maniacale mansione, che dà titolo e poi forma all'abitazione. Potrebbero appartenere tutte a una città assurda, dove lo scopo dell'abitare è stato separato da quello dell'apparire, dove l'utilità è stravolta dalla tipologia, dove l'idea-forma travalica la funzione... In altre parole: case strampalate per gli uomini contemporanei, sempre più alienati dall'architettura. -
La scena del re. Il Teatro di corte del Palazzo Reale di Napoli. Con DVD
Il restauro del Teatro di Corte, già concluso nel 2010, ha restituito alla città di Napoli una preziosa testimonianza della propria plurisecolare cultura artistica e musicale, sottolineando il legame indissolubile tra l'esercizio della tutela e l'attività di valorizzazione dei Beni Culturali. Per la prima volta dopo gli anni del Secondo dopoguerra è stato affrontato un progetto organico con interventi sulla parte architettonica, sulle pertinenze decorative e sulla torre scenica, per restituire al prestigioso spazio il proprio volto e le proprie funzioni. Ma il complesso lavoro ha rappresentato anche l'occasione per rileggere e riordinare le fonti documentarie, bibliografiche e fotografiche sul Teatro di Corte a oggi note, integrandole con nuovi ritrovamenti, per aggiornarne la complessa vicenda sia riguardo al progressivo adeguamento della Gran Sala alle funzioni di struttura teatrale stabile, sia riguardo ai restauri antichi e moderni, sia riguardo alla sua variegata storia performativa. Il volume si articola in due sezioni: la prima ripercorre, come in un ""giornale di cantiere"""", le varie fasi del restauro e le soluzioni adottate, che i manufatti stessi andavano suggerendo, una volta liberati dai segni del tempo e comparati alle notizie delle fonti; la seconda rilegge, attraverso i contributi degli studiosi della storia della musica e dello spettacolo, il ruolo del Teatro di Corte nella tradizione spettacolare napoletana dal Seicento a oggi."" -
Ventitré domande a Kengo Kuma
Kengo Kuma nasce nel 1954 a Yokohama, si laurea all'Università di Tokyo nel 1979. Nel 1987 fonda lo Spatial Design Studio, dal 1990 Kengo Kuma & Associates. Dal 2001 al 2009 è stato professore presso l'Università Keio e dal 2007 al 2008 Visiting professor alla School of Architecture dell'University of Illinois e alla Columbia University. Dal 2009 è professore alla Graduate School of Architecture dell'Università di Tokyo. Ha ricevuto prestigiosi premi: Good Design Award for ""Jyubako"""", 2017; 15th Public Building Association Award 2016; Good Design Award, 2016; Iconic awards 2016; The 1st Prize of the National Award of France for Wood Construction 2016. Tra le numerose mostre personali si ricorda: Studies in Organic, Tokyo, 2009; Material Immaterial, Chicago, 2008; Build Built, Pechino, 2008; Kengo Kuma, Mock-ups, Tokyo, 2005; Kengo Kuma, The Architecture Between Tradition and Innovation (Siracusa/Milano/Napoli, Italy and Stockholm, Sweden), a cura di Luigi Alini, 2005; Niwa: Where the Particle response, Tokyo, 2004."" -
Ri-costruire la rovina. Progetti per il recupero della torre campanaria a Morra de Sanctis
Il ciclo di Workshop ""Architettura e Paesaggio dei centri urbani"""" promosso dal Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, intende rimarcare la centralità del progetto urbano e della sua ricaduta sul paesaggio, un tema da tempo passato in secondo piano nella riflessione disciplinare architettonica. Luogo e costruzione costituiscono quindi i termini generali di un'indagine sul campo che assume il valore di una ricerca progressiva finalizzata alla conoscenza del territorio campano e dei suoi centri minori ed alle potenzialità di una loro modificazione. Il ciclo di sperimentazioni progettuali si apre con questa prima edizione nel Comune di Morra de Sanctis (AV), una realtà urbana fortemente segnata dall'aspetto paesaggistico e che pone in evidenza un tema piccolo ma di grande impatto sul territorio: la ricostruzione della torre campanaria della chiesa madre. Il volume raccoglie i risultati del workshop tenutosi dal 28 al 31 luglio 2014 sul tema della ricostruzione del campanile della chiesa dei SS. Pietro e Paolo. La riflessione progettuale compiuta dai 40 studenti dell'ultimo anno del Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura, ha interessato la riconfigurazione del frammento murario in relazione all'attribuzione di un nuovo ruolo urbano, architettonico e paesaggistico del campanile."" -
Tecnologia e progetto per la ricerca in architettura
Il volume nasce dalla raccolta e l'elaborazione di contributi sviluppati dal 2011 nell'ambito del dottorato di ricerca in ""Tecnologia dell'architettura e rilievo e rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente"""" - indirizzo in tecnologia dell'architettura - coordinato da Mario Losasso e divenuto nel 2014 dottorato in architettura, in cui è inquadrata l'area tematica """"Tecnologie sostenibili, recupero e rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente"""". Dal testo emergono alcune significative riflessioni che orientano le attività di ricerca della comunità scientifica dell'area tecnologica rispetto gli attuali indirizzi in ambito teorico, procedurale e progettuale."" -
Culture mediterranee dell'abitare-Mediterranean housing cultures. Ediz. bilingue
L'intento da cui il libro muove, a valle di un convegno internazionale tenutosi nel febbraio 2014, è proporre una riflessione scientifica sull'attualità delle forme e delle culture dell'abitare nei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Se da una parte l'idea di mediterraneità ha trovato una sua sistematizzazione grazie ad una serie di formulazioni teoriche tra cui quelle di Braudel e Matvejevic, dall'altra in architettura, a partire da Schinkel, Hoffman, e Loos, fino al dibattito razionalista, il novecento ha visto una chiara ricorrenza, figlia del ""mito"""" mediterraneo, di tentativi di legare il progetto della casa ad una riflessione critica sulle architetture cosiddette vernacolari. Modus operandi evidente nell'opera di Giuseppe Pagano, di Edoardo Persico, di Giuseppe Terragni, nelle architetture di Luigi Figini e Gino Pollini, di Adalberto Libera, nel lavoro di Dimitris Pikionis, in quello di Hassan Fathy, nelle ricerche e nei progetti di Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky nel golfo di Napoli. Un filo rosso che individua una chiara linea di pensiero. Il libro mette a confronto studi e ricerche in corso in diversi paesi appartenenti a questo ambito geografico, nei quali, in continuità con questa linea di pensiero, si intende attualizzarne il percorso metodologico."" -
Teorie di progetto ambientale attraverso l'Europa
Scaturito da un programma internazionale di collaborazione universitaria, il libro indaga sui modi di progettare e recuperare in maniera sostenibile luoghi speciali attraverso osservazioni e scelte fatte lungo un cammino. Renata Valente sviluppa il tema della percorrenza e della lettura attraverso le componenti ambientali. Salvatore Cozzolino delinea possibili occasioni di riqualificazione dell'ambiente lavorando sul limite dell'impossibile negli interstizi urbani, dimostrando come gli esempi di alcuni progetti esprimano con chiarezza le teorie espresse. Lucio Nardi descrive in maniera anticonvenzionale il tragitto che lo ha portato dalla Germania al lavoro comune, lo sfalsamento delle sue destinazioni e le conseguenze indotte. Il ""Tentativo sul luogo"""", considera i punti di vista dai quali studiare il rapporto tra progetto d'architettura e luogo. Considerando le diverse provenienze di formazione degli autori, questo libro testimonia l'utilità dello sforzo di trovare codici di scambio disciplinare per arricchire la complessità e la profondità della propria ricerca. Il progetto ambientale si nutre di tale complessità per definizione scientifica e caratterizzazione culturale."" -
Mappare per figure. Zona, infrastruttura, carattere, prescrizioni
Nel numero nove della collana TECA Fabrizio Spirito si pone queste domande: Nel progetto di trasformazione urbana qual è la cosa che si trasforma? Qual è la sua architettura? Tradizione e contesto diventano le scelte di progetto prioritarie, derivate dal contributo meridionale al razionalismo italiano. Alla 'storicità' della fantasia di Eduardo Persico si è aggiunta la 'stanzialità' della fantasia di Giuseppe Samonà. Nel già fatto prendono nome le scelte tipologiche. Sono le parole che, di volta in volta, vanno usate prima per leggere poi per trascriverle nella costruzione del progetto di composizione urbana. E, per riappropriarsi dellaformulazione della domanda, occorre poter inserire nello strumentario disciplinare 'prescrizioni' per perimetrare la 'zona', organizzare le sue 'infrastrutture' e indicarne il carattere: un nuovo 'planivolumetrico' che non si occupa più' di regolare solo volumetrie e destinazioni d'uso. -
Napoletanità. Arte, miti, riti. Vol. 1
Napoletanità vuol dire fantasia, passione, intelligenza, cultura, amore per le proprie tradizioni; al contrario napoletaneria o napolitudine significa oleografia, banalità, volgarità, sciatteria ed esaltazione dell'ignoranza. Al primo soltanto dei due sono dedicate le pagine di questo libro, che cerca di documentare i molteplici aspetti della napoletanità attraverso l'arte: dipinti e sculture, ma anche stampe e vecchie fotografie. Questo volume vuole essere un omaggio al carattere dei napoletani e all'anima immortale della città, ma soprattutto un doveroso riconoscimento a tutti coloro che non si sono arresi nel difendere Napoli e la napoletanità, pur sapendo di essere destinati alla sconfitta. -
1914/2014. Cent'anni di architettura futurista
Sono passati poco più di cent'anni da quell'11 luglio del 1914, quando la pubblicazione del celebre Manifesto santeliano gettava le basi di un'avventura, quella dell'architettura futurista, che si può considerare oggi ancora non conclusa. Le influenze esercitate dai manifesti e dall'iconografìa futurista sull'architettura contemporanea sono infatti plurime e possono essere lette a vari livelli e da diversi punti di vista. È quello che si è cercato di fare in questo volume, cui hanno contribuito storici dell'arte e dell'architettura - tra i quali alcuni dei massimi studiosi di futurismo italiani - oltre a critici e progettisti, tutti chiamati a fare un resoconto dei ""vaticini"""" contenuti negli scritti e nelle opere dei futuristi e a individuare quelle valenze inespresse che, legittimate dal punto di vista contemporaneo, possono essere definite delle vere e proprie """"profezie"""". Le folgorazioni futuriste reperibili in testi, disegni, dipinti, sculture, infatti, se poste accanto agli attuali indirizzi architettonici, rendono evidente quanto ci sia in comune tra momenti così distanti nel tempo, ma vicini in termini di provocazioni, atteggiamenti e stimoli. All'interno del volume trova spazio, inoltre, un approfondimento dedicato al rapporto tra futurismo e architettura mediterranea e, in particolare, quella caprese."" -
Salvatore Bisogni. Architetture immaginate
Salvatore Bisogni nasce nel 1932 a Napoli, città dalla notte dei tempi e per sua natura teatrale. Lo è nel paesaggio spalancato sul golfo, nei grandi edifici, nei riti, nella vita quotidiana e nel gesto. Lo è anche nell'architettura di Bisogni, trasformatasi in una recita a più voci sul palcoscenico urbano. Nasce da naturale talento e da forza espressiva, ma ogni volta cerca di risalire a un discorso ordinato e a una provvisoria ragione. Una sorgente essenziale è stata il disegno, con la sua capacità di immaginare e di costruire figure. Nessuna teoria basta a se stessa. L'architettura è da sempre un'arte e insieme la storia delle nostre città. -
Bernard Rudofsky architetto
Questo volume, prima monografia in italiano, esamina le architetture progettate e costruite, il lavoro editoriale e la riflessione teorica dell'architetto austriaco Bernard Rudofsky (1905-1987). Seguendo un ordine cronologico e ricostruendo dettagliatamente i suoi viaggi in Europa, Asia e Americhe, viene studiata - con documentazione iconografica proveniente da musei di tutto il mondo - la sua opera complessa e multiforme, considerata un'unica continua riflessione sull'architettura e sull'abitare. E questo straordinario viaggio parte proprio dal Mediterraneo, da Napoli, dai rapporti e dai progetti realizzati con Luigi Cosenza e Gio Ponti. Rudofsky è designer di complementi d'arredo e di moda, saggista, editorialista e curatore di mostre. Egli riflette su discipline tradizionalmente escluse dall'architettura e privilegia temi che lo collocano ai margini della ricerca accademica sia nelle pubblicazioni che nella curatela delle mostre. -
La terra ferita. Cronistorie dalla Terra dei Fuochi
La crisi della Terra dei Fuochi tocca l'acme nell'agosto 2013, con le interviste televisive del pentito Carmine Schiavone sui seppellimenti di rifiuti speciali nella Piana campana. A quel punto un'equazione ferrea scatta nel dibattito pubblico e nella mente di cittadini e consumatori, che mette insieme i rifiuti, l'inquinamento generalizzato dei suoli e dei prodotti agricoli, l'incidenza delle malattie tumorali. L'agricoltura della Campania sale sul banco degli imputati, un intero settore economico entra in crisi, il territorio si trasforma in un marchio d'infamia. Antonio di Gennaro di mestiere fa l'agronomo, per più di vent'anni ha studiato i suoli, i logoramenti del paesaggio, gli effetti dell'urbanizzazione sconsiderata. Di Gennaro ha raccontato le vicende della Terra dei Fuochi in una serie di articoli pubblicati dall'edizione napoletana di ""Repubblica"""", che costituiscono un vero e proprio """"diario pubblico"""" della crisi. La storia che ne esce è completamente diversa. Una lettura basata su fatti e dati scientifici, più che sulle emozioni. Dalla quale è possibile partire per immaginare rimedi, soluzioni, vie d'uscita percorribili."" -
Bernard Rudofsky architect. Ediz. inglese
Questo volume esamina le architetture progettate e costruite, il lavoro editoriale e la riflessione teorica dell'architetto austriaco Bernard Rudofsky (1905-1987). Seguendo un ordine cronologico e ricostruendo dettagliatamente i suoi viaggi in Europa, Asia e Americhe, viene studiata - con documentazione iconografica proveniente da musei di tutto il mondo - la sua opera complessa e multiforme, considerata un'unica continua riflessione sull'architettura e sull'abitare. E questo straordinario viaggio parte proprio dal Mediterraneo, da Napoli, dai rapporti e dai progetti realizzati con Luigi Cosenza e Gio Ponti. Rudofsky è designer di complementi d'arredo e di moda, saggista, editorialista e curatore di mostre. Egli riflette su discipline tradizionalmente escluse dall'architettura e privilegia temi che lo collocano ai margini della ricerca accademica sia nelle pubblicazioni che nella curatela delle mostre.