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Invertire la rotta! Ecologia e decrescita contro le politiche autoritarie. Una conversazione con Franco La Cecla
Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale e una presa di coscienza urgente e di portata globale.rnrnrnrnSerge Latouche, economista bretone che a oggi preferisce definirsi filosofo, ci racconta la sua idea di crisi, analizzando il rapporto tra ecologia, economia e filosofia in un interessante e denso dialogo palermitano con uno degli antropologi più contemporanei del momento, il siciliano Franco La Cecla. Durante la conversazione emerge che quello che sta accadendo in campo ambientale, economico e sociale, è di fatto il risultato di una concezione di progresso che non tiene conto dei limiti naturali e temporali della realtà, che alla cooperazione tra gli umani preferisce competizione e conflitto. Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale e una presa di coscienza urgente e di portata globale. La parola ""decrescita"""" è stata scelta in maniera provocatoria, uno slogan coniato da Serge e da una serie di pensatori affini, discepoli di Ivan Illich all'inizio del nuovo millennio, per porre attenzione alla necessità di uscire non dalla crescita, ma dalla società della crescita. Una conversazione a due voci ricca di stimoli e suggestioni, dove si afferma la necessità di imparare a ricostruire i rapporti sociali ascoltando davvero quali siano i reali bisogni umani e abbandonando la fame di consumo infinito a favore di una consapevolezza collettiva per decrescere serenamente senza estinguersi come specie."" -
Figure del male
A più di quindici anni di distanza Franco Rella ripropone all'attenzione del pubblico e degli studiosi Figure del male.rn«Di fronte all'indiscernibilità del male, al suo carattere misterioso e imperscrutabile, è necessario interrogarsi sulle figure attraverso cui esso si palesa. Ed è questo il complesso itinerario che affronta Rella, interrogando le immagini del male dall'antichità al contemporaneo.» - Corriere del TrentinornrnrnDostoevskij ha detto che mai la ragione è stata in grado di distinguere il bene dal male. Di fronte all'indiscernibilità del male, al suo carattere misterioso e imperscrutabile, ci si deve interrogare sulle figure in cui esso si mostra: in cui esso diventa visibile, se non comprensibile. È necessario interrogare queste figure, chiederci se le immagini del male e della sofferenza, che incontriamo già nel mito e nella tragedia antica, siano le stesse immagini che si presentano a noi oggi, davanti ai nostri occhi. Chiederci se la morte rappresentata da Giovanni Bellini sia la stessa delle terribili immagini di morte che scivolano lungo i canali di internet. Se c'è rapporto tra Satana che siede tra i figli di Dio nel Libro di Giobbe e Satana che patina del disgusto della tristezza la nostra lingua quando affondiamo in quella malinconia che è più aspra della disperazione. E infine se c'è un rapporto tra tutto il male che si è sedimentato nei secoli nel mondo e il Male di Auschwitz. -
Politicamente corretto. Il conformismo morale come regime
Un'analisi originale del politicamente corretto come forma di comunicazione e come riflesso delle profonde trasformazioni all'opera negli ultimi decenni nel contesto delle società occidentali. A partire da una prospettiva originale come quella svedese, e da una serie di situazioni vissute in prima persona, l'antropologo Jonathan Friedman analizza il politicamente corretto come una particolare realtà sociale, e come uno strumento politico nelle mani delle nuove élite. Una realtà sintomatica di un insieme di fenomeni (l'immigrazione, il multiculturalismo, la segregazione sociale, il ""declino"""" dello Stato-nazione, etc.) cruciali da comprendere per preservare uno spazio critico razionale e una sfera pubblica in cui sia ancora possibile discutere differenti interpretazioni della realtà. Una critica arguta del contesto moraleggiante in cui viviamo e della sua pretesa di neutralizzare il dibattito stabilendo ciò di cui si può, e ciò di cui non si deve, parlare."" -
Il mito profanato. Dall'epifania del divino alla favola mediatica
Che cosa accade al simbolico nelle attuali società ipermoderne?rn«Carmagnola ritiene che il mito sia stato «profanato», cioè riportato dalla sfera del sacro allo spazio dell’uso comune, ed è proprio tale processo di profanazione che consente al sistema capitalistico di recuperarlo e di integrarlo al suo interno attraverso l’esibizione spettacolare. Insomma, come ha affermato lo stesso Carmagnola, oggi ""La macchina mitologica è anche una parte della potente macchina economica.""""» - DoppiozerornrnQuali sono la posizione e il ruolo del mito nelle culture mediatizzate e globalizzate del presente? L'ipotesi è che sia possibile leggere il mito come formazione dell'Immaginario: nelle sue manifestazioni attuali, l'Immaginario è una fabbrica o una macchina anonima di produzione del sentire - del mito ci si emoziona - svincolata dalla trasmissione dei racconti che fondano una comunità sociale o instaurano senso, secondo una definizione condivisa dagli antropologi. Dunque che ne è del mito oggi, quando """"gli dei, i templi, i preti, le feste, i giochi, i poeti, i pensatori, il re, il consiglio degli anziani, l'assemblea popolare, l'esercito e le navi"""" (Heidegger) hanno smesso di essere un modello capace di fare legame ma non cessano di esercitare una forma di potere nella modalità della ri-mediazione o dello spettacolo? Il libro procede per esempi, commentando alcuni testi, dalla dialettica dell'illuminismo alle sceneggiature blockbuster, considerate documenti altrettanto significativi sul mito oggi. Ma se l'attuale situazione presenta il mito in forma profana e mediale, si pone una domanda: come sottrarlo alla sua funzione di pura """"materia estetica"""", di favola che serve a divertire il pubblico, senza ricadere in una dimensione nostalgica e conservatrice? Con un saggio su Walter Benjamin di Stefano Marchesoni."" -
La democrazia capovolta. Rivoluzioni colorate e conflitti nell'Europa dell'est
"La democrazia capovolta"""" analizza in modo sistematico il rapporto tra processo di globalizzazione e politiche di supporto alla democrazia nel mondo: due fenomeni che dagli anni '80 sono andati di pari passo e che attualmente sono in crisi. Le rivoluzioni colorate e le guerre ibride sono parte di questa crisi. Sono la manifestazione concreta di un contrasto geopolitico, combattuto in nome della democrazia, ma dietro il quale si cela un complesso sistema di interessi." -
Lo spirito del tempo
Dopo molti anni di assenza dal circuito italiano ritorna Lo spirito del tempo in una nuova edizione che restituisce il celebre studio di Morin nella sua interezza attraverso una nuova traduzione, realizzata da Claudio Vinti e Giada Boschi, che propone, per la prima volta, alcuni scritti del pensatore francese finora mai tradotti.rnrnrnQuesto classico degli studi sulla cultura di massa, ancora profondamente attuale e capace di analizzare e prevedere lo spirito dei nostri tempi, si dimostra un punto di riferimento essenziale per gli studi recenti riguardanti la sfera del visuale. Lo studio di Morin, infatti, attento a descrivere le caratteristiche della cultura di massa, rivolge particolarmente la sua attenzione verso la produzione audiovisiva - cinema e televisione, più precisamente - attraverso un metodo di indagine che risulta anticipare i visual culture studies e che si offre come un importante modello per la comprensione profonda di ciò che i mass media e i new media mettono in atto. Proprio per questi motivi il volume viene pubblicato dalla Meltemi all'interno della sua nuova collana ""Estetica e culture visuali"""" e viene accompagnato e completato da tre nuovi saggi appositamente realizzati: """"I media o l'uomo post-immaginario"""" di Ruggero Eugeni, la nota di Vinti e Boschi sulla complessità della traduzione del pensiero e del linguaggio di Morin e, a conclusione del volume, il saggio Morin e la cultura visuale contemporanea del curatore di quest'edizione, Andrea Rabbito."" -
Apologia del padre. Per una riabilitazione del personaggio reale
Alle donne e al femminismo nella contemporaneità spetta il compito sia di ridimensionare la figura materna, sia di ripensare la figura paterna restituendole umanità e realtà. rnrnrnIntorno a figure familiari come padre e madre ruotano luoghi comuni carichi d'implicazioni psicologiche e politiche. Il libro s'interroga sull'esclusione che l'immaginario cristiano riserva al padre terreno, una esclusione sempre più marcata dal medioevo fino a oggi. L'ipotesi è che il simbolico cambia considerevolmente nel corso del tempo mentre rimane stabile la natura ""materna"""" del potere come dominio. Da Sofocle a Freud lo scenario manda il messaggio di un crescente disagio per l'assenza del padre e lo strapotere della madre. Alle donne e al femminismo nella contemporaneità spetta il compito sia di ridimensionare la figura materna, sia di ripensare la figura paterna restituendole umanità e realtà."" -
Il piacere non è nel programma di scienze! Educare alla sessualità oggi in Italia
Il testo analizza la promozione del benessere sessuale e relazionale destinata ai più giovani nel contesto italiano contemporaneo.rnrn""Il sesso orale è quello che si fa con le parole?""""; """"Come faccio a capire se sono innamorato?""""; """"La prima volta fa sempre male?""""; """"Quanto deve essere lungo un pene?""""; """"Mi piace la mia compagna di banco, non sarò mica lesbica?"""" sono alcune delle domande che i ragazzi e le ragazze fanno durante le scarse ore di educazione alla sessualità messe loro a disposizione dai servizi sociosanitari e scolastici italiani. Basato su una ricerca-azione focalizzata sullo sviluppo di un percorso educativo chiamato """"W l'amore"""", il testo analizza la promozione del benessere sessuale e relazionale destinata ai più giovani nel contesto italiano contemporaneo - collocato in uno scenario internazionale più ampio - esaminandone le politiche e le pratiche educative pubbliche. Offre spunti analitico-operativi per problematizzare l'educazione alla sessualità, e per sviluppare - anche in Italia - una promozione della salute affettiva e sessuale integrata e capillare."" -
Le regole della convulsione. Archeologia del corpo cinematografico
Alle soglie del Novecento, in Francia, vari studiosi, esponenti dei campi disciplinari più diversi, dall'estetica alla morfologia artistica, dalla psicologia alla neurologia alla psichiatria, convergono nell'elezione di un comune oggetto di studio: il movimento umano. Nascono nuovi saperi sul corpo, frammentato e ricostruito dall'apporto delle tecnologie visive. In-quegli stessi anni, nel medesimo contesto culturale, sta emergendo una nuova esperienza di scrittura del movimento, il cinema. È possibile stabilire un nesso tra questi due processi? È quanto fa il libro di Giancarlo Grossi, analizzando istituzioni mediche, pubblicazioni psicologiche e filosofiche, apparati iconografici appartenenti al contesto francese dell'epoca, dove clinici come Charcot, Richer, Gilles de la Tourette, psicologi come Binet e Janet, estetologi come Souriau e Guyau saranno chiamati in causa come insoliti precursori del cinema, sulla scia dei più recenti approcci della cultura visuale e dell'epistemologia dei media. -
Islam africani. La preferenza sufi
Da profondo conoscitore delle civiltà dell'Africa occidentale, e del Mali in particolare, in questo libro, Jean-Loup Amselle sconfessa l'idea diffusa che esista, per natura o per storia, un Islam buono, quello spirituale e newage dei sufi, e un Islam cattivo, quello dei ""radicalizzati"""", salafiti e wahhabiti. Questa ripartizione di comodo non sarebbe altro che l'ennesima riproposizione di un discorso colonialista di lunga durata che, dapprima, ha cercato di rimuovere totalmente la presenza dell'Islam in Africa per dipingerci un continente animista, feticista, ottimamente predisposto alla civilizzazione dei paesi europei, e ora, sempre in un'ottica di delegittimazione delle società africane, e per giustificare l'interventismo occidentale, ce lo ritrae come attaccato da un movimento folle e fanatico sorto dal nulla. La stessa antropologia non è una scienza sociale neutrale in questo gioco e Amselle ci dà una lezione magistrale di come essere antropologi impegnati e militanti."" -
La fenomenologia del mondo sociale
Una lezione di metodo fondamentale per le scienze sociali, uno degli esempi più alti e rigorosi di incontro fra sociologia e filosofiarnrnLa fenomenologia del mondo sociale, pubblicato nel 1932, è divenuto un vero e proprio classico della sociologia, proponendo nuovi metodi e individuando nuovi oggetti di analisi. A partire da un ricco dialogo con Max Weber, Georg Simmel e Max Scheler, con la mediazione della filosofia husserliana, Schütz apre l'indagine sulla realtà quotidiana, sulle interazioni e le assunzioni di senso che presiedono alla costruzione dei mondi sociali. Non a caso gli indirizzi più diversi, nel corso del tempo, non hanno cessato di guardare all'opera come a un momento fondativo, a un testo a cui costantemente tornare, a una lezione di metodo fondamentale per le scienze sociali, a uno degli esempi più alti e rigorosi di incontro fra sociologia e filosofia. -
Ai confini della democrazia. Sovranità democratica e diritti umani
Il presidio dei confini è un aspetto essenziale della sovranità degli Stati moderni. Ogni società che assuma la forma dello Stato-nazione crea il proprio ""altro"""" da sé e istituisce le proprie regole di inclusione e di esclusione. Anche lo Stato democratico ha bisogno di confini, perché è il sistema della rappresentanza ad averne bisogno: occorre pur sempre sapere quale entità democratica è responsabile e nei confronti di chi. Eppure, il principio democratico di autodeterminazione può servire a giustificare una politica di restrizione della mobilità umana solo a condizione di aderire ai principi universalistici dei diritti umani. Questo libro cerca di comprendere a quali condizioni i confini potrebbero essere considerati legittimi e giustificabili."" -
Carbone. Inquinamento industriale, salute e politica a Brindisi
A partire da resoconti etnografici articolati nella lunga durata, il libro affronta l'intreccio tra modificazioni ambientali, diritto alla salute e lotte sociali per il cambiamento a Brindisi, una città ad alta densità industriale e con importanti criticità sanitarie rnrnLa ricerca antropologica condotta su questo terreno mostra come le reti di causazione tra processi di contaminazione e tutela dell'ambiente, tra inquinamento industriale e diffusione di malattie, siano inscritte all'interno di campi di forze al contempo scientifici, politici e giuridici attraversati dalle tensioni tra istituzioni pubbliche, compagnie industriali e movimenti per la giustizia ambientale. Si tratta di veri e propri laboratori conflittuali in cui la posta in gioco è una sorta di nuova cittadinanza che da un lato definisce e quantifica il danno biologico inflitto ai territori e alle persone, dall'altro indica possibilità di sviluppo sostenibile veicolate da delicate dinamiche identitarie che investono anche i processi di patrimonializzazione dei beni culturali e naturali locali. -
Neurodiversità. Per una sociologia dell'autismo, dell'ADHD e dei disturbi dell'apprendimento
L'autismo, la sindrome da deficit d'attenzione e iperattività infantile (ADHD) e la famiglia dei disturbi dell'apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, ecc.) sono condizioni accomunate dal riguardare non tanto la classica categoria del ritardo mentale o del deficit intellettivo, bensì le ""incapacità"""" connesse ad aspetti strettamente sociali come la socialità, le abilità implicate nel comunicare e nel capire gli altri e diversi aspetti """"ovvi"""" dei processi di apprendimento. Ciò rende queste condizioni sia di grande interesse per chi studia le basi della socialità umana, sia un formidabile terreno di incontro, o di scontro, tra le prospettive """"biologiste"""", incarnate dalla medicina e soprattutto dalle neuroscienze, e quelle """"umaniste"""", sostenute dal pensiero critico. Quale significato va assegnato a tali condizioni? Sono """"disturbi"""" da curare o """"diversità"""" da rispettare negli ambienti sociali (la scuola, lo spazio pubblico, il lavoro, ecc.)? Hanno basi biologiche oppure sono un'ennesima forma di medicalizzazione del comportamento umano? Neurodiversità è il recente neologismo impiegato per descrivere tali condizioni allo scopo di evidenziarne la natura di """"variazioni"""" rispetto alla normalità, rigettando così l'idea che si tratti semplicemente di malattie. In questo senso autismo, ADHD e dislessia costituiscono un ambito privilegiato per indagare l'operato di due categorie costitutive del nostro vivere sociale: la normalità e la devianza."" -
Progetto uomo. L'interpretazione dell'essere umano nella storia del pensiero
Il volume ""Progetto uomo"""" intende fornire un quadro generale delle modalità con cui l’uomo ha interpretato se stesso nel corso della storia del pensiero. Pur nella molteplicità delle prospettive, l’uomo non può infatti rinunciare a una visione d’insieme e a una assunzione personale e responsabile di tale compito. È indubbio che la sua nobiltà e la sua grandezza consistono proprio nel potere che ha di conoscersi, di interrogarsi e di tracciare, nell'esistenza, un ritratto di sé. Ogni tema analizzato risponde all'intento di restituire i punti di riferimento essenziali di questa autocomprensione che l’uomo ha offerto di sé nelle diverse epoche. Prefazione di Marcello Ostinelli."" -
Suoni a margine. La territorialità delle politiche nella pratica dell'ascolto
Il testo si propone di indagare le connessioni tra ambiente sonoro e questioni urbane e territoriali attraverso la pratica dell'ascolto. L'obiettivo è elaborare un approccio inedito di ricerca per reinquadrare quelle particolari trasformazioni legate a fenomeni come lo spopolamento, la gentrificazione, il turismo, le sperequazioni, la scomparsa di identità locali e di patrimoni culturali intangibili. Questioni che passano spesso ""inosservate"""", e che l'attenzione all'ambiente sonoro può far emergere e portare al centro del dibattito pubblico. Se l'attitudine della ricerca è sicuramente progettuale, lo scopo è analitico: propedeutico al disegno di politiche come all'empowerment di comunità. Attraverso la lettura dell'ambiente sonoro si vogliono, infatti, chiarire i termini su cui si articola la produzione di conoscenza a supporto dell'azione; conoscenza che costituisce un supporto essenziale per il processo decisionale e per la riattivazione del tessuto sociale in contesti marginali."" -
Ritorni critici. La sfida degli studi culturali e postcoloniali
Questa raccolta di contributi nasce dal proposito di rinnovare i linguaggi delle analisi critiche dei testi e delle pratiche culturali nell'epoca contemporanea: un'opera di costruzione teorica che intende disseminare la ricca gamma di percorsi interdisciplinari e transculturali degli studi culturali e postcoloniali all'interno di una nuova prospettiva critica. Muovendosi tra paesaggi letterari, visuali e sonori, le autrici e gli autori propongono viaggi critici dove l'intreccio della poetica e della politica fornisce dei materiali, elaborati anche nei ritmi quotidiani, che suggeriscono come muoversi in questi scenari emergenti. -
La casa come ritratto. Una casa di parole-The house as a portrait. A house of words. Ediz. bilingue
"Questo libro parla di architettura - cioè, parla dell'uomo. Il modo in cui se ne parla, però, richiede di esplicitare alcune """"regole del gioco"""". Lo scopo è mostrare il 'dietro le quinte' dell'architettura, svelando il cuore dell'architetto. Il punto di partenza è un progetto vero, realizzato. E lo scambio di messaggi, di mail, di ipotesi tra il Committente e l'architetto. Ne viene fuori, ci pare, una specie di sceneggiatura teatrale -perché la vita, sempre, è recita e teatro. Una congiura di linguaggi diversi: dialoghi - tersi e forti - fra architetto e Committente, i concetti solitari - veri e propri viaggi nei recessi della mente - dell'architetto, il 'burocratese', la lingua franca con cui adescare l'amministrazione pubblica. Per questo, una selezione di questi documenti è stata strutturata come un vero e proprio 'libretto d'opera'. L'architettura è sintonizzata in modo così potente con lo spirito? Abbiamo deciso di mostrare tutto ciò che non si vede e non si dice: cosa sta alla foce di un ponteggio, quale cuore batte sotto gli schizzi di un progetto. Come inabissarsi in una casa e svelarne la stanza segreta, dove è custodito il respiro."""" (D.B.)" -
Lo spettacolo di sé. Filosofia della doppia personalità
Nella seconda metà dell'Ottocento vengono registrati straordinari casi di ""sdoppiamento della personalità"""": dopo un breve sonno, le pazienti di Azam, Galicier, Janet si risvegliano con un carattere, un modo di fare, dei ricordi e persino un nome completamente diversi. Più vivaci e felici di quanto non fossero nella loro prima esistenza, queste """"altre"""" animano delle biografie romanzesche e avventurose, insieme reali e immaginarie, vivono fra noi e in epoche e mondi lontani, sono attrici e spettatrici delle proprie messe in scena. Agli psicologi, ai filosofi e agli scrittori che decretano i successi di una patologia singolare, la personalità appare intanto sotto un aspetto inedito ma anche molto antico, cioè come una maschera o un personaggio. Ricostruendo un momento saliente della storia del soggetto moderno, Barbara Chitussi restituisce al paradigma della personalità-maschera la sua urgente attualità e vi scopre la chiave di un'etica, una modalità della conoscenza di sé."" -
Homo Sapiens e altre catastrofi. Per una archeologia della globalizzazione. Nuova ediz.
"Telmo Pievani, con grande capacità, racconta la meravigliosa storia dell'evoluzione umana, mostrando come l'evoluzione della nostra stessa specie, Homo sapiens, e dei nostri più vicini antenati, abbia seguito le stesse regole evolutive di tutti gli altri esseri viventi. Lo fa con estremo rigore intellettuale, ma senza quell'inutile gergo pedante così tipico dei testi scientifici formali."""" (dalla prefazione di Niles Eldredge)"