Sfoglia il Catalogo feltrinelli030
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 1081-1100 di 10000 Articoli:
-
Le peripezie dell'ironia. Sull'arte del rovesciamento discorsivo
«Ci interessa il legame che unisce l'ironia con la questione più generale del rovesciamento di prospettiva. Più in generale, con rovesciamento o peripezia intendiamo quella condizione in cui soltanto accedendo a un radicale capovolgimento dei propri punti di riferimento primari si attinge a un senso nuovo e forse più illuminante per la situazione in cui ci si trova». È questo il filo rosso che si snoda attraverso il libro che Tommaso Russo Cardona ci ha lasciato. L'autore parte dal tentativo di fondare filosoficamente il discorso ironico attraverso il confronto con alcuni temi centrali della riflessione sulla dimensione pragmatica del linguaggio e giunge a cogliere i legami che l'ironia intrattiene con alcune proprietà centrali della facoltà di linguaggio strettamente connesse a caratteristiche intrinseche della natura umana, come la capacità metalinguistica di riflettere sul senso delle proprie parole e la capacità cosiddetta metapragmatica che investe i contesti e i ruoli in cui il parlante si muove e che guida la categorizzazione delle azioni umane sin dalle prime acquisizioni del bambino. L'ironia si caratterizza, in sostanza, per la sua funzione potenzialmente affiliativa, e dunque per la sua capacità di negoziazione sociale, di inserirsi nelle dinamiche di interazione tra gli esseri umani, dunque all'interno di un'euristica interazionale dove le conoscenze condivise e codificate (anche se non del tutto) negli usi linguistici giocano un ruolo di primaria importanza. -
Nuvole mutanti. Scritture visive e immaginario dei fumetti
Pier Paolo Pasolini riteneva che le pagine dei fumetti fossero nuvole: immagini fluttuanti e cangianti, che attirano l'attenzione e incatenano lo sguardo. Questo libro segue la storia interna a questo straordinario mezzo di comunicazione e ne interpreta le dinamiche socio-culturali che hanno segnato il suo immaginario, nutrito, ibridato e contaminato con quello derivante da altre forme di comunicazione. Il libro ricostruisce alcuni momenti fondativi dell'immaginario dei fumetti e le capacità espressive di un medium che ha dialogato, per oltre un secolo, con la narrativa di massa, il cinema, l'animazione, la fiction televisiva. Tratteggia il ruolo detenuto dal fumetto italiano: il peso ricoperto dagli sceneggiatori nella sua interna evoluzione fra vari decenni, i formati editoriali che hanno caratterizzato stagioni come gli anni Trenta, il dopoguerra, gli anni Sessanta e gli Ottanta, l'attenzione vigile che i nostri autori hanno riversato sulla cultura angloamericana. -
Italia sotto inchiesta
Una squadra di giornalisti provenienti dalle principali realtà d'informazione del nostro paese - da ""Report"""" a """"Piazzapulita"""", da """"Presadiretta"""" a """"Nemo"""", dal """"Corriere della Sera"""" a """"L'Espresso"""" - racconta in questo volume i casi che hanno segnato l'Italia degli ultimi anni. Gli integralisti di casa nostra, i ciarlatani della salute, le infiltrazioni mafiose e molto altro. Ogni capitolo del libro riapre una pagina di attualità, ricostruita come nella miglior tradizione del giornalismo d'inchiesta. Prefazione di Riccardo Iacona."" -
Deutschland, Deutschland über alles. Ediz. italiana
Uscita nel 1929, Deutschland, Deutschland über alles è probabilmente l'opera satirica più provocatoria di Kurt TucholskyrnrnIn questo testamento politico accompagnato dalle fotografie dell'artista dada John Heartfield, Tucholsky punta il dito contro la Repubblica di Weimar, denunciando senza mezzi termini la corruzione della giustizia e della società. Le parole dell'autore berlinese scatenarono polemiche talmente accese da indurre lo scrittore a fuggire definitivamente in Svezia. Un corrosivo affresco dell'epoca che ancora oggi continua a graffiare le coscienze. -
Impero e comunicazioni
Il ruolo decisivo dei mezzi di comunicazione nella storia dell'Occidente: è questo il tema di «Imperi e comunicazioni». Agendo sulle dimensioni fondamentali dello spazio e del tempo, i mezzi di comunicazione determinano il destino e la stabilità delle istituzioni. E nessuna istituzione ha caratterizzato l'Occidente come l'Impero, forma politica in cui Innis insegue le trasformazioni della società egizia a quella mesopotamica, dalla Grecia classica a Roma, dal Medioevo alla dominazione coloniale moderna. Le sorti degli imperi, in tutte le epoche si rivelano così strettamente dipendenti dall'egemonia dei media che favoriscono il potere delle classi religiose e la continuità delle istituzioni. -
I movimenti animalisti in Italia. Strategie, politiche e pratiche di attivismo
In Italia, l'attenzione verso gli animali è in costante crescita, come si evince dall'interesse di opinione pubblica e partiti politici, e dall'emergere di stili di vita che promuovono una revisione del rapporto con le altre specie. Analizzando questi (e altri) aspetti, il libro si focalizza nello specifico su coloro che si occupano a livello organizzato di benessere, cura, diritti e liberazione animale. Da una parte, emergono alcune caratteristiche generali, come un'ampia maggioranza femminile, titoli di studio medio-alti e una discreta equi-distribuzione in termini professionali. Dall'altra, il volume si concentra soprattutto sulle differenze interne a quello che viene comunemente (e semplicisticamente) chiamato ""movimento animalista"""", omettendone così l'estrema pluralità. Grazie alla somministrazione di una survey, interviste agli attivisti e analisi dei frame, emergono infatti una notevole varietà di strategie, pratiche e riferimenti valoriali, la contemporanea presenza di lobby e conflitto, e la natura complessa di un fenomeno al centro dell'attenzione mediatica ma ancora poco studiato in termini sociologici. Prefazione di Donatella Della Porta."" -
Quelli a cui non piace. Pamphlet sull'esercizio della critica
Nel dibattito corrente e ricorrente sulla crisi della critica letteraria, prevale quasi sempre l'implicito rimpianto per un vecchio profilo, quello del grande maestro dotato di sensibilità non comune, insindacabile arbitro del gusto e dispensatore di utili consigli sulle letture convenienti. Questo pamphlet prova ad andare oltre una simile impostazione istituzionale e professionale, a riportare la questione alla radice, alla crisi odierna della letteratura nel suo complesso, sconfitta nella guerra dei media e invano ridipinta mediante l'enfasi coatta dell'emotività oppure con il moralismo della verità del contenuto. Dalla polemica contro il senso comune e la terminologia inverificabile e autoritaria dell'estetica tradizionale, prende qui corpo la controproposta di una lettura attenta del testo, insensibile alla facile partecipazione, un'interrogazione delle tendenze e delle strategie profonde della scrittura che manifesti l'esigenza di rapportare la pratica letteraria a una criticità diffusa e comune a tutti. Così intesa in senso largo, la critica non risulta più appannaggio degli esperti e degli addetti ai lavori, ma si rivela organo vitale dell'insoddisfazione per l'esistente, strumento indispensabile che riguarda perciò - adattando una battuta brechtiana - tutti ""quelli a cui non piace"""" il mondo così com'è."" -
Le ragioni del Buddha. In Asia centrale sulle tracce del buddhismo «d'Occidente»
Può l'Occidente costruire un'alternativa al proprio paradigma, meccanicistico e riduzionistico, senza per questo disconoscerne i presupposti? ""Le ragioni del Buddha"""" prova a dare una risposta affermativa, ipotizzando una riconciliazione con le """"cose prossime"""" - ancorché riviste e corrette - che passa dapprima per quelle """"remote"""": l'accelerazione appare in tal senso la conditio sine qua non del ripristino di uno stato di quiete. Del resto, quale espressione artistica se non quella del Gandhara può farsi portavoce delle convergenze tra piani semantici così diversi? """"Le ragioni del Buddha"""" si muove pertanto in territori """"di confine"""", in senso stretto e in senso lato, quale """"ibrido"""" che esula dalla saggistica tradizionale e in quanto descrizione di un percorso articolato che dalla molteplicità dispersa e frammentaria del mondo sensibile giunge infine al vuoto che di quelle stesse manifestazioni è origine e fondamento. L'orientamento multidisciplinare, che abbraccia la filosofia e l'arte, d'Oriente e d'Occidente, unendo divulgazione a spunti narrativi, sancisce un punto di contatto tra mondi e (non) forme molto diversi, quasi volesse rivelarsi, in ossequio al """"giusto mezzo"""" buddhista, un'unità soggiacente al dualismo tra orizzonti di segno opposto. """"Le ragioni del Buddha"""" è questo e molto altro ancora."" -
Che cos'è la filosofia politica? Foucault: un'ontologia
L'intento di rendere conto di una possibilità reale di resistenza e trasformazione anima l'ultima fase del pensiero di Michel Foucault. La ridefinizione teorica di uno spazio di libertà per il soggetto si accompagna in essa ad un'incessante riflessione etica, che investe direttamente lo statuto del pensare e, con ciò, quello della filosofia. Il saggio qui presentato si propone di ripercorrere i testi di Foucault in funzione di questo problema e di costruire, in essi, questa possibilità di resistenza e trasformazione: di chiarirne il significato, ipotizzarne alcuni presupposti su un piano ontologico e concettuale, individuare alcune condizioni per il suo esplicarsi. Si vorrebbe così mettere alla prova un metodo di ricerca che porta la filosofia a coincidere, in prima e in ultima istanza, con un'ontologia politica. -
L' essere e l'io. Fenomenologia, esistenzialismo e neuroscienze sociali
"L'esistenza precede l'essenza"""" - sosteneva in una celebre frase Jean-Paul Sartre - cercando in tal modo di sbarazzarsi sia di ogni prospettiva di derivazione materialista, sia dei molteplici ulteriori tentativi """"essenzialisti"""" di risolvere la questione dell'identità personale in termini puramente idealisti. Nonostante questo e alcuni altri straordinari presupposti filosofici, che da Brentano e Husserl si sono espansi nella prima parte del Novecento grazie al pensiero di Heidegger, Camus e molti altri, è necessario ammettere che l'interesse per la questione dell'esistenza non ha mai attecchito del tutto nell'ambito delle scienze sociali. La grande influenza di autori come George Herbert Mead, e il successo della soluzione adottata in termini """"interazionisti"""" alla comprensione di alcune tipicità della condotta umana, se da un lato hanno avuto il grande merito di orientare l'atteggiamento delle scienze sociali contemporanee verso un superamento dei vari strutturalismi dominanti, hanno anche finito per indirizzare l'interesse degli studiosi - soprattutto a partire dalla seconda metà del Novecento - più sul """"Self"""" (e i suoi correlati """"Sé"""", """"Me"""", """"Io"""", Identità) che non sulle questioni dell'esistenza. Il titolo di questo libro rinvia a due capisaldi del pensiero esistenzialista: """"Essere e tempo"""" di Martin Heidegger e """"L'essere e il nulla"""" di Jean-Paul Sartre. Ed è proprio prendendo spunto da alcune delle premesse epistemologiche comuni a questi due grandi autori che Pecchinenda avanza la proposta di conciliare la prospettiva allo studio dell'identità di derivazione interazionista con quella di derivazione esistenzialista." -
Il potere sadico. Politica e nichilismo in D.A.F. de Sade
"Dall'orgia di distruzione totale, dove domina una perversione diabolica, unica nel suo genere, che è il tratto distintivo della sua produzione letteraria, emerge questa bizzarra distopia (utopia negativa) politica. [...] Per Sade non vi è nulla di Sacro. [Sade] induce a meditare sui paradossi e sulle fragilità della società post-moderna che se per un verso tende costantemente alla creazione di una massa acritica di consumatori, per un altro pretende che questi si comportino come cittadini dotati di grande senso critico e capaci di un uso consapevole della libertà. [...] Si tratta della consapevolezza che per essere veramente tolleranti e liberi, senza soccombere miseramente a chi non lo è, è necessario un profondo ancoraggio a valori non negoziabili [...] come parti irrinunciabili della propria identità culturale, la cui difesa permette di garantire il benessere e la felicità del maggior numero possibile di individui""""." -
Figure del corpo. Gesto e immagine in movimento
La cultura digitale obbliga a ripensare il rapporto fra corpo e immagine. Il visivo è sempre meno un fatto di occhi e sguardi e sempre più di dita, mani, gesti. Compiamo un gran numero di gesti per attivare anche il più banale dispositivo di visualizzazione, e sempre più spesso sono le nuove tecnologie a saper leggere i nostri movimenti e a dotarli di senso. Il percorso dei cosiddetti media ottici si è interrotto o ha subito una radicale deviazione? In realtà il corpo è sempre stato al centro delle immagini tecniche, soprattutto del cinema, che non solo ha esaltato la capacità espressiva e manipolativa dell'uomo, arricchendola di infinite sfumature, ma in quanto macchina è nato da un gesto molto speciale, via via automatizzato e nascosto nello strumento. Ma che cos'è un gesto e perché il suo legame con il filmico è così stretto? Fra posa e flusso, azione e passione, tecnica e istinto: nelle teorie moderne - da Darwin a Warburg, da Mauss a Plessner - gesto e immagine in movimento sembrano determinare un unico luogo del senso. Quasi come un anticorpo alle forme di controllo inaugurate dalla cronofotografia, e oggi riemerse nelle politiche del database e della recognition, il cinema ci ha insegnato che in un gesto c'è sempre una componente di magia: un effetto inspiegabile, un sentire intraducibile a parole, una combinazione di funzionalità ed espressione. Un pensiero del corpo che scarta la ragione. Quali figure del corpo emergono nei film? Perché le immagini nel palmo della mano sono all'origine e non alla fine della storia del cinema? In che modo i film rovesciano le gerarchie di visibilità dei gesti, ad esempio fra maschile e femminile? Il volume insegue le radici del presente per riscoprire come il cinema ci ha insegnato a guardare l'uomo, e non semplicemente a captarlo, mapparlo e archiviarlo. -
La solitudine delle donne molisane ai tempi della prima grande migrazione
Attraverso l'analisi delle strutture parentali, Adele Rodogna svela i cambiamenti che si sono manifestati nella famiglia molisana tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, nel quadro del balzo migratorio dell'epoca. Sulla base dell'analisi e dell'interpretazione dei fascicoli penali, Le solitudini delle donne molisane ricostruisce il fenomeno delle ""vedove bianche"""", con la conseguente evoluzione dei rapporti tra i generi, all'interno di diverse fisionomie di sviluppo: la struttura della famiglia, la distribuzione della ricchezza tra produzione-riproduzione della forza lavoro, partenze migratorie, conflittualità e gerarchie sessuali."" -
Il museo elettronico. Un seminario con Marshall McLuhan
Il 9 e 10 ottobre 1967 al Museum of the City di New York Marshall McLuhan e Harley Parker discutevano sul senso dei musei nell'epoca elettronica e sulle possibilità di un radicale cambio di strategia negli allestimenti, insieme a un nutrito gruppo di esperti e addetti ai lavori degli Stati Uniti e del Canada. La fama di McLuhan era al culmine in quell'anno. Il testo del seminario, inedito in inglese e in italiano, è di per sé interessante e ancora attuale. Ma qual era stata l'evoluzione delle idee e delle pratiche dei musei, dagli anni Trenta ai Sessanta? E come interpretare le evidenti relazioni tra le idee del padre fondatore della scienza dei media e il clima delle avanguardie - americane e non solo - dei Sixties, il decennio-origine di tutta la cultura successiva? Ed è possibile il recupero delle posizioni di McLuhan nel dibattito attuale sulle tecnologie e la comunicazione dell'""heritage""""? Il saggio di Donatella Capaldi affronta queste domande e ricostruisce le relazioni tra il seminario e l'evoluzione della mediologia nel suo momento esplosivo."" -
Immagini del conflitto. Corpi e spazi tra fantascienza e politica
La fantascienza ha sempre offerto potenti immagini capaci di condensare processi di ampia portata e, in particolare, di evocare conflitti politici decisivi. Intorno al passaggio di millennio, alcune rappresentazioni hanno permesso di trascrivere quei conflitti che spingono al compimento delle spaziature moderne. Da una parte, la figura del cyborg, nel riprendere lineamenti del mostro di Frankenstein e del conte Dracula; i personaggi ibridi del film Avatar, i corpi divorati e la nuova carne raccontati da David Cronenberg - permettono di cogliere quei mutamenti di confini che ridisegnano i nostri corpi in un nuovo orizzonte post-umano. Dall'altra parte, le simulazioni e il deserto del reale della trilogia cinematografica Matrix; il ciberspazio dei romanzi di William Gibson, il Metaverso descritto da Neal Stephenson - squadernano nuove e più complesse dimensioni spaziali che richiedono di essere abitate politicamente. Attraverso questa serie di episodi narrativi emergono, dunque, questioni che contrassegnano il nostro presente e di cui la riflessione deve farsi carico. Prefazione di Alberto Abruzzese. -
Earth system. Contromigrazioni e arte del sé
Alle soglie del nuovo millennio la rivoluzione digitale sta alterando tutti i principi della vecchia tradizione culturale. Le trasformazioni che scaturiscono dall'uso del computer e dalla digitalizzazione delle informazioni cambiano il nostro rapporto con il mondo, coinvolgendo la superficie terrestre in processi complessi che hanno come problema primario il rapporto tra lo spazio dell'abitare e la vita che risulta dalla familiarità digitale. Pensare che siano le grandi città a essere messe in questione dal paradigma digitale potrà risultare a prima vista sorprendente. Secondo un pensiero dominante, sono infatti le piccole comunità a essere destinate, se non a scomparire, quanto meno ad avere un ruolo marginale all'interno del panorama globale, con un centinaio circa di grandi concentrazioni urbane (da Tokyo a New York, da Città del Messico a Mumbai) le cui popolazioni iniziano a superare i trenta milioni di abitanti. Earth System è una rete di strutture territoriali, adattative e dinamiche, che si sviluppa quando l'interazione tra il mondo digitale e la realtà fisica diventa pervasiva e completa. Da questo rapporto emergono modalità di vita con possibilità espressive che prima non erano ammesse e si pongono le basi per lo sviluppo di aggregati abitativi ibridi. Spazi non più fondati sul problema della forma come orpello narrativo, ma organismi tecnologici freddi e glocali, radicati nella piccola scala dimensionale. -
Freud e il non europeo
Edward W. Said, scrittore, docente, teorico letterario, musicista, anglista e intellettuale simbolo della causa palestinese, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche, dedica una controversa conferenza all'ultima opera di Sigmund Freud, ""L'uomo Mosè e la religione monoteista"""". La lettura del testo freudiano diviene l'occasione per riflettere sul tema dell'identità, individuale e collettiva, e sulle sue radici, siano esse radicate in un passato mitico o in un racconto più o meno scientifico. Mosè, fondatore del monoteismo ebraico, ma straniero al suo popolo, secondo l'ipotesi di Freud, perché egizio, non ebreo e non europeo, incarna la figura paradossale di un'eterogenesi che è all'opera dall'origine, nella fondazione stessa di ogni processo identitario."" -
Trauma. La rappresentazione sociale del dolore
In questo libro Jeffrey C. Alexander sviluppa un'originale teoria sociale del trauma, utile a comprendere i processi culturali e simbolici che generano il dolore collettivo e i conflitti attorno alla sua interpretazione. Gli eventi, anche i più nefasti, non sono traumatici in sé: lo diventano attraverso sofisticati processi di interpretazione e rappresentazione collettiva che - a partire dalle vittime e, nei casi più riusciti, fino all'intera umanità - costruiscono culturalmente i traumi. Attraverso l'analisi di casi emblematici come quello dell'Olocausto e casi meno noti come le battaglie per la spartizione di India e Pakistan o il massacro di Nanchino, Alexander mette in evidenza come ogni trauma sia costantemente mediato dalla capacità persuasiva degli attori e dalle strutture di potere in cui gli eventi accadono. -
Soldi e pallone. Come è cambiato il calciomercato
Dopo aver raccontato i segreti di Jorge Mendes, il procuratore più potente al mondo, Russo torna a raccontare i risvolti nascosti del mondo calcistico.Nei mesi estivi - e non solo - il calciomercato monopolizza le colonne dei giornali e infiamma le discussioni di tutti gli sportivi. Ma ci siamo mai soffermati sul suo funzionamento? Tra i sistemi regolati dallo scambio di beni, infatti, il mercato dei calciatori rappresenta senza dubbio un unicum. Pippo Russo, sociologo, giornalista (""la Repubblica"""", """"Panorama"""", """"Satisfiction""""), opinionista sportivo e temutissimo stroncatore di bestseller, analizza da una prospettiva di stampo sociologico la trasformazione del calciomercato nell'epoca del professionismo."" -
Disabitare. Antropologie dello spazio domestico
Per due milioni di anni abbiamo vissuto a contatto con il fuori, non nel buio delle grotte, ma in luoghi intermedi tra il chiuso e l'aperto: spalle alla roccia, occhi nella natia valle. Pochi secoli di civiltà industriale e di urbanesimo soffocante ci hanno abituati a vivere in scatole da scarpe. Tutto l'abitare va ripensato da qui, dalla constatazione che eravamo fatti per praterie e foreste, che ci piaceva e ancora ci piace vivere all'aperto, che facevamo case temporanee, leggere, che avevamo di meno e immaginavamo di più. Sono le esperienze più estreme, quelle del limite e del lontano, che hanno qualcosa da dire sul fare casa oggi: capanne, bivacchi, tende, rifugi, ripari di fortuna, un'architettura minima, essenziale, ma più densa degli edifici materiali e simbolici in cui abbiamo finito per nasconderci. Dalla preistoria nomade alla casa aumentata dei nuovi media, dallo shelter rudimentale all'architettura di emergenza, dal macroalveare alla nano house, dai fast-places all'abitare-per-sempre, questo libro è un'esplorazione a rovescio delle radici antropologiche dell'abitare. Per alleggerirsi, stare di meno, andare via.