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Sulla disperazione d'amore
Si può curare la disperazione in amore? No, risponde Stefano Bonaga. Perché, in fondo, non ce n’è bisogno. Il disperato d’amore chiede solo che il proprio dolore venga ascoltato, poiché egli non cerca consolazione, né la desidera. Chiamare un filosofo come Bonaga a dissertare della disperazione d’amore può dare esiti positivi: come accade in questo libro, totalmente fondato sull’arbitrarietà del sentire e del patire. Quella di Bonaga è una sorta di “registrazione dal vivo"" inviata da quel “chiunque” che il disperato d’amore è diventato. Così il filosofo confeziona un piccolo manuale di sopravvivenza: perché la vita non prenda derive dalle quali non si può più tornare serve coscienza, guardarla in faccia, anche quando sembra non rispondere più. Prefazione di Biagio Antonacci."" -
Le parole per dirlo. La benevolenza in una manciata di racconti
Le cose buone possono rimanere nascoste per tanto tempo per poi riemergere anche inaspettatamente, quando meno te lo aspetti. In questo piccolo libro, a tratti commovente, sono raccolte storie vere, piccoli flash di vita professionale e non. La condivisione di esperienze di vicinanza empatica, di rispetto e ascolto nutre l’umanità che sta dentro ciascuno di noi anche quando tutto sembra così difficile come in questa epoca post-pandemica, dei social pieni di insulti e con la guerra sullo sfondo. -
Fino all’ultimo giorno della mia vita. In memoria di Paolo
Salvatore Borsellino racconta i ricordi di una vita al giornalista Benny Calasanzio, con il quale condivide il dolore di essere parenti di vittime di mafia. Una vita iniziata sotto le bombe degli Alleati nella Palermo del 1942, poi sconvolta dall'autobomba che causò la strage di via D'Amelio il 19 luglio 1992. Dall'infanzia felice trascorsa con il fratello Paolo e le sorelle Adele e Rita alla Kalsa, un quartiere oggi completamente trasformato, agli anni dell'università e poi il trasferimento nel Nord Italia. Mentre Paolo diventa un personaggio pubblico per il suo impegno contro la mafia, Salvatore fa carriera come ingegnere elettronico; i due fratelli percorrono strade diverse, che torneranno a unirsi con il più tragico degli eventi. Da quella domenica d'estate Salvatore si fa carico della memoria del fratello, che diffonde in ogni angolo d'Italia. -
Sulla pace. La guerra in Ucraina e l'eterno dilemma
L’eterno dilemma: cedere o combattere? «La pace va trovata negli errori della guerra, nella violenza quotidiana e individuale, che moltiplicandosi è un primo reclutamento per la guerra, va cercata nel diritto che non c’è e nel lassismo delle sue applicazioni. Noi esseri umani non riusciamo ad arginare le tempeste dei mari ma possiamo costruire imbarcazioni sempre più solide che le possano attraversare indenni». Nel tragico infuriare del conflitto in Ucraina, Furio Colombo e Vittorio Pavoncello si interrogano sul complesso rapporto fra pace e guerra, al di là delle reazioni emozionali e della retorica vuota, con l’obiettivo di offrire una solida base concettuale alle dottrine del pacifismo e della non violenza. «C’è un punto limite in cui la pace e la guerra convergono, fino a diventare una cosa sola da cui può avere origine sia l’una sia l’altra. Questo libro s’interroga su questo limite». -
Stilo. Viaggio nel futuro dei tuoi capelli
«Sono cresciuto dentro questa professione. Anagraficamente e non soltanto. Mi ha dato molto di ciò che ho e determinato ancora di più in ciò che sono. L’ho portata con me in ogni incontro per aprire i suoi confini a esperienze sempre nuove e sorprendenti, inaspettate; per renderla più forte ed efficace. La mia ricerca non si è mai fermata». Stilo è un racconto di vita, e insieme una riflessione sulla nostra corporeità, sulla natura fisica e spirituale di ciascuno di noi. La vita è quella dell’hairstylist Mauro. Il suo lavoro quotidiano, fatto di passione e impegno; ma anche la sua curiosità intelligente, che lo porta a fare incursioni nel mondo dell’arte, della letteratura, del design. E poi la sua sensibilità verso il “sociale”, la voglia di confrontarsi con le situazioni dolorose e difficili di chi vive ai margini, cercando di capire e di ascoltare la sofferenza, di andare più a fondo che si può nella conoscenza dell’anima e del suo mistero. Tutta questa “materia”, Mauro deciderà di trasformarla in una sorta di messaggio concreto e visibile. Di fonderla - e di effonderla – nel suo lavoro di hairstyling. Significa mettere a punto una nuova, rivoluzionaria tecnica di taglio, capace di “incidere” sui capelli quelle che lui chiama «geniali e irripetibili imprecisioni». Geniali e irripetibili, come è la personalità di ognuno. Imprecisa, spesso in tante cose difettiva: ma con una luce nel fondo – ognuno la possiede – che chiede di essere riconosciuta, di uscire al mondo, di risplendere e di far risplendere la bellezza della diversità e della vita. «I capelli sono antenne capaci di far giungere dall’universo fino a noi, per incanto, ciò che altrimenti non potremmo percepire e di farlo arrivare fino alla nostra anima. Sono il passato che rimane tangibile per l’eternità, che continua a esistere all’infinito anche lontano da noi». Stilo è un viaggio nel futuro dei capelli, e non solo. È la scelta di valorizzare e rinforzare la personalità di ognuno di noi, al di là delle convenzioni e dei luoghi comuni. Per affermare quanto è bello essere unici. -
Scafisti della democrazia
Il racconto della politica italiana degli ultimi anni, da quel dicembre 2016 in cui la sconfitta al referendum costituzionale portò Matteo Renzi alle dimissioni da presidente del Consiglio, fino alle elezioni che hanno consacrato la prima donna premier, Giorgia Meloni. La tesi di Francesco Bonazzi è semplice e tagliente come una lama. Dall’«emergenza Covid» all’«emergenza Ucraina», passando per «ce lo dice l’Europa», un’élite di incompetenti nei ruoli chiave del Paese sta svuotando ogni giorno di senso le parole e la democrazia stessa. Il Riformista va a braccetto col Sondaggista. Il Populista si contrappone al Banchiere Centrale, mentre il Grande Concessionario continua a fare i suoi interessi e il Grande Capitale Transnazionale pure, se non più di prima, nonostante i proclami dei governi e delle opposizioni. L’Opinionista trionfa e pontifica su tutto. Mentre il Povero Cristo, ovvero la maggioranza degli italiani, continua a vivere in un Paese in cui la salute è più importante della libertà, la lotta alle fake news vale più della ricerca di una verità plausibile, produrre più armi serve a portare la pace, e la selva di lavoro precario più intricata e mortifera dell’Occidente cresce incontrastata. Buon futuro, Italia. -
L'aviatore, il medico, l'avvocato. Tre vite nella tragedia della Shoah
Un aviatore venticinquenne che sfida le autorità fasciste lanciando su Milano dal cielo una pioggia di volantini firmati ""Giustizia e Libertà"""". Un giovane e promettente medico che per il suo antifascismo è costretto ad abbandonare la carriera in Italia e a rifugiarsi nel Canton Ticino. Un avvocato ebreo ferrarese, già compagno di scuola del medico, condannato al confino in Sicilia dopo uno scandalo politico-sentimentale. Tre vite che si intrecciano in una sola storia: la Storia dei decenni più tragici del Novecento. Le leggi razziali. La Seconda guerra mondiale. La Resistenza. La Shoah. Giorgio Cosmacini racconta tre vicende biografiche eccezionali e allo stesso tempo esemplari, mescolando sapientemente il registro del narratore con quello dello storiografo, tessendo una trama che sembra quella di un film ed è invece quella della vita. Anzi di tre vite, immerse nel flusso vorticoso della Storia del """"secolo breve""""."" -
IpocriSea. Le verità nascoste dietro ai luoghi comuni su immigrazione e ONG
"Il merito maggiore di questo libro è l’esperienza di Francesca come reporter in prima linea, sul fronte rovente e tragico degli attraversamenti del Mediterraneo. L’odissea dei disperati che affidano il proprio futuro a quelle traversate ha già fatto troppi morti, ha seminato troppo dolore. È una delle ragioni per cui tante italiane e tanti italiani sono sinceramente, giustamente solidali con chi è spinto dalla miseria a rischiare la vita su un barcone. Francesca però ha visto anche un’altra realtà: le collusioni tra il mondo delle Ong umanitarie e quello degli scafisti, le complicità tra l’ideologia no border e la criminalità che gestisce il traffico degli esseri umani disperati. IpocriSea è un documento di denuncia: grave, originale, coraggioso. Nessuno ha il diritto di ignorare queste pagine per partito preso, perché smentiscono una leggenda nobile. Per contestare queste osservazioni di una reporter in prima linea, che racconta quel che ha visto con i propri occhi, bisogna contrapporre dei fatti, non delle opinioni."""" (dalla prefazione di Federico Rampini)" -
Nuovo alfabeto del sacro. Un abbecedario per disobbedienti
Un nuovo vocabolario per la spiritualità di oggi. Dalla A di Amore alla Z di Zero, passando per Dio, Giuda, Quarantena, Occidente, Peccato, Vergogna... Un prete eremita e un poeta si gettano a capofitto nel vocabolario, risignificando parole consunte dall'uso e svuotate, ridotte a ricamo televisivo, a sentimentalismo stantio o ad atto di guerra. Giocando all'alfabeto, Davide Brullo e Alessandro Deho', da inadatti e ingenui, con la ferocia dei felici, percorrono le estremità del sacro, guardando là dove non si deve, nei luoghi oscuri, ostili del Vangelo, nelle stimmate del nulla. In questo Nuovo Alfabeto del Sacro si entra a piedi nudi, con le candele sui polsi. Certi che varcare la soglia di alcune parole è un atto di disobbedienza, di libertà. -
Non essere abbastanza
Il dramma dell'accettazione di sé quando si è ""diversi"""" dagli altri. Una storia in prima persona sulla difficoltà del crescere, di trovare il proprio posto nel mondo, affrontando anche temi importanti come il bullismo, il body shaming, la violenza che gli adolescenti possono infliggere ad altri adolescenti come loro. La coscienza incerta del bene e del male fra i giovani. Davide è un ragazzo obeso, che vive la sua vita combattendo contro le angherie subite dai suoi coetanei, ma soprattutto contro il suo corpo. Sin dai primi giorni di scuola entra in contatto con la crudeltà dei bambini; la stessa crudeltà che ritroverà nell'adolescenza e che diventerà vera e propria violenza. Crescendo, Davide continua a ingrassare e, parallelamente, a odiare gli altri e se stesso. Il cibo è il suo unico amico-nemico, lo ama e odia allo stesso tempo. È nell'atto dell'assumerlo, come una droga, che trova conforto quando a scuola viene umiliato da un compagno o da un insegnante. Violenza e insicurezza crescono sino al limite della tragedia. Allora Davide si convince che dimagrire sia l'unica soluzione per sentirsi finalmente accettato e avere una vita normale. Raggiungerà il suo scopo? L'obesità è una malattia da cui non si guarisce nemmeno dimagrendo. Neanche l'amore potrà salvarlo perché, prima di riuscire ad amare gli altri, dovrà imparare ad amare se stesso. Infine, imparerà che i suoi fantasmi non fanno più così paura e che la persona che è uscita da quel tunnel non è più la stessa che ci è entrata."" -
Centoventi contro Novecento. Pasolini contro Bertolucci
Il 16 marzo del 1975, le due troupes che stavano girando Salò di Pier Paolo Pasolini e Novecento di Bernardo Bertolucci si affrontarono sul campo di calcio della Cittadella di Parma per quella che è passata alla storia del cinema italiano come la partita Centoventi contro Novecento. Bertolucci assiste dalla panchina. Pasolini, naturalmente, è in campo: la sua passione per il calcio e per le ""partitelle"""" è ben nota. Come finirà il match? Chi vincerà? Ed è vero che alla sfida parteciparono anche dei giovani promettenti calciatori come """"sua maestà"""" Carlo Ancelotti? Questo volume contiene il racconto sceneggiatura del fortunato docufilm """"Centoventi contro Novecento"""", realizzato dal regista Alessandro Scillitani e dallo sceneggiatore Alessandro Di Nuzzo nel 2018, che ha girato le sale di cinema italiane ed europee. C’è il resoconto della lunga ricerca compiuta per ricostruire la partita nel clima febbrile e tragico di quegli anni settanta, insieme a un repertorio fotografico tratto dal film: volti che appartengono alla storia del cinema italiano, in quella che fu la sua stagione forse più vitale e feconda."" -
Il sogno dell'imperatore. Disputa intorno all’utopia
Una tranquilla e tersa notte d’agosto sulla città di Praga. L’inquieto e malinconico imperatore del Sacro romano Impero Rodolfo II d’Asburgo, intento a contemplare come sempre la sua amata capitale dal balcone del palazzo, si lascia trascinare da un sogno visionario. Radunare intorno a sé le menti più brillanti del suo secolo – da Giordano Bruno a Galileo Galilei, da Giovanni Keplero a Tycho Brahe, dal naturalista Ulisse Aldrovandi al filosofo Francesco Bacone – e condurli in un appassionante percorso attraverso le stanze della sua celebre “camera delle meraviglie” a ragionare sui massimi sistemi della natura. Ne scaturisce una sorta di disputa itinerante, incentrata sulla visione magica del mondo elaborata dal Rinascimento: epoca di pensieri forti e ambiziosi, in cui astrologia, cabbala e occultismo si intrecciano per creare un ponte tra la tradizione del passato e le utopie del futuro. Questo è il vero sogno dell’imperatore: restituire al mondo la vera scienza degli antichi, e intenderla come una sorta di profezia della scienza moderna. -
In yoga
«L'immobilità che si prolunga per un tempo non misurabile, alcuni minuti, sicuramente, ti permette di assistere allo spettacolo del respiro che si dispiega, si dilata, si allunga, plana come un aliante dentro, e curiosamente anche sopra il corpo. Eccole, le prime fasi dello sdoppiamento. Ancora un po’ di pazienza e comincerà la dissoluzione». Non un manuale di yoga. Piuttosto, un racconto sullo yoga. Silvio Bernelli ci illustra la sua via alla pratica yoga come se fosse la “storia” di una seduta, alternando il punto di vista dell’insegnante a quello del praticante. Dal respiro agli esercizi per rendere elastico il corpo, con tutte le sensazioni di fatica, dolore e benessere che vi sono correlate. Fino agli stati superiori: quelli del distacco dalle sensazioni e dalle affezioni della mente, del benessere vero e stabile. I praticanti, in fondo, sono lì per questo scopo: stare bene, scoprirsi. E tutti possono arrivarci, nello yoga raccontato da Bernelli. Basta la correttezza della pratica, l’onestà dei fini, una guida esperta e seria e un pizzico di sopportazione. Niente di impossibile, se l’obiettivo è quello – preziosissimo – di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e del mondo. -
Orwell sbagliava. Un'intervista-profezia sul 1984 di Ferdinando Adornato
«Oggi non sono entrati in discussione soltanto gli assetti produttivi e le strutture del capitalismo maturo, ma siamo di fronte a una vera e propria crisi del mondo. Viviamo in un’epoca per molti aspetti suprema della storia dell’uomo sia per le possibilità che per i rischi». Nel dicembre del 1983 «l’Unità» dedica uno speciale, a cura di Ferdinando Adornato, all’anno che verrà: quel 1984 tanto atteso e temuto, che porta con sé gli oscuri presagi dell’omonimo romanzo di George Orwell. Intellettuali, artisti e scrittori sono chiamati a interrogarsi sulla profezia orwelliana: l’attenzione è volta soprattutto ai nuovi scenari che il boom tecnologico del personal computer e dell’informatica cominciava a delineare. Ad aprire lo speciale è una lunga intervista a Enrico Berlinguer, una delle ultime. Un po’ a sorpresa, il leader del PCI si rivela tutt’altro che un “passatista”. Afferma, anzi, una visione positiva, quasi ottimistica, del futuro. Perfino di quello tecnologico. I nuovi mezzi a disposizione, secondo Berlinguer, potranno far avanzare l’umanità nel percorso di realizzazione degli individui che ha caratterizzato l’età contemporanea: a patto, però, di non sottovalutare quei campanelli di allarme che già stavano squillando. Non ultimo, l’impatto che il progresso tecnologico avrebbe provocato, oltre che sulle condizioni di vita dei lavoratori, anche su quelle del pianeta. -
Una casa al limite del bosco
«Come diceva un altro grande testimone di dialogo tra le religioni, Pierre-Lucien Claverie, vescovo di Orano in Algeria, ucciso dagli estremisti islamici: ""Nessuno possiede la verità, ciascuno è in cerca di essa. Credo che Dio c’è, non pretendo di possederlo. Non si possiede Dio. Non si possiede la verità ed io ho bisogno della verità di altri che pure sono in ricerca"""". Questo ci introduce anche al terzo pensiero di Martini, che sta alla base di quella sua straordinaria invenzione che fu la “Cattedra dei non credenti” (l’ascolto nel duomo di Milano di personalità laiche) e che è così in sintonia anche con la storia della Casa al limite del Bosco: """"Ciascuno di noi ha dentro di sé un credente e un non credente. Vorrei individui pensanti"""". Pasquale Bazzoli e la sua comunità, fatta di credenti e no, coltivano con passione il pensiero, filosofico, religioso, etico, politico. Cercano di essere sempre individui pensanti, creano occasioni culturali aperte a tutti per sollecitare a pensare. Hanno e trasmettono il gusto del pensiero. Amano anche tante altre cose buone della vita. Come l’amicizia.» (dalla postfazione di Vincenzo Passerini). Prefazione di Luigi Sandri."" -
Salvate Anna
Un’azienda che sta andando alla rovina nel disinteresse di clienti e concorrenti, un sindacato corporativo, in proprio, con la prosopopea di difendere interessi sociali che in realtà non capisce più. Quattromila lavoratori che vedono da un giorno all’altro oscurarsi il cielo, in un Paese come il nostro in cui, a chi è disoccupato, viene rubato il futuro. E un “tagliatore di teste” di professione che, a dispetto di quel che si dice della sua categoria, dimostra di “avere un cuore”. Di considerare cioè un’azienda come un insieme di esseri umani, che va salvato come si salva la vita di un essere umano quando questi si ammala. Questa è la storia di Salvate Anna. Un romanzo-verità, in cui tutti i protagonisti, a partire dal narratore Enzo De Fusco, un prestigioso consulente del lavoro, sono rigorosamente reali e hanno vissuto in prima persona le vicende. Attorno al destino della Externet, azienda sull’orlo del fallimento, prende vita un balletto che inaspettatamente ribalta le sorti già scritte. Accadrà grazie a una serie di convergenze straordinarie tra meriti, responsabilità, competenze e una dose inaspettata di sentimenti e di emozioni: cose che, nel caso delle imprese, sono sempre una scoperta destinata a sollevare sorpresa, così come sorprendente sarà il finale di questo romanzo. -
La vita e la storia. Istruzioni per l'uso
Il racconto appassionato delle pagine di Storia che più affascinano, da sempre, Valerio Massimo Manfredi. Ulisse, l'uomo dal multiforme ingegno e dalla mente colorata, visto come il capostipite di una nuova umanità. Alessandro Magno, il visionario assoluto, con il suo sogno di impero globale che non si è realizzato, e che però ci ha lasciato una magnifica eredità di civiltà, tecnologia e arte. L'orrore della guerra e della violenza nella strage di Teutoburgo, la tragedia più dolorosa della storia militare romana. Fino a quelle pagine salienti della contemporaneità come le guerre mondiali del Novecento, in cui la Storia, da vera magistra vitae, si ripete e si rivede. È uno degli autori italiani più letti e tradotti nel mondo: forse perché non ha mai avuto paura di girarlo, il mondo, e curiosare nelle sue pieghe con tutti i mezzi a sua disposizione. Uno sceneggiatore e un divulgatore televisivo, un archeologo e un professore che tiene conferenze nelle università più prestigiose. Se c'è un uomo che nell'arco di una sola vita ha vissuto tante vite, e tutte di successo, questo è Manfredi. Le pagine di questo volume, curato dal figlio Fabio Emiliano, sono come una lezione di scuola, in cui convivono storiografia, filosofia, etica civile. Una di quelle lezioni che, da studenti, avremmo sempre sognato di avere dal professore più bravo e affascinante di tutti, quello che sa incantare con le parole, e fa amare la cultura come nessun altro. Lezioni, interventi pubblici, interviste in cui si può trovare il Manfredi più autentico: lo storico, lo scrittore e l'uomo. Ci sono le origini contadine della famiglia, la lezione di vita del padre, gli studi e le prime avventure da giovane archeologo con pochi soldi in tasca e tanta passione. Quella passione che lo ha portato a ideare la grande avventura archeologica sulle orme del cammino dei Diecimila narrato dall'Anàbasi di Senofonte. C'è il racconto di come sono nati i primi romanzi storici. Il successo che arriva non subito, ma dopo tanto lavoro e fatica. Il tutto sempre tenendo fede all'insegnamento del padre: «Non dire mai sono stanco». -
Saman. Vita e morte di una ragazza italiana
Nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, una ragazza di diciotto anni esce di casa nelle campagne di Novellara, paese nel cuore della Bassa reggiana. Si chiama Saman Abbas. La famiglia è pakistana: e ad accompagnarla, in quella strana passeggiata, ci sono proprio i genitori. Da quel momento Saman viene inghiottita dal buio della notte. Il suo corpo sarà ritrovato dopo lunghissime ricerche solo il 18 novembre 2022, a pochi metri dalla sua abitazione. Costretta all’isolamento in casa e ad abbandonare gli studi, promessa sposa per un matrimonio forzato in Pakistan, Saman aveva deciso di ribellarsi, ben sapendo che in gioco c’era la sua vita stessa. “ItalianGirl”, si faceva chiamare su Instagram. Perché lei voleva vivere come le ragazze italiane. O meglio, come una ragazza e basta. La cronaca del delitto e delle indagini non ci ha restituito che una parte della verità su Saman Abbas. Questo libro, firmato da due reporter che hanno vissuto la vicenda “sul campo” fino alla tragica conferma finale, traccia il ritratto sorprendente e toccante di una adolescente coraggiosa, “indomita” (come hanno scritto i giudici) nella sua scelta di libertà. Prefazione di Tiziano Soresina. Postfazione di Ahmad Ejaz. -
Memoria a mozzichi. Le ricette della cucina romana secondo un oste metropolitano
Arcangelo Dandini, classe 1962, romano dei Castelli, è uno dei più noti chef della capitale. Quinta generazione di una stirpe di ristoratori devota alla cucina tradizionale capitolina, ci racconta la cucina romana in quattro tempi. Questa è una raccolta di ricette d’autore, da quelle della Roma imperiale ai segreti della cucina giudìa, fino ai banchetti dei papi rinascimentali, per arrivare alla cucina testaccina, oggi la più nota. Un’interpretazione personale ed emozionante di tutte le sfaccettature di una tradizione millenaria che accosta elementi fusion a ricette contadine, estrema raffinatezza a ingredienti poveri. «La mia è la cucina della memoria, è il mio modo per non crescere. Sui sapori dei miei ricordi di bambino elaboro la carta del mio ristorante e dedico continuamente piatti a quello che ho vissuto». È fondatore e patron di rinomati locali come L’Arcangelo, Chorus e Supplizio a Roma e Garum a Londra. -
Un'avventura arbitrale
L’originalità di questo agile volume sta nella scelta di portare fuori dal perimetro più strettamente giuridico e tecnico il racconto di un’avventura legale quale è quella di un arbitrato particolarmente sofferto, seppur a lieto fine. Ne è uscito un felice pamphlet, puntuale e preciso e allo stesso tempo arricchito da uno stile colto, raffinato e godibile, così come lo sono, per unanime consenso, gli scritti redatti dall’autore nella sua attività professionale. Quasi un cahier de doléances, questo libro, che non ha altra pretesa che di lasciare traccia e di indurre qualche riflessione a proposito di una complessa avventura giuridica, confermandoci, se ce ne fosse bisogno, che dietro leggi e codici c’è sempre il volto degli esseri umani. «Ottenuta infine la “vittoria” davanti al GUP, Fulvio Villa ha preso carta e penna e, finalmente sollevato, ha ripercorso le tappe dell’amarissima vicenda. Sì, carta e penna: perché l’uomo è all’antica, più analogico che digitale, raffinato nei gusti e nelle letture. La stilografica è un vizio che adora, tra i tantissimi: gli oggetti d’arte della casa-museo, gli abiti di sartoria e le scarpe fatte su misura, le vacanze al Ritz di Parigi, le prime al Regio e alla Scala, eccetera eccetera eccetera. Chi lo conosce non ha bisogno di spiegazioni. Nella professione, insegue l’onorabilità e difende la dignità, senza compromessi.» (dalla prefazione di Claudio Rinaldi)