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Le poesie più belle
In occasione del primo anniversario della morte, Fazi Editore propone una scelta delle migliori poesie di Valentino Zeichen, personaggio sui generis oltre che protagonista della scena letteraria nostrana... rnrn«Dopo averlo riletto tutto d'un fiato e guardandolo ora di scorcio, mi sono convinto che questo poeta ironico, giocoso, irriverente, sia riuscito là dove la neoavanguardia aveva in gran parte fallito, vale a dire in una demistificazione non tanto ideologica, bensì di costume e più profondamente storico-antropologica della nostra società, che nel suo caso si apre anche a una dimensione filosofica» - Roberto Galaverni,rn La Letturarnrn«Presso tutti gli uomini», dice Omero nell’Odissea, «i poeti godono della massima venerazione e di rispetto, perché la Musa ha insegnato loro il canto e ha cara la stirpe dei poeti». rnPer quarant’anni Valentino Zeichen ha passeggiato per le vie romane consapevole che i poeti non erano più venerati come al tempo dei greci, ma che, se fosse stato vivo, Omero lo avrebbe celebrato come un grande. rnMoravia non a caso l’aveva riconosciuto come «un Marziale contemporaneo» e altri nel tempo hanno definito questa figura di poeta sui generis «un libertino minimale settecentesco» (Ferroni), «un Gozzano dopo la Scuola di Francoforte» (Pagliarani), un neoclassico beffardo, un dandy, un flâneur, un neo liberty, un hidalgo.rnOltre che grande poeta, Zeichen è stato un personaggio la cui vita e le cui opere sono già diventate leggenda insieme ai suoi sandali francescani e alla baracca dietro piazza del Popolo in cui, da austro-ungarico trasferitosi a Roma, ha vissuto nello «sdegnoso rifiuto di un qualsivoglia lavoro e con violenti attacchi alla civiltà dei consumi», come ha avuto modo di scrivere Valerio Magrelli.rnNon è vero quello che spesso hanno sostenuto i critici, e cioè che la “ragione” fosse unicamente al centro dei suoi componimenti. Al contrario, Valentino Zeichen ha messo subito a nudo il “cuore” in una delle sue prime poesie: «Presumibilmente, / sembro un poeta di alta rappresentanza / sebbene la mia insufficienza cardiaca ha per virtù medica il libro Cuore». rnE non è neanche vero che Zeichen fosse un antilirico. A riprova di ciò, basta leggere alcune sue poesie sulla madre, Evelina, e sulla fanciullezza passata a Fiume, per rendersi conto che nel suo caso l’etichetta di antilirico non ha alcun senso. rnIl problema di Valentino Zeichen è stato quello di essere un gigante in mezzo ai nani. Nel primo anniversario della morte, che il libro intende celebrare, si ricordi che questa notevole figura di poeta, che nei suoi versi importò anche temi difficili e raramente trattati come quelli riguardanti la geopolitica, la chimica e la scienza, sue grandi passioni, è sempre stata ignorata dai maggiori premi letterari. Fuor di polemica, con questo omaggio che intende raccogliere le sue poesie più belle, si vuole ricordare il poeta, l’amico e soprattutto un uomo che, con la sua coerenza intellettuale e il suo rigore, ha lasciato un segno indelebile nel mondo culturale italiano. -
Storie di matti
«I pazzi sono tra noi e hanno un sacco di like».rnrnChe ci capiti o no di vederli, i matti sono tra noi. Per strada, alle poste, ai matrimoni. Sono moltissimi e forse più pericolosi di quelli di una volta rinchiusi in manicomio: hanno solo cambiato i connotati.rnI matti della porta accanto sono un movimento sempre più evidente e distruttivo. Quelli malati di socialità sono a briglia sciolta all’apericena o in fila dal nutrizionista. La loro versione 2.0 è composta per la maggior parte da persone dichiarate normali, pregevoli, da conoscere, imitare o invitare alle feste. Ma la cosa che più ghiaccia il sangue è la loro evoluzione. I matti odierni non solo si sono inseriti nel tessuto sociale come se niente fosse, ma sono riusciti a piazzarsi ai piani alti dei grattacieli o dei governi. Oppure sono in vestaglia ad annaffiare i cespugli di bosso nel nostro pianerottolo ogni mattina alla stessa ora, sono in fila con noi al supermercato, pronti a linciarci se chiediamo di passare avanti perché abbiamo solo il detersivo da pagare. O, ancora, sono nel nostro letto da vent’anni. I nuovi pazzi sono i nostri sindaci, i nostri tabaccai, nostra moglie, nostro marito, il nostro amministratore delegato, l’amica di nostra figlia o semplicemente il tipo che ci siede accanto in treno. Ci attirano nella loro inquietante rete appiccicosa facendoci accettare tutto il marcio e malato come vero, assodato, chic o quantomeno normale. E così: a ogni città il suo matto come in questo spassosissimo, folle, pirotecnico e ferocissimo libro, scatenato ritratto di gruppo dall’autrice di Fottuta campagna. -
Siracusa
Due coppie vanno in vacanza insieme in Sicilia: Michael e Lizzie, raffinati newyorchesi, lui scrittore affermato e lei giornalista precaria; Finn e Taylor, lui ristoratore senza troppe pretese e lei donna glaciale e madre oppressiva, vengono dal Maine e viaggiano con la figlia Snow, una bambina strana e taciturna. Non si tratta di amici di vecchia data, anzi: la confidenza è scarsa. Un invito nato quasi per scherzo, durante una serata piacevole passata insieme, uno slancio di entusiasmo, e i quattro americani si ritrovano in vacanza insieme dall'altra parte dell'Atlantico. Ben presto spuntano gelosie e rivalità, bugie, attrazioni incrociate e antipatie neanche troppo celate. In una danza perfetta di luci e ombre, sotto il sole cocente di Siracusa cominciano a addensarsi zone oscure. Finché, a complicare ulteriormente le cose, spunta da lontano, ma si fa sempre più ingombrante, la presenza della giovane amante di Michael. E la vacanza prende una piega inaspettata... In un gioco di incastri congegnato in maniera sapiente, ognuno dei personaggi racconta la sua verità: quattro versioni diverse della stessa storia, che però inevitabilmente vanno a convergere verso un unico, tragico finale. -
La rinascita delle città-stato. Come governare il mondo al tempo della devolution
«Il politologo indiano è sulla cresta dell’onda già da quasi 10 anni con le sue analisi geopolitiche: previsioni per alcuni convincenti, per altri controverse, e che fanno sempre discutere». - Massimo Gaggi, la Lettura – Corriere della Sera.rnrnLe élite oggi sono inadeguate al compito loro assegnato, corrotte e lontane dal popolo. L'Europa dovrebbe guardare ad altri modelli di governo, in grado di tenere insieme tecnocrazia, tecnologia e competenze. L'unica democrazia efficiente sarà quella degli info-Stati, dove la raccolta di dati servirà agli esperti per prendere decisioni strategiche. Le tecnologie saranno alla base del potenziamento della democrazia diretta, che per Khanna si trasformerà in una ""tecnocrazia diretta""""."" -
Il caso Tulaev
E se Stalin fosse stato assassinato?rn rnIn occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, il capolavoro di una delle figure più affascinanti del movimento rivoluzionario della prima metà del Novecento.rnrnMosca, 1938. Il giovane Kostja uccide Tulaev, membro del comitato centrale del Partito Comunista. In seguito all'attentato, la polizia segreta organizza la ricerca non tanto dell'esecutore materiale, quanto dei responsabili morali che, con il loro atteggiamento critico verso lo stalinismo, avrebbero contribuito a creare il clima in cui è maturato il delitto. Cinque sono i colpevoli designati: l'intellettuale Rublev, l'alto commissario di polizia Erchov, il contadino-soldato Makeev, il vecchio bolscevico Kondriatiev e il trockista irriducibile Rvjik. A tutti costoro, rivoluzionari di provata fede, sono rivolte le accuse più fantasiose e infamanti e si chiede il sacrificio supremo per una causa per la quale hanno già sacrificato tutto. Nel clima di terrore e menzogna che Serge riesce a ricostruire, uomini irreprensibili, noti per la loro devozione e apprezzati per la loro competenza, arrivano al punto di riconoscersi colpevoli dei peggiori crimini e, per una rivoluzione che è pur sempre la loro, preferiscono morire disonorandosi piuttosto che denunciare gli orrori del regime alla borghesia internazionale. ""Il caso Tulaev"""" è una lucida analisi dell'universo staliniano, unita a una rigorosa interpretazione storica della Rivoluzione russa, dove il dolore e la consapevolezza di un fallimento non sono però mai per lo scrittore, che pure ne ha sofferto sulla propria pelle le conseguenze, un motivo per venire meno ai propri principi e alla propria coerenza."" -
L' undicesima ora. Le indagini del commissario Ponzetti
Il corpo senza vita di un noto architetto romano viene ritrovato nel suo loft una settimana dopo il decesso. L’autopsia non ha ancora dato risposte certe sulle cause, ma sembra escludere l’ipotesi della morte violenta.rnrn«Cammina, Ponzetti. Cammina per la città, incontro alla notte, in mezzo alla gente che corre dietro alla vita senza raggiungerla mai» - rnMaurizio De Giovannirnrn«Il commissario Ottavio Ponzetti è uno dei detective più bravi e rassicuranti del giallo italiano» - rnFabrizio D’Esposito, Il Fatto Quotidianornrn«Un commissario colto e un po’ all’antica precipitato nella Roma del terzo millennio» - rnPaolo Fallai, Sette – Corriere della SerarnrnrnIl corpo senza vita di un noto architetto romano viene ritrovato nel suo loft una settimana dopo il decesso. L’autopsia non ha ancora dato risposte certe sulle cause, ma sembra escludere l’ipotesi della morte violenta. Quasi contemporaneamente, una villetta dove l’architetto abitava fino a poco tempo prima viene distrutta da un incendio doloso. I due eventi sono in relazione tra loro? Qualcuno voleva la morte dell’uomo? Il commissario Ottavio Ponzetti – giunto alla sua ottava avventura – non sa opporre resistenza alla seduzione delle coincidenze e si appassiona al caso nonostante non sia di sua diretta competenza.rnOltre al fidato ispettore Iannotta, Ponzetti coinvolge nell’inchiesta amici e parenti, mettendosi insieme a loro sulle tracce di una misteriosa donna spagnola e incrociando, nel corso dell’indagine, la biografia e le opere di importanti personaggi del Novecento, tra cui l’architetto Antoni Gaudí: proprio a Barcellona – come già era avvenuto nelle ultime indagini, che lo avevano portato prima in Sicilia, poi addirittura in Patagonia – il commissario trascorrerà una movimentata e intrigante vacanza di lavoro.rnMa le strade battute da Ponzetti tornano sempre a Roma, dove le numerose ipotesi, i dubbi e le incertezze svaniscono portando alla luce una sola, sorprendente verità. -
I tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo
Composta nel 1899, I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo rappresenta l’opera ultima ma non conclusiva del pensiero di Vladimir Solov’ëv. Lo sterile razionalismo della filosofia europea, la desacralizzazione mascherata da “nuova” religione e la dominante etica tolstojana ispirano in Solov’ëv la riflessione sul problema della realtà del male e sulla falsificazione del bene. Scegliendo la forma di un dialogo polemico e ironico, Vladimir Solov’ëv profetizza «l’epilogo del nostro processo storico» attraverso la parabola dell’Anticristo.rnChi è l’Anticristo di cui parla Solov’ëv? Uno spiritualista convinto e un sapiente illuminato, un uomo generoso e geniale. Nel deserto di valori del xx secolo e sotto la minaccia del panmongolismo, ovvero la dominazione delle potenze asiatiche (Cina e Giappone), l’Anticristo ammalia religiosi e intellettuali, cittadini e governanti d’Europa. rnGuidato da un solido amor proprio e con i suoi manifesti di pace universale, uguaglianza e progresso, questo «uomo del futuro» diviene imperatore del mondo.rnPer Solov’ëv il grande pacificatore svela però, con il suo progetto ecumenico tanto fiacco quanto audace, che “in sostanza” non è buono. rn«Questo bene contraffatto un po’ di lucentezza ce l’ha, se però gliela togli, non gli rimane alcuna forza essenziale». L’Anticristo verrà infatti sconfitto da un romano che parla nel nome della Verità. -
Delitto al luna park
Una nuova, imperdibile avventura per Nestor Bruma, il detective anarchico più famoso di Franciarnrn«Malet è, giustamente, ritenuto fra le voci più alte del noir francese» – Giancarlo de Cataldornrn«Aprire un suo libro è come salire su una giostra, sai che non t'annoierai» – il Venerdì di RepubblicarnrnÈ maggio, a Parigi. Il XII arrondissement, un tempo teatro importante della Rivoluzione, è oggi pungolato dalla cosiddetta doccia scozzese: un acquazzone, un raggio di sole, un raggio di sole, un acquazzone... Nestor Burma è in stazione ad attendere il ritorno di Hélène da Cannes, ma dal treno la segretaria non scende. Così, il detective si mette a vagare per Parigi e finisce in un luna-park. Seguendo le gambe di una bella donna, sale sull’ottovolante, ma è ignaro di essere a sua volta pedinato: durante la corsa, viene aggredito da un passeggero seduto alle sue spalle. Neanche a dirlo, in un attimo il malcapitato viene scaraventato giù dalla giostra – e la caduta è fatale. Come se non bastasse, il detective scopre che l’anno prima una ragazza è precipitata giù dalla stessa giostra. Troppe coincidenze, per i gusti di Burma, che decide di approfondire. Ferma innanzitutto la donna che stava seguendo: il suo nome è Simone Blanchet, e ben presto si rivelerà coinvolta nella scomparsa di un bottino di 150 chili d’oro. La storia inizia così ad assumere dei contorni davvero singolari... -
Il castello Rackrent
Apparso all’inizio del 1800, un libro politicamente audace, stilisticamente innovativo e incredibilmente piacevole. Questo romanzo è una tappa fondamentale della letteratura irlandese e un grande classico da riscoprire.rnrn«Un libro essenzialmente, unicamente irlandese… raramente nelle opere dell’Ottocento si trova una tanto acuta coscienza del carattere pratico, economico della nostra esistenza» - rnGiorgio Manganellirnrn«Una delle cronache più ispirate mai scritte in inglese» - rnW.B.YeatsrnrnThady Quirk è il vecchio servitore di un’antica famiglia anglo-irlandese. Nel corso della sua lunga vita trascorsa al castello Rackrent (letteralmente il castello ‘arraffa-affitti’) ha assistito alla progressiva decadenza dei suoi aristocratici padroni: Sir Patrick, che riempie la casa di ospiti e si ubriaca fino alla morte; Sir Murtagh, il suo erede, un “grande avvocato” che rifiuta di pagare i debiti di Sir Patrick “per una questione d’onore”; e Sir Kit, giocatore d’azzardo che alla fine vende la proprietà al figlio di Thady. Generazione dopo generazione, il graduale declino della famiglia diventa la simbolica premonizione dei profondi cambiamenti che investiranno la società irlandese e dei problemi che, a oltre duecento anni di distanza, sono ancora ben lontani dall’essere risolti.rnApparso all’inizio del 1800, anno in cui si compiva l’esautorazione del Parlamento di Dublino e si preparava la strada all’unione tra l’Irlanda e la Gran Bretagna, Il Castello Rackrent ebbe un enorme successo. Politicamente audace, stilisticamente innovativo e incredibilmente piacevole, questo romanzo è una tappa fondamentale della letteratura irlandese e un grande classico da riscoprire. -
Il blues del ragazzo bianco
Un esordio potente, audace e rivelatore, per quella che ormai è considerata una delle voci di spicco della letteratura americana contemporanea.rnrnrn«Un roboante romanzo di formazione. Il blues del ragazzo bianco fa venire voglia di ridere e piangere al tempo stesso» - rnLos Angeles Timesrnrn«Un’esplosione satirica dal cuore talentuoso dell’America nera» - rnNew York Timesrnrn«Esilarante e molto commovente» - rnThe New Yorkerrnrn«Dalla prima pagina fino all’epilogo… una lettura da capogiro» - rnNewsweekrnrnQuesta è la storia di Gunnar Kaufman, «il negro demagogo»: ultimo discendente di una dinastia di «devoti leccaculo servi dei bianchi» – un padre ufficiale di polizia e una madre autoritaria che canta le lodi dei suoi discutibili antenati –, Gunnar trascorre un’infanzia serena e priva di tensioni razziali nell’agiata Santa Monica. Tanto che, quando la madre prospetta a lui e alle sue sorelle la possibilità di andare in vacanza in un campeggio per soli neri, la risposta è univoca: «Nooooo!». Il motivo? «Perché loro sono diversi da noi». Risposta sbagliata. In un attimo la madre li carica tutti in macchina e la famiglia si trasferisce a Hillside, ghetto nero di Los Angeles dove i vicini ti salutano con un insulto e il pestaggio è sempre dietro l’angolo. Qui ha inizio la scalata di Gunnar, che da outsider riuscirà non solo a inserirsi nella comunità, ma a diventare poco a poco un idolo delle folle, in una strenua battaglia contro tutti i capisaldi della società americana. Fra basket e poesia, gang di strada, mogli giapponesi comprate per corrispondenza e suicidi di massa innescati da fraintendimenti, Paul Beatty si diverte e ci fa divertire pagina dopo pagina con la sua vivida immaginazione. -
Tuff e la sua banda
Un romanzo graffiante, adrenalinico e pieno di ritmo come le strade di Harlem che racconta, in cui ritroviamo il genio, l’umorismo feroce e la creatività verbale di Paul Beatty, vincitore del Man Booker Prize 2016 con l’indimenticabile Lo schiavista: la voce più originale e brillante dell’America di oggi.rnrnrn«Uno stravagante, esilarante grido d’allarme dal cuore di New York. Tuff e la sua banda è un libro divertente e l’eloquio pungente e sacrilego del signor Beatty ha il potere di trafiggere» - The New York Timesrnrn«Beatty continua a trovare la poesia nei quartieri popolari, la dignità nella strada» - The GuardianrnrnWinston Foshay, detto Tuff, è un energumeno di Harlem che ha abbandonato la scuola, si è sposato giovanissimo con la fidanzata incinta e lavora come picchiatore nel giro dello spaccio. Dopo essere sopravvissuto a un regolamento di conti tra bande rivali decide di dare una svolta alla sua vita e di aderire al Programma Fratello Maggiore, un programma di assistenza psicologica e sociale per ragazzi in condizioni svantaggiate. Il suo mentore è Spencer Throckmorton, un nero convertito all’ebraismo e diventato rabbino. Dopo lunghe discussioni con Spencer, la moglie Yolanda, il padre Clifford, ex militante delle Pantere Nere, e gli amici (tra cui spicca Fariq, disabile, musulmano e antisemita), Winston decide di presentarsi alle elezioni comunali, finanziato da Inez Nomura, una nippoamericana a sua volta ex militante delle Pantere che sta cercando il nuovo Malcolm X. La sua popolarità nel quartiere, di cui conosce ogni persona, la fama di “spaventoso figlio di puttana” e un paio di giorni trascorsi in galera ad arringare i compagni di ghetto dopo essersi fatto arrestare con un pretesto gli fanno guadagnare sempre più consensi… -
Uomo e donna
Una grande opera dal padre della narrativa del mistero in cui la critica sociale è combinata a un ritmo serrato e a una trama ben congegnatarnrn«È impossibile smettere di leggere Wilkie Collins» – Alessandro Bariccornrn«Wilkie Collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo. Ma non eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi» – Antonio D'Orricornrn«I romanzi di Wilkie Collins sono viaggi irresistibili: agganciano subito il lettore, che quando parte non riesce più a fermarsi» – Leonetta BentivogliornrnAnne Silvester, giovane e raffinata, è accolta come istitutrice presso la famiglia di Lady Lundie, amica d’infanzia della sua sfortunata madre, e diviene inseparabile dalla figlia di lei, Blanche. Quando il nobile Geoffrey Delamayn, aitante sportivo da tutti idolatrato per le sue doti atletiche ma privo di cervello, la seduce compromettendone la reputazione, Anne, pur non amandolo, è costretta a cercare di salvare il proprio onore progettando un matrimonio segreto. Ma si trova in Scozia, e qui le leggi sul matrimonio sono così ambigue e inconsistenti che finisce con l’essere accusata di aver sposato Arnold, il fidanzato della sua cara amica Blanche. Dopo una serie di colpi di scena, la verità verrà ristabilita, ma per Anne si rivelerà la peggiore delle condanne: Geoffrey, infatti, minato nel fisico e nello spirito dal troppo allenamento sportivo, decide di tenerla segregata in casa finché non avrà trovato il modo di ucciderla per essere libero di sposare una ricca ereditiera. In un’atmosfera sempre più cupa e claustrofobica, il romanzo scivola lentamente verso la tragedia, dominato dalla figura sinistra e inquietante di Hester Dethridge, l’anziana cuoca muta dal passato oscuro e terribile alla quale è affidato il compito di tirare le sorti della vicenda. Pubblicato nel 1870, Uomo e donna combina il ritmo serrato e la trama ben congegnata dei romanzi più famosi di Collins con la critica sociale, scagliandosi contro le contraddizioni delle leggi vigenti sul matrimonio e sulla proprietà e contro una generazione che ha abbandonato l’affinamento dell’intelletto per dedicarsi al culto dei muscoli e alla pratica di sport violenti. -
Il giardino di Elizabeth. Ediz. integrale
Uscito per la prima volta nel 1898 in forma anonima, Il giardino di Elizabeth, primo romanzo di Elizabeth von Arnim, ebbe da subito un successo clamoroso. Presentato qui in una versione integrale fino a ora inedita in Italia, è un romanzo del passato che colpisce per la sua modernità.rnrnChe meraviglia. Che felicità. Raramente si esce così rigenerati, deliziati, dalla lettura di un libro - rnSusanna Nirenstein, la RepubblicarnrnSe si scopre uno dei tanti romanzi di Elizabeth von Arnim, se ne diventa dipendenti - rnNatalia Aspesi, il Venerdì di RepubblicarnrnrnIn fuga dall’opprimente vita di città, l’aristocratica Elizabeth si stabilisce nell’ex convento di proprietà del marito, un luogo isolato e carico di storia in Pomerania. A vivacizzare le giornate della signora ci sono le tre figlie – la bimba di aprile, la bimba di maggio e la bimba di giugno –, le amiche Irais e Minora, ospiti più o meno gradite con le quali intrattiene conversazioni brillanti e conflittuali, sempre in bilico fra solidarietà e rivalità femminile, e poi c’è lui, l’Uomo della collera, «colui che detiene il diritto di manifestarsi quando e come più gli piace». Ma soprattutto c’è il giardino, una vera e propria oasi di cui Elizabeth si innamora perdutamente. Estasiata dalla pace e dalla tranquillità del luogo, trascorre le ore da sola con un libro in mano, immersa nei colori, nei profumi e nei silenzi, cibandosi soltanto di insalata e tè consumati all’ombra dei lillà. Mentre le stagioni si susseguono, Elizabeth ritrova se stessa, i suoi spazi, i suoi ricordi e la sua libertà. Una storia che ha molto di autobiografico narrata da una donna più avanti del suo tempo: una donna di mondo coraggiosa e irriverente che parla a tutte le donne di oggi. -
Lune di miele
Ambientato nella California degli anni Settanta, ""Lune di miele"""" è la storia autobiografica, comica, amara, eccessiva e commovente dell'amicizia tra due giovani aspiranti scrittori, Jim Stark e Ralph Crawford, ispirato a Raymond Carver.rnrn«Lune di miele possiede la luce magica di un mondo leggendario che non esiste più. È un romanzo divertentissimo sull’amicizia e sulla fragilità umana» - Richard Fordrnrn«Siamo in California, anni Settanta: bevute colossali, autostrade, insulti, scenate e tradimenti. Ma, anche, grandi amori, affetti veri. Un romanzo che è un fiume narrativo in piena cui solo la California di quegli anni poteva far da sfondo» - Corrado Augiasrnrn«A chiunque ami la letteratura americana questo romanzo e i suoi quattro protagonisti piaceranno alla follia» - The Boston GlobernrnrnRalph Crawford e Jim Stark sono scrittori, ma sono soprattutto amici che condividono sogni di libertà e successo e sbarcano il lunario nella California decadente e modaiola degli anni Settanta. Sopravvivendo a povertà, sbronze colossali, bollette da pagare, assegni scoperti, piatti e insulti che volano, i due passano da un bar all’altro, scappano, si ritrovano, s’innamorano. Ma quello che sembrano fare più volentieri i protagonisti di Lune di miele è tradire: Ralph tradisce la moglie Alice Ann con Lindsay; Jim tradisce Ralph sposandosi con Lindsay e lasciando la prima moglie che a sua volta lo tradiva; anche Alice Ann tradirà Ralph, senza però smettere di amarlo e di aiutarlo. E così via, in un susseguirsi di grandi tragedie e grandi risate, di salvezze e fallimenti, di personaggi che, come in una vecchia canzone country, sono mossi da una voglia fanciullesca di ricominciare, di buttarsi a capofitto in nuove vite, sempre immuni dal catastrofismo degli adulti. Lune di miele è l’esuberante, oltraggiosa, chiassosa, irriverente e gloriosa vicenda di due fuorilegge della letteratura, un’originalissima e spiraliforme miscela di fiction e realtà, il romanzo di una stagione letteraria.rnPotete leggere Lune di miele senza sapere che uno dei personaggi principali è ispirato a Raymond Carver; potete leggerlo senza sapere che Chuck Kinder è Grady Tripp, protagonista di Wonder Boys; che ci sono voluti venticinque anni per scriverlo. Qualsiasi cosa voi sappiate, il risultato non cambia: questo romanzo finirà per avvolgervi con la sua straripante energia narrativa e la tenera incoscienza dei suoi personaggi."" -
Piccolo mondo perfetto
Orfana di madre, senza soldi e con un padre alcolizzato, la diciannovenne Izzy Poole rimane incinta di Hal, il suo insegnante di Arte del liceo. Lei, intelligente e schiva, determinata a non frequentare l'università malgrado gli ottimi risultati scolastici, sente di volere il bambino e decide di tenerlo; ma Hal, vittima di problemi psichiatrici, non regge la responsabilità e si suicida. Preston Grind, psicologo a sua volta figlio di celebri psicologi e segnato da un passato traumatico, dà avvio a un innovativo progetto di educazione infantile: il Progetto Famiglia Infinita. Nove coppie in condizioni economiche e sociali disagiate e in attesa del primo figlio trascorreranno dieci anni in una tenuta dove alleveranno i propri bambini come una sorta di famiglia allargata; anche Izzy, unico genitore single, entrerà a far parte del programma. L'esperimento prende il via, procedendo nonostante le difficoltà, più o meno prevedibili, che accompagnano le giornate di questa strana famiglia artificiale e autosufficiente: si creeranno legami particolari, nasceranno gelosie e rancori, i rapporti inizieranno a incrinarsi in seguito a inevitabili tensioni sessuali che rischieranno di spezzare il fragile equilibrio della comunità... La famiglia può rovinarti la vita oppure te la può salvare: quel che è certo è che dalla famiglia non c'è via di uscita. -
La manutenzione dei sensi
Una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità, e dal genio. Un romanzo sul cambiamento, sulla paternità e sulla giovinezza in cui padre e figlio ritroveranno la loro più vera dimensione solo a contatto con la natura. Un libro che trabocca di umanità e sensibilità autentiche, delicato e terapeutico come una passeggiata in montagna.rnrn«La Manutenzione dei sensi è il racconto di come cresce un sentimento paterno in un ambiente autentico come quello montano. Il male di vivere, oggi, si cura ad alta quota e la fuga dalla città spesso diventa una salvezza»> – Robinson, La Repubblicarnrn«Un romanzo che diventa una sorta di rieducazione sentimentale per due esseri umani incapaci di trovare appigli nelle loro storie gonfie di addii» – Tuttolibri, La Stamparnrn«Ma tu, quando hai saputo che Chiara era morta, cos’hai detto?».rn«Non scherzi stasera con le domande, eh? Vuoi proprio saperlo? Non ho detto niente. Non sono riuscito a dire una parola per giorni, avevo un dolore allo stomaco che non mi faceva stare in piedi. E la testa leggera, perché vuota. Sono andato avanti così per un bel po’». rn«E poi?».rn«Poi qualcuno mi ha salvato».rnrnrnrnA un incrocio tra casualità e destino si incontrano Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, un passato brillante e un futuro alla deriva, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato. Il ragazzo, in affido temporaneo, non chiede, non pretende, non racconta: se ne sta per i fatti suoi e non disturba mai.rnAlle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger.rnPer allontanarsi dalle sabbie mobili dell’apatia che sta per risucchiare entrambi, Guerrieri decide di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati d’alta quota, nelle Alpi piemontesi.rnSarà proprio nel silenzio della montagna, osservando le nuvole in cielo e portando al pascolo gli animali, che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità. A contatto con le cose semplici e le persone genuine, anche grazie all’amicizia con il burbero Augusto, un anziano montanaro di antica saggezza, padre e figlio si riscopriranno più vivi, coltivando con forza le rispettive passioni e inclinazioni.rnUna storia positiva è al centro di questo romanzo che trabocca di umanità e sensibilità autentiche e che contiene una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità.rnUn romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro dimensione più vera proprio a contatto con la natura, riappropriandosi di valori irrinunciabili come la semplicità e la bellezza. -
La storia come mai vi è stata raccontata. Gli eserciti segreti della Nato
Dal libro di Ganser emerge qual è stato il ruolo effettivo e non-ortodosso della NATO durante la guerra fredda, e al termine della lettura non possiamo non domandarci quale sia ancora oggi la sua influenza sulla politica europea e quale il suo scopo: la NATO opera negli interessi dell’Europa oppure è uno strumento della politica estera degli Stati Uniti?rnrn«I cittadini europei, secondo gli strateghi del Pentagono, a causa della loro limitatezza di vedute, erano incapaci di percepire il pericolo vero e presente del comunismo e pertanto dovevano essere manipolati. Con l’uccisione di cittadini innocenti nelle piazze o nei supermercati per riversarne la colpa sui comunisti, gli eserciti occulti, raccordati a terroristi di destra, trasformavano di fatto i timori degli strateghi del Pentagono nelle genuine paure dei cittadini europei»rnrnUn problema tuttora irrisolto della politica è: quanta segretezza può essere consentita al ramo esecutivo di una democrazia? Nella difesa di una nazione da presunti attacchi esterni, qual è il confine tra oculata precauzione e illegalità? La storia del secondo dopoguerra dimostra che l’intromissione della NATO e della CIA nella politica interna dei paesi europei ha condotto a corruzione, abusi e al terrorismo di Stato. In questo libro, pubblicato per la prima volta nel 2005, lo storico svizzero Daniele Ganser, attraverso un accurato studio dei documenti desecretati e degli archivi di Stato, ricostruisce il quadro di una controstoria delle democrazie occidentali e dei loro servizi segreti. Dopo la fine della seconda guerra mondiale vennero infatti allestite in tutti i paesi membri dell’Alleanza Atlantica – e addirittura in alcuni Stati neutrali – delle reti stay-behind, volte a ostacolare le forze politiche di sinistra e a contrastare un’eventuale invasione sovietica dell’Europa occidentale. Tuttavia, rappresentarono il principale strumento di destabilizzazione delle democrazie europee. L’esistenza di questi eserciti clandestini – coordinati dalla NATO, equipaggiati e addestrati dalla CIA e dall’intelligence britannica (MI-6), e controllati dai servizi segreti di ciascun paese – fu svelata da una serie di inchieste parlamentari e di indagini giornalistiche che ne portarono alla luce il peso politico-militare. Sapevate che per formare la rete stay-behind tedesca venne arruolata l’organizzazione di spionaggio diretta dal capo degli agenti segreti di Hitler, Reinhard Gehlen? Sapevate che la CIA supportò militarmente l’esercito clandestino greco (la Forza d’Incursione Ellenica) nel colpo di Stato di destra dei Colonnelli? Ed eravate a conoscenza del fatto che parti di una bomba della strage di piazza Fontana vennero collocate a casa dell’editore Giangiacomo Feltrinelli in un tentativo di depistaggio? Strategia della tensione, guerra occulta e sovranità limitata compongono la trama della vera storia, mai raccontata, dell’Italia e dell’Europa, rivelando quello che è stato definito «il segreto politico-militare più custodito e più compromettente dalla fine della seconda guerra mondiale». -
Il pittore fulminato
Uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. rnrn«Una volta che cominci a leggere Aira, non vuoi più smettere. Uno dei tre o quattro migliori scrittori in lingua spagnola di oggi» - Roberto Bolañornrn«Immagino che César Aira sarà il primo argentino a vincere il Nobel» - rnCarlos Fuentesrnrn«Sto per rileggere Il pittore fulminato ancora una volta. I romanzi di Aira mi assorbono così tanto… È come quando fai un sogno potente, cinematografico, che svanisce appena ti svegli» - rnPatti SmithrnrnrnJohann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco dell’Ottocento, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. I due paesaggisti cercano il volto nascosto della loro arte e sono catturati dall’ignota immensità, che palpita di mistero; si immergono nella ricchezza della natura, nella sua specificità, nella vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. Sono entrambi alla mercé di un mondo tanto fiorente quanto violento: da un lato ci sono gli indios, con la loro ferocia primitiva e le loro scorribande imprevedibili, veri e propri tifoni umani che i due europei sognano di immortalare; dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato. Sarà proprio quest’ultimo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio e della vita stessa del protagonista: un giorno, Rugendas viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo…rnUno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo attraverso la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura. -
Come diventai monaca
Come diventai monaca è un piccolo grandernlibro che ci fa tornare bambini e custodiscernin poche pagine il tesoro più preziosorndell’infanzia: l’immaginazione. rnrnUn romanzornsorprendente, fra i più apprezzati e conosciutirndi César Aira, sempre in bilico fra realtàrne fantasia, tragico e comico, ombre scurerne colori vivaci.rnrnrnMadre, padre e figlia si sono appena trasferitirnin città. Il padre prende per mano la bambinarne la porta a mangiare il gelato, una deliziarnmai provata prima. Fra tutti i gusti erncolori, la bambina, emozionata, sceglie larnfragola. Il gelato però è disgustoso. Il padrerninsiste, sempre più arrabbiato, ma alla finernlo assaggia anche lui: effettivamente, è avariato.rnI due tornano sul luogo del misfatto e,rnpreso da un raptus, il padre uccide il gelataiornaffogandolo nel gelato alla fragola.rnDopo un periodo in ospedale a causa dell’intossicazione,rnla bambina comincia la scuolarnin ritardo rispetto ai compagni. Non sa leggerernnО scrivere e trova rifugio nella sua prodigiosarnfantasia, popolata di radio che prendonornvita, nane che fanno miracoli, dentierernrubate per il carnevale, cieli che si tingonorndi rosa. Mescolando il ricordo all’immaginazionerncrea mondi sensibili e delicati, poeticirne meravigliosi. A partire dalla narrazione dirnsé: una narrazione tutta sua.rnFinché, così come è cominciato, il raccontornsi chiude col gelato alla fragola, protagonistarndi un’atroce vendetta. -
Di niente e di nessuno
Un'intensa storia di formazione condotta con la voce, spietata e dolcissima, di un adolescente che lotta per sovvertire i morbosi equilibri di una famiglia infelice.rnrn""Il mio quartiere. Un aborto urbano, un non luogo. Io, che ci sono cresciuto, cammino con sicurezza: non guardo le vie, mi oriento col naso. C'è puzza di grasso e di polvere e di soffritto di cipolla. C'è un odore saggio, che corrode, che mi conosce, quello del mare. Il Tirreno dista pochi metri da casa mia, quando indosso i vestiti che mia mamma stende fuori, profumano di smog e mareggiate.""""rnrnBrancaccio, periferia di Palermo. Rosario è un adolescente solitario con la passione per la mitologia classica e il mare. Il padre, cinico e bugiardo, ha un negozio di integratori per sportivi in cui gestisce lo smercio illecito di sostanze stupefacenti; la madre, accudente e remissiva, dedica tutto il proprio tempo alla cura della casa e della famiglia. Solo di tanto in tanto, la donna si concede una pausa per lucidare il trofeo vinto come miglior portiere da nonno Rosario, morto prematuramente nel terremoto del Belice del 1968. Quando, per accontentare un inconfessato desiderio della madre, il ragazzo decide di giocare in quello stesso ruolo con la squadra di quartiere, il percorso che lo condurrà all'età adulta ha inizio: tra i pestaggi, la scoperta dell'amore e il disincanto, Rosario troverà la forza di emanciparsi dalla violenza e dalla menzogna che da sempre hanno oppresso la sua vita. Un'intensa storia di formazione condotta con la voce, spietata e dolcissima, di un adolescente che lotta per sovvertire i morbosi equilibri di una famiglia infelice. Un giovane autore dalla scrittura agile e peculiare capace di raccontare la paura e l'audacia di un ragazzo che, nel Sud passionale e violento delle periferie, ha il coraggio di diventare un uomo.""