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La responsabilità del romanziere e altri saggi letterari
The Responsibilities of the Novelist and other literary essays fu pubblicato postumo nel 1903 dall’editore newyorkese Doubleday, Page & Company. Si tratta di una serie di brevi saggi (poco più di una ventina) in cui l’autore sostiene che lo scrittore ha una grande responsabilità, se non addirittura decisiva: quella di raccontare la verità. La verità intesa non come cosa astratta, bensì come cosa di ogni giorno, concreta, pratica, reale. I cronisti la trovano tutti i giorni tra le pieghe della vita vera: scendono in strada e fiutano la “storia”; perché allora, si chiede Norris, non dovrebbe cercarla anche un romanziere baciato dalla fama? Il presente volume raccoglie tutti i saggi, a eccezione di Salt and Sincerity, l’ultimo del volume, davvero poco interessante per il lettore italiano, inseriti nell’edizione pubblicata subito dopo la morte dell’autore. Si tratta di un affresco del mondo letterario americano alla fine del Diciannovesimo secolo con le sue manie, le sue invidie e le sue utopie. -
Poesie. Testo russo a fronte
Viktor Zirmunskij sosteneva che la poesia di Anna Achmàtova derivava da Puskin, ma non dalle sue liriche, bensì dalla prosa. E questa una delle chiavi per accostarsi all'opera della Achmàtova. Dei suoi versi molti lodano la fedeltà a una certa concezione della poesia, in cui l'abbandono è sempre compensato dall'intervento della razionalità. In questa antologia sono raccolte poesie tratte da Sera, Rosario, Stormo bianco, Piantaggine, La canna, Luna allo Zenit, Libro sesto, Fiorisce la rosa di macchia, I segreti del mestiere, scritte tra il 1909 e il 1965 (un anno prima della morte) qui disposte per lo più secondo l'ordine cronologico e non secondo i temi, come usava la stessa Achmàtova. Vi si susseguono vicende personali, sentimentali, episodi della vita quotidiana, echi delle due guerre. La Achmàtova faceva parte di una società in rapida evoluzione socioeconomica, ma allo stesso tempo arretrata come quella di Nicola II, in cui però gli spazi di libertà conquistati dalla donna potevano apparire ampi, in realtà erano circoscritti. Non a caso l'Achmàtova è il primo nome femminile di rilievo che appaia nella storia della letteratura russa. -
Poesie. Testo inglese a fronte
Vigoroso e provocatorio, il lessico della quotidianità con cui Whitman rifonda la poesia americana si fa veicolo di quella visione intensamente romantica e al tempo stesso genuinamente egualitaria, che permea le varie fasi di un’epica moderna democraticamente rivolta all’individuo e alle masse di americani da cui essa trae ispirazione. La presente raccolta riunisce liriche tratte dalle opere più celebri del poeta americano: Dediche, Partendo da Paumanok, Il canto di me stesso, Figli d’Adamo, Calamus, Canto dell’Esposizione, Canto della sequoia, Relitti marini, In memoria del presidente Lincoln. Nella poesia di Whitman, i tratti più vari della realtà coeva si fondono in un linguaggio magmatico e innovativo, fitto di contaminazioni e di neologismi, di ripetizioni e di allitterazioni che, assumendo i registri e i moduli della tradizione orale, conferiscono al verso libero un andamento spiccatamente musicale. -
Lontano dal mondo, al centro delle cose
Nella libreria di un piccolo paese della Liguria, Giulio sta firmando le copie della sua ultima graphic novel e punta lo sguardo verso la porta d’ingresso. Emma lo sta osservando oltre il vetro. Ne è certo: è un’allucinazione. È da tredici anni che non vede quel volto, il volto della donna che più ha amato nella vita. Trae un sospiro ed esce nel buio di una piazza deserta. Da quel momento, per l’intera notte, Emma e Giulio provano ad analizzare e ridefinire il loro rapporto, a partire da quella quotidianità tanto detestata sui campi da tennis: un inferno che li ha fatti innamorare e poi separare. Cosa è successo in quei tredici anni? Perché Emma è tornata da Giulio? Cosa gli sta nascondendo riguardo al loro passato? Tra ironie, provocazioni, menzogne e ossessioni, Giulio cercherà di vincere la partita più importante della sua vita: quella con se stesso. -
Studi sul mimo
Riproponiamo gli Studi sul mimo di Ferdinando Bernini, così come apparvero nel 1915 negli «Annali della Regia scuola normale superiore di Pisa» (voi. XXVII, Nistri). Era il primo lavoro di questo studioso che poi si cimenterà anche in grammatiche e dizionari della lingua latina, oltre a realizzare, nel 1942, un'edizione critica, la prima di riferimento per il mondo contemporaneo, della Cronica di Salimbene de Adam, che uscì nella collana degli ""Scrittori d'Italia"""" di Laterza."" -
Cechov inedito e segreto
Un altro studio sul grande drammaturgo e narratore russo? No, qualcosa di ben più nuovo e intrigante. La rievocazione di Cechov uomo, assai diverso dai ritratti un po' inamidati della critica ufficiale, un Cechov giovane, pieno di vita e di fascino, sempre innamorato, che si diverte a scherzare, che tiene come animale da compagnia una mangusta. Ma anche uno scrittore appassionato nei suoi slanci umanitari, generosissimo nell'esercizio della sua professione di medico, dotato di grande coraggio nell'affrontare la malattia che lo accompagna dalla prima giovinezza alla morte. L'uomo, in breve, a cui, secondo le parole di uno scrittore, ogni russo vorrebbe assomigliare. -
Simboli. Testo greco a fronte
Con l'espressione simboli (symbola) o acusmi (akousmata) la tradizione antica indica una serie di sentenze misteriose e spesso all'apparenza paradossali attribuite a Pitagora e, più in genere, alla scuola pitagorica. Collegate in gran parte al primitivo pitagorismo magnogreco e al suo indirizzo esoterico, queste formule enigmatiche e insieme affascinanti, contenenti esortazioni morali, tabù alimentari e norme sacro-rituali, costituivano in origine un vero e proprio catechismo orale di dottrine e pratiche filosofico-religiose. La presente edizione consiste in un'ampia selezione dei simboli, corredata da un ricco e accurato commento. -
Satire. Testo latino a fronte
Nella versione d'autore di Angelo Pellegrino, traduttore della Lettera sulla felicità di Epicuro, proponiamo le Satire di Orazio liberate dalle incrostazioni classicheggianti che hanno allontanato il lettore da un'opera con cui s'inizia l'osservazione moderna dei costumi. Il mondo di Orazio, con i suoi tipi umani, i vizi, le passioni, i deliri, le assurdità, i paradossi, è uguale a quello di oggi. Orazio è riuscito a viverci mettendosi in gioco con un'autoironia talmente amabile da fare di lui un personaggio dalla simpatia universale, che ci aiuta a capire noi stessi senza perdere il gusto della vita. La presente traduzione integrale delle Satire è corredata da un ricco apparato di note e da un'introduzione che mette in luce l'uomo Orazio e non solo il raffinato poeta del circolo di Mecenate. -
Trattato sul buon uso del vino. Testo ceco a fronte. Ediz. bilingue
Che Fransois Rabelais fosse amante della buona tavola e degli effetti inebrianti del vino è risaputo. Meno noto è un suo breve testo, ""Trattato sul buon uso del vino"""", la cui traduzione in ceco, datata 1662, è stata ritrovata quasi per caso tra gli scaffali della Biblioteca del Museo Nazionale di Praga. L'autore della traduzione - un certo Martin Kraus de Krausenthal, funzionario della Cancelleria di Praga e già traduttore di diverse opere dal tedesco - presenta quest'ode epicurea ai piaceri e ai benefici del vino come un'opera «del medico ed eminente studioso Rabelais di Lione», indicazioni che corrispondono perfettamente alla realtà biografica dello scrittore. Purtroppo l'originale francese non è mai stato ritrovato, impedendo così la certezza dell'attribuzione all'autore di """"Gargantua e Pantagruele"""". Tuttavia, oltre all'affermazione del traduttore, le molteplici affinità tematiche e stilistiche con la sua opera rafforzano l'ipotesi di tale paternità. Testo francese in appendice."" -
Verso Oriente. Viaggi e letteratura degli scrittori italiani nei paesi orientali (1912-82)
Il viaggio ha sempre affascinato gli scrittori. Viaggiare ha concesso ad alcuni di loro la temporanea illusione di sfuggire al tempo, alla consumazione della materia, alla morte. Per altri, invece, i cosiddetti ""melanconici"""", numericamente più numerosi nella nostra letteratura del Novecento, il viaggio è sempre stato """"qualcosa da evitare"""". Il viaggio, ai loro occhi, accelera il tempo della morte, è sofferenza, è una sfida contro se stessi. Viaggi in Asia degli intellettuali (tali si suppone siano gli scrittori in genere) nel Ventesimo secolo. Ormai finita I'epoca degli esploratori, si cerca un contenuto di studio o l'ispirazione per un nuovo scritto. Angelo Pellegrino, in questo interessante e curioso volume, ripercorre la storia degli scrittori italiani del Novecento che hanno intrapreso dei viaggi nei Paesi orientali. Si parte dall'India di Gozzano, si passa attraverso l'Egitto di Marinetti, per arrivare poi alla Cina di Moravia."" -
Sul gatto. Cenni fisiologici e morali
"Sul gatto. Cenni fisiologici e morali"""" di Giovanni Rajberti è tra i più gustosi trattati mai scritti sull'animale domestico più affascinante, il gatto... Si disse che se Baudelaire fu il poeta del gatto, Rajberti ne fu lo psicologo. L'operetta ebbe nel 1845 una prima tiratura limitata: le copie vendute salirono a 3500 con la seconda edizione del 1846, la quale includeva l'appendice La coda, che il Rajberti scrisse in risposta a un articolo astiosamente critico comparso sul «Corriere delle Dame» del 18 gennaio 1846." -
Non vi azzardate a chiamarlo «gioco lecito» e altre storie
"Non si creda che, per averla già recensita, Giovanna Rotondo faciliti più di tanto il mio compito di lettore. Non si deve credere, perché in questi anni, non solo è venuta affinando sempre più i suoi strumenti espressivi, ma sta anche ampliando e approfondendo il suo lavoro letterario con crescente impegno nei settori più disparati: dalla poesia è passata alla narrativa, alla biografìa, alla saggistica, ai dialoghi, ai racconti. E in effetti, gli scritti che compongono questo volume, presi nel loro insieme, ne offrono una chiara, ulteriore conferma. Da Non vi azzardate a chiamarlo """"gioco lecito""""- scritto d'apertura in forma di lettera che affronta la delicata questione del gioco d'azzardo in Italia e relativo incremento delle sale da gioco nel nostro Paese - a tutti gli altri racconti, compresi i dialoghi finali ispirati a Marilyn Monroe, non si può non riscontrare che qualcosa è cambiato. Ma c'è dell'altro per cui Non vi azzardate a chiamarlo """"gioco lecito"""" e altre storie raggiunge forse i suoi esiti più alti, e non tanto per raffinata perizia tecnica, quanto per la profondità e complessità della visione d'insieme della condizione umana."""" (dalla prefazione di Giuseppe Leone)" -
L' ultimo albero
Il mondo non c'è più. A rievocarne la distruzione è il racconto stesso, il narratore onnisciente, proprio lui. Prima di finire, l'umanità era già agonizzante: un virus, forse uscito da un laboratorio militare, aveva cancellato ogni forma di vegetazione. In quel pianeta del colore della terra e della pietra, dove le tinte vivaci appartenevano solo ai mondi digitali della Rete, il casuale protagonista Giulio Brandon incontra una misteriosa setta che crede nell'esistenza di un ultimo albero. La ricerca della pianta, crudelmente avversata dal governo unico che ne intravede un simbolo destabilizzatore dell'ordine globale, si svilupperà attraverso Europa, Medio Oriente e Asia tra agenti segreti, confraternite sufi e sette nihiliste. Il finale è noto, ma sarà proprio il finale? -
Perfetti miracoli
"Quanti grattacapi danno sempre all'impaginatore i versi di Walt Whitman, che s'allargano, s'estendono, vogliono tutto lo spazio disponibile e non c'è mai verso di far stare in una sola riga! Quelli di Miro Silvera - che da Whitman prende il titolo di questa sua ultima raccolta, Perfetti miracoli -gli avranno dato grane uguali e contrarie: pronti come son subito all'a-capo, a gocciolare dietro il senso che scivola via, tracciando una greca sottile lungo il margine sinistro della pagina vuota. E il segno più riconoscibile della poesia di Miro, la sua """"forma"""" (già nelle raccolte precedenti: Liber singularis, 1977, Arti e misteri, 1990, Dio nei dettagli, 2003), quest'incidere il bianco senza spingersi dentro. E solo qui, sporadicamente, nel mare del bianco una data: come quei gruppetti di scogli, piccoli ma insidiosi, al largo del capo di un'isola appena più grande, che spesso sono detti """"formiche"""". I naviganti devono farci attenzione, le secche attorno non sempre si vedono in tempo. Ma Miro è un timoniere esperto. Passa indenne nello stretto fra due compleanni, il sessantaseiesimo - 22 maggio 2008 - e, non datato, il settantaduesimo. Indenne? Ne esce rafforzato: almeno a giudicare dall'ultimo rejet, così inaspettatamente aggressivo: 'Amare/ o non amare/ affatto...'. Che mi sorprende - e mi convince - quasi quanto il magnificamente circostanziato suggello del suo Pater Noster: 'e dona/ il tuo pane/ a chi ha/ fame/ di te'."""" (dalla postfazione di Francesco Rognoni)" -
Il compleanno di Moira. Ediz. a colori
Per la festa di compleanno Moira vuole invitare tutti i bambini della sua scuola, ma i suoi genitori le hanno imposto il limite di 6 amici. Il desiderio di Moira diventa realtà quando centinaia di ragazzi si presentano alla festa. L'eccitazione e il divertimento dei bambini aumentano, così come lo sgomento dei genitori. Alla fine, quando anche Moira sembra scoraggiata dall'enorme mucchio di regali, ha un'idea: ogni bambino che aiuta a mettere ordine nella baraonda che hanno creato riceve un regalo. In cinque minuti tutto è in ordine e i genitori esausti guardano centinaia di bambini uscire di casa. Ma la pace è breve. Mentre l'ultimo ragazzino se ne va, arrivano due camion con 190 pizze e 190 torte di compleanno... Età di lettura: da 5 anni. -
L' aeroplano di Angela. Ediz. a colori
Mentre cerca il padre perduto all'aeroporto, Angela finisce nella cabina di pilotaggio di un aereo. Decide di premere solo un pulsante, e poi un altro... e un altro... Età di lettura: da 5 anni. -
Il sarto di Gloucester. Ediz. italiana e inglese
Età di lettura: da 5 anni. -
Uno scialle per la luna. Ediz. a colori
Al centro di questo albo illustrato l'incontro tra una bambina e la luna e il racconto di come un legame speciale possa nascere nella vita di tutti i giorni, sorprendendoci. Perché questo accada occorre accorgersi dell'altro che abbiamo di fronte, posare il nostro sguardo su di lui e dedicare un tempo a ""tessere"""" un ponte che dia forma a questo legame. In questo caso la """"tessitura"""" è reale, poiché i fili che collegano la terra e il cielo, daranno vita a uno scialle con cui la luna potrà ripararsi dal freddo e dal vento. Un oggetto che nasce nella relazione diventa il testimone del legame e permette di conservarlo anche quando siamo distanti. Il racconto è breve e poetico, un libro pensato per i bambini e insieme per i grandi che desiderano immergersi in una storia con immagini che ci permette di vivere la bellezza del tessere legami, prendendosi cura di sé e dell'altro. Età di lettura: da 3 anni."" -
Il camion. InBook. Ediz. illustrata
Questo libro è un inbook. È un libro tradotto in simboli che nasce con lo scopo di facilitare la possibilità di ascolto della lettura ad alta voce di libri illustrati per bambini e ragazzi. Il modello inbook è curato dal Centro Studi Inbook, csinbook.eu, che ne è garante della coerenza e dello sviluppo.A due anni i vostri bambini vogliono vedere e sentire storie di trattori, ruspe e camion? Questi sono i libriccini adatti a voi: la sera – nel lettone insieme a loro – leggeteglieli tutti, una, due, cento, mille volte. Con grande divertimento e poca fatica renderete felicissimi i vostri figli. -
La goccia di pioggia. InBook
Un'onda, una foglia, una goccia di pioggia e altri deliziosi personaggi raccontano un pezzettino di mondo in ciascun volumetto di questa preziosa collana, fatta per bimbi piccoli piccoli con una grande curiosità di guardarsi intorno.