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Martina gioca
Questo libro è un inbook. È un libro tradotto in simboli che nasce con lo scopo di facilitare la possibilità di ascolto della lettura ad alta voce di libri illustrati per bambini e ragazzi. Il modello inbook è curato dal Centro Studi Inbook, csinbook.eu, che ne è garante della coerenza e dello sviluppo. Età di lettura: da 2 anni. -
Martina si veste
Questo libro è un inbook. È un libro tradotto in simboli che nasce con lo scopo di facilitare la possibilità di ascolto della lettura ad alta voce di libri illustrati per bambini e ragazzi. Il modello inbook è curato dal Centro Studi Inbook, csinbook.eu, che ne è garante della coerenza e dello sviluppo. Età di lettura: da 2 anni. -
Scordami di te. Testo spagnolo a fronte
Partendo senza indugi dallo sconcertante titolo, l'autrice ci conduce a capofitto nello spaesamento esistenziale, nello smarrimento dell'anima, nella metamorfosi necessaria a ogni essere vivente per sopravvivere. Il fluire del quotidiano, le persone, le emozioni e le cose sono raccontate in cinque capitoli attraverso altrettante teorie della Fisica. La teoria gravitazionale e l'interdipendenza tra gli oggetti e le persone, con i loro pesi simbolici. La relatività di Einstein e il viaggio di un'anima attraverso paesaggi modulati da ricordi e da speranze in un tempo non finito simile all'infinito. Il congelamento di ogni emozione, di ogni soffio vitale, provocato dalla scomparsa del padre. La fisica quantica e la mente con il loro potere di cambiamento e di unione, forse le sole in grado di fare intravedere uno spiraglio di felicità. Infine il mistero dello sconosciuto come motore per continuare a vivere e a cercare. La vita è un gioco di parole. Le parole, una potenza trasformatrice della realtà o della percezione che abbiamo di essa. La realtà, tutto ciò che è al di fuori della nostra coscienza individuale, tutto ciò che è altro da noi. Ricordati di me, scordati di me, ricordami di te, scordami di te. -
Sguardi di donne. Racconti autobiografici al femminile
"Le 44 voci di donne qui presenti hanno riattualizzato un vissuto utilizzando diverse forme espressive - prosa, poesia, haiku, fotografia - ma tutte ci hanno messo il cuore ricreando binomi di spazio/ tempo, luoghi/situazioni ascrivibili a una marcata sensibilità con cui hanno eseguito uno scavo interiore, non esente da nostalgia né da sofferenze {nostalgia significa infatti """"dolore del ritorno""""): ritornare al passato può far male, ma ci dà anche la consapevolezza di ciò che siamo stati e di ciò che siamo adesso, del nostro percorso e del senso che diamo alla nostra vita. Le immersioni nel proprio vissuto hanno dato un esito sì cronachistico, ma colmo di elementi emozionali quali paure, ansie, delusioni, dolori e gioie. (Le autrici) ci consegnano paesaggi urbani, agresti, nazionali e oltre confine. Il ritorno all'età dell'oro - l'infanzia - è sostenuto da incursioni nella lingua madre (dialetto) e le madri sono protagoniste di numerosi racconti. Donne per le donne, in quel gioco di matrioske che consente la prosecuzione della vita e vivacizza la solidarietà femminile, non per costruire un fronte o un ghetto, bensì per raccogliere e accogliere diverse esperienze comuni e farne ricchezza da donare. Delicatamente, le narranti tratteggiano figure che altrimenti sarebbero destinate all'oblio: testimonianze di storie personali inserite in contesti che concorrono a formare la Storia, raccontata con timbri diversi perché le autrici hanno estrazioni differenti e tale diversità contribuisce a un risultato corale rendendo maggiormente suggestivo il percorso del volume."""" (dalla prefazione di Diana Battaggia)" -
Venti «quartine brevi» cinesi del periodo T'ang
"Le venti poesie di questa breve raccolta sono tutte del tempo della dinastia T'ang (618-906), epoca aurea della lirica cinese. Alcune già note per il nome del poeta e le traduzioni esistenti, altre, credo, sconosciute al pubblico. Se si pensa che l'edizione completa delle liriche di questo periodo riempie una trentina di volumi con quasi 49.000 poesie, il numero assai modesto di venti componimenti si assottiglia a una traccia. Questa scelta contiene liriche di un solo tipo: quello della cosiddetta """"quartina breve"""", che per la sua immediatezza, anche con pochi esempi, può dare un'idea dei problemi e dei mezzi espressivi della lirica cinese."""" (dall'introduzione di Martin Benedikter)" -
Lettere e documenti 1495-1515
«Mio caro signor Plon, non sono solo le lettere di Aldo il Vecchio ad essere così rare, dacché le collezioni di autografi sono in mano ai privati, ma anche i più semplici documenti per servire alla storia della sua vita lo sono altrettanto. Avrete certamente potuto consultare gli ""Annales de l'imprimerie des Alde"""", l'ottimo libro d'Augustin Renouard. Avrete potuto notare come quest'opera, frutto di notevoli ricerche, sia tuttavia parsimoniosa di prove e di documenti personali relativi all'illustre capo della famiglia i cui torchi hanno onorato la grande e prolifica Venezia del Sedicesimo secolo, con le loro splendide edizioni, dette appunto 'Aldine'. Eccovi dunque alcune lettere di Aldo il vecchio, riguardanti sia la sua persona, sia qualche libro stampato nella sua casa. L'incontro che ho avuto è una di quelle fortune che sono il fascino e la soddisfazione della vita dei ricercatori e degli studiosi, e che tutti i bibliofili capiranno. Ho pensato che per un autore riconoscente sarebbe stato raffinato offrire al suo editore prediletto queste poche lettere di messer Aldo Manuzio. E per questo che te le indirizzo. Ho pensato che, partite da Venezia, centro dell'attività di Aldo, tuo antenato nella professione, per venire a trovarti fino a Parigi, dove sono i tuoi torchi, avresti tu potuto concedere loro l'amichevole accoglienza che un cuore ben disposto non manca di fare alle cose di famiglia.»"" -
Le straordinarie storie della Martesana
Attorno alle sponde della Martesana, come viene chiamato il naviglio in maniera popolare, sono accaduti un'infinità di fatti, fattacci e fatterelli. Prendendo spunto da alcuni di questi, ho scritto diciotto racconti che sono frutto della mia creatività e fantasia. Questa raccolta è stata ideata prevalentemente per ragazzi dai sette ai tredici anni, ma può essere letta da tutti. Una precisazione: l'intento non è quello di essere esaustivi, dispiegare tutto sui temi trattati, quanto di stimolare l'interesse, la curiosità e l'amore per questo straordinario corso d'acqua. A questo punto non possiamo che augurarvi buona lettura e buon divertimento! Prefazione di Edo Bricchetti. Età di lettura: da 7 anni. -
Hopte
Arnaldo Rosin (1932), artista italiano, illustratore e compositore vive a Milano. Lo stile di Rosin è spesso descritto come ""arte trascendente"""", che combina elementi di surrealismo e postmodernismo, con frequenti riferimenti visivi all'arte rinascimentale italiana. Nato a Cittadella in provincia di Padova, si trasferì in Umbria quando era ancora molto giovane. Nel 1967 cominciò a dedicare il suo tempo alla pittura e all'illustrazione. Molte mostre d'arte a Milano sono state dedicate ai suoi lavori, ma anche in altre città a partire dal 1970. Oltre a dipingere, ha anche illustrato libri di folklore."" -
Fioriture
"Le parole di Violante Vibora profumano di gelso e biancospino. La poesia di Violante Vibora è un tempio a portata di mano in mezzo alla campagna, visibile a chiunque abbia voglia di scostare la fronda, sospendere il giudizio, abbandonare le elucubrazioni. Entrare nella poesia di Violante Vibora significa togliersi le scarpe in un prato estivo, appoggiare le piante dei piedi sulla terra, sentire il solleticare delle erbe dure, delle formiche; lasciare andare la testa e inebriarsi dei grilli, delle cicale, dei galli in lontananza, degli usignoli, dei merli e di tutta la popolazione di uccelli che - inconsapevole a noi - popola gli alberi, le siepi, i giardini, i prati. Non resta che affidarsi al suono del vento e lasciarsi andare al canto potente che essa evoca per noi, nel fiorire della sua poesia, arazzo screziato d'oro e di turchese, luccicante come le scie delle lumache, come lacrime segrete, come respiri senza tempo."""" (dalla prefazione di Silvia Battistella)" -
Il cielo di qua. Poesie in tre movimenti
"Per Bagnoli, come mi è capitato di dire altre volte, la poesia è, prima di tutto, sguardo, tanto che si potrebbe parlare dello sguardo come un gesto di creazione, prima della parola stessa. È il mostrarsi delle cose solo perché abbiamo desiderato che ci vedessero, prima ancora che imparassimo a dirle, e in fondo lo sguardo rinnova il gesto di un dio che accende la luce per desiderio di esistenza, proiettando il suo nome nel mondo. Come in un quadro, quasi che le cose parlassero ogni volta una lingua nuova. Non è possibile, dunque, nella poesia di Bagnoli, nel modo in cui egli parla della luce, della conoscenza e della filosofia della luce, riferirsi all'illuminazione paolina nell'episodio della caduta del cavallo. Troppo improvviso appare, in quel caso, il gesto traumatico del mostrarsi, così come les illuminations traboccano della luce eccessiva provocata dall'entusiasmo. Del resto, nemmeno troviamo in Bagnoli la malinconia della luce purgatoriale, il cammino dei pellegrini verso una meta definitiva. Siamo, invece, più semplicemente, nel regno della materia che emana luce e si brucia, o si salva, nella conflagrazione della sua stessa esistenza."""" (dalla prefazione di Sebastiano Aglieco)" -
Il linguaggio nudo. Frammenti di un discorso ebefrenico
"Se non conoscessi Massimo Arrigoni forse il mio giudizio sarebbe stato diverso o meglio l'analisi dei suoi manifesti sarebbe stata diversa. Perché ogni sua poesia è un manifesto e una finestra aperta sul mondo con relativo sdegno. Urla e magari qualche sassata. Urla perché dall'alto del vicolo vede il mondo e ordina, chiede, aggiunge, scompone, si sbraca, si manifesta e manifesta. E anche una finestra per chi ha scelto l'autoisolamento e da dove ogni tanto cala il cestino il cui scopo è di svuotarsi delle parole-nutrimento e non di riempirsi. Ogni poesia scrivevo è un manifesto, un grido e un sussurro, ogni manifesto è diverso dall'altro. Si parte da un punto e si arriva a un altro e nella pagina successiva si passa a un altro manifesto, a un altro punto di partenza. L'autore soffre di perdita della memoria lunga e quella dei fatti recenti permea ogni suo dire senza curarsi della contraddizione. Ogni scritto è un fatto a sé. Poesia fattografica anche se non descrittiva, non realistica, le sue composizioni hanno le forme e i colori delle mele di Cezanne. Dietro le sue parole si agitano paesaggi geometrici e le parole sono paesaggi geometrici. Poesia di parola, non di verso libero, ma di verso contraddetto da fisionomie e colori non abituali."""" (dalla prefazione di Corrado Paina)" -
Riflessi di Liguria
"Due sono gli elementi che qualificano e rendono la presente antologia unica nel suo genere: il fatto di ospitare componimenti esclusivamente inediti e di contemplare la presenza di liriche in lingua italiana e, al contempo, ligure (persino nella variante del lontano """"tabarchino""""). Riflessi di Liguria non ha la pretesa di configurarsi quale unica bussola o, ancor di più, quale """"atlante"""" (in passato, non pochi lavori di tipo saggistico o antologico edito hanno assolto pienamente tale compito) atto a guidare il lettore a centrare pedissequamente la propria attenzione sull'enorme produzione poetica di una regione che, peraltro, contribuisce in modo importante al quadro della letteratura nazionale, bensì intende fornire una esaustiva scelta di inediti di autori che sono riconosciuti come la attuale migliore espressione di """"ligusticità"""" dentro e fuori della Liguria (non pochi vivono in altre regioni)."""" (dalla nota introduttiva di Carlo Giorgetti)" -
Il figlio del terremoto
Salvatore nasce il 15 gennaio 1968 durante la più potente scossa del terremoto del Belice. Il momento drammatico della sua venuta al mondo lo rende orfano di madre e segna tutta la sua esistenza. La sua profonda sensibilità, la difficile realtà della Sicilia di quegli anni e una nonna bigotta, anaffettiva e ottusa lo fanno crescere fragile e strano agli occhi degli abitanti del piccolo paese in cui vive. Rosaria, a se stessa e ai paesani, giustifica i comportamenti fuori dagli schemi del nipote con le solite frasi: «colpa del terremoto fu se diventò così strano. Quando venne al mondo l'energia cattiva della terra gli entrò dentro e non lo lasciò più». Salvatore fin da piccolo percepisce vicino a sé la presenza della madre ed è morbosamente attratto dalle macerie delle case distrutte dal sisma; in quei luoghi, in una sorta di dolorosa alchimia, avverte le voci dei morti e ne vive i ricordi. La sua omosessualità lo rende vittima di soprusi di ogni genere, ma quando è messo a dura prova reagisce scatenando intorno a sé potenti energie. Tra fenomeni inspiegabili, passioni e personaggi squallidi, il ragazzo vive la sua adolescenza inquieta finalmente cosciente dei suoi poteri, non abbastanza energici però da salvarlo dalla travolgente forza dei sentimenti. -
Maialini
Quando il papà di Meghan le dice di non aprire il cancello dei maiali, la curiosità ha la meglio su di lei. Perché no? I maiali sono troppo stupidi per combinare qualcosa. Prima che lei se ne renda conto, i maiali stanno devastando la sua casa, la scuola e la città. Sta a lei capire come farli tornare a casa. Con sua grande sorpresa, scopre che gli animali sono molto più intelligenti di quanto non si rendesse conto... Età di lettura: da 3 anni. -
La ruspa. InBook
A due anni i vostri bambini vogliono vedere e sentire storie di trattori, ruspe e camion? Questi sono i libriccini adatti a voi: la sera - nel lettone insieme a loro - leggeteglieli tutti, una, due, cento, mille volte. Con grande divertimento e poca fatica renderete felicissimi i vostri figli. Età di lettura: da 0 a 36 mesi. -
Martina ha da fare. Ediz. a colori
Nei libretti della serie di ""Martina"""", destinata ai più piccoli (0-3 anni), ogni bambino ritroverà le proprie esperienze di vita quotidiana. La presenza dei simboli facilita l'interesse e sostiene l'attenzione del bambino. Il testo in rima rende più piacevole l'ascolto. Questo libro è un inbook. È un libro tradotto in simboli che nasce con lo scopo di facilitare la possibilità di ascolto della lettura ad alta voce di libri illustrati per bambini e ragazzi. Il modello inbook è curato dal Centro Studi Inbook, csinbook.eu, che ne è garante della coerenza e dello sviluppo. Età di lettura: da 2 anni."" -
Il trattore. InBook
A due anni i vostri bambini vogliono vedere e sentire storie di trattori, ruspe e camion? Questi sono i libriccini adatti a voi: la sera - nel lettone insieme a loro - leggeteglieli tutti, una, due, cento, mille volte. Età di lettura: da 0 a 36 mesi. -
Le intermittenze del cuore. Testo francese a fronte
"Le intermittenze del cuore"""" non è solo il titolo di una delle sezioni più commoventi, nel cuore de """"La ricerca del tempo perduto"""" di Proust. Questo doveva essere il titolo d'insieme. Ci si dimentica spesso che Proust non parla della memoria e delle intermittenze, solo per ragioni metafisiche, ma innanzitutto come uno strappo intimo, nelle relazioni umane. Le intermittenze del cuore sono quei soprassalti straordinari che nello scorrere di una vita normale ci riportano a eventi, cose o persone del passato rimaste nell'ombra, marginali, e che aprono una prospettiva sfuggente e rivelatrice al di là del fluire irreversibile del tempo. Sono momenti di rottura, cambiamento, metamorfosi, come si danno anche in certe forme di depressione e angoscia, nei mutamenti dell'adolescenza e perfino in certi riassestamenti di identità seguiti a trapianti d'organo. Far lievitare la vita interiore, coglierne le sfumature, ci aiuta a capire e analizzare le incrinature e le trasformazioni emozionali che nascono negli altri-da-noi." -
Lo specchio cieco. Testo tedesco a fronte
"Lo specchio cieco"""", un """"piccolo romanzo"""", fu scritto da Joseph Roth nel 1925, negli anni tra prima e seconda guerra mondiale. In una sorta di storia di formazione all'incontrario, Roth narra di come la giovane Fini, poco più che bambina, fallisca nel tentativo di crescere, diventare adulta e sfuggire all'atmosfera opprimente della famiglia e di una Vienna cupa, in cui la vita appare senza prospettive, e si abbandoni a una serie di passioni infelici e infine fatali. In un racconto in cui la prosa ha la carica musicale, immaginifica e di penetrazione del reale della poesia, il naufragio di Fini diventa specchio di un mondo che, dopo l'inabissarsi dell'Impero asburgico con il suo crogiuolo di identità e culture diverse, non sa ritrovare un'immagine in cui riconoscersi e, in balia delle forze incontrollate della tecnica e di ideologie nazionaliste, si avvia al disastro del secondo conflitto mondiale." -
Ricordi d'Italia (1860). Testo inglese a fronte
«Ricordi d'Italia» è l'opera scritta da George Eliot al suo ritorno dal viaggio in Italia del 1860 e che raccoglie le sue impressioni entusiaste sul nostro Paese. L'importanza di questo viaggio per la Eliot è subito evidente dalla narrazione dei tre mesi di esperienza italiana. Gran parte dello scritto si occupa della grandiosa arte vista assieme al compagno, il filosofo e critico George Henry Lewes; ma la raccolta comprende anche alcune parti della sua corrispondenza, che restituiscono una chiara visione della passione dell'autrice per altri aspetti della vita e della cultura italiana.