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Prima dell'alba. Testo giapponese a fronte
Il libro è la prima monografia dedicata allo haiku di Sosseki in italiano. Sono stati selezionati centoquindici haiku rappresentativi di vari momenti della vita e della carriera letteraria dell'autore: opere giovanili segnate dalla conversazione poetica con Shiki, lavori composti durante il soggiorno nella provincia giapponese dello Shikoku e del Kyfishia, a Londra, di nuovo in Giappone quando ormai Sòseki è un romanziere affermato. Il libro è corredato da un saggio introduttivo che chiarisce come SoSseki abbia non solo amato intensamente questo genere poetico, ma abbia anche ricavato temi e metodi centrali dei suoi romanzi dal suo rapporto con lo haiku moderno e antico. -
Difesa della poesia. Testo inglese a fronte
Il pamphlet ""Difesa della poesia"""", opera teorico-letteraria di Percy Bysshe Shelley, fu composto nel 1821, come risposta al saggio del 1820 """"The Four Ages of Poetry"""" (""""Le quattro età della poesia"""") di Thomas Love Peacock nel quale l'autore aveva prefigurato la morte dell'arte nei tempi moderni, caratterizzati dal trionfo della ragione, della scienza e della politica, sostenendo l'inutilità della poesia in un'epoca di progresso e innovazione. Shelley ribatte che non solo la poesia non è prossima a morire, ma è il luogo per eccellenza in cui si sprigiona la facoltà immaginativa dell'uomo, con tutta la sua carica etica e utopica, in vista di un diverso ideale di umanità. Scritto un anno prima della sua morte, """"Difesa della poesia"""" viene considerato il testamento spirituale di Shelley e costituisce uno dei punti di arrivo dell'estetica etica romantica, di cui rappresenta il lascito."" -
Poesie. Testo francese a fronte
È lo stesso Éluard a rivelare le circostanze nelle quali egli scrisse le liriche qui presentate. Le poesie, assai meglio di lunghe cronache, ci svelano lo stato d'animo degli intellettuali durante i quattro anni dell'occupazione tedesca in Francia. Questi brevi testi, scritti con commovente semplicità, hanno il merito di inquadrare i rapporti controversi fra un'opera poetica e l'epoca che l'ha ispirata. Sono gli avvenimenti di ogni giorno che il poeta riveste del loro vero significato: li addensa nella memoria, li raggruppa secondo un ordine inventivo al quale egli stesso si sottomette, pur senza conoscerne le leggi. Per merito suo la storia di quegli anni, così fitta di episodi felici e dolorosi, rivive intera in qualche verso che ne ferma l'immagine fedelmente scolpita in virtù di una memoria poetica che nulla dimentica. -
Maud-Evelyn e altre storie fantastiche. Testo americano a fronte
Per Henry James i fantasmi sono le ombre che assediano e intersecano la realtà quotidiana, le forme che colmano i vuoti, le ellissi, le sfilacciature dove il reale ha ceduto. In questo la sua scrittura è un passaggio obbligato tra il gotico e il fantastico moderno. E il racconto di spettri è dunque «ombra di un'ombra», rappresentazione del «lato magico della vita», della misura fantastica che irrompe nel reale, sconvolgendo ogni polarità. Tuttavia i racconti fantastici di Henry James non si dedicano a urla e sferragliare di catene come in certi racconti tradizionali, ma nascono sempre da qualche estremo della vita reale, da un eccesso dell'emozione e del sentire umano. Le sue storie scavano nei fatti e nei motivi, i suoi personaggi diventano a volte degli indagatori che cercano di chiarire misteri con cui sono venuti ad avere a che fare magari per caso. Il volume raccoglie sei racconti fantastici tratti dalla sua corposa traduzione: ""La romanzesca storia di alcuni vecchi vestiti"""", """"De Grey: una storia romanzesca"""", """"Nona Vincent"""", """"La cosa veramente giusta"""", """"Il gran bel posto"""", """"Maud-Evelyn""""."" -
Serie de' governatori di Milano dall'anno 1535 al 1776 con istoriche annotazioni
Nella ""Serie de' Governatori di Milano dall'anno 1535 al 1776, con istoriche annotazioni"""" (Malatesta, Milano 1776), Francesco Bellati, rifacendosi a contributi precedenti, si proponeva un completamento e un arricchimento delle notizie e dei dati già conosciuti, mettendo in mostra una messe ragguardevole di erudite precisazioni. Più aperto, tuttavia, a interessi storici veri e propri, questo scritto rivela un'attenzione assai viva ai problemi presenti dell'amministrazione e della politica economica lombarda, di cui si offre, tra la congerie dei dati eruditi, un profilo abbastanza nitido."" -
La bella del mondo di sopra. Fiaba albanese. Ediz. a colori
La Bella de/Mondo di Sopra è una fiaba ispirata al folklore albanese, a ricordare l'origine del nostro autore. Se esiste un Mondo di Sopra allora esisterà anche un Mondo di Sotto! Come sarà questo mondo? Da chi è governato e da quali creature è popolato? Bella, piccola principessa curiosa, non ubbidisce ai divieti del padre e va alla scoperta dell'antico palazzo, ormai diroccato. Cade in una crepa profonda e si ritrova nel regno di una malefica strega. Viene fatta prigioniera da formiche rosse, trasportata e consegnata alla Strega, perfida padrona del Mondo di Sotto. Legata con le sue stesse trecce, Bella attenderà per nove anni il giorno della sua libertà e del suo matrimonio con un grande Re. Per ottenere Bella del Mondo di Sopra in sposa, il Re dovrà scatenare una tremenda guerra per conto della Strega. Ma i piani della Strega verranno distrutti dal giovane Nili, un povero ragazzo che si occupa della pulizia dei pozzi d'acqua. Sarà proprio da un pozzo secco che Nili scoprirà il Mondo di Sotto, quando deciderà di scendere, ignaro del pericolo, spinto dalla curiosità dei giovani. Nel Mondo di Sotto incontrerà l'Aquila parlante che lo metterà in guardia da Aracne, l'apprendista stregone, e aiuterà Bella a scappare insieme a lui. Per avere salva la vita, però, dovranno dare qualcosa in pegno all'Aquila parlante. Come in tutte le fiabe, anche in questa c'è il lieto fine. Come sempre, quando l'amore vince. Età di lettura: da 6 anni. -
L'ora di chiusura
Da una «provincia di esistenze umbratili», da una «terra sconsolata/ sfuggita alle carte geografiche/ dell’eterno», Vittorino Curci ci offre un libro intenso e commovente. I temi sono quelli che caratterizzano da sempre l’universo creativo di questo poeta: le partite perse del presente, il drammatico fluire del tempo, il legame indissolubile tra i vivi e i morti, la scrittura e l’essenza della poesia, i distacchi dalle persone e dai luoghi amati. Su tutto, sin dai primi testi della raccolta, scende una luce melanconica che, davanti alla frammentazione della vita reale, rinnova il mistero di una parola che nasce nel segno indefettibile della verità e più che mai necessaria in un «tempo che ha svenduto le nostre illusioni/ senza comprenderle». -
Coso. Racconto in quattro movimenti
Un lago di Como, fascinoso e inquietante, fa da sfondo a un’estate vissuta dal protagonista con l’acerba emotività della prima adolescenza. Nel rievocarla, a cinquant’anni di distanza, Andrea pensa di aver compreso il senso di quella stagione lontana: in ognuno di noi albergano il bene e il male, tenerezza e crudeltà. -
Una tempesta di vento nella foresta. Testo americano a fronte
Nell'agosto del 1894, all'età di cinquantasei anni, John Muir pubblica ""The Mountains of California"""", un'opera di sedici capitoli, tra cui """"A Windstorm in the Forests"""". Il volume non solo raccoglie appassionate descrizioni di esplorazioni e studi botanici condotti a piedi e spesso in solitudine tra montagne, foreste e ghiacciai, ma è soprattutto una guida alla lettura di un paesaggio che non è mai stato trasformato dalla mano dell'uomo: un vero e proprio tributo alla natura selvaggia, la natura incontaminata della Sierra."" -
Sulla lettura. Testo francese a fronte
"Sulla lettura"""", pubblicato nel 1905 come prefazione alla traduzione proustiana di Sesamo e i gigli di John Ruskin, è un breve testo in cui Proust, con uno stile ammaliante e ironico, riunisce le sue riflessioni e i suoi ricordi sul piacere della lettura prendendo le distanze dal pensiero di Ruskin, secondo il quale la lettura poteva essere paragonata a una conversazione con i grandi uomini del passato. «[...] la lettura, contrariamente a quanto pensava Ruskin sulla scia degli autori classici, non è conversazione tra due individui, durante la quale l'io tenderebbe a disperdersi e scomparire, ma più propriamente una comunicazione in seno alla solitudine, nella quale Proust vede un lavoro più proficuo tra io superficiale e io profondo; perché la lettura non è altro che un passaggio, una porta, per accedere alla e non consistere nella propria vita spirituale [...]»." -
L' Italia è su un sentiero di spine. La storia di piazza Fontana nei documenti processuali
Padova, 18 aprile 1969. A tarda sera, in un appartamento vicino alla Stazione, si ritrovano alcuni membri del gruppo di estrema destra Ordine Nuovo, un agente dei Servizi segreti italiani e un misterioso personaggio arrivato in treno da Roma. La riunione ha lo scopo di decidere cosa fare per alzare il livello della tensione in Italia. Da quella sera in avanti si susseguiranno su tutto il territorio italiano numerosi atti terroristici, compiuti sotto la regia comune di Ordine Nuovo e di un altro gruppo di destra, Avanguardia Nazionale. Alla Fiera di Milano, alla Stazione Centrale, nei Tribunali di Torino, Roma e Milano, arrivando infine alle bombe del 12 dicembre 1969, fra cui quella che alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana ucciderà 17 persone. Un progetto comune, appoggiato anche da alcuni politici e dai Servizi, nato con un unico scopo: destabilizzare il Paese facendo ricadere la colpa sugli anarchici per provocare un colpo di Stato. -
Medici e guaritori. Malattia, cura e pratiche popolari in Brianza
Tra i ceti umili la ricerca di aiuto, di assistenza e di cura in caso di malattia si è per lungo tempo rivolta in ogni direzione, prima di fissarsi sul medico. Innanzitutto in seno alla famiglia, l'ambito naturale entro il quale si svolgevano gli eventi cruciali dell'esistenza: le nascite, le malattie, le morti. La famiglia non chiedeva aiuto alla medicina dotta, quella ""scientifica"""" dei dottori, ma si rivolgeva in prima istanza alla medicina popolare, quella """"empirica"""" del popolo, col suo corteo di pratiche consolidate dalla tradizione. Era questa una medicina semplice, che rispecchiava le virtù salutari delle erbe medicinali (i """"semplici"""" appunto). Era una medicina povera, come le risorse impiegate e le pratiche attuate per riconquistare la salute. Era una medicina umile, che traeva dalla terra (humus) i suoi rimedi. Era, in ultima analisi, appunto una medicina popolare, a somiglianza del ceto sociale che ne costituiva l'utenza. Rimedi curativi realizzati utilizzando le proprietà medicamentose della piante, pratiche sanitarie tramandate nel tempo la cui efficacia era indiscussa, ritualità magico-religiose in grado di guarire attraverso il potere dei segni anche i mali più misteriosi e complessi. Medici e guaritori, terzo volume della collana """"Le Brianze"""", esplora un mondo scomparso e in via di estinzione, indagato con le competenze storiche e l'approccio antropologico delle ricerche sul campo condotte in molte comunità della Brianza da Vittorio A. Sironi. Prefazione di Giovanni Santambrogio. Introduzione di Giorgio Cosmacini."" -
La coinquilina scalza
"Motivo conduttore di questo libro è l'amore non corrisposto, anzi, nemmeno percepito dall'altro, tenuto segreto in un luogo di apprensione e fantasia, in un rovello di appuntamenti solitari e di passeggiate notturne «e tu non sai neanche/ di aver mancato un altro appuntamento»: desiderio che ruota su se stesso mandando bagliori e presagi, chiedendo invano il suo compiersi."""" (dalla presentazione di Milo De Angeli)" -
La stella dell'orso. Fiaba «per» voce alta
La storia di Iglù Blu si snoda dalla prima infanzia fino alla età adulta. Iglù è un orso bianco intelligente, entusiasta e dal cuore inquieto. I tempi sono oscuri: di crisi, di stravolgimento. Ma un sogno misterioso e luminoso lo chiama. Inizia così un lungo e arduo viaggio verso un grande, leggendari() albero al centro del Polo Nord, patria degli Inuit e ""luogo assoluto"""". E cerca Iglù: l'albero, il nonno inspiegabilmente scomparso e il filo d'oro che sembra guidarlo: forse un'orsa, una donna, il mistero delle costellazioni, una dea o altro ancora... Affronterà ogni prova, incontrerà l'ambivalenza dell'uomo, pur di arrivare a rivedere le stelle. Fiaba ecologica ed ecosofica, """"La stella dell'orso"""" racconta una ricerca profonda e insieme denuncia con forza un sistema iniquo, distruttore della natura, della vita, aprendo alla speranza e alla liberazione. Anche il lettore è chiamato a viaggiare: """"all'indietro"""", nei suoi primissimi anni, per poi addentrarsi nel bianco deserto dell'Artico, fino all'ultimo incontro. Viaggio iniziatico, spirito d'avventura, lotta e trasformazione. La stella dell'orso ci chiede di tornare a leggere e raccontare a voce alta, per noi e per i nostri piccoli. E una fiaba per una voce che si innalza. Età di lettura: da 6 anni."" -
Il lago di Ginevra. Paul Sergar. Due scritti autobiografici antesignani di «Henry Brulard». Testo francese a fronte
Due scritti autobiografici che precedono la ""Vie de Henry Brulard"""". Annalisa Bottacin offre la trascrizione integrale del manoscritto e la prima traduzione italiana de """"Le Lac de Genève"""", e un altro frammento, """"Paul Sergar"""", redatto il 4 marzo 1832. """"Le Lac de Genève"""" ci trasmette tutta la gioia di un Henri Beyle adolescente; """"Paul Sergar"""", invece, del 1832, è un testo molto breve, in cui Stendhal si appropria della scena, evitando qualsiasi descrizione paesaggistica dei luoghi e alludendo, sin dalla prima frase, al protagonista, Paul Sergar, che si identifica di netto con una città del Delfinato, Valence, antica capitale del Valentinois, città bagnata dal Rodano. Prefazione di Annie Collet."" -
La suocera. Testo latino a fronte
La suocera (Hecyra) è una commedia di Terenzio rappresentata a più riprese tra il 165 e il 160 a.C. La prima volta (165) il pubblico abbandonò il teatro, preferendo andare a vedere uno spettacolo circense. La seconda volta, nel 160 a.C., venne rappresentata insieme a un'altra commedia (Adelphoe) senza però ottenere successo. Infine nello stesso anno venne riproposta con un nuovo prologo, in cui si invitava il pubblico a seguire lo svolgimento. La commedia è frutto di una contaminazione tra una commedia di Apollodoro di Caristo e gli Epitrèpontes di Menandro dal tipico finale moraleggiante. -
Aneddoti bibliografici
Citato in ogni dove e mai più ristampato dal 1939, ""Aneddoti bibliografici"""" è un piccolo compendio di tutti quei volumi che in diverse nazioni e in diverse epoche sono stati dedicati al libro e alla sua aneddotica, insaporito da innumerevoli ricordi personali. L'autore ha letto i libri di Disraeli, di Lalanne, di Lumachi, di Amerigo Scarlatti, ma non si limita a citarli, bensì li usa per portarli in un territorio conosciuto, pieno di notizie di prima mano. Il libro è diviso in tre sezioni: la prima dedicata a """"Il libro e i libri. Bibliofilia e bibliografia"""", la seconda intitolata """"Biblioteche e Bibliotecari"""", la più cospicua e la più originale, e la terza sezione dedicata al """"Commercio del libro. Editori e librai"""", che bene completa il volume. Fumagalli ci racconta in queste pagine la passione che l'uomo ha sempre nutrito verso i libri, questi cari oggetti che tanto oggetti non sono. In appendice """"Bibliografia sommaria dell'autore""""."" -
Sull'onnipotenza divina. Con testo latino a fronte
Composta attorno al 1067, la lettera Sull'onnipotenza divina di Pier Damiani si apre con una questione posta da Desiderio, abate di Montecassino: «Sebbene Dio possa ogni cosa, non può restituire la verginità a colei che l'ha perduta. Egli ha certamente il potere di liberarla dalla pena, ma non può ridarle la corona della verginità che ha perduto». Il problema, che Pier Damiani riprendeva dalla lettera XXII di san Gerolamo, è solo in apparenza ozioso: il monaco ravennate ne fa un'autentica questione filosofica, un ""esperimento mentale"""" che solleva domande cruciali sulla natura del tempo e sul rapporto tra necessità e contingenza, leggi divine e principi logici, natura divina e natura umana. Il volume, a cura di Roberto Limonta, presenta la traduzione del De divina omnipotentia con note e testo latino a fronte. La prefazione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri e il saggio introduttivo di Roberto Limonta ricostruiscono la lunga durata della questione posta da Pier Damiani, dai dibattiti teologici dei secoli medievali sino alle sue fortune nella filosofia, teologia e letteratura contemporanea."" -
Un volto nuovo. Prose poetiche e saggi critici degli anni '30
Quasi un autoritratto dell'artista da giovane. L'artista è Antonia Pozzi e questo è il racconto della sua vasta e varia formazione intellettuale nei difficili anni '30 attraverso alcune rare pubblicazioni qui raccolte da Alessandra Cenni, ""storica"""" curatrice delle opere della poetessa. Così, attraverso la raffinata tesi di laurea in Estetica dedicata a Flaubert, relatore il grande filosofo Antonio Banfi, o l'intensa lettura di Rilke, Huxley, Dostoevskij, i suoi autori prediletti, o autoanalizzando-si spietatamente nelle pagine del Diario e nelle lettere a Vittorio Sereni, l'amico fraterno, Antonia Pozzi delinea un percorso di pensiero e di vita, troncata di sua propria mano, in accordo col destino tragico della sua generazione. Molti giovani intellettuali, infatti, cercavano nuove vie alla conoscenza, affrontando la crisi attraverso la cultura attiva, cercando di resistere con la parola per proteggerla o farla divenire, se pur fragile, l'invincibile antidoto alle pressioni autoritarie del regime e alle minacce di una incombente guerra mondiale. Rifugiandosi in una cultura che non tarda a diventare militante ed esistenziale, la ricerca di Antonia si identifica con la storia di questa generazione sacrificata e delusa, ma anche coi dubbi e il coraggio necessario a ogni giovane talento che cerca ostinatamente, e malgre' tout, di trovare la propria voce libera in un mondo impostore, che vorrebbe farle indossare un """"volto nuovo"""", che non corrisponde alla sua più autentica natura."" -
I gatti nella poesia italiana. Le più belle poesie sui gatti
Il volume raccoglie le più belle e interessanti poesie sui gatti scritte da poeti famosi che hanno dedicato il loro lavoro, con dedizione e abnegazione, al mondo dei felini. L'universo dei gatti è un mondo che ci affascina e che spesso non comprendiamo ed è proprio grazie ai versi degli scrittori più famosi, alle loro rime e alle loro parole che possiamo celebrare, ogni giorno, i nostri amici a quattro zampe.