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Una settimana sui fiumi Concord e Merrimack. Testo americano a fronte
Alla fine dell'estate del 1839, Henry David Thoreau e suo fratello maggiore John fecero un viaggio in barca di due settimane ed escursioni da Concord, nel Massachusetts, alle White Mountains nel New Hampshire. Dopo la morte di John a causa del tetano, avvenuta nel 1842, Thoreau iniziò a preparare un resoconto commemorativo della loro escursione, una sorta di ""tributo"""" alla memoria del fratello. La prima bozza del libro """"A Week on the Concord and Merrimack Rivers"""" fu completata mentre Thoreau viveva a Walden Pond (1845-47), ma egli continuò a rivedere e ad ampliare il testo fino al 1849. Una versione leggermente rivista, basata sulle correzioni fatte da Thoreau stesso, fu pubblicata nel 1868, sei anni dopo la sua morte. Il libro può sembrare un semplice diario di viaggio, suddiviso in sette capitoli, uno per ogni giorno della settimana. In realtà, il viaggio vero e proprio è durato due settimane e mentre i passaggi forniti sono una descrizione letterale del viaggio, gran parte del testo è in forma di divagazione su diversi argomenti quali la religione, la poesia e la storia."" -
Antigone. Testo greco a fronte
Messa per la prima volta in scena alle Grandi Dionisie del 442-441 a.C., l'""Antigone"""" è una delle sette opere di Sofocle conservatesi integre nella tradizione manoscritta. Con l'""""Edipo re"""" e l'""""Edipo a Colono"""", fa parte del cosiddetto Ciclo tebano e narra la vicenda che conduce alla morte Antigone, nata dall'incesto tra Edipo e sua madre Giocasta, a causa del suo profondo amore fraterno nei confronti di Polinice."" -
Commento alla Genesi
La dottrina esoterica della Creazione, secondo uno dei cabalisti che più contribuì a diffondere la conoscenza del Sefer ha Zohar nelle comunità ebraiche italiane fra XIII e XIV secolo e fu tra le fonti di Pico e di altri esponenti della Kabbalah cristiana. Un mosaico splendente, composto dalle alternate tessere di testi tradizionali e delle loro reinterpretazioni; un commento pieno del fascino emanante da quell'infinita riscrittura della Bibbia che, caratteristica propria del modo ebraico di leggere, intendere e vivere il Libro, è al contempo segno della più stretta e rigorosa aderenza a esso. -
Un italiano a Khartoum. Giuseppe Cuzzi, un garibaldino dalla Brianza all'Africa (1843-1923)
Nella seconda metà dell'Ottocento l'Africa era ancora in buona parte terra incognita, ma stava subendo un rapido processo di penetrazione e di conquista da parte delle principali potenze europee. Nel complesso contesto in cui si stava sviluppando the scramble for Africa, molte regioni del continente erano attraversate da un gran numero di europei: missionari, esploratori, commercianti, militari, avventurieri, mossi da scopi diversi e in qualche caso coincidenti. Giuseppe Cuzzi, brianzolo di Colle Brianza, è uno di questi, e l'autore ne ricostruisce per la prima volta in un libro l'avventurosa vicenda, rimasta sconosciuta ai più. La ricerca di Ronzoni, attraverso le vicissitudini di Giuseppe Cuzzi, consente al lettore di addentrarsi in uno dei momenti più drammatici e decisivi della storia africana degli ultimi duecento anni, un intricato scenario in cui si incontravano e si scontravano civiltà, popoli e religioni. Inserito nella collana ""Le Brianze"""", il volume inaugura la sezione """"Biografie"""", che racconterà la vita di donne e uomini che si sono distinti per opere, ideali, imprese, avventure entrando nella storia nazionale fino, per alcuni di loro, a contribuire alla sua stessa costruzione e fama. Prefazione di Giovanni Santambrogio."" -
L'anno 1986. Primo diario inconsapevole della caccia all'ideologico quotidiano
Il progetto complessivo dell'opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica ""La caccia — Caccia all'ideologico quotidiano"""" — a cura mia e di Carlo Oliva —, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del """"diario"""", perché ogni cosa che diciamo — qualsiasi cosa che diciamo — è connessa ad un luogo e ad un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un """"diario inconsapevole"""". In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce — residui più e meno casuali — del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita — tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che man mano sono diventati ponibili."" -
Se ci sarà tempo
"Se ci sarà tempo"""", pensieri, sensazioni, umori, sofferenze, accadimenti; il travaglio di una malattia e l'utilizzo delle parole per darsi coraggio, per dare coraggio, per vivere comunque con gioia e la speranza di mantenere la forza per combattere per te e gli altri sino a quando arriverà il tempo assegnatoci. è un viaggio con il male che ti dipinge il corpo con macchie di colore sparse qua e là come un quadro di Dalí. L'alchimia del """"male"""" è credere nelle cure e vincere con il pensiero che ti dà la forza della sopravvivenza. Cammini quotidianamente nei rivoli di pensieri, ricordi, sogni, sofferenze, amicizie, ricerchi per sentieri sconosciuti la bellezza della vita e li riponi agli altri come dono d'amore. Non c'è posto per i dubbi, bisogna crederci, bisogna soffrire con il sorriso, bisogna crederci con la mente che è speranza nell'illusione. Scrivi e ancora scrivi e vedrai che la mente e il cuore riusciranno a eliminare quelle macchie di colore che hanno sporcato quel quadro di Dalí e sarà l'aquilone della speranza a vincere. Quell'aquilone che passerai di mano alle persone che sono in viaggio come te con il """"male"""". Prefazione di Mino Milani." -
Annientare la notte
Prefazione di Piero Marelli. -
All'unisono
Prefazione di Alessandro Fo. -
Nella carne e nel sangue rugge una madre
"Un viaggio inaspettato attraverso sei stanze temporali, ovvero le sei sezioni da cui è composto il libro. Si tratta di sezioni brevi, per lo più di nove poesie e al massimo di dodici. E un viaggio che svela il mistero della maternità attraverso il sentire intimo e tumultuoso di una figlia, che riesce a farci provare e comprendere cosa significa l'amore filiale e l'amore materno e indaga profondamente sul legame madre-figlia e sulla sua evoluzione partendo dal momento del concepimento fino all'oltre. Viaggiamo insieme e partecipiamo, ognuno di noi con la propria esperienza, all'analisi """"regressiva"""" — formulata con note squisitamente poetiche dalla donna-adulta in merito al rapporto con la madre, lungo le fasi evolutive dall'infanzia alla maturità per cercare di sciogliere i nodi di quel legame percepito visceralmente, colmo d'amore ma anche fortemente conflittuale, per giungere a una nuova pienezza di relazione nel divenire madre ella stessa."""" (dalla prefazione di Cinzia Marulli)" -
Tre giorni a luglio. Tri di a lüi
Mentre ci si aspettava un libro sulla sua vicenda personale legata agli eventi del 12 dicembre 1969 di Piazza Fontana, Pietro Valpreda stupì tutti, dando alla stampa un libro diverso e scegliendo il noir come genere letterario per il suo esordio da narratore. Il romanzo è la vicenda di un uomo posto di fronte al bivio più importante della sua vita. Allo stesso tempo Valpreda racconta anche la storia di uno dei quartieri simbolo della Milano di quegli anni, il Garibaldi. Un microcosmo con personaggi unici nel suo genere, ma anche un luogo fisico di tante realtà assolutamente vitali che hanno avuto un ruolo importante per una certa parte della città. Si tratta, quindi, di un libro a suo modo politico, oltre che un viaggio poetico e appassionato in un mondo fotografato nell'attimo stesso in cui sta scomparendo. -
Il velo nero e altri racconti. Testo inglese a fronte
Il volume propone tre racconti di Hawthorne particolarmente degni di nota. Il velo nero del reverendo, scritto durante gli anni che lui definì «di non vita, ma di sogno di vita» dentro «il nido di gufo», ovvero la casa della sua famiglia, e successivamente inserito nella raccolta ""Racconti raccontati due volte"""" del 1837, in cui si narra la storia di un reverendo, Hooper, che compare una domenica con il volto coperto da un velo di crespo nero. Nel secondo racconto, il cui titolo è il nome dello stesso protagonista, """"Wakefield"""" lascia di punto in bianco la dimora coniugale, trasferendosi in un appartamento nelle vicinanze della sua abitazione e lì vivrà per vent'anni, osservando la moglie, la quale, nel frattempo, l'ha oramai dato per morto. Il terzo racconto, """"L'esperimento del Dr. Heidegger"""", pubblicato originariamente in forma anonima con il titolo The Fountain of Youth nel numero di gennaio 1837 della rivista «The Knickerbocker», narra la storia dell'acqua della Fonte della Giovinezza, portata dalla Florida al Dr. Heidegger, che invita quattro amici anziani a partecipare a un esperimento nel suo studio misterioso e cupo. In tutti i racconti è radicata una visione piuttosto pessimistica della natura umana, destinata a non imparare mai dai propri errori per evolversi e migliorare con il tempo."" -
Giubilo al tempo del raccolto. Poesie scelte 1863-1888. Testo inglese a fronte
«Poeta intensamente sperimentale, Hopkins conia parole, le infila nel ritmo “a salti”, il running rhythm, o sprung rhythm, nel redeeming power della parola, come egli stesso lascia scritto. Si avvale anche del comune ten-syllable o five-foot verse, rhymed o blank, versi rimati o sciolti. Come in Shakespeare, come in Milton, come in Donne, così in Hopkins domina la pietrosa parola sassone, Saxon words come first, parola-oggetto, nel senso della poesia “metafisica” inglese della quale Hopkins sfrutta tutte le possibilità, flettendola fino allo spasimo. Poeta arduo, pulsionale, oratoriale, quaresimale, sincretista, sacro e profano, Hopkins, sacerdote, predicatore, docente a Dublino, arditamente avanza il concetto di individually-distinctive form, “forma individuante”, sul tema di Duns Scotus, per cui poté coniare il termine inscape, “paesaggio interiore”, che gli ispirò instress, “energia psichica”, saturazione dei sensi, delle cose che in noi accadono, noi accadiamo, nel processo di individuazione. Non si tratta di personalizzazione, ma di individuazione: “ipseità” in inglese corrisponde, su suggerimento dell’Autore, a itness, thisness.» (Claudia Azzola) -
Mitologia e monoteismo
Il libro ""Mitologia e monoteismo"""" è nato dalle lezioni universitarie del corso tenuto a Roma nel 1950-51 e poi raccolte dagli studenti. In esso il celebre studioso trattava in forma sintetica gli argomenti poi sviluppati nelle opere successive. è una dispensa, ma testimonia quello che Pettazzoni trattò in quel corso, che aveva come titolo Miti delle origini e miti della fine. Creazione ed escatologia. Una seconda parte era dedicata al tema Origine e sviluppo delle teorie sul monoteismo e la sua formazione e trattava anche la critica delle opposte ipotesi sull'argomento. Insomma, un lavoro di sintesi che veniva dedicato agli studenti e che ora si rivela un libro ancora da meditare per meglio comprendere cosa sia il mito e perché di esso l'uomo abbia continuamente bisogno."" -
I sette libri dei supremi insegnamenti magici
Il libro presenta ricette magiche e rimedi insoliti, apparentemente bizzarri per l'uomo dei giorni nostri, ma illuminanti per quello che era lo spirito dell'epoca passata. Con Paracelso ha inizio l'era occultistica, la rivelazione in forma caratteristica delle più alte forme del potere dei mondi superiori. Dalla lettura della Bibbia egli trae il segreto della medicina occulta, intesa in senso più lato. Introduzione di Costantino De Simone Minaci. -
Il misantropo-L'arbitrato. Testo greco a fronte
"Il misantropo"""" è l'unica commedia di Menandro che ci sia pervenuta pressoché completa (a parte piccole lacune) di tutta la cosiddetta Commedia Nuova dell'antica Grecia. Fu presentata per la prima volta nelle festività delle Lenee nel 317 a.C. e valse a Menandro il primo premio. Il titola dell'opera allude al brutto carattere del protagonista Cnemone. La commedia è messa in moto dal dio Pan, che fa innamorare Sostrato, un ricco ed elegante giovane di città di una ragazza di campagna, figlia di un vecchio misantropo, Cnemone, un contadino che vive in casa con la sua unica figlia e una serva. Della commedia """"L'arbitrato"""" restano ampi frammenti, da cui è possibile dedurre la trama. Il pastore Davo, che il giorno precedente aveva trovato un neonato, si fa convincere dal carbonaio Sirisco ad affidargli il pargolo, ma trattiene per sé i suoi effetti personali. Sirisco li reclama per il trovatello. Per dirimere la controversia, i due stabiliscono di rivolgersi a un arbitro, scegliendo casualmente il vecchio Smicrine. Questi è in realtà, senza saperlo, nonno del piccolo, in quanto sua figlia Panfile, poco prima di sposarsi, era stata violentata da uno sconosciuto." -
Idilli ed epigrammi. Con testo greco a fronte
Sotto il nome di Idilli, sono compresi 30 carmi (più 24 epigrammi e un carme figurato), ma solo 21 sono certamente suoi. Di questi, otto, a contenuto pastorale e agreste, si possono considerare propriamente bucolici. Il metro usato da Teocrito è l'esametro epico, il dialetto un dorico di tipo siracusano. L'amore appare tema dominante; accanto a questo, vi è la rappresentazione finemente umoristica della vita quotidiana. -
Amanti e ladri di libri. Testo francese a fronte
Amanti e ladri di libri. Attenzione! Il titolo di questo libro può trarre in inganno il lettore; infatti, non tratta di chi i libri li ama, di bibliofili e di bibliomani e di chi invece li ruba, la congiunzione non è disgiuntiva. Quello che interessa l'autore è, per dirla tutta, chi il libro lo ruba e lo ruba per troppo amore, qualche volta per amore del libro stesso, altre volte, più spesso, per amore dei soldi. Insomma, amanti e contemporaneamente ladri. Quelli che interessano l'autore sono i diversi modi in cui il furto viene perpetrato: furti con destrezza, furti in libreria, rapine a mano armata, omicidi, circonvenzioni, estorsioni e concussioni, tutti i soliti, normali delitti applicati a un oggetto che si immagina innocente, il libro appunto. In quattro capitoli densi di aneddoti, ognuno desunto dalla vasta bibliografia che circonda il libro, tutte le varianti con cui esso viene sottratto al legittimo possessore vengono esaminate. -
La morte deliziosa
In ogni singolo componimento, l'autore ha cercato di trasporre su un piano poetico gli aspetti sentimentali e fisici dell'amore. I poeti dell'India classica consideravano l'amore come la prima e la più profonda delle passioni. «Una sola strofa del poeta Amaru» ha dichiarato un critico della poesia del IX secolo, «può fornire il gusto dell'amore uguale a quello che si trova in interi volumi.» Grazioso, giocoso e appassionato, le strofe tradotte qui offrono scorci commoventi nei molti volti dell'amore erotico. -
Notizie da Patmos
«Non bisogna lasciarsi ""ingannare"""" da una poesia che si presenta con l'apparenza di un discorso lineare e legata da una precisione del dire che si riscontra in tutte le esperienze che si sono succedute nel lavoro di Fabrizio Bregoli. Ma, diciamolo meglio, non è l'ungarettiano """"uomo di pena"""" che cammina in questi versi, bensì il poeta di Notizie da Patmos è il compagno di strada di un certo Montale, anche lui in attesa di un annuncio, un miracolo, o rivelazione, tutti attraversati da una voce che si è spogliata del superfluo poetico, tracciato in molta lirica di questi anni. Questa è la personale Apocalisse (catastrofe o rivelazione?), con le sue notizie poetiche ed esistenziali, la sua appartenenza, e insieme la sua inappartenenza, che forse neppure una speranza """"matematica"""" riesce a portare a risarcimento del suo laboratorio linguistico, quello che si è impegnato a risemantizzare una parte del lessico scientifico contemporaneo, proponendolo come personale metafora». (dalla prefazione di Piero Marelli)"" -
Ancora qui. Quattro storie che si intrecciano
Autobiografia? Fiction? Autobiografia in forma di fiction? O quattro autobiografie, come recita il sottotitolo... Quattro storie che si intrecciano, destini incrociati o varie disparate periclitanti fasi esistenziali? Vittorio, Vito, Tore, Vittorino: quattro, nessuno e centomila. Infine - forse... - uno.