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Coma
«Coma rappresenta il viaggio sublime perché intriso di tutta l'umana sofferenza provata al capezzale dell'amore, mentre si compie ogni rito di silenzio sulle impotenti e smisurate parole. Di fronte al Nulla che siamo, quando la malattia incombe e colpisce la persona amata, Ada Crippa con estremo coraggio, proprio di chi ai piedi indossa il cuore dell'altro, attraversa e ci rende testimoni di un'onirica percezione: la profusione del passaggio in paesaggio dell'anima. È forse proprio l'inappellabile senso della morte che ci riporta a viverci di elementi immaginari, mentre la vita che aleggia in una stanza di ospedale si fa specchio di Natura? Una prova difficile da affrontare è in se stessa una ""messa alla prova"""" e, così, il vento, la lingua degli alberi, si fondono """"come bambini antichi in veglia/ attorno a un focolare"""" mentre un uomo, forzatamente l'Uomo della propria vita si trasforma in """"tutta la poesia"""" che arriva muta nei dolori inaccessibili del corpo, ed è lì che Ada partorisce versi, in quest'abisso feroce, divenendo anch'ella solenne silenzio. In questa soglia sottile in cui si mescola la speranza del ritorno, Ada Crippa, novella Penelope, impara a leggere le striature impercettibili della luce, tessendo e sfilando sul corpo dell'amato lettere che formano parole.» (dalla prefazione di Nadia Lisanti)"" -
La principessa del sogno. Testo tedesco a fronte
Quel ritratto diventato un'icona, i suoi libri, dai Grundrisse al Capitale, e poi la sua militanza politica a tutto possono far pensare, tranne che Karl Marx sia stato, oltre che un grande filosofo, anche un simpatico guascone e un poeta. Eppure la figlia Eleanor, che ha avuto il merito di scovare e pubblicare il romanzo incompiuto del padre, Scorpione e Felice, così lo descrisse: «Per chi ha conosciuto Marx nessuna leggenda è più ridicola di quella che lo raffigura come un uomo scorbutico, amareggiato, inflessibile e inavvicinabile, una sorta di Giove tonante arroccato nell'Olimpo di una solitudine inaccessibile, perennemente intento a scagliare i suoi fulmini e senza mai un sorriso sulle labbra. Una simile descrizione del più allegro e giocondo degli uomini, dell'uomo dall'umorismo spumeggiante e dal riso irresistibilmente contagioso, del più gentile, tenero e simpatico dei compagni di gioco, è una fonte di perenne stupore e di spasso per chiunque lo abbia conosciuto». Prefazione di Paolo Barbieri. -
I favoriti di Mida. Testo americano a fronte
"The Minions of Midas"""" (""""I Favoriti di Mida"""") fu pubblicato nel 1901 sul numero di maggio del «Pearson's Magazine» e poi, nel 1906, nella raccolta Moon-Face and Other Stories. Nel racconto si manifesta il pensiero politico di London, iscritto al Socialist Labor Party, influenzato dal darwinismo sociale di Herbert Spencer e dalle teorie di Karl Marx e convinto che la sola speranza per le classi lavoratrici fosse rappresentata dal socialismo. Fulcro della storia è l'incredibile vicenda del magnate delle tramvie Eben Hale e del suo braccio destro ed erede Wade Atsheler: il 15 agosto 1899 ricevono una lettera da un misterioso gruppo che si firma """"I Favoriti di Mida"""". Privi di capitale, così come di scrupoli etici e sociali, decisi a non rimanere schiavi salariati e certi che a sopravvivere saranno «quelli dotati di potere intellettuale e commerciale», i Favoriti ingaggiano contro la """"baronia del denaro"""" una lotta cinica, spietata e apparentemente senza fine. Questo racconto fu molto apprezzato da Jorge Luis Borges, che lo tradusse in spagnolo con il titolo Las muertes concéntricas. Recentemente la piattaforma Netflix ha prodotto la serie omonima, creata da Miguel Barros e Mateo Gil." -
Scarabocchi. I disegni di Franz Kafka
Scarabocchiati a margine di appunti di università o di lavoro e di altri scritti e dal loro autore gettati senza scrupolo nella carta straccia, i disegni di Franz Kafka, scrittore scandagliato e commentato in lungo e in largo dalla critica di ogni orientamento e calibro, non sono quasi mai stati presi in considerazione nel loro complesso e fatti segno di un’attenzione dedicata. Complici la loro storia rocambolesca, il loro carattere estemporaneo e il trattamento che lo scrittore riservava loro, sono entrati a far parte del nostro immaginario perlopiù di soppiatto, dalle copertine dei suoi romanzi e racconti. Questa raccolta mette per la prima volta a disposizione del lettore italiano buona parte dei disegni e degli schizzi di Kafka, affiancandoli ai testi che accompagnavano originariamente o a brevi brani scelti. La grazia sottile e astratta, quasi onirica, dei gesti di questo mondo che Kafka stesso definiva di «geroglifici illeggibili», fornisce una chiave di lettura delle immagini misteriose e difficilmente decifrabili che popolano e talvolta ingombrano le pagine dello scrittore. -
Memorie per Caterina II
Le ""Memorie per Caterina II"""" sono il frutto di lunghe conversazioni tra Diderot e l'imperatrice russa, che lo aveva invitato a San Pietroburgo dall'ottobre 1773 al marzo 1774. I testi erano scritti da Diderot prima di ogni incontro su argomenti spesso suggeriti da Naryskin, che era ciambellano di corte. La lettura avveniva nel Palazzo d'Inverno e, in genere, seguiva una discussione. Dopo di essa il pensatore rivedeva, risistemava o anche correggeva gli appunti prima di consegnarli a Caterina. La ricchezza dei temi affrontati durante le sessantasei interviste ricorda quella dell'Enciclopedia. Combinando tono di battute, abilità retorica e chiaroveggenza, il filosofo francese propone una doppia riforma di Francia e Russia basata sulla revisione delle istituzioni e dell'istruzione. Introduzione di Paul Vernière. Postfazione di Armando Torno."" -
Pericle
Non è facile un giudizio equo sulla personalità e l'opera complessiva di Pericle. I giudizi antichi e moderni sono contraddittori. Tucidide contemporaneo rende omaggio al suo animo e al suo ingegno, Aristotele non lo annovera tra i maggiori politici ateniesi, Beloch non vede in lui che un esperto parlamentare, Glotz rileva giustamente che fu l'anima di Atene in un momento in cui Atene era l'anima della Grecia. Certo, egli possedeva in larga misura versatilità di ingegno, molteplicità d'interessi culturali, vivo senso d'arte. Nella sua probità e nel disinteresse di amministratore, nella cura appassionata che dedicò alle pubbliche faccende, nella sua piena dedizione a quel che credette il bene dello Stato, nella correttezza e dignità della vita, fu superiore alla maggior parte dei politici greci. [...] egli dominava il popolo soprattutto col mezzo della sua singolare e affascinante eloquenza, per cui i contemporanei dicevano che coi suoi discorsi «fulminava, tuonava, sconvolgeva la Grecia», ma anche che «lasciava il pungiglione negli ascoltatori». -
Storia dell'editoria italiana. Le collane storiche (1861-2000)
Le collane rappresentano una sorta di manifesto degli obiettivi e dei programmi di una casa editrice, attorno ai quali l'editore e i suoi collaboratori intendono proporre un'idea di letteratura e di cultura, oltreché di immagine e stile editoriale [...]. Qui si elencano altre collane che, per il loro tempo e in vari casi anche per il nostro, hanno segnato dei passaggi importanti o addirittura dei punti di svolta nella storia dell'editoria italiana, dall'Unità d'Italia fino agli ultimi anni del Novecento. In questa sede, però, l'idea non è di offrire un'analisi storico-critica di ogni singola collana, ma semplicemente di elencare in ordine cronologico le 107 collane selezionate, con i primi 10 titoli pubblicati da ciascuna di esse. Gli inizi sono sempre importanti perché, anche quando i primi titoli di una collana, come avviene in più casi, sono un modo per replicare successi precedenti [...], le collane proseguono poi il loro cammino con una vita autonoma, scandita nelle varie stagioni dalle competenze, dagli interessi e dai gusti dei direttori di collana di un determinato periodo. -
Ricordami!
Le prime ore della sera. Una stanza. Un letto sul quale è distesa una donna che, per anni, giorno dopo giorno, è scivolata nell'oblio dell'Alzheimer. Una poltrona dove siede la figlia, conscia che quella sarà la notte che libererà la madre dalla prigionia del corpo. La protagonista si mette a nudo senza timore del giudizio o della critica, in un flusso di parole che compongono un soliloquio. È un grido silenzioso che esplode senza remore, come una necessità di confermare la propria esistenza, là dove la malattia ne cancella ogni traccia. Prima che sia troppo tardi, tutto deve essere rivelato, detto, ricordato. Racconto di vita confermato da fotografie ingiallite che la figlia metterà nelle mani della madre, perché le porti con sé in quel viaggio estremo. Daniela Poggi si svela nella malinconia della maternità mancata, nel senso di abbandono provato in collegio, nella ricerca della felicità, sempre in fuga da se stessa e dagli altri, attraverso viaggi, vissuti in gioventù, a volte al limite dell'incoscienza. E di fronte all'asprezza del morbo della madre, della morte prematura del padre e della perdita dei figli, l'autrice mantiene una profonda consapevolezza delle scelte compiute come emblema del suo innato spirito libero. Piccoli incastri narrativi, ironici e lievi, compongono il puzzle di questo romanzo, che si conclude in una delicata scena di intima quotidianità. Di quella notte resteranno due madri e due figlie. -
Janus. Della collera di Nerone: il discorso sulla libertà. Chronica Pisonum
Roma: nell'anno 38 dopo Cristo, alla porta della residenza del senatore Gaio Calpurnio Pisone appare un buffo uomo, proveniente dalla Galilea, dal corpo minuto e con movenze da ragazzino; egli reca in mano un manoscritto, dal titolo Epistola a Tiberio, e alcune carte. Molti anni dopo, all'indomani del rogo di Roma del 64, il plico viene rinvenuto casualmente nella casa patrizia della famiglia del senatore. Sarà l'inizio di una serie di vicende avventurose con continui colpi di scena, che coinvolgeranno personaggi storici come Nerone, Pietro e Paolo, Seneca e i Pisoni stessi, congiurati contro Nerone nel 65, fino alla deposizione e morte violenta dell'imperatore, ultimo rappresentante della dinastia giulio-claudia, il 9 giugno del 68. -
Anime inquiete. Madame Pfeiffer e le altre viaggiatrici con la penna tra Seicento e Novecento
In ""Anime inquiete"""" Piero Borzini dà voce a quelle donne che, tra la fine del Seicento e gli inizi del Novecento, contravvenendo alle norme sociali che pretendevano di relegarle alla vita domestica, intrapresero avventurosi viaggi in solitudine. La prima parte del saggio è dedicata a Ida Pfeiffer, esploratrice austriaca del Diciannovesimo secolo che realizzò per ben due volte il giro del mondo e si rese coautrice di travagliati intrighi politici. Al suo punto di vista si accostano altri sguardi, altre penne che attraversano secoli e continenti, vicende pubbliche e private di donne come Madame de Staël, Florence Nightingale, Henrietta Kingsley e Mary Shelley. Da Costantinopoli all'Italia, da Londra al Madagascar, passando per l'Egitto e l'India fino ai misteri degli harem e ai pericoli della giungla, il lettore salpa insieme alle protagoniste diventando loro compagno di peripezie. Unendo le testimonianze dirette dei diari delle viaggiatrici - alcuni tradotti in italiano per la prima volta - alle proprie considerazioni socio-antropologiche, Borzini ricostruisce storie di difficile reperibilità che consentono sia a studiosi sia ad appassionati di osservare questo suggestivo caleidoscopio femminile."" -
Fragomino va in monopattino. InBook. Ediz. a colori
Questo libro è un inbook. È un libro tradotto in simboli che nasce con lo scopo di facilitare la possibilità di ascolto della lettura ad alta voce di libri illustrati per bambini e ragazzi. Il modello inbook è curato dal Centro Studi Inbook, csinbook.eu, che ne è garante della coerenza e dello sviluppo. Età di lettura: da 2 anni. -
Psicologia dell'albero. Simboli, archetipi e modelli clinici tra psicologia e grafologia
L'albero è solitamente rappresentato come un simbolo archetipico, o addirittura un'emanazione molto vicina dello stesso archetipo. Per le culture preelleniche il culto dell'albero era molto importante e presupponeva un complesso insieme di riti necessari a favorire lo sviluppo della vegetazione; gli uomini, infatti, affascinati dalla potenza del tronco e dalla maestosità della chioma, ne hanno fatto spesso sede di entità divine e ultraterrene, attribuendovi elementi di sacralità. Tuttavia, nel significato simbolico più comune, non è l'albero reale a diventare oggetto di culto, ma le sue rappresentazioni, ovvero le sue raffigurazioni; in particolare, quello a foglie caduche, interpretando il mistero cosmico della vita e della morte, rappresenta la vita nella sua evoluzione e nel suo rinnovamento perpetuo. Per l'importanza ambientale nello scambio ossigeno-anidride carbonica, l'albero incarna il collegamento fra tre livelli cosmici: il cielo, la terra e gli inferi. Il livello sotterraneo è rappresentato dalle radici che penetrano e scandagliano la profondità, quello terrestre dal tronco e dai rami, e infine quello celeste, ovvero la verticalità che cerca la luce, in ascensione verso il cielo. Prefazione di Daniela Serrati. -
Sinfonia domestica. Giorni felici, giorni così
Una riflessione in forma di diario sui primi settanta giorni di lockdown per Coronavirus, quando il peggio si intravedeva ma ancora non si conosceva. L'autrice - moglie, madre di due adolescenti, per tacere del cane Zed - ogni sera riempie la griglia di quelle che sono diventate ossessioni comuni: tentazioni impossibili da soddisfare, ambizioni accantonate, stanchezze accentuate dalla convivenza forzata, convinzioni sempre variabili rispetto alle notizie là fuori. Da questi ""quadri"""" che tengono dentro i comportamenti di tutti i familiari - con i loro tic, debolezze e slanci - emerge l'incommensurabile potere della pazienza, la meravigliosa solidità delle abitudini, il valore dei progetti che non si smette comunque di fare. A fronte della tragedia che è improvvisamente entrata nelle nostre vite, Sinfonia domestica fotografa la nostra fragilità in presa diretta, alternando con leggerezza toni ironici e dolenti, spavento e genuina speranza. E la preoccupazione di vivere in un Paese che molto deve ancora crescere affinché i suoi cittadini si fidino davvero di lui."" -
L' anno 1989. Quarto diario inconsapevole della caccia all'ideologico quotidiano
Il progetto complessivo dell'opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica ""La caccia - Caccia all'ideologico quotidiano"""" - a cura mia e di Carlo Oliva -, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del """"diario"""", perché ogni cosa che diciamo - qualsiasi cosa che diciamo - è connessa ad un luogo e ad un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un """"diario inconsapevole"""". In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce - residui più e meno casuali - del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita - tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che man mano sono diventati ponibili."" -
L'anno 1991. Sesto diario inconsapevole della caccia all'ideologico quotidiano
Il progetto complessivo dell'opera prevede di pubblicare tutti i miei interventi effettuati nella trasmissione radiofonica “La caccia – Caccia all'ideologico quotidiano” – a cura mia e di Carlo Oliva –, a Radio Popolare di Milano dal 1986 al 2012. Il punto di vista da me adottato è quello del “diario”, perché ogni cosa che diciamo – qualsiasi cosa che diciamo – è connessa ad un luogo e ad un momento e, pertanto, di quel luogo e di quel momento, volenti o nolenti, qualcosa ci finisce dentro. Si potrebbe pertanto parlare più correttamente di un “diario inconsapevole”. In merito al punto di vista adottato posso sia correlare quanto detto e scritto con altro di detto e scritto, detto o scritto, di contemporaneo, e sia correlarlo con tracce – residui più e meno casuali – del contesto perduto. Ugualmente, potrò permettermi di protrarre il diario anche alle fasi successive della mia vita – tornando sui testi e glossandoli, sopperendo a ciò che oggi potrei considerare come carenze o evidenziando nessi che man mano sono diventati ponibili. -
Oltre infinito
Oltre Infinito. Il progetto nasce dal riconoscersi in una prospettiva altra rispetto alla poesia ""intimistica"""". La coscienza comune del proprio differente e personale percorso nel procedere poetico e dell'Esistente si manifesta sin dal confronto degli scritti scelti come struttura di una performance dal titolo omonimo. L'obiettivo dell'osservazione ruota dall'individuo a tutto quanto lo circonda, la poesia si sincronizza con il mondo esterno, diventando oggetto/soggetto in espansione costante. La materia poetica è scientifica e tecnologica. Oltre Infinito, dunque, è manifesto. Il viaggio è già in corso. La destinazione è l'espansione del circostante in un perenne non-arrivo a un non-dove finito. «Una sfida per il pensiero, che si addentra negli """"oltre"""" territori della ricerca sulle infinità possibili, in astrofisica come in cibernetica. E una sfida per il linguaggio, che """"si sincronizza con il mondo esterno, diventando oggetto/soggetto in espansione costante"""", attraverso la partitura messa in atto dalla parola poetica. All'interno di un progetto etico e multimediale più ampio, la partitura dell'oltre, composta a quattro mani, procede in contrappunto lungo due linee in assolo che parrebbero muoversi in modo indipendente. [...] Due linee che, invece, si intersecano e si compenetrano, come di fatto succede anche in ambito scientifico tra gli sviluppi della fisica quantistica e dell'informatica. [...] Le due linee della partitura, nel loro dialogare, danno vita a incessanti cambi di prospettiva e rimandi di senso, spostando di continuo il limite, ponendosi ogni volta oltre il punto già massimo d'arrivo. E il pensiero, teso nel suo percorso espansivo a sconfinare in modo ininterrotto, viene portato tanto all'estremo da non lasciare alla fine quasi traccia di sé. [...] L'arte e la parola poetica, nella loro tensione al vero e al senso delle cose oltre la realtà visibile, costituiscono concreta possibilità di sottrarsi al furto tecnologico dell'identità, al filo dell'automazione.» (dalla prefazione di Laura Caccia)"" -
Tutto questo silenzio
«Laura Cecchetti ci propone una poesia dallo stile immediato, aperta alle problematiche che affliggono la società e che chiedono una rapida soluzione, come quelle dell'inquinamento, dell'immigrazione, del razzismo, della droga, dei diritti delle donne. C'è un profondo senso di compassione per le vicende umane, per la sventura che colpisce tante persone, ma anche fede nella capacità umana di cambiare in primis se stessi e poi le cose che nel mondo non vanno. [...] L'autrice ci parla degli affetti familiari, dei luoghi visitati e amati che hanno lasciato in lei un vivido ricordo, che ci restituisce con immagini altrettanto vivide, in cui il paesaggio sembra essere un'estensione della sua anima. [...] il vero protagonista, se così si può dire, di questo libro è il silenzio. Tutto questo silenzio è un libro che si apre e si chiude con poesie dedicate al silenzio, a sottolineare non solo una continuità ispiratrice relativa a questo volume, ma anche a voler essere espressione di una continuità nel fare poetico di Laura Cecchetti, che dal silenzio parte e al silenzio torna. A quel silenzio che vibra nella parola poetica e che continua a vivere e a creare nell'animo del lettore.» (dalla prefazione di Lucianna Argentino). Postfazione di Massimiliano Bardotti. -
Gli elementi terrestri e altre poesie-Los elementos terrestres y otros poemas
"Le prime composizioni di Eunice Odio si inseriscono nella tradizione di una poesia centrata sui temi domestici della fanciullezza e della maternità, senza che questo implichi un rifiuto dei nuovi processi lirici che si stavano manifestando in tutta l'America Latina. E tuttavia, pur lasciandosi contaminare dalle poetiche avanguardiste e moderniste, non ha mai praticato una poesia di completa rottura con quella tradizionale. La conciliazione dei due mondi è appunto una caratteristica essenziale del suo poetare. In un secondo momento, a partire dalla pubblicazione de Gli elementi terrestri, notiamo un avvicinamento di Eunice al surrealismo, ma senza che esso si converta nell'estetica dominante, giacché la sua poesia è contraddistinta da una molteplicità di codici estetici che la rendono inclassificabile, e tra questi trova posto il movimento surrealista, che lei stessa definisce come «una necessità autentica, un imperativo categorico». [...] Un altro aspetto fondamentale della sua poesia è la presenza, soprattutto ne Gli elementi terrestri, del sacro e del religioso, che si arricchisce con l'introduzione di elementi erotici e trasgressivi e con i simboli della liturgia cristiana, reinventati e sovvertiti, con l'esplorazione di temi che riguardano la maternità frustrata, la libertà sessuale, la passione, il tutto pervaso da un lirismo erotico-mistico."""" (Dalla nota critica di Emilio Coco). Postfazione di Roxana Elvridge-Thomas." -
Stickeen. Storia di un cane. Testo inglese a fronte
Nel 1909 John Muir pubblica ""Stickeen. The Story of a Dog"""", la storia del suo incontro con un cane che lo aveva seguito durante la spedizione alla scoperta dei ghiacciai dell'Alaska sudorientale. Il racconto fa una descrizione particolareggiata dei luoghi impervi, raggiunti con il coraggio di chi rischia la vita per scoprire la natura selvaggia e inesplorata, e testimonia la nascita di un'amicizia eterna, parabola del rapporto uomo-animale. Con bozzetti di viaggio dell'autore."" -
Patafisica e cibernetica. Silvio Ceccato nei dintorni dell'una e dell'altra
Approfittando del ritrovamento di un testo raro sull'argomento, Tumazzo ci consegna le considerazioni di Silvio Ceccato sulla ""patafisica"""", fascinosa scienza che ha ispirato quasi tutte le avanguardie novecentesche, tra cui futurismo, surrealismo, dadaismo, esistenzialismo e teatro dell'assurdo. L'autore si basa sulle parole del suo fondatore, Alfred Jarry, e le interpreta con quell'approccio costruttivista emerso dalla cibernetica della mente di cui è ideatore lo stesso Ceccato: per paradossale che sia, ogni soluzione al problema di capire la """"scienza delle soluzioni immaginarie"""" è a sua volta """"immaginaria"""". Non c'è quindi un giusto o sbagliato in assoluto, ma solo qualcosa di più o meno coerente con il sapere comune, più o meno viabile in base a criteri che sono sempre opinabili. Prefazione di Felice Accame. Postfazione di Marco Maiocchi.""