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Gli affascinanti, antichi mestieri di Milano
"Per scrivere questi racconti, ho passato l'estate a fare ricerche in biblioteche, archivi, Internet, ma soprattutto a parlare con gli anziani della zona. Quello che mi ha colpito di più è stato la grande solidarietà, l'amicizia, la generosità, l'altruismo che c'era nei quartieri, nei borghi, nelle cascine, dove si viveva come in una grande famiglia."""" Prefazione di Edo Bricchetti." -
L'albero. Testo inglese a fronte
La storia di terre selvagge incontaminate raccontate dalla prospettiva di un pino canadese, prima giovane arbusto e poi albero dal robusto tronco che accoglie sotto la sua ampia chioma animali ed esseri umani. Eletto dalla tribù dei Piedi Neri monumento naturale sacro, come tale verrà venerato e rispettato per generazioni. Nel corso dei secoli, questa imperterrita sentinella conoscerà il piacere della compagnia di altre creature viventi e il dolore per la loro inevitabile perdita, ma soprattutto sarà testimone dell’arrivo dei Visi Pallidi, che con la loro sete di conquista infliggeranno una ferita insanabile a quei luoghi di comunione con la natura, ai popoli che li abitano e all’albero stesso. -
L' arte di trattare i cavalli. Testo greco a fronte
Scritto nel 350 a.C. circa, rappresenta probabilmente uno dei primi trattati sull'equitazione del mondo occidentale. Senofonte illustra come selezionare, gestire e trattare i cavalli, sia per uso militare che per lavoro, e descrive anche i principi del dressage classico, oltre a raccomandare una tecnica di addestramento basata sulla collaborazione tra uomo e animale. -
La costituzione del tardo Impero romano. Testo inglese a fronte
"The constitution of the Later Roman Empire"""", qui ripubblicato in traduzione italiana, è un saggio pionieristico dedicato alla costituzione del tardo Impero romano. Il testo, che coincide con la Creighton Memorial Lecture tenuta da John Bagnell Bury il 12 novembre 1909 presso l'University College di Londra, è apparso nel 1910 ed è stato poi inserito nella raccolta postuma di saggi a cura di Harold Temperley. Bury, quando parla di costituzione, non si riferisce a uno specifico documento che descrive la struttura di governo del mondo tardo antico, ma guarda al corpo di principi in vigore nelle consuetudini, nelle leggi e nelle istituzioni politiche di quel periodo. Lo storico colloca il tardo Impero fra le monarchie assolute, riconoscendo il protagonismo sulla scena politica della figura dell'imperatore e ricercando, al tempo stesso, quei limiti che frenano l'esercizio arbitrario e illimitato del potere imperiale." -
L' amicizia autentica. I pensieri dei filosofi
Nell'epoca del crescente individualismo e della digitalizzazione dei rapporti interpersonali, vissuti sempre più spesso attraverso gli schermi, la sapienza dei filosofi può rappresentare un aiuto ad aprire gli occhi sull'autentico significato e valore dell'amicizia. -
Artaban e altri racconti
"In questo pregevole libro, incontrerete favole dal sapore antico e moderno insieme. Vi imbatterete in storie che parlano a un pubblico di ogni età: racconti che piaceranno ai bambini, ma nei quali qualsiasi adulto potrà immergersi con grande gusto. Col suo tocco leggero e profondo, l'autore ci spinge a riflettere sull'oggi, usa la sua capacità di narrare per renderci sensibili, per mandare messaggi positivi, per aiutarci a credere che un mondo migliore è possibile. Perché, in fondo, le storie servono a questo: a stupirci e a regalarci speranza. Chi si addentrerà in queste pagine, partirà dunque per un viaggio dal quale tornerà con un dono prezioso. Per sé e per gli altri."""" (dalla prefazione di Marco Erba)" -
La casa col tiglio
«Col passare degli anni/ corrono le ore come acqua di torrente.» Le poesie della ""Casa col tiglio"""" sono guidate dall'intento di preservare la limpidezza di quell'acqua: di custodire le sue mille voci, l'unicità mirabile di ciascuna e, insieme, il loro comporsi in coralità. Il risultato è una vita in quattro stagioni, nell'incanto che è proprio di ciascuna."" -
La baracca degli intellettuali. Ti bacio sempre e finché posso. Atto unico in tre scene
"Mi sembra importante raccontare la genesi di quest'opera, evidenziare alcuni passaggi nodali e gli obiettivi che ne hanno informato la stesura: è la narrazione di parte della storia della mia famiglia con l'efficacia comunicativa della rappresentazione drammaturgica. Sono gli eventi che hanno investito Julia, mia madre, Giangio, mio padre, Lodovico Belgiojoso e lo studio di architettura e di urbanistica bbpr. Riguardano il periodo che va dal 10 marzo 1944, data dell'arresto di Banfi e Belgiojoso, colpevoli di cospirazione e attività clandestine di fiancheggiamento della Resistenza politica e partigiana, alla sofferta comunicazione di Lodo a Julia, datata 12 maggio 1945, della morte del marito, avvenuta il 10 aprile dello stesso anno, venti giorni prima della liberazione del campo di Mauthausen. Tuttavia, questa storia di famiglia, per i temi affrontati, per gli eventi descritti e le informazioni fornite, trascende gli aspetti individuali e intimi per rappresentare una dimensione collettiva e paradigmatica di una condizione disumana e criminale, indotta da un'ideologia mortifera come quella del fascismo e del nazismo."""" (Dalla prefazione di Giuliano Banfi). Testimonianza di Liliana Segre." -
Poesie che si chiedono perché
"[...] le ragioni di questa postfazione [...] nascono nella necessità di confermare il valore di un lavoro poetico intenso, disvelante, drammaticamente capace di cogliere il senso del nostro tempo. Dove l'avverbio drammaticamente condensa i due avverbi che, non a caso, Salvatore utilizza nel componimento finale (È un vaccino): felicemente e dolorosamente. Due modificatori semantici che alludono a due stati dell'essere così radicati nella sua poetica da essere pervasivi. Il dolore, innanzitutto. L'angoscia del mondo che contagia la persona nella sua dimensione relazionale, sociale e affettiva. Che rompe l'ordine e le certezze, fossero anche ingannevoli (Lettera agli amici) o ignote (Tu e io). La paura incomprimibile che cancella l'incontro, la possibilità del dialogo che distrugge la stessa pensabilità delle antiche liturgie che accompagnano la morte: la malattia, il capezzale, la cura dei cari, il distacco maturato, da metabolizzare, affrontato con il sostegno di un tempo da vivere e condividere insieme, il funerale, le preghiere dell'addio."""" (Dalla postfazione di Simone Oggionni). Prefazione di Daniela Turi." -
Immor(t)ale
"[...] un appuntamento con la sincerità quello che ci propone Emanuela Botti nel suo nuovo libro [...] una severa confessione di sé, come giustamente deve essere ogni parola d'amore. L'amore, quando """"parla"""", non può essere simulato. La sua morale si disinteressa delle privazioni lessicali che i diversi momenti storici ci impongono, perché è qualcosa che vuole possedere e contemporaneamente donare, vuole respirare con il respiro """"dell'altro"""", in una comunione in cui l'erotismo va inteso come un percorso di conoscenza. In questa raccolta l'autrice testimonia la tensione del desiderio e le vibrazioni dei corpi ricorrendo alla suggestione evocatoria, ma anche alla schietta nominazione. Eroticamente indagato, l'amore libera la propria assolutezza, la propria felicità definitiva. Perché l'erotismo è il segno di una validità esistenziale difficilmente sperimentabile altrove; Eros non è - solo - propensione sessuale, ma sensualità contrapposta a Thanatos. Così, mentre Thanatos distrugge per rimettere in circolo, Eros raccoglie e muove verso la creatività, l'istinto creativo, la spinta a generare, che sia la propria discendenza, l'opera d'arte o, come nel nostro caso, la poesia."""" (Dalla prefazione di Piero Marelli)" -
Prima o poi mangerò i cacciatori di balene
In ogni aforisma è racchiusa una storia. Spesso si uccide per solo piacere e si tortura per solo profitto. Incomprensibile e inaccettabile. «L'amore che le balene hanno per il plancton è commovente.» Noi le cacciamo, le uccidiamo, tuttavia loro ci aiutano a pulire il pianeta e i mari; e così avviene per altre specie, come gli alberi che tagliamo, i ruscelli e i fiumi che inquiniamo. -
Il diavolo nella bottiglia. Testo inglese a fronte
"Il diavolo nella bottiglia"""" (""""The Bottle Imp"""") è un racconto del 1891 dell'autore scozzese, presente nella raccolta """"Island Nights' Entertainments"""" (""""Gli intrattenimenti delle notti sull'isola""""). Keawe, giovane marinaio hawaiano, acquista per pochi dollari una magica bottiglia: in essa è rinchiuso un diavoletto che realizza ogni desiderio. L'importante è sbarazzarsene, perché il suo possesso in punto di morte condanna irrimediabilmente all'inferno. La condizione imposta per liberarsene è venderla a un prezzo più basso di quello d'acquisto. Nel racconto si riflettono le impressioni di Stevenson maturate durante il suo soggiorno alle Hawaii nel 1889, compresa la visita al lebbrosario sull'isola di Moloka'i. Tuttavia, ciò che mette alla prova il lettore occidentale è che la storia, la tradizione, la geografia e la società polinesiane, anche all'interno di una cornice fiabesca, sono evocate con precisione, dettaglio e realismo e, soprattutto, con il presupposto che il lettore abbia già una certa familiarità con essi: luoghi e persone sono sistematicamente presi dalla realtà (spesso con riferimenti a luoghi, case ed eventi che Stevenson ha davvero visitato o vissuto)." -
L' altro mondo o Gli stati e imperi della luna. Testo francese a fronte
"Il Viaggio alla Luna è l'opera letterariamente più interessante di Cyrano de Bergerac. Assai più degli altri suoi scritti, per molti aspetti pregevoli nonché utili a suggerirci certo colore di un'epoca che prelude ai capolavori del gran secolo, il viaggio serba ancora oggi, pressoché inalterati, i motivi di un suo freschissimo brio, che otterrà - ne siamo certi - tutto l'assenso del lettore moderno. Ma questi non chieda al Bergerac più di quanto egli stesso potrebbe darci: riservi la propria sorpresa per la vena costante, per la sapiente misura, per il garbato senso di humour con cui troverà trattate le situazioni più strabilianti e paradossali, ma si guardi dal concedere eccessivo credito a certe """"anticipazioni"""", nell'ordine scientifico e filosofico, delle quali ridonda il viaggio, che fu anche, nei confusi intenti dell'autore, un'opera a sfondo utopistico o avveniristico che sia."""" (Dall'introduzione di Luciano Erba)" -
Le prime donne (tre racconti)
"Il primo (di questi tre racconti) nasce da una suggestione molto precisa che ho avuto guardando il bellissimo dittico di Hugo van der Goes, 'La caduta dell'uomo', al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Chi tenta Eva, porgendole la mela fatale, è un serpente con il volto di donna o, se si vuole, è una donna travestita da serpente. Il secondo è un omaggio a una donna bellissima, intelligente e generosa che, in un lontano passato, si prostituì con un Faraone d'Egitto, utilizzando lo stratagemma della doppia verità, per consentire al marito e al suo popolo di sopravvivere a una tremenda carestia. L'ultimo cerca di dare risposta a un fatto davvero misterioso e inquietante. Nell'immenso subcontinente indiano, a tutti gli dei, maggiori e minori, sono dedicati da nord a sud, da est a ovest, decine di migliaia di templi magnifici e grandiosi, fatta eccezione per la prima e più importante delle divinità. A Brahm?, il creatore del mondo e dell'intero universo, è dedicato, infatti, un solo tempio, modesto, in un luogo remoto, come se la comunità dei credenti avesse voluto dimenticarlo o infliggergli un castigo."""" (dalla prefazione dell'autore)" -
Le grandi odi. Specchio vago dell'intima storia. Testo inglese a fronte
"Nato non sei per la morte, immortale uccello! né ti calpesteranno affamate generazioni: la voce che la scorsa notte ho ascoltato in lontani tempi udirono l'imperatore e il giullare; e forse fu il medesimo canto che raggiunse il cuore rattristato di Ruth quando, colmo di nostalgia per casa, proruppe in pianto tra messi a lei straniere; e forse la stessa voce che un tempo incantò una magica veranda, aperta sulle onde schiumeggianti di perigliosi mari, in splendide terre perdute""""." -
Sofonisba alla corte del re. Intrigo spagnolo
Sofonisba, a bordo della caracca che la porta a Barcellona, cerca di immaginare cosa l'attende alla corte di Filippo II, il sovrano più potente dell'epoca, che la vuole presso di sé come pittrice e dama di compagnia della giovane regina Elisabetta di Valois. Giunta in Spagna affronterà svariate peripezie e conoscerà persone e storie che la faranno entrare piano piano in un mondo su cui grava lo spirito della Controriforma. Non sono tempi facili per nessuno, e Sofonisba dovrà imparare a districarsi fra intrighi, amori impossibili, struggenti passioni e orribili eventi legati al fanatismo religioso e politico del re e dello spietato duca d'Alba. La spensieratezza degli anni cremonesi ormai è alle spalle: tra rigidi cerimoniali, complotti, balli, congiure, passatempi e sanguinose repressioni, saprà comunque destreggiarsi, ricevendo riconoscimenti per il suo grande talento, e saprà anche trovare persone che l'ameranno sinceramente e a cui lei si dedicherà anima e corpo, a sprezzo della sua stessa incolumità. -
Koolau il lebbroso. Testo americano a fronte
Vedere due cose e raccontarne mille: è il potere dell'affabulazione e London lo possedeva. Essendo poi un errabondo e un grafomane indefesso, non v'è luogo sulla terra in cui la sua immaginazione continuamente sollecitata non abbia saputo trascinarci. Koolau il lebbroso, apparso nel 1909 su «The Pacific Monthly», è frutto del suo andarsene a zonzo per i mari del Sud e narra la vicenda di un pugno di lebbrosi hawaiani che si ribella ai soprusi dell'uomo bianco. Nell'apparente semplicità di un'avventura guerrigliera, si leva un resoconto dolente sui mali del colonialismo e un'accorata denuncia dei guasti mortiferi che subisce chi non si piega al volere delle cosiddette civiltà superiori. Il ritmo visionario di London, che in una sorta di strappo spazio-temporale pare frutto di tanto immaginario cinematografico contemporaneo, dagli zombi di Romero alle allucinazioni belliche del Vietnam di Coppola, è travolgente e finisce per offrirci una lettura tanto lucida quanto crudele dell'incedere della storia in questo nostro pazzo mondo. -
Vita di Virgilio. Testo latino a fronte
La tradizione biografica su Virgilio ha iniziato a formarsi quando il grande poeta latino era ancora in vita e non ha smesso di arricchirsi nei secoli successivi alla sua morte. Quasi al tramonto del mondo antico, l’insigne grammatico Elio Donato raccoglie i frutti di questa lunghissima tradizione in una Vita che aveva originariamente la funzione di introdurre il suo commento integrale ai testi virgiliani, oggi quasi totalmente perduto. Ne risulta un’opera affascinante, ricca di dettagli altrimenti inediti sull’autore dell’Eneide e capace di restituire, dietro il mito letterario, l’immagine dell’uomo. In appendice Vita di Servio, Vita di Probo, Vita di Foca. -
I Cesari. Testo latino a fronte
Come le sette virtù e i sette vizi, gli Apostoli e le porte di Tebe, le piaghe d'Egitto, le meraviglie, i re di Roma fino forse ai segni zodiacali e ai mesi dell'anno, i dodici Cesari appartengono più alla tradizione (per non dire alla leggenda) che alla storia. Cesare, Augusto, Tiberio entrano a volte in una dimensione quasi da filastrocca insegnata (ancora, si spera) alle scuole elementari, [...] strappandoli alla loro complessità storica, biografica e psicologica. -
Sola «con» un cane
Meglio cani sciolti o in branco? La solitudine è profonda sofferenza o splendid isolation? Da questo interrogativo nasce un flusso di coscienza che indaga su scelte di vita e relativi dubbi e contraddizioni, soffermandosi sui punti cardine dell'esistenza: le relazioni sociali, l'amore, l'amicizia, il sesso. L'autrice racconta di passioni, paure e inquietudini dell'animo umano; di personaggi - umani e a quattro zampe - che incontra lungo il suo cammino; del suo amore per gli animali e per la musica, il suo mestiere. Il tutto con un tono ironico e autocanzonatorio, e sotto lo sguardo attento di Barney, vero Muso Ispiratore di questa vicenda. La storia di una donna fiera della propria indipendenza e che ama la libertà ma che, a volte, si lascia andare a un pizzico di nostalgia.