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La luna e l'orologio
"Il primo grande merito di questa poetessa: la capacità di osservare, di sentire e di scrivere al di là della semplice dimensione del reale; di andare oltre, di captare le varie sfaccettature dell'essere umano. Marvi è capace di scrivere e di rappresentare la materia e l'anima e di farcele sentire un tutt'uno, in un'armonia cosmica e interiore. [...] ha dato vita a una dimensione temporale che chiamerei il """"Tempo della Poesia"""", ovvero quella dimensione che permette a un essere umano di dialogare con tutti gli altri esseri e di annullare completamente la solitudine e l'incomprensione perché nel """"Tempo della Poesia"""" non è l'uomo a parlare, ma l'anima, e chi sta in ascolto sono anime che non conoscono i limiti della terra, ma l'infinità del cielo; eppure, a scrivere è una penna mossa da una mano e Marvi lo mette bene in evidenza. A riprova di questo dialogo universale, per esempio, il titolo di questa raccolta, La luna e l'orologio, è un verso di un grande poeta cileno, Vicente Huidobro, che Marvi ha fatto suo perché in esso ha ritrovato l'essenza di tutta se stessa: il grande miracolo della poesia! Troviamo nel libro molti dialoghi poetici [...]. Il dialogo diviene dedica e la poesia, oltre a essere espressione dell'osservazione e del pensiero, diviene anche condivisione, ricordo, memoria, sentimento. [...] Questo è il libro del """"dono"""" e questo dono noi lo accogliamo con amore."""" (Dalla prefazione di Cinzia Marulli)" -
Scatti, dribbling e ruote. Fino ad arrivare a Tokyo
"Anche per merito di meravigliose vittorie con l'azzurro e il tricolore sullo sfondo, lo sport torna oggi al suo ruolo di acceleratore di emozioni, accentratore di sussulti, anche soltanto televisivi. Pochi eventi sociali al mondo hanno la forza e l'irruenza insita nello sport. Capace - nei secoli - di fermare le guerre, prevenire rivoluzioni, compattare masse prima informi. Non è retorica quando sventola il tricolore prima di una partita, non è retorica intonare l'inno di Mameli dopo una medaglia. Lo sport che riesce a far urlare il vecchio e il bambino allo stesso momento, genuinamente. Qualcosa che scuote l'animo dal profondo. Come le poesie di Ennio, che passeggiano fra le emozioni e l'affetto. Con quella confidenza che la lunga frequentazione quotidiana sa dare. Elimina le barriere, i calendari, l'anagrafe e anche le origini. In quello sport in cui esiste molto spesso solo il """"tu"""", perché se condividi un amore ti sembra di avere sempre conosciuto colui o colei che stai raccontando nei versi. E proprio come nello sport crollano i record e si saltano gli ostacoli, in questa poesia di Ennio è l'emozione e soprattutto la passione a fare da guida. La luce che illumina la strada della lettura. Uomini, donne, prima ancora che atleti. Campioni, quasi campioni, leggende. Con quella trasparenza che solo le prestazioni sportive sanno dare. Dove il merito è quasi sempre merito. E con quei versi che finiscono per racchiudere tutta la storia dei protagonisti."""" (Dalla Prefazione di Gian Luca Pasini «La Gazzetta dello Sport»)" -
Dall'autoreclusione al ritorno alla vita. «Adotta l'orso», 2014-2020. Sezione narrativa. Primi premi, menzioni speciali e approfondimenti teorici
L'""Autoreclusione"""", ovvero la tendenza a chiudersi in se stessi in qualsiasi ambiente ci si trovi a vivere, è una pratica purtroppo molto diffusa. Conoscerla è il primo passo per superarla. Per questo Leggere Libera-Mente ha promosso un Concorso internazionale di Scrittura fin dal 2014. In questi anni abbiamo ricevuto circa 600 testi, da scuole, carceri e singoli individui che ci hanno scritto dall'Italia e dall'estero: una banca dati molto interessante per conoscere il ben noto fenomeno del ritiro sociale che coinvolge milioni di persone, anche giovanissimi. Un concorso che anticipava, tra l'altro, i tempi del coronavirus, dove la reclusione forzata ha riguardato tutti. Come ci ricorda il professor Gustavo Pietropolli Charmet, tra reclusione e autoreclusione, benché le motivazioni all'origine siano diverse, non c'è molta differenza in termini psicologici, emotivi, relazionali, cognitivi. Un motivo in più, quindi, per dar voce a quanto vissuto in queste due condizioni. Prefazione di Isabel Fernandez. Postfazione di Felicia Vitiello."" -
Quanto pesa la luna? E altre domande a cui cerco una risposta da una vita
"Arché"""" è un termine greco. Significa principio, origine, sostanza primordiale da cui derivano tutte le cose, ma non in senso cronologico. Come ha detto papa Francesco nel nostro incontro con lui il 2 settembre 2021: «L'avete chiamata Arché, che richiama l'origine, e noi sappiamo che in principio c'è l'Amore, l'amore di Dio. Tutto ciò che è vita, tutto ciò che è bello, buono e vero viene da lì, da Dio che è amore, come dal cuore e dal grembo di una madre viene la vita umana, e come dal cuore e dal grembo di una Madre è venuto Gesù, che è l'Amore fattosi carne, fattosi uomo». [...] Fin da subito l'associazione volle caratterizzarsi come laica, senza una connotazione cattolica che tante volte viene male interpretata. Oggi come oggi, quando si parla di cattolicità, si evoca un termine che ha avuto una deformazione grave, come a indicare qualcuno di parte, mentre invece cattolico, secondo l'etimologia, ma anche secondo i significati che il Concilio ha riproposto, vuol dire universale, che abbraccia tutti. Ecco, l'intento dell'associazione laica era quello di abbracciare tutti, di non mettere paletti, o confini, di essere capace di accogliere universalmente. Del resto, Gesù era laico. Non è nato per diventare un sommo sacerdote e neanche un fariseo, o uno scriba. Gesù ha scelto di essere laico, ha scelto di essere uno dei tanti del popolo. Certo, poi è stato un maestro, un profeta, è stato denominato con tanti titoli, ma il suo atteggiamento, fin dalla nascita umile e dimessa, è stato quello di identificarsi con l'ultimo della scala sociale, con l'emarginato, tanto che non ha fatto fatica a sentire su di sé il suo dolore e la sua ferita." -
Sette voci in campo. Antologia poetica sul calcio
Antologia poetica (C. Bagnoli, M. Bellini, V. Mastropirro, C. Pagelli, A. Panetta, G. Parodi, P. Vitagliano). ""Sette voci in campo è un'antologia poetica sul calcio nata dalle comuni passioni degli autori, calcio e poesia, e si propone come momento di riflessione sull'argomento. Corrado Bagnoli, Marco Bellini, Vincenzo Mastropirro, Claudio Pagelli, Alfredo Panetta, Gianmarco Parodi e Pasquale Vitagliano sono le """"sette voci in campo"""", che giocano di memoria e di fantasia, con e attraverso la poesia. Ognuno con la propria tecnica, la propria agilità, tutti al servizio di una raccolta piena di passione per questo straordinario gioco, che Sartre definiva «una metafora della vita». Stilisticamente, si passa da componimenti lunghi agli haiku, dal verso metrico a quello libero, da tensioni prosastiche ad accensioni liriche, nelle diverse interpretazioni dei poeti coinvolti nel progetto. Un'antologia che ospita poeti del Nord e del Sud, nati dalla fine degli anni Cinquanta alla metà degli anni Ottanta, per una visione più ampia e più profonda del tema. Un'esperienza collettiva, quindi, una squadra tutta italiana innamorata del Pallone e della Parola."""" (Nota degli Autori)"" -
Filastrocche e poesie per grandi e piccini
"Che sorpresa, quando Giovanna mi ha dato da leggere questo suo lavoro! Infatti avevo letto e apprezzato i suoi scritti, il suo romanzo, le sue frequentazioni di autori del passato, ma non sapevo che scrivesse poesie. Ridendo mi ha confessato che è stata una sorpresa anche per lei. «È nello Yucatán, a gennaio 2021, che sono nate queste parole in rima.» Il vivere in un ambiente fisico e sociale diverso dal suo, l'incontro con altre persone, l'hanno portata a esprimersi in modo per lei inusuale, a contattare una parte di sé forse inascoltata fino a quel momento. A un'attenta lettura, anche nelle poesie ritrovo l'atteggiamento riflessivo nei confronti dell'esistenza, la ricerca di valori che diano senso allo scorrere dei giorni, la spinta a crescere in coscienza. Ma oltre a questo c'è un tono più giocoso, talvolta divertito, la riflessione saggia acquista leggerezza e si avverte il sorriso che accompagna la rima baciata e che pare dire che vivere meglio non è poi così impossibile. A lettura conclusa, poesie come Canzone dei Re Magi, Vocaboli, Formiche, Saper chiedere (per citare alcune delle mie preferite) continuano a risuonarmi dentro."""" (Dalla prefazione di Mariella Lancia)" -
Il sole. Undici racconti
Un cane che scuote la coscienza di un intero borgo, un teppistello che rimane fedele a una propria ""patria interiore"""", una zingara che mente per tenere in piedi il fantasma di una speranza, un albero che fa conoscenza con l'umano grazie al vino, lo scemo del villaggio che, come Sisifo, porta sulle spalle un peso enorme, un sole che spalanca il suo occhio imperturbabile su tutto: sono solo alcuni dei molteplici personaggi di queste undici novelle. Nodar Dumbadze intreccia un tessuto narrativo che raffigura la piccola realtà della Georgia sovietica, soprattutto della sua regione occidentale, Guria, come un tappeto orientale: l'ordito è il senso universale di una vita fatta del buio delle cadute e della luce delle ascese, mentre la trama è un reticolo di fili sgargianti dei topoi della cultura georgiana, il tutto venato di humor e ricoperto di una patina arcaica. Le composizioni che ne vengono fuori smuovono l'asse del pregiudizio umano riguardo al dato, all'acquisito, al consolidato, come soltanto la buona letteratura sa fare."" -
«Giovinezza nostra» o della poesia presso i gesuiti
A Milano, negli anni Cinquanta, la scuola dei gesuiti selezionava la classe dirigente del futuro. Felice Accame, metodologo del linguaggio e scrupoloso conservatore di memorie, analizza le pagine di «Giovinezza nostra», ovvero della rivista con la quale l'istituzione cementava il proprio rapporto con le facoltose famiglie degli alunni. Ne viene fuori il dipanarsi di almeno due interrogativi: da una parte, la compatibilità della poesia - e delle arti in genere - con il piano formativo dei seguaci di Ignazio di Loyola e, dall'altra, il ruolo del protagonista stesso della vicenda. Con quel suo cadaverino nell'armadio che, forse per pudore, implica un libro dove alcune pagine sono ""ancora da tagliare"""" per volontà dell'autore."" -
Il segreto di Çelik
"Fedele al suo stile, Muça è originale nel modo manieristico di raccontare, come una favola, le nefandezze della nostra società, schiava degli istinti più bassi, dominata da persone possedute dalla lussuria, dall'ingordigia, dall'ambizione e in mano a un'oligarchia finanziaria grossolana e senza valori, che gestisce le sorti di un'umanità smarrita. Çelik è un novello Odisseo, che parte dalla sua Albania per fare il giro d'Europa e ritornare in patria, dove incontrerà finalmente l'amore; ma è anche una specie di semidio, dotato di due straordinari falli e di altrettante vite, un dono che è al tempo stesso la sua maledizione. Il racconto è popolato di personaggi strani, stralunati, uomini, pidocchi, donne, pulci, che riescono a svegliare la coscienza del lettore, strappandogli sorrisi amari. """"Il segreto di Çelik"""" è un libro di denuncia che mostra senza pudore la bruttezza dell'epoca che ci è toccato vivere."""" (dalla prefazione di Ana Vicent Colonques)" -
Luoghi e paesaggi, 1961-2021
"Come un uccello nello spiccare il volo si affida all'aria, così la mano, nel disegno, si consegna all'emozione nel tentativo di aderirvi e di darle visibilità. L'inizio comporta un affidarsi. In gioco non è la copia del """"vero"""". Se di fedeltà si tratta, il riferimento è l'e-motus (emov?re, trasportare fuori). La sfida è riuscire a rendere partecipi gli altri di quel 'trasporto' e dell'incantamento che lo muove. Nell'impulso iniziale convivono visione e cecità. Dal segno fissato su un supporto può scaturire un primo disvelamento, che chiede di essere proseguito e portato a conclusione. Per reggere la sfida, ogni tratto deve rinnovare la forza sorgiva dell'inizio e, insieme, stare in equilibrio fra più tensioni: fra adesione e misura, fra sicurezza e fragilità, fra conquista e rilancio, fra controllo e stupore. Anche il seguito, con il succedersi dei tratti, presenta somiglianze con il volo. E così la conclusione: l'arresto è a suo modo un atterraggio, richiede sapienza ed esperienza. Nell'aderire/disvelare, il mezzo espressivo ha la sua parte. Si avvertono apparentamenti con la musica e con la danza. Come gli strumenti musicali, per un verso, e il corpo, per altro verso, anche penna, matita, pennarello ecc. chiedono di essere ascoltati nelle loro potenzialità. Le quali si danno sempre in un rapporto concreto e peculiare con il supporto che accoglie il disegno. Ogni segno richiede un accordo. L'insieme dei segni, a sua volta, può farsi sinfonia. Il disegno è un'offerta di condivisione: la proposta di un viaggio in cui l'artista e il fruitore dell'opera stanno insieme come nel vasèl dantesco (Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io/ fossimo presi per incantamento/ e messi in un vasel [...]).Dove porta il viaggio? A dischiudere mondi e, forse, a ritrovarsi."""" (G.C.)" -
Ci guarda il pane
"Giuli. Un nome musicale, dolce, con una G, due I e una L. Provo a descrivere i tratti che guidano Giuliana. Mantenere la meraviglia di un bambino. Accettare la sfida della vita: la ricerca ininterrotta di un senso, usando la capacità di creare e riconoscere la bellezza per trasformare la realtà. Rispettandola. Nominare le emozioni, comunicarle, cristallizzarle, con la sensibilità di un'anima preziosa e delicata. [I suoi versi] Lampi. Versi che vengono dall'oscurità, dall'ignoto, dalla deriva, dall'abbandono. Versi inaspettati. La verità vicino a noi, non irraggiungibile, ma nascosta nei gesti e nei dettagli quotidiani. Versi incomprensibili e illuminanti. Versi immaginati a matita. Maturati nel pensiero e poi scolpiti, ogni mattina, sul taccuino, in un laboratorio speciale, seduta sulla panca in asse al tiburio di Santa Maria delle Grazie, a Milano, con i quadrati, i rettangoli, la cupola, pietre mattone e bianco rosato del Bramante... o a Framura, osservando la luce, l'azzurro e le ombre, dalla finestra davanti al mare e alla collina di olivi. Versi scritti, corretti, levigati, ripensati, accarezzati, conclusi, come progetti da regalare nel vento. Progettuali, geometrici e istintivi, fisici. Versi a getto, confezionati nel tempo sospeso. Cerchi perfetti."""" (dalla prefazione di Roberto Calzolari )" -
Il monarca dei sogni. Testo americano a fronte
Vigilia della Guerra civile americana. Lasciato il Rhode Island dove ha fino ad allora vissuto, Francis Ayrault si trasferisce sulle colline del New England in una fattoria isolata, che diventa per lui lo scenario ideale di un esperimento psicologico audace e dall'esito incerto. È possibile controllare i propri sogni? E se il controllo si estendesse ad altri, che cosa succederebbe? In un crescendo di tensione, il lettore si addentra in un mondo sospeso tra realtà e sogno dove ogni interpretazione, al di là di quella suggerita dall'Autore, diventa possibile. -
Winnie-the-Pooh
"La filosofia di Winnie-the-Pooh è quella della vita di tutti i giorni, e non stupitevi di trovare un insegnamento anche nelle frasi più buffe o all'apparenza sciocche. Passerà tutto attraverso il sorriso che riusciranno a strapparvi. Sì, persino quel sapientone di Uffa o il povero, malinconico Ih-Oh. Perdersi nella Foresta, nel Bosco dei Cento Acri, è il modo migliore per ritrovarsi, ve lo assicuro. Ritrovarsi coetanei di Christopher Robin, cristallizzati in un'infanzia di giochi e spensieratezza, almeno nello spazio dei capitoli che leggerete. E spero che anche per voi, piccoli lettori, che lo avete scovato sullo scaffale di una libreria, scartando un regalo o grazie al consiglio di un vostro amico o amica, l'Orsetto Pooh diventi un compagno fedele, nelle più impavide avventure o nei momenti di triste delusione, e che possa trovare uno spazio nel vostro cuore come quello che gli ho fatto io nel mio, da sempre, per sempre. Ecco, Winnie-the-Pooh non ha bisogno di altre presentazioni. Perché è quel genere di Orsetto."""" (Martina Beldomenico) Età di lettura: da 6 anni." -
Economico. Testo greco a fronte
L'""Economico"""" di Senofonte è un'opera che ha goduto di una notevole fortuna. Protagonisti dell'opera sono Socrate, maestro dell'autore, il giovane Critobulo e Iscomaco, prototipo dell'uomo nobile. Dopo aver definito i concetti di o??o?o??a (""""amministrazione della casa"""") e o??o? (""""casa""""), l'autore affronta molteplici temi: la gerarchia delle occupazioni e dei mestieri, la nobiltà dell'agricoltura, il ruolo della donna nel vincolo matrimoniale e nella gestione dell'o??o?, le responsabilità normalmente attribuite agli schiavi, le pratiche agricole e le qualità richieste a coloro che occupano posizioni di comando. Attraverso una complessa e studiata struttura dialogica, nella quale etica ed economia si fondono, l'autore offre importanti informazioni sulla storia economica e sociale di Atene e, più in generale, del mondo greco."" -
Chiamami col mio nome. Antologia poetica di donne. Vol. 2
«Questo secondo volume vuole essere, come il primo, un pozzo di occasioni: un luogo unico in cui incontrare la poesia di cinquanta donne, poterla leggere, leggere qualcosa sulle autrici, ricordare o scoprire chi sia quella specifica poetessa, quale il libro in cui è ricordata. Mi piacerebbe chiamarlo ""il libro delle occasioni"""", ma per non cadere nel plagio lo chiamerò """"il libro delle micce"""": come per le cinquanta autrici si è accesa la miccia per scrivere poesia, spero che nelle lettrici e nei lettori di questo libro si accenda quella per andare a rileggerle o conoscerle. [...] Le cinquanta poete qui presenti sono, come per il precedente volume, una scelta tra molti incontri: non ho applicato un giudizio di valore del tipo """"loro sono da leggere, ma le altre no"""". Non è assolutamente così: loro sono da leggere, moltissime altre anche. Questa è la presentazione di occasioni, incontri, che ho fatto con la poesia, che ho studiato, approfondito, e che restituisco in forma di antologia nella speranza che queste scrittrici vengano sempre più ricordate, scoperte, lette.» (Anna Toscano)"" -
L' inchiostro delle mappe-La tinta de los mapas
"[...] l'attento lettore noterà che abbiamo selezionato diverse composizioni di queste opere, versi imprescindibili che fanno parte ormai dell'immaginario collettivo spagnolo, della nostra memoria sentimentale. [...] Luis dà prova di una capacità eccezionale nello scrivere poesia per persone normali, ambientandola in un contesto in cui la città è complice della parola poetica. Persone semplici che lavorano, s'innamorano, si rilassano nei bar, hanno sogni e illusioni e riflettono mentre si guardano allo specchio la mattina. Quanto detto prima non significa che l'autore sia il protagonista testuale e racconti la sua vita, ovviamente. Questo deve essere ben chiaro: il poeta scrive a partire dalla sua razionalità, dalla sua conoscenza della vita e delle circostanze; ma progressivamente si allontana dal testo primigenio, lo va rielaborando fino a convertirsi in una sorta di fingitore (secondo come lo intendeva Pessoa), nel soggetto che formula un personaggio che fa da protagonista vero e con il quale si identifica il lettore instaurando un legame di complicità [...]."""" (dalla presentazione di Remedios Sánchez García) Selezione e introduzione di Remedios Sánchez García." -
Incredulità sull'Acropoli. Testo tedesco a fronte
A partire dalle due versioni delle reminiscenze legate al suo viaggio ad Atene con il fratello Alexander nel 1904 - la prima una lettera a Romain Rolland in occasione del suo compleanno, la seconda una trattazione più specificamente psicoanalitica -, Freud ci accompagna nell'analisi di un fenomeno chiamato ""disturbo della memoria"""": arrivato sull'Acropoli, lo coglie un sentimento di estraniazione (""""Entfremdungsgefühle"""") rispetto a ciò che ha davanti agli occhi. Stupendosi, paradossalmente, dell'esistenza effettiva dell'Acropoli, egli si ricollega a ricordi del passato distorti, falsificati proprio dall'incredulità che caratterizza chi sta vedendo o vivendo qualcosa che considerava impossibile da esperire. Il primo testo, pubblicato con il titolo Brief an Romain Rolland: """"Eine Erinnerungsstörung auf der Akropolis in Almanach der Psychoanalyse"""" 1937, fu bandito durante il periodo nazista a causa del suo legame con il nome di Rolland, autore ebreo. Con la riproduzione del manoscritto olografo."" -
I luoghi della morte vivente. Kafka, de Chirico e gli altri
"Cosa collega la prospettiva geometrica, le utopie architettoniche dal Rinascimento all'Illuminismo, le atmosfere rarefatte della pittura metafisica e i racconti stranianti di Kafka? In questo saggio László F. Földényi prende le mosse «da Platone e arriva suppergiù a oggi, perlustra il Rinascimento, l'Illuminismo e le rivoluzioni, e raggiunge il periodo dello stalinismo e del nazismo. [...] Sul modello del sonetto magistrale definisco questo breve saggio di Földényi un 'saggio magistrale', perché è molto denso, pieno di rime, ed è molto ben strutturato. Vi si stabiliscono connessioni tra opere d'arte molto diverse di epoche diverse, tra creazioni di vari tipi e tra valori diversi, pensieri e fatti incontestabili. La mano è guidata da immagini scritte, dipinte e disegnate dell'immobilità, che entrano in movimento. Questo libro ci regala anche una piccola pinacoteca e un breviario, e ci permette di ricapitolare la storia spirituale di 2500 anni. Chissà se potremo tramandare ancora questa tradizione»."""" (dalla prefazione di V. Radics)" -
Gli amanti dei vecchi libri. Testo francese a fronte
«La felicità è un bouquin.» Questo breve scritto è dedicato appunto ai bouquins, i ""vecchi libri"""", e quindi a tutti i librai e ai loro clienti. Tutti, bouquinistes e bouquineurs, osservati e descritti qui nei minimi particolari, vengono celebrati nelle loro caratteristiche manie, illuminati dal fuoco dell'eterna passione che tutti ci avvolge e brucia: la passione per i libri, siano essi antichi oppure solo vecchi, preziosi o d'occasione, quei libri che sono di conforto «a molte specie di bipedi» perché motivo di sostentamento materiale o ragione di vera e propria gioia. Non si tratta di un racconto o di una novella, come ci si potrebbe aspettare da un autore come Bibliophile Jacob: si tratta invece di una fine indagine psicologica sui tratti peculiari di due categorie di persone che si interessano di libri antichi e se li contendono al pari di una bella donna o di un bell'uomo. Nonostante quasi duecento anni ci separino dalla prima stesura, l'indagine è ancora oggi più che valida: come in uno specchio, i personaggi descritti riflettono quelli attuali, evocando nel moderno appassionato la figura del proprio libraio e nel libraio quella del proprio cliente."" -
Inni. Testo greco a fronte
«Cantiamo la stirpe onorata d'Afrogenia e l'origine grande, regale, da cui tutti nacquero gli immortali alati Amori, dei quali alcuni con dardi intellettivi saettano le anime, affinché punte da stimoli sublimanti [di desideri, agognino vedere le sedi d'igneo splendore della madre [...]»