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Ho deciso di essere immortale
Gaetano Neri, milanese, classe 1929, ha pubblicato una dozzina di libri, romanzi brevi e racconti, molti dei quali con La Vita Felice, più di cento piccole storie sul quotidiano «la Repubblica» e i suoi scritti, presenti in tre antologie della scuola media, sono stati usati per l'insegnamento della lingua italiana nelle università di Tubinga e del Vermont. Arrivato a novant'anni il desiderio di esprimersi nel modo più sintetico possibile l'ha portato nel mondo della poesia. -
L' attitudine alla sorpresa
«Subito il titolo del libro, ""L'attitudine alla sorpresa"""", significa una condizione e una scelta, un raggiungimento e una partenza. E annuncia un libro che non vuole sorprendere, piuttosto disporre a una misura, ridisegnare una mappa che non stabilisca confini, piuttosto faccia chiaro e perfino allegro lo sconfinare. [...] Silvana Baroni, medico e analista, ben conosce le geografie del corpo ma anche, e soprattutto, gli strapiombi della mente e le ondulazioni della psiche. E se questo sapere è servito a vedere meglio, a sentire in profondo, nella sua scrittura in versi le parole, i toni, le cadenze conducono il lettore in quell'altrove che appartiene soltanto alla poesia. La sua è una scrittura netta, fluida, veloce, dove lo stupore precede la sorpresa, l'ardire si lascia alla commozione. [...] L'intero libro è prova indiscussa di come e quanto la poesia può quando è dettata dalla necessità del consegnare e del consegnarsi.» (dalla prefazione di Elio Pecora)"" -
Corrimano
"Il viaggio per eccellenza, nella millenaria tradizione occidentale, è il viaggio per mare. Il mito fondante della nostra civiltà narra di Odisseo, il navigante all'eterna ricerca dell'uomo in viaggio verso il sapere, nell'intenzione di spostare i limiti della propria conoscenza più in là, nella vaga speranza, sempre illusa, di arrivare alla fine in un porto sicuro, certo di aver trovato il bandolo della matassa per mettersi, forse, l'anima in pace. [...] Nicola Dal Falco non parla quasi mai di Odisseo, inanellando le perle che gli servono da punti di appoggio e di riferimento durante il suo personalissimo viaggio alla ricerca della poesia in Occidente. Eppure, è l'ombra di Odisseo che funge da guida silente attraverso il mondo della letteratura classica antica, da Ovidio, che scoprì con leggiadra sapienza i luoghi, i tempi e gli dei, ad Apollo, maestro ai fanciulli. Pagina dopo pagina, al ritmo di un raffinatissimo melologo, sfilano i miti greci e latini, Atteone devoto a quella penombra aguzza, dove la luce bagna d'azzurro la terra, Enea errante, condannato a spegnere il proprio volere nel fato di Roma nascente. [...]"""" (dalla prefazione di Ulrike Kindl)" -
Voci non in elenco. Poesie 2018-2022
"Dinanzi a una poesia si ha l'impressione di essere come lo spettatore dinanzi al naufragio. Leggere è cercare l'inizio, leggere è salvare i resti, i detriti, è ricostruire il viaggio che la parola ha dovuto compiere per raggiungerci. Ogni parola è attraversamento. Chi legge raccoglie il corpo. Rianima il proprio morto. Il passato si coniuga al presente. L'ombra del sale riaffiora dappertutto. A volte sono numeri. Le necessità spesso si confondono. Che cosa cercare? Che cosa cerchiamo sugli altri pianeti? Le tracce dell'acqua, l'origine della vita. La traccia inconfondibile che trovo in questo libro è l'acqua, l'aver vissuto. Seguire la traccia è prendere atto della propria esistenza. Ogni parola è attraversamento, testimonianza di ciò che le cose hanno vissuto attraverso le voci del poeta. Sì, parlo di voci, le «voci non in elenco». Ne possediamo più di una. Sono gli istanti che sopravvivono alla durata del tempo. Sono il contrappunto necessario affinché il grave della voce possa convivere con quello leggero."""" (dai contrAppunti di Domenico Brancale)" -
Il verbo è mio. I venticinque anni del Laboratorio di lettura e scrittura creativa del Carcere di Milano-Opera
«Con questo libro, Il verbo è mio. I venticinque anni del Laboratorio di lettura e scrittura creativa del Carcere di Milano-Opera, curato da Mauro Raimondi, si celebra un quarto di secolo - il medesimo arco di tempo che ci divide dal possibile approdo umano su Marte - di un'impresa scientificamente meno ingegnosa di una missione spaziale ma che ha permesso per cinque lustri a decine di persone - recluse e non - di navigare, ogni sabato mattina, in una dimensione relazionale e interiore decisiva per una vita buona da vivere: quella dedicata alla lettura, alla creatività della scrittura, alla riflessione sulla parola elaborata in prima persona o da altri su temi costitutivi della nostra esistenza. L'amore, la libertà, la felicità, la paura, l'incertezza, la lontananza da Dio, la nostalgia del proprio padre, i ricordi, il silenzio, i rimorsi, il rimpianto, la rabbia, i desideri, la luce, il calore, l'anima, i sogni, il futuro sono stati messi uno dopo l'altro a tema, ascoltati e analizzati con cura, premura e, soprattutto, senza psicologismi. Al contrario, è stata la capacità maieutica di Silvana Ceruti, sostenuta da decine di volontari e amici del Laboratorio, a effondere l'energia necessaria alle persone recluse anche per fatti molto gravi ad avviare e svolgere quello che, nel mio linguaggio, definisco un percorso ""cosmologico"""": usare la parola per oltrepassare l'esistente, scavare oltre le dimensioni reificanti della vita quotidiana e incontrare il fondamento del proprio rapporto con il mondo, con il nucleo del nostro dialogo con noi stessi e con i nostri """"altri significativi"""" - cioè a dire le persone che hanno contato e/o contano per noi nel corso dell'esistenza.» (dalla prefazione di Adolfo Ceretti)"" -
Nel blu. Collages 2013. Ediz. a colori
"Recuperi da involucri e imballaggi, carte di riso acquistate qua e là e altro ancora. A guidare la provvista sono le sensazioni - visive, tattili, tattilo-visive - che la carta suscita. Dove materia e colore sono promesse di avventure: sfide a tradurre in musica accensioni di eros. Musica per gli occhi; ma non solo. Le 27 operine qui raccolte sono nate l'una in fila all'altra nel mese di ottobre del 2013. Il punto di partenza è la carta velina con cui un tempo si costruivano gli aquiloni, in questo caso di un colore blu elettrico. La prima mossa è stata quella di incollarla su cartoncini di piccole dimensioni. Il resto è venuto da sé, innescato dal tono forte e impegnativo di partenza: una partita con i colori e i materiali, fatta di mosse e contromosse, in cui la posta in gioco è la conquista di armonie inedite. In qualche caso anche il blu del fondo è stato travolto, scomparso dall'imporsi di altri accordi. Nulla, del resto, è preordinato. Ogni collage è un percorso verso l'ignoto, una successione di passaggi fatti di scoperte, imprevisti e insidie. Il primo a sorprendersi dell'esito è l'autore.""""" -
Nel grigio. Collages 2016. Ediz. a colori
«Le edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghi sono un fatto raro. Il loro spirito costitutivo è quello del dono che lega in un rapporto di generosa reciprocità il terzetto degli artefici (l'autore del testo, l'artista, l'editore-stampatore). Giunti ormai al numero 11.152, i libriccini di Casiraghi sono stati occasioni per la produzione di opere di piccole dimensioni (disegni, incisioni, collages, fotografie ecc.) da associare a un testo. Questo fa di ogni esemplare stampato un unicum. A chi scrive è capitato di contribuire con opere grafiche per 25 edizioni (per un totale di circa 700 fra disegni e collages). Il destino di questi lavori è quello della dispersione. A distanza di anni rimpiango di non averne effettuato la riproduzione. Fanno eccezione 114 operine: i 21 disegni inseriti nell'edizione 772, ottobre 1992 (Federico Garcia Romeu, Nubes y Pampa con Vaca); i 30 collages inseriti nell'edizione 8167, gennaio 2011 (per Gianfranco [Angelino]), i 30 collages inseriti nell'edizione 9054, ottobre 2013 (Silvio Mazza, Una poesia) e, infine, i 33 collages inseriti nell'edizione 9647, aprile 2016 (Angelo Casati, Ai soci di sconfinamento). Questi ultimi, qui pubblicati, sono nati dall'idea di Vittoria Cova di festeggiare gli 85 anni di Angelo Casati, il grande don Angelo. Il punto di partenza dei collages sono, in questo caso, dei cartoncini grigi di cm 14x10 posti in relazione con i materiali più svariati: carte, cartoni, reticoli di plastica, garze; persino vecchie lettere di un parroco di campagna (senza alcun valore documentale) reperite su una bancarella dall'amico Leo Nahon. Ad avviare il taglia-e-incolla è l'attrazione tra i colori. Il grigio, si sa, è il più socievole: mette subito a suo agio gli altri, siano essi tenui e delicatissimi (i gialli canarini, i celesti appena accennati) o forti e perentori (i blu, i rossi, il nero ecc.). Il grigio prende per mano il ""compositore"""" e lo sospinge alla ricerca di più ampie interazioni e concertazioni. Un ruolo lo hanno anche i materiali: le qualità tattili, la risposta alla luce, la capacità di ospitare penombre, il combinarsi di opacità e trasparenze. Ogni """"mossa"""" è un azzardo; l'approdo quasi sempre una sorpresa.»"" -
150.000.000. Testo russo a fronte
Composto tra il 1919 e il 1920, questo poema del futurista russo Majakovskij è una dedica al proletariato, un racconto per metafore di un'utopistica rivoluzione comunista in atto su scala internazionale. Venne pubblicato per la prima volta su una rivista e poi in edizione a sé stante nel 1921, in forma integrale e anonima, perché - scrisse Majakovskij nella sua autobiografia - «tutti potessero aggiungere cose e migliorarlo. Nessuno l'ha fatto, tutti sapevano comunque il nome dell'autore». Più avanti, infatti, uscirà firmato. -
L'educazione dello stoico. Testo portoghese a fronte
Che cosa spinge un uomo a togliersi la vita? In queste pagine, Fernando Pessoa, che per la prima e unica volta usa l’eteronimo di Barone di Teive, ripercorre i passaggi teorici che hanno portato il protagonista all’estremo gesto. Attraverso aforismi e brevi scritti, un barone prossimo al suicidio medita a fondo sulle cause della sua sofferenza: il dissidio tra intelligenza e moralità, il peso dei retaggi sociali, la mancanza di fede, la difficoltà a relazionarsi con le donne, le illusioni dei sogni. Il Barone prende le distanze da coloro che definisce “i tre grandi pessimisti” del secolo appena concluso: Giacomo Leopardi, Alfred de Vigny e Antero de Quental. Con molta probabilità, dare vita al Barone come predestinato al suicidio è equivalso per Pessoa a non suicidarsi in prima persona. -
L' arte di vivere bene: La fortuna, Se sia possibile insegnare la virtù, Se siano peggiori le malattie dell'anima o quelle del corpo, Se basti il vizio a rendere infelici, La virtù e il vizio, La...
Sono qui riportati sei scritti raccolti nell'opera nota come ""Moralia"""", dei quali si suggerisce una lettura continuata e che si è scelto di raggruppare con il titolo """"L'arte di vivere bene"""". Un repertorio preziosissimo per la conoscenza delle idee e del sapere dell'antichità greca, in cui l'autore, poliedrico divulgatore dalla vasta cultura letteraria e filosofica, alterna citazioni ed esempi per esortarci alla ricerca di un benessere che non derivi dai beni materiali, ma dall'equilibrio interiore e dalla ricerca della giusta misura cui possiamo approdare mediante l'esercizio della temperanza."" -
Memorie sulla vita e filosofia d’Empedocle
Suddiviso in quattro Memorie, dedicate rispettivamente all’epoca, alla vita, alla filosofia e ai frammenti dell’opera di Empedocle, questo testo di Scinà vuole essere non soltanto un omaggio al filosofo girgentino, ma anche il tributo di un siciliano alla propria terra. Si conosceranno quindi il contesto culturale e politico grazie a fonti autorevoli quali Aristotele, Eusebio di Cesarea, Diogene Laerzio e Aulo Gellio; l’educazione raffinata del filosofo, distaccatosi dalle sottigliezze della scuola senofanea a favore dell’indagine naturalistica del reale; il suo metodo e il suo pensiero, che, privilegiando esperienza pratica e osservazione, hanno gettato le basi della fisica sperimentale. A fronte delle svariate incertezze rispetto alle notizie su Empedocle, l’autore attua una ricerca scrupolosa di convergenza tra i pochi materiali a sua disposizione: questo lavoro quasi senza precedenti aprirà la via a molti altri studiosi, facendo di Scinà un vero e proprio pioniere. -
La ministeriale. Intervista impossibile a un'onorata scrivania di potere
Mariella De Santis Robbins descrive ""La ministeriale"""" come «l'intervista più surreale e a tratti inquietante che io possa aver mai pensato di realizzare», un racconto «assurdo, grottesco e inverosimile ». Eppure ha tante piccole e grandi verità da raccontare, questa scrivania. Facendoci ridere, commuovere, riflettere."" -
Il libro del tè
Molto più che un manuale sul tè: l’opera di Kakuzō è un inno alla cultura, all’estetica, allo spirito di questa bevanda quale simbolo dell’anima asiatica, in un periodo in cui l’Oriente si stava aprendo, spesso a scapito delle proprie tradizioni, alle influenze occidentali. Il reiterarsi sempre identico della Cerimonia del tè, infatti, racchiude tutta la riverenza del popolo giapponese verso gli antenati, oltre a essere un rimando allo stile di vita semplice che da secoli si conduce in quelle terre. Per non soccombere alla complessità di un compito come questo erano richieste genialità fuori dal comune e profonda conoscenza di entrambi gli universi culturali: l’autore è riuscito egregiamente nell’impresa, consegnandoci un testo divenuto ormai un classico in tutto il mondo. -
La guerra civile. Testo latino a fronte
Contenuto nel Satyricon, il Bellum civile è un passo in esametri sulla guerra civile tra Cesare e Pompeo che si trova in un ambiguo rapporto con il contemporaneo poema di Lucano dedicato allo stesso argomento. Indefinibile con certezza come parodia, riscrittura, polemica o omaggio, resta comunque un documento interessante quale espressione del gusto letterario medio dell'epoca neroniana e quale prodotto dell'eccentrico e sfuggente genio di Petronio. -
Fragomino va in monopattino. Ediz. a colori
È rosso. È dolce. È il tenero Fragomino. La viva immaginazione di Fragomino trasforma le semplici abitudini quotidiane di ogni bambino in piccoli viaggi incantati. I più piccini ritroveranno nelle sue storie gesti e oggetti di un mondo che imparano a conoscere, illustrati con figure semplici e chiare. Età di lettura: da 3 anni. -
La morte del cigno-Finestra con le sbarre-Gli ultimi giorni di Luigi II di Baviera. Testo tedesco a fronte
Il racconto ""Vergittertes Fenster"""", apparso nel 1937, venne tradotto in italiano nel 1962 con il titolo """"Finestra con le sbarre"""". La narrazione ha inizio il 12 giugno 1886, quando il sovrano, dichiarato incapace di intendere e di volere dallo psichiatra Bernhard von Gudden, viene trasferito a Berg, una cittadina sul lago di Starnberg. Lì, rinchiuso in un castello, il re ripercorre la sua vita, i suoi sogni di grandezza e invoca il musicista Richard Wagner, di cui fu mecenate, intimo amico e segretamente innamorato. Pentendosi delle sue «inclinazioni infernali», indugia anche nella memoria della sua celebre bellezza, ormai in disfacimento. Luigi II di Baviera sarà ritrovato nelle acque del lago Starnberg insieme al dottor von Gudden. La versione ufficiale parlerà di tragica fatalità nel tentativo di fuggire da Berg, ma Klaus Mann ipotizza che il re, al culmine del delirio, dopo aver ucciso lo psichiatra si sia abbandonato anch'egli alla morte."" -
L' epidemia ovvero La condizione mortale. Testo latino a fronte
Il ""De mortalitate"""" è un trattato in forma di esortazione pastorale scritto nella congiuntura di una terribile pestilenza che ha decimato la popolazione dell'Africa settentrionale alla metà del III secolo. Il vescovo Cipriano adotta diversi strumenti espressivi, come l'efficace descrizione dei sintomi della malattia e l'incessante citazione di diversi passi della Sacra Scrittura, per confortare i lettori, renderli saldi nella fede e convincerli che l'epidemia, come tutte le avversità che si incontrano nell'esistenza, non è altro che una prova di fede, forse la più dura per le conseguenze, e che la condizione mortale dell'uomo è soltanto un indizio del fatto che questa vita deve essere considerata la trepida attesa della vita vera promessa da Cristo."" -
Ora abbiamo sei anni
Che si abbiano sei o sessant’anni, questa raccolta di poesie di Milne incanterà qualsiasi lettore con ritmi giocosi, simpatiche rime e tenero umorismo. È il mondo sconfinato e luminoso della fantasia quello che l’autore recupera dalla sua memoria di bambino e proietta attraverso gli occhi del figlio Christopher Robin, il tutto sempre perfettamente reso dalle illustrazioni di E.H. Shepard. E chissà che di tanto in tanto un certo Orsetto goloso di miele non faccia capolino tra i versi... Età di lettura: da 6 anni. -
Il volto di Pasolini
"Massimo Daviddi ci viene incontro con un nuovo libro, denso e molto bello, che conferma la sua maturità di poeta e che si presta davvero a più prospezioni. In queste brevi, trepide prose, l’autore affina ulteriormente la scrittura “ascetica” che gli è propria (il termine Spogliazione, titolo di una delle sezioni, potrebbe anche assurgere a simbolo più inclusivo): la paratassi sapiente, le frasi scorciate, le sospensioni della voce, le immagini concise sanno infatti generare – nella loro contiguità – impreviste accezioni. E si impongono sequenze che coincidono con la progressiva messa a fuoco dei soggetti inquadrati, capaci di attingere una sorta di eroismo povero (anche i conforti hanno una veste sobria). Naturalmente il non detto svolge qui un ruolo importante, producendo talvolta momenti criptici, che tuttavia si spiegano con l’impossibilità di esprimersi per verba quando la commozione vince e stringe la gola o quando la verità risulta inafferrabile."""" (dalla prefazione di Tiziano Rossi)" -
Oltre la neve
«È possibile - si chiede Corona nell'introduzione - ""far nevicare"""" con la poesia? Eguagliare cioè in poesia quel senso di meraviglia, di comunità, di bellezza fugace proprio di una nevicata? Nelle quattro sezioni di questo libro (Sublimazione, Caduta, Riposo, Ritorno alla terra) ci viene così proposto un parallelo tra la nascita, il fioccare e il breve restare della neve e la nascita, il formarsi e il restare della poesia, con un'argomentata similitudine tra il fenomeno fisico e quello artistico. [...] il disegno appena descritto non impedisce che la realtà irrompa nella poesia, con il suo carico di sentimenti, di paesaggio, di quotidianità: incontriamo amanti clandestini; i tormenti di un poeta; pensieri d'amore e di morte; una firma; il silenzio; la vecchiaia. [...] La poesia di Antonio Corona ha insomma tappa importante in questo lavoro, nel quale l'autore [...] le crea un percorso inatteso dove il verso sa andare «oltre la neve », provando a spogliarsi degli stilemi degli esordi per muoversi con nuova consapevolezza e originalità espressiva.» (dalla postfazione di Antonio Fiori)""