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La parola in fuga. Lingua italiana ed esilio religioso nel Cinquecento
Per gli esuli religiosi italiani l'uso della lingua materna non solo era indispensabile all'evangelizzazione, ma rappresentava anche un importante strumento di coesione identitaria. Tra i primi a studiare l'intreccio tra volgare e Riforma, Franco Pierno ripercorre in questo libro alcuni dei temi più importanti di questa diaspora geografica e spirituale, tenendo principalmente in conto la valenza comunitaria che la lingua assumeva presso i riformati (come trasmettere le verità divine ai fedeli? come tradurre la Scrittura?), senza perdere di vista il dibattito teorico che pervadeva il Cinquecento e che inevitabilmente coinvolgeva anche le chiese dell'esilio religioso. -
Necessario illuminismo. Problemi di verità e problemi di potere
Nel 1945, dopo la tragedia della guerra mondiale, la cultura italiana s'impegnò a restaurare valori illuministici per superare le eredità del romanticismo nazionalista e del razzismo fascista. Da allora, filologi e storici hanno contribuito a offrire nuove conoscenze affinando sempre di più un metodo fondato sulla verifica dell'autenticità delle fonti e la dimostrazione della realtà degli eventi accaduti nel passato. Questo stile di lavoro rigoroso è ancora oggi estremamente importante per contrastare forme di irrazionalismo e comode semplificazioni contro ogni principio di realtà: tendenze divenute ancora più pericolose in un contesto dominato dalla Rete e dalle procedure di falsificazione proprie dei linguaggi politici. Le figure - Momigliano, Venturi, Diaz, de Martino, Panzieri, Pavone, Mangoni, Prosperi, Ginzburg, Primo Levi - e le opere discusse in questo libro sono i protagonisti della battaglia per la storia e per la difesa della ragione. -
Azimuth. Ediz. italiana e inglese (2018). Vol. 11: Life and concept. Interpretations of Michel Henry's phenomenology-Vita e concetto. Interpretazione della fenomenologia di Michel Henry.
Azimuth è una pubblicazione scientifica di carattere internazionale, attenta alla questione filosofica nella sua duplice vettorialità: rivolta da un lato alla genealogia di idee e problemi nel mondo moderno, e dall'altro proiettata sulla riformulazione e applicazione contemporanea di forme e dinamiche del pensiero. Questa vocazione bidimensionale spiega il nome prescelto, Azimuth: trascrizione inglese del termine arabo as-sûmut, che indica in astronomia la distanza tra un punto e il piano di riferimento, fornendo le coordinate indispensabili per determinare univocamente la posizione di un corpo nella sfera celeste. L'obiettivo è quello di offrire al pensiero, esaminando in numeri monografici i nodi fondamentali della coscienza filosofica e culturale odierna, le coordinate necessarie per un orientamento critico nella società umana, la cui stratificazione rende indispensabile un pensiero a sua volta composito, che non sia solo comprensione ma anche un tentativo di posizionamento nel mondo. -
Di una riforma d'Italia ossia dei mezzi di riformare i più cattivi costumi, e le più perniciose leggi d'Italia (1767)
Esponente di punta del movimento riformatore, l'illuminista trentino Carl'Antonio Pilati (1733-1802) pubblicò nel 1767 la sua opera maggiore, ""Di una riforma d'Italia"""": si tratta di un'opera splendida nel suo furore dialettico e nella sua vis polemica che, probabilmente, insieme alle """"Meditazioni sulla felicità"""" di Pietro Verri e a """"Dei delitti e delle pene"""" di Cesare Beccaria rappresenta e scandisce il tono più alto del pensiero politico italiano dell'età dei Lumi, nel quadro del più vasto Illuminismo europeo. Essa suscitò la più viva ammirazione di Pietro Verri e del patriarca dei Lumi, Voltaire. Pilati auspicò, con invincibile tenacia, un vasto e concreto processo di razionalizzazione dei rapporti tra lo Stato e le istituzioni ecclesiastiche e, dunque, di laicizzazione del potere e della politica. Qui si propone la prima edizione del testo, preceduta da un'ampia Introduzione del curatore."" -
Le «spirituali sportelle» di Agostino di Portico. Lettere alle monache di S. Marta di Siena
Testimonianza eccezionale della vita, cultura e spiritualità delle comunità femminili toscane del Quattrocento, scritte in uno stile vivace e immaginoso, le lettere volgari alle monache agostiniane di S. Marta di Siena costituiscono l'unico scritto conosciuto di Agostino di Portico. Uno studio ricco di nuova documentazione sulle destinatarie e sull'autore - discepolo e collaboratore del grande umanista e traduttore dei Padri greci Ambrogio Traversari - introduce l'edizione di un'ampia antologia dell'epistolario. -
Friends of God. Vernacular literature and religious elites in the Rhineland and the Low Countries (1300-1500)
Amico di Dio è un concetto teologico che ha origini bibliche e liturgiche, ed è ampiamente discusso nei testi patristici. Nel tardo medioevo il termine cambia accezione e designa una persona religiosa: il vero 'amico di Dio' incarna un insieme di pratiche interiori che possono prepararlo a una relazione privilegiata con l'Essere Supremo. Questa raccolta di saggi indaga le idee di 'amico di Dio' e 'amicizia con Dio' partendo dai documenti letterari del misticismo tardo medievale dell'area renana e analizzandone i contesti sociali, intellettuali e linguistici. Testi in lingua inglese, tedesca e olandese. -
Filosofia dell'individuo e romanzo moderno. Lionel Trilling tra critica letteraria e storia delle idee
Romanziere, critico letterario e della cultura, storico delle idee, Lionel Trilling (1905-1975) è stato una delle personalità più importanti del Novecento letterario americano. Figura-guida dei cosiddetti New York Intellectuals, ha lasciato un'impronta riconoscibile sull'immaginario progressista, contribuendo all'elaborazione culturale di alcuni dei momenti più rilevanti nella storia politica e intellettuale statunitense. Filosofia dell'individuo e romanzo moderno propone per la prima volta al pubblico italiano un ritratto complessivo di Trilling, guidando il lettore, attraverso la pluralità dei contesti di riferimento, alla scoperta dell'originalità del suo pensiero. Prefazione di Filippo La Porta. -
La nuova politica delle donne. Il femminismo in Italia, 1968-1983
Il femminismo, più di ogni altro movimento degli anni Settanta, colse le preoccupazioni immediate dei cittadini ordinari, delle donne, ma non solo di esse. Fu in grado di trasformarne la vita, di indurre cambiamenti nelle identità e nei ruoli di genere, nella politica, nella legislazione. Attraversando le esperienze di tre città fondamentali - Roma, Torino, Napoli - La Nuova politica delle donne propone la prima sintesi complessiva del movimento femminista, senza perderne di vista la differenziazione interna né la prospettiva transnazionale. Uno studio approfondito, che incrocia documenti d'archivio con testimonianze orali, di un fenomeno tra i più importanti della nostra storia recente, visto nella sua carica rivoluzionaria, ma anche nelle sue incertezze e aporie. Una foto di gruppo in cui riconoscere i singoli volti, le diverse passioni, le molte traiettorie che hanno condotto al nostro presente. -
La prima difesa del Grappa 13-26 novembre 1917
"La prima difesa del Grappa"""" fu parte del progetto gobettiano di contrapporre una ricostruzione storica attendibile della Prima guerra mondiale alle letture demagogiche di parte fascista. Clemente Assum, militare di carriera e scrittore prolifico di libri su figure di Casa Savoia, fu tra coloro che esercitarono un ruolo decisivo nel corso della guerra, quando, dopo Caporetto, gli fu affidata la responsabilità della difesa del settore occidentale del massiccio del Grappa: per la tenacia dimostrata nell'impresa ricevette la croce di Cavaliere, poi commutata in quella di Ufficiale. Tra le opere di memorialistica più interessanti e appassionate dedicate al tema il suo, scrisse «La Rivoluzione Liberale», è un «volume limpido, vivace e documentato, con senso di religioso amore per quei prodi che primi combatterono sul Sacro Monte e primi vi morirono». Postfazione di Paolo Pozzato." -
Archivio italiano per la storia della pietà. Vol. 31: Bibbia e scrittura letteraria tra «renovatio Ecclesiae» e riforma cattolica in Italia nel Cinquecento
Fondato da don Giuseppe De Luca come raccolta di testi non genericamente religiosi ma significativi di un incontro dell’uomo con Dio, l’«Archivio italiano per la storia della pietà» ha ripreso a essere pubblicato nel 1996 aprendosi a prospettive più ampie e non soltanto a quelle genericamente individuabili con la religione cattolica. Pubblica saggi che indagano il rapporto che l’uomo ha con l’Assoluto comunque inteso, nelle religioni monoteistiche come nelle altre religioni, dalle epoche più remote fino ai giorni nostri. -
Le lettere. Vol. 11: 21 giugno 1526-31 luglio 1526.
Dal 21 giugno al 31 luglio 1526, Francesco Guicciardini, luogotenente generale del pontefice, è impegnato nella preparazione del conflitto che oppone il papa, il re di Francia e non pochi stati italiani all'imperatore Carlo V. Sono i primi tempi di una guerra giudicata «facile e sicura», che risulterà invece «difficile e pericolosa». Guicciardini scrive al nunzio Altobello Averoldi a Venezia, all'ambasciatore Roberto Acciaioli in Francia e, nei cantoni Svizzeri, al castellano di Mus, a Goffredo Granges, a Gaspare Sormanno, nonché a Ennio Filonardi, vescovo di Veroli. Sollecita i rinforzi e il denaro indispensabile alle paghe. Cerca di impedire il passaggio dei lanzichenecchi. Le pagine di questo carteggio offrono un ritratto vivissimo della complessa situazione storica e politica, di cui Guicciardini e i suoi corrispondenti sono al contempo attori e spettatori. -
La cultura alimentare a Mantova fra Cinquecento e Seicento. Storie di cibi e banchetti nei carteggi gonzagheschi
Il cibo è argomento di comunicazione quotidiana nelle lettere in arrivo e in partenza dalla corte gonzaghesca. Bisogna sfamare un esercito di funzionari e servitori, soddisfare i gusti dei principi e dei loro ospiti, regolare le tasse su esportazioni e importazioni. Si devono anche trovare cuochi capaci e allestire cucine adatte e funzionali. Inoltre è sempre viva la curiosità per quanto di nuovo possa arrivare da luoghi lontani e per le virtù medicinali che alimenti tradizionali o appena scoperti abbiano rivelato a qualche famoso medico. L'Archivio Gonzaga di Mantova è il luogo ideale per seguire tutte queste trame e per ricostruire nel modo più completo e documentato la cultura gastronomica europea di Antico Regime. -
Diritto universale. Ediz. latina e italiana
Nella sua ""Autobiografia"""" Vico ripercorre fedelmente la genesi cronologica del """"Diritto universale"""". Nell'ottobre 1719, in un'orazione inaugurale espone l'idea di base, «de divinarum atque humanarum rerum notitia haec agam tria: de origine, de circulo, de constantia; et ostendam origines omnes a Deo provenire, circulo ad Deum redire omnes, constantia omnes constare in Deo». Ai primi di luglio 1720 distribuisce ad amici e studiosi un 'saggio' dell'opera che sta completando, epitome intitolata """"Sinopsi del Diritto universale"""". Tra luglio e agosto, o ai primissimi di settembre, pubblica il """"De uno universi juris principio et fine uno"""", cuore di tutto il lavoro. Ancora fra agosto e settembre dell'anno successivo dà alle stampe il """"De constantia jurisprudentis"""", sorta di 'appendice' al precedente e dimostrazione delle teorie lì sviluppate. Infine, nella seconda metà di agosto 1722, raccoglie e pubblica nelle """"Notae in duos Libros"""" il complesso delle correzioni e delle aggiunte da apportare ai due volumi, che il nostro autore costantemente vuole intendere come un'opera unitaria («liber prior», «liber alter»). Si tratta della prima stesura della """"Scienza nuova"""", testimonianza insostituibile - oggi riproposta in edizione critica - delle prime «discoverte» fondamentali, nonché delle ricerche fervide, complesse e vivaci che portarono Vico dalle posizioni giovanili a quelle della maturità."" -
L'aria della libertà. L'Italia di Piero Calamandrei. Ediz. illustrata
«Io ricordo che negli anni pesanti e grigi nei quali si sentiva avvicinarsi la catastrofe, facevo parte di un gruppo di amici che, non potendo sopportare l'afa morale delle città piene di falso tripudio e di funebri adunate coatte, fuggivamo ogni domenica a respirare su per i monti l'aria della libertà...». Le istantanee scattate dalla Rolleiflex di Piero Calamandrei raccontano l'atmosfera - allegra e malinconica - di queste brevi fughe per pievi e abbazie, siti archeologici e luoghi d'elezione di artisti e poeti, destinazioni scelte col desiderio di ritrovare quella «tradizione di civiltà» di cui s'era «smarrito il senso». Alla ricerca del «vero volto della patria», insieme a Calamandrei, alcuni dei più importanti intellettuali antifascisti che, all'indomani della fine della guerra, furono tra i protagonisti della rinascita morale e civile del paese. -
Non solo Madame Bovary. Flaubert e i suoi personaggi
Il volume raccoglie i saggi dei maggiori specialisti italiani e francesi del grande scrittore ""realista"""", i quali propongono una lettura dei testi attraverso la prospettiva della creazione e caratterizzazione dei suoi più famosi personaggi letterari: da Madame Bovary a Madame Arnoux dell'Education sentimentale, dalla cartaginese Salammbô alla danzatrice Salomé e la serva dal cuore semplice Félicité. Gli studiosi analizzano criticamente i testi, discutono interpretazioni accreditate e ne offrono di nuove, ma si soffermano anche, attingendo alla copiosa corrispondenza, sulle proiezioni biografiche che emergono nella finzione romanzesca; ricorrono inoltre a interessanti materiali ancora inediti, per illustrare la laboriosa genesi e costruzione dei personaggi."" -
Linguistica e retorica della tragedia greca. Nuova ediz.
Il linguaggio poetico è per sua natura ispirato, irrazionale, imprevedibile. A questa visione, antica e diffusa, se ne contrappone una secondo cui la lingua della poesia segue tecniche codificate e prevedibili: le figure retoriche. Ma il linguaggio poetico è davvero qualcosa di completamente differente dal linguaggio comune? Questo saggio affronta importanti problemi di linguistica e retorica nella tragedia greca (l'hysteron proteron, il ""superlativo retorico"""", l'ordine delle parole, l'enjambement). Il tumultuoso progresso della linguistica contemporanea, spesso trascurato negli studi classici, offre alcuni strumenti concettuali importanti per studiare la lingua e la retorica della tragedia greca."" -
Ricerche di storia sociale e religiosa. Vol. 89
Fondata nel 1972 da Gabriele De Rosa la rivista si è da sempre contraddistinta per l'approccio pluridisciplinare e la comparazione fra diversi contesti sociali, in una prospettiva d'indagine all'epoca del tutto inedita. -
Dissoi logoi. Edizione criticamente rivista, introduzione, traduzione, commento
È ora a disposizione la prima edizione monografica italiana dedicata alla celebre anonima raccolta di nove dispute, pervenutaci insieme agli scritti di Sesto Empirico. Valorizzata a suo tempo nell'edizione dei Frammenti dei Presocratici di Hermann Diels (1903), ne sono ora ridiscusse le caratteristiche formali e strutturali. In particolare è proposta un'inconsueta collocazione temporale: seguendo e integrando l'ipotesi di Santo Mazzarino, non si tratterebbe di un tardo scritto di scuola sofistica, ma piuttosto di uno dei primi tentativi in assoluto di argomentazione secondo quella che, intorno alla metà del V secolo a.C., si viene affermando come un'efficace tecnica sofistica. -
La nazione, le colonie, il mondo. Saggi sulla cultura imperiale britannica (1861-1947)
Negli anni Ottanta del XIX secolo la retorica ufficiale dell'Impero britannico entrò in una fase di graduale ricostruzione, che doveva variamente prolungarsi fino alla decolonizzazione, contraddistinta da una sequenza di originali tentativi volti a ridefinire in chiave statale-nazionale la vocazione planetaria e la multiforme proiezione coloniale della madrepatria europea, a cominciare dalla Greater Britain sorta nei suoi territori di insediamento 'bianco'. I saggi raccolti in questo volume ripercorrono e approfondiscono, con l'indispensabile corredo di ampie verifiche filologiche, le tappe salienti e alcuni aspetti tra i più significativi del processo di formazione ed evoluzione dell'efficace ideologia di legittimazione fornita all'autorità coloniale metropolitana da un manipolo di intellettuali appartenenti alla tradizione otto-novecentesca dell'imperialismo liberale, nella quale la storiografia recente è giunta a riconoscere anche una delle maggiori fonti del pensiero internazionalista e globalista contemporaneo. Tra i principali argomenti trattati nel libro figurano dunque l'impatto della Guerra Civile americana sul federalismo imperiale britannico; la virulenta campagna di delegittimazione sviluppata dal partito liberale contro l'«imperialismo» di Disraeli; il contributo determinante di John R. Seeley alla mitologia storico-politica del panbritannismo e la reinterpretazione in senso pluralista, internazionalista e multiculturalista datane da Arnold J. Toynbee negli anni fra le due guerre mondiali; la posizione occupata dalla monarchia nel sistema imperiale; la distinzione operata da Lewis Nemier, sotto l'influsso della personale ammirazione per il modello imperiale britannico, tra variante territoriale e variante etno-linguistica del principio di nazionalità; la fusione dell'ideologia del British Commonwealth of Nations con il linguaggio dell'orientalismo liberale nella tarda versione della retorica della missione civilizzatrice adoperata dai fautori del conferimento all'India dello status di Dominion. -
Expositio super primo «De anima Aristotelis et commentatoris» (1503) riportata da Antonio Surian
Il volume presenta l'Expositio super I De anima secondo l'unico manoscritto che ci è pervenuto, conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli (VIII D 81), e reca un fondamentale contributo alla ricostruzione della formazione e dello sviluppo della dottrina psicologica pomponazziana.rnrnrnNel corso della sua lunga attività di insegnamento presso le Università di Padova e di Bologna, Pietro Pomponazzi si confrontò ripetutamente con il De anima di Aristotele e con il relativo commento di Averroè. Il suo primo corso svolto in qualità di professore ordinario a Padova risale al 1499, il frutto più maturo delle sue riflessioni è sicuramente il celebre Tractatus de immortalitate animae, pubblicato a Bologna nel 1516, che lo proiettò al centro di polemiche, discussioni e condanne. Gli studenti del Pomponazzi ci hanno tramandato gli appunti di numerosi suoi commenti al Corpus aristotelicum. Fra questi, di particolare interesse è l'esposizione sul primo libro del De anima, che il professore svolse a Padova sul cadere dell'anno 1503, e che fu riportata e messa in bella copia da un nobile veneziano, Antonio Surian, che frequentava le sue lezioni.