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Europa «potenza civile» e Mediterraneo. La politica comunitaria di Carlo Scarascia Mugnozza (1961-1977)
Attraverso la consultazione delle carte personali conservate presso gli Archivi Storici dell'Unione Europea di Firenze, il volume ricostruisce il percorso politico di Carlo Scarascia Mugnozza, esponente democristiano dell'europeismo meridionale, la cui opera si è sviluppata dal secondo dopoguerra alla metà degli anni '70, quando fu co-fondatore del Partito popolare europeo (Ppe). Tramite la figura di Scarascia Mugnozza, questo lavoro intende offrire un contributo alla ricostruzione della storia delle élites politiche del Mezzogiorno nell'ambito della vicenda comunitaria, tentando di rinvenire i caratteri di fondo di un'identità meridionale sospesa tra Europa e Mediterraneo. -
Epistola della peste. Edizione critica secondo il ms. Banco rari 29
Nel maggio del 1523 Machiavelli inviò a Lorenzo Strozzi un testo in forma di lettera, nella quale descriveva all'amico, allora lontano da Firenze, lo stato della città sconvolta dalla peste. Dopo la morte di Machiavelli, Strozzi se ne attribuì la paternità manomettendo l'autografo originario, per cui dalla fine dell'Ottocento a oggi quel testo è stato ritenuto opera di Strozzi. Un'indagine a largo raggio di tipo storico, filologico e critico ne restituisce ora la paternità all'autore del Principe, mettendone in luce lo straordinario interesse letterario, su un tema, quello della peste, che fin dall'antichità è stato assunto dagli scrittori come emblema tragico. Machiavelli, parodiando talora Boccaccio, dà invece una rappresentazione comico-grottesca della Firenze appestata, con un'originalità di risultato che fa di questa lettera-racconto un piccolo capolavoro nel suo genere. Si porta nello stesso tempo alla luce un capitolo interessante, finora sconosciuto, della cultura letteraria fiorentina del Rinascimento. -
Per un mondo più giusto. Scritti su questione femminile e socialismo (1978-205)
Il nome di Elena Marinucci evoca immediatamente l'impegno politico e istituzionale a favore della divulgazione e acquisizione dei concetti delle 'pari opportunità' e delle 'azioni positive' ed è legato alla creazione della prima Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna. Marinucci ha vissuto tutte le fasi più interessanti della storia delle donne in Italia ed è grazie a lei che si è arrivati al femminismo riformista che negli anni '80 ha proposto e realizzato iniziative concrete a favore delle donne. Nel volume sono raccolti suoi articoli apparsi sul quotidiano socialista l'Avanti!; su Effe, rivista mensile femminile autogestita; e Quaderni delle donne socialiste. I temi sono la legge sull'aborto, sulla violenza sessuale, la difesa dei diritti dei bambini, le adozioni, le pari opportunità. -
Gli egoisti
Romanzo psicologico imperniato sugli amori difficili fra Dario e Albertina nella Roma degli anni Dieci, Gli egoisti videro le stampe soltanto tre anni dopo la morte di Federigo Tozzi, grazie alla moglie Emma Palagi che nel 1923 ne curò la prima edizione. A lungo considerato l'ultimo romanzo dell'autore senese, e in qualche modo, quindi, anche il suo punto di arrivo morale, nella ricostruzione filologica di Tania Bergamelli Gli egoisti sembrano invece retrodatabili a quello stesso 1918 nel quale nacquero anche Il podere e Tre croci. Quanto alla questione, decisiva, dell'incompiutezza, se la princeps non poté ricevere una revisione definitiva da parte dell'autore, gli interventi di Emma hanno inciso profondamente sulla fisionomia del testo e sono, pertanto, oggetto di una attenta discussione. Il testo dell'edizione critica si basa sull'originale dattiloscritto, mentre l'apparato genetico registra le varianti a partire dalla prima stesura manoscritta, proiettando nuova luce su uno dei romanzi più difficili di Tozzi. -
I Gonzaga e la moda tra Mantova e l'Europa
Le scelte che oggi operiamo in materia di abbigliamento sono il frutto di una complessa interazione tra gusto personale, condizionamenti sociali, disponibilità economiche personali e stimoli che provengono dal mercato. Il fenomeno 'moda' era ben chiaro alla famiglia Gonzaga che mostrava un insaziabile desiderio per le novità, dette «invenzioni», in fatto di abiti. La lettura dei documenti dell'Archivio Gonzaga di Mantova svela attitudini e comportamenti nei confronti dell'abbigliamento che stupiscono per la loro modernità. Duchi e duchesse ricercano tessuti, bottoni, merletti, gioielli e accessori in mercati specializzati come Milano, Firenze e Venezia coadiuvati dai fedeli ambasciatori e da artigiani esperti. I sarti sono i primi consulenti ed interpreti delle esigenze ducali, realizzano i disegni dei cartamodelli e cercano materiali originali che possono soddisfare le richieste della corte impegnata ad autorappresentarsi non solo nella costruzione di importanti edifici o nella ricerca di opere d'arte, ma anche nel consumo del lusso degli abiti. -
Alla ricerca di Giambattista Vico. Indagine storica, antropologica, paleopatologica e archivistica
L'esame dei resti umani attribuiti a Giambattista Vico è il punto di partenza di uno studio multidisciplinare tra antropologia, paleopatologia, storia e archivistica, che mira a sfatare molte presunte certezze e a far luce su aspetti meno noti dell'esistenza del filosofo. Scrivere di Vico significa parlare anche dell'uomo e non solo del suo pensiero, rintracciare i luoghi della sua vita e gli oggetti che gli sono appartenuti, così che a raccontare del genio siano i muri delle case, le strade e i vicoli della città in cui visse, per restituire il personaggio alla storia oltrepassando i semplici dati biografici. La ricerca fornisce in tal senso un contributo originale sul 'corpo' di Vico, nelle sue fattezze fisiche e psichiche, e un'indagine accurata sulle case in cui abitò, identificate inseguendo lo studioso in tutti i suoi spostamenti noti e meno noti, permettendo di visualizzare topograficamente e architettonicamente il suo vissuto e giungendo, in ultimo, alla certezza che lo scheletro a lui attribuito, a conferma dei dubbi di Benedetto Croce, non gli apparteneva. -
L' oblio e l'apocalissi
Due temi in deliberato, forte contrasto l'uno con l'altro: l'oblio e l'apocalissi. Il loto che minaccia il ritorno di Ulisse e dei suoi uomini, la prima avventura dell'Odissea, che preoccupa antichi e moderni, Senofonte e Plutarco, Baudelaire, Tennyson e Pascoli; e la rivelazione dei segreti della natura che Lucrezio promette nel suo poema e che tutta la letteratura latina, poi il Rinascimento e la modernità, guarderanno con ammirazione. Due modelli centrali dell'immaginario, esemplarmente ricostruiti da Silvia Montiglio e Alessandro Schiesaro. -
L' opera di Nitti
Pubblicato a ridosso della guerra, quel «torbido e travagliato periodo» che aveva provocato una crisi politica e una crisi morale di eguali dimensioni, e riprendendo con grande felicità di sintesi l'analisi svolta nei lavori paterni, Vincenzo Nitti traccia un ampio quadro dell'operato interno ed estero dello statista nel corso della sua presidenza del consiglio, dalla Conferenza di pace di Parigi all'impresa di Fiumern«Sono pagine di una generazione che ha fatto la guerra, più nervose, più problematica di quelle che aveva potuto scrivere Francesco Saverio, ma intinte nella stessa percezione di una tragedia che è appena all'inizio» - Luigi Mascilli Migliorini, Il Sole 24 OrernrnQuando, nel 1924, Vincenzo Nitti diede alle stampe il libro dedicato all'attività di governo del padre Francesco Saverio, la sua famiglia era già in esilio per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Proprio nello stesso anno Gobetti scriveva: «Il programma di Nitti fu il solo programma conservatore serio della borghesia italiana». Pubblicato a ridosso della guerra, quel «torbido e travagliato periodo» che aveva provocato una crisi politica e una crisi morale di eguali dimensioni, e riprendendo con grande felicità di sintesi l'analisi svolta nei lavori paterni, Vincenzo Nitti traccia un ampio quadro dell'operato interno ed estero dello statista nel corso della sua presidenza del consiglio, dalla Conferenza di pace di Parigi all'impresa di Fiume. È nelle considerazioni conclusive che si delinea il motivo ispiratore della politica nittiana: l'ideale di una «Italia forte, lavoratrice e democratica in una libera Europa». Postfazione di Luigi Mascilli Migliorini. -
Il lauro folgorato. La Congiura dei Pazzi, le Stanze per la giostra, il Morgante
Lettura coordinata del Morgante di Luigi Pulci e delle Stanze per la giostra di Angelo Poliziano, questo studio approda a una nuova interpretazione dei due maggiori poemi del Quattrocento fiorentino. L'analisi comparata dei due testi, svolta con gli strumenti della filologia e della critica letteraria, colloca infatti riferimenti espliciti e riscontri intertestuali nel quadro di una genesi e di una storia redazionale profondamente condizionate, per entrambi, dalla congiura dei Pazzi, il drammatico evento storico che sconvolse la civiltà laurenziana con l'uccisione di Giuliano de' Medici. L'allargamento della ricerca ad altre opere di Pulci e Poliziano e all'evolversi nel corso del tempo dei loro rapporti consente inoltre di individuare ulteriori e insospettate affinità tra due intellettuali profondamente diversi per indole e cultura e contribuisce a illuminare alcuni momenti significativi delle varie stagioni culturali che la civiltà fiorentina conobbe negli anni di Lorenzo de' Medici. -
Biblioteche e saperi. Circolazione di libri e di idee tra età moderna e contemporanea
Il volume nasce dalla ricerca intorno alle 'Biblioteche filosofiche private in età moderna e contemporanea', condotta incrociando scienze del libro e studi di ambito filosofico. I saggi raccolti nel volume sviluppano una riflessione condivisa e interdisciplinare sul tema della circolazione libraria come fattore determinante per la circolazione delle idee. Due le prospettive di indagine adottate. La prima parte del volume guarda alle raccolte bibliotecarie, sia private che istituzionali, e al loro ruolo come crocevia di specifici percorsi conoscitivi. Nella seconda parte l'attenzione si sposta dalle raccolte ai singoli libri in quanto fonti veicoli di fonti e riferimenti molteplici, ora espliciti, ora più nascosti. -
Droghe e coloniali
Finalista al premio Viareggio-Rèpaci 2020, sezione PoesiarnPoesia per chi non legge poesia, i versi di Imbimbo vanno controcorrente rispetto al canone italiano contemporaneo: musicali, poco autobiografici, spesso ironici, corrosivi, drammatici in modica quantità. Moralista, attirato irresistibilmente dalla bêtise, discendente di Marziale e Flaubert, nipote di Flaiano, Imbimbo castiga i costumi, castigando gli stereotipi linguistici e la noia delle mode culturali del nostro tempo. Quando parla di sé cerca di farlo con distacco, quasi osservandosi dall'esterno. L'aulico si accosta così al quotidiano, l'antico al contemporaneo. Leggendolo, si avverte che si diverte e vorrebbe divertire ma, al tempo stesso, graffiare, urtare, invitare, per quanto possibile, alla riflessione sui nostri vezzi e i nostri vizi. Presentazione di Paolo Di Paolo. -
Libro de la emendatione et correctione dil Stato christiano
Nel 1533 usciva a Strasburgo, presso Georg Ulricher, un piccolo testo in ottavo dal titolo ""Libro de la emendatione et correctione dil Stato christiano"""". Non era una semplice traduzione del ben più noto """"An den Christlichen Adel deutscher Nation"""", che Martin Lutero aveva pubblicato tredici anni prima, ma ne era un deciso rimaneggiamento, caratterizzato da una marcata libertà di resa rispetto all'originale e dalle numerose interpolazioni che amplificavano i toni polemici e ponevano al centro della denuncia la situazione ecclesiastica italiana. Chi lo aveva commissionato e tradotto, e a quale pubblico era destinato? Si offre in questo volume un'edizione critica del """"Libro de la emendatione et correctione dil Stato christiano"""" ricostruendone le divergenze rispetto dall'originale tedesco e dando voce alla sensibilità religiosa e agli obiettivi teologici ultimi del suo traduttore. Un'ampia introduzione ricompone tutti gli indizi relativi alla genesi e alla ricezione di questo testo centrale per la diffusione della Riforma in Italia nella prima metà del Cinquecento, a partire soprattutto dal contesto veneziano."" -
La filosofia di Francesco De Sanctis
Il volume raccoglie scritti vecchi e nuovi, editi e inediti sulla ""filosofia"""" del grande critico e storico della letteratura italiana, Francesco De Sanctis (1817-1883). Contrariamente alle interpretazioni forse prevalenti nella vasta bibliografia desanctisiana, l'autore ricostruisce l'originale """"filosofia"""" del critico e storico della letteratura italiana, e ritiene che De Sanctis rilegga la settecentesca tradizione napoletana storico-filosofica, da Vico a Cuoco, alla luce della grande poesia di Manzoni e Leopardi. Per questo, conclude l'autore, De Sanctis deve essere considerato come un autentico filosofo, non sistematico, ma filosofo capace di individuare il nesso fondante di ideale e reale."" -
De Deo et eius attributis
Il De Deo et eius attributis (1630) di Johann Crell viene presentato per la prima volta in versione moderna, corredato di un'introduzione storico-critica, e di un apparato di note. Il De Deo è il trattato teologico più completo e agguerrito mai scritto da un sociniano, e come tale fu presto riconosciuto anche da molti avversari. Mentre si riallaccia a Fausto Sozzini per la definizione di Dio e dei suoi principali attributi, Crell se ne distacca per l'assunzione che dell'esistenza di Dio si possa avere cognizione certa anche per via meramente naturale, senza il supporto della rivelazione. Agli atei egli propone un ventaglio di argomenti, centrato su un finalismo globale, possibile obiettivo poi della critica spinoziana. Rispetto ad Aristotele, apporta alcune correzioni determinanti: la finalità della natura, ai suoi vari livelli, è frutto di una deliberazione, da parte di un unico ente supremo, che sul mondo a cui ha dato forma detiene un potere assoluto. Con gli uomini tuttavia Dio interagisce continuamente e variamente, secondo giustizia e benignità. -
Avanguardia a più voci. Scritti per Jacqueline Risset
Intellettuale molto influente a partire dagli anni Sessanta, Jacqueline Risset ha sperimentato le molteplici voci dell'avanguardia con spirito poliedrico e di continua ricerca: dalla critica letteraria a quella d'arte, dalla teoria della letteratura alla storia, dalla politica al cinema. Amici, interlocutori e colleghi l'hanno voluta ricordare con scritti e interventi di varia natura, che ne mettono in luce i diversi aspetti dell'agire culturale, in questo volume progettato e realizzato dalla felice sinergia tra l'Associazione Archivio Risset Todini e la Fondazione Camillo Caetani. -
La risata dell'invisibile
Alcune decine di persone si danno convegno per una settimana di ritiro in un antico monastero, lontano dalla convulsa vita cittadina. Ognuno di loro si porta dietro il peso di esperienze dolorose. Nei loro cuori abita il malcontento. Tra accuse e ammissioni di colpa, si materializza davanti al lettore lo scenario attuale del mondo, che Maffeo non si limita a descrivere, ma sottopone a severo giudizio morale. Lo scrittore non fa sconti quando si tratta di stigmatizzare le derive del potere, la manipolazione delle coscienze, la corruzione e le ingiustizie sociali; ma non cede alla sfiducia, non si abbandona neanche un momento al pessimismo della volontà. «Il male sfregia e mutila, non è una favola. L'orco esiste»: nessuno lo ignora; ma bisogna combatterlo. «I cristiani possono mutare il corso della storia». A movimentare il ritiro, entra in scena un personaggio, il quale cerca con ogni mezzo, a suon di battute sardoniche e di azioni eclatanti e spaventose, di turbare i partecipanti, sconvolgendo il programma. Il solito guastafeste? No: è molto, molto di più... -
I manoscritti di Francesco Ciceri nella Biblioteca Ambrosiana
La collezione di manoscritti appartenuta all'umanista Francesco Ciceri (Lugano 1527 - Milano 1596) confluì quasi integra nella erigenda Biblioteca Ambrosiana tra il 1603 e il 1604 per volere del cardinale Federico Borromeo. Una volta giunti nell'Ambrosiana, i codici furono separati tra loro e ricevettero una collocazione indistinta, funzionale alla Biblioteca. Proseguendo le indagini di Remigio Sabbadini e di Mirella Ferrari, l'autore ha condotto lo spoglio di tutto il patrimonio manoscritto dell'Ambrosiana per ricostruire la collezione di Ciceri in modo completo, sulla scorta delle note di acquisizione, delle postille e delle annotazioni del primo Prefetto dell'Ambrosiana. Si tratta di una delle più importanti biblioteche acquisite dalla istituzione borromaica; i manoscritti hanno contenuto soprattutto letterario latino, italiano e greco, ma anche scientifico, e sono quasi tutti di origine milanese o lombarda. La prima parte del volume presenta la biografia di Ciceri e la sua produzione letteraria; la seconda descrive in modo puntuale la collezione di manoscritti, nonché gli autografi e le copie delle opere dell'umanista; seguono le schede di tutti i codici. -
Le vie della cittadinanza sociale in Europa (1848-1948)
La cittadinanza sociale viene spesso identificata con le politiche di Welfare che hanno caratterizzato le democrazie dell'Europa occidentale nella seconda metà del Novecento. In realtà, si tratta di qualcosa di più ampio e complesso, la cui genesi risale all'Ottocento. Attraverso un'analisi comparata, il volume segue le tracce delle diverse vie nazionali alla cittadinanza sociale lungo un secolo denso di traumi e trasformazioni. Gli interventi che scandiscono il volume costituiscono un mosaico di momenti esemplari, in cui l'eterogeneità delle singole tessere non esclude uno sfondo comune alle esperienze statuali prese in esame: Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna. A dispetto dei luoghi comuni, la lettura del libro ammonisce a non sottovalutare quanto siano radicati nel tempo, dunque persistenti, i vincoli di riconoscimento e fedeltà all'interno della forma Stato. Se la sfida dell'Europa, oggi più che mai, è quella di trascendere i limiti nazionali per garantire una cittadinanza più piena e soddisfacente, la consapevolezza storica è un'arma indispensabile per evitare errori e facili illusioni. -
Identità nobiliare tra monarchia ispanica e Italia. Lignaggi, potere e istituzioni (secoli XVI-XVIII)
L'aristocrazia di antica stirpe e i nobili di più recente origine contribuirono alla costruzione di una comune identità nobiliare che perdurò nei secoli XVI, XVII e XVIII, nell'ambito di un esteso spazio di interazione costituito dai territori delle possessioni europee e ultramarine della monarchia ispanica, dell'Italia spagnola e filospagnola. I sedici saggi che formano questo volume indagano le molteplici strategie, pratiche e strumenti che permisero la costruzione di una comune identità nobiliare europea, offrendo - sotto diversi punti di vista - un inedito sguardo complessivo, utile a comprendere i processi di creazione e affermazione di questo comune sentire che permise, durante l'età moderna, il trionfo della nobiltà e dei suoi modelli politici, sociali, istituzionali. -
Cardinale Branda Castiglioni legato pontificio e mecenate della cultura
Il card. Branda Castiglioni fu figura di rilievo particolare nella cultura lombarda del Quattrocento per avere importato novità umanistiche nella pittura a Castiglione Olona e per avere sviluppato con ottica europea le scuole ecclesiastiche; come cardinale, nel Concilio di Ferrara-Firenze si spese per la riunificazione delle Chiese cristiane. Basandosi su nuovi documenti, reperiti in archivi di varie città, e sullo studio di codici, Foffano ha potuto illustrare molte vicende biografiche del cardinale e ricostruire l'ambiente familiare, studiando vita e cultura dei suoi nipoti. Emerge così il profilo di un uomo infaticabile nell'azione politica e nella riforma religiosa, attento alla cultura giuridica e a quella umanistica, all'istruzione dei chierici tanto nella sua pieve di Castiglione Olona, quanto nel collegio universitario da lui fondato a Pavia. Il volume raccoglie dodici contributi pubblicati nell'arco di circa cinquant'anni, che insieme tracciano un profilo biografico di Branda, i suoi rapporti con i Medici, le sue legazioni in Europa, offrendo in fine l'orazione funebre che ne pronunciò il nipote Guarnerio.