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Disorganici. Maestri involontari del Novecento
«Se l'insegnamento è soprattutto oralità, come può il maestro parlare al discepolo se non lo conosce? Probabilmente quel ""faccia a faccia"""" si può ricreare attraverso lo stile dell'autore. (...) Quando leggo Camus, Orwell, Simone Weil, Nicola Chiaromonte, Carlo Levi o Pasolini - alcune grandi figure di irregolari del '900, potremmo dire maestri assai poco disciplinati, intellettuali più dilettanteschi che specialistici - sento che si rivolgono proprio a me. Perché? Probabilmente perché il loro stile ha a che fare, sia pure indirettamente, con la poesia, con una soggettività esibita, con un pensiero emotivo»."" -
La meraviglia
«Le frontiere della poesia sono la meraviglia e il silenzio. La meraviglia giace alla fonte della creazione poetica e alla fine dell'atto poetico, quando l'opera di poesia passa attraverso la vista, l'udito e l'animo del lettore». La meraviglia si trova al fondo di ogni apprensione del mondo, è il movimento originario del sapere, la leva da cui tutto ha inizio. Piero Boitani e Peter Dronke ne hanno catturate le forme, guidandoci in un'esplorazione dell'idea che ancora oggi, per noi come per Platone, è il presupposto silenzioso di ogni cultura viva e vera. -
La storiografia della nuova Italia. Vol. 1: Introduzione alla storia della storiografia italiana.
Primo dei tre volumi della Storiografia della nuova Italia - ultima impresa storiografica di Giarrizzo che ad essa lavorò per oltre un trentennio -, densa per contenuti, erudizione e questioni, l'Introduzione attraversa due secoli di storiografia italiana ed europea. Dedicata al lungo Ottocento italiano, la narrazione autorevole di Giarrizzo parte dalle radici settecentesche del pensiero storiografico riconsegnando generazioni di storici al loro alveo di provenienza regionale e studiando la genesi del loro pensiero e dei modi con cui affrontarono il tema della nazione e della libertà. Per muovere poi, in uno scambio proficuo perché non unidirezionale, a una prospettiva europea che dissolve lo schema originario della storiografia nazionale. Una rilettura complessa vissuta come debito morale verso sé stesso, verso la generazione dei propri maestri, verso il senso del proprio mestiere che rimase per Giarrizzo, innanzitutto, ineludibile mandato civile. -
Azimuth. Vol. 12: Technology and the sublime-Tecnologia e sublime.
Il volume intende esplorare il rapporto tra sublime e tecnologia da una prospettiva storica ed epistemologica. Durante il XIX e il XX secolo, il concetto di sublime si è gradualmente esteso passando dalla natura e dalle forze naturali alla tecnologia e ai suoi prodotti. Si può dunque parlare di un superamento del sublime naturale da parte del sublime tecnologico o di una loro co-esistenza? Il volume raccoglie i contributi di studiosi che suggeriscono modi diversi di interpretare le molteplici relazioni tra umanità, tecnologia e natura. -
Bollettino del Centro di studi vichiani. Vol. 48
Fondato da Pietro Piovani nel 1971, è diretto da Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Giarrizzo e Fulvio Tessitore. Viene pubblicato dalla casa editrice dal 2007. Di impostazione interdisciplinare, pubblica ricerche filosofiche, storiche, erudite, volte a promuovere sia la conoscenza del pensiero di Vico e dell'età vichiana, che l'indagine sulla presenza ed influsso di Vico nel pensiero italiano ed internazionale. La rivista ha cadenza annuale, e comprende articoli, note, schede, recensioni, avvisi bibliografici, notizie e materiali vichiani. -
Satire
Realizzato grazie alla stretta collaborazione di diversi autori, il volume offre una nuova edizione commentata delle Satire di Ludovico Ariosto. Testo capitale del Rinascimento italiano, avviate nel 1517, all'in-domani del primo Furioso, le Satire rappresentano uno straordinario esperimento di ripresa della tradizione classica, anzitutto di Orazio, e insieme di intreccio di quelle memorie con il contesto dell'Italia contemporanea, tra la Ferrara degli Este e la Roma dei papi Medici. Nell'opera Ariosto sperimenta una nuova voce d'autore, con bruschi cambi di tono tra le filigrane letterarie e i particolari di gusto realistico, e orchestra un gioco ambiguo di autorappresentazione e di ironia entro un macrotesto ancora difficile da leggere, soggetto a diverse interpretazioni. Per dare conto di questa ricchezza di elementi, si è deciso di affidare ciascuna satira alla presentazione e al commento di uno studioso diverso, aggiungendo saggi di taglio trasversale sulla tradizione del testo e su alcuni elementi qualificanti dell'opera (i precedenti classici e quelli quattrocenteschi, la lingua e lo stile). Ne risulta una lettura a più voci e a più livelli, tesa a cogliere la complessa stratificazione del capolavoro ariostesco. -
Atti e memorie dell'Arcadia (2018). Vol. 7
Dalla fine dell'Ottocento l'Arcadia ha pubblicato una propria rivista, a periodicità irregolare, e con diversi cambi di titolature: 1) «L'Arcadia. Periodico mensile di scienze lettere ed arti» (1889-1897); 2) «Giornale arcadico. Rivista mensile di lettere scienze ed arti» (1898-1916); 3) «L'Arcadia. Atti dell'Accademia e scritti dei soci» (1917-1926); 4) «Atti dell'Accademia degli Arcadi e scritti dei soci» (1927-1941); 5) «Arcadia. Accademia letteraria italiana. Atti e Memorie», in tre serie (1948-1988/1989). Oggi l'illustre tradizione è rinnovata dal periodico annuale «Atti e Memorie dell'Arcadia», che propone articoli inerenti a tutte le discipline proprie del contesto culturale in cui la nostra Accademia si muove, dalla letteratura alle arti e alla musica. -
Rinascimento in mostra. La civiltà italiana tra storia e ideologia all'Esposizione Universale di Roma (E42)
Tra il 1935 e il 1940 visse la sua breve e incompiuta vita il progetto di un'Esposizione Universale da organizzare a Roma per l'anno 1942, ventennale della Marcia su Roma (E42). Fulcro di quel progetto, una ""Mostra della Civiltà Italiana"""", concepita sotto la guida di Giovanni Gentile, avrebbe accompagnato il visitatore in un percorso trionfale dai primordi delle civiltà italiche alle glorie della Roma fascista. Alcuni studiosi (Antonio Baldini, Giuseppe Caraci, Armando Sapori) e alcuni giovani cresciuti nell'ambiente dell'Enciclopedia Italiana e degli Istituti romani (Antonio Geza de Francovich, Federico Chabod, Delio Cantimori) presero parte alla raccolta dei materiali espositivi della mostra in cui ruolo centrale avrebbe dovuto avere la sezione dedicata al Rinascimento. Naufragato il progetto in seguito allo scoppio del secondo conflitto mondiale, ciò che ci resta di questa sezione della mostra ci dice molto di una stagione assai feconda di riflessione storiografica italiana e internazionale sul Rinascimento, e più in generale sui tragici rischi intellettuali ed etici di un troppo spregiudicato e ideologico 'uso pubblico' della storia. Prefazione di Guido Abbattista."" -
Filologia interpretativa
L'aggettivo presente nel titolo di questa raccolta di saggi mette in primo piano quello che dovrebbe essere lo scopo fondamentale della filologia. L'interpretazione non è solo al servizio del commento, ma può e deve rivolgersi, con modalità diverse da quelle della critica intuitiva o anche di altre branche della stessa filologia, all'intelligenza locale e complessiva delle opere, contribuendo al contempo, ove sia il caso, alla messa a punto del testo. Eppure nella tradizione degli studi all'acribia e al rigore di alcune pratiche non ha corrisposto, il più delle volte, un pari impegno esegetico e nemmeno un adeguato interesse per l'interpretazione, senza la quale è impossibile ridurre o annullare la differenzialità, non soltanto linguistica, che presentano le opere del passato. D'altro canto, se rovesciamo la prospettiva e ci mettiamo dal punto di vista della teoria letteraria, è solo alla filologia che può essere affidata la responsabilità che ogni interpretazione comporta. -
Vita sociale e mentalità religiosa in Basilicata. Istituzioni ecclesiastiche, santità e devozioni (secoli XVI-XX)
Come si presentavano la società e la mentalità religiosa nella Basilicata d'Antico Regime e come sono cambiate nel passaggio all'età contemporanea? Quale ruolo vi hanno svolto le istituzioni ecclesiastiche, gli ordini religiosi e le confraternite? Sono ancora valide la 'sentenza' di Levi che Cristo si è fermato a Eboli e la tesi del «familismo amorale» di Banfield per comprendere l'arretratezza meridionale? A queste ed altre domande cerca di rispondere questo volume, attraverso una approfondita indagine storica su una regione per certi versi ancora poco esplorata. Prefazione di Jean Delumeau. -
Tra storia della pietà e sociologia religiosa. Gabriele De Rosa e la religiosità delle plebi rurali
Gabriele De Rosa ha inaugurato, alla fine degli anni Sessanta, una nuova storiografia: la storia sociale e religiosa, che rompeva con gli schemi della tradizionale storia ecclesiastica, preoccupata quasi esclusivamente delle istituzioni e delle élite clericali, dei grandi problemi teologici, nonché dei rapporti tra Stato e Chiesa, ma dimentica del tutto della grande massa dei fedeli che era in fondo la destinataria di prescrizioni e divieti provenienti dai vertici della Chiesa universale e locale. De Rosa ha infatti percorso una «via italiana» tutta sua della storia religiosa, nella quale la dimensione sociale ha un posto di rilievo, di pari dignità. Compulsando le fonti ecclesiastiche, specialmente quelle conservate negli archivi ‘periferici’, con i suoi studi e le sue ricerche ci offre una visione d'insieme, complessa, della società religiosa in età moderna e contemporanea, in un rapporto dialettico fecondo tra la dimensione istituzionale e quella popolare, tra strutture ecclesiastiche e vissuto religioso. -
Amorosi versi (Rhythmi vulgares)
Di Giovanni Antonio Romanello, rimatore padovano del XV secolo, si conserva oggi un gruppo di venticinque sonetti, la cui tradizione è rappresentata da nove testimonianze principali, sette manoscritte e due a stampa. A partire dallo spoglio dei testimoni e dal lavoro di collazione che ne è conseguito, il volume costituisce la prima edizione critica di questo ""canzoniere"""". Il testo è corredato da un commento esegetico che interpreta l'opera collocandola nel panorama lirico del secolo """"senza poesia""""."" -
L' album amicorum Caetani e le sue immagini. Aristocrazia germanica e viaggi di istruzione a fine Cinquecento
Gli album amicorum si diffondono nel Nord-Europa dalla metà del Cinquecento soprattutto fra studenti universitari di nobili famiglie in patria e nel corso della academica peregrinatio. L'album scoperto nell'Archivio Caetani a Roma è una presenza insolita in Italia dove dalla rarità dell'uso degli album deriva l'assenza dell'interesse collezionistico fortemente sviluppatosi altrove. Composto dal 1591 al 1601 a Padova, la cui università attraeva molti stranieri, l'album unisce, come è frequente, autografi, motti e citazioni con stemmi, figure in abito contemporaneo e scene di vita quotidiana quasi tutte relative a Padova e Venezia. L'indagine si concentra sulle immagini come peculiare settore della produzione artistica in piccolo formato che fiorisce in area germanica e fiamminga. Il loro esame mette in risalto il meccanismo di formazione dell'apparato figurativo dell'album, la circolazione dei modelli, l'importanza delle incisioni, la collaborazione di miniatori e calligrafi, il carattere di prodotto seriale. Più in generale sollecita nuove riflessioni sugli album anche come opere collettive realizzate da più artisti, spesso di qualità disuguale, nell'arco di molti anni e nello stesso tempo come frutti di committenza collettiva, poiché le immagini sono acquistate o commissionate sia dal proprietario dell'album che dai suoi amici. -
Il mestiere di scrittore. Conversazioni critiche
Moravia, Pratolini, Bassani, Cassola, Pasolini, Volponi, Ottieri, Roversi, Calvino sono i nomi che troviamo in questa serie di conversazioni critiche condotte tra gli anni Sessanta e Settanta da Ferdinando Camon, scrittore militante della letteratura: non secondo la modalità dell'intervista né quella del ritratto, ma più propriamente di una narrazione a due voci da cui emerga lo scrittore, la sua opera ma anche le sue letture, i suoi ricordi, la politica, le idee. Ne nasce di volta in volta una dichiarazione di poetica indotta, e perciò soppesata, meditata, esatta, che non risente a una lettura attuale del tempo trascorso, ma è anzi ancora verificabile nell'eredità letteraria lasciata da ognuno di questi maestri. -
Storia del gallo Sebastiano
«La vicenda è quella di un galletto venuto fuori da un uovo in esubero. L'uovo numero tredici di una covata solitamente di dodici, allungato, storto, strano. E lui è pure così: non somiglia agli altri; ogni movimento è un guaio, ogni gesto un disastro. Goffo, disordinato, distratto. Ma soprattutto, libero» - Paolo Di Paolo, La Repubblica«Si può ricavare una ""morale"""" antifascista dalla storia dell'irrequieto Sebastiano, tredicesimo di una covata che avrebbe dovuto essere, abitualmente, di dodici uova. L'avventuroso galletto è l'imprevisto, l'irregolare, il fuori schema che terrà fede all'originalità della sua nascita fuggendo avventurosamente nel mondo, alla scoperta dell'altro, con una forte propensione per l'insolito e per l'esotico, mettendosi alla prova in cento incontri e in cento esperienze» (dalla prefazione di Goffredo Fofi) Età di lettura: da 9 anni."" -
Sarò bella e vincente. Le lettere di Eleonora Duse al conte Giuseppe Primoli
Il volume presenta le lettere scritte da Eleonora Duse al conte Giuseppe Primoli fra il 1882 e il 1921. Il prezioso carteggio in gran parte inedito è costituito dalle oltre trecento lettere, inviate dall'attrice al conte. L'introduzione delinea da un lato le due personalità della Duse e di Primoli, le loro vicende biografiche e la relazione che li ha uniti per quarant'anni, dall'altro mette a fuoco gli ambienti dell'arte, della letteratura, del giornalismo e soprattutto del teatro negli anni a cavallo fra Otto e Novecento. Sullo sfondo del carteggio compaiono l'Italia e la Roma post-unitaria e ""bizantina"""", la Parigi della Belle Époque, gli anni della Prima guerra mondiale. Le lettere sono accompagnate da una premessa che chiarisce gli eventi evocati e i nomi citati, conducendo il lettore a contatto con il mondo della celeberrima attrice e quello del conte Primoli, connotato dal cosmopolitismo, dalla passione per la fotografia e dal suo retaggio napoleonico."" -
Astonishment. Essays on wonder for Piero Boitani. Ediz. italiana e inglese
Il naturale desiderio di conoscenza dell'uomo è la radice prima della meraviglia alla quale Aristotele riconduce l'origine della filosofia, della scienza e della poesia. La gioia particolare che deriva dal conoscere e dal meravigliarsi è assai maggiore, scrive Tommaso d'Aquino, quando deriva dal desiderio suscitato dalla consapevolezza della propria ignoranza e si scoprono cose nuove, verità prima sconosciute. Sono idee fondamentali per comprendere l'evoluzione del concetto di meraviglia che nel tempo si è aperto ad altri significati fino ad includere mirabilia e miracoli, e ad altre passioni, quali la sorpresa, lo stupore, la paura. I saggi raccolti in questo volume seguono le diverse ramificazioni dell'idea di meraviglia nei vari campi del sapere, dalla Bibbia alla letteratura, dalla fisica alla storia e alla filosofia, dall'antichità fino all'epoca contemporanea, a dimostrare la complessità di un'idea che fin dalle origini dell'umanità ha occupato un posto centrale nelle pratiche della conoscenza umana. -
Una confraternita femminile a Roma. La Compagnia di Sant'Anna nella chiesa di S. Pantaleo tra XVII e XVIII secolo
Rari sono gli studi sulle confraternite di età moderna composte esclusivamente da donne. La Congregazione di Sant'Anna sorse nel 1640 presso la chiesa di San Pantaleo a Roma su iniziativa di Giuseppe Calasanzio, già fondatore degli scolopi. Il sodalizio fu aperto all'ammissione di donne di qualsiasi ceto sociale, laiche o religiose, ed ebbe tra i suoi scopi il culto alla Madre della Vergine ma anche l'assistenza a vedove povere, ragazze 'pericolanti', prostitute e neofite. Sebbene sottoposte al controllo del padre generale degli scolopi e del cardinal vicario di Roma, le 'sorelle' di Sant'Anna dimostrarono una forte volontà di gestire autonomamente la propria confraternita, ricoprendo cariche importanti, occupandosi dell'organizzazione delle attività, e votando risoluzioni da mettere poi in pratica, attraverso un continua negoziazione con le autorità maschili deputate a supervisionarle. Prefazione di Blythe Alice Raviola. -
Viandante nel Novecento. Thomas Mann e la storia
Il volume affronta il rapporto di Thomas Mann con la storia, nei suoi molteplici significati e nelle sue diverse stratificazioni: dal piano biografico (la vita di Mann tra Germania, Europa e America e il suo significato simbolico) a quello della concezione storica del grande scrittore lubecchese (mito, primitivismo, umanesimo notturno). A emergerne è la figura di Mann come interprete della crisi del Novecento, un'epoca divisa tra sviluppo tecnico-scientifico e regressi politici atavistici. Thomas Mann è il grande 'cercatore' dell'umano in un mondo ormai disumanizzato, il viandante costretto a percorrere le strade aspre e difficili del paesaggio spirituale novecentesco. -
Modena estense. La rappresentazione della sovranità
La dinastia estense, dopo l'umiliazione patita con la perdita di Ferrara, riuscì a riaffermare la sua autorità e il suo prestigio grazie a un impegno straordinario nel promuovere un modello 'eroico' di principe, grande condottiero e splendido patrono delle arti. Modena estense ricostruisce la rinascita della sovranità degli Este, a partire dall'esempio di Francesco I e fino alla caduta del Ducato, attraverso una lettura delle sue rappresentazioni, dalle difficoltà di inizio '600 alla retorica delle celebrazioni dinastiche otto e novecentesche. Letteratura, erudizione, arti figurative, diplomazia, propaganda politica e religiosa, concorrono ugualmente a definire l'immagine pubblica del principe e del suo casato.