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Virgo et Sacerdos. Idee di sacerdozio femminile tra Ottocento e Novecento
A partire dalla ricostruzione del culto alla 'Virgo sacerdos', il saggio propone uno studio su forme devozionali, ricerca spirituale, simbologie e pratiche di vita religiosa che a cavallo tra '800 e '900, soprattutto in Francia e Italia, hanno posto il problema del ruolo femminile nel sacerdozio cattolico, anticipando elementi del dibattito attuale. Insieme alla vicenda dell'indagine inquisitoriale cui fu sottoposto il piccolo ordine contemplativo delle Figlie del Cuore di Gesù della Deluil Martiny, il saggio tematizza esplicitamente la necessità del soccorso femminile di fronte all'inadeguatezza maschile nell'esercizio dei ministeri sacri, e mostra anche su questo piano un protagonismo femminile che resta in buona parte ancora da approfondire. -
Tradizione e restaurazione. Haller, Eckstein, Giuliano, Stahl, Bauer
Sostiene Adolfo Omodeo, in apertura de La cultura francese nell'età della Restaurazione, che la fioritura intellettuale di quell'epoca abbia avuto per la formazione della coscienza europea un'importanza per nulla inferiore a quella del secolo dei Lumi, del quale quei movimenti spirituali sono visti per il solito alla maniera di un controcanto e come tali guardati con simpatia o antipatia. E non vi è storia del pensiero politico e dei partiti politici moderni che non si senta tenuta a prendere le mosse volente o nolente da quegli anni, quando le lacerazioni causate dalla rivoluzione francese cominciarono ad assumere connotati istituzionali e ideologici destinati a segnare la vita politica non soltanto europea fin nel secolo XX inoltrato e ancora presenti al nostro senso comune odierno. Gli studiosi del conservatorismo, in particolare, assumono perlopiù di dover risalire fino ad allora per ricavare l'atto di nascita della corrente di pensiero così denominata. Fino a che punto, tuttavia, ciò corrispondesse alla sensibilità e consapevolezza di protagonisti e ausiliari di quel parto, fino a che punto la loro determinazione a contrapporsi al secolo della rivoluzione non fosse altresì accompagnata dal sentimento di una sotterranea continuità con il passato, è materia degna di discussione e approfondimento. È quanto qui si è cercato di fare tramite un lavoro di scandaglio condotto su singoli esponenti (solo figurati nel caso di Giuliano l'Apostata, inteso come eroe regressivo) della riflessione soprattutto di area tedesca fra il 1815 e il 1848. -
Umanità contesa. L'apologetica di Giambatista Roberti contro il «filosofismo»
Le Annotazioni sopra la Umanità del secolo decimottavo (1781) del gesuita bassanese Giambatista Roberti (1719-1786) evidenziano un tratto fondamentale dell'apologetica settecentesca: l'offensiva cattolica contro l'emancipazione dell'uomo attraverso se stesso proposta dagli illuministi. Di fronte alla diffusione del «filosofismo», Roberti intendeva ricondurre il sentimento di «Umanità» nell'alveo della carità cristiana. Le Annotazioni erano una risposta all'articolo Humanité dell'Encyclopédie e, più in generale, all'umanesimo degli illuministi inscritto nella finitezza terrena dell'uomo, dei suoi inviolabili diritti naturali. La Lettera sopra i Negri, pubblicata da Remondini insieme alle Annotazioni nel 1786, era una sorta di capitolo aggiuntivo di questa contesa sull'«Umanità» tra cattolicesimo e Lumi: Roberti contrapponeva all'antischiavismo dei philosophes l'esortazione ad «ammaestrare nel Cristianesimo» gli schiavi africani trasportati nelle colonie europee in America. A partire dai temi discussi nelle Annotazioni e nella Lettera sopra i Negri, il volume propone un'indagine sulla genesi e sullo sviluppo dell'apologetica di Roberti contro il «filosofismo». Il saggio è corredato dall'edizione commentata dei due testi. -
Tramutazioni dell'Orlando furioso. Sulla ricezione del poema ariostesco
All'indomani della pubblicazione dell'Orlando furioso si sviluppa rapidamente in Italia una vasta produzione editoriale costituita da libelli, per lo più anonimi ed economici, che riassemblano varie parti del poema soprattutto sotto forma di tramutazioni, ossia poemetti in cui gli endecasillabi di un'ottava ariostesca vengono riutilizzati come versi conclusivi di altrettante stanze tese a dilatare il senso dell'ottava originaria. Tali testi di carattere spiccatamente popolareggiante spesso sono sopravvissuti soltanto in singoli esemplari a stampa o in miscellanee manoscritte. A tutt'oggi manca un'organica trattatazione delle differenti forme di riscrittura cui il Furioso è diffuso sul mercato editoriale tra '500 e '600: il presente volume intende colmare tale lacuna, offrendo una dettagliata analisi e un'antologia filologicamente attendibile di tali riscritture che molto spesso offrono interessanti interpretazioni del poema originario. -
La carriera di Giovanni Aurispa al servizio della curia. Da Eugenio IV a Callisto III
Giovanni Aurispa (1376-1459), siciliano di Noto, formatosi a Napoli sotto Martino II, uno dei primi viaggiatori verso l'Oriente (nel 1413 a Chio, nel 1422 a Costantinopoli, e poi in viaggio al seguito dell'imperatore Giovanni Paleologo), fine conoscitore della lingua greca che insegnò a Lorenzo Valla, professore di greco nel 1425 presso lo Studio fiorentino, traduttore dal greco, scopritore durante il Concilio di Basilea di sconosciuti testi latini, visse presso la corte della famiglia d'Este a Ferrara, ma ebbe modo di muoversi tra Napoli, Roma e Firenze, dove tra l'altro partecipò al Concilio. Fino a oggi sono rimasti nell'ombra i suoi rapporti con i pontefici, di cui in alcune circostanze si dichiara segretario: il libro di Lucia Gualdo Rosa chiarisce e ricostruisce, attraverso la pubblicazione e la segnalazione di documenti inediti conservati presso l'Archivio Vaticano e presso l'Archivio di Stato di Roma, la carriera ecclesiastica di Aurispa, avvalendosi dei materiali raccolti dal marito, Germano Gualdo, come atto di affettuoso omaggio e ricordo. -
Le lettere greche del cardinal Bessarione
All'interno dell'Europa rinascimentale una figura emerge come baluardo e principale tramite della cultura greca in Occidente: è quella del cardinal Bessarione, l''ultimo bizantino', intellettuale, letterato, bibliofilo, punto di riferimento per tutti gli immigrati greci in Italia. Le lettere greche del Cardinal Bessarione è la prima monografia interamente dedicata alla collezione di epistole greche del cardinale: in essa trovano spazio nove saggi inediti, ognuno dei quali contiene una nuova edizione di una o più lettere greche, con traduzione italiana e note di commento. Non si tratta però solo di un'opera dedicata a Bessarione: grazie allo studio del suo epistolario nuova luce viene gettata sulle vicende di suoi illustri corrispondenti, come Giovanni Eugenico e Giorgio Gemisto Pletone. Inoltre, la grande ricchezza di contenuti rende le lettere di Bessarione una fonte importantissima per gli studi riguardanti la filosofia, la politica e la storia tardobizantine, la storia dei manufatti librari e la fortuna dei classici nell'Umanesimo italiano. -
Xenophontea. Nuovi studi sulla tradizione e sul testo della Costituzione degli spartani
Ciascuno dei passaggi attraverso i quali un’opera antica ci è giunta ha lasciato tracce che ci informano sugli ambienti e i mezzi materiali che ne hanno assicurato la trasmissione e sugli strumenti interpretativi che ne hanno mediato la lettura (estratti, scoli, traduzioni). Di primario interesse per la storia della cultura, queste tracce sono però anche veli che si sono depositati sul testo e che l’editore deve riconoscere e, se possibile, rimuovere per recuperare il dettato nella forma e nell’interpretazione il più possibile vicina a quella intesa dall’autore. Questo volume intende aggiornare e completare – e nel caso correggere – lo studio che Davide Muratore dedicò alla tradizione manoscritta medievale della Costituzione degli Spartani nel 1997. L’indagine – basata su una rinnovata collazione della quasi totalità dei testimoni e su una ricognizione sistematica delle precedenti edizioni e degli studi critico-testuali – viene estesa alla tradizione papiracea, alla tradizione indiretta e al lungo percorso della tradizione a stampa che ha condotto il testo alla forma nella quale appare nelle edizioni oggi in uso. L’edizione della versione dell’Anonimo Vaticano completa il panorama delle traduzioni latine umanistiche disponibili a stampa. Un capitolo è infine dedicato alla discussione di un’ampia serie di loci critici. -
Le accademie a Roma nel Seicento
Entro una fase di complessiva ripresa, a livello europeo, degli studi sul fenomeno culturale delle accademie nella prima età moderna, il convegno internazionale di studi di cui qui si presentano gli esiti, ha inteso svolgere un approfondimento mirato su alcuni dei consessi più importanti attivi a Roma nel XVII secolo. Muovendo dall'esperienza straordinariamente ricca degli Umoristi e giungendo fino alle prime riunioni dell'Arcadia, si è provato a rileggere attraverso il filtro delle prassi accademiche la complessa e dinamica situazione della Roma seicentesca. I singoli saggi ripercorrono pertanto la storia delle principali accademie e affrontano alcuni temi essenziali, con l'obiettivo di definire in maniera più puntuale, grazie a testi e documenti inediti o poco noti, le azioni del mecenatismo, diverse nel succedersi dei pontificati, e poi ancora le sodalità culturali e le relazioni tra le diverse arti che animarono la vita culturale romana nelle stagioni del primo e del tardo Barocco. -
Poetica pre-platonica. Testimonianze e frammenti
La ""Poetica pre-platonica"""" costituisce un unicum nel panorama degli studi di letteratura greca. Pubblicata nel dicembre del 1963, ma già pronta per le stampe nel 1958 - quando l'autrice aveva solo 27 anni - rimane ancora oggi un'opera insostituibile. Giuliana Lanata ebbe l'ardire di affrontare un'impresa decisamente problematica: rintracciare, riunire e commentare i disiecta membra delle idee di poetica e di concezione della poesia reperibili in autori (ovviamente i più svariati) anteriori a Platone. Il risultato è in questo volume, da decenni fuori commercio e quindi introvabile, ma per contro tuttora consultatissimo. Riportarlo in vita con una nuova edizione, a disposizione di studiosi e appassionati del mondo classico, rappresenta un vero e proprio dovere civile e culturale. Introduzione alla nuova edizione di Enrica Salvaneschi. Con un'appendice di Franco Montanari."" -
Ritorni difficili
Sono tutti «ritorni difficili» quelli tracciati da Barbara Graziosi e Alessandro Barchiesi: dal nostos per eccellenza, quello odissiaco, alla diaspora di Greci e Troiani nella Alessandra di Licofrone, alla ricostruzione spettacolare della vicenda di Ulisse nell'Eneide, fino alla splendida nuova veste nei sonetti di Foscolo. Al paradigma del ritorno guarda pure Apuleio, nelle Metamorfosi, pervase da «questo senso costante di transizione e ricollocarsi». Narrazioni sospese tra 'restare' e 'partire', che sono anche un 'viaggio' tra letteratura antica ed esperienza contemporanea. -
Poesie
La scelta di Piero Gobetti di ospitare nelle sue edizioni una raccolta di poesie in dialetto pugliese può apparire eccentrica, ma si inscrive nel progetto di costruire una rete di intellettuali del Sud legati alla «Rivoluzione Liberale». Tra questi spicca Tommaso Fiore, che prese parte al fermento culturale di quanti intendevano la 'questione pugliese' come problema nazionale nel quadro di un federalismo democratico. Fu lui che mise in contatto il demopsicologo Filippo Maria Pugliese (1889-1956) con Gobetti e raccomandò la sua produzione poetica. Il libro non ebbe il successo editoriale atteso dall'autore, ma fu recensito calorosamente dallo stesso Fiore su «Conscientia» e destò l'interesse di Croce nella prospettiva di una storia della letteratura dialettale italiana. -
Carteggio 1914-1971
L'amore di Aldo Palazzeschi per le arti figurative risale agli inizi della sua esperienza poetica e si consolida negli anni delle avanguardie storiche grazie anche all'incontro con letterati e artisti che come lui aderiscono al movimento futurista. Un interesse che si trasforma spesso anche in sodalizio privato con i maggiori pittori e scultori del suo tempo, come nel caso della lunga amicizia che lo lega a Alberto Magnelli, di cui il carteggio offre una fondamentale testimonianza. Le 88 missive abbracciano infatti quasi l'interezza della vita dei due, dal 1914 al 1971. Entrambi fiorentini, Palazzeschi e Magnelli si conoscono fin dall'infanzia. Nel 1914 si recano insieme a Parigi, dove hanno modo di partecipare alla stagione d'oro di una «nobile intesa» tra artisti francesi e italiani che in quei giorni affollano i cafés di Montparnasse. Dopo il rientro a Firenze, le lettere ripercorrono le vicende dei due, attraverso le vicissitudini delle diverse carriere e delle diverse biografie - Magnelli è a Parigi dal 1931, Palazzeschi si divide tra Firenze, Venezia e Roma - dipingendo sullo sfondo il mondo culturale e intellettuale che li circonda. Pur nella distanza, il rapporto si mantiene vivo anche grazie ad alcune collaborazioni, come nel caso degli Scherzi di gioventù (1956), che contiene un ritratto del poeta eseguito da Magnelli nel 1928, o della pubblicazione nella collana «Immagini e testi» della M'arte Edizioni di una raccolta di poesie di Palazzeschi illustrate da due linoleografie del pittore, sotto un unico titolo, La passeggiata (1971). -
Novecento poetico americano
Lascito postumo, questo libro raccoglie in un solo corpo gli studi da Caterina Ricciardi inseguiti per anni nell'ambito del mondo della poesia americana, intendendo per «americana» sia la statunitense che la canadese, la caraibica e la postcoloniale, con l'inclusione della poesia generata, e ricreata, dall'isola di «Smeraldo», l'Irlanda, fino alle radici nella lingua che fu dell'impero britannico, resa canone permanente da autori inglesi come Keats e Shelley. Nato da recensioni e da interventi inediti a seminari, convegni, conferenze (da Amy Lowell a Robert Frost, da Elizabeth Bishop a Leonard Cohen e Susan Howe), ""Novecento poetico americano"""" è un esercizio saggistico per sua natura rapsodico che conduce ogni lettore, se anche si avvicini alla materia in oggetto per la prima volta, ad un sapere che viene ritrovato nel testo in modalità sempre contestuali, analitiche e di rispecchiamento del nostro presente."" -
Il colpo di Stato
Direttore del quotidiano milanese di orientamento democratico «Il Secolo», Mario Missiroli nel 1922 aderì incondizionatamente al manifesto che annunciava la nascita della «Rivoluzione Liberale». ""Il colpo di Stato"""", che Gobetti pubblicò nel 1924, dopo che l'autore era stato estromesso dal «Secolo» fascistizzato, riprendeva e sviluppava concetti già elaborati nella """"Monarchia socialista"""": la Corona non poteva «assistere indifferente al quotidiano franamento dello Stato liberale» e ben presto il dissidio col regime sarebbe stato inevitabile. Gli eventi successivi smentirono l'ipotesi sul ruolo di mediazione della monarchia e Missiroli, nell'ottobre 1925, mise nero su bianco una «conversione» al fascismo che per Gobetti determinò la rottura definitiva, resa pubblica sulla «Rivoluzione Liberale». Postfazione di Francesco Perfetti."" -
Pensare il confine. Vladimiro Zabughin tra Oriente e Occidente
Questo studio traccia la biografia intellettuale di uno dei più originali e meno esplorati esponenti del pensiero russo di primo Novecento: Vladimiro Zabughin (1880 - 1923), morto prematuramente in un incidente alpinistico. Uomo dal poliedrico talento: filologo, musicologo, storico dell'arte e della cultura, pensatore religioso, esperto conoscitore delle liturgie orientali, studioso d'iconografia e iconologia, lettore acuto di filosofi russi e curioso osservatore delle vicende politiche ed ecclesiali del suo tempo. Difficile ricondurlo nello spazio di una sola disciplina scientifica, ma forse la parola ""umanesimo"""" e, più precisamente, """"umanesimo cristiano"""" potrebbe racchiudere, lo sconfinato orizzonte della sua ricerca."" -
Archivio italiano per la storia della pietà. Ediz. italiana e spagnola. Vol. 33: Sante vive in Europa (secoli XV-XVI).
Il fascicolo si ricollega al celebre volume sulle Sante vive di Gabriella Zarri (1990), in cui l'autrice tracciava 14 profili di beate vissute nell'Italia centro- settentrionale tra la fine del '400 e la metà del '500, in un periodo di grave crisi della penisola, sconvolta dalle guerre, attraversata da correnti apocalittiche e fermenti di dissidenza religiosa, ma anche da empiti riformistici. In tale contesto storico si inserisce questo inedito protagonismo femminile, che fu uno dei fenomeni più originali e innovativi della religiosità italiana: l'esemplare esercizio delle virtù, la potenza taumaturgica, l'eccellenza dei carismi attirarono su queste donne la devozione popolare, ma anche l'attenzione dei principi. Attraverso l'analisi di alcuni casi esemplari, e alla luce delle più recenti acquisizioni storiografiche, questa raccolta di studi mira ad aprire una nuova riflessione comparativa su esperienze e correnti che meritano di essere analizzate e valutate in una prospettiva più largamente europea, sia per indicare alcune costanti che segnalare gli inevitabili mutamenti determinati da transizioni geografiche in ambienti e contesti politici e culturali differenti. -
Atti e memorie dell'Arcadia. Vol. 9
Fin dall'Ottocento l'Arcadia ha pubblicato una propria rivista, a periodicità irregolare, e con diversi cambi di titolature. Oggi l'illustre tradizione è rinnovata dal periodico annuale «Atti e Memorie dell'Arcadia», che propone articoli inerenti a tutte le discipline proprie del contesto culturale in cui la nostra Accademia si muove, dalla letteratura alle arti e alla musica. -
L' inquisizione e gli ebrei. Nuove ricerche
Il volume si occupa del rapporto tra tribunale dell'Inquisizione e mondo ebraico e raccoglie i contributi di diversi autori che hanno lavorato su fonti inedite e usufruito in primo luogo dei fondi resi disponibili agli studiosi dall'apertura dell'Archivio della Congregazione della Dottrina della Fede (Sant'Ufficio). Si tratta per lo più di ricerche in corso e comunque originali e nuove che, all'interno di un approccio diacronico di lunga durata, riguardano l'età tardo medievale e l'età moderna, allungandosi fino all'Ottocento. I lavori presentano problematiche di rilevante ricaduta sull'epoca contemporanea e perfino sul presente, dal momento che oggi stiamo assistendo a una ripresa violenta dell'antisemitismo, delle sue pratiche e del suo lessico. I saggi contenuti nel volume si soffermano su diversi argomenti: la 'svolta archivistica' che ha mutato la percezione e la rappresentazione dei rapporti tra ebrei e papato nella storiografia europea; le relazioni economiche degli ebrei e le dinamiche con i poteri ecclesiastici e civili; il paradigma della reclusione/segregazione/esclusione; la questione dei matrimoni misti; la filantropia degli ebrei italiani nell'Ottocento; la questione dei libri, della loro circolazione e della censura; il ruolo delle Case dei catecumeni nella funzione di controllo delle minoranze; la ripresa dell'attività inquisitoriale antiebraica nella Restaurazione. -
Lo spazio della commedia. Identità, potere e drammaturgia in Aristofane
Con la sua fantasia inesauribile, Aristofane è senza dubbio uno dei veri inventori del teatro europeo. Ma proprio la fantasia esplosiva di Aristofane ha impedito per molto tempo alla critica di considerare la sua produzione alla stregua di quella di autori ritenuti più seri e drammaturgicamente inquadrati. Questo studio si propone di offrire una nuova prospettiva sulla tecnica teatrale di Aristofane, a partire da un'indagine della gestione dello spazio scenico nelle sue commedie: non tanto una ricostruzione della messa in scena, ma un'interpretazione in chiave semiotica della creazione, diegetica e mimetica, dello spazio in cui si muove l'azione teatrale. Tramite una prospettiva aperta e comparata, il libro offre una nuova lettura di tutte le commedie superstiti, e una riconsiderazione complessiva e radicale del teatro di Aristofane: un teatro fondato interamente sullo scontro fra identità e poteri contrapposti, innescato dalla miccia formidabile dell'eroismo comico, capace di stravolgere, inventare e dominare. -
Citizenship under Pressure. Naturalisation Policies from the Late XIX Century until the Aftermath of the World War I
Nel periodo compreso tra la fine dell'800 e il primo dopoguerra gli ordinamenti statuali del continente europeo riformularono i presupposti identitari dell'appartenenza e le procedure per giustificarla. Dopo il crollo degli Imperi europei ed ottomano e le conseguenze della Prima guerra mondiale, stabilire la pertinenza di ciascun individuo rispetto al proprio Stato divenne una priorità. Gli stranieri e i migranti, così come le comunità israelitiche e altre minoranze linguistiche, etniche e religiose, furono le prime ad essere interessate da queste misure, e la divisione tra cittadini e non investì sia i paesi belligeranti, sia i neutrali. Sorte sulla duplice esigenza di risolvere problemi specifici e di regolamentare il regime dell'appartenenza in termini generali, le procedure introdotte ricorsero a criteri d'identificazione risultati spesso inadeguati, eppure destinati a particolare persistenza nei decenni successivi e, spesso, ancora presenti nella disciplina dei processi d'integrazione e dei fenomeni migratori. Attraverso l'analisi di casi di studio e grazie agli strumenti metodologici di una ""storia delle cittadinanze in pratica"""", si tenterà di far emergere i caratteri distintivi di questo processo e di ipotizzare almeno possibili modelli interpretativi.""