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Ricerche di storia sociale e religiosa. Vol. 91
Fondata nel 1972 da Gabriele De Rosa la rivista si è da sempre contraddistinta per l'approccio pluridisciplinare e la comparazione fra diversi contesti sociali, in una prospettiva d'indagine all'epoca del tutto inedita. -
Paths in free will. Theology, philosophy and literature from the late Middle Ages to the Reformation
Il volume prende in esame, con un approccio multidisciplinare, il dibattito in merito al libero arbitrio tra la fine del Medioevo e primi decenni del Cinquecento. Specialisti di storia del pensiero, storia della teologia ed italianistica conducono il lettore attraverso un gruppo ristretto ma significativo di casi di studio: dalla poesia lirica in volgare del Medioevo italiano (Sara Ferrilli) a Francesco Petrarca (Lorenzo Geri); dalla riflessione di Lorenzo Valla (Mariangela Regoliosi) alla sistemazione del dibattito del primo Umanesimo in Giannozzo Manetti (Stefano Baldassarri); per arrivare ad Erasmo da Rotterdam (Pasquale Terracciano, Christian Houth Vrangbæk) e Martin Lutero (Anders-Christian Jacobsen). La storia secolare di uno dei nodi caratteristici del pensiero e della cultura occidentale è dunque affrontata concentrando l'attenzione nel passaggio dalla nascita dell'Umanesimo agli albori della Riforma. Seguire il dipanarsi del dibattito sul libero arbitrio permette, infatti, di affrontare da una prospettiva privilegiata sia testi notissimi, come l'erasmiano ""De Libero Arbitrio"""", che contributi meno noti ma altrettanto significativi."" -
Archivio italiano per la storia della pietà. Ediz. italiana, inglese, francese e spagnola. Vol. 32: Pietà e guerre del Novecento-Piety and Wars in the Twentieth Century.
In questa raccolta di saggi gli autori intendono esaminare la dimensione cultuale espressa da diverse confessioni religiose durante le guerre in età contemporanea e si sofferma in particolare sulla relazione tra preghiera e guerra attraverso un approccio transnazionale e multi confessionale. -
Filosofe, maestre, imperatrici. Per un nuovo canone della storia della filosofia antica
Questo volume costituisce uno dei primi contributi italiani alla valorizzazione e inclusione delle donne filosofe dell'antichità nel canone filosofico tradizionale. Esso è costituito da una prefazione e da un articolo introduttivo, volti a illustrare lo status quaestionis sull'argomento, e da due parti. Nella prima vengono presentate le teorie di Platone e di Aristotele sulle donne e, nel caso di Platone, su una loro eventuale educazione filosofica. Nella seconda si trovano due articoli sulle Pitagoriche, che attualmente stanno suscitando grande interesse a livello sia nazionale che internazionale, e tre contributi su figure di donne, di cui due molto celebri anche per quel che hanno simbolicamente rappresentato nella tradizione successiva (Diotima e Ipazia) e una ugualmente illustre, ma la cui adesione alla filosofia epicurea è stata scoperta solo di recente: Pompeia Plotina, moglie dell'imperatore Traiano. Sono tutte donne accomunate dal fatto di essere state chiamate, fin dall'antichità, 'filosofe'. -
Religione e politica
"Religione e politica"""" di Vito Giuseppe Galati (1893-1968) ben rappresentava nella prospettiva di Gobetti la «funzione liberale» del popolarismo all'interno dello schieramento aventiniano. Rivalutando l'apporto dei cattolici - Gioberti, Manzoni, Rosmini, Capponi, Tommaseo, Balbo - al Risorgimento, il libro criticava il mondo liberale del dopoguerra e in particolare Giolitti per esser rimasto prigioniero di anacronistici «steccati» che avevano impedito l'affermarsi un'«ideologia di coalizione». D'altra parte, quella di Galati era anche una presa di distanze dall'iniziale collaborazione del PPI con Mussolini, un'indagine critica nella genesi della resistenza democratica del popolarismo. Il riconoscimento della distanza irriducibile tra cattolicesimo e ideologia mussoliniana, agli antipodi del «clerico-fascismo» che appoggiò il regime ed esiliò Sturzo, porterà Galati, unico ex-popolare, a essere attivo collaboratore del «Baretti» tra il 1925 e il 1928, dopo la morte del suo fondatore." -
Costazzurra
Critico teatrale sul «Baretti», fondatore, con Sergio Solmi e Giacomo Debenedetti, della rivista «Primo Tempo», Mario Gromo (1901-1960) si dedicò poi all'editoria e soprattutto al giornalismo e alla critica cinematografica. ""Costazzurra"""", in cui Prezzolini vide una promessa della letteratura italiana, è fuga, inseguimento di velleità artistiche per scrittura e cinema, amore per Liana, attrice bellissima ma già sfiorita in una società decadente. Trama appena accennata, stile preciso e ironico, fotografia tra luce e ombra che trapassa dal secolo vecchio a quello nuovo, il «taccuino d'esordio» di Gromo traccia l'autobiografia delle giovani generazioni in ogni tempo: «ho ventitré anni, non ballo, né so giocare a poker: non so a che potrò mai riuscire nella mia vita». Postfazione di Roberto Cicala."" -
Sara Lilas. Romanzo di Montmartre
Muovendosi tra gli stessi vicoli della Parigi bohémien del suo autore, Sara Lilas, disinvolta seduttrice meticcia, si mostra al lettore come rappresentazione di una 'modernità popolare', quasi evasiva, contrapposta alla speculazione introspettiva dei grandi autori del tempo. Pubblicato nel 1925 da Gobetti, il «romanzo di Montmartre» del giovane Antonio Aniante si schiude attraverso uno stile veloce e tratti dal gusto esotico, con richiami alla cronaca sportiva e alle nuove forme musicali del jazz. In una capitale francese, già cosmopolita e a tratti lusinghiera, Sara, priva di ogni spessore etico e morale, tenta di farsi largo e di far sua, conquistandola secondo lo stilema balzachiano, la metropoli. Prefazione di Giuseppe Zaccaria. -
Sapere critico e filosofia civile nel Settecento italiano
Lodovico Antonio Muratori e Antonio Genovesi rappresentano due diverse generazioni di intellettuali, quasi due differenti stagioni del Settecento italiano. Muratori, agli inizi del secolo, inaugura una prospettiva di profondo rinnovamento della cultura, a confronto con le moderne istanze di progresso. Genovesi, a quasi cinquanta anni di distanza, prende in carico l'eredità muratoriana e la svolge nel quadro di una visione dell'uomo e della società maturata attraverso un dialogo aperto e senza remore con i Lumi europei. Il saggio analizza aspetti centrali del loro pensiero, nella convinzione che in essi siano da ricercare le fila di un orientamento culturale sostanzialmente compatto, capace di contrassegnare un'anima importante del movimento multiforme dell'Illuminismo italiano, compreso nella forbice tra 'sapere critico' e 'filosofia civile'. -
Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento
Nell'agosto del 1544 Giovanni Della Casa viene nominato nunzio apostolico a Venezia, una delle città di maggior rilievo per i delicatissimi equilibri degli assetti politici europei. Nella città lagunare arrivano molto velocemente le informazioni su tutto ciò che le accade intorno, a partire dal fronte ottomano, passando per la corte pontificia, sino agli estremi confini dell'impero di Carlo V. Le lettere contenute nel codice Vaticano Latino 14830, attraverso le voci principali del nunzio di Venezia, monsignor Della Casa, e dei legati al Concilio, Marcello Cervini e Giovanni Maria del Monte, restituiscono un affresco dettagliato dell'intenso periodo che va dalla faticosa apertura del Concilio stesso, a Trento, sino alla sua traslazione a Bologna. Il codice viene ora per la prima volta, dopo attente indagini filologiche, pubblicato nella sua interezza, riordinato secondo un criterio cronologico e analizzato nel suo complesso. In questo modo, grazie al commento storico e linguistico che correda il testo, il lettore moderno può assaporare più facilmente il contenuto della corrispondenza, mentre l'analisi delle peculiarità comunicative dei singoli interlocutori riporta alla luce l'indole di tre personalità di spicco del Cinquecento italiano. -
Dal paesaggio all'ambiente. Sentimento della natura nella tradizione poetica italiana
Il volume, che raccoglie gli atti del convegno internazionale di studi tenutosi presso l'Università di Roma Tor Vergata nel maggio 2019, si propone di indagare l'evoluzione del rapporto tra uomo e ambiente nella tradizione poetica italiana. In accordo con le finalità della critica ecologica, e con i metodi più consolidati della critica letteraria e della filologia, i saggi compresi nel volume, tutti firmati da accreditati specialisti, ricostruiscono i modi di rappresentazione e interpretazione dell'ambiente naturale e artificiale in alcuni dei poeti più rappresentativi del nostro canone letterario (da Ariosto, a Leopardi, fino al Novecento). L'intento complessivo è valutare la relazione tra uomo e ambiente in una più ampia dimensione ermeneutica e culturale, evidenziando significati e valori inerenti alla percezione della natura, scostamenti dai paradigmi dominanti, evoluzioni della tradizionale visione antropocentrica verso una più complessa e attuale prospettiva ecocentrica. -
Le Explicationes giovannee
Il dogma trinitario, ossia la nozione della identità di sostanza di tre persone (padre, figlio, spirito santo) nell'unità dell'essenza divina, formulato per la prima volta durante il concilio di Nicea del 325, assunse un'importanza teologica tale che non fu messo in dubbio né dalla Chiesa ortodossa, né dalle principali Chiese nate dalla Riforma. A fronte di questo ruolo essenziale per l'identità stessa del cristianesimo, si pone l'esiguità dei luoghi biblici sui quali esso si fonda: l'inizio del vangelo di Giovanni e le parole contenute nella prima lettera di Giovanni (V, 7-8). Per questo motivo i due commenti alla parte iniziale del vangelo di Giovanni, le Explicationes, composti da Lelio Sozzini (Socini) e poi dal nipote Fausto, costituirono il testo fondamentale della dottrina sociniana, che nel corso del '600 fino all'Età dei Lumi venne considerata l'eresia per eccellenza. La storia della redazione e della diffusione delle Explicationes, pubblicate in forma anonima nel 1568, presenta i tratti di un vero e proprio «romanzo bibliografico», che la presente edizione critica si prefigge di ricostruire, passando al vaglio la notevole quantità di dati e di studi che si sono accumulati negli anni. -
Bollettino del Centro di studi vichiani. Vol. 50
Fondato da Pietro Piovani nel 1971, è diretto da Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Giarrizzo e Fulvio Tessitore. Viene pubblicato dalla casa editrice dal 2007. Di impostazione interdisciplinare, pubblica ricerche filosofiche, storiche, erudite, volte a promuovere sia la conoscenza del pensiero di Vico e dell'età vichiana, che l'indagine sulla presenza ed influsso di Vico nel pensiero italiano ed internazionale. La rivista ha cadenza annuale, e comprende articoli, note, schede, recensioni, avvisi bibliografici, notizie e materiali vichiani. -
«L' immortale britanno». Monaldo Leopardi e il vaccino contro il vaiolo
Nel 1801 Monaldo Leopardi sperimenta il vaccino contro il vaiolo, somministrandolo ai figli Giacomo, Carlo e Paolina, con ottimo esito. È la prima vaccinazione contro il morbo nello Stato Pontificio, contemporanea a tentativi analoghi promossi negli altri Stati italiani e in Europa. Sul suo esempio, la profilassi si diffonde nelle vicine città, e nei trienni 1816-1823, diventato Gonfaloniere di Recanati, continua a sostenerla in nome del bene pubblico. Il testo intende far luce sulla lungimirante politica sanitaria del conte, tracciandone un ritratto inconsueto, lontano dalle tradizionali narrazioni legate al cliché del conservatore retrivo. -
Screditare per valorizzare. Giovanni Tzetze, le sue fonti, i committenti e la concorrenza
La figura di Giovanni Tzetze è nota soprattutto per la retorica di esaltazione dalla sua opera e denigrazione di quella altrui (autori antichi o coevi) che costella i suoi lavori, finora considerata come sfogo sinceramente autobiografico, prodotto di (in)sofferenze di natura prevalentemente emotiva o al più di un concreto stato di isolamento ed estrema difficoltà. La ricerca svolta da Martina Savio permette invece di riconoscervi il prodotto di uno specifico progetto autopromozionale, attuato grazie a quella che si potrebbe definire ""retorica dell'eccellenza"""", e finalizzato alla costruzione di un """"marchio tzetziano"""", un manifesto dell'unicità del lavoro di Tzetze all'interno del competitivo mercato della produzione intellettuale coeva. Martina Savio ha conseguito nel 2018 il Dottorato di Ricerca in Filologia Classica e Letterature Greca e Latina all'Università di Genova. I suoi principali campi di interesse sono l'esegesi letteraria antica (in particolare quella dedicata al testo omerico), la divulgazione scientifica antica (astronomico-geografica, matematica e fisica), con particolare attenzione al ruolo svolto in essa dalla poesia e dall'esegesi letteraria (omerica in particolare), le forme di trasmissione, uso e rielaborazione della tradizione esegetico-erudita antica in età bizantina."" -
Memorie segrete. Una cronaca seicentesca del monastero di Santa Rosa di Viterbo
Il volume presenta l'edizione di una cronaca seicentesca del monastero di Santa Rosa da Viterbo, scritta da una monaca, della quale non si conosce il nome, nella duplice funzione di autrice e amanuense. Il racconto copre un secolo di storia del monastero che va dalla metà del Cinquecento alla metà del Seicento, e passa attraverso tre fasi: povertà e santità; decadenza; rinascita economica e spirituale, come dichiarato dalla scrittrice. Come la ben più illustre monaca-scrittrice sua contemporanea suor Arcangela Tarabotti (1604-1652), la nostra autrice non ebbe timore di raccontare nelle sue Memorie segrete prima l'Inferno e poi il Paradiso monacale. -
Corrispondenza con Alessandro Farnese. Vol. 1: 1540 ca.-1546.
La corrispondenza con il cardinale Alessandro Farnese raccoglie la testimonianza di un sodalizio politico, professionale, ma anche letterario, che accompagnò Giovanni Della Casa dall'inizio della sua carriera ecclesiastica fino alla morte. Di questa ventennale e intensa prassi epistolare restano oggi soprattutto testimonianze di negozio - in particolare relative alla nunziatura apostolica di Della Casa a Venezia -, che vedono coinvolti altri membri dell'entourage farnesiano. Il primo volume copre un arco temporale che va dalla fine degli anni Trenta, a cui risalgono i primi contatti tra il giovanissimo cardinale e segretario di Stato e il colto umanista, da poco divenuto chierico di Camera, fino al giugno 1546, pochi giorni prima della partenza di Alessandro Farnese con il fratello Ottavio, alla guida dell'esercito pontificio nella spedizione in Germania, al fianco delle armate di Carlo V, contro i protestanti: un momento delicatissimo per la politica italiana ed europea, in cui Papato e Impero sembravano aver trovato una pur precaria intesa, all'insegna della Cristianità. Come attestano le missive successive della nostra corrispondenza, tale intesa sarebbe ben presto entrata in crisi con il conseguente stravolgimento degli equilibri politici. -
L' occhio simile al sole
In un incontentabile lavoro correttorio, Luigi Fallacara (Bari 1890-Firenze 1963) si dedica, tra il 1945 e il 1954, al romanzo L'occhio simile al sole, sulla scorta delle Enneadi di Plotino, uno dei principali punti di riferimento dell'ermetismo. L'amore del pittore fiorentino Riccardo Marini per Valeria si trasforma in un cammino verso la Bellezza trascendente, trasposizione letteraria dell'erotismo plotiniano, passando attraverso l'esperienza dei sensi con Dora, figura complementare a quella di Valeria. Riccardo si fa portavoce degli ideali di Amore, Verità, Unità, Bellezza, che, nell'ottica fallacariana, concorrono a concretare quell'ordine armonico cui qualsiasi opera d'arte deve tendere. Il romanzo rimase inedito, nonostante fosse considerato da Fallacara il suo «libro più caro e più importante». La presente edizione ne ricostruisce il lungo e sofferto iter compositivo mediante la descrizione dei testimoni, e offre un Dossier genetico, in cui sono raccolte alcune parti a suo tempo cassate dall'autore, assaggio della complessa gestazione dell'opera. Una sezione iconografica mostra quadri di Fallacara, poeta di parole e di colori, che presentano analogie con quelli citati nel libro. -
Il logos nella filosofia antica. Cinque studi
Gli autori, tra i maggiori esperti in storia della filosofia antica, affrontano da molteplici punti di vista il complesso tema del logos. Partendo da Omero e passando per le declinazioni che il logos ha avuto nella linguistica, nella logica e nella dialettica, giungono fino al logos divino in Filone di Alessandria. -
Rime degli Arcadi I-XIV, 1716-1781. Un'antologia
Inscindibile dal Repertorio pubblicato nel 2013, un'antologia dei poeti più significativi dell'orientamento, delle tendenze e del progetto culturale dell'Accademia dell'Arcadia compresi nei 14 volumi delle Rime degli Arcadi, usciti dal 1716 al 1781. Poeti noti - dal Vico al Parini, dal Metastasio al Monti - e poeti rimasti in ombra, oltre ad un numero rilevante di donne, che partecipano alle cerimonie ufficiali e alle pubblicazioni istituzionali dell'Arcadia, al massimo della strategia comunicativa. Tutte da scoprire o riscoprire. -
Luigi Cremona. Un matematico alla Biblioteca Nazionale di Roma
Luigi Cremona, grande matematico, ma anche politico incorruttibile e cittadino esemplare, fu nominato Commissario Regio della Biblioteca Nazionale da Francesco De Sanctis, all'epoca Ministro della Pubblica Istruzione, con il delicato compito di provvedere, con pieni poteri, alle carenze tecniche e ai disservizi di natura organizzativa. Coadiuvato da eccellenti collaboratori, tra il 1880 e il 1881, riuscì a imprimere un ritmo propositivo e dinamico alle iniziative da lui intraprese, dimostrando le sue riconosciute doti di «rettitudine, fermezza, imparzialità, sagacia e sicurezza d'occhio». I documenti inediti conservati negli Archivi di due delle storiche biblioteche romane, la Nazionale Centrale e la più antica Casanatense, rendono conto della sua intensa attività che portò al completo rinnovamento - amministrativo, bibliografico, funzionale - di quella che doveva «divenire la massima Biblioteca della Capitale di un grande Stato». Lo studio di Angela Adriana Cavarra ne è piena testimonianza.