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Parlava di gatti, angeli e sogni
Un filo conduttore lega lo stile suo personale, parole chiave che accompagnano il lettore attraverso colori, suoni, profumi di aria pulita e profumata, chiari di luna, gatti, asfodeli e angeli. I colori, i profumi e l'aria di questa nostra terra magica riempiono gli spazi lasciati liberi dalle parole e dai versi conducendo il lettore lontano, alla ricerca di quei luoghi più o meno immaginari che riappacificano cuore e mente. Aldo è un sognatore che ama le favole e con leggerezza, verso dopo verso, come un viaggio lento o una danza leggera le scrive chiedendoci di abitarle e di viverle mentre le leggiamo. -
Creepystories
"Corri. Continua a correre. Non devi fermati. Se ti fermi, lui ti prenderà. Quell'uomo, in metro. Ha provato a rubarti la borsetta, ricordi? Continua a correre. Senti i suoi passi dietro di te? Sta per raggiungerti, corri più veloce. Gira a destra, corri verso la piazza. Sicuramente quello sarà un luogo affollato, un posto sicuro...""""" -
Jean
La storia che state per leggere è quella di un uomo reale, o fittizio, che è vissuto in un'epoca diversa da questa. Molti avvenimenti narrati sono effettivamente avvenuti come qui riportati, altri un poco meno. Alcuni personaggi sono realmente vissuti, altri vivono solo su queste pagine. Ho tralasciato alcune consuetudini come il trasferimento da un reggimento all'altro in caso di promozione o i dettagli degli ospedali militari con le loro pratiche e piccole questioni di usanze comuni a Parigi e nelle campagne militari per non appesantire di troppa Storia la mia storia. Insomma, mi sono divertito a giocare un poco con la Storia dei libri di testo e i suoi grandi protagonisti. -
La locanda ricordi e sorprese
"Anni X. Paesi X. Neppure se mi spremessi le meningi, riuscirei a ricordarmeli. Non è una storia come le altre. Due vicende che si intersecano fino a fondersi. Alcuni eventi sensazionali. Tante le emozioni anche forti. Dialoghi talora grotteschi. Personaggi comuni e tanto strani. Non identificateli. Non ci riuscireste. Tutto è immaginario. Ma non troppo. Di reale c'è che potreste ritrovarvici, almeno in qualcosa. Difendetevi pure, fingendo di non capire. Ma non sarà così facile, a meno che... Non ve lo consiglio. Vi perseguiterei lo stesso""""." -
Amore a perdere
L'amore chiede spesso di essere accarezzato dalla poesia, forse per sopravvivere a sé stesso: essa lo rende più tangibile e plasmabile nel luogo dei ricordi. L'amore che innalza e quello che inabissa. Quello che dona gioia immensa e dolore profondo. Ogni rapporto che viviamo ci lascia qualcosa, ci regala la possibilità di capirci e capire andando oltre i nostri confini cognitivi ed emozionali. -
Ho attraversato stagioni
"Può essere relativamente semplice rimuovere un tumore al seno di una donna. Ben più difficile è rimuoverlo dalla sua mente"""" (Prof. Umberto Veronesi) Vorrei cominciare con queste parole a descrivere il percorso doloroso, fisico e psicologico, che affronta una donna che scopre di avere un tumore al seno. Ma è anche il percorso di tante donne come Valentina, pieno di incertezza, a volte di perdite di controlli, di rimpianti e disillusioni; donne che però lottano con coraggio, ottimismo e consapevolezza; donne che affrontano questa sfida con tanta paura sì, ma senza perdere mai il sorriso, la voglia di vivere, la speranza di farcela." -
Luna e i marchi del destino
Lo buttò giù dal burrone cogliendolo alla sprovvista. Il ragazzo spiegò le maestose ali nere e cercò di scappare, ignorando il dolore delle ferite e il peso al piede. Il suo volo fu fermato dagli arcieri. Numerose frecce infuocate gli bruciarono velocemente le ali. In fondo al burrone fu risucchiato dal Vergessen, un oceano senza fine, e fu avvolto da una sostanza blu che iniziò a consumargli pelle e anima. Mentre iniziava la sua discesa nell'abisso infinito, l'unico suono che udì furono le sue grida strazianti che imploravano la morte. -
La maledizione etrusca
Francesco Vardi, ragazzo genovese di vent'anni, appassionato di paranormale e con una spiccata intelligenza, realizza il suo sogno: studiare i fenomeni paranormali; pertanto entra a far parte di una famosa squadra di cacciatori di fantasmi italiani composta da tre ragazzi romagnoli. La loro prima indagine si dimostrerà impegnativa e piena di sorprese. Il protagonista vivrà un'avventura tra passato e presente, visiterà luoghi inesplorati della penisola italiana, lotterà contro un'antica maledizione ed affronterà uno spirito in cerca di vendetta, scoprendo che, per salvare sé stesso ed i suoi amici, dovrà placare l'ira dei defunti. Acquisirà, inoltre, la consapevolezza che un sentimento su tutti - l'amore - può resistere alle pieghe del tempo e della morte, ben al di là della comune comprensione dell'umano. Un romanzo avvincente, pieno di intrighi e di colpi di scena, nel quale l'Autore da prova delle sue conoscenze in materia di fenomeni paranormali, il tutto condito da una trama che lascerà il lettore con il fiato sospeso fino alla fine del romanzo. -
Poemetto dell'ottagono coperchio (o delle piccole avvelenate)
"La decrittazione dei tanti possibili significati dei versi di Stanislao pone il lettore davanti ad una serie di incroci interpretativi che finiscono inevitabilmente col condizionarne la lettura. La sensazione di impatto con l'intero testo è di trovarmi di fronte ad una composizione frutto della scrittura automatica ossia di quel processo di scrittura di componimenti che non arrivano dal pensiero cosciente dello scrittore. Una sorta di schema di parole crociate, meglio di concetti incrociati, in cui si ripropone uno degli strumenti più importanti della tecnica di scrittura surrealista che gli psicologi interpretano come il frutto dei cosiddetti automatismi, comportamenti guidati da associazioni inconsce.""""" -
Leonardo da Vinci, l'alchimia spirituale, la vibrazione universale
"La Natura e la Terra ricevono dal Cosmo, Vibrazioni d'Amore sempre rinnovate, sempre attuali, le elaborano sotto forma di vita a noi più congeniale, sia fisica che spirituale, donandocele incessantemente senza chiederci nulla in cambio. Noi dobbiamo solo cogliere questo grande Bene che ci viene offerto. Il Giardino dell'Eden è da sempre esistito qui su questa Terra, solo che noi abbiamo preferito crederlo situato in un immaginario aldilà. Allontanandoci dalla Natura e dalla Vibrazione Solare/Cosmica in essa contenuta, rimaniamo soli con la nostra Vibrazione personale, isolati dal Bene più grande che ci circonda sulla Terra e nel Cielo""""." -
Differenze inventariali. Quello che anca, quello che avanza, quello che non torna mai nei conti dell'amore
Una purezza talmente reale da divenire ""cruenta"""", fatta di emozioni vissute, amore, delusioni e corpi trasformati in poesia. È una forma d'arte senza tempo che ci conduce nello spazio personale e intimo del raccoglimento. È nel silenzio che prende forma. La ricerca delle parole, la metrica, le pause, tutto nel rispetto reciproco di precise regole, una disciplina lessicale e sonora, al fine di ciò che indurrà nel lettore. Occorre essere coraggiose, e Lei lo è, per lasciar intravedere la propria anima in versi. Un percorso che assomiglia ad una battaglia continua verso ciò che era ed è; nel tentativo di sopravvivere ed essere ricordati attraverso la dea v?c, la parola. Una forza creatrice che arriva dritta ad affondare il colpo dove più siamo vulnerabili: ne usciamo doloranti, sorridenti, malinconici, affannati e sgretolati; tanto da non essere più gli stessi lettori."" -
I legami del mio sogno reale
I legami di una famiglia, di una vita passata in giro per il mondo; un album di ricordi che il protagonista, Patrick Evans, un giovane ragazzo australiano, sfoglia passando in analisi gli intrecci possibili, reali ed immaginari della sua esistenza. Patrick costruisce la sua storia, un viaggio fra passato e presente, in cui tutto ciò che ha vissuto diventa attore e protagonista del racconto da lui narrato in prima persona. Una vita sognata, una vita vissuta come se fosse un sogno, non illusorio e fittizio, ma concreto, vivo, presente: un sogno reale, per l'appunto. Patrick fa i conti con la sua identità di sognatore e insegue il suo sogno: lasciare la sua attività nell'azienda di famiglia e studiare giornalismo a Londra... -
Angela Merkel contro i morti viventi. E tu da che parte stai?
Post apocalisse zombi. L'unico Paese al mondo dove non si prova nemmeno a eliminare i morti viventi è l'Italia. Secondo quanto stabilito dall'art. 1 della legge n. 578/1993 (N.B.: la norma esiste realmente), «La morte si identifica con la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo». Poiché negli zombi funziona una parte del cervello (il romboencefalo), secondo la legge italiana sono vivi e pertanto non possono essere eliminati. Il protagonista vorrebbe quindi fuggire in Germania, dove Angela Merkel con grande efficienza ha quasi ripulito il Paese. Si diffonde tuttavia la notizia che proprio in Italia sarebbe stata trovata una miracolosa cura in grado di ripristinare le funzioni intellettuali degli zombi. Sarà vero? Il protagonista cerca di scoprirlo in compagnia dei suoi vicini di casa e di Apollonia, una bizzarra ragazza raccolta per strada, la quale sostiene di essere una strega del Seicento e di avere viaggiato nel tempo a cavallo di una scopa. -
Ritratti
"E Ritratti è il titolo della bella e articolata raccolta di Enzo Montano, che consta altresì di suggestivi contributi ai maestri della pittura. I ritratti sono vivi nella morfologia e nel colore. Ed è come se lo scrittore, abbozzata la forma e il tratto, abbia dato l'incipit ad ognuno di essi ad intraprendere un cammino verso il compiersi della vita in tutti i suoi impulsi ed eccessi, propri del genio degli artisti.""""" -
Satura
Il titolo di questa raccolta fa riferimento alla parola latina satura: una pietanza riccamente farcita, la satura lanx, era composta dalle primizie più svariate e anticamente veniva offerta alle divinità. Letteralmente, satura indica infatti un ""miscuglio"""", a tal punto che ha il nome di (lex) satura anche una proposta di legge comprendente diversi provvedimenti non collegati fra di loro. Da satura - che, come genere letterario, affonderebbe le sue radici nel IV-III secolo a.C. - discende il nome latino della satira, la cui fortuna, nel mondo latino e oltre, è attestata ancora nei secoli successivi in forme sempre più definite. In senso letterario, la satira latina è un componimento farsesco che risente dell'influsso etrusco e dell'anima dei fescennini, antichi carmi popolari, prevalentemente nuziali, di origine italica: i fescennini consistevano in rudimentali forme drammatiche che, in ambito agreste, prevedevano lo scambio di battute salaci e licenziose in onore di una divinità fallica. Una possibile etimologia della parola fescennini riguarda d'altronde il fascinum, che indica proprio il membro virile con funzione probabilmente apotropaica. Anche all'origine della satira si trovano, come nei fescennini, rappresentazioni drammatiche, in onore di Cerere, fatte di musica, canto, danza, recitazione: propriamente, un variegato """"miscuglio"""" di generi. Se la satura è caratterizzata, alle sue origini, da grande varietà di temi, di motivi e di toni, in modo simile anche questa raccolta non può certo dirsi omogenea, in questo senso; presenta temi chiaramente attinenti alla fascinazione e al rapporto con divinità ctonie e con radicati archetipi; e manifesta tratti evidentemente drammatici. Ma di queste e di altre analogie ti accorgerai da te, inoltrandoti nella lettura."" -
L' Italia che lavora: parità di genere
"L'Italia che lavora: parità di genere"""" è una raccolta di scritti (poesie e racconti) nati dalla penna di alcuni autori che hanno affrontato il tema delle disparità lavorative tra uomini e donne. E tutti hanno raccontato, dal loro punto di vista, la realtà lavorativa italiana." -
Siccome fragore di mare lontano
"Malinconie, nostalgie, tristezze, ansie, improvvise a sorprendermi giungono. Prepotenti da lontano le sento arrivare, siccome fragore di mare lontano. Come l'onda spumeggiano, si distendono, si dilatano, s'allungano a ghermire. Inerme le accolgo, mi lascio sopraffare e, consolatoriamente, scrivo, perché la Poesia ha questo compito sublime di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci romba nell'anima e di placarlo, di trasfigurarlo nella suprema calma dell'arte, così come sfociano i fiumi nella vastità celeste del mare."""" (Francesca Santucci)" -
Fallo, subito!
"Accingersi a scrivere la prefazione di un libro non è così semplice come si potrebbe pensare. La penna deve correre, mantenendo l'equilibrio, su una fune tesa fra due punti equidistanti sospesi nel vuoto. Potrà sembrare eccessiva come affermazione ma l'equilibrio oscilla tra il riuscire a non raccontare la trama del romanzo e, contemporaneamente, incuriosire chi si accosterà alla lettura. È il lasciapassare di ciò che si andrà a leggere, è come un diamante da incastonare su un gioiello in platino. Lucio Cucinotta, giovane autore, non è alla sua prima pubblicazione. Ha esordito con la silloge poetica """"Sprazzi d'Estro"""" nel 2016 e l'anno successivo con il romanzo """"Luci dall'Ombra"""". Il nostro autore ha una scrittura diretta che lascia poco spazio all'immaginazione e, pur privilegiando l'uso di qualche metafora, riesce a catapultare l'ignaro lettore nel cuore della narrazione, per poi allentare la presa e sviluppare la trama. È categorico, imperativo, e lo è, giocando con le parole, fin dal titolo: """"FALLO, subito!"""" La tematica principale, di cui si legge, riporta a una pagina controversa del nostro vivere quotidiano; un lato di quella """"diversità"""" di cui tanto si parla ma la cui accettazione ancora stenta ad affermarsi, facendo a gomitate per trovare la giusta collocazione in una società che professa civiltà ma che di civile ha ben poco. Molti i temi che il nostro autore sviluppa più o meno intensamente, riportando altresì in versione romanzata l'aspetto di una vicenda strettamente personale, fornendo quindi alla narrazione una breve impronta autobiografica; si parla tra l'altro, ma non solo, di azioni di potere e corruzione in ambito medico e di malasanità, con cui almeno una volta nella vita ognuno di noi ha dovuto fare i conti. Intenso dalla prima all'ultima pagina, visivo e dal forte impatto emotivo; una narrazione nella quale un rigo dopo l'altro sarà quasi impossibile non accostare ai personaggi e alle loro vicende, qualcuno di nostra conoscenza. Una lettura le cui emozioni suscitate, difficilmente potranno essere dimenticate..."""" (dalla Prefazione di Teresa Anania)" -
Storia del Festival della canzone arbëreshe. Inserto 38° Festival, anno 2019
Spettacolo nello spettacolo a San Demetrio Corone, in occasione del Festival della Canzone Arbëreshe, grazie alla riuscita combinazione fra le nuove leve canore del panorama artistico arbëresh, che hanno presentato le dieci canzoni inedite del Festival e la professionalità della cantante, figlia d'arte, Irene Fornaciari, che al ritmo del soul/blues ha presentato al numeroso pubblico il suo brillante repertorio musicale. A fare da scenario alla manifestazione la cornice della millenaria abbazia di Sant'Adriano, impreziosita, per l'occasione dai colori artistici di Rajmonda Paloli (Albania). -
La bambina di porcellana
"Dorme sullo sgabello del bar quasi tutto il giorno, davanti al bicchiere vuoto di vino bianco. Basta poco però, un fruscio leggero alle spalle, un tacco accennato sul pavimento o una parola sussurrata piano, per risvegliarla e farle riprendere la verve delle grandi occasioni. Gli occhi nocciola si spalancano, enormi, prima che la bocca sottile trovi le parole giuste per convincervi a restare, ad ascoltare i suoi racconti. Allora estrae dalla tasca una palla di vetro e forse, proprio perché una volta, capovolgendola, potevi veder cadere la neve, lei la muove ritmicamente, come se ancora, minuscoli fiocchi di neve potessero fluttuare sul piccolo mondo racchiuso. - Tanto tempo fa, il mondo era girato per il verso giusto e non sottosopra come adesso. Il sorriso sdentato mostra la carie nera dei pochi denti superstiti e incornicia il viso patetico. Persino gli scialli che avvolgono il corpo della vecchia riportano al secolo passato. - Io ero la regina di Lamenigo, prima del Covid. Avevo costruito un albergo negli anni Sessanta e lavoravo come una matta, senza risparmiare energie e tempo. Ora mi tengono qui, un soprammobile del quale sbarazzarsi appena sarà possibile. Ma io resisto e col piffero che tiro le cuoia per dar soddisfazione ai giovani. Io... non schiatterò mai! Grida con tanta foga da mostrare le tonsille mentre sghignazza. Scende dallo sgabello con una sorprendente agilità e stira gli scialli con le mani. Al posto della palla di vetro, ecco che appare un libercolo unto e bisunto. - Sedete qui vicino a me e ascoltate le mie storie! Ne ho viste di belle in tanti anni qui dentro e sono tutte raccolte in questo quaderno. Ognuno combatte la sua battaglia sulla terra e io ho il grado di generale hotel, potete crederci. La mano libera prende un lembo del vostro abito e con grazia insolita vi accompagna ai divanetti blu. Siate indulgenti. Non ricordo bene cosa centrassero con la sua vita, ma qualche racconto è così grazioso che vale la pena tramandarlo."""" (Preludio)"