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The sicilian puppets
L'opera dei pupi è il tradizionale teatro di marionette dell'Italia meridionale, caratterizzato da una meccanica, uno stile figurativo, dei codici di messa in scena e dei soggetti peculiari. Il repertorio, che è costituito principalmente da lunghe vicende rappresentate a puntate derivanti dalla letteratura epico-cavalleresca, particolarmente dal ciclo carolingio, comprendeva anche vite di banditi e dei santi, avvenimenti storici, trame shakespeariane e brevi farse. Esistono in Sicilia due distinte tradizioni dell'Opera: quella palermitana, diffusa nella Sicilia occidentale e quella catanese, diffusa nella Sicilia orientale, che differiscono per qualche aspetto della meccanica, della figurazione e per qualche soggetto particolare. La versione in lingua inglese de I pupi siciliani aiuta a conoscere meglio l'origine, la diffusione, le fonti e la situazione attuale di questa forma di teatro, anche all'estero. -
Kerala un pacte avec le dieux
Questo catalogo della mostra del celebre fotografo Johnathan Watts ci permette di scoprire un universo ancora semisconosciuto: quello dei riti e delle tradizioni di Kerala in India. Sessanta immagini che testimoniano un corpus religioso fatto non soltanto di danze, miti e credenze, ma anche la semplicità di un popolo e il proprio legame con la terra e con la vita. Un'attenta ricerca etnografica che ci offre la possibilità di cogliere l'intima essenza di un paese che è culla di antiche tradizioni, di culture che si integrano e si differenziano, di profondi mutamenti sociali ed economici, di raffinate speculazioni filosofiche, capace di mantenere inalterata, una sorprendente mescolanza di culture e di guardare al nuovo senza rinnegare quanto di positivo si cela nel passato. -
Immagini devote del popolo indiano
«Chi parla oggi di induismo parla di una realtà religiosa complessa e diffusa, che riguarda non soltanto la maggioranza degli abitanti del continente indiano, ma, in conseguenza dei processi emigratori, la maggior parte degli indù che vivono nell'Asia sudorientale, nel Vicino Oriente, in Africa, nelle due Americhe, in Australia e, naturalmente, in Europa. Soltanto in India gli indùisti sono attualmente, secondo le più recenti statistiche, circa 1'82% della popolazione (circa 820 milioni). In Nepal costituiscono la maggioranza (89% della popolazione), così come nelle isole Mauritius (52%). Minoranze significative sono presenti anche nelle isole Fiji (38%), nel Suriname (27%) e a Trinidad e Tobago (24%), inoltre nel Buthan (24%), in Srilanka (15%), nel Bangladesh (12%), in Malaysia (7%) a Singapore (5%). Minoranze sono anche presenti nel Kuwait e in Sud Africa (2%). D'altro canto, come tutte le statistiche, anche questa non è in grado di render conto della complessità della realtà religiosa soggiacente. Dietro il generico termine indùismo, infatti, sono compresi fedeli che hanno credenze animistiche, politeistiche, panteistiche, monastiche, monoteistiche (quando non si tratti di atei), che praticano forme tradizionali di culto o che le criticano radicalmente, gli aderenti a credenze arcaiche ma anche i seguaci del neo-indùismo e cioè dei movimenti di riforma sorti in conseguenza del confronto con la cultura moderna a partire dall'inizio del XIX secolo. La ragione di questa apparente contraddittorietà è presto detta. La designazione indùismo ad indicare la religione degli abitanti di questo immenso continente è una ""invenzione"""" tipicamente moderna. Essa è legata alla dominazione coloniale inglese, essendo comparsa per la prima volta nel Bengala nel corso del XIX secolo, come tentativo, da parte degli impiegati della East India Company, di ri- condurre ad unità la molteplicità di culti tradizionali con cui essi erano costretti a confrontarsi. Che si trattasse, in realtà, di tradizioni religiose spesso divise, oltre che da lingue, anche da credenze e pratiche era, d'altro canto, loro sfuggito perché, a differenza di quanto era avvenuto nell'Europa moderna, i loro fedeli vivevano insieme in una situazione non conflittuale di sostanziale tolleranza. Il termine inglese, a sua volta, deriva da inda, parola di origine persiana che al singolare indica il fiume Indo e al plurale gli abitanti delle terre che il fiume attraversa. Esso era stato usato da chi arrivava in India, in particolare da persiani e turchi, per indicare le genti che vivevano nel Nord attorno al fiume Indo e, più tardi, tutti i popoli al di là dell'Indo e cioè l'intera popolazione dell'India. Il termine aveva acquistato una valenza nuova sotto la dominazione musulmana: dal momento che, secondo il diritto musulmano, i non musulmani dovevano pagare una tassa aggiuntiva, a partire dall'VIII secolo, in cui ha inizio la dominazione musulmana nella parte occidentale del continente indiano, si vennero creando due categorie di abitanti: i musulmani e gli indù, cioè gli indigeni non musulmani. In questo modo, l'identità degli inciti si è costituita, come spesso capita, in negativo, attraverso il non essere musulmani, a prescindere dalla loro concreta appartenenza religiosa (cosa che, tra... -
Il sussurro magico. Scongiuri, malesseri e orizzonti cerimoniali in Sicilia
Retrospettiva di antropologia medica sul genere incantatorio terapeutico, l'opera riepiloga settori importanti dell'eucologia curativa, privilegiando modalità trasmissive, enunciative e rituali. L'approccio comparativo trova espressione nella ricostruzione paradigmatica di molte forme recitative, con il confronto tra centinaia di lezioni individuate sul campo della tradizione orale e in archivio con altre censite da diversi studiosi, al fine di individuare caratteri ricorrenti. Il risultato è immediatamente leggibile in una scheda sinottica in cui ciascun'orazione è collezionata attraverso riferimenti a pratiche rituali, strutture testuali, diffusioni geografiche, fonti documentarie e, innanzitutto, malesseri: malocchio, singhiozzo, vermi, etc. I testi delle singole preghiere sono riportati con la sequenza in varianti del siciliano, la traduzione italiana e le principali informazioni di corredo. Intorno, l'universo immaginifico di non poche figure preternaturali: folletti pelosi che lanciano maledizioni o approntano cure, spiriti aerei aggressivi o salvifici, figure sciamaniche soteriche e taumaturgiche, demoni patogeni che appaiono anche in forma di ""belle signore""""."" -
Le vie del cavaliere. Epica medievale e memoria popolare
Dalle chansons de geste ai romanzi arturiani, destinati essenzialmente alla fruizione di un pubblico aristocratico, si giunge a prodotti di ibridazione dedicati a fasce sociali più modeste: in Italia la letteratura franco-veneta, i cantari e i romanzi toscani. Questo è il punto di partenza delle raffinate rielaborazioni colte che proliferano tra i secoli XV e XVI, culminando nell'Orlando furioso di Ariosto e da cui prenderanno in seguito spunto svariate produzioni letterarie. Antonio Pasqualino, ricostruendo e analizzando questo suggestivo percorso, attraverso una riflessione sulla trasmissione dell'epopea carolingia dal Medioevo alla tradizione popolare recente, e quella particolare sintesi scenica che si può osservare nell'Opera dei pupi, individua i punti di riferimento e traccia sicuri itinerari nella sterminata selva della letteratura epico-cavalleresca, ci aiuta a disvelare le più generali dinamiche della circolazione dei fatti culturali e a comprendere le ragioni storico-sociali delle trasformazioni e delle persistenze delle loro forme, dei loro significati e delle loro funzioni. -
Aksamala. Studi di Indologia
Attraverso una serie di studi ora squisitamente filologico-linguistici ora palesemente religioso-filosofici, Igor Spanò opera in questo volume una ricostruzione socio-antropologica precisa e puntuale della cultura vedica e più in generale della cultura dell'India antica. In un progressivo affinarsi di tecniche espressive e un ampliarsi di metodologie, scaturisce, dal volume, sia la profonda padronanza del suo autore delle lingue vedica e sanscrita, sia la conoscenza dei testi fondamentali della cultura indiana antica (dalle Samhita vediche ai Brahmana, alle Upanis?ad), di quelli del periodo classico (soprattutto i Purana e i testi epici) e delle scuole filosofiche, sia, infine, la continua e appassionata attenzione al mondo indiano e alla sua cultura anche nei suoi aspetti più moderni, come lo studio sulla comunità hijra, o dei devoti a Bahucara Mata, della quale si analizzano i presupposti rintracciabili nei testi vedici, ricollegandoli a miti antichi contenuti nei Purana (prima fra tutti la figura ambivalente di Siva Ardhanarisvarara, 'Metà uomo e Metà donna'), nel Mahabharata e nel Ramayana, o, infine, ad aspetti della realtà attuale, come il fenomeno dell'immigrazione. -
Le cadeau du village. Musiche e studi per Amalia Collisani
Il volume raccoglie ventisei contributi di vari autori italiani e stranieri (ventiquattro saggi e due composizioni, tutti inediti) in onore della musicologa Amalia Collisani (Palermo 1946), che ha concluso nel 2016 un quarantennio di docenza presso l'Università di Palermo. I saggi sono raggruppati in tre sezioni (""Idee, affetti, percezioni"""", """"Tradizioni, strumenti, oralità"""", """"Musiche, Storie, Fonti"""") e riflettono i numerosi ambiti di interesse della studiosa, internazionalmente nota per i lavori su Jean-Jacques Rousseau e sull'Estetica della musica. Il titolo del volume si rifà scherzosamente all'operina di Rousseau Le devin du village e rivendica l'idea di una comunità musicologica coesa e solidale, in cui gli studiosi siano legati non solo da rapporti scientifici e culturali ma anche affettivi e umani."" -
Etnografie del contemporaneo in Sicilia
Questo volume raccoglie alcune delle relazioni tenute per il Seminario permanente Etnografie del contemporaneo, ideato e coordinato da Rosario Perricone. Il Seminario permanente è stato istituito in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione dell'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e ha coinvolto giovani studiosi siciliani, con lo scopo di offrire un'occasione di confronto e approfondimento multidisplinare sulle più recenti ricerche nell'ambito dell'etnografia contemporanea in Sicilia. I saggi raccolti in questo volume, sono divisi in quattro sezioni: Etnografie del lavoro; Etnografie dell' emigrazione; Etnografie dei disastri; Etnografie religiose. -
Retoriche social. Nuove politiche della vita quotidiana
Viviamo immersi in fiumi di parole. La nostra vita quotidiana si è velocemente trasformata nel suo riflesso comunicativo, costituita com'è dalla necessità di dire, dichiarare, raccontare ogni suo anfratto, testualizzandolo sui social network. Mettere ordine tra le infinite testualità prodotte dalle nostre interazioni in rete e offline vuol dire ricostruirne la posizione all'interno di configurazioni retoriche più generali che emergono per il loro carattere di novità rispetto al passato. Chiamiamo queste nuove forme, retoriche social. Questo volume interroga, con gli strumenti della semiotica, i media e la vita quotidiana a proposito delle nuove forme di cittadinanza emergenti con la rete. -
Osservatorio outsider art. Ediz. illustrata. Vol. 15: Primavera 2018.
La dimensione riparatrice, istintivamente autoterapeutica del fare arte, è il filo conduttore del volume che, corredato da molte immagini, propone le storie coinvolgenti di numerosi artisti autodidatti, per lo più inediti, testimoniando la vitalità dell'Art Brut contemporanea. Tutti, attraverso la loro originalissima produzione espressiva, hanno tentato di avere presa su una realtà vissuta come qualcosa di speciale, di minaccioso o miracoloso. Ma anche alcuni collezionisti eccentrici, come lo scrittore Lothar-Günther Buchheim, che, animati da una necessità esistenziale, hanno creato un proprio 'museo delle ossessioni'. Un viaggio mirabolante che parte dalla Sicilia, per proseguire attraverso l'Europa e l'America Latina, alla scoperta dell'arte sottotraccia e fuori dagli schemi, in cui però si palesa, come ha scritto Mario Perniola, ""una serietà di vita fondamentale""""."" -
Storia di Montalbano
Questo libro raccoglie gli scritti che Gianfranco Marrone ha dedicato alla figura del commissario di polizia Salvo Montalbano: personaggio a tutto tondo di intramontabile successo, e modello di riferimento per numerosissimi avatar letterari, televisivi, mediatici. Tali scritti mettono alla prova i modelli d’analisi della semiotica su un ampio spettro ampio di opere e testi in costante dialogo fra loro (romanzi, film, fumetti, pietanze, itinerari turistici…), studiandoli ai loro diversi livelli e dimensioni del senso. Una ricostruzione al tempo stesso puntigliosa e profonda di un universo sociale e antropologico, geografico e ideologico – quello camilleriano e montalbanesco – che fatica a porre una differenza, e a trovare un confine sensato, fra invenzione creativa ed esperienza vissuta, o, se si preferisce, tra finzione e realtà. Più che domandarsi se le avventure di Montalbano abbiano un qualche aggancio col mondo preteso reale, e se dunque lo rappresentino degnamente, qui ci si chiede quanto esse siano efficaci, intervengano cioè in esso, formandolo e trasformandolo. -
Culture del tatuaggio
La pratica contemporanea del tatuaggio conosce una diffusione planetaria. Ma la scrittura sul corpo da anti-linguaggio marginale è diventata moda globalizzata. Diverse scienze umane si sono occupate del fenomeno, in particolare l'antropologia criminale a quella culturale, nei loro intrecci con la sociologia, il folklore, la teoria delle immagini, la storia letteraria e gli studi culturali e , not least, la semiotica, teoria del segno e del senso.Questo libro si propone, oltre alla realizzazione di una rassegna documentaria, di estendere il campo e i metodi dalla semiotica al segno tegumentario per analizzare la relazione testuale tra le icone e i corpi, tra il soma e il sema (pitture corporali, ferite, perforazioni, scarificazioni, marchiature, ecc.), nonché le tattiche enunciative dell'io-pelle e dei suoi involucri. La direzione del discorso è duplice: da una parte il discorso (e il racconto) sul tatuaggio, dall'altra il tatuaggio che, di per sé, discorre e racconta. -
Una notte al museo... delle marionette
Il volume contiene una fiaba per bambini, ambientata all'interno del museo delle marionette di Palermo, nella quale le marionette, burattini e altre figure si animano vivendo una straordinaria avventura che li vede protagonisti senza l'intervento dell'uomo. Età di lettura: da 6 anni. -
Osservatorio outsider art. Ediz. illustrata. Vol. 17: Primavera 2019.
Chi è l'artista outsider? Quali le sue peculiarità? Quale è la relazione tra art brut e art naïf? A confermare la problematicità delle definizioni concorrono alcune storie di artisti difficilmente classificabili: non corrispondono al profilo di marginalità socio-esistenziale o di improvvisazione tecnica che caratterizzano generalmente l'Outsider Art, ma posseggono una sensibilità affine ed estranea al mainstream. A condurci attraverso questo incerto e poetico confine sono le opere mistiche di Domenico Zindato, del giramondo siciliano Mario Cassisa, dell'architetto visionario Jean-Luc Johannet, del tormentato Blalla H. Hallmann, dell'ambientalista tedesco Man, della guaritrice e disegnatrice svizzera Emma Kunz. -
Punch Judy & Baby. Ediz. illustrata
Complice la luna Punch si innamora della bella Judy ma un diavoletto... Questi sono i personaggi che danno vita alla breve e buffa storia illustrata per bambini, ispirata alle maschere del teatro inglese di burattini Punch e Judy e alla figura clownesca del Pulcinella napoletano. Età di lettura: da 4 anni. -
Il poema che cammina. La letteratura cavalleresca nell'opera dei pupi
Il libro si basa su una ricerca di prima mano sulle edizioni cavalleresche popolari pubblicate in Sicilia tra Otto e Novecento, sui copioni scritti dai pupari a Palermo, Catania, Messina e in Puglia, e sulle testimonianze dirette degli stessi pupari, in un percorso che dalla metà dell'Ottocento arriva fino ai nostri giorni. -
Rerum Palatinorum fragmenta
Il volume raccoglie le ultime carte vergate da Antonio Pasqualino e rimaste inedite. Si tratta di scritti vari sull'Opera dei Pupi, soprattutto inerenti ai rapporti tra l'Opra e le sue fonti narrative medievali e rinascimentali. Gli scritti insistono molto su un tema assai caro al Professore, quello delle trasformazioni subite dai testi nel loro tessuto narrativo in rapporto all'epoca in cui le storie venivano rivissute. -
Senka e le donne magiche
"Ciao Senka, avvicinati ancora un poco, non temere. Tutti mi conoscono come la Pescivendola di Palermo. Da giovane mi piaceva moltissimo uscire di notte mentre la città dormiva e andare nel bosco per cantare e ballare con gli elfi. Ti stavo cercando da giorni perché vorrei invitarti ad una festa molto speciale. Domattina, prima dell'alba, dopo un lungo secolo, io e le mie amiche magiche che provengono da tutte le parti del mondo, ci incontreremo al mare per festeggiare insieme la nostra bellezza e la nostra potenza. Ogni cento anni invitiamo alla nostra festa una bambina speciale come te per farle conoscere i nostri antichi segreti ma anche le nostre storie..."""" Età di lettura: da 6 anni." -
Osservatorio outsider art. Ediz. illustrata. Vol. 18: Autunno 2019.
Esiste una questione di genere nell'Art Brut ? recentemente a Vienna la mostra Flying High, dedicata alle artiste donne, ha posto l'accento sulla loro doppia marginalità storica : marginali in quanto donne e in quanto creatrici di un'arte considerata marginale. Il volume propone una serie di articoli dedicati a donne artiste note e meno note in ambito outsider, con particolare attenzione all'arte medianica che oggi riscuote un rinnovato interesse, e alle ricamatrici dissidenti come la trasgressiva Helga Goetze. Nelle altre sezioni del volume nuove scoperte artistiche tra cui un interessante environment ecologico sul fiume Po e la pittura del torinese Cosimo Cavallo, un saggio critico di Michel Thévoz su Curzio Di Giovanni, e alcuni reportage dalla nostra Sicilia. -
Musei del sé. Etnografie di giovani in camera
Abbiamo voluto investigare in più anni le camerette degli studenti universitari chiedendo di farsi etnografi dei loro compagni. Abbiamo presupposto che fosse proprio questo ruolo ambiguo di straniero interno, questo impegno a farsi ricercatore e interprete di contesti, vite e storie di altri giovani, un device cognitivo e relazionale capace di promuovere un sguardo intimo e al tempo stesso curioso e straniato. La nostra condizione di ricercatori dei ricercatori ci ha collocati sulla soglia (come del resto quella riservata agli adulti) una soglia critica dalla quale intravedere originali pratiche di uso degli spazi abitati, paesaggi densi di cose, mondi di vita quotidiana appaesati, oggetti incarnati in biografie e affetti, che vivendo con grande prossimità possono ogni tanto mutare di statuto. Diventano soggetti, interlocutori agenti nei dialoghi e nei soliloqui dentro la stanza. Parti organiche dello spazio mente, della mente locale del loro giovane proprietario.