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Beato fra i mafiosi. Don Puglisi: storia, metodo, teologia
Si può testimoniare di un prete che la Chiesa cattolica proclama ""beato"""" senza cedere alla retorica, alla falsificazione storica, al buonismo"""" interpretativo? I tre autori di questo libro ci provano: hanno conosciuto don Pino Puglisi (ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993) e hanno scritto di lui in diverse occasioni. Nella prima e nella quarta parte Francesco Palazzo ricostruisce i tre anni di don Puglisi a Brancaccio, con qualche cenno a quanto accaduto dopo. Traccia inoltre una storia recente, sino all'arrivo di don Pino, della parrocchia di S. Gaetano e del quartiere. Nella seconda parte Augusto Cavadi riflette sul significato teologico e filosofico di questo martirio evidenziando soprattutto come esso costituisca la spia eloquente di una comunità ecclesiale spesso indifferente. Nella terza parte Rosaria Cascio ricostruisce la metodologia pastorale di don Pino alla luce della sua formazione teologica e psicologica e delle diverse esperienze nel corso della sua generosa esistenza. Il volume è impreziosito dalle testimonianze di don Francesco Michele Stabile e di Salvo Palazzolo."" -
Il mio parroco non è come gli altri. Docu-racconto su don Pino Puglisi
Don Pino Puglisi visto attraverso gli occhi di un ragazzino della parrocchia del quartiere Brancaccio a Palermo dove il sacerdote ha operato aiutando le coscienze a rifiutare la violenza mafiosa ed è stato ucciso il 15 settembre del 1993; la missione e il coraggio di un sacerdote umile che ha incarnato l'anelito di giustizia del Vangelo, un martire dei nostri giorni, letti attraverso le pagine di un diario: pagine semplici che attraverso la cronaca che fa un ragazzino di 13 anni, racconta la fatica di crescere in un ambiente difficile, in un periodo drammatico per la storia della Sicilia segnato dalle stragi mafiose di Capaci e di via D'Amelio ma anche la nuova coscienza civile generata proprio da quei tragici avvenimenti e la grande sfida che inizia nella vita di ciascuno quando sceglie da che parte stare. Età di lettura: da 11 anni. -
Beddamatri Palermo! Cronache satiriche della città più incasinata di Italia
Palermo straripa di fantasia. Per farli ammirare ai turisti - ospiti indesiderati - decora i suoi monumenti con la monnezza, chiama metropolitana un treno di superficie lento quasi quanto gli autobus, le cui attese acculturano i palermitani: chi per merito del 101 non ha letto Guerra e pace? I Pronto Soccorso sono circoli ricreativi, vi si gioca a carte e si scommette su chi verrà visitato dopo, il rosso del semaforo è una mera astrazione, come pure la segnaletica sapientemente occultata dal fogliame. I palermitani? Tutti sicuri di finire in paradiso, non per meriti ma perché l'inferno è già saturo. Tra di loro due minoranze rumorose: i politici e i mafiosi. Entrambe in crisi d'identità: meglio la commedia dell'arte o il varietà? I palermitani di solito sono tranquilli, ma quando jeccano vuci lassù, nell'alto dei cieli, gli Dei, che mai li hanno amati, ""si apparasianu pi u scantu ed esclamano: Beddamatri Palermo!""""."" -
Le siciliane. Storie vere
A metà degli anni Settanta, Leonardo Sciascia pubblicò un saggio sulle donne siciliane che gli procurò molte polemiche. Appassionato al gioco pirandelliano della realtà e dell'apparenza, Sciascia invece scriveva che le donne siciliane erano, insieme, comandiere e subalterne, piegate, cioè, da una secolare sottomissione, eppure forti e padrone in casa. Questo libro di Giacomo Pilati è l'ideale prosecuzione del saggio di Sciascia. Non è una valutazione esagerata, anche se quello era un saggio dal sapore fortemente pamphlettistico e questa è una raccolta di storie narrate dalle stesse protagoniste. Ci sono tre elementi che accomunano le donne così diverse che Pilati ha voluto incontrare: il dolore, la consapevolezza e il coraggio. Giacomo ha colto, e ha saputo descrivere, la fondamentale differenza tra uomini e donne siciliani. Gli uomini credono che tutto sia destino. Le donne pensano che il destino si può cambiare. -
Fiabe siciliane. Dalla raccolta di Giuseppe Pitrè
A lungo l'etnologo Giuseppe Pitrè lavorò per raccogliere il ""prezioso tesoro del popolo siciliano"""" e nel 1875 pubblicò le Fiabe, novelle e racconti in quattro volumi. Tanta fatica non fu compresa. Un indignato disprezzo accolse la pubblicazione, la """"Gazzetta di Palermo"""" scrisse che si trattava di """"quattro volumi di porcherie"""". Solo lontano dalla Sicilia le Fiabe furono apprezzate. Oggi sono cadute nell'oblio, ma custodiscono un nucleo identitario davvero prezioso in un'epoca globalizzata che tutto appiattisce. Amelia Crisantino ha scelto le più belle: le ha tradotte dal dialetto di metà '800, ha tolto le incrostazioni di un dettato linguistico non più praticato e spesso di ardua comprensione, rendendole di nuovo godibili."" -
Il Vangelo e la lupara. Documenti e studi su Chiese e mafie
Il cristianesimo è compatibile con il modo di pensare e di vivere dei mafiosi? Perché le chiese cristiane nel Meridione italiano albergano e nutrono questo male? Vescovi, preti, frati, suore, laici impegnati in associazioni cattoliche, membri di chiese derivate dalla Riforma protestante, movimenti evangelicali... talora praticano dolorose collusioni, talatra testimoniano coraggiosa contrapposizione, spesso - purtroppo - mostrano illusoria indifferenza. Per avere dei materiali scientificamente attendibili, sull'ultimo secolo e mezzo di queste alterne vicende, vengono qui proposti alcuni fra i testi più significativi, con particolare attenzione a eventi e personaggi degli ultimi decenni. Nella speranza che una ripresa convinta e coerente del messaggio originario di Gesù induca i credenti a spezzare ogni compromesso con il dominio mafioso. -
Dalla mafia liberaci o Signore. Quale l'impegno della Chiesa?
Nei centocinquant'anni della sua storia, il sistema mafioso ha cercato in vari modi di rapportarsi alla dimensione istituzionale della Chiesa cattolica. Un teologo, tra i più noti osservatori della questione in Italia, fa oggi il punto su questa storia travagliata in cui pericolose complicità si intrecciano a coraggiose prese di distanza (talora, come nel caso del beato don Pino Puglisi, a costo del martirio). L'originalità del testo, che pure mostra di valorizzare l'ampia letteratura sull'argomento, è data dall'acume interpretativo di Don Cosimo Scordato come dalla densità esistenziale del suo impegno pluridecennale, quotidiano, instancabile, per il riscatto del quartiere Albergheria di Palermo (nel centro storico della città, intorno al mercato Ballarò). -
I siciliani spiegati ai turisti. Ediz. cinese
Chi sono i siciliani? Come vivono, come si relazionano fra loro, come trattano gli stranieri? Se si volesse rispondere con completezza scientifica, bisognerebbe studiare centinaia di volumi addizionatisi nei secoli; se si vuole rispondere con brevità, si rischia di ripetere qualche barzelletta e molti luoghi comuni. Qui si è cercata una difficile via media fra la trattazione erudita e la conversazione occasionale al bar della stazione. rnIl lettore ha così in mano uno strumento che, pur con linguaggio leggero e a tratti divertente, fornisce alcune informazioni essenziali sui siciliani di ieri e, soprattutto, di oggi. -
Acqua malata. Come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra felix
"L'acqua è vita! È quanto con forza ci indica papa Francesco in un discorso al Terzo Convegno Mondiale dei Movimenti popolari: «Quando voi, dal vostro attaccamento al territorio, dalla vostra realtà quotidiana, osate mettere in discussione le macro relazioni, quando strillate, quando gridate, quando pretendete di indicare al potere un'impostazione più integrale, allora non ci si tollera più tanto, perché state uscendo dalle caselle, vi state mettendo sul terreno delle grandi decisioni che alcuni pretendono di monopolizzare in piccole caste». [...] Il popolo di Caserta deve ora scendere per strada per difendere la sua terra e la sua acqua. Si tratta di vita o di morte. Mi auguro che tutti si diano da fare perché vinca la vita."""" (dalla prefazione di Alex Zanotelli)" -
La strage rimossa. Nola, 11 settembre 1943. La Sicilia e la Resistenza
L'11 settembre 1943, tre giorni dopo l'8 settembre, a Nola, i nazisti hanno fucilato alcuni ufficiali dell'esercito italiano, e tra essi c'era il capitano palermitano Mario De Manuele. È la prima strage operata dai nazisti subito dopo la firma dell'armistizio ma è un evento dimenticato, che non si trova nelle pagine dei libri che raccontano la storia di quegli anni. Come mai la strage di Nola non è entrata, come meriterebbe, nella storia d'Italia? Queste pagine nascono da questa domanda e vorrebbero provare a dare una risposta. Al silenzio degli storici, che riflette un silenzio collettivo. Una rimozione collettiva. Il libro contiene anche una rassegna degli scritti sulla Resistenza e sul ruolo della Sicilia. -
Don Peppe Diana. Un martire in terra di camorra
Don Giuseppe Diana fu ucciso il 19 marzo del 1994 nella sua chiesa a Casal di Principe. A vent'anni da quel delitto di camorra, il libro racconta, attraverso il dialogo tra don Diana e il padre Gennaro, cosa è avvenuto dopo la morte del sacerdote. Una storia tra romanzo e cronaca che descrive le tappe più significative di una vicenda che ha fortemente segnato un territorio che oggi tenta il riscatto proprio nel nome di don Diana. I capi camorra sono tutti in carcere e le nuove generazioni cercano altri punti di riferimento. La camorra e la violenza sono i protagonisti di ieri. I giovani e le associazioni che gestiscono i beni confiscati sono i protagonisti di oggi. L'eredità del passato è pesante e la crisi sociale non aiuta a scegliere nuove strade. Il rischio di tornare indietro è concreto. Un argine lo sta faticosamente costruendo un popolo nuovo. È il popolo di don Peppe, che vuole trasformare quelle che una volta erano conosciute come le terre della camorra, nelle terre di don Diana. -
Dalla parte di Pollicino. Vecchie fiabe e nuovi fantasmi
Pollicino, Cenerentola, Biancaneve, Cappuccetto rosso, la Bella addormentata nel bosco sono tra le fiabe più note, un tempo lette in bei libri illustrati o ascoltate dalla voce dei nonni e dei genitori, poi ricreate per il grande schermo con i cartoni animati; da tempo sono soggette a letture dissacranti e impietose che ne spengono l'ingenuità e disvelano significati più o meno morbosi ma certamente inquietanti. Al di là di queste letture, cosa sono le fiabe? Quale funzione svolgevano, e svolgono, nell'educazione dell'infanzia? Esse sono una ""spiegazione generale della vita"""", un """"catalogo dei destini"""" e prefigurano uno sforzo per liberarsi da """"forze complesse e sconosciute"""", come scriveva Italo Calvino, o sono una pedagogia della paura, un campionario di orrori, difficili da smaltire anche con il più radioso dei lieti fini?"" -
La 'ndrangheta spiegata ai turisti
La 'ndrangheta spiegata ai turisti è un contributo di conoscenza, tanto più prezioso perché mosso dalla consapevolezza che la mafia si deve contrastare, oltre che con la repressione e i processi, sul piano culturale e su quello dell'educazione delle giovani generazioni [...]. Si tratta di un volumetto che tratta tutti i punti essenziali: le origini della 'ndrangheta, i suoi rituali esterni e il ricorso alla violenza, le sue caratteristiche più profonde, la capacità di unire stili e valori arcaici e una presenza vincente nella modernità della globalizzazione, la sua organizzazione fortemente radicata sul territorio e il ruolo di protagonista del narcotraffico su scala mondiale, le complicità esterne e il fenomeno del pentitismo, l'espansione fuori della Calabria e le posizioni della Chiesa cattolica fino alla condanna senza equivoci pronunciata da Papa Francesco. -
La psicologia mafiosa. Un fondamentalismo nostrano
In questo pamphlet Girolamo Lo Verso è riuscito a intrecciare a colpi di guizzi, di provocazioni i temi affrontati in anni e anni di studio sul fenomeno mafioso. Uno studio che egli ha condotto distaccandosi sensibilmente dagli approcci dominanti nel crescente bacino della letteratura sulla mafia. Scrutando la struttura di personalità degli uomini di Cosa Nostra, cercando di cogliere il fondamento psicologico del loro comportamento, provando a costruire e battezzare categorie scientifiche e analitiche assenti dagli scaffali. -
Arriverà Natale. Poesie, racconti, pensieri per un avvento letterario
Un passo oggi, uno domani e si arriva al Natale, a braccetto di poeti e scrittori, italiani e stranieri, di ogni epoca e Paese. Un libro che vi accompagnerà nell'attesa della magica atmosfera del Natale, ma che vi offrirà uno spazio tutto vostro per fermarvi a pensare. -
La mafia desnuda. L'esperienza della Scuola di formazione etico-politica «Giovanni Falcone»
Nel 1992 un gruppo di cittadini palermitani, sgomento per le stragi mafiose del 23 maggio (il giudice Falcone, la moglie Morvilo e gli uomini della scorta) e del 19 luglio (il giudice Borsellino e la scorta), decide di costituire uno strumento stabile di lotta intellettuale contro il sistema di dominio mafioso: l'associazione di volontariato culturale ""Scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone"""". Augusto Cavadi, ideatore dell'iniziativa, racconta qui - senza mistificazioni - i primi 25 anni di questo piccolo, ma significativo, segmento del movimento antimafia italiano. Con la speranza, non troppo nascosta, che tale modello di """"minoranza morale"""" possa essere esportato e adattato in altre zone d'Europa."" -
Intorno a Peppino. Tempo, idee, testimonianze su Peppino Impastato
Peppino Impastato, assassinato a trent'anni dai mafiosi di Cinisi nel 1978, non era un ""eroe solitario"""" in lotta contro le cosche: era un militante politico dell'estrema sinistra che aveva coagulato intorno a sé, nella Cinisi del capomafia Tano Badalamenti, un gruppo di giovani e di collaboratori che, in tempi e modi diversi, lo hanno affiancato sino alle ultime ore di vita, continuando dopo la battaglia per riabilitarne la memoria, contro il depistaggio delle indagini. Salvo Vitale, che ha condiviso il percorso politico e culturale di Peppino, ha raccolto, inquadrandoli nel loro momento storico, ricordi e testimonianze di alcuni compagni, ai quali la vicenda umana e politica del militante siciliano dell'Antimafia ha lasciato un segno indelebile."" -
Peppino Impastato martire civile. Contro la mafia e contro i mafiosi
Giuseppe Impastato ha intuito che il potere mafioso è un sistema di violenza militare che le istituzioni statuali debbono contrastare, ma non soltanto. Mafia, infatti, è anche un codice etico-pedagogico: e Peppino ne ha infranto l'ereditarietà spezzando il legame con la famiglia mafiosa paterna. Mafia è anche una mentalità, una prospettiva sul mondo: ed egli ha non solo studiato per conto proprio, ma si è fatto promotore d'informazione alternativa. Mafia è anche un'attività economica (parassitaria, non produttiva): ed egli si è schierato, concretamente, contro le speculazioni illegali dalla parte dei contadini e degli operai. Mafia è anche un ""soggetto politico"""": ed egli ha ritenuto opportuno coniugare il lavoro sociale con la presenza nell'amministrazione civica, morendo assassinato da candidato al consiglio comunale della sua città."" -
Favole siciliane di Giovanni Meli trascritte e tradotte. Testo siciliano a fronte
L'attualità di quanto scrive Giovanni Meli nel suo bestiario è sorprendente. A parlare sono gli animali dotati di ironia, conoscenza, coscienza e senso critico. È una lettura necessaria per la crescita umana, sociale e culturale di ogni ""uomo"""" che voglia definirsi tale. Il siciliano adoperato dal poeta è quello di fine Settecento e riporta, talvolta, dei termini in disuso e anche parole che non hanno un esatto corrispettivo in italiano. La traduzione è stata fatta con l'intento di rispettare il significato letterale, la metrica, le rime (anche con assonanze e consonanze), tenendo in considerazione le differenze linguistiche e grammaticali tra il siciliano e l'italiano."" -
Quelli di via Solferino. Un cronista, i suoi anni con il Corriere e la guerra di Palermo
Una storia di vita e di giornalismo raccontata come un romanzo da un cronista che ha vissuto per 35 anni sulla linea del fuoco nella Sicilia devastata da delitti e stragi di mafia. Reportage rimbalzati sulle pagine del Corriere della Sera, il santuario della carta stampata. Un pezzo di storia d'Italia che torna d'attualità nella narrazione di un testimone di tragici eventi che hanno sconvolto il Paese: i mille morti ammazzati degli anni Ottanta, i primi pentiti, i grandi processi, gli attentati a Falcone e Borsellino, il crollo dell'impero corleonese. Pagine in cui l'autore lascia sfilare in sequenza una serie di flash che partono da lontano, dai tempi in cui, ancora ragazzo, combatte a mani nude contro una sorte malevola che sembra sbarrargli la via d'accesso alla professione. La tenacia lo premierà con la firma del contratto di praticante al Giornale di Sicilia e subito, a seguire, con l'incarico di corrispondente del Corriere della Sera... Prefazione di Ferruccio De Bortoli.