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Piccolo atlante di storia medievale, 249-1492
Sullo sfondo cartografico costante dell'Europa e delle coste del Mediterraneo, trentotto sequenze a colori illustrano gli spostamenti dei popoli e le formazioni e le dissoluzioni di imperi, stati e regioni politiche dalla metà del III secolo dopo Cristo alla fine del XV. È uno strumento sintetico e di base per uno studio generale del Medioevo. Suggerisce una storia che segua il ritmo della vita umana e delle generazioni, e in ognuno di questi segmenti di tempo descrive gli avvenimenti e i mutamenti che si verificavano in ogni parte dello spazio europeo e mediterraneo. -
Storia e informatica. I database applicati ai documenti medievali
A partire dalla questione dei rapporti fra storia e informatica, e da una rassegna di alcune esperienze in questo campo, il libro suggerisce una nuova metodologia di indagine, con una attenzione specifica alla documentazione medievale. All'interno di questa è di particolare peso la produzione dei notai, sia per la sua immensa estensione quantitativa nel tardo Medioevo sia per le difficoltà che pone alla realizzazione di un trattamento informatico che, salvaguardando l'integrità del testo, consenta nondimeno la gestione di migliaia di unità documentarie e il loro pieno utilizzo per la ricerca storica. Vengono messe così in luce le potenzialità del rapporto tra storia e informatica e in particolare la correlazione fra i documenti medievali ed i database, mostrando come alcune nuove metodologie possano far ottenere risultati fino ad ora solamente auspicabili. -
Continuità e cambiamenti nel Friuli tardo medievale (XII-XV secolo). Saggi di storia economica e sociale
Questo volume propone una serie di affondi in alcuni nodi problematici della storia economica e sociale del Friuli e dell'area nord-orientale d'Italia nel periodo tardo medievale, un'area regionale considerata solitamente periferica e arretrata rispetto all'Italia comunale e caratterizzata da modalità tradizionali e consuetudinarie nell'economia e nell'organizzazione sociale. Oltre ad analizzare questo particolare ambito, il libro tenta di cogliere i cambiamenti e le trasformazioni avvenuti in alcuni momenti topici di mutamento, vale a dire in corrispondenza della crisi di metà Trecento o del cambio di appartenenza istituzionalenel Quattrocento, ma anche nel passaggio da un'economia basata sulla terra ad un'altra dominata dalla circolazione monetaria. Per cercare di capire l'impatto di queste trasformazioni si è fatto ricorso ad un'ottica interdisciplinare, mettendo in relazione fenomeni economici con testi letterari che riflettevano la mentalità dell'epoca, oppure collegando le trasformazioni istituzionali con cambiamenti nel campo edilizio e urbanistico, ma anche normativo e linguistico, nel tentativo di comprendere - in tutta la sua complessità - quella particolare società. -
I monaci bianchi in Galizia. Le reti cistercensi (1142-1250)
È esistito un modello cistercense? La domanda posta dall'autore nelle conclusioni può essere considerata come il vero e proprio filo conduttore di questo libro incentrato sullo studio della presenza cistercense in Galizia a cavallo tra XII e XIII secolo. Attraverso l'analisi dettagliata delle fonti edite e inedite di otto monasteri cistercensi galiziani e avvalendosi della storiografia internazionale più recente, l'autore esplora l'esperienza dei monaci bianchi nel nord-ovest della penisola iberica, un'area che spesso appare periferica agli occhi dell'osservatore contemporaneo ma che in realtà fu al centro dei cambiamenti politici che interessarono la penisola iberica settentrionale nei secoli centrali del Medioevo e fu caratterizzata dall'altissima concorrenza tra i poteri: dai re di León-Castiglia e di León a quelli del Portogallo, dagli arcivescovi di Compostela a quelli di Braga, dalle grandi e piccole famiglie aristocratiche alle città. Dallo studio delle relazioni dei cistercensi con questi ""attori"""" del territorio, emerge un quadro frammentato, variegato e per certi aspetti inedito rispetto alla visione """"unitaria"""" dell'Ordine cistercense avanzata in molti casi dalla storiografia e dagli stessi monaci bianchi nei loro testi normativi e letterari a partire dal XII secolo."" -
Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all'Ancien Régime. Risultati scientifici della ricerca
Il volume riunisce i contributi raccolti intorno al progetto FRA dell'Università degli studi di Trieste ""Le subordinazioni delle città comunali a poteri maggiori in Italia dagli inizi del secolo XIV all'ancien régime"""", coordinato da Giuseppe Trebbi. L'obiettivo che ci si è proposti è stato quello di mettere in luce gli atteggiamenti dei differenti ceti cittadini e territoriali di fronte ai problemi scaturiti dall'inserimento, all'interno degli Stati """"moderni"""" o rinascimentali, di realtà connotate da forte fisionomia autonomistica, come le città comunali italiane; e di individuare per quali vie e secondo quali strategie avvenne la costruzione dei rapporti tra dominante e dominati, in un arco di tempo che va dalle prime dedizioni o sottomissioni trecentesche fino ai secoli in cui tale dominio non fu più messo in discussione."" -
Notai, cancellieri e ceto politico nell'Italia nord-orientale fra Due e Quattrocento
Il volume raccoglie integralmente il libro che quindici anni or sono Michele Zacchigna, dedicò a un notaio udinese del primo Quattrocento. La particolarità di questa figura di estrazione artigiana, cioè popolare, consiste nel fatto di avere accompagnato la propria attività professionale di notaio con una scrittura di carattere autobiografico e familiare, intersecata con ricordi e giudizi intorno alle drammatiche vicende udinesi nella fase di passaggio dalla sovranità dei patriarchi aquileiesi al dominio della Repubblica di Venezia. Michele Zacchigna estese la vicenda del notaio Quirino a quella del figlio e del nipote, quest'ultimo ingloriosamente condannato come falsario. Anche attraverso questo non lieto fine Zacchigna ricostruiva elementi importanti della tecnica notarile, raccordandoli a tutta una serie di situazioni professionali e sociali del Friuli tardomedievale. Accanto allo studio sul notaio Quirino, ai suoi successori e al suo ambiente sono riproposti qui altri due lavori, più brevi, di ambito triestino. I protagonisti sono i cancellieri del Comune: élite politica, culturale e sociale della quale Zacchigna ricostruisce la formazione e l'evoluzione su un lungo arco di tempo. I tre lavori costituiscono nel loro insieme tutta una pagina di storia culturale e sociale del tardo medioevo. Presentazione di Paolo Cammarosano. -
Giudizio umano e giustizia divina. Una lettura storica della ""Commedia"" di Dante
Il libro spiega in maniera semplice cose che semplici non sono: la struttura sociale delle città, e di Firenze in particolare, nei secoli XIII e XIV, la dinamica e le ideologie della politica, le strutture familiari ordinarie, la memoria familiare e la questione delle aristocrazie, i livelli della cultura e l'evoluzione nell'uso delle lingue (latino e volgare) nella scrittura. Sono questioni ineludibili per chi voglia leggere Dante in un'ottica propriamente storica e sono affrontate qui con un inquadramento ""generazionale"""", cioè entro la generazione in cui visse Dante e con le opportune estensioni un poco indietro e un poco avanti nel tempo. Tutta in costante collegamento con i versi della """"Commedia"""", con i suoi personaggi, con i problemi e con le emozioni che il grande poema suscita."" -
De André e dintorni. Genova e i cantautori. La guida
Una ""guida"""" del tutto insolita, ai luoghi cantati e vissuti dai massimi interpreti della """"scuola genovese"""" della canzone d'autore e della poesia. Dalla piazzetta della Foce a via del Campo, dalla stazione di Sant'Ilario al cielo in una stanza, tutti i luoghi di vita e di ispirazione di Fabrizio De André, Ivano Fossati, Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Umberto Bindi, Eugenio Montale, Giorgio Caproni..."" -
Fino all'ultima riga. Un romanzo a fari spenti
Una viaggio allucinato e tetro attraverso un'ultima generazione di provincia, sgominata da alcol, sesso e droga in un intreccio devastato e verosimile. -
Faustus
Manfredi condensa e realizza nel suo ""Faustus"""" un lavoro almeno trentennale di ricerca e di scrittura finora quasi segreto; integrando (e anche disintegrando) i testi di Marlowe e dell'edizione tedesca di Johann Spiess (Historia von D. Johannes Fausten, dem weitbeschreyten Zauberer und Schwarzkünstler, uno dei primi libri stampati in Europa e datato 1587) con una partitura elastica fatta di suoni, di musiche, di versi poetici, di calembour teatrali. Il tema di Faustus viene ridotto al minimo, cioè alla lettura scenica del testo marlowiano, purgato degli intermezzi spuri e comici, anzi, reso ludico di per sé proprio nella parti più tragiche, ridotto a un dialogo fra l'uomo - che non voleva essere un uomo - e il demone - che non vorrebbe essere un demone. Un testo che in certo modo ricorda il teatro dell'assurdo, ma soprattutto non fa che sottolineare e ribadire l'assurdo del teatro..."" -
Grande Torino. La storia a fumetti
Franco Ossola firma ""il"""" racconto a fumetti del Grande Torino, realizzato dallo sceneggiatore Paolo Fizzarotti (collaboratore fra gli altri di Ivo Milazzo) e dal talentuoso Emilio Grasso. Una """"chicca"""" per tutti coloro che amano il Grande Torino."" -
Cosa ha fatto il Genoa? Gli anni di Martinaromanotestoni
Faccenda racconta il suo gol al Napoli e Iachini quello alla Juve; ""Motorizzi"""" rivede la sua sassata-promozione sotto la Nord mentre Picchiagorin a fine gara torna un pezzo di pane. Ci sono San Martina che vola e Ruspa che a momenti finisce in corso de Stefanis per la finta di Zico... E ci sono loro, mister Simoni che torna e riporta il Genoa in A mentre o scio Renso tra un mugugno e l'altro gongola sornione... E ci sono i ragazzi della Nord di sempre, diventati oggi adulti, papà. Maturi? Fino a quando non gioca il Genoa... Dicono fosse un calcio diverso, un mondo diverso, più genuino e sempregenoano: con il presentatore della TV privata che chiamava direttamente il goleador mezz'ora prima della trasmissione e magari lo passava a prendere in macchina. C'era il presidente che allagava i Distinti prima della partita, così la gente doveva stare in piedi e """"ce ne stava di più""""; nel mentre il mediano tuttospinta cercava parcheggio sotto le gradinate del vecchio """"Ferraris""""... Il Genoa che salta fuori da questo album, le cui fotografie (o figurine?) riemergono dalla viva voce dei protagonisti di allora, profuma di famiglia. E porta un sorriso."" -
Autobiografia di coso
Autobiografia di ""coso"""" è una raccolta di frasi, aforismi, calembour di un personaggio surreale, l'alter ego incosciente e inconsapevole prodotto dalla frenesia della nostra vita quotidiana; smarrito a ricordare password, codici, volti e nomi che perdono mano a mano consistenza, sostituiti dal incalzare fatale di """"coso"""", l'essere immaginario più citato nella quotidianità."" -
Biglietteria rusticana
«Strappare un sorriso insieme al biglietto». Con questo intento Vittoria Odino ha voluto trascrivere tutte 'ste belinate colte al botteghino del ""Carlo Felice"""". E questi sono i risultati! """"Biglietteria rusticana"""" fa il paio con """"¡Hasta la Vittoria siempre!"""", il fortunato libretto n.1 in re minore (ché Carlo Felice a Genova era visto di traverso) firmato dalla stessa autrice."" -
Le nuvole di Superga. Il racconto in favole del grande Torino
Gli undici racconti di questo libro sfilano, allineati nelle pagine, con la cadenza di una squadra di calcio. Undici, perché undici sono i campioni: quelli di Superga, gli imbattibili del Grande Torino. Con una levità, e di scrittura e di immagini, che, bella e coerente, si riflette nell'asciuttezza dei brani, la tensione gentile del narrare accompagna, senza contraddizioni, chi legge in territori intimistici e visionari, concretissimi e onirici. Su tutto, poi, aleggia come un senso di mistero ma anche di speranza, quasi che il destino, impietoso e pur già consumato, possa in qualche modo, come dire, godere di un ripensamento e all'ultimo riscattare, recuperare, salvare. Come una rete vincente segnata al novantesimo. Fra titoli che alludono e richiamano, in storie che si disvelano nella impalpabile delicatezza di un pensiero o nell'intento di un gesto, tramite un dialogare a volte persino provocatorio, la lettura si scioglie, fluida e lineare, come il dolce scivolare delle nuvole nel cielo, generosa negli squarci poetici quanto terribilmente cruda nella sua durezza. -
Come la neve. Il primo inverno di una volpe artica
Nella breve estate artica i cuccioli di volpe si rincorrono e giocano sotto lo sguardo attento dei genitori. Quando la prima neve, portata dai freddi venti del nord, ammanta la tundra, il grande viaggio ha inizio: Come la Neve è la storia di una piccola volpe artica e del suo primo inverno, di una traversata in terre vaste e silenziose fino al sorgere della primavera. Età di lettura: da 6 anni. -
Spezia 1944. Lo scudetto dei pompieri
1944: l'Italia è in guerra e spezzata in due ma il campionato di calcio non si ferma. La Federazione indice ufficialmente il torneo, il girone unico è una chimera, partecipano solo le squadre delle città disgraziatamente al di qua della linea gotica. Diversi accorgimenti e stratagemmi fanno sì che i calciatori non finiscano al fronte: il Torino diventa Fiat, i suoi giocatori assunti dall'azienda ""di stato""""; lo Spezia diventa una squadra di pompieri, i suoi ragazzi vengono imprestati (e arruolati) al 42° Corpo dei Vigili del Fuoco della città devastata dalle bombe. Per gli atleti spezzini inizia un'odissea che avrà un finale dolceamaro: i pompieri-calciatori affrontano per le trasferte emiliane con l'auotobotte di servizio, ne riempiono la pancia di sale che barattano con ogni bendidio introvabile alla Spezia: olio, salumi, formaggi... La squadra è forte, Ottavio Barbieri è un allenatore geniale e adotta, primo in Italia, il catenaccio e il libero. Gli avversari, più forti, non ne vengono a capo: in semifinale i pompieri espugnano Bologna, nel girone finale si trovano di fronte il Venezia e il Grande Torino. Pareggiano con i lagunari e il 16 luglio compiono l'impresa: all'Arena di Milano battono 2-1 i granata e vincono lo scudetto. Poche settimane dopo la Federazione si rimangia tutto: """"Non è valido"""", sbraitano come dei bambini. Lo scudetto viene scucito dalle maglie bianche dei pompieri-campioni. Ma questa è un'altra (brutta) storia..."" -
Azzurro donna. Il calcio femminile fra oggi e origini. 2019-1968
Vero che si entrava gratis, ma il tutto esaurito allo Stadium di Torino per Juventus-Fiorentina, partitissima del campionato femminile 2018-2019 la dice lunga su dove le donne del pallone vogliono e possono arrivare. Il dado è tratto, e anche l'Italia sta recuperando il tempo perduto: non per niente le azzurre si sono qualificate - mancavano da 20 anni - , ai Mondiali di Francia 2019. Che vanno in diretta TV anche in Italia. E questo è un altro buon segno. Il resto (facile a dirsi) verrà dal campo. Da un calcio in crescita che vuole e deve coinvolgere anche le giovanissime. Questo libro vuole raccontare e raccogliere le voci di oggi e le storie delle pioniere. Che nel 2018 hanno festeggiato il 50° anniversario del loro primo campionato e nel 2019 celebrano il mezzo secolo dal loro primo trionfo in maglia azzurra: 3-1 sulla Danimarca e Italia campione d'Europa. -
La mente mente? Chi siamo quando nessuno guarda
Quante volte vi è capitato di spostarvi da una parte all'altra della casa e di colpo chiedervi: ""Cos'è che dovevo fare?"""". O di avere quella musica in testa che non vi lascia in pace? Tutto ciò è frutto di una mente iperattiva, che schizza da un pensiero a un altro come una pallina da flipper, fuori dal nostro controllo e spesso dalla nostra consapevolezza. La cosa assurda è che la stessa mente di cui siamo schiavi è al contempo il mezzo che ci serve a gestire la nostra vita. Come la mettiamo? Questo libro esplora il funzionamento - a volte paradossale - della mente, cercando di fornire gli strumenti adatti a riportarla sotto il controllo della nostra volontà."" -
Storielle di lucciole e stelle (rist. anast. 1913)
Ristampa anastatica del volume pubblicato nel 1913 per Fratelli Treves. È il primo titolo della collana ""Lucciole e stelle"""": il meglio della letteratura per ragazzi proposto attraverso riedizioni originali e commentate. La collana è realizzata in collaborazione con Fondazione Tancredi di Barolo/Museo scuola libro infanzia e Centro Studi """"Guido Gozzano-Cesare Pavese"""". Età di lettura: da 5 anni.""