Sfoglia il Catalogo feltrinelli037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4801-4820 di 10000 Articoli:
-
Antropologia del cervello. La coscienza e i sistemi simbolici
Questo libro espone, dal punto di vista di un antropologo, gli straordinari progressi della scienza che si dedica a esplorare il cervello, organo in cui neurologi e psichiatri ritengono che risiedano i processi mentali. Questo saggio vuole perciò essere un viaggio antropologico all'interno del cranio, alla ricerca della coscienza o di una sua traccia nelle reti neuronali. Con la pubblicazione di quest'opera, l'autore ritiene di aver riunito gli elementi sufficienti per presentare un saggio sperimentale ed esplorativo su uno dei più grandi enigmi che affronta la scienza in questo campo. -
Ancestry. Parentele elettroniche e lignaggi genetici
Passione ordinaria e moda sempre più popolare del nostro tempo, la genealogia attrae cultori dilettanti e professionisti, a metà fra storia, biologia e memoria familiare. Riconoscere e riconoscersi nella trama degli antenati remoti, nelle fonti storiche come nel testo e nel codice del DNA: in questo inedito incrocio emergono oggi nuove modalità di definizione del sé ancestrale e della stessa identità etnica. La ricerca biomedica, il mercato delle colture cellulari e dei campioni di DNA (Y e mitocondriale) conquistano sempre nuovi cultori, clienti-donatori e appassionati. Grandi e piccoli centri di ricerca e molte agenzie commerciali offrono test, assistenza informatica, accesso alle banche dati dei genotipi da confrontare nel grande mosaico della diversità umana. Il libro dedica attenzione antropologica a questi aspetti, mettendo a confronto le nuove maniere di fare genealogia con tradizioni e modi che nel passato furono illustri e raffinati. -
Specchietto retrovisore
Specchietto retrovisore raccoglie i testi più rappresentativi di Juan Villoro, scritti lungo trent'anni e selezionati dallo stesso autore. Questo archivio narrativo si divide in due generi essenziali: il racconto, dove l'umorismo, la tragedia e il tradimento convivono con naturalezza e tracciano sentieri unici; e la cronaca, in cui uno sguardo eccezionale rivela l'infinità di sfaccettature che conforma la condizione umana e definisce la nostra epoca: la politica, la famiglia, i viaggi, il rock, i misteri della vita letteraria. Un mosaico di pezzi scelti, un volume fondamentale sia per i conoscitori che per chi si avvicina per la prima volta al lavoro di uno degli scrittori contemporanei più letti e apprezzati in America Latina. -
Fukushima, Concordia e altre macerie. Vita quotidiana, resistenza e gestione del disastro
Cos'è il disastro e cosa significa tornare alla normalità? Lo Stato è un alleato dei cittadini quando si tratta di ricostruire, oppure si aggiunge alla tragedia, rallentando la ricostruzione o rendendola terra di conquista per speculatori? È possibile un'autoorganizzazione che si contrapponga agli interessi esterni generati dalla ricostruzione? Questa vasta collezione di saggi a opera di antropologi e sociologi indaga le principali catastrofi di origine tecnologica e naturale del nostro tempo (dai terremoti dell'Irpinia e L'Aquila a Fukushima, dallo tsunami del sud-est asiatico al naufragio della Concordia) e riflette per lo più su come le popolazioni colpite abbiano cercato di tornare alla normalità, malgrado una burocrazia avversa, le cordate di speculatori, una gestione dei disastri spesso inadeguata e il trauma derivante da eventi tanto apocalittici quanto repentini. -
Ammalarsi di benessere. Scenari della malattia e pratiche del mutamento in Etiopia
Ci si può ammalare di benessere? Ribaltando stereotipi e pregiudizi sulla povertà in Africa e mettendo in discussione l’idea di “benessere” programmato e imposto, l’indagine etnografica svela come, in un contesto di forti privazioni materiali, la malattia possa divenire un campo entro cui è possibile immaginare e praticare il benessere. Più in particolare, la nozione di benessere si presta a interpretare nuove modalità di essere persona e di produrre cultura a Shala (Etiopia), e a rintracciare i processi di incorporazione dei mutamenti della società etiope in relazione agli sviluppi economici e politici internazionali. -
Etnografia del microcredito in Italia. Dare per ricevere nelle politiche di inclusione sociale
Il microcredito rappresenta una pratica finanziaria globalmente diffusa: dal Bangladesh, dove è stata sperimentata in modo sistematico a partire dagli anni Settanta, ha conquistato un ruolo di primo piano, inizialmente nei paesi in via di sviluppo come intervento privilegiato della cooperazione internazionale e successivamente nei paesi post-industriali come strategia di inclusione socio-economica delle categorie più vulnerabili. A partire da un'etnografia condotta nel Nord Italia, questo testo si propone di riflettere criticamente sulle modalità con cui gli attori del welfare mix si appropriano di questo strumento: da un lato si esplorano i processi attraverso i quali attori differentemente posizionati costruiscono la categoria di soggetto vulnerabile e la rappresentazione di microcredito che informa le pratiche di intervento, dall'altro si esaminano gli effetti che le politiche di inclusione sociale hanno sui soggetti da esse toccati. -
Antropologia della deindustrializzazione. Il caso della Fiat di Termini Imerese
Cosa accade, a livello sociale e culturale, quando una fabbrica importante e storica come lo stabilimento Fiat di Termini Imerese chiude? Come cambia il modo di vivere e di percepire la propria esistenza da parte dei soggetti che sono coinvolti nei processi di deindustrializzazione? Attraverso una ricerca etnografica fra gli ex operai Fiat siciliani che parte da questi ed altri quesiti, l’autore intraprende un percorso di indagine che coinvolge diversi aspetti della vita comunitaria dei lavoratori siciliani. L’identità operaia contemporanea, l’assoggettamento e la micro-resistenza dei corpi al lavoro, la trasformazione della percezione temporale e la rimodulazione della categoria spaziale sono i temi che dominano questa ricerca e che inseriscono il caso della chiusura della fabbrica automobilistica siciliana nei processi di deindustrializzazione contemporanei. -
Il fucile e la macchina da cucire. Per una storia sociale della cooperazione al consumo
La cooperazione al consumo è molto più che un modello di sviluppo economico. È innanzitutto un romanzo popolare fatto di piccole vicende che intrecciano lo sfondo di un'epoca, e aiutano a ricostruirla con migliore approssimazione. Grazie ai documenti ufficiali interni, possono essere disegnati affreschi sulla storia del Paese e dei suoi passaggi cruciali. In queste pagine, costruite attraverso l'analisi dei materiali presenti nell'Archivio Storico di Unicoop Firenze, viene presentata una parte del vastissimo romanzo popolare che ha portato la cooperazione al consumo a essere un modello diffuso e affermato. Ne sortisce un esperimento di storia sociale che spiega come il successo del movimento cooperativo dipenda dai saldi legami con le comunità e da un tessuto di storie minime, senza la cui narrazione non è possibile comprendere il segreto d'una storia di così lunga durata. -
Il corpo di Jane Austen. Incarnazioni letterarie e filmiche tra desiderio e repressione
Desiderio e repressione. Carta, pellicola e carne. Sono queste le linee direttrici lungo le quali si sviluppa questo studio. La critica ha spesso descritto le opere di Jane Austen (1775-1817) come testi in cui il corpo scompare, in cui la passione tace. Eppure gli appassionati austeniani sanno quanto questo sia lontano dalla propria esperienza di lettura. Questo volume rintraccia la presenza della corporeità e della passione nei romanzi di Austen (da ""Northanger Abbey"""" a """"Persuasion""""), dimostrando come queste non siano realmente sottaciute, ma vengano trasformate divenendo di volta in volta sineddoche, metafora, focalizzazione, allusione. Popolarissimi a livello di adattamenti e riscritture (fino al """"paradosso"""" rappresentato dal film """"Pride and Prejudice and Zombies"""", 2016), i romanzi austeniani vengono qui anche messi in relazione con le loro rese cinematografiche, che, come si dimostra, rendono visibile il tessuto retorico e stilistico utilizzato da Austen, mettendo in luce una sostanziale corrispondenza di tropi, tecniche e valori."" -
Il lutto degli angeli. Follia sublime, noia e malinconia nel pensiero moderno
Questo libro spiega come la filosofia illuminista, la sociologia moderna e il pensiero critico si siano posti innanzi all'oscuro mondo irrazionale. Simbolo dell'oscurità caotica diventa la malinconia e il suo flusso di tristezze: il tedio, la follia, lo spleen, la noia, la depressione, il lutto, l'orrore sublime e la nausea esistenziale. Il pensiero illuminista moderno non è solito volgere lo sguardo all'oscurità e spesso la nega. Roger Bartra affronta questo strano enigma: perché l'irrazionalità e il disordine mentale riescono a insediarsi nel cuore della moderna cultura guidata dal razionalismo? La risposta va cercata in Kant, Weber e Benjamin. Questi pensatori non furono visionari in grado di orientarsi nelle tenebre dell'irrazionalità. Eppure la loro cecità, il loro procedere a furia di inciampi, ci permette di illuminare quelle regioni opache invisibili ai loro occhi. Roger Bartra penetra - come un etnologo che cerca di scoprire i segreti della tribù - nella vita e nel lavoro dei tre grandi pensatori. Li sorprende in quegli scomodi momenti in cui si approssimano all'abisso e sperimentano la vertigine. Si introduce nella loro vita quotidiana e nelle pieghe delle amare esperienze, malattie mentali o debolezze. Il risultato è una inquietante dissezione antropologica del pensiero moderno, praticata con il bisturi della malinconia. Per questa edizione l'autore integra un capitolo sulla malinconia moderna. -
La scuola in pratica. Prospettive antropologiche sull'educazione
La scuola in pratica, con il suo coacervo di routine, stili di pensiero ed azione, imprese collettive e sforzi solitari, ritualità, gerghi specialistici e colloquiali, risorse, strumenti, storie di vita e di battaglia... In questo manuale, esplorando il rapporto tra scuola, antropologia e migrazioni, l’autrice mostra come l’educazione sia un’attività legata all’esperire più che al conoscere: richiede coinvolgimento attivo dei partecipanti, coordinamento delle loro energie individuali e soprattutto immaginazione, ossia l’abilità creativa di estrapolare dal vissuto sociale la propria visione del mondo. In un periodo in cui la prospettiva antropologica sta acquisendo maggiore rilevanza nel mondo della scuola questa nuova edizione, ampiamente aggiornata, potrà orientare allievi e insegnanti nel difficile compito del confronto quotidiano con la multiculturalità nelle classi, tenendoli al riparo da insidiosi riduzionismi. -
Oltre i luoghi comuni. Partorire e nascere a domicilio e in casa maternità
In Emilia-Romagna e in Piemonte vi sono servizi di parto domiciliare offerti dal Sistema Sanitario Nazionale. L'assistenza ostetrica a domicilio in regime privato è rimborsata dallo Stato in diverse regioni italiane. I benefici del parto non ospedaliero in termini di esiti materno-infantili per le gravidanze fisiologiche sono dimostrati da una ampia letteratura e sostenuti da importanti organismi, tra cui il prestigioso National Institute for Health and Care Excellence britannico. Perché non se ne parla? L'esperienza delle donne e delle ostetriche che scelgono luoghi altri rispetto alla ""normalità"""" ospedaliera, raccolta in cinque anni di lavoro etnografico in Italia, Spagna e Paesi Bassi, solleva interrogativi, più che offrire risposte. Il nostro modello assistenziale - così medicalizzato e interventista - è davvero il più consono alle esigenze e alle necessità reali delle mamme che partoriscono e dei bambini che nascono?"" -
Vagabondi, zingari e mendicanti. Leggi toscane sulla marginalità sociale tra XVI e XVIII secolo
I Granduchi di Toscana, tanto nel periodo mediceo quanto in quello lorenese, si trovarono ad affrontare i problemi della mendicità dilagante, del vagabondaggio, della marginalità di soggetti in vario modo non inseriti nell'ordine sociale, come gli zingari. Si trattò, come in tutti gli Stati italiani ed europei del tempo, di una lotta principalmente condotta con le armi della dissuasione e della repressione, ma anche dell'assistenza mirata e del tentativo di integrazione tramite il lavoro. Similitudini ed emulazioni normative emergono nettamente tra i vari contesti, ma anche diversità significative, che rendono necessario lo studio delle esperienze nei diversi ordinamenti, prima di poter giungere a delineare un quadro d'insieme. L'indagine proposta in questo libro muove dall'analisi della legislazione granducale, con i necessari riferimenti alle altre fonti giuridiche, ma non rinuncia ad un continuo dialogo con la storiografia sociale ed economica che da tempo dedica ampia attenzione a fenomeni cruciali in atto nell'Europa moderna, come le dinamiche di impoverimento dei ceti subalterni, le strategie di disciplinamento sociale, lo sviluppo di iniziative assistenziali. -
Auto-aiuto nei conflitti. Modelli, esercizi, metodi pratici
Nella sua esperienza, Glasl ha osservato un aumento costante nel tempo di contrasti, tensioni e difficoltà delle persone il cui lavoro si svolge all'interno di un'organizzazione. In queste situazioni succede molto spesso di non sapere cosa fare. Nella maggior parte dei casi, le organizzazioni non sono attrezzate a sufficienza per la gestione costruttiva dei conflitti. In molte situazioni conflittuali non è necessario che le cose peggiorino al punto tale da dover chiedere aiuto a esperti esterni. L'autore offre concetti, esercizi e metodi pratici che aiutano a risolvere i conflitti da soli. Il libro si rivolge quindi a tutte le persone che lavorano in posizione di responsabilità all'interno di imprese e organizzazioni. Per formatori, consulenti e coach, ""Auto-aiuto nei conflitti"""" presenta gli strumenti fondamentali di analisi e intervento sviluppati da Friederich Glasl in mezzo secolo di lavoro di mediazione e consulenza."" -
Quick and dirty. Antropologia pubblica, applicata e professionale
Da qualche anno si è iniziato a parlare anche in Italia di antropologia pubblica. Una delle ragioni è sicuramente costituita dal vertiginoso aumento del numero dei laureati in antropologia. Questo stuolo di giovani altamente qualificati ed esclusi sia dal mercato accademico che da quello del lavoro rivendicano un proprio spazio nella società. Sempre di più antropologi e antropologhe lavorano nel campo delle migrazioni, dell'educazione, dei servizi sociali, dei servizi sanitari. L'antropologia pubblica si incastona quindi in un mosaico che comprende altri termini come antropologia applicata e antropologia professionale. Scopo di questo volume è fornire una sorta di contro-storia dell'antropologia, al fine di mostrare come, ai margini della storia ufficiale della disciplina, ci siano da sempre antropologi che affrontano temi di interesse sociale, che scelgono di intervenire oltre che di osservare e che sono interessati a fare uscire l'antropologia dalla ""torre d'avorio"""" accademica. Prefazione di Antonino Colajanni."" -
La natura come soggetto di diritti. Prospettive antropologiche e giuridiche a confronto
L’Antropocene e le sue manifestazioni sempre più evidenti (cambiamenti climatici, disastri ambientali, perdita di biodiversità, zoonosi, ecc.), sfidano al contempo sia l’antropologia sia il diritto. Rappresentano, infatti, un terreno comune di dialogo percepito come necessario da molti antropologi impegnati in terreni di ricerca dove vigono criteri di sovranità eco-territoriali alternativi, e spesso tormentati da conflitti e disequilibri socio-ecologici destinati a riflettersi sui contesti urbani e sulle nostre vite. Nei tribunali, insieme a tali conflitti, approda lo scontro tra differenti forme e ideologie di relazioni fra umani-non umani spesso poco conciliabili nell’ambito del diritto euro-americano. Questo volume propone un primo confronto italiano tra antropologi, giuristi e linguisti per ragionare su possibili vie d’uscita dalle strettoie del diritto antropo-centrato, riflettendo sulle forme e sulle pratiche di sovranità responsabili e sostenibili dei popoli nativi, nell’urgenza di immaginare paradigmi alternativi a quelli predatori all’origine della crisi socio-ambientale planetaria. -
Testimonianze e testimoni nella storia del tempo presente
La testimonianza ha assunto nel mondo contemporaneo un ruolo cruciale. La fine della guerra fredda e delle ideologie contrapposte, che per anni avevano oscurato esperienze e ricordi, ha reso possibile far emergere memorie silenti e dare voce a soggetti che avevano lungamente taciuto. Esperienze traumatiche, sofferenze nascoste di individui, gruppi, popolazioni sono emerse nello spazio pubblico confliggendo a volte per l'interpretazione e per il riconoscimento. Ha accompagnato tutto ciò un vero e proprio boom di studi sulla memoria, in cui la categoria è stata dilatata fino a ricoprire diversi significati, confondendosi spesso con la cultura e con la storia stessa. Memorie individuali, collettive, pubbliche sono state sovrapposte, spesso, in un unico contenitore indistinto. Il volume si inserisce in questo dibattito affrontando, attraverso casi concreti, il ruolo storico e sociale del testimone e comparando le diverse metodologie di raccolta e di archiviazione. -
Echi di fine millennio. Il ritorno del diritto internazionale europeo
La rifondazione del diritto internazionale dopo il secondo conflitto mondiale viene di solito presentata come un progetto tendenzialmente unitario a livello planetario, costruito attorno all'Organizzazione delle Nazioni Unite, edificio mirabile e poderoso, almeno nelle sue aspirazioni. I cinquant'anni finali del secondo millennio sono invece stati per il diritto internazionale un periodo ben più complesso, avviato su percorsi spesso autonomi rispetto alla logica universalistica e globalizzante dell'ONU ed anche a volte diversi da un'area geografica all'altra. Questo breve scritto ricostruisce a grandi tratti l'evoluzione di quei cinquant'anni e affaccia l'ipotesi che alcune peculiarità delle relazioni tra gli Stati europei possano meglio comprendersi a partire dall'idea che l'Europa abbia custodito attraverso gli ultimi due secoli l'eredità di un diritto internazionale europeo, prepotentemente riemerso proprio alla fine del secondo millennio. Una riflessione attuale e utile a quasi settant'anni dalla Dichiarazione Schumann e dall'apertura alla firma della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. -
In difesa della casa. Politica della crisi abitativa
In ogni grande città del mondo è in corso una crisi abitativa. Come è potuto accadere? Come si può intervenire? Chiunque ha bisogno di una casa, e ne ha il diritto. Ma oggi le nostre case vengono trasformate in merce, rendendo le diseguaglianze urbane ancora più acute. Il profitto è diventato più importante del bisogno sociale. Chi è povero è costretto a pagare di più per un alloggio peggiore. Le comunità si trovano ad affrontare la violenza dei trasferimenti forzati e della gentrificazione: ai benefici sociali di un abitare dignitoso ha accesso solo chi se lo può permettere. ""In difesa della casa"""" offre un contributo decisivo all'analisi di questa crisi, approfondendo cause e conseguenze del problema abitativo e proponendo soluzioni non utopiche sotto forma di """"istanze trasformative"""" - capaci cioè di realizzare potenzialità che esistono ma che sono bloccate dalle condizioni date. Poiché la crisi abitativa ha profonde radici politiche ed economiche, non può essere risolta con interventi sporadici ma necessita di risposte radicali. L'edizione italiana presenta una nuova premessa degli autori, un saggio introduttivo della curatrice e un apparato di note integrative."" -
Memorie dal cratere. Storia sociale del terremoto in Irpinia
Il 23 novembre 1980 il più disastroso terremoto della recente storia italiana colpisce una vastissima area del Mezzogiorno italiano provocando migliaia di vittime e azzerando decine di piccoli centri. A quarant’anni dall’evento spartiacque una nuova prospettiva per leggerne la storia è possibile ed è quella che dà voce all’esperienza degli abitanti, testimoni diretti della furia della natura ma anche delle intense trasformazioni che hanno attraversato i territori. Racconti, giudizi e interpretazioni dei protagonisti si intrecciano con la documentazione ufficiale svelando le vicende di Sant’Angelo dei Lombardi e Conza della Campania, due centri del “cratere” accomunati da una distruzione pressoché totale dell’abitato ma che hanno compiuto due scelte opposte per la ricostruzione. Recuperare o rifondare? È a partire da questo dilemma che si snodano due storie impervie ma allo stesso tempo affascinanti in cui l’esperienza soggettiva incrina la memoria nazionale degli eventi restituendoci una visione più complessa e articolata di un momento cruciale della storia italiana.