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L' ultimo degli spoiler. Antologia di racconti
Spoiler. Al suono di questa parola già la fronte si corruga, le sopracciglia si increspano e le labbra si stringono a formare una piega minacciosa. È pregiudizio ormai comune che fare spoiler o ""spoilerare"""" sia un'azione riprovevole, un sopruso compiuto solamente da parte di persone che vogliono fare uno sgarbo rivelando il sospirato finale e togliendo così alla povera vittima il desiderio di proseguire con la storia, conoscendone già la fine. Ma quanto uno spoiler può essere devastante per una trama? In questa antologia dei """"Giovani Scrittori IULM"""" vengono suggerite molteplici interpretazioni attraverso l'intreccio di racconti di diversi generi (noir - poliziesco - romantico - nonsense - fantastico) e dalle numerose sfaccettature. Solo al lettore dunque, l'arduo compito di stabilire quale sia l'ultimo degli Spoiler."" -
Il gusto del paesaggio
Attraversare un territorio assaporandone i caratteri, cogliendo i tratti di un paesaggio, sono esperienze che assumono senso e importanza in relazione alla capacità di sintonizzarsi sugli elementi identificativi di un luogo. Il dibattito che avvolge il tema del paesaggio è molto esteso e, oltre agli addetti ai lavori, coinvolge il grande pubblico con suggestioni che non sempre centrano i segni costitutivi. L'essenziale è provare a mettere a punto un insieme di criteri e di strumenti che ci rendano abituale leggere il nostro intorno riconoscendone la forma, l'equilibrio o, all'opposto, l'assenza di armonia e il disordine. I brevi reportages qui raccolti sono il frutto di una serie di ""scorrerie"""" che in questi ultimi anni hanno portato gli autori ad attraversare una quindicina di valli """"minori"""" con l'intento di sondare e ricostruire la particolare relazione tra sapore e paesaggio che, a loro avviso, determina il carattere di un luogo. Relazione che è possibile ritrovare, affidandosi a criteri di osservazione meno consueti, per cogliere la vera parte vitale di ogni paesaggio. Prefazione di Alfredo De Bellis. Premessa di Nicoletta Cova e Nicola Saluzzi."" -
Storia e sport. Uno sguardo sul XX secolo
Sono raccolte qui le relazioni al seminario ""Storia e sport: uno sguardo sul XX secolo"""", tenutosi nell'aprile 2016 presso il Dipartimento di studi storici dell'Università statale di Milano. Il progetto del seminario era di affiancare studiosi juniores a studiosi di professione intorno a un argomento, la storia dello sport, che in alcuni ambiti accademici riscuote ancora un rispetto piuttosto scarso rispetto alle sue potenzialità di approfondimento negli ambiti più generali della storia della società e delle istituzioni. In ognuno dei contributi presentati la lente dello sport ha messo a fuoco temi o scorci di storia politica e sociale, di volta in volta adeguandosi al lessico di momenti, luoghi e situazioni molto diversi nel corso del Novecento, con l'attenzione necessaria per cogliere i temi generali nella narrazione delle vicende particolari. Il libro si presenterà così, a una lettura più superficiale, come una piacevole carrellata di questioni sportive; uno sguardo più attento mette comunque in luce una prospettiva originale per guardare ai grandi temi dell'associazionismo, delle istituzioni, delle politiche identitarie, della cultura di massa."" -
Nel Mezzogiorno moderno. Il Contado di Molise: politica, economia e società (secoli XVI-XVIII)
La feudalità del Mezzogiorno moderno trasse il proprio dominio dal possesso e dalla rendita della terra, dallo scambio mercantile e dal reddito proveniente da diverse situazioni di monopolio commerciale. Pure l'esercizio dei privilegi di giurisdizione contribuì a rendere consistente il patrimonio del ceto agrario meridionale, come dimostrò l'esperienza economica e sociale del Contado di Molise tra XVI e XVIII secolo, caratterizzata dalla presenza diffusa di ""microsignorie"""", che, nel quadro della vicenda dello Stato moderno napoletano, conferì al paesaggio feudale della regione un tratto originale. In tale prospettiva, la continuità plurisecolare di un modello rurale mediterraneo, nel quale l'asse della pastorizia agì come potente fattore di freno alla modernizzazione, determinò il mancato coinvolgimento dell'agricoltura indigena negli ingranaggi del commercio internazionale, proiettando la """"provincia"""" molisana verso la marginalizzazione del proprio territorio."" -
Eretiche. Il Novecento di Maria Luisa Berneri e Giovanna Caleffi
Giovanna Caleffi (1897-1962) e Maria Luisa Berneri (1918-1949), sono principalmente conosciute come ""moglie di"""" e """"figlia di"""" Camillo Berneri, noto intellettuale antifascista e militante anarchico assassinato dai comunisti staliniani durante la guerra civile in Spagna. Le figure e l'opera di queste due donne, il loro tragico percorso umano nell'Europa dei totalitarismi, la loro comune sensibilità politica e culturale, cosmopolita e transnazionale, ci propongono un'inconsueta, profonda visuale femminile e anarchica nel cuore del Novecento. Esuli, perseguitate, eretiche, vittime e testimoni in apparenza fragili della violenza e della disumanità dispiegate dalla grande Storia, ci lasciano, in continuità fra di loro e in una sequenza innaturale figlia-madre, uno sguardo sensibile e un anelito libertario sullo scenario sofferente della modernità, inseguendo ideali di felicità possibile e un riscatto alla """"viltà delle moltitudini""""."" -
«Dove gli ammalati hanno tutti i benefici». Storia del Sanatorio Triestino dal 1897 a oggi
A centovent'anni dalla fondazione il Sanatorio Triestino continua a rappresentare un istituto d'eccellenza nel panorama dell'assistenza medica cittadina e regionale. Il presente libro, frutto di ricerche nell'archivio privato della struttura e di un sistematico scavo in quelli pubblici di Trieste, ricostruisce le vicende della casa di cura di via Rossetti dalla nascita ai nostri giorni, toccando i temi della sanità, della malattia, dell'ascesa sociale della borghesia in camice bianco, dei rapporti della scienza medica con il filantropismo massonico e con la tradizione letteraria giuliana, per terminare con un esame dettagliato del percorso architettonico della clinica, che per meriti e risultati rimane, oggi come un secolo fa, un fiore all'occhiello della città adriatica. -
L' anima e la storia. Struttura delle raccolte poetiche e rapporto con la storia in Franco Fortini
Nel 1978 Fortini riunisce per Einaudi le sue prime quattro raccolte poetiche maggiori nel volume ""Una volta per sempre"""". Poesie 1938-1973: un personalissimo canzoniere che vuole rappresentare il punto d'arrivo del percorso lirico dell'autore. È questa trentennale ricerca, teorica e formale, di una poesia che possa confrontarsi con la Storia, a essere l'oggetto di studio del libro di Riccardo Bonavita. Abbinando saldamente le teorie di Pierre Bourdieu a una lettura puntuale non solo delle raccolte che non trovano spazio nell'edizione ne varietur, ma anche di singoli testi lirici e saggistici - molti dei quali ottenuti tramite un'estesa ricerca d'archivio che ha portato alla luce un dattiloscritto inedito del 1954 -, Bonavita restituisce al lettore la traiettoria di una delle più importanti vicende poetiche del secondo Novecento italiano. Prefazione di Luca Lenzini. Premessa di Giuliana Benvenuti."" -
Visite al frutteto. Sulla poesia di Eugenio De Signoribus
Questo volume raccoglie e ricompone organicamente gli scritti che l'autore ha dedicato alla poesia di Eugenio De Signoribus in una quindicina d'anni (1997-2011). Aperto da due capitoli in cui i caratteri generali e l'insieme dell'opera in versi di De Signoribus sono fatti oggetto di una proposta di interpretazione complessiva, ""Visite al frutteto"""" trova sviluppo con una serie di saggi che al centro di quell'opera si propongono di arrivare assumendo come punti di partenza l'uno o l'altro tratto del percorso poetico dell'autore e scegliendo come modalità di avvicinamento, di volta in volta, l'osservazione di un particolare fatto di stile: dalle peculiarità del lessico all'impiego di un certo tipo di strofa, dall'uso della rima alla mise en pages. Chiude il volume, accompagnata da tre schede di commento, la sequenza """"Tracce di oracoli terrestri"""", come tale pubblicata precedentemente da De Signoribus solo entro un raro libro d'arte."" -
«Pugni proletari e baionette prussiane». Il nazionalbolscevismo nella Repubblica di Weimar
Il 30 gennaio 1933, mentre Hitler veniva nominato cancelliere, alcuni ""nazionalisti socialrivoluzionari"""" distribuivano nelle strade di Berlino un libretto intitolato """"Il manifesto nazionalbolscevico"""". Sulla copertina, sotto il titolo in caratteri gotici, c'era uno strano simbolo composto da una falce e un martello che incrociavano una spada. Quel simbolo rappresenta il cuore del progetto politico del nazionalbolscevismo, un movimento che si sviluppò durante la Repubblica di Weimar e giunse a contare qualche migliaio di militanti e un pugno di giornali, circoli e case editrici. Il suo obiettivo era la rigenerazione politica, economica e spirituale della Germania, che avrebbe dovuto recuperare la sovranità persa con il trattato di Versailles attraverso l'alleanza con la Russia bolscevica e con il Partito comunista tedesco. Questo libro prende in esame le sue vicende politiche e ideologiche, rimaste finora tra le pieghe della storia. Prefazione di Marco Cuzzi."" -
Il socialismo europeo e le sfide del dopoguerra. Laburisti inglesi, socialisti italiani e socialdemocratici tedeschi a confronto
Il volume ha come oggetto di studio la variegata discussione teorica, programmatica e politica del Labour Party inglese, della Socialdemocrazia tedesca e del Partito socialista italiano nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Dato che, come ha spiegato lo storico tedesco Dan Diner, «nessuna esposizione storica [...] può fare a meno di selezionare alcuni elementi dell'immenso materiale offerto dalla realtà», si è deciso di focalizzare l'indagine soprattutto sulle riflessioni e sulle conseguenti elaborazioni programmatiche dei tre partiti socialisti - oggettivamente diversi per storia, natura organizzativa e valori di riferimento - nei confronti del capitalismo e delle sue mutazioni avvenute nel corso del secondo dopoguerra. Ne emerge un quadro in cui i partiti socialisti provarono effettivamente a far valere la supremazia della politica sulla sfera economica, riuscendo così a curare gli interessi, fino ad allora scarsamente considerati, di larghe fette della popolazione. -
Oltre la carità: lo spirito del Risorgimento. La Società Operaja di Arezzo
Sorta nel 1863 approfittando delle concessioni dello Statuto, la Società Operaja cessò di vivere per l'avvento del fascismo. Aveva occupato ampi spazi nella vita pubblica del secondo Ottocento, assorbendo linfa vitale dal Risorgimento, dalla modernità, dall'etica del lavoro. La sua presenza accresceva il consenso alle nuove istituzioni, difendendole da nostalgie preunitarie. Occorreva seguire i processi evolutivi dei Paesi avanzati, offrendo tutele previdenziali e assistenziali. Erano iniziative territoriali, parti di un reticolo solidale che si estendeva all'intero Regno d'Italia. Il titolo Oltre la carità fa porre l'attenzione sulla volontà di varcare i limiti dell'assistenzialismo tradizionale, occupandosi della tutela più ampia di operai e artigiani: il mutualismo arricchì la società civile in sintonia con le attese liberali. Prefazione di Fabio Bertini. -
Lettere da Barcellona
"Lettere da Barcellona"""" di Bobo Craxi è una serie di articoli e di riflessioni di un osservatore esterno che conosce bene la politica e che si è appassionato alle vicende catalane ben prima delle intense giornate dello scorso ottobre che hanno convertito la Catalogna nella prima pagina di molti giornali di tutto il mondo. Un osservatore attento e acuto, che si è trasformato anche in uno dei protagonisti di queste vicende, nel momento in cui la crisi ha toccato il suo apice, come racconta nelle pagine di questo libro. Un libro che ci spiega come, al di là dell'amore o dell'interesse che si possa avere per questa terra chiusa tra i Pirenei, il Mediterraneo e il fiume Ebro, la questione catalana interessi tutti noi. Non perché si debba indossare le vesti di novelli Lord Byron e difendere cause più o meno giuste. No, non si tratta di questo. In realtà, quello che succede in Catalogna ci interessa per poter capire un mondo che cambia troppo rapidamente e un'Europa che non riesce a essere protagonista, ma solo comparsa." -
Il partito della democrazia. Per una riflessione critico-storica sul Partito Socialista Italiano
«La questione del socialismo rimane aperta, essendo l'Italia l'unico Paese nel quale non esiste una forma organizzata del socialismo. La questione, poi, è talmente aperta che sembra quasi essersi persa, essere stata dimenticata e, poiché in politica raramente le cose avvengono a caso, è forse da qui che bisogna partire, premettendo che porre la questione socialista significa porre contestualmente quella della sinistra, della sinistra storicamente considerata.» -
Pelle. Antologia di racconti
È parte di noi. Ci protegge e si lacera. Prima liscia e poi ruvida. Può avere sfumature diverse, per natura o per scelta. Coperta o nuda. Delimita il nostro essere ma contemporaneamente ci rende schiavi del corpo che ci ospita. Raccoglie momenti che faranno parte di noi per sempre attraverso la memoria indelebile di graffi, cicatrici. Quante storie può raccontare la nostra pelle? Questa è la domanda a cui i ""Giovani Scrittori IULM"""" hanno cercato di dare una risposta attraverso i racconti contenuti in questa antologia. E allora ecco che a volte la pelle diventa prigione dell'anima, altre tesoro di sensazioni; i tatuaggi rivelano i loro significati nascosti, simboli di un passato che brucia ancora; corpi acerbi e sensuali si scontrano con quelli vittime delle proprie ossessioni: la pelle è forte abbastanza da farsi testimone del nostro vissuto, custode dei nostri ricordi, ma allo stesso tempo è così delicata e fragile da assottigliarsi fino a diventare trasparente, astratta, virtuale. Al lettore quindi l'invito a lasciarsi trasportare in questo viaggio sensoriale che lo porterà a domandarsi cosa si celi sulla propria, di pelle."" -
Teoria & poesia
16 settembre 2017: una quindicina fra poeti e critici si ritrovano a Milano, nell'accogliente spazio della Libreria Claudiana, a discutere di poesia e teoria, fuori da ogni schema prefissato. «[...] ci è parso utile e importante invitare gli studiosi di letteratura e i poeti stessi non tanto a esibire i discorsi - le teorie - che dovrebbero dare ragione dei testi, ma a verificare gli armamentari concettuali - più o meno coerenti - di cui ci serviamo nell'avvicinare un testo poetico, sia nella fase di lettura e interpretazione sia in quella di scrittura e creazione. Lo scopo [...] era potenziare l'incontro con il testo, anche in termini di conflitto, di mancata corrispondenza, di scarto tra quello che si dice che il testo sia, e quello che il testo silenziosamente fa». -
Bibliografia come scienza. Introduzione al quadro scientifico e storico della bibliografia
Mentre possono esistere, sono esistite e nulla vieta che esistano in futuro civiltà della scrittura ma non del libro, non possono esservi né libri né civiltà del libro senza la scrittura. La scrittura in tutte le epoche e in tutte le sue forme è al centro del nostro interesse: dagli antichi rotoli di papiro ai moderni e-reader, dall'epigrafia alle più moderne forme d'illustrazione, ci interessa riflettere sul libro come operazione culturale, testo letterario e manufatto materiale per far emergere le opportunità di dialogo interdisciplinare tra storia, letteratura, bibliografia, arte e grafica editoriale. -
Giulio Alessio. Un radicale tra XIX e XX secolo
Il filo conduttore che lega la sfaccettata biografia politica di Giulio Alessio (Padova, 853-1940) è rappresentato dal suo rigore e dalla integerrima coscienza del valore della politica e dell'impegno a favore delle classi popolari, oltre che dalla ferma e appassionata difesa della democrazia, contro i tentativi autoritari di Crispi prima e contro il fascismo poi. Alessio fu uno dei migliori politici del radicalismo settentrionale, una figura di rilievo nazionale, anche se impregnata di ""padovanità"""", poiché rimase sempre fedele alla sua città, nella cui università insegnò ininterrottamente fino al pensionamento, nel cui Consiglio comunale rimase, con un'assidua presenza nonostante gli impegni parlamentarie anche dopo aver assunto incarichi governativi (nei governi Nitti, Giolitti e Facta), continuando a risiedervi e trascorrendovi gli ultimi anni, costretto al silenzio e all'isolamento, dopo l'avvento della dittatura fascista."" -
Il marchio della bestia e altri racconti del fantastico
La selezione di racconti fantastici di Kipling, presentata nel volume, è funzionale a rivelare la poetica che ha ispirato la scrittura di questo autore. Il nucleo profondo dell'ispirazione letteraria di Kipling si svolge sull'orizzonte della espansione imperiale, avendo come filo conduttore lo sviluppo della potenza coloniale britannica e, al tempo stesso, della cultura della nazione a contatto con le nuove terre, dapprima con i commerci e le esplorazioni, poi con l'integrazione tra culture diverse. Da cittadino nato a Bombay ma naturalizzato inglese, Kipling nutre un forte senso di appartenenza a quel mondo, tuttavia, nei racconti selezionati, si fa portavoce di una crisi del rapporto tra l'Occidente britannico e il mondo coloniale, l'India in particolare. Avverte il presagio di una dissoluzione già in corso che coinvolge la sua stessa identità, duplice e ambigua, di indigeno e dominatore. Tutti i racconti di Kipling, tradotti e selezionati nel volume, mettono in evidenza, nella lettura critica della curatrice, le tante variazioni della fantasia prefiguratrice di quel disfacimento, come punto di impressione originario della poetica dell'autore. -
Le pianerottole. Storie di piante all'uscio
C'è stato un tempo in cui le piante erano un vestito, e così, Eva se ne coprì civettuola. Ci fu poi un tempo in cui la loro bellezza ne fece complementi colorati e, a volte, profumati delle case signorili e delle acconciature delle fanciulle. In seguito, ci fu un tempo in cui sapienti erboristi e apprendisti stregoni le pasticciarono con alambicchi e mortai, tentando di lenire ogni male. In epoca moderna sono state considerate generose dispensatrici di ossigeno e depuratrici di acque e ambienti inquinati. Sono state giudicate capaci di intelligenza, di una vita segreta e persino di reagire a suoni e ad altre sollecitazioni. Si aiutano tra di loro, si inviano messaggi, si proteggono, si immolano eroicamente alla causa comune... Ma chi sono veramente queste piantine che abitano i nostri ballatoi? -
Sylvie
In quest'opera, pubblicata per la prima volta nel 1853, de Nerval conduce il lettore attraverso un complesso percorso di motivi e immagini, intrecciando ai temi classici della cultura romantica spunti che saranno propri del decadentismo. Tra paesaggi naturali e rovine antiche, riferimenti eruditi e suggestioni storiche, questo etereo racconto affiorante dalla memoria di un giovane intellettuale parigino si evolve in un gioco di analogie e salti temporali che ha conquistato scrittori come Proust e Breton, ponendo l'autore a pieno titolo tra gli ispiratori delle maggiori correnti letterarie del primo Novecento. Le donne amate dal protagonista, vera anima della narrazione, si confondono in una nebbia che trasforma la vicenda sentimentale in una tormentata odissea metafisica.