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La luce
Mogli devote, tormentate coppie di amanti e vedove vagabonde popolano queste pagine dense di lirismo, in cui Tagore fonde magistralmente la descrizione della realtà quotidiana ai grandi temi della spiritualità orientale. Pubblicati per la prima volta nel 1916, i tre racconti qui proposti hanno come sfondo comune la condizione della donna agli albori del secolo scorso, inquadrandola all'interno del complesso sistema castale indiano ma rendendola al tempo stesso protagonista di eroici sacrifici e profonde riflessioni ultraterrene. Le peripezie umane si fanno così veicolo di una potente esperienza religiosa, espressa dalla sensibilità dell'autore con poetica semplicità. -
Wakefield e altri racconti narrati due volte
Composti tra il 1834 e il 1837 e pubblicati nel primo volume della raccolta Twice-Told Tales, i quattro racconti qui proposti danno risalto al lato più creativo e originale della scrittura di Hawthorne, la cui freschezza ha ispirato tra i più grandi autori di prose brevi delle generazioni successive. Dalla vicenda del signor Wakefield, che ""sperduto tra migliaia di consimili atomi mortali"""" abbandona la moglie per vent'anni abitando di nascosto a pochi metri di distanza, alla curiosa esperienza di un anziano che si ritrova in un colloquio fantastico col suo passato e con la propria coscienza, queste parabole moderne fondono il gusto dell'inusuale alla riflessione sul destino umano, ritraendo sullo sfondo di eterne questioni spirituali scenari al limite tra il quotidiano e l'eccezionale. La rappresentazione critica dell'anonimo individualismo moderno, al centro del brillante racconto iniziale, richiama i nomi degli altri grandi narratori americani del tempo, dal Melville di Bartleby a Edgar Allan Poe, che di Hawthorne è stato appassionato lettore e recensore."" -
Canuta lo strambo
Ambientate tra sobborghi, osterie e strade maestre, le quattro brevi prose contenute in questa raccolta trasportano il lettore nella Romania di fine Ottocento, alternando alla rievocazione dell'immaginario popolare la denuncia dei pregiudizi e dei problemi sociali dell'epoca. Un cero pasquale, considerato il più importante racconto romeno del XIX secolo, percorre la dura realtà dell'antisemitismo attraverso la vicenda di un oste, costretto a difendersi dalle terribili minacce di un dipendente in una spirale crescente di tensione e paranoia. Gli altri racconti, tra cui quello che dà il titolo alla raccolta, dipingono con sorprendente leggerezza un mondo popolato da personaggi febbrili o surreali, talvolta al limite del fiabesco, sempre affascinanti grazie all'originalità e alla potenza drammatica tipiche dello stile di Caragiale. -
Il capitano Rybnikov
In una Pietroburgo lontana dai fasti descritti da Gogol' e Dostoevskij, attraversata dai segni di un drammatico decadimento civile e morale, un capitano militare a riposo si aggira per gli uffici amministrativi esigendo pagamenti e avviando rumorose conversazioni mondane. Solo la curiosità di un cronista, la cui mente è ""una collezione di documenti umani, di rare e strane manifestazioni dello spirito e dell'anima"""", darà il via a un serrato duello psicologico, fino a rivelare dietro l'apparenza di un innocuo soldato ubriacone i misteri di un'identità spaventosa quanto straordinaria. In questo racconto scritto nel 1906, all'indomani della difficile guerra contro il Giappone, Kuprin tratteggia con mirabile maestria una vicenda che dall'umorismo sfocia nel giallo, condensando il colore della grande tradizione narrativa russa in una sferzante, amara critica sociale."" -
Racconti tormentosi
Sotto la luce grigia e monotona di città a loro estranee, i personaggi di Karel Capek si infrangono alla fine di percorsi accidentati contro il misterioso e terribile muro dell'incomunicabilità. Padri orfani, amanti traditi o lontani, uomini consumati dall'esistenza si alternano in storie di ordinaria disperazione, ingabbiati irrimediabilmente sotto la crosta del tempo, dei rancori e dei sensi di colpa. Pubblicata nel 1921, la raccolta dei ""Racconti tormentosi"""" - dei quali qui si propone una selezione - testimonia la sensibilità dello scrittore ceco per i complessi meccanismi dell'imperfezione umana, calata in una dolorosa mediocrità che non conosce patetismi."" -
Polka-Mazurka
Le rustiche atmosfere della campagna russa fanno da sfondo a questo frizzante e ironico racconto di Aleksandr Neverov, pubblicato nel 1923. L'ingenuità del contadino Gurjan e la scaltra leggerezza della viziatissima Tonja sono gli elementi di un giocoso contrappunto, in cui le più comuni dinamiche della seduzione acquistano un'irresistibile linfa comica. La storia dell'innamoramento del protagonista, arricchita dal contrasto tra la mollezza cittadina e la dura realtà agricola, delinea una tagliente satira sulle debolezze umane, ma tratteggia anche un originale affresco della vita nella steppa nei primi anni della Russia post-zarista. -
Intorno all'amore
Una raffinata riflessione psicologica anima questi tre racconti, pubblicati in volume negli anni '20 del secolo scorso. L'ingenua infatuazione di una giovane viaggiatrice, l'inaspettata remissività di una contadina tradita e abbandonata, il sentimento tormentato di una pia ragazza per un ateo; gli amori difficili delle tre protagoniste si disperdono lungo le rotte incerte del desiderio maschile, offrendo fugaci momenti di purezza nella livida realtà delle passioni. Dalla penna di Romanov prendono forma dei ritratti originali quanto accurati, in cui la maestria della parola si coniuga ad una sensibilità già contemporanea. -
Boubouroche
In due agili racconti, attraversati da una irresistibile comicità, Courteline ritrae con una surreale vena creativa l'eterno gioco delle relazioni tra uomo e donna. Nel fortunato ""Boubouroche"""", adattato per la scena nel 1897, il conflitto tra ingenuità e astuzia si incarna nella goffa, geniale figura del protagonista e in quella della sua terribile amante, dando vita a una storia esemplare che vanta numerose trasposizioni cinematografiche e televisive. Completa questa edizione il breve racconto """"Prime armi"""", altra brillante variazione sul tema degli inganni amorosi."" -
Un cuore semplice
"Aveva magro il volto e acuta la voce. A venticinque anni le se ne attribuivano quaranta. Dopo i cinquanta non mostrò più alcuna età, e sempre tacita, col corpo eretto e il gesto compassato, sembrava una donna di legno che funzionasse automaticamente."""" Felicita trascorre la propria vita alle dipendenze di una famiglia benestante di campagna. Se il più famoso personaggio di Flaubert, la curiosa e intraprendente Madame Bovary, era interamente proiettato verso la ricchezza di possibilità offerte dal mondo, gli interessi di questa umile serva si esauriscono integralmente nella vita della casa, creando progressivamente un mondo interiore fatto di fantasie e affetti. Pubblicato in volume nel 1877, questo racconto costituisce un perfetto esempio di prosa flaubertiana, in cui la sensibilità dell'osservazione si radica in un linguaggio attento, ricco, mai banale." -
Norme di buona creanza per il matrimonio e la villeggiatura
In questi due trattatelli, selezionati da un libro sul saper vivere pubblicato nel 1900 e aggiornato dopo la guerra, il delicato tema del galateo è applicato a due momenti peculiari della vita civile: il matrimonio e la villeggiatura. Ironicamente critica nei confronti di mode e sperperi, la Serao elenca vizi e virtù di sposi e viaggiatori, deliziando il lettore con curiosità di ogni genere. Dalla penna di una regina del giornalismo, un viaggio appassionante tra le mille raffinatezze di un'Italia ormai perduta. -
La morte del bosco
In questi tre drammatici racconti, pubblicati tra il 1897 e il 1903, Reymont offre al lettore un percorso che procede dall'uomo alla natura, e che affronta da molteplici punti di vista i delicati temi della morte e dell'abbandono. L'insopprimibile risentimento di una figlia per il padre moribondo, l'eroico gesto di una cagna in fin di vita, la tragica partenza di una famiglia da un bosco trasformato in deposito di legna: queste le tre tappe di un'analisi raffinata ma disillusa del mondo degli affetti, in cui il realismo della narrazione si fa giudizio silenzioso sulla bassezza della natura umana. -
Le sette mogli di Barbablù
"Il mio tentativo di riabilitazione, lo so, è destinato a cadere nel silenzio e nell'oblio. Che cosa può la verità fredda e nuda contro le scintillanti attrattive della menzogna?"""" In queste due storie brevi, pubblicate in una raccolta del 1886, Anatole France utilizza l'espediente della ricerca archivistica per compiere una ironica incursione nel mondo del racconto fantastico. Ispirandosi a due celebri fiabe di Charles Perrault, France ricostruisce le vicende di Barbablù e della Bella addormentata sulla base di """"documenti inediti"""", che gli consentono di sovvertire letteralmente la morale delle due storie: il personaggio di Barbablù, figura esemplare del Mostro, diventa così una vittima innocente dell'astuzia femminile; la giovane Aurore, condannata a un sonno lungo un secolo, si scopre circondata da personaggi divisi tra la cieca superstizione e uno scetticismo che appare altrettanto sciocco. Tutto questo sullo sfondo di un raffinato gioco letterario, in cui il rapporto tra realtà e finzione viene affrontato con magistrale ironia." -
Favole
"Mio libro è la natura, ed unico maestro, il mio cuore. Io osservo gli animali, e trovo in essi il modello delle virtù che debbo prediligere. È il mio segreto per essere felice."""" Per Florian la favola è una potente arma al servizio della verità e della saggezza. La filosofia spaventa e allontana il grande pubblico, la riflessione morale lo annoia; ma queste deliziose storie di animali, ispirate dall'esempio del grande maestro La Fontaine, riescono nella difficile impresa di coniugare in poche righe l'insegnamento all'intrattenimento, trasformando la pedagogia in una raffinata forma di produzione artistica. Questa edizione propone al lettore italiano una antologia della produzione favolistica di Florian, arricchita dalle illustrazioni ottocentesche di Victor Adam." -
Racconti utili
"La giustizia si amministra con delle norme fisse e non con i brividi della carne e i lumi dell'intelligenza. E soprattutto non chiedete alla giustizia di essere giusta. Essa non ne ha bisogno. Non è la giustizia? E io vi dirò anche che l'idea di una giustizia giusta non ha potuto germogliare che nella testa di un anarchico"""". La tragica parabola di un ignaro venditore ambulante condannato per oltraggio, le disquisizioni filosofiche tra due giudici dipinti in un quadro, il profilo di un magistrato fanatico e intransigente o la commovente cronaca di un miracolo: in questi quattro brevi racconti, che hanno ispirato trasposizioni cinematografiche e teatrali, Anatole France effettua un divertente viaggio satirico nel mondo della legge e dei suoi tutori, tra contraddizioni e scenari surreali. La penna dello scrittore francese descrive l'immagine sconcertante di una giustizia disumana e ottusa, in cui l'assurdità delle sentenze e delle motivazioni oscilla costantemente tra il comico e il drammatico." -
Gellio e la logica proposizionale. Nel quadro della filosofia stoica e alla luce della moderna logica simbolica
Il presente lavoro nasce dalla rivisitazione di un corso monografico tenuto dall'Autore alla fine degli anni '70 nell'Università di Napoli Federico II. Chi voglia informarsi sui criteri seguiti nella stesura dell'opera, oltre all'introduzione, può leggere con profitto le considerazioni finali che precedono la conclusione. Si renderà conto che l'uso degli algoritmi simbolici moderni per la verifica dei testi logici antichi non è un arbitrario anacronismo, ma, pur senza confondere le diverse prospettive storiche, un sussidio indispensabile per la loro esatta comprensione, dal momento che siffatti algoritmi non sono se non la versione simbolica di funzioni ricorsive matematicamente calcolabili che - fatto che stupisce noi moderni - gli stoici elaborarono nel linguaggio della vita quotidiana. -
Lettere di Adriano VI su Martin Lutero e la Riforma della Chiesa
La circostanza che fossero l'uno e l'altro della stessa ""nazione germanica"""" e che entrambi denunciassero la mondanizzazione della Chiesa avrebbe potuto forse favorire un avvicinamento tra Wittenberg, patria della Riforma luterana, e Roma, capitale della cristianità? Quali sono state le ragioni per cui Lutero e Adriano VI non hanno nemmeno tentato di instaurare un confronto dialogico e costruttivo? Il volume cerca di dare risposta a questa e altre simili domande, partendo dal presupposto che una possibile via di avvicinamento alla verità la offrono le vicende e i documenti della dieta imperiale di Norimberga (1522-1523), alla quale parteciparono alcuni protagonisti chiave dello scontro allora in atto tra la Riforma luterana e il Cattolicesimo romano. Per ricostruirne storicamente gli eventi, gli autori pubblicano, in traduzione italiana, alcuni documenti redatti proprio in occasione della dieta, tra i quali uno dei testi più audaci di tutti i tempi: la celebre istruzione in cui Adriano VI riconosce responsabili della corruzione della Chiesa i pontefici e la curia romana."" -
Cantico delle creature. Per soli, coro a 4 voci miste e pianoforte
La musica ricalca lo schema del componimento poetico, esprimendo le suggestioni di letizia, commozione e umana inquietudine prodotte dalla lettura del testo con l'intreccio tra la geometria fonica delle diverse combinazioni vocali e il concertato strumentale affidato al pianoforte. -
Dialogo a tre voci su corpo, carne e incarnazione. Husserl, Merleau-Ponty, Henry
«L'autrice esamina con grande competenza il contributo della scuola fenomenologica movendo dal fondatore, Edmund Husserl, e analizzando i due filosofi fenomenologi francesi che hanno riflettuto sul senso della corporeità: Maurice Merleau-Ponty e Michel Henry. Mi sembra, infatti, che proprio la fenomenologia sia in grado di fornirci gli strumenti per analizzare adeguatamente il passaggio dall'attenzione al corpo alla svalutazione sostenuta dalle nuove correnti di pensiero e per prendere posizione nei confronti di queste ultime. Certamente l'obiettivo del libro di Ilenia Buzzi non è quello di rivalutare la corporeità contro la gender theory o la queer theory, ma indirettamente ella ci mostra che, una volta messa in evidenza l'importanza della dimensione corporea, non sia più possibile ignorarla o sottovalutarla. L'autrice si sofferma, piuttosto, su un altro importante aspetto della cultura contemporanea: quello che riguarda le manipolazioni della corporeità e sue alterazioni attraverso la tecnica, auspicando il rispetto nei confronti di questa basilare dimensione umana. Possiamo notare che in entrambi i casi il corpo è sotto attacco o per svalutarlo o per utilizzarlo; siamo di fronte alla ubris umana, da ricondursi ad un delirio di onnipotenza, benché camuffato.» (dalla prefazione di Angela Ales Bello) -
Volontari far bene il bene. Regalare tempo, seminare speranza
Coinvolgersi nel volontariato è un'opportunità unica di accostarsi a chi soffre, testimoniare la solidarietà, donare sorrisi e asciugare lacrime, apprendere lezioni gratuite sulle verità della vita, irradiare la speranza. «Signore insegnaci a non amare solo noi stessi, a non amare soltanto i nostri, a non amare soltanto quelli che amiamo. Insegnaci a pensare agli altri. Ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama. Facci soffrire della sofferenza altrui, e non permettere più che viviamo felici da soli, e liberaci da noi stessi» (Raoul Follereau). -
L' età di Carlo Magno e i suoi rapporti con il Papato
Il libro ha l'intento di presentare Carlo Magno come colui che segnò indelebilmente l'Alto Medioevo dando vita al risveglio culturale dell'Ottocento. I tre capitoli del testo mettono in evidenza l'essenzialità della politica di questo illuminato Sovrano e soprattutto il tentativo di risolvere l'annosa disputa tra potere Temporale e potere Spirituale. Di Carlo, quindi, si può dire senza ombra di dubbio che fu l'uomo giusto al momento giusto. Le sue doti di capo, unite alla voglia di restaurazione imperiale dei nobili europei, fecero di lui un imperatore lungimirante, che anticipò l'idea di Europa. Celebre fu la sua frase: «Conoscere un'altra lingua significa avere un'altra anima».