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L' essenza del Natale
Qual è per te il profumo del Natale? Quello avvolgente del Caprifoglio, giocoso della Vaniglia, pungente del Vischio, fresco della Verbena, intimo dell'Agrifoglio, penetrante del Cocco? Racconti, aforismi e poesie per decorare con i tuoi sogni la più classica delle feste. -
Ricettario patafisico. Soluzioni immaginarie per nutrire corpo e mente
Una storia surreale, o meglio patafisica, quella di Amantiglio, ragazza di città che, frastornata da un repentino licenziamento, risponde a uno strano annuncio e si ritrova a lavorare in una pasticceria di uno sperduto paesino di montagna. Qui, paradossalmente, troverà il mare, la passione e un quadernetto tutto speciale, il ricettario patafisico di Zia Ubu, una raccolta di pietanze fantasiose e particolari per imparare a nutrirsi attraverso la regina di tutti gli alimenti: l’immaginazione. -
La scapigliatura e il 6 febbraio 1853
Il romanzo, edito per la prima volta nel 1861, è considerato il manifesto dell'omonimo movimento letterario, e costituisce un documento unico per la comprensione del clima culturale e politico italiano della metà dell'Ottocento. Narra la storia di Emilio Digliani, un giovane milanese di estrazione borghese che, costretto ad troncare la sua storia d'amore con una donna sposata, partecipa alla fallita rivolta antiaustriaca di Milano del 1853, morendo da eroe. Il vicenda si svolge tutta in quattro giorni, tra il 3 e il 6 febbraio, e è narrato con uno stile vibrante e appassionato, a tratti fortemente drammatico nella descrizione della violenza degli scontri in piazza. Colpisce il lettore di oggi l'attualità del conflitto interiore vissuto dal protagonista tra l'aspirazione a agire per modificare la realtà e la sfiducia nella possibilità del cambiamento. Con note critiche. -
Lo scrittore non ha fame
“Ogni giorno vado a Roma con il treno. Passo almeno tre ore della giornata su quel mezzo, conosco molta gente, ne ascolto i discorsi, ne osservo i volti, le espressioni, i gesti. Incontro quasi sempre le stesse persone, ormai riesco a notarne i nervosismi, i cambiamenti di umore, le stanchezze, le gioie. Entro senza volerlo nel loro privato, a cogliere briciole di vita, spaccati di situazioni familiari, appuntamenti con amici, tresche o contatti di lavoro. Un microcosmo misconosciuto, trasportato tra disagi e ritardi sulle rotaie che portano al lavoro e riconducono a casa, giorno dopo giorno, viaggio dopo viaggio”. Andrea, bibliotecario pendolare, ha due passioni: la scrittura e il jazz. La sua esistenza tranquilla, scandita dai viaggi, dal lavoro, dalla vita familiare, dalla frequentazione degli amici di sempre, viene un giorno scardinata dall'irrompere del sogno di ogni persona che scrive: la fama. E niente è più come prima; o magari sì? Dalla penna della scrittrice de ""La signora dei Baci"""", l’epopea moderna di un uomo qualunque."" -
Il barone dell'alba
La fine del '700: il Grand Tour del giovane barone borbonico Francesco Antonio si trasforma in una rocambolesca sequenza di avventure cui fanno da sfondo l'Italia e il Mediterraneo, la Sicilia e Malta, fino all'Egitto delle antichissime divinità teriomorfe e dei loro orripilanti misteri. Sulle tracce di un enigmatico ritratto di donna il barone di Santamaria di Calòria percorrerà i mari e gli Stati, in compagnia di preti avventurieri e bestemmiatori, di sbirri negromanti dall'ambigua bellezza, braccato dai sicari della Chiesa e dalle spie dell'Inquisizione. Rapimenti, duelli, le prime esperienze dei sensi. Dalle sabbie del deserto africano al ritorno nella città dorata dove ogni cosa ha avuto inizio, la Storia si fonde con l'Immaginario. Scorre davanti ai nostri occhi il racconto della Notte che incalza invano il Mattino e le sue rivelazioni: poiché sa che, quando infine li avrà raggiunti, non sarà in grado di riconoscerli. -
Social mum. Ediz. italiana
"Apro la porta della sua camera. Gravissimo errore. Non ho bussato e vengo respinta senza tanti complimenti al di là dell'uscio. Le mie antenate ruggiscono dentro me facendomi sentire più inetta che mai. Respiro profondo, busso, riapro e il Caos, il Brodo Primordiale si propone ai miei occhi: tra mucchi di abiti, scarpe, libri, cartacce, album spiegazzati, tazze di improbabili colazioni sparse sul pavimento, calzini, unghie finte, monili, spartiti di pianoforte, emerge l'Adolescente"""". Il diario semiserio di una madre di oggi alle prese con una figlia adolescente. Tra infatuazioni improbabili, rave apocalittici, selfie spregiudicati e ribellioni viscerali emerge potente il confronto scontro tra due generazione, tra due donne uguali e diverse alle prese con le gioie e le difficoltà di vivere in cui mondo iperconnesso e virtualizzato." -
Nel mio paese c'era la guerra. La migrazione umana tra realtà e immaginazione. Ediz. a caratteri grandi
"Nel mio paese c'era la guerra, non potevo più giocare a calcio per le strade, perché da un momento all'altro cominciavano a sparare e noi ragazzi non capivamo perché."""" """"Nel mio Paese c'era la guerra"""" è una raccolta di racconti sul fenomeno della migrazione umana, realizzati dagli studenti durante un laboratorio di scrittura creativa in una scuola romana, a partire da fatti di cronaca realmente accaduti. Il libro rappresenta un esempio di scrittura collettiva per chi voglia riflettere e sorprendersi della ricchezza e freschezza dell'immaginario degli adolescenti. Il libro è realizzato con un carattere ad alta leggibilità per favorirne la fruizione ai soggetti dislessici. Età di lettura: da 10 anni." -
Fiore di zolfo
Autunno 2014. Imma Sgrò, vedova dal passato misterioso, scrive a Giovanni Capasso, professore universitario di Letteratura italiana, una e-mail la cui prima parola è ""Buonanotte"""". Non si firma, e non aggiunge nessun dettaglio. Poiché il docente non risponde, Imma scrive una seconda e-mail in cui si presenta, decidendo di fornire qualche spiegazione: il suo scopo è sottoporre a Giovanni la lettura delle parole d'amore che qualcun altro, uno sconosciuto ammiratore, scrive segretamente per lui. Sebbene il professore non risponda mai, Imma continua a scrivergli. Vicina al cuore che batte per lui, la donna mette insieme i dati raccolti con i suoi stessi occhi, osservando senza essere vista Giovanni e il suo ignoto ammiratore, e quelli che emergono dagli scritti dei quali si appropria indebitamente. La sua voce e quella dell'altro che attraverso lei si esprime si sovrappongono, cantando in tonalità diverse la stessa melodia: un progressivo avvicinamento tra il professore e il suo ammiratore sempre meno segreto. Attingendo alla formula della narrazione epistolare, “Fiore di zolfo” la interpreta in modo accattivante inaugurando il pink pepper, stile ibrido che sporca l'ingenuità del romanzo rosa col thriller, utilizzandone la suspense, i falsi indizi e la tensione tra aspettativa e realtà."" -
Le impressioni di Berthe
Un romanzo ispirato alla vita della pittrice Berthe Morisot, la ""maga dell'Impressionismo"""". Nel marzo del 1896, a un anno esatto dalla morte di Berthe Morisot, viene organizzata la prima retrospettiva a lei dedicata, con 394 opere tra dipinti e disegni, dal gallerista Durand-Ruel. Per tre giorni gli amici più cari di Berthe, Renoir, Degas, Monet e Mallarmé, affiancati da Julie e da Edma, rispettivamente la figlia e la sorella della pittrice, lavorano senza posa per allestire l'esposizione. Mentre gli artisti discutono animatamente, in disaccordo sulla sistemazione ideale delle opere nelle sale della galleria l'attenzione di Julie viene attratta da alcuni quadri; rivive cosi la storia professionale e personale di Berthe, a cominciare dal suo primo incontro col grande artista Edouard Manet e dalla loro reciproca passione, fino al matrimonio della donna con Eugene, fratello del pittore."" -
La guerra dei panettoni
Preferisci il panettone o il pandoro? Uno scontro mitico tra le due specialità più famose dell'industria dolciaria italiana. Questo pamphlet, ricco di colte informazioni, trae spunto dalla competitività tra marchi come Motta, Alemagna, Bauli, Melegatti, per raccontare la fase epica del Made in Italy. Non mancano consigli su come riconoscere un panettone o un pandoro di qualità e, perché no, provare a realizzarne uno nell'intimità della propria cucina. -
Amore (e altre psicopatologie)
Il primo manuale di Erototropiologia umana, la scienza che studia la seduzione e il comportamento. Autore ii professor Desmond Avenarius, nato a Trockenerhügell in Austria, presumibilmente verso la fine degli anni Cinquanta del ventesimo secolo. Il padre Hans è stato uno degli ultimi piantatori di pellame del Novecento. I genitori volevano sicuramente molto bene al loro unico figlio, ma non riuscivano in alcun modo a dimostrarglielo e così il piccolo Desmond ha trascorso un'infanzia triste e solitaria. Cresciuto con la consapevolezza di essere un genio e con la fissazione per i misteri della mente umana, Avenarius si è laureato in medicina a soli ventidue anni e si è specializzato in neuropsichiatria. Già durante gli anni dell'Università ha dato avvio ad una ricerca rivoluzionaria, che lo ha portato a codificare i principi dell'Erototropiologia Umana Applicata, la scienza che studia il corteggiamento. Vive e lavora a Trockenerhügell, dove ha aperto una clinica in cui visita ogni giorno moltissimi pazienti provenienti da tutto il mondo. -
Applaudire con i piedi. Segreti e curiosità della musica colta
"Applaudire con in piedi"""" si propone come una guida semplice ma ricca di originali suggestioni per chi intenda accostarsi alla musica classica. Farinelli, il principe dei castrati, Florence Foster Jenkins, il peggior soprano di cui si abbia notizia, Nannerl Mozart, la sorella ignorata del genio, spuntano fra le pagine di questo affresco popolare della musica colta. Un'occasione per scoprire quanto la musica classica sia presente nella nostra vita quotidiana." -
Irene. Liberamente ispirato alla vita di Irene Brin
La biografia romanzata di Maria Vittoria Rossi, giornalista di costume, inviata di guerra, traduttrice, icona fashion del suo tempo, per la quale Leo Longanesi coniò lo pseudonimo di Irene Brin. Estrosa, anticonformista, Irene attraversò la prima metà del '900 con la forza della sua personalità. Armata di macchina da scrivere, di pantofole dai tacchi altissima e di una trousse a forma di colomba disegnata per lei da Salvator Dalì, captò il mondo con le sua antenne da pipistrello, e lo descrisse con tono divertito e dissacrante. Un passaggio lieve ma intenso nella cultura e nella società italiana, dagli anni '30 al boom economico degli anni '60, che l'autrice ci racconta con appassionata complicità. -
Frammenti di un io perduto
L'Io del Poeta si è ""perduto"""" nei meandri della passione, del tradimento, della disillusione e della delusione. Serpeggia nei versi, comunque, l'ironia di chi sa sorridere dei propri guai. Fantasista multiforme, Postremo Vate in questi Frammenti di un Io perduto, cambia ritmo: versi brevi, incalzanti, lampi di sentimenti, stati d'animo, emozioni, sogni, smarrimenti raccolti in visioni immediate che colpiscono e contagiano il lettore."" -
Le voci racchiuse nei venti
La poesia di Paolo Bovino va collocata in un contesto di recupero e trasformazione della forma tradizionale, ma con un occhio di riguardo al 'romanticismo epico' di matrice tedesca. Questa scelta di campo, però, costringe la sua poetica a non cedere il passo all'inedito sodalizio tra ironia e contrappunto, e la rende palesemente alternativa alle proposte poetiche attualmente più condivise. -
Giulia e basta
"Giulia è un egoista, pensa solo a sé, è una cattiva madre, una pessima moglie, questo pensano di me. Ma io volevo solo una vita da vivere. Il mio è solo un destino preso in prestito, che oggi non capisco e non voglio più. Non riconosco nulla intorno a me, non sono questa la vera io, devo riavere il mio tempo, lo farò. Da domani cancellerò tutte le versioni di me e sarò solo Giulia. Giulia e basta"""". Il personaggio di """"Giulia e basta"""" è una donna che possiamo incontrare tutti i giorni in autobus, al supermercato e forse, con lo sguardo distratto di chi pensa alle proprie cose, non la noteremmo nel suo passare. È sposata, lavora e fa tutte quelle cose che molte persone fanno ogni giorno, ma Luca ci fornisce un'angolazione nuova, una visuale che non potevamo assolutamente immaginare a una prima occhiata. La storia perciò segue la strada di una scoperta, pagina dopo pagina, di Giulia, del suo mondo, delle sue paure, ma anche delle sue amicizie." -
Viola di vento
Svegliarsi in una baita di montagna e non sapere perché. Non ricordare neanche il proprio nome. Inizia così la storia della protagonista, i cui abiti cittadini stridono con il paesaggio che la circonda. A poco a poco cullata dalla semplice e calda amicizia di una contadina, il passato comincia a riemergere nella sua mente. Ricordi dapprima vaghi, poi sempre più nitidi e dolorosi. Un passato da cui aveva voluto fuggire e, davanti a lei, un futuro che non vorrebbe affrontare. Da una vecchia 500, tra il profumo dei narcisi, sotto l'ala materna della luna, affiorerà un sogno dimenticato fra le pagine di un libro. -
Amori urbani
10 amori nascono a Torino. I loro protagonisti hanno età, gusti, culture, religioni, opinioni politiche, appartenenze sociali, e orientamenti sessuali diversi. Una varietà che ben si addice a una metropoli viva e multiculturale. Tutti però esprimono una loro ""torinesità"""". Le storie, raccontate con sviluppo lineare nel loro naturale evolversi, sono in realtà il dichiarato pretesto per andare a curiosare fra le inimitabili scenografie che offre una città che ha scritto numerose pagine di storia. Con questi sfondi tanto eccezionali, la vicenda di Madama Reale, come quella dello studente squattrinato, assumono un carattere peculiare e divengono una sola cosa con il contesto in cui si esprimono. Un po' raccolta, un po' guida turistica, in Amori urbani ogni luogo è commentato da una nota specifica a piè capitolo, per permettere al lettore di andare a vedere da vicino gli sfondi delle storie appena lette. Ad arricchire la raccolta ci sono 40 illustrazioni a penna dell'autore, che nella vita è prima di tutto un valente architetto. L'opera si chiude con un """"Pranzo di Natale"""", occasione per un'escursione nella cucina torinese, della quale si descrivono 50 ricette."" -
Se incontri qualcuno digli che io sono qui
"Cosa sono le pallottole se non parti di noi che si ricongiungono con il nostro destino?"""" Sébastien Galesy ha 56 anni e vive a Parigi. In piedi di fronte a uno specchio sta indossando una camicia bianca, una camicia che quel pomeriggio si macchierà di sangue. Perché? Perché ha deciso di rapinare una banca. Sei mesi prima è stato licenziato dalla società nella quale ha lavorato tanti anni come direttore creativo. È divorziato, ha due figli, e ora la mancanza di lavoro, e quindi di guadagno, acuisce la frattura fra lui e la ex-moglie. A questo si aggiunge il problema di gestire due genitori anziani. Nel suo monologare incalzante e lucido, Sébastien sembra dar voce alla rabbia di tutti coloro che, esausti per la violenza generata da una società posta costantemente sotto scacco dal dio denaro, cercano un modo di riscattarsi. Il 29 luglio si avvicina e Sébastien s'avvia al suo riscatto confortato da una frase di Bertolt Brecht, """"Rapinare una banca è meno criminale che fondarla!"""" Tutto sembra procedere per il meglio, ma un atteso imprevisto, darà all'epilogo una svolta magicamente singolare." -
Soggetti smarriti
"Diceva Indro Montanelli, riprendendo il concetto di Leo Longanesi..., che le interviste sono un articolo rubato. La qual cosa dimostra che anche i più grandi sbagliano... L'intervista non è un articolo rubato ma un articolo, e sublime, regalato al lettore e anche all'intervistato. A patto che sia realizzata con gli ingredienti indispensabili alla bellezza del mondo... con curiosità, passione, intelligenza, un po' di talento e tanto, tanto impegno... Quando cominciò le sue interviste su Libero, prima agli sportivi, poi ai soggetti smarriti, lo osservavo nella fase di preparazione... Una fase lunga, la peggiore. Perché è come cercare il filone d'oro... Alessandro partiva con addosso quella placcatura di platino che è lo spirito del pioniere... Con questi presupposti tirava fuori l'impensabile... Quello che rubano, queste interviste, è soltanto un po' di tempo, restituito sotto forma di un soffio di vita."""" (Mattia Feltri)"