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Napoli austriaca
Qualche lettore si chiederà: ma perché, a Napoli ci sono stati pure gli austriaci? È questa la domanda di apertura di ""Napoli austriaca"""", un piccolo saggio sulla sovranità dell'Austria in tutto il regno del Sud, una presenza breve e semisconosciuta che l'autore prova a portare alla luce. Siamo agli inizi del XVIII secolo, è l'epoca dei Lumi e il viceregno spagnolo, durato duecento anni, è giunto alla fine della sua dominazione. Napoli è un grande centro culturale e artistico, che vede la nascita di personaggi illustri come Alessandro Scarlatti e Giovanni Battista Pergolesi, Luca Giordano e Francesco Solimena, Pietro Giannone e soprattutto Giambattista Vico. L'Austria arriva nei territori del Sud Italia nel 1707 e vi rimane per poco più di 25 anni, un periodo molto breve in cui non porta nessun cambiamento positivo né per la capitale né per il territorio meridionale, che rinascerà soltanto nel 1734, con l'arrivo di don Carlos di Borbone e l'instaurazione del regno indipendente."" -
Sarabanda
Il ritmo ternario della Sarabanda, antica aria di danza del Cinquecento, è il filo conduttore di questo lavoro. Una poesia, un racconto breve e un'immagine fotografica, alternate per nove volte, cercano di cogliere e imprimere nella mente e nell'anima del lettore, i tratti essenziali della contemporaneità. Sarabanda è anche il senso principale che l'autore ricava da questa sua esperienza: l'armonicità, che è caratteristica originaria della danza spagnola così come dovrebbe esserlo della vita, si è persa in una baraonda in cui l'amicizia è solo basata sulla necessità reciproca, il sesso è in gran parte a pagamento, neanche i preti sono affidabili e l'unica manìa e panacea per tutti i mali sembra essere diventato il cibo. Non una composizione da lieto fine dunque, né una ricetta per ritrovare l'armonia perduta, ma solo un insieme di riflessioni sulla vita, sui sentimenti e sui valori dispersi da questa nostra modernità, dominata dal caos e dalla confusione. -
Via Calabritto 1
Quindici metri quadrati di sigarette, caramelle, pipe e accendini, ma quindici metri che hanno resistito ai reiterati attacchi del tempo, della moda e, soprattutto, di mega-atelier, mega-boutique e mega-empori delle grandi firme dell'abbigliamento che, a poco a poco, l'hanno circondata da ogni lato, in quella che è diventata una delle vie più eleganti della città. In questo piccolo presidio un adolescente conosce suo padre e, attraverso lui, gli ultimi rappresentanti della Napoli dell'epoca con le loro abitudini, tristezze, gioie, vizi e manie. Via Calabritto 1 è un omaggio a loro. -
Ascoltare il malato parlare al malato. Piccolo vademecum per chi vuole diventare medico. Riflessioni per chi è medico da tempo
"Fare il medico"""" significa curare le persone, riconoscere sintomi e malattie e individuare un percorso terapeutico. Ma cosa significa """"essere medico""""? Essere medici - come Rosa Ruggiero spiega in questo prezioso saggio, chiaro e di scorrevole lettura - significa essere persone oltre il camice, quelle persone che un paziente ha bisogno di trovare per avere conforto e seguire con vera adesione il percorso di guarigione. Il segreto per fare la differenza? Il rapporto con l'assistito; imparare a parlare col malato, ma soprattutto ascoltare." -
Katabasis. Promemoria di una scissione e di una ricomposizione orfico-pitagorica
Katabasis è un termine greco che in linguaggio orfico significa letteralmente ""discesa agli inferi"""". È il percorso che Orfeo intraprende alla ricerca della sua sposa Euridice, un tema ricorrente in molti altri miti e opere in cui, analogamente, si narra dell'inquietante viaggio verso l'oscurità; dai Dioscuri a Eracle, da Ulisse a Pitagora, da Virgilio, a Dante, per citarne i più noti, ma già conosciuto anche da altre culture arcaiche. Dietro l'archetipo del mito, in verità, si nasconde un vero e proprio viaggio alchemico all'interno della propria anima, propedeutico al raggiungimento dell'anabasis, ovvero all'ascensione spirituale."" -
#sincrodestino. Avventura fuori dalla rete
Un ragazzo alla soglia dei trent'anni si trova intrappolato in una storia d'amore senza prospettive che non gli consente di vivere a pieno le esperienze e le emozioni della sua splendida età. Alla ricerca di novità e spunti di riflessione che lo aiutino a superare l'impasse d'amore che paralizza la sua vita, legge in rete una citazione che cambia il suo modo di affrontare il quotidiano. Da quel momento, decide di vivere ogni giorno dando maggiore valore a tutto ciò che accade e, seguendo gli eventi sincronistici che riesce a cogliere nel mondo reale e in quello social, si troverà catapultato in un avventuroso viaggio in Sud America che cambierà per sempre la sua vita. Durante questa avventura incontrerà ""per caso"""" numerose persone che lo guideranno lungo un cammino inaspettato alla ricerca di un importante documento scritto dal nonno molti anni prima e scoprirà l'amore e l'""""Illuminazione"""" all'interno di una comunità di eruditi nel cuore dell'Amazzonia. Nel contempo, la ricerca del manoscritto segreto lo condurrà a compiere un'inaspettata scoperta, che cambierà per sempre il suo futuro e forse anche quello del mondo."" -
La scuola di Olimpia. Una «Commedia divina» per rivivere il mistero della vita
L'origine della Terra e della vita su di essa. Un argomento affascinante ma anche delicato, spesso di difficile approccio e comprensione. Non per Roberto Musella, che ci proietta in un'immaginifica ""Scuola di Olimpia"""" per apprendisti spiriti guida, i cui docenti non sono nientedimeno che gli Dei della mitologia greca. E diventiamo anche noi allievi, stupiti e curiosi ad assistere a lezioni ed esperimenti dal vivo che, tra mitologia e nozioni scientifiche, disvelano i segreti dell'Universo. O, almeno, ci provano!"" -
Cucozze e caracazze. Una selezione di filastrocche napoletane
Comunemente la filastrocca è considerata una poesia per bambini giocata sull'assonanza, sulle rime e sul ritmo, dove il nesso logico spesso è assente. Tuttavia esistono anche filastrocche destinate agli adulti ed è a tale genere di componimento che questo volume dedica un excursus critico molto ampio al fine di approfondire e svelare l'humus nel quale esso affonda le proprie radici: elementi storici, spunti favolistici, giochi di bambini, sentimenti religiosi, superstizioni radicate, personaggi proverbiali, temi dell'immaginario collettivo. Ogni parola delle filastrocche - anche se scelta a caso oppure usata con voluta e giocosa arbitrarietà - è pur sempre una scaglia, un indizio, un riflesso di fatti, vicende, avvenimenti, cronache, credenze e realtà specifiche, da cercare, ritrovare, comprendere e custodire. -
La crisi globale (e della globalizzazione): la grande incompresa. Un radicale controcanto
Una impietosa critica - con scorci su fatti e personaggi che testimoniano la miseria intellettuale dei nostri tempi e che va dallo sdegno alla scintillante amara ironia - delle errate diagnosi e terapie relative alla grande crisi economica dell'Occidente (e di tematiche a essa correlabili), prevista da Orati già dal 2005 in un articolo su Il Ponte"" (riproposto in questo libro), a mezzo di scritti """"corsari"""" sulla stampa periodica fino ai giorni nostri. Dai Premi Nobel ai """"minori"""" economisti(ci) di ogni ordine e grado, nessuno può dirsi risparmiato in questa puntuale denuncia del vuoto scientifico-culturale e morale del clima storico contemporaneo. Vengono naturalmente ampiamente esplicitate soluzioni alternative che rimandano a un radicale mutamento di paradigma - versus false alternative come quella di un ritorno a Keynes, anche nella risibile versione dei """"keynesian-marxisti"""" - che l'autore propone da tempo anche nelle massime sedi scientifiche internazionali. Che lungi dal confutare una tale posizione, nel migliore dei casi, hanno fatto cooptare il suo formulatore in prestigiosi comitati scientifici senza accennare a una, altrimenti conseguente, seria autocritica."" -
Lacarmèn. Una metastoria napoletana
"Non so perché, a scriverla, Lacarmèn, mi sia venuta fuori una storia così: torbida e fluttuante. Eh, sì, proprio fluttuante: tra verità e menzogna, stereotipi e guizzi di autenticità, passato remoto e passato prossimo, presente e senz'altro poco rassicurante futuro. Una vicenda, poi, piena zeppa non tanto di cose o fatti realmente concreti, a guardar bene, ma piuttosto di ricordi - veri e finti - di deliri, visioni, allucinazioni, apparizioni di fantasmi, di oniriche creature. Una storia, soprattutto, che prende a prestito un classico della letteratura e della musica: cioè il doppio capolavoro di Merimée/Bizet, Carmen. Prestito, che diventa pretesto, per buttar giù un 'sommario di decomposizione', avente per argomento il cosmo-Napoli. Dunque, ecco per me la causa, la motivazione a monte, il senso-spinta per scrivere Lacarmèn: la sua lingua, la lingua di Napoli e quella del mio testo; ma credo il 'distinguo' sia artificioso, dal momento che io-Napoli-scrittura siamo la stessa cosa, e lo dico senz'alcuna vanagloria o prurito auto-referenziale non alieno da folclore!"""" (Enzo Moscato). Con la prefazione di Mario Martone." -
La serva del principe
"È difficile incontrare un'opera più ambigua del Principe di Niccolò Machiavelli. Come si spiega, infatti, che un repubblicano di idee e di militanza scriva un manuale ad uso dei potenti diretto ad ottenere e conservare il Potere? Un simile quesito se lo pose già il Foscolo ne """"I Sepolcri"""", e lo risolse nel seguente modo: """"... temprando lo scettro a' regnator / gli allor ne sfronda ed alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue"""". Anche io mi sono posto tale vexata quaestio, ma dovendo rispondere ad esigenze puramente drammaturgiche ho pensato di risolverla nel modo che segue. Ritiratosi nell'eremo di Sant'Andrea in Percussina, messer Niccolò attende alla stesura della sua opera; ma nel corso della scrittura rivela una profonda inquietudine determinata dalla consapevolezza che il trattato possa costituire uno strumento di educazione e di incoraggiamento alla conquista del potere. A stemperare tale inquietudine provvede la serva Betta. Pura espressione dell'anima popolare"""" da quanto scrive l'autore Manlio Santanelli nell'introduzione al libro. Prefazione di Antonia Lezza." -
L' ombra della luna nuova. 'A storia dô rre 'e Castiellammare
Nella notte del 19 gennaio 1931, Filippo Suarato, violento e affascinante usuraio di Castellammare di Stabia, viene ucciso con tre colpi di pistola. Mentre si avvicina lo storico evento del varo dell'""Amerigo Vespucci"""" che coinvolgerà l'intero Paese, spetterà al giovane maresciallo dei Carabinieri, Domenico Parescandalo, nel breve periodo di un mese, indagare sull'omicidio, non avendo remore di mettere a nudo i segreti più scabrosi della città tenuta in scacco dalla pioggia e dal gelo di quell'inverno. L'usura, i bordelli, la femme fatale, 'a rrobba mia, le leggi fasciste e quelle del cuore, un dialetto affascinante, l'italiano che unisce, 'o Rre, la donna fascista che deve essere moglie e madre, la traversata oceanica di Italo Balbo, i demoni del passato, l'odio, l'ammore, ecco i temi che scorrono in questo thriller corale giocato tutto sull'importanza dei particolari, che ci offre uno spaccato della vita di provincia e dell'Italia fascista dei primi anni del Novecento."" -
Bagliori
"Rotta ogni esitazione, incertezza, discrezione, Melania scioglie le vele a un flusso inarrestabile della parola poetica, a una trascrizione e rappresentazione del vissuto, di stati d'animo, di immaginario, cui il passaggio dall'adolescenza alla giovinezza apre nuovi confini e imprime magmaticità e forza prorompente."""" (Dalla prefazione di Sebastiano Martelli)" -
Facile facile. Impariamo la lingua napoletana. Nuova ediz.
"Questa mia grammatica della lingua napoletana vuole essere un ulteriore omaggio a Napoli, una città meravigliosa, ma ingrata, da sempre, proprio con chi le offre il cuore. Il grande Eduardo soleva dire """"fuitevenne!"""", esortando gli artisti partenopei a trasferirsi altrove, perché il loro talento venisse riconosciuto. Grazie alla sua bellezza, ma, soprattutto grazie ai suoi grandi artisti, questa città si è conquistata una fama mondiale. Adesso, però, che la canzone napoletana vive soltanto di ricordi, adesso che il teatro napoletano sta languendo, la lingua napoletana rischia di finire completamente dimenticata dalle nuove generazioni e già il suo lessico va sempre più impoverendosi. Di qui l'idea di scrivere un manuale originale di facile consultazione, semplice, pratico e completo per chi volesse approfondire la conoscenza della lingua napoletana, per chi volesse impararla del tutto, per chi - emigrato altrove - non volesse dimenticarla. In appendice, tanto per gradire, 'Un pizzico di poesie', sempre mie, tutte in napoletano."""" (Colomba Rosaria Andolfi)" -
Romaggio
L'autore è convinto che uscendo dall'attuale sistema mercantile, tra risorse naturali, lavoro umano e tecnologia ci sarebbe ben da soddisfare i bisogni essenziali di oltre i quasi otto miliardi di persone sulla Terra. Ma bisogna uscire dalla logica della penuria artificiosa e dalle induzioni del bisogno, create dal sistema del profitto, di origine antica e diffuso su tutta la Terra. ""Anna che ci vuoi dire nel tuo dipinto d'una giovane in equilibrio precario su una sbarra senz'ansia nel volto né paura, mentre con mente lucida la mano afferra il drappo che s'offre per risalire. Istanti di movimento, che rendono una scommessa la vita. Ma c'è sempre, in divenire continuo, il tempo, che un appiglio per aggrapparti ti presenta, per ritornare dalla precarietà alla tua giovinezza. Recuperi l'infinito."" -
L' arciduca deve morire
In un'Europa in cui si addensano le nubi di un conflitto come mai il mondo aveva visto prima, il barone Luparelli viene distolto dalle sue pacifiche occupazioni napoletane e inviato a Vienna per sciogliere un enigma: chi c'è dietro il complotto che mette l'Italia in pericolo? E perché a Roma il ministro degli Esteri, il marchese San Giuliano, non sembra curarsene? Ma soprattutto, un solo biglietto anonimo potrà salvare l'Europa dalla catastrofe? -
Due baci e piccole ferite
Il titolo di questa raccolta di racconti ""Due baci e piccole ferite"""" è desunto da una citazione di Stephen King. Il numero uno della narrativa mondiale ha scritto che un racconto è come un bacio. Un racconto ti sfiora e ti prende come una donna che ti ama. E in questo lavoro troverete accomunati spesso l'amore e la paura, sentimenti apparentemente opposti, ma collegati da un legame molto profondo. Sì, perché amare vuol dire rischiare continuamente, scommettere, osare, e poi magari conquistare, e combattere allo stesso tempo con la paura di perdere quello stesso amore. Ecco che amore e morte, Eros e Thanatos combaciano come due facce della stessa medaglia. I """"Baci"""" del titolo sono i racconti lunghi che aprono la raccolta... e le """"piccole ferite"""" sono ciò che resta dopo i """"Grandi baci...""""."" -
Gli angeli del rione Sanità
Tra le mura del carcere di Santo Stefano un innocuo postino del rione Sanità di Napoli perde la memoria per le torture cui è sottoposto. Beppe conduceva una vita tranquilla prima della deportazione, con la moglie Assuntina e i due figli, nonostante le difficoltà in un rione massacrato dalla violenza ai tempi del Fascismo. L'unica pecca dell'uomo era stato il furto di tre scatole di lettere, sottrazione dovuta alla curiosità di conoscere le vite degli altri. In una fredda mattina del dicembre del 1939 viene prelevato dalla milizia fascista. Beppe, colpito da amnesia, cerca di ricordare le colpe a causa delle quali sta subendo le sevizie dei carcerieri e la reclusione: che non abbia ucciso nessuno lo può intuire, ma non ne è certo. Il faticoso e sofferto recupero della memoria opera in lui una profonda metamorfosi, durante la quale da persona semplice e curiosa si trasforma in coraggioso difensore della libertà. Il caso gli offre il modo di lasciare l'inferno della prigione e lo proietta prima sull'isola di Ventotene e, infine, nella sua città, dove ritrova la famiglia e gli amici ancora vivi e dove si unisce ai partigiani in rivolta contro la rabbia dei tedeschi di Hitler. -
Cronaca di un sequestro di persona
Il protagonista di questo noir è un sequestrato che trovandosi libero non si consegna agli inquirenti, agli inquisitori di ogni tipo, alla stampa... e ingaggia una dura lotta clandestina, senza esclusione di colpi, contro il nemico che lo ha strappato alla sua vita di successo. Agisce travalicando regole e leggi reagendo all'ingiustizia con un anelito indefettibile di vendetta. Il protagonista intreccia l'aspra sua vicenda con quella di comprimari, scolpiti a tutto tondo, in continui e iperbolici colpi di teatro talvolta determinati dal caso ma sempre perseguiti con un ardire di accenti crudi, tuttavia avvincenti. -
La mappa dell'immortalità
La ricerca della ""vita eterna"""" è stata probabilmente uno degli argomenti di maggiore interesse per l'intera umanità. Per quanto riguarda il taoismo va precisato che tale ricerca è rivolta a ottenere una longevità, un'immortalità non tanto dell'anima, quanto del corpo fisico. Se nella cultura cinese antica esiste, praticamente da sempre, l'idea di un'anima che sopravvive oltre la morte, i taoisti invece hanno sempre indirizzato i loro studi all'indagine di una tecnica per non morire. Per noi è difficile comprendere questo concetto, ma tale ricerca è alla base di tutte quelle pratiche di longevità che, esercitate ancora oggi, permettono a una gran parte dei cinesi di arrivare in tarda età, in ottima salute. Se è vero che molte domande riguardo a come nacquero alcune discipline, tra cui la stessa medicina tradizionale cinese (mtc), rimangono senza una chiara risposta, possiamo altresì affermare che da circa venticinque secoli, le ricerche esoteriche taoiste apportarono numerosi benefici a tali pratiche.""