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Sogno mediterraneo. Vita e imprese di Ruggero II il normanno
Tra i giganti che giunsero dal nord, dalla lontana Normandia, per strappare il nostro sud ai saraceni, ai bizantini, alla Chiesa di Roma, agli eredi dei crociati, e quindi per dominare il Mediterraneo e, in certo senso, rinnovare il ""Mare Nostrum"""" dei romani, è da porre in cima Ruggero II d'Altavilla. Abilità politica ed efficienza burocratica, splendore dell'arte e prosperità economica, successi in battaglia e vigore fisico in privato, apertura al multilinguismo, ascesa e nobiltà nel potere, sino ai vertici dell'ecclesia e della divinità. Ecco in sintesi il ritratto di Ruggero II sovrano e della sua corte a Palermo."" -
Policromie
Persone, cose, luoghi, momenti vissuti: di questo è fatta la poetica di Marelli. Non ricerca il trascendentale, perché ha compreso che tutto quello di cui l'uomo ha bisogno per far vibrare l'anima è qui, nelle pieghe della vita. E tra questi versi, grande spazio trovano soprattutto le donne. Anche qui, però, non sono figure femminili idealizzate, ma donne vere, donne che vivono tra le loro stanchezze e le loro contraddizioni. Poesia che si fa racconto del reale, con un ritmo semplice e quasi colloquiale ma allo stesso tempo ricco di immagini, di suoni, intarsi della parola che restituiscono nobiltà a tutte quelle piccole cose cui quotidianamente passiamo accanto senza quasi notarle. -
Nino Taranto. Vita straordinaria di un grande protagonista dello spettacolo italiano del Novecento
Questo saggio, nella seconda edizione ampliata con testimonianze e ricordi, ripercorre la vita e le opere di Nino Taranto (Napoli 1907-1986), celebre attore, cantante, comico, macchiettista e conduttore radiofonico e televisivo.rnBambino prodigio, Taranto esordì nel natio quartiere di Forcella esibendosi tra i lavoranti della sartoria del nonno che si dilettavano pure di musica, debuttando quindi negli spettacoli domestici in voga a Napoli nei primi anni del Novecento - le cosiddette “periodiche” - ed iniziando infine, ancora giovanissimo, una multiforme carriera nel mondo dello spettacolo destinata a durare oltre settant’anni.rnCon ineguagliabile bravura, nonché con garbo, ironia e raffinatezza, spaziò egli infatti dalla macchietta alla rivista, dal teatro al cinema, dalla radio alla televisione, distinguendosi altresì come interprete di canzoni e finanche come autore di poesie. Profondo conoscitore del teatro di Raffaele Viviani, ne riportò in scena i maggiori capolavori, ma fu anche interprete di opere di autori contemporanei - tra l’altro in un fortunato sodalizio con Luisa Conte - nonché un appassionato cultore della tradizione canora partenopea della quale si fece innovatore specialmente nel genere della macchietta, legando il suo nome a celebri successi tra cui Ciccio Formaggio, Dove sta Zazà e Agata. rnAttivo sul grande schermo dal 1924 al 1971, partecipò a numerosi film tra cui Anni facili, per la regia di Luigi Zampa, che gli valse un Nastro d'Argento, alcune note pellicole al fianco di Totò e, negli ultimi anni di attività cinematografica, a ben diciannove musicarelli ove diede ancora prova della proprie doti canore accanto ai big dell’epoca. Molto apprezzato ai suoi tempi ma conosciuto e amato anche dalle generazioni d’oggi, Nino Taranto figura a pieno titolo nella storia dello spettacolo italiano per essere stato senza dubbio uno dei più poliedrici e completi artisti del Novecento. -
Artemisia e gli occhi del diavolo
È la primavera del 1630. Artemisia, già nota altrove per il suo talento di pittrice e per la sua bellezza, raggiunge Napoli sulle orme del suo mito Caravaggio per tentare nuove esperienze d'arte e di vita. Scopre una città traboccante di fervore culturale e di talenti artistici, ma anche preda di una triste decadenza economica e sociale; un crogiuolo vivente di stridenti contraddizioni: lussuosi palazzi nobiliari e squallidi vicoli, fasto e miseria, luminose distese di mare e sotterranei tenebrosi, incontri imprevedibili e inspiegabili apparizioni, superstizione e intelligenza critica, illusioni d'amore e torbide manovre di satanismi. Una stagione vissuta con intensità e passione da una donna sensibile e anticonformista, che cerca disperatamente di scacciare dalla propria coscienza i fantasmi di un passato controverso e che nel legame con un giovane nobile di origine spagnola s'illude di poter recuperare una fruizione dell'esperienza amorosa stroncata nell'adolescenza. Il passato le si ritorcerà ancora contro, mettendo a dura prova la sua dignità di donna e di artista. -
Pino Daniele. Dove tutto ha senso c'è sentimento
Analizzando in modo strutturale e toccante l'intero sfaccettato percorso musicale ed esistenziale di Pino Daniele, l'autore pone in rilievo come esso sia segnato da un compromesso fattivo, un modus vivendi nel senso più costruttivo, tra amore viscerale per la terra d'origine e aspirazione a diventare cittadino del mondo, tra ""napoletanità"""" che si porta appresso secoli di tradizione e apertura totale a ogni innovazione, tra appocundria e alleria, tra """"tarumbò"""", blues e world music, tra canzone di massa, pur con contenuti di denuncia politica, e musica colta. Le apparenti antinomie trovano allora una propria logica, in particolare se si considera che a condurre l'artista è sempre e comunque un """"sentimento"""" consapevole, non solo specchio dell'animo, ma espressione di valutazioni ed intenti. L'obiettivo al contrario è sempre uno e ben definito: conservare la propria identità pur compenetrandosi in quel villaggio globale che amalgama proficuamente, o perlomeno dovrebbe, diversità, ideali e risorse."" -
So' ssagliuta mParaviso. Pulcinnellata
Con versi dalla metrica incalzante, ironici e mari, l'autrice affronta, in questo suo lavoro, tematiche sociali a tutto fondo. Colpita dall'ingiustizia sociale che regna in questo mondo, Silvana Famiani fa un parallelo tra chi s'ingozza anche del superfluo e tra chi se ""more e famma""""."" -
Figlio 'e 'ntrocchia. Una selezione di modi di dire napoletani
In questo volume, attraverso una selezione di modi di dire partenopei, si vanno ad approfondire temi relativi alla figura di Mastuggiorgio (è esistito o no?) e alla cura della pazzia a Napoli nei secoli XVI e XVII o alla reale esistenza del bastone di San Giuseppe (la mazzarella) presso l'istituzione di San Giuseppe dei Nudi o alla pratica di far denudare le natiche al debitore insolvente nel rito di rinuncia dei suoi beni in favore dei creditori (modalità nota nel popolo come zita bona), per citarne solo alcuni. In questo libro al linguista affidabile si è unito il ricercatore (ci è stato vietato di usare la parola ""storico"""") puntiglioso e scrupoloso nelle verifiche, e ciò, come nei ricordati casi di Mastuggiorgio e della mazzarella di San Giuseppe, ha determinato dei veri e propri colpi giornalistici con l'approdo a verità mai prima d'ora svelate."" -
Lo sai che stasera si mangia un'altra volta
"Come se sfogliassi il diario della mia attività di psicologa, mi tornano alla mente i miei piccoli pazienti e quelli che, bisognosi del mio aiuto psicologico, hanno interagito con me. I vissuti interiori sollecitati in me, che a suo tempo hanno permesso lo sviluppo della relazione terapeutica, grazie ad un processo similare mi portano a leggere le vicende vissute da mio padre, quando, a soli 10 anni, fu portato in collegio in Emilia Romagna, dal 1938 al 1945. In un contesto politico e sociale ben noto, dove la povertà e la fame hanno il sopravvento, le cartoline postali prepagate e le piccole lettere inviate dal piccolo alla mamma a Gragnano, unica modalità di comunicazione, fanno di volta in volta scoprire un bambino coraggioso, affettuoso e diligente. In questo intreccio di tempi, luoghi e sentimenti differenti, c'è una strana linea che unisce il prima e il dopo, Nord e Sud, nostalgia e fame d'affetto. È stato quasi un processo naturale donare a quest'uomo, il mio papà, la realizzazione del 'suo libro', che desiderava scrivere e che non ha mai scritto. Lo leggo nutrendo il mio animo colmandolo di sapori semplici, profondi e rigeneranti.""""" -
Peppino De Filippo. Tra palcoscenico e cinepresa
Omaggio a Peppino De Filippo, uno tra i grandi interpreti teatrali e cinematografici del secolo scorso. L'opera si compone di sette parti. La prima è una biografia dell'attore, la seconda concerne il rapporto artistico, e non solo, che Peppino ebbe con i fratelli, in particolare con Eduardo, dalle prime collaborazioni fino alla morte. Nella terza vengono esaminate cinque pellicole, poco conosciute, in cui Peppino è protagonista e non spalla come nella maggior parte dei film in cui ha recitato. La quarta verte sulla carriera teatrale dove vengono approfondite tre opere che rappresentano l'evoluzione e la mutazione artistica di De Filippo, dagli anni giovanili alla maturità. La quinta è dedicata alla maschera di Pappagone, nella sesta vengono riportati stralci di articoli di giornali pubblicati all'indomani della morte di Peppino. La settima parte, infine, raccoglie interviste ad importanti e autorevoli personaggi che hanno avuto la fortuna di conoscere l'artista, magari perché si sono trovati a lavorare al suo fianco. Prefazione di Giuseppina Scognamiglio. -
Aforismi al tempo di Twitter. Grammatica dell'immanenza
L'aforisma è una meteora del pensiero catturata dall'ingegno; la poesia è una protome della memoria scolpita dalla parola. -
Cara Matilde la Serao, la scrittura e la vita. Nuova ediz.
A novanta anni dalla morte, una riedizione integrata del volume che già tracciò un ritratto a tutto tondo della donna, della scrittrice e della giornalista Matilde Seroa: le opere, il ruolo di antesignana del giornalismo moderno, il volto di Napoli visto attraverso i suoi occhi e la sua penna. -
Il problema di esistere
Tra il serio e il faceto, Roberto Musella, va alla ricerca della soluzione del mistero, antico quanto l'uomo, del ""chi siamo e da dove veniamo"""", e quindi alla ricerca di se stesso. La ricerca parte dal racconto di episodi vissuti, legati alla propria vita, ma secondo la logica per cui """"ogni riferimento a persone, fatti ed eventi narrati è puramente casuale""""."" -
Lo scudo di Enea
Una leggenda dimenticata che inizia con l'arrivo di Enea nel Lazio e riaffiora ai nostri giorni con il ritrovamento fortuito del diario appartenuto a Giulio Cesare. Le vicende delle origini del mito della fondazione di Roma si intrecciano in una spirale di misteri nella Roma contemporanea, dove due archeologi di fama mondiale riusciranno a svelare l'enigma nascosto nel manoscritto e a ritrovare il tesoro a cui conduce. -
Un giorno, o l'altro
Ampiamente autobiografico, il testo racconta di un insegnante quarantenne della provincia napoletana e dei suoi tentativi per evadere da una routine che non sente sua e in contrasto con le sue aspirazioni e con i sogni di un tempo, in cui pareva avviato ad una brillante carriera ed un'esistenza eccitante. I totem di quell'epoca dorata sono un docente universitario e una ex fidanzata, Alice, entrambi personaggi molto peculiari, bizzarri, sopra le righe, verso cui ancora oggi prova un acuto sentimento misto di nostalgia e avversione. Nuove conoscenze e nuove storie non faranno che indurlo in un patetico tentativo di riportare indietro gli anni trascorsi, con la coscienza che solo un ritorno alla fonte, ovvero ad Alice, colei che ha segnato il momento dopo il quale tutto è cambiato, potrebbe dare senso agli anni amari e tormentati che sta vivendo. E se l'incontro non fosse altro che una delusione, una definitiva débâcle? Il protagonista, inaffidabile per definizione e dunque anche come narratore, non ha una risposta... -
Giocolieri, matti e menestrelli
Un ospedale psichiatrico mai costruito. Vite di persone che sembrano non avere nulla in comune che si incrociano di continuo. Un medico e un conte. Una strega e una madre di famiglia. Una vecchia contessa e la sua casa al crocevia di due strade trafficate. Un Monsieur che consegna casse di Brandy a un vecchio droghiere e fa discorsi che solo lui capisce fino in fondo. Un regno in cui nulla è mai come appare davvero e in cui tutti hanno un segreto. Ma cosa lega il medico e il conte? E cosa hanno a che fare i possedimenti di una contessa con una discarica? Chi ha tratto vantaggio dalla disgrazia di tanti poveri matti? Cosa lega tutte queste storie? Ma soprattutto, si possono cancellare gli errori del passato senza che questo decida di farcela pagare cara? -
I miei dialetti. Rime in romagnolo e ferrarese
Una raccolta di poesie in romagnolo e ferrarese, due dialetti che possono apparire identici o quasi all'orecchio inesperto ma serbano in sé innumerevoli differenze. Poesie ""all'antica"""", cadenzate dai più tradizionali principi della metrica e della rima, che raccontano fra il serio e il giocoso le molteplici sfaccettature del reale. Sia esso quotidiano o, con rispettosa leggerezza, persino religioso."" -
Nonna nonna, nunnarella. Una selezione di ninne nanne napoletane
Luciano Galassi torna a cimentarsi con la lingua napoletana e le sue variegate sfaccettature, questa volta prendendo in analisi un altro aspetto tradizionale della cultura popolare: le ninne nanne. In esse si ritrovano infatti elementi religiosi, antiche influenze pagane, riferimenti locali e reminescenze storiche, elementi questi che le rendono tracce imprescindibili per la comprensione della più autentica tradizione napoletana. In particolare, poi, si evidenziano qui l'esigenza di un contatto col mondo tipico dei bambini ed il riflesso dei bisogni e dell'universo emotivo di chi li accudisce. Tema complesso, che l'autore affronta dando ampio spazio ad una riflessione critico-esplicativa, ricca di corollari e derivati tematici spesso del tutto inediti e frutto di accurate ricerche personali. -
Shi & Atsu. Metodo di manipolazione letteraria alla ricerca di un riequilibrio umoristico!
Questo insolito ""carnet de voyage"""" è un viaggio fantasioso nell'universo Shiatsu, una simpatica incursione nei meandri di questa disciplina olistica. Parola dopo parola, su questa passerella letteraria, sfilano pensieri, riflessioni e fantasmagorici """"ritratti"""" di questi Maestri della percezione: gli Shiatsuka! Scritto in maniera umoristica, umorale e surreale, questo libro non vuole assolutamente essere un manuale ma solo un omaggio a questa antichissima disciplina.."" -
Le simpatiche avventure di Gigio e Sissi
Gigio e Sissi sono due coniglietti che vivono insieme al signor Giuliano in una casetta vicino al bosco. Il loro desiderio è quello di uscire per esplorare quel bosco, così un giorno scendono nella cantina e trovano una piccola apertura da cui riescono a passare per uscire dalla casa. Ogni giorno, Gigio e Sissi possono incontrare altri conigli come Fiocco, Gino, Lilli, Günter, Bunny, le simpatiche talpe Pina e Arturo, il gatto Pablo, la famiglia degli scoiattoli, i passerotti Pupo, Pia e Piopio e la magica Fatina Rossettina. In quella piccola foresta saranno tutti protagonisti di simpatiche avventure e grazie alla Fatina vedranno un luogo meraviglioso di cui nessuno aveva mai sentito parlare: il Ponte dell'Arcobaleno. -
La prossima Star. Nastro rosso in TV
La televisione che non immagini, vista da dentro, con ambientazioni, situazioni e intrecci fra personaggi che non sempre corrispondono al modo in cui vogliono apparire.