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Illustrators. Annual 2014
Il catalogo ufficiale degli illustratori dell'edizione 2014 della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. Una ricca rassegna dei migliori illustratori presenti alla Fiera attraverso le loro opere. -
Essere in gioco. Calcio e cultura tra Brasile e Italia
Perché in Brasile il calcio è considerato un'arte? Il modo in cui ai tropici si gioca a pallone ha a che fare soltanto con la samba e con la capoeira? Per quale motivo, poi, si ritiene che questo stile rispecchi l'identità dei brasiliani? E perché il vecchio calcio all'italiana, il cosiddetto ""catenaccio"""", tutto difesa e contropiede, ne rappresenta l'estremo opposto? Quali filosofie, di gioco e di vita, si celano dietro tale tattica? Che cosa c'entra l'""""arte di arrangiarsi"""" con Paolo Rossi, Cannavaro e i mondiali vinti dall'Italia nel 1982 e nel 2006? E che voleva dire Pasolini quando diceva che gli italiani giocano """"in prosa"""" e i brasiliani """"in poesia""""? Oggetto di questo libro sono i rapporti tra calcio, identità e cultura in due paesi storicamente rivali sul terreno di gioco: Brasile e Italia. Attraverso una retrospettiva di ampio respiro, in cui l'analisi semiotica della pratica e del discorso calcistico dialoga con quella di altri discorsi sociali, come quello politico e mediatico, l'opera mostra come il calcio sia divenuto, nel corso dell'ultimo secolo, un attore di primo piano nel processo di costruzione e messa in scena di entrambi i caratteri nazionali."" -
Cincinnato Baruzzi (1796-1878)
Allievo di Antonio Canova, alla cui morte sarà incaricato di dirigerne lo studio per un decennio, vive personalmente il passaggio dalla cultura neoclassica a quella purista, divenendo riferimento per molti scultori bolognesi della generazione successiva. La sua produzione fu rivolta a committenti italiani e ancor più al mercato internazionale, spaziando dalla Russia alla Francia, dall'Inghilterra al Sud America. A Bologna esegue alcuni monumenti per il cimitero della Certosa, la tomba dei principi Baciocchi-Bonaparte in San Petronio, le sculture divise tra varie raccolte pubbliche municipali. -
Genere e storia: percorsi
Sull'uso del genere come categoria storiografica è stato scritto molto. Joan Scott nel celebre articolo ""Gender: A Useful Category of Historical Analysis"""", apparso nel 1986 nella American Historical Review del 1986 tra le molte cose scriveva: """"Quel che ci occorre è un rifiuto della qualità fissa e permanente della contrapposizione binaria, una genuina storicizzazione e destrutturazione dei termini della differenza sessuale. Dobbiamo acquisire maggiore consapevolezza nel distinguere tra il nostro vocabolario analitico e il materiale che intendiamo analizzare. Dobbiamo trovare il modo (anche se imperfetto) di sottoporre continuamente le nostre categorie alla critica e le nostre analisi all'autocritica"""". Insomma si rifletteva sulle modalità di fare ricerca e sul mettere in luce confini un tempo trascurati. Certamente sulla storia delle donne, sugli studi riguardanti la mascolinità, sulla storia dell'omosessualità, sull'apporto storiografico (con i suoi strumenti) della categoria genere, nei suoi più significativi momenti di passaggio, nell'evoluzione delle principali linee di ricerca, sulle tematiche controverse e le questioni dibattute, sui riflessi nazionali di studi avviati da anni in area anglo-americana e francese, si sono mossi numerosi studiosi con contributi sul tema particolarmente significativi. Questa raccolta di saggi si pone su un percorso epistemologico già avviato e vuole proseguire la riflessione storiografica e il dibattito in corso."" -
La mediazione linguistica e culturale non professionale in Italia
Questa raccolta di saggi è stata pensata per portare all'attenzione del mondo della ricerca accademica e delle pubbliche istituzioni il fenomeno, ancora poco esplorato, della mediazione linguistica non professionale. Questo apparente disinteresse della ricerca nazionale nei confronti di una pratica estremamente diffusa e sommersa sorprende ancora di più se ci si ferma a riflettere su quanto sia significativo l'impatto che questo tipo di mediazione ha sulla vita di tante persone (gli immigrati e le loro famiglie) a volte con conseguenze anche drammatiche. I contributi offerti da ricercatori di varie discipline si propongono di colmare questo vuoto e di offrire una descrizione dettagliata della situazione attuale e dello stato dell'arte della ricerca sull'argomento nel nostro Paese. -
Vincere la polio. La vera storia
La polio nel mondo ha cambiato la vita delle famiglie di chi è morto o l'esistenza di quanti sono sopravvissuti. Ha provocato profondi mutamenti culturali, rivoluzionando i concetti di solidarietà nell'ambito sanitario e sociale. Questa storia è il racconto di una grande guerra per la sopravvivenza, che ha reso tanti uomini di buona volontà esempi nobili e unici per la nostra società. È anche un inno solenne alla nostra esistenza e all'amore, intonato da chi, pur colpito dalla malattia e fiaccato dal peso quotidiano della sofferenza e per le difficoltà, non ha perso l'orgoglio, il desiderio e la forza di vivere. -
Anticoemoderno. Acquisizioni e donazioni per la storia di Bologna (2001-2013)
Se rientra nell'ordinaria prassi delle Fondazioni di origine bancaria l'acquisizione di opere d'arte, del tutto originale è il disegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che ha dato vita a un itinerario di cultura fra emergenze architettoniche e artistiche della città in precedenza abbandonate a un avanzato degrado, dimenticate e inaccessibili, restituendole alla collettività. Le linee guida dell'incremento del patrimonio artistico della Fondazione negli anni 2001-2013 rispondono al progetto che ha portato all'acquisizione di Palazzo Fava e al restauro dei fregi affrescati dai Carracci sullo scorcio del Cinquecento, capolavori della moderna pittura europea, all'acquisizione e al recupero del complesso di San Colombano, all'inaugurazione del Museo della Storia di Bologna nel restaurato Palazzo Pepoli Vecchio e alla valorizzazione di ambienti e di opere care ai viaggiatori di tutti i tempi, quali il complesso plastico del Compianto di Nicolò dell'Arca, e la decorazione barocca della biblioteca nell'antico monastero olivetano di San Michele in Bosco. Le acquisizioni della Fondazione spaziano dalle miniature del Trecento alle ErmEstetiche di Luigi Ontani, dall'affresco della Madonna del ricamo di Vitale da Bologna a quello del giovane Guercino con la Madonna della rosa, dall'evanescente dipinto terminale di Guido Reni Lucrezia preordina il suicidio ai capolavori classici di Arturo Martini, fino ai dilatati cartoni di Galileo. -
Il principio giuridico di responsabilità
Ci fu un tempo nel quale il senso dei confini era acutissimo: per questo determinati alberi o pietre divenivano punti di riferimento sacri del paesaggio. I romani chiamarono il dio dei confini Terminus: dio riscoperto da Erasmo, che più d'ogni altro ha avvertito la difficoltà di costruire un equilibrio tra una tradizione che si stava esaurendo e la vertigine di un presente pressante e drammatico. Forse anche noi ci troviamo in un guado analogo, nel quale ridiscutere i grandi temi di fondo della nostra civiltà diventa essenziale: come fu essenziale in quel passaggio millenario segnato dal primo rinascimento degli studi bolognesi. Questo primo volume della collana Terminus è dedicato al principio di responsabilità, tema che non rappresenta affatto un luogo riservato agli specialisti. Con la difficoltà di individuare responsabilità personali o collettive, infatti, tutti i cittadini sono chiamati a fare i conti quotidianamente. In quest'ordine di considerazioni si radica la volontà di ricercare dove sia finito il principio di responsabilità e quali variazioni siano state indotte al suo inverarsi in questi decenni che misurano ormai, nell'accelerazione che viviamo (e spesso subiamo) vere e proprie ere geologiche. Contributi di: Paolo Biavati, Stefano Canestrari, Carla Faralli, Massimo Franzoni, Franco Mastragostino, Renzo Orlandi, Filippo Sgubbi, Andrea Zanotti. -
Tra le parole e le cose. Editoriali e articoli per la rivista «IBC»
Italianista e critico letterario di fama internazionale, cultore appassionato dell'arte della parola, Ezio Raimondi è stato per quasi un ventennio il presidente dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia- Romagna e il direttore del suo periodico ""IBC"""". Questo volume, che raccoglie i testi degli editoriali e degli articoli scritti per la rivista, è dedicato alla sua memoria dai collaboratori dell'Istituto."" -
Il Partito democratico secondo Matteo
Nella oramai lunga sequela di elezioni del segretario del Partito Democratico, le votazioni del 2013 si stagliano come particolarmente importanti. Appena un anno prima sconfitto da Pierluigi Bersani nelle combattutissime primarie per la scelta del candidato del PD a Palazzo Chigi, Matteo Renzi si è preso una straordinaria rivincita. Abbacchiati dagli insuccessi nella formazione di un governo di larghe intese e nella forzata rielezione di un pur ottimo Presidente della Repubblica, un'ancora ampia platea dei partecipanti democratici ha cambiato totalmente verso. In una competizione a tre, Renzi è stato eletto Segretario del PD da una maggioranza quasi inusitata. Frutto di una ricerca sul campo, i capitoli di questo volume affrontano le tematiche più importanti di un'elezione che ha cambiato la storia del PD e che può cambiare anche la dinamica della politica italiana. Dalle regole alle procedure, dalle credenze e preferenze dei votanti ai comportamenti dei dirigenti e alla formazione dell'Assemblea Nazionale, il lettore scoprirà quanto il Partito Democratico è effettivamente diventato ""il PD secondo Matteo"""", ovvero quanto il segretario controlla la struttura del partito e, anche in seguito a molte conversioni, ha la possibilità di plasmarlo con riforme elettorali, istituzionali, socio-economiche, annunciate. Matteo e il """"suo"""" PD hanno acquisito grande potere assumendosi un altrettanto grande compito."" -
In parti eguali
Partendo da uno dei topoi caratteristici del romanzo storico, il recupero di lettere e documenti, compresi qui fra il 1823 e il 1896, Rossella Bandini ricostruisce con acribia filologica la storia dei due giovani innamorati Angela e Andrea, entrambi personaggi realmente esistiti, sullo sfondo delle vicende storiche che coinvolgono anche le rispettive famiglie. Alla complessità dei piani narrativi, col passato dei due giovani che interagisce continuamente con il presente dell'autrice nel suo quotidiano, si deve il fascino di ""In parti eguali"""", complice una scrittura colta e raffinata, non disgiunta tuttavia da un'amabile ironia."" -
I racconti di Villapluvia
Di grande respiro e originalità, I racconti di Villapluvia abbracciano un ampio arco storico: dagli anni Sessanta dell'Ottocento, fino alle due guerre mondiali e alla tragedia del Vajont (1963). Vi si coglie il temperamento di uno storico, non ignaro della lezione delle Annales, specie nella rivisitazione di usi e costumi che innerva le tante microstorie dei singoli, ma si apprezza anche il dominio dello strumento linguistico, capace di metafore non usuali (le gibigianne di un ottimismo sconsiderato) e di rare allusioni folcloriche (le anguane, le ninfe fluviali dai piedi di capra). -
La fabbrica dei sogni. Il «Bel san Francesco» di Alfonso Rubbiani
Nel centenario della morte, la mostra vuole ricordare quello che fu il più grande impegno di Alfonso Rubbiani, ""il punto di partenza e quello d'arrivo del suo viaggio spirituale"""", il restauro della Chiesa di San Francesco che egli diresse dal 1886 fino al suo ultimo giorno, il 26 settembre 1913. L'idea, nata dalla conoscenza dei documenti conservati nella Biblioteca dei Frati Minori Conventuali, vuole dare la giusta evidenza ai materiali che costituiscono forse la più sistematica e organica raccolta di documenti relativa a uno dei cantieri di Alfonso Rubbiani. La mostra illustra inoltre l'eredità che Rubbiani ha lasciato a coloro che hanno proseguito l'opera dopo la sua scomparsa. L'evoluzione del gusto e il progressivo definirsi della regolamentazione nel campo del restauro e della conservazione sono attestati, nell'ultima sezione, dagli interventi di ricostruzione operati dal Soprintendente Alfredo Barbacci in seguito ai bombardamenti subiti dalla chiesa nel 1943 e 1944."" -
Le cose del quotidiano. Testimonianze su usi e costumi (Bologna, secolo XIV)
Le cose del quotidiano sono oggetti, beni mobili con valori intrinseci ben definiti, osservati attraverso i loro movimenti nei circuiti di una realtà cittadina, quella bolognese del Trecento, all'interno di case, conventi e botteghe, nelle piazze e nelle vie del commercio, nei luoghi dei comparti amministrativi deputati al controllo delle finanze pubbliche e del prelievo fiscale. Conservati grazie a fonti scritte, dunque con la mediazione di un sistema comunicativo che, per certi aspetti, ne trascende la concretezza e anche la raffigurazione, hanno potuto resistere agli assalti del tempo nel riparo sicuro offerto dagli archivi. È proprio dall'Archivio di Stato di Bologna che un gruppo di giovani ricercatori li ha fatti emergere, trascrivendo e analizzando, nel loro contesto e con sicuro approccio critico, i documenti che li contengono. Viene proposto all'attenzione di studiosi e lettori uno squarcio di vitalità cittadina che costituisce autentica traccia di riferimento e comparazione per altre realtà, oltre a segnalare molteplici e centralissimi nodi d'approfondimento. -
Rettori in camicia nera, studenti partigiani
Il 20 ottobre 1944, le Brigate nere guidate dal responsabile dell'Ufficio politico della Questura circondarono l'edificio dell'Istituto di Geografia dell'Università di Bologna, ove l'VIII brigata di Giustizia e Libertà aveva stabilito la propria base operativa per preparare l'insurrezione della città contro i nazifascisti. Il combattimento si protrasse per alcune ore e si concluse con la fucilazione di sei giovani partigiani. Avvalendosi di nuovi studi, l'episodio è qui ricostruito tracciando un quadro che, partendo dall'asservimento al regime fascista dei responsabili dell'Ateneo, iscrive l'episodio della battaglia dell'Università nella volontà di riscatto spirituale e politico delle nuove generazioni. -
I filologi e gli angeli. È di Eugenio Montale il Diario postumo?
"All'angelo Annalisa"""", cioè all'amica Annalisa Cima, Montale dedicò, fra il 1969 e il 1979, 84 poesie segrete, racchiuse in undici buste. """"All'angelo Annalisa"""" Montale affidò disposizioni testamentarie sensazionali: le poesie dovevano uscire postume, sei alla volta, per undici anni consecutivi. """"All'angelo Annalisa"""" Montale affidò numerosi altri inediti: traduzioni, disegni, conversazioni registrate. A lei, infine, Montale lasciò tutto: l'ultimo dei suoi testamenti la proclama addirittura erede universale. Questa è la storia del Diario postumo, l'ottava e ultima raccolta poetica di Eugenio Montale. Una storia affascinante che ha incantato i lettori di Montale dal 1986, quando le prime poesie hanno visto la luce, fino al 1996, quando il Diario postumo è stato edito in forma completa da Mondadori. La storia, tanto affascinante, è anche vera? Nel 1997 il filologo Dante Isella lanciò una coraggiosa accusa: il Diario postumo è un falso. Contro Isella si schierò gran parte dell'accademia italiana, e l'autenticità del Diario postumo sembrò definitivamente sancita. Dopo anni di silenzio, questo libro torna ad affrontare il giallo filologico del Diario postumo e consiglia di riaprire con urgenza il dibattito: perché dati e analisi dimostrano che nulla, ad oggi, consente di attribuire a Eugenio Montale la misteriosa raccolta." -
I confini d'Italia. Geografie della nazione dall'unità alla grande guerra
La geografia ha contribuito a definire il territorio dello Stato e a convogliare il sentimento patrio sia con l'elaborazione di specifici concetti spaziali che attraverso le mappe, strumenti di grande valore strategico, didattico e propagandistico. L'apporto dei geografi è risultato cruciale nel processo di consolidamento e allargamento dell'orizzonte nazionale in concomitanza con le guerre e le campagne coloniali che hanno interessato la storia contemporanea d'Europa e d'Italia. ""I confini d'Italia"""" ricostruisce il contributo delle scienze geografiche alla causa della nazione e colma un significativo vuoto della storiografia sugli anni cruciali successivi all'Unità e fino al primo dopoguerra. Terre irredente, colonie, regioni di confine sono gli ambiti di indagine esplorati dai geografi per definire dall'interno e dall'esterno lo spazio fisico e culturale dello Stato-nazione. I protagonisti di questa fase storica, come Giovanni e Olinto Marinelli, Cesare Battisti e Ettore Tolomei, sono indagati sulla base del contesto formativo, dell'approccio teorico e metodologico, della produzione scientifica e dei mezzi di divulgazione. La cartografia rappresenta il cuore della riflessione, interpretata quale strumento mediatico per l'educazione e la propaganda."" -
Il cielo sopra Varramista. Autobiografia di una Vespa
Non è un libro sulla Vespa, di quelli classici, dove si alternano testi e foto in uno spesso noioso ripetersi di dati tecnici e notizie di vario genere. ""Il cielo sopra Varramista"""" penetra con delicatezza nell'essenza del fenomeno Piaggio attraverso citazioni, testimonianze, ricordi personali: non è una storia di fatti, è una storia che nasce attraverso i fatti interni alla fabbrica e alla vita di operai e impiegati partendo da Enrico Piaggio e Corradino D'Ascanio per arrivare ai giorni nostri passando per il purtroppo breve periodo guidato da Giovanni Alberto Agnelli. La Piaggio e la Vespa hanno messo Pontedera e la Valdera sulla cartina geografica del mondo: un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza, al lavoro visibile e a quello oscuro, alla perseveranza, alla consapevolezza di possedere tutte le carte in regola per guadagnarsi un posto di rilievo nell'industria e nella società. Lando Testi e Giuseppe Cecconi, gli autori di questo volo d'angelo, contemplano l'azzurro che bacia la storica tenuta e continuano a sognare un cielo terso, pulito, luminoso."" -
Il mio amico Pippo. Una storia di Chanukkà
Una storia di Chanukkà dal sapore antico, un ricordo d'infanzia di Rav Elia Enrico Richetti Z'ZL che vede un sé stesso bambino e il suo rapporto speciale con... un manico di scopa! Solo le mani sapienti del nonno potranno salvarlo da un triste finale. Età di lettura: da 4 anni. -
La crociata dei bambini
"La crociata dei bambini"""" è la rivisitazione di un Medioevo fucina del nostro presente. Secoli non bui, ma di rinascita basata sull'individualismo dell'uomo-eroe, che domina sulla rassegnazione fideistica delle masse soggiogate da un potere superstizioso negativo. Nei bambini della """"Crociata"""" vengono racchiuse tutte le qualità: purezza d'animo, onestà intellettuale, entusiasmo e, soprattutto, fiducia in se stessi: Dio confida solo in loro, solo a loro si rivela affinché ridestino la fatalista rinuncia degli adulti."