Sfoglia il Catalogo feltrinelli041
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3821-3840 di 10000 Articoli:
-
Non chiederti perché...
Cosa accomuna l'ex detenuto Michele Lino, l'avvocato Marco Bonanni e il giovane N.? Chi si nasconde dietro i ricordi di una voce narrante che parla al cuore del Mediterraneo? Tre storie costruite su piani paralleli s'intrecciano intorno ai protagonisti: da Bologna a Pescara, Roma, Marsiglia, Madrid. Mescolando i generi Luca Molinini plasma in questo romanzo d'esordio un testo sospeso tra romanzo giallo, sentimentale e d'introspezione psicologica. -
Cara Ada
"Ogni parola che scende sulla carta rimarrà nel tempo, sarà letta numerose volte, riletta, custodita negli anni, incisa nella mente della persona cui capiterà sotto gli occhi. Sarà una scultura della mente, una fotografia del pensiero: Cara Ada. Quante volte Ada avrà riletto queste due lettere che ho di fronte a me? Quanti sogni avranno prodotto all'inizio quelle parole, scelte con cura, con attenzione, da chi ben sapeva quanto una lettera allora fosse importante, ponderosa, memorabile? Quante lacrime avrà versato successivamente pensando all'amore perduto, all'occasione mancata, al destino sfuggito chissà dove?"""". È un destino beffardo a giocare con il nome e la vita di due donne negli anni del fascismo in un paesino della Valsesia. Il cielo, da paradiso, diventa l'inferno rovesciato dal quale piovono fuoco di granate e qualche lettera indirizzata ad Ada." -
Senza corpo non c'è reato
Molto prima che in Italia il termine ""serial killer"""" diventasse di uso comune, in un apparentemente tranquillo paese di provincia scompaiono in pochi mesi quattro belle e bionde ragazze che lavoravano presso il castello dei Conti Labei, famiglia potente e rispettata da tutti. Paola, amica di una di loro e giornalista alle prime armi in cerca di scoop, decide di indagare coinvolgendo suo malgrado l'amico Marco, il quale è convinto che queste sparizioni non nascondano nulla di misterioso. Insieme porteranno alla luce verità scomode che i loro compaesani preferiscono occultare piuttosto che affrontare, perdendo così l'immagine perfetta che hanno della loro vita, privata e non. Anche se otterranno giustizia, i due investigatori improvvisati ne usciranno perciò più delusi che soddisfatti."" -
Impulso di verso
Parole in poesia, impulsi che spingono il pensiero a lasciarsi raccontare dalle sensazioni. La vertigine del sentire si lascia revitalizzare e invadere da un flusso che travolge, sia pure nello spazio di un verso, di una strofa, di una rima. Poesie diverse, sguardi incrociati sul macrocosmo dei grandi problemi e sul microcosmo delle passioni personali. A tratti, nelle poesie di Gianfranco Contini, s'intravede e si staglia lo spiraglio di un pensiero - il pensiero - quasi fosse in agguato nel vortice di un'euforia tentata ma effimera: quella del vivere intensamente il proprio passaggio nel tunnel veloce del tempo, pur così lungo da trascorrere. -
Luce sopra le cime
La vera protagonista della poesia di Gaetano Lanzetta - contenuta in questa breve raccolta, sceltissima e corrente nella linea di sviluppo secondo una direttiva che indica da sola un preciso arco spirituale - è sempre la natura, e il sentimento del poeta di fronte a rivelazioni inattese, nuove, pur se remote come l'infanzia lontana, passa per una gamma infinita di sensazioni. Queste non si staticizzano in un interrogativo sgomento e smarrito di fronte al mistero, ma, dopo qualche attimo di sospensione, si eleva oltre il dramma della vita e della morte per assaporare il valore degli ideali più alti, usciti intatti dalle tempeste e dalle lotte per rafforzare una fede che la voce possente del Tutto ha destato. -
Il filo d'inchiostro. Piccolo manuale per l'aspirante autore che non vuol essere un pollo da spennare
Scrivere un libro è un'esperienza straordinaria ma, una volta messo a punto il manoscritto, che fare? Come trovare l'editore giusto? Come mettersi in contatto con lui? Come evitare di cadere nella trappola di un contratto-capestro? A cosa servono le agenzie letterarie? Che cosa sono un ISBN o un bollino SIAE? Come e dove reperire le informazioni utili, anche legali, per orientarsi nel mondo dell'editoria? E poi, la pubblicazione cartacea è davvero l'unica possibilità? Sono queste, e molte altre, le domande alle quali questo vademecum si propone di dare una risposta. Perché una cosa è essere dilettanti, un'altra è farsi trattare da sprovveduti! Questo manuale è frutto dell'esperienza pluriennale acquisita dai suoi autori nella gestione dei siti internet Il Rifugio degli Esordienti e DANAE, veri punti di riferimento in rete per ""scrittori non ancora famosi""""."" -
L' albero delle conchiglie
Con questo racconto Donato Altomare ammannisce un intreccio fantastico, rielaborando, con parecchie aggiunte personali, il plot di una leggenda marinara fiorita a Molfetta sulla cosiddetta Scogliera delle Monacelle e che non sarebbe certo dispiaciuta a Jack La Bolina (Angelo Vittorio Vecchj), il dimenticato autore di ""Leggende di mare e altre scritture"""" (1921). Le aggiunte personali riguardano in particolare invenzioni come quella della Malombra d'Acqua e dell'Albero delle Conchiglie, che evoca il biblico Albero della Conoscenza del Bene e del Male e che giustamente dà il titolo all'opera, risolta in una narrazione ora divertita, ora incalzante e appassionata come certe trame d'appendice."" -
Gli scorridori infernali
Questa è la storia dei terribili fatti di sangue che sul finire dell'Anno del Signore 1475 sconvolsero il contado bergamasco. Le cronache del tempo narrarono fatti misteriosi e di tal segno quali mai si videro: l'inferno sembrò aprire le sue porte e le campagne sonnolente vennero battute da demoni infernali. Chi sono le misteriose creature che la notte di Ognissanti si aggirano nei dintorni del castello di Malpaga seminando panico e morte? Riuscirà il Capitano di Terra della Serenissima Repubblica, Bartolomeo Colleoni, aiutato da Costanzo da Gandino, frate e suo fedele amico, a fermare questa diabolica serie di delitti? Lasciatevi condurre per mano attraverso le nebbie di questo Autunno del Medioevo per scoprire che ogni cosa non è in realtà ciò che sembra. -
NGF. L'ultimo trapianto
In una remota località dell'Inghilterra, un gruppo di scienziati sta mettendo a punto l'intervento chirurgico che segnerà una svolta epocale nella storia della Medicina. Perché l'operazione vada a buon fine, tuttavia, non sono sufficienti attrezzature scientifiche d'avanguardia e collaboratori spregiudicati, ma neppure il genio di colui che ha concepito il progetto, un chirurgo di fama mondiale disposto ad oltrepassare i limiti delle umane possibilità: la chiave di tutto è una sostanza sperimentata da Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la medicina nel 1986, chiamata NGF (Nerve Groving Factor), capace di ripristinare l'integrità delle fibre nervose. Basterà tutto questo a realizzare il sogno ambizioso del professor Varaldi? -
Giallo in TV. Dizionario dei telefilm stranieri trasmessi in Italia dal 2000 in poi
Esiste un prodotto televisivo commercialmente più vitale del telefilm? Sembrerebbe proprio di no. Nemmeno la grande produzione cinematografica è più in grado di competere sulle cifre. Siamo nell'era del culto del telefilm e dei suoi protagonisti, grazie alla massiccia produzione statunitense che ha saputo creare un vero e proprio mercato, imitato (male) dal resto del mondo. Negli ultimi anni si è assistito in televisione a una vera e propria invasione di nuovi ""serial"""" per la maggior parte americani, di genere giallo/noir/poliziesco/investigativo (negli USA: mystery/hardboiled/thriller/detection). Ne deriva una nuova letteratura che, anche in Italia, ha stimolato analisti, studiosi e critici a versare fiumi d'inchiostro di teorie e ricerche. Ma per conoscere meglio il prodotto in questione c'è bisogno almeno di un dizionario essenziale come questo."" -
Stop rewind replay. La vera storia del più conosciuto, tra gli autori sconosciuti
"Stop Rewind Replay"""" si presenta come un monologo interiore, un continuo flusso di coscienza. Ancor prima di essere rivolto all'esterno, ad un ipotetico lettore, il libro sembra parlare all'autore stesso e si presenta, quindi, come una riflessione sincera, accorata (e ambivalente, come sanno esserlo solamente i pensieri e le emozioni) che affascina e conquista per la sua spontaneità ed immediatezza, per la sua intensità, per il continuo, magmatico divenire del discorso." -
Italiae medievalis historiae II. Premio letterario Philobiblon 2007
Quando arriva la notte e i sogni ritornano dal viaggio, tutto, ogni minuto vissuto nel giorno alla luce del sole sembra lontano, quasi che a segnare la linea del tempo ci fosse un fossato profondo e per un istante completamente buio... È solo un attimo quanto basta per varcarlo, poi tutto ritorna com'è, com'era prima eppure diverso, ammantato di una luce che fa sembrare chiaro anche il nero, e lascia intravedere solo i colori più tenui. Ci sono tanti modi per ricordare che dietro i nostri passi sono stati solcati milioni di sentieri, tante le immagini che ritornano alla mente quando con un colpo d'occhio rientriamo dal viaggio intrapreso, anche mille e mille anni fa, nel passaggio del tempo dal presente al passato e ritorno. Forse a tutti noi è capitato almeno una volta di alzare lo sguardo verso le volte di una cattedrale o di soffermarci sugli archi romanici di un'abbazia; di varcare l'arco d'ingresso ad un borgo e sentire, lontano, il ferro del maniscalco. -
Pensieri sospesi
In un tempo drammatico e inesorabile come il nostro, i tempi lunghi della storia appaiono infinitamente accorciati, fino a far convergere i destini del singolo con quelli dell'umanità. La poesia di Patrizia Tirabassi, in fondo, si interroga su questo movimento e coinvolge nella riflessione gli uomini e le donne di ogni giorno, veri protagonisti della storia. È in questa microstoria degli uomini che l'Universale si fa presente, svolgendo in un unico continuum l'io disgregato del mondo contemporaneo per riannodare i fili di un'umanità atomizzata. Sono pensieri sospesi che non rinunciano a sbalordire il lettore attraverso una franchezza immediata. I pensieri rimarranno sospesi, ma ognuno di noi potrà accoglierli e donarli alla sua stessa vita, prima che la morte ci colga aridi. -
Risalire il vento
In questa nuova raccolta di Gianfranco Contini, si avverte subito un cambiamento, un'evoluzione formale, quasi una maturazione dello stile. Dopo moduli discontinui di ermetismo postmontaliano, il poeta sembra orientarsi verso la discorsività narrativa di ascendenza crepuscolare, o, più vicina nel tempo, verso la ""poesia-racconto"""" di Cesare Pavese, il suo oggettivismo realistico o """"virile oggettività"""", con la differenza che nel poeta di """"Lavorare stanca"""" il ductus riempiva """"un bisogno, tutto istintivo, di righe lunghe"""", mentre in Contini prevale il verso breve, il gusto brachilogico, il testo a struttura informale, l'estenuazione delle convenzioni letterarie. Inoltre così come Pavese attingeva la sua dimensione narrativa dapprima dalla """"rabbiosa passione per Shakespeare e altri elisabettiani"""" e poi """"dagli studi letterari nordamericani"""", appare evidente che anche Contini, nel suo piglio a ricavare spunti dal reale e a disporli in modi narrativi, ha presente modelli di scrittori in prosa, a volte di autori del noir, con il raccapricciante finale."" -
Lettere non spedite. 50 missive ai nemici ma anche agli amici
Il turbinio della vita pubblica italiana all'inizio degli anni Duemila è stato molto prodigo di spunti e di occasioni: se ne ricava uno spaccato politico-culturale del nostro Paese da far venire i brividi: figuracce, errori, sputtanamenti, faziosità, proposte demenziali, accanimenti polemici, leccaculismi di ogni tipo, luogocomunismi hanno dato il ""là"""" alla vis polemica del nostro autore che, prendendo spunto da questa situazione, durante cinque anni ha pubblicato sul quotidiano """"Linea"""" una cinquantina di """"lettere non spedite"""" che qui si riuniscono. Messe però da parte invettive e ironie resta in ogni modo lo sfondo miserevole e miserabile della nostra classe dirigente: partitica, intellettuale, giornalistica; la mappa incredibile di una cultura pressappochista, di una malafede disarmante, di una politica stracciona, di un giornalismo pezzente e ignorante. Ci si diverte pure, spesso e volentieri, ma il risultato è lo specchio di una nazione sulla via della decadenza, dove non si salva proprio nessuno: né a sinistra, né al centro, né tantomeno a destra."" -
Chaaba e il salto generazionale
Come la prenderesti, tu madre napoletana, se tua figlia, come in un film non molto famoso, parlasse milanese, le piacesse null'altro che il panettone e l'ossobuco e rimanesse estasiata davanti alla foto del duomo di Milano e della Madunina? E se avessi sognato di avere un figlio osannato da folle festanti come il nuovo Kakà, e invece scoprissi che il tuo ama smontare e riparare gli orologi? Ci potremmo divertire a immaginare le più svariate situazioni paradossali e le conseguenze che potrebbero concretizzarsi sia per il deluso genitore che per il malcapitato figlio, reo di non aver soddisfatto le aspettative dei genitori. In questo libro si è cercato di spiegare in modo semplice quelle che, secondo l'autore, sono le tecniche per plasmare il carattere dell'individuo e quindi la metodologia per individuare i talenti di un essere umano, e in particolare della propria prole. Un prezioso manuale educativo per genitori e figli, utile anche per la sopravvivenza dell'azienda di famiglia. -
La giovinezza non muore
Le poesie di Francesco Baldassi sono d'arrendevole grazia e tuttavia potenti, fino a sembrare tragiche. Ma ""l'illimite follia della Passione"""" dà senso ad ogni cosa, al dolore e al disfacimento, perfettamente scrutati e consumati, cui si aggiungono, con oscillazioni all'indietro e in avanti, uno spaesamento, una stanchezza """"... della carne / indurita nella terra del patire"""". Ed è il senso religioso che dà senso alle cose, il Mistero tra i misteri del totalmente Altro che pervade le esistenze creaturali, patria ed esilio che Dio ha voluto condividere nella pazzia della croce. Poesie mature, colte e insieme colloquiali, coniugate con la sapienza di una vena che pare elegantemente narrativa e che si traduce in versi risoluti, capaci di portare gli oggetti del cielo sulla terra e viceversa, in uno scambio vitale e necessario al vivere. Su tutto, svetta una sorprendente capacità di """"far vedere"""" l'intimità dell'essere che ricerca e non si stanca e, alla fine, trova una tenera carezza."" -
Caos ipermetrico
Dagli orizzonti filosofici e alchemici in cui si muovevano le sue sillogi precedenti, Giancarlo Giuliani giunge in questa raccolta a un nuovo respiro poetico, che dall'ampiezza sinfonica del poemetto iniziale, attraverso una discesa (umana e stilistica) ""ad Inferos"""", perviene a un canto corale finale, in cui viene celebrata una nuova consapevolezza. È la coscienza che il viaggio non ha mai fine, che le scelte di percorso hanno senso per se stesse, non perché si possa sperare in una mèta pacificatoria. L'inquietudine non ha mèta, e il viaggio è il senso. Ma la consapevolezza della vanità delle cose permette la conoscenza. E la poesia di Giancarlo Giuliani osa raccontarci il viaggio nel labirinto."" -
Magnolia
Magnolia, ragazza di diciannove anni, afflitta da obesità e bulimia, si sente profondamente infelice. L'incontro con Diego Marsella, medico di fama, sembra restituirle la speranza. L'uomo la prende in cura e, colpito dalla purezza del suo animo, se ne innamora. Ma l'amore tra i due sembra osteggiato da un destino avverso: il medico, dietro un aspetto gentile e premuroso, nasconde un oscuro passato che affiora attraverso le sue perverse inclinazioni sessuali. Il sentimento che la lega a Diego sarà per Magnolia l'unica guida attraverso le difficili prove che il futuro ha in serbo per lei, in una storia d'amore che, ricca di intrighi e colpi di scena, conduce ad un inaspettato finale. -
Montacuto, 8 febbraio 2008
Uscire di prigione, non sempre significa riacquistare la libertà, se la prigione un uomo se la porta dentro. Le sbarre del rimorso, le serrature del pentimento, i cancelli delle angosce e dell.impotenza, nessuno riuscirà più ad aprirli. Solo il perdono delle persone cui si è fatto del male, forse, potrebbe. Ma per Corrado non c'è spazio per il perdono. E allora scrive. Una lunga lettera a Tiziano, suo figlio, per tentare di spiegargli che cosa lo ha spinto a diventare un assassino. Si accontenta di questo. Che Tiziano sappia come sono andate le cose. Non può sperare altro. Ma Tiziano non sembra disposto a credergli. Legge quelle righe con repulsa, mentre spia la luce accesa nella camera della madre che sta morendo per colpa dell.uomo che ora gli scrive. Che era stato, un tempo, suo padre. L'esito finale è per tutti lo stesso: solitudine. La solitudine di chi non riesce a perdonare e quella di chi sa di non poter essere perdonato perché ha distrutto tutto ciò che gli apparteneva.