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Poesìas. Ediz. italiana e spagnola
Questi versi (Poesìas) hanno la grazia della semplicità e il dono di proporsi con l'immediatezza di un dettato spontaneo, tessuto sulle ragioni di un pensiero che vuole restare ai suoi elementi essenziali e di una pronuncia che conosce e rivela soltanto le sue emozioni più struggenti, le sue energie più espressive e i suoi sentimenti più carezzati, senza alcuna alchimia stilistica o verbale e senza il rimando a specifiche tradizioni. La poetessa pensa in spagnolo - la sua lingua madre - e scrive concedendosi direttamente ai ritmi e alle cadenze di questa lingua, creando via via un circolo virtuoso fra le sue parole e la rotondità del dire ispanico e fra i pensieri che le giungono alla coscienza e l'espressività musicale delle locuzioni iberiche, sicché le poesie andrebbero lette soprattutto nelle loro versioni originarie, che forniscono un esempio davvero singolare di liricità e che attraggono il lettore con una presa quanto meno suggestiva. -
Festina lente
Cantante lirico e direttore d'orchestra di fama internazionale, saggista e traduttore letterario per passione, Sandro Naglia ha tenuto dal 1993 dei taccuini di appunti di lavoro, diari di viaggio, scrittura creativa. Questo libro distilla quasi quattordici anni di questi carnets: non un'autobiografia, né un Bildungsroman, ma piuttosto un'avventura culturale fatta di luoghi, incontri, riflessioni. E soprattutto: un invito (come scrive Giancarlo Giuliani nella Presentazione del volume) a un confronto e a un'appropriazione, da parte del lettore, di un percorso capace di suscitare echi in ognuno di noi. -
La figlia del Vate
Renata, la figlia del Vate, qualche anno dopo la morte del padre, ne rievoca la memoria leggendo e recitando alcuni brani e poesie tratti dalla copiosa produzione dannunziana. La sceneggiatura si snoda su due registri paralleli. Il primo registro è storico-documentaristico, rigorosamente ricostruito attraverso la produzione epistolare dannunziana. Il secondo registro, più libero e creativo riguarda il commento che la protagonista esprime su alcune opere di suo padre. Quanto alle opere dannunziane citate, ne riportiamo di seguito l'elenco in ordine di citazione: ""Sogno d'un mattino di primavera"""", """"Forse che sì, forse che no"""", """"Notturno"""", """"Il Libro Segreto"""", """"La città morta"""" e """"Il Fuoco""""."" -
È così che nasce una storia
Con estrema semplicità Umberto Timmonieri, da esperto comunicatore qual è, ci regala uno spaccato di un mondo probabilmente più complesso di come vuol farlo apparire, ma proprio per questo maggiormente credibile. Usando la metafora della fiaba, la prima parte di questa raccolta, delinea un pensiero severo e senza appello su un uomo che ormai è preda della società in cui vive, addirittura in molti casi vittima di sé e delle bruttezze che ha creato con le proprie mani. Un libro di riflessioni, ma anche di domande. Perché il senso delle riflessioni porta proprio alla formulazione di domande alle quali non è facile dare una risposta. Come quella che chiude il libro, in maniera lapidaria, secca, essenziale. È, ovviamente, una provocazione, un'àncora lanciata al lettore che viene stimolato a continuare la trattazione, a fornire una personale e originale chiave di lettura degli scritti di Umberto Timmonieri. -
Le avventure di Holly
Un importante avvenimento sta aspettando Holly, un graziosissimo folletto dagli occhi verdi che vive a Tulipandia: sta per spegnere 100 candeline! Ma cento anni non sono un'età ragguardevole per un tulipindo, quale Holly è, ma quella giusta per conoscere il proprio protetto, l'unico umano con cui intessere un'amicizia unica e speciale... Accompagnata dall'inseparabile Cocci, Holly si ritroverà suo malgrado trascinata in eventi pericolosi e complicati dai quali il suo prezioso ottimismo la farà uscire a testa alta. Età di lettura: da 8 anni. -
Clanny e il tesoro della grotta rossa
Orfana della madre, Clanny vive serenamente con il padre. Improvvisamente la sua giovane vita viene nuovamente sconvolta e la piccina è affidata alla nonna e allo zio. Stare nella loro fattoria ha certamente dei vantaggi, primo fra tutti quello di non dover lasciare il suo pony, ricordo tangibile dell'amato papà e della sua vita precedente. Insieme a Emma, l'amica che si è subito fatta e con cui va a scuola tutti i giorni, inventa nuovi giochi e parte per fantasiose avventure con l'animo leggero di una bambina quale è, tutto sommato spensierata e felice, ma che a volte è causa di grosse incomprensioni con gli altri. D'un tratto, non ancora adolescente, si trova precipitata in una nuova situazione, incognita e spaventosa, che tuttavia non riesce a cambiare la sua profonda bontà. Ma se il suo contagioso entusiasmo e uno spirito indomito e coraggioso la metteranno nei guai molte volte, allo stesso tempo saranno i compagni fedeli su cui contare per tirarsene fuori alla grande. -
Sagra della città di Pescara. Il miracolo del crocifisso del 1062 in Aterno-Pescara
Dieci giudei, residenti in Aterno-Pescara, si riunirono nella loro sinagoga il pomeriggio di Giovedì Santo del 1062 per prendersi gioco delle cerimonie religiose dei cristiani. Spalmarono della cera su una tavola corrosa dai tarli e vi raffigurarono la croce con sopra Gesù, ficcarono degli aghi sul capo, sulle mani e sui piedi del crocifisso e poi con delle frecce e con una lancia lo ferirono per schernirlo, come avevano fatto i loro padri, quando l'uomo-Dio era vivo ed operava tra loro. Tornati la mattina dopo nella sinagoga, essi trovarono gocce di sangue sul corpo del Cristo e per terra, tra la polvere. Presi dallo spavento, cercarono di cancellare ogni segno e di raccogliere la polvere insanguinata in un'ampolla, per poi nascondere cera, lancia ed ampolla. Tre anni dopo, per forti dissensi scoppiati fra loro, la notizia dell'accaduto fu portata a conoscenza del Conte teatino Trasmondo, presso il castello di Sette, e il Conte, messi alle strette i colpevoli, riuscì a recuperare gli oggetti sacri e, su parere del Papa Alessandro II, fece trasferire cera, tavola, lancia ed ampolla, contenente la polvere intrisa di sangue, nella chiesa di San Salvatore. -
Yzè
Yzè è un uccellino bellissimo, gioioso e vitale, che improvvisamente scopre di essere malata. Ma spesso, anche fra gli animali, basta un'aggiustatina all'alimentazione, o l'assunzione giornaliera di un'erbetta, e tutto torna come prima. Yzè controlla il suo problema e niente le può impedire di librarsi in alto e volteggiare oltre i rami degli alberi, leggera come una piuma. -
Valvole e polmoni
In un universo dominato dalla corruzione, dalla putredine e dagli innesti bio-organici, una improbabile coppia di fuorilegge stellari, il meccanico gaaltoniano Aquila e il mutacolore Muffa, si ingegnano come possono per sopravvivere, tra giochi di potere intergalattico, spietati predoni stellari, pianeti senzienti che decidono inopinatamente di sterminare i propri abitanti, sport che prevedono l'arruolamento forzato dei giocatori e la loro eliminazione fisica, fabbriche-galera popolate di spie e operai candidamente sadici. E intanto l'amore non è che un meraviglioso miraggio, ora tangibile, ora lontanissimo e perduto. -
La mente che mente
"Dall'alto di una scogliera ammiravo nel pieno della notte la mia maestosa dimora: blocchi di vigorosa pietra disposti uno sull'altro a incastro perfetto; le bifore si rincorrevano lungo l'intera facciata al primo e al secondo piano, alternate da sculture marmoree e da una cornice di stucchi mirabilmente incisi. L'ingresso era costituito da un grande portone di legno massiccio, impreziosito dagli intagli di abili artigiani di molte generazioni prima. Un'altissima torre con al centro una finestrella si ergeva a sud. Quello era lo studio nel quale dipingevo e che permetteva ai raggi del sole e della luna di lambire di luce le tele con i miei lavori: opere che cercavano di esprimere l'irrazionale... Da quella solitaria apertura nella torre si potevano ammirare le catene montuose spruzzate di neve, il mare in burrasca, i boschi e le lande desolate che si estendevano a perdita d'occhio e fin lassù, a primavera, arrivava il morbido effluvio dei fiori dell'ampio giardino e l'odore pungente dei pini.""""" -
Manahattan al piombo
Un operatore commerciale apparentemente rispettabile viene trovato morto con una pallottola in testa in una camera d'albergo. Il decesso viene fatto risalire alla tarda mattinata, fra le 11,30 e le 12,30. Sebbene tutto faccia pensare a un suicidio, l'ispettrice Silvana Santi non è dello stesso parere e la mancanza di testimoni che abbiano sentito lo sparo è ciò che la convince di meno. Il cameriere che ha servito un Manhattan alla vittima, una donna delle pulizie dell'albergo, la guardarobiera che ha rinvenuto il cadavere e dato l'allarme, sono tutti ugualmente nella lista degli indiziati. Dettagli che sfuggono, perplessità appena percepite eppure stridenti, condurranno Silvana nel difficile percorso della soluzione del caso. -
Vatikan
Roma 2032: la Santa Sede è sull'orlo della bancarotta per crisi di fedeli, di vocazioni, di offerte. Il pontefice ha ricevuto una concreta proposta di acquisto in blocco del Vaticano da parte di una multinazionale, e si teme che neppure la vendita dell'immenso patrimonio immobiliare della Chiesa potrà salvare la città di Dio dal fallimento... Roma 2051. In vent'anni la situazione è radicalmente cambiata. La scoperta di vestigia cristiane su un lontanissimo pianeta ha ridato nuova linfa alla fede e risollevato le sorti del cattolicesimo, che aspira a tornare agli antichi splendori. Ma una serie di delitti sconvolge il Vaticano sollevando sinistri interrogativi, e il sospetto di un gigantesco complotto inquieta gli addetti alle indagini, timorosi di trovarsi di fronte a segreti troppo grandi, a trame inconfessabili... -
Fatale influsso
"Lascia andare!"""" fece Blesio, vedendo impallidire tutto a un tratto il suo amico Raimondo Palli, che aveva cessato di parlare quasi interrotto da un groppo di singhiozzi. """"Mi racconterai il resto un'altra volta"""". """"Delia non rispose,"""" proseguì Raimondo dopo qualche secondo di pausa. """"Mi fissò con grandi occhi neri scrutatori che da un pezzo non potevo più sostenere, e sorrise tristamente. Quegli sguardi mi scendevano nella più riposta profondità del cuore come raggi luminosi, e ne rivelavano a lei e a me stesso i più intimi segreti. Giacché mi accadeva spesso di non avere piena coscienza dello stato dell'animo mio verso di lei, e di sentirmi invadere da brividi di terrore ogni volta che la luminosità delle sue vividissime pupille mi faceva scorgere quanto vana fosse la lusinga di poter illudere lei e me." -
La fattoria globale
George Orwell scrisse di una fattoria in cui tutti gli animali erano uguali, salvo alcuni più uguali degli altri; Marshall McLuhan descrisse un mondo trasformato in villaggio globale grazie alle comunicazioni satellitari: entrambi esempi di uno scenario che, sostenuto da una tecnologia piena di buone premesse, è lanciato verso obiettivi la cui interpretazione è ambigua e le cui conseguenze sono imprevedibili. ""La fattoria globale"""" rivela come questi postulati possano concorrere a realizzare un futuro in cui un lato oscuro della natura umana si combina e si alimenta di un lato oscuro della tecnologia per dar vita a un sistema micidiale. E' un quadro agghiacciante, seppur ricco di fascino, un tourbillon di personaggi e situazioni che sembrano ma non sono, e dove apparenti normalità nascondono risvolti impensabili. Indagini poco ortodosse, cronaca nera e gente comune contribuiscono a svelare poco a poco una rete occulta che pare avvolgere tutto e tutti senza possibilità di salvezza. Pare, appunto. Ma ci sarà scampo per qualcuno?"" -
Individuo, famiglia e società. Salute, fisco e diritto
In un mondo che è in continuo divenire è diventata una necessità migliorare la vita di relazione, dare spazio ai sentimenti, rivalutare il significato della cultura e delle culture, e comprendere ciò che condiziona e dà luogo a comportamenti di singoli o gruppi. Nella quotidianità frenetica e incalzante manca spesso l'opportunità di soffermarsi a riflettere su quello che accade intorno a noi, di darne un'interpretazione che poggi su un'analisi approfondita e non banale delle cause e degli effetti di ciascun evento. L'autrice cerca di offrire una duplice lettura della casistica presentata e delle problematiche connesse, tanto da un punto di vista psico-pedagogico che giuridico-fiscale. Ne nasce un manuale facilmente fruibile, ricco di spunti che permettano di elaborare visioni più oggettive, e di capire meglio la persona in sé e alcuni dei rapporti che intrattiene con l'ambiente sociale e fiscale. -
Un amore nella bufera
C'è qualcosa di eterno, immutabile, che va oltre la guerra, la rovina, l'avidità: è la forza dell'amore, ma ancor più dell'ideale, dello slancio verso mete alte, forse impossibili da raggiungere, ma proprio per questo ancora più desiderabili. Due giovani vite, spinte da un convincimento profondo, condannato oggi dalla storia, ma che hanno lo slancio di chi accoglie in sé una profonda ragione di vita, popolano questo racconto. Con stile secco e incisivo, l'Autore ci conduce verso l'epilogo, forse inevitabile, ma che lascia nel lettore un senso di profonda amarezza e di ingiustizia. Una vicenda su cui riflettere, soprattutto da parte di chi con troppa facilità esprime condanne irrevocabili, dimenticando che dietro gli avvenimenti della storia ci sono le vite di uomini e donne che, pur nella diversità dei convincimenti, non possiamo che chiamare fratelli e sorelle. -
La signora dai capelli rossi. Racconti, poesie, bambole e costumi
Quel che colpisce nei versi di Maura è che ""affondano le loro radici parte nel divino e parte nell'umano"""", come lei stessa scrive riferendosi a """"certe particolari predisposizioni"""", nella introduzione a Le angelitudini (2003). E così da una parte ci possono essere le sue Liriche erotiche in """"Manifattura"""" (2002) dove si assiste ad una specie di trasfigurazione dell'eros nei simboli della Natura, e dall'altra gli empiti lirico-spirituali delle """"Angelitudini"""", oppure una mescolanza di entrambi gli aspetti nei versi """"impegnati"""" de """"Le Veneri"""" (2003) e di """"Canto alle donne"""" (2005). Se c'è qualcosa di comune in tutte queste sfaccettature della poesia di Maura è quello che non riesco a definire altrimenti se non come un senso panico della Natura, un sovrapporsi, compenetrarsi, assimilarsi dell'essere umano e delle sue componenti con i vari aspetti della Natura che ci circonda: acqua, aria, terra, fuoco. Un po' come fosse un ritorno alle origini quando il rapporto tra l'uomo e l'ambiente in cui viveva era diretto e non mediato come al giorno d'oggi."" -
Voci per una enciclopedia della musica
A volte, svolgendo ricerche musicologiche o anche solo consultando lessici musicali, ci si imbatte in voci o articoli inquietanti nella loro redazione, se non addirittura involontariamente paradossali. Perché allora non giocare fino in fondo proprio la carta del paradosso, creando biografie immaginarie ma plausibili, soprattutto se a volte si servono di materiali critici davvero esistenti, o fanno allusione a situazioni e personaggi reali? Un esplicito riferimento nel testo all'opera di Borges rimanda a illustri antecedenti letterari di questa operazione: ecco qui raccolte 31 (o forse 32?) serissime ed divertenti voci per una ipotetica Enciclopedia della Musica, redatte da un musicista e saggista che ama l'ironia. -
Confessioni rupestri
Colpisce, in un autore giovane come Fabrizio De Gregorio (18 anni), la naturale pratica - che non sarebbe sbagliato definire padronanza - di forme, ritmi e soluzioni quali la poesia ispira di norma solo a chi è più avanti negli anni. Scorrendo questa snella raccolta del 2012, ""Confessioni rupestri"""", se non si conosce personalmente o attraverso una nota biobibliografica l'autore, si pensa a un poeta più grande d'età, per la dimestichezza con la pagina che vi si coglie e per la brillantezza delle immagini in essa presenti. O forse no. Forse tutto ciò non è vero. Forse Fabrizio De Gregorio ci ricorda che solo alla sua età l'eruzione poetica può fluire così magmaticamente, senza mediazioni, su carta; che Rimbaud ha scritto """"Le illuminazioni"""" prima dei vent'anni con un nitore e una violenza emotiva quali non avrebbe più ritrovato con la maturità."" -
Non me ne frego più
Negli anni Novanta uscirono alcuni quaderni che raccontavano il dietro le quinte di una qualunque federazione del Movimento Sociale Italiano della penisola. Tali appunti erano scritti in forma ironica e tagliente ed anticiparono un'analoga letteratura che ebbe una certa diffusione qualche anno più tardi, quando altre penne scrissero di quel periodo. In effetti si trattava di una zona grigia, spesso mal descritta dai media o - ancora peggio - volutamente forzata da avversari politici: i ""neofascisti"""" erano e dovevano restare teppaglia senza faccia né sentimento Forse per dare equilibrio o per fare luce su quella zona d'ombra, ecco che allora vari protagonisti di quei giorni decisero di lasciare memoria di come fosse la realtà, descrivendo così persone, azioni e luoghi.""