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Il novello messia d'Abruzzo
Se sul visionarismo di Davide Lazzaretti e sul movimento messianico, che a lui fece capo intorno al 1870 nella zona povera del Monte Amiata, si sono impegnati storici delle religioni, letterati, filosofi, politici, medici, psichiatri, antropologi, non altrettanto può dirsi sul messianismo di Oreste De Amicis, il ""Messia d'Abruzzo"""". La biografia di Oreste De Amicis, per quel che si sa, è simile a quella di altri messia: le irrequietezze, le occasioni meditative, le crisi mistiche, i digiuni, le pratiche ascetiche, le visioni che orientarono alla sua sacra missione, il successo che incontrò fra le masse di diseredati, la fine drammatica. Che fosse un soggetto fuori del comune, un irregolare, un eccentrico, uno sregolato ne fanno fede non pochi episodi della sua vita. Prima il suo desiderio di farsi gendarme di cavalleria, poi - a seguito di una visione della Madonna - la volontà di prendere i voti."" -
Marenz
In un regno lontano lontano viveva con suo padre una dolce principessa... È la storia fantastica di Marenz, della sua capacità di varcare i mondi, per scoprire che l'amore non ha confini e che il Bene porta altro Bene e l'invidia è la peggiore delle consigliere. Amore filiale e amore amicale, amore per la vita e la natura e per tutte le creature che contiene è quello che traspare dalle pagine del racconto, che mischia realtà e fantasia, terra e cielo, e spinge lo sguardo verso un buio siderale fatto di echi e rumori che compongono la musica più dolce, quella dell'armonia del creato. -
Ida e Alessio
Milioni di lettori sensibili si sono commossi per secoli a causa delle vicende di Romeo e Giulietta, innamorati divisi dal destino e spinti alla morte da avversità ed equivoci. Ma nessuno ha mai pensato che la tragicità della vita può superare quella della morte? Quanta gente al mondo vorrebbe smettere di soffrire e andarsene per sempre, ma non può, legata a questa misera terra, magari perché ha dei figli? Ida e Alessio, protagonisti di questo romanzo, appartengono a due famiglie calabresi separate da una sanguinosa faida. La loro storia d'amore nasce durante l'adolescenza e si svolge dal 1925 al 1950: uno squarcio di storia italiana comprendente il fascismo e la seconda guerra mondiale, che costituisce uno sfondo descritto con assoluta obiettività. Nel romanzo, le alterne vicende politiche offrono alle famiglie rivali alcune occasioni di liberarsi di nemici personali, ma il sangue sparso rende più profondo l'abisso fra Ida e Alessio. Ma i due sopravvivono, separati e infelici, come sopravvive il loro amore segreto. -
Giallo in tv. Dizionario dei telefilm stranieri trasmessi in Italia dal 2000 al 2013
Ormai il telefilm è un prodotto trasversale: teenager, pensionati, feticisti, aspiranti psicologi, presunti esperti, single, casalinghe, mogli tradite, amanti deluse, mariti eccitati e così via, ognuno ha il suo serial TV preferito. Negli USA (principale produttore) c'è una vera e propria fabbrica che macina attori e sceneggiatori per spremere serie di successo. -
Caleidoscopio d'amore
Questa storia inizia con tono leggero, ma ben presto assume toni dolorosi: un'immagine di stabilità e serenità viene bruscamente infranta da un fatale incidente. Le scene iniziali sono dense di umanità: in attesa di una festa di prima Comunione, ecco la consapevolezza crescente del probabile arrivo di una nuova vita. Incertezze, esitazioni, turbamenti sono la premessa allo svolgersi degli eventi. Forte, irremovibile, è la decisione di non abortire, sostenuta da un senso di totale ribellione anche solo all'idea: i valori profondi che albergano nel cuore della protagonista prevalgono su ogni tentazione di scelte egoistiche o di comodo. -
Fragile roccia
Una raccolta di poesie che riunisce le emozioni di dieci anni, emerse viaggiando per il mondo in compagnia dei sentimenti. Le speranze, e certamente anche le illusioni, di una vita vissuta alla luce di una utopia per la quale vale la pena continuare a vivere e battersi, anche se la luce è fioca, se le false primavere hanno soffocato l'entusiasmo, se il cuore è stanco e provato. La testimonianza di un poeta ""non incline a cedimenti stilistici"""", che non chiede di aderire a nessuna poetica o scuola, ma vuole semplicemente poter narrare il proprio stupore ed i propri sentimenti di fronte a chi lo vuole ascoltare, e di fronte ad un mondo che egli avverte terribilmente ben organizzato, ma i cui fini spesso umiliano i deboli e quasi mai lasciano spazio a chi pretende di sognare. La poesia é vissuta quale tempo sospeso, perduto e ritrovato, un sommesso rapimento melanconico, una carezza per sé stesso, una consolazione per le insufficienze dell'esistere, un conforto al proprio malessere per un mondo che il poeta sente molto diverso da quello per cui ha sperato e militato in politica, la narrazione infine, di una visione e di una speranza."" -
La pelle del topoceronte
Profonda provincia. Sparisce misteriosamente il quadro di un pittore piemontese che in vita ha avuto scarsi e avari riconoscimenti. La vicenda si snoda tra luoghi reali, raccontando fatti altrettanto reali che li riguardano, mentre dietro al furto dell'opera d'arte emergono risvolti stralunati. Chi stabilisce che un'opera d'arte sia tale? Chi ne stabilisce il valore? La prima storia postuma su un pittore vivente. I fatti singolari narrati accadranno nella realtà. Anzi, stanno già accadendo... -
Vibrazioni
I racconti di Lelia Ranalletta ci offrono storie, squarci a volte sorridenti e nutriti di ironia e leggerezza, altre volte drammatici. Sempre, però, domina un senso di apertura alla vita, di serena e consapevole accettazione della gioia e del dolore che inesorabilmente s'intrecciano e costituiscono la sostanza vera dell'esistenza. Il lettore si muove dal goffo esitare di fronte a una cassa automatica di un moderno supermercato al dramma di un bimbo, incolpevole vittima della follia umana, delle conseguenze di una catastrofe nucleare, fino alla cupa violenza di un marito che costringe una donna a una morte terribile. Al tono cupo si alternano momenti di grande leggerezza come la narrazione del regalo riciclato, abitudine ben conosciuta e assai praticata. -
L' arena dei mondi
Giunti finalmente sul pianeta Terra, Xorem e Orn si sarebbero potuti aspettare di tutto, tranne l'incontro con una civiltà arretrata in maniera imbarazzante come quella terrestre. La ricerca del ""Pianeta delle Leggende"""" e dell'unica razza che sia mai riuscita a sconfiggere in combattimento gli odiati Zorcaniani dura oramai da moltissimo tempo. Più di tremila anni prima, infatti, un Terrestre è incredibilmente riuscito a uccidere un visitatore Zorcan, la razza reggente che domina la galassia. L'unica possibilità di togliere loro il potere è quella di affrontarli in un combattimento """"uno contro uno"""" nell'Arena dei Mondi sul pianeta Avesto, centro politico ed economico della galassia, dove nessun'altra razza ha finora trionfato. Con l'aiuto di un esterrefatto Presidente degli Stati Uniti vengono scelti un campione terrestre, per lo scontro nell'Arena dei Mondi, e un affermato professore di Storia Antica per risalire all'episodio chiave che ha condotto gli alieni sulla Terra."" -
Codici trasversali. Racconti, versi voci sparse
Un laboratorio di scrittura, un gruppo di studenti dal primo al quinto anno di corso. Classi diverse, esperienze diverse, età diverse. A poco a poco il desiderio di esprimersi diventa l'occasione per un rapporto libero, gioioso, tra gli studenti e la parola scritta. Nasce un gruppo ben affiatato, personalità prima nell'ombra trovano la via della consapevolezza di sé. Poco alla volta si individuano linee di tendenza: alcuni sono affascinati dalla poesia, altri cercano nella narrativa la via per mettere alla prova se stessi. Questo piccolo libro raccoglie le emozioni e le espressioni di studenti che non a caso hanno scelto, per identificarsi, un nome collettivo, Officina Marconi, a segnalare l'importanza del lavoro artigianale come base indispensabile per l'espressione della creatività. Vi si trovano racconti, versi, idee di incipit, un breve romanzo fantasy, ma, soprattutto, si coglie l'energia liberamente espressa da ragazzi che credono profondamente nella scrittura come mezzo di crescita personale. -
Diamanti. Poesie di resurrezione
In questa silloge Ornella Fiorentini affronta, in stile ben diversificato sia per le caratteristiche formali sia per i rilievi contenutistici, le tematiche più consone alla sensibilità femminile, in particolare per quanto concerne l'amore in tutte le sue manifestazioni e in ogni peculiare slancio vitale. Sono versi accattivanti che conservano il dono della delicatezza e dell'incisività, della dolcezza e della determinazione. Denotano il temperamento dell'autrice per la quale l'arte, in ogni sua forma, aiuta a superare ostacoli, sofferenze (in essa ci si può immergere per placare dubbi, timori) e la poesia, in particolare, è voce d'arpa, sa schiudere lo scrigno dei desideri. Diviene in tal modo l'insostituibile compagna di viaggio. I sentimenti, nelle liriche, non sono solamente accennati, come spesso accade: esplodono, a volte teneri, come nei versi dedicati ai figli, a volte tumultuosi, come in quelli dedicati all'amore di coppia, a volte taglienti per denunciare ingiustizie e soprusi, a volte pacati, là dove l'anima non solo ""si veste di viola ortensia"""", ma giunge a identificarsi in un aquilone che """"ha ali di rossa farfalla""""."" -
Non mi sconfiggerà la morte
Michele Giorgio ha molti interessi culturali all'interno dei quali si situa la poesia non come sorta di ""impegno minore"""", ma anzi come luogo della confessione, della riflessione ad alta voce, del bilancio, dei sogni, delle amarezze e dell'autenticità. Così, questa silloge di testi, """"Non mi sconfiggerà la morte"""", rappresenta il nucleo fondamentale del """"sentimento"""" dell'Autore; naturalmente è anche poesia di riflessione, ma filtrata attraverso il sentire, l'intuire, il condividere."" -
Bellum in terris
Raccontare è come fotografare: fissare istanti inseriti nello scorrere del tempo della vita, un fluire costituito da attimi mai uguali a se stessi. Ma sono proprio quei fotogrammi, apparentemente statici, a dare il senso della dinamicità dell'esistenza, perché testimoniano che qualcuno è stato ""gettato"""" su questa terra, in un dato momento, in un certo spazio, per uno scopo. Quel qualcuno ha avuto un nome, un destino, un ruolo che, in qualche modo, hanno dato un determinato corso alla storia, come in un mosaico, che sarebbe stato diverso se una sola minuscola tessera fosse mancata o fosse stata un'altra. D'altro canto, gli esseri umani non sono solo attori dello spettacolo, bensì talvolta inermi spettatori, soggetti alle forze imponderabili della Natura che, nonostante e a dispetto della presunzione degli uomini, riafferma la propria sovranità incontrastata, apparentemente ignara e indifferente rispetto a tutto ciò che avviene su questa piccola sfera azzurra persa nell'immensità dell'universo."" -
Diseredati
Ognuno dei racconti di questa raccolta affronta drammi individuali che sono, al contempo, importanti temi sociali, dallo stupro alla pedofilia, dall'immigrazione clandestina alla disoccupazione, dalle lacune del nostro sistema sanitario all'inquinamento ambientale e molto altro ancora. La narrazione ci pone nella condizione di immedesimarci nei protagonisti, di vestirne i panni e, quindi, di partecipare al loro dolore e alla loro sofferenza. L'incedere degli avvenimenti è impietoso e l'autore lascia trapelare il proprio sdegno senza mascherarlo. I racconti diventano il mezzo privilegiato attraverso cui riflettere sui grandi problemi di attualità attraverso la ricerca di un forte coinvolgimento emotivo. Le storie prendono il posto delle notizie dei telegiornali, quelle che ascoltiamo ogni giorno, quasi fosse uno stillicidio quotidiano di cui ormai non riusciamo più a fare a meno ma a cui siamo talmente abituati da non farci più caso. -
Resa e riscatto
Un giornalista, in visita in Abruzzo, incontra un cassaintegrato, un ex sindacalista ed un ex parlamentare. I loro colloqui diventano un momento di profonda riflessione sui mali dell'Italia e sulle difficoltà a superare la crisi in cui il Paese è sprofondato. L'analisi del presente s'intreccia con le esperienze personali e i propri ricordi, cercando di rispondere alle domande generate dalla situazione attuale: da cosa hanno origine le recessioni e la disoccupazione di massa? Il debito pubblico è davvero un problema per il futuro d'una nazione? Cosa impedisce, oggi, agli Stati di garantire ad ogni cittadino un lavoro e ad ogni famiglia i servizi pubblici essenziali? Qual è la causa delle disuguaglianze sociali che affliggono e tendono a destabilizzare la nostra società? ""Resa e riscatto"""" è un viaggio attraverso il mondo dell'economia, un racconto per spiegare al lettore comune alcuni dei temi più dibattuti ai giorni nostri, come la globalizzazione e le disfunzioni del sistema monetario. Può esistere un'economia a misura d'uomo. Ma per realizzare un progetto politico così ambizioso, occorre prima sapere di quali strumenti disponiamo."" -
Il rapporto medico paziente e l'antropologia culturale
L'antropologia medica come disciplina si occupa di conoscere, descrivere, comprendere e interpretare le metodiche curative di altre popolazioni, gruppi e sotto-gruppi, definendo i differenti modi di intendere salute e malattia, segno e sintomo. La sua multidisciplinarietà ha creato la medicina narrativa tesa alla costruzione della biografia esistenziale tramite un colloquio, dove il libero fluire emozionale rende possibile penetrare interstizi psichici spesso inaccessibili con le usuali psico-terapie. Il rapporto medico paziente è il fulcro conoscitivo di questo territorio inesplorato. -
Il Miserere di Niccola Monti
Niccola Monti (Penne, 1767-1838), compositore vestino molto attivo nel panorama musicale abruzzese del sec. XIX, fu Maestro di cappella presso la Cattedrale di San Massimo in Penne; a quanto le fonti ci abbiano trasmesso, fu autore di numerose opere: Miserere; La prodigiosa manna; La giustizia placata; Giuseppe riconosciuto; Ester ed Assuero; Il trionfo di Giuditta; La sconfitta degli Assirj; Ezecchia re di Giuda; Abramo in Gerara, Nelle ore desolate di Maria SS.ma. Il suo nome è tradizionalmente associato al Miserere che annualmente, da lungo tempo, viene eseguito nella cittadina vestina, in occasione della solenne processione del venerdì santo; tale opera, nel tempo, ha assunto valenza di patrimonio condiviso dell'intera comunità cittadina, valore peculiare identitario quasi ""immateriale""""; documento """"etnomusicologico"""", quindi, tramandato a tutt'oggi oralmente e """"in funzione"""" dalle corali cittadine che si sono succedute nel tempo, impresso nella memoria dei singoli cantori che, nella loro devozione sacrale, hanno custodito linee di un disegno polifonico che, grazie agli stessi, è ora ancor vivo e documentabile."" -
Essenza di me
Alla ricerca di un sincretismo dei linguaggi, rafforzato proprio dalla scelta dell'elemento iconico, dai più classici oli su tela alle maschere realizzate nei materiali più disparati, l'Autore ci conduce attraverso ambiti assai vari, dall'esplorazione dell'interiorità a moti suscitati da elementi e spettacoli esterni. Dunque, poesia e immagini si incontrano e conducono per mano il fruitore lungo un sentiero ricco di stimoli e di suggestioni. Sorprendenti scelte linguistiche si accompagnano a quadri di sicuro impatto e creano una sinergia che passo dopo passo ci svela la visione dell'Autore, il suo sguardo sulle piccole e grandi cose della realtà, sempre alla ricerca di qualcosa di più alto e importante, ben distante dalla monotonia e dal grigiore della routine. La mente accorda, riunisce, separa anche, intuisce relazioni e somiglianze, e la letteratura indaga queste suggestioni, si addentra in esse. -
Le stanze della memoria
Questo romanzo, che si articola nella forma di una diretta e personale confessione, apre uno scorcio sulla realtà di una donna intenzionata a recuperare - malgrado le avversità e i contrappunti di un destino inclemente la propria dimensione di creatura sensibile e amante della vita, dei rapporti sociali, del bello su cui si costruiscono, via via, la speranza e l'attesa, il primato del desiderio e l'approdo che salva. È anche un itinerario nei propri luoghi e negli ambienti esposti alle mutazioni del tempo e delle culture, sicché il ritorno al paese d'origine, alla casa d'un tempo, agli orizzonti della giovinezza non si traduce sempre in un riconoscimento di ciò che era o di ciò che l'autrice conservava nel proprio cuore e nella propria memoria, perché non sempre le scelte degli amministratori sono state coerenti, cioè in sintonia con le necessità di chi - restando - vi ha organizzato l'esistenza e le tappe dell'umano viaggio. Il romanzo, inoltre, ha un dettato scorrevole, di facile lettura, e perciò si lascia attraversare piacevolmente, dalla prima alla sua ultima pagina, conservando ovunque il tono di un caldo e amichevole discorso. -
Ricordi di un hobbit
Sono trascorsi quindici anni dalla partenza di Frodo e Gandalf dai Porti Grigi, salpati sulle navi degli Elfi verso il Vero Occidente. Un ciclo si chiude, ma sarà ancora lunga l'attesa prima che se ne apra un altro. Sam Gangee è sindaco di Hobbiville e la figlia adolescente Elanor gli pone domande come spesso si fa agli anziani per scoprire la loro giovinezza, il mondo che hanno conosciuto, le avventure che hanno vissuto, tutte cose di cui non amano parlare. I figli non vanno delusi e Sam risponde ripercorrendo con l'emozione più che con la ragione i pericoli che ha corso, i mostri che ha incontrato, le meraviglie che ha visto, le sofferenze che ha patito. È con un pianto, più che con un grido, che volge al termine l'Età di Mezzo. Il mondo si trasforma: ma i fiori sono sempre gli stessi, sempre la stessa è la voce del vento nella foresta, le stelle brillano sempre nel cielo come gemme d'argento. Si chiude la Terza Era, declinano gli dèi e gli eroi, e sorge l'uomo, solo con la nuda spada nel suo pugno.