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Impero degli Incas. Il sacro condor delle ande
Questo romanzo che l'autore definisce un ""fantasioso racconto"""" ma anche """"ricerca storica e turistica"""" è indirizzato ai cultori della preistoria dell'attuale Perù. Nelle pagine del libro vengono descritte due realtà parallele: una storica, ambientata nel tempo antico degli Incas, e l'altra turistica, che si svolgerà nei tempi odierni in quelle stesse regioni che furono testimoni delle gesta dei condottieri delle dinastie """"Hurin"""" e """"Hanan"""", che hanno dato origine all'Impero degli Incas.Tra le due storie Learco inserisce un talismano antichissimo legato alla fortuna, alla salute o alla cattiva sorte: """"Il Sacro Condor delle Ande"""". Possiamo affermare che attraverso le pagine scritte da Learco il lettore si troverà trasportato nel tempo e nello spazio, sbalzato a più riprese tra le due differenti realtà ma catturato dalla curiosità di scoprire ciò che accade."" -
Il naufragio della Estrêla do Mar
In questo racconto ""Il naufragio della Estrêla do Mar"""", l'autore ci narra le avventure di alcuni naufraghi giunti, perigliosamente, sulle coste di una terra a loro sconosciuta. Il lettore viene preso per mano e trasportato nell'anno 1505 e in una storia incredibile sebbene simile a quelle descritte da altri nel passato. Lo scenario è quello tipico di una parte del Brasile appena scoperto. il lettore, mentre segue la trama del naufragio della """"Estrêla do Mar"""", viene informato sulle vicende storiche dei personaggi del racconto: la Storia del Portogallo e il possedimento portoghese d'Oltre Mare; il naufragio della caravella e il faticoso lavoro di recupero dei materiali appartenuti alla caravella che potevano essere utilizzati per la costruzione di un'abitazione dei naufraghi; la presenza di altri naufraghi; la pacificazione con gli Indios Tupis; la costruzione del fortilizio dei Naufraghi e i doni degli Indios; il ritorno in patria, in Portogallo; varie storie sulle origini del nome Brasile e la storia delle capitanerie; il ritorno in patria dopo aver costituito un avamposto dove c'è il villaggio indigeno di Marim dos Caetés, oggi Città di """"Olinda."" -
Ritorno a Stella Maris
In ""Ritorno a Stella Maris"""", una vicenda che parrebbe autobiografica, anche se l'autore fermamente lo nega, Learco ci descrive un personaggio alquanto controverso, e un poco bizzarro: Giovanni Sciaccaluga genovese per nascita ma peruibense per scelta. Egli viene talvolta chiamato """"Mestre João"""" con l'appellativo che si è guadagnato con la sua bravura nel dipingere quadri coloratissimi usando le tecniche più svariate e talvolta di sua invenzione. Giovanni ha la vocazione del giramondo e sono molti i luoghi dove ha dipinto ed esposto le sue opere. Ha girato quasi tutte le Americhe, si è spinto fino all'Estremo Oriente dove ha appreso cose nuove e si è permeato di forti emozioni. Poi è rientrato in Sudamerica, perché voleva vivere qualche tempo a Buenos Aires tra i genovesi del quartiere de La Boca. Vi si trovava bene in quel luogo, che tanto gli ricordava i colorati villaggi dei vecchi pescatori liguri della propria infanzia ma d'improvviso accade qualcosa che lo fa fuggire da quel luogo tanto amato. Decide di rientrare a Peruíbe, nel quartiere di Stella Maris dove ha ancora una casa nella quale potersi rifugiare per affrontare un momento difficile della propria vita."" -
La chiave
Ne ""La chiave"""" vengono descritti i novanta giorni di spensierata vacanza brasiliana di Renato Malaspina, un neo pensionato e protagonista del presente racconto. È uno spaccato di vita nonché di quanto può accadere ad un italiano, non più giovane, che si trovi improvvisamente proiettato in un mondo completamente differente da quello nel quale è abituato a vivere. Vi sono quindi molteplici e differenti """"chiavi di lettura"""" di ogni situazione, una per ognuno dei giorni di permanenza a Rio de Janeiro, che riguardano i costumi, e non solo questi, ed il modo di porsi in quella parte del globo situato al lato opposto... diciamo """"a testa in giù"""". Il lettore apprenderà cose che, diversamente, non potrebbe capire visitando il Brasile visto con gli occhi di un ricco turista che trova tutto già organizzato, tutto bello secondo un copione per turisti fruitori di servizi, appositamente costruiti per dare il meglio di una immagine, sottacendone altri lati che si preferisce non far conoscere. Attraverso il viaggio di Renato e la sua breve permanenza a Rio de Janeiro, anche i lettori potranno viverne le esperienze descritte nel racconto."" -
Rapa Nui. La maledizione della profezia di Mu... e poi il seguito
Questo fantasioso racconto intitolato ""Rapa Nui. La maledizione della Profezia di Mu e poi... il seguito"""" inizia riportando la maledizione di un'antica profezia: """"solamente un'isola resterà nel centro del mondo"""", dicevano le parole che poi proseguivano: """"ma quando anch'essa si inabisserà nell'oceano, avverrà la fine di tutto e di tutti"""". L'autore ci descrive gli eventi di una lunga storia che nasce con la scomparsa, nell'Oceano Pacifico, del """"Continente Mu"""". Risalendo alla leggenda si calcola che più di tredicimila anni or sono, l'evento catastrofico sia avvenuto circa mille anni prima di quello che sommerse il """"Continente di Atlantide"""". Due oceani differenti ma storie similari si erano ripetute. Sempre, secondo i miti polinesiani, sembrerebbe che gli attuali arcipelaghi posti nella parte di Oceano Pacifico già occupata dal continente scomparso sia ciò che è restato. Anche """"l'Isola di Rapa Nui"""" sembrerebbe avere la stessa origine, ma qui in questo """"ombelico del mondo"""" avvengono i fatti, talvolta cruenti ma non privi di effetto scenico, descritti da Learco."" -
Una eredità perversa... Le radici di un destino avverso
"Un'eredità perversa"""" si ricollega ad alcuni brani del saggio dello stesso autore """"I sette volti del male"""" ed in queste nuove pagine non mancano parentesi serene nel Brasile di oggi ma vengono descritti anche gli eventi che colpiscono Vincenzo Fumagalli, il protagonista trasferitosi dall'Italia, che è perseguitato da un'eredità non voluta. È un'eredità fatta non solamente di denaro e beni. Si dice che non è possibile scegliere la famiglia nella quale venire al mondo, e neppure i propri parenti, ed in quella di Vincenzo Fumagalli l'interesse è sempre stato predominante sui sentimenti di affezione, amore e disinteressata solidarietà umana. Quella fatta dall'autore è un'analisi cruda, forse anche spietata, di un sistema sociale nel quale """"l'apparire"""" prevale ed è più forte """"dell'essere"""". Accade, tuttavia, un fatto nuovo nella vita di Vincenzo, un fatto che ha una nome: """"Luiziane"""" un'avvenente signora """"paulistana"""" anch'essa trasferita da poco a Paranaguá, cittadina litoranea dello Stato del Paraná, e da quel momento, per l'attempato italiano, le cose cambiano ma si complicano con l'arrivo imprevisto di Eugenio, il figlio di Vincenzo." -
Garimpeiros
"Garimpeiros"""", un nome che evoca fantasie. Si tratta di una raccolta di storie di immigrati italiani tra i cercatori d'oro e di gemme preziose del Brasile, per l'appunto i """"garimpeiros"""". Tra le immagini del quadro che appare sulla copertina è inserito, su un arcobaleno, anche un riferimento storico antico. Si tratta della rappresentazione monumentale dei """"Bandeirantes"""", personaggi al soldo di eserciti coloniali che si auto sovvenzionavano cercando metalli e pietre preziose nelle viscere della terra, per lo più, nei fiumi. Svolgevano tra una scorreria e l'altra l'attività della """"garimpa"""", la stessa ripresa poi anche da civili. La ricerca dell'oro ha da sempre avuto un fascino particolare nelle Americhe. Con la scoperta di ricchi filoni sono nate città che però sparivano quando il prezioso minerale si esauriva. Erano baraccopoli di legno che una volta divenute inutili venivano incendiate per poter recuperare i chiodi (merce preziosa fatta a mano). Diverso è stato il destino delle città brasiliane nate all'epoca della scoperta di oro, argento e gemme preziose. Gli insediamenti sono restati e da piccoli villaggi sono divenuti, poi grandi città." -
Pensieri sospesi tra cielo e mare
"Pensieri sospesi tra cielo e mare"""" - descritti in queste pagine - potrebbero apparire fatti veramente accaduti a persone realmente esistite. Non lo sono, in quanto nati dalla fantasia dell'autore. Personaggi, luoghi e vicende sono completamente inventati da Learco che di creatività ne dimostra molta nel narrare cose che potrebbero apparire vere. È tuttavia il racconto immaginario di una vita, talvolta un poco amara, vissuta con pienezza da Leonardo Giordano, il protagonista creato nel libro, al quale ogni ricordo torna alla mente mentre naviga a bordo del suo motorsailer. Da questo nasce il titolo di questo nuovo romanzo: """"Pensieri sospesi tra cielo e mare"""". Liberdade è invece il nome messo all'imbarcazione, sottintendendo la ricerca di qualcosa che difficilmente si può raggiungere completamente. È un natante piccolo ma dal motore potente, come lo è la voglia di sfidare il mare, forse con la nascosta speranza di finire così la propria esistenza di piccolo uomo. «È dolce morire nel mare...» continua a ripetersi il protagonista, rammentando le parole scritte da Jorge Amado nel suo libro """"Mar Morto"""" e così facendo..." -
Aztahlak... il ritorno dell'airone
Storia romanzata dell'antico Messico, allora conosciuto come ""Impero degli Aztecas"""". L'autore si cimenta nel descrivere l'epoca della conquista e lo fa attraverso le lezioni di Aztahlak de Cholula, un professore che insegna nella """"scuola preparatoria"""" che consta di un biennio di frequenza obbligatoria per chi voglia, poi, accedere alle facoltà universitarie nella città di Mérida posta nella Stato dello Yucatán (Messico). I racconti proseguono con la storia del vicereame di """"Nueva España"""" e l'inizio della guerra di indipendenza che darà origine alla costituzione del """"Nuovo Impero Messicano"""". È una lunga corsa attraverso il tempo che Learco affronta, inframezzandola con le vicende personali di Aztahlak più volte definito dai propri studenti """"professor Airone"""", dalla raffigurazione su un anello che porta al dito e giunto a lui, passando di padre in figlio primogenito, nel corso degli ultimi cinque secoli. Le vicende del protagonista si complicano quando..."" -
La vedova allegra
Parigi, tentativo dell'ambasciata Pontevedrina di far sposare la ricca vedova Anna Glavari con il conte Danilo, Anna Glavari, vedova del ricco banchiere di corte del piccolo stato di Pontevedro; un suo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote della signora e il collasso delle casse statali. Lei è ora a Parigi e il Re di Pontevedro, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, barone Zeta, di trovarle un marito pontevedrino che viene individuato nel conte Danilo Danilovich. Frattanto si intreccia la storia d'amore della moglie del barone Zeta, Valencienne, con il diplomatico Camille de Rossillon. I due si appartano nel padiglione e solo grazie a Niegus non sono scoperti. Tutto sembra compromesso; Danilo è furioso e lascia la festa; Zeta non capisce se la moglie lo ha tradito o no. Festa in casa Glavari con le atmosfere e i balli di Chez Maxim's; Danilo si consola bevendo champagne e con le famose ballerine grisettes; Anna gli spiega però che Niegus ha effettuato lo scambio di persona nel padiglione per salvare Valencienne. Dopo tante schermaglie e sofferenze, Danilo dichiara il proprio amore a Anna, che annuncia il suo matrimonio con Danilo. -
A cuore fragile
Odio il mio carattere. Se esistesse un qualsiasi stregone, guru o folle psichiatra capace di cambiarmi i connotati mentali, mi abbandonerei al suo sadico gioco. Mi illudo sempre di ogni cosa: penso che fare un semplice gesto mi aiuti a semplificarmi la vita, a rendermela meno subdola, ma il più delle volte non è così. Chi si ama crea invidia nelle persone, siano esse semplice conoscenze o vere amiche. Questa è la mia amara constatazione e andrò a dormire con un pensiero triste, ma nulla e nessuno sarà in grado di scalfire il mio momento di gioia; me lo sono sudato e guadagnato dopo anni e anni di infelicità vissuta fino all'ultima lacrima. -
Il barone e la fiamma. La saga di Adrian. Vol. 3
"Il barone e la fiamma"""" è il terzo romanzo della """"Saga di Adrian"""" dopo """"Le figlie di Adrian """" e """"Il ritorno di Amina"""". La duchessa Katerina di Falkwand, la più giovane delle figlie di Adrian, sorprende tutti i suoi parenti informandoli che è pienamente decisa a lasciare il ducato per realizzare una sua grande passione: quella di studiare Medicina. La sua richiesta è scandalosa e pericolosa in quanto nessuna donna ha mai frequentato una università del genere, ma la determinazione della giovane è forte. Solo il duca Adrian suo padre e Marco, il Dragoner suo cognato, credono in lei. Con il loro sostegno Katerina parte alla volta di Salerno, dove da pochi anni anche le donne sono ammesse a studiare nella prestigiosa facoltà di Medicina. La giovane e dolce Katerina si troverà ben presto a dover affrontare una realtà dura in un mondo fatto solo per gli uomini; ci sarà chi ignorerà volutamente la sua intelligenza, chi metterà in discussione la sua passione per l'arte medica, chi cercherà di sedurla e chi le farà tremare il cuore d'amore..." -
La seduzione dell'Aurora
Tirolo, quattordicesimo secolo dopo Cristo. Il capitano Florio Osso, al servizio del duca Navarre, possiede tutto ciò che desidera è bello, sano, dotato d'intelletto, rispettato e onorato dai soldati, ha una bella casa, denaro, prestigio, adora le donne e le donne non gli mancano, ma ha fatto un patto con il suo cuore, quello di non innamorarsi mai! Florio teme l'amore come la morte ed è un esperto nell'evitarle entrambe con abilità. Nel corso di una battaglia viene ferito, riportato in fin di vita dal suo duca al castello, verrà affidato alle cure della giovane Aurora che lo salverà facendogli scoprire l'amore... e tutto quello che aveva evitato per anni, diventerò un dolce tormento. In un tempo lontano, una storia d'amore sensuale e passionale che conquista, perché nulla è dato per scontato e non tutto è come deve essere. -
Canto d'amore... senilità sotto il tropico del capricorno
«Questa raccolta di versi viene dedicata ad un antico amore di cinquant'anni prima. È la quarta in ordine di tempo. L'autore ci prende per mano introducendoci nel suo mondo poetico: un mondo fatto di emozioni, vissute con l'anima d'artista. Sono, complessivamente, cinquantotto poesie tirate giù ""a caldo"""" così come sono venute nel momento dell'ispirazione. Anche queste non presentano rime forzate od assonanze: l'autore infatti rifugge da questo modo di poetare, preferendo le immagini che le sue parole sanno evocare nella mente.»"" -
Figure. Sulla pittura di Mario Rocca
La pittura di Mario Rocca è caratterizzata spesso dalla presenza di figure rappresentate con un linguaggio molto forte e che si potrebbe definire figurazione astratta, va ricordato che Mario Rocca ha sempre guardato all'arte con spirito estremamente libero, affrontandola attraverso qualunque mezzo espressivo. Maestro nell'incisione come nel disegno, non manca quindi di confrontarsi con la scultura, la scrittura, la scenografia fino all'arte figurativa realizzata con moderni strumenti informatici. -
La colonna della fortuna
Progetto per una lotteria permanente umanitaria per tutte le nazioni e per un'Italia diversa. -
Amata sophia. Meditazioni sui dialoghi conoscitivi di Platone alla luce della filosofia realizzativa. Ediz. illustrata
Meditazioni sui dialoghi conoscitivi di Platone alla luce della filosofia realizzativa. -
Le tagliate. Una storia, un'esperienza
Le Tagliate sono un luogo imperfetto dove una comunità è in cammino alla ricerca della felicità e lavora per costruire un mondo migliore. -
Ri... flessioni
Esordio letterario di Riccardo Rampazzo, cinquantacinquenne imprenditore savonese da circa quattro anni impegnato in una strenua e difficile battaglia contro il cancro. Attraverso le sue riflessioni, con il suo personalissimo modo di scrivere ""verticale"""" in cui virgole ed apostrofi spariscono per lasciare spazio a crescendo e diminuendo di parole volutamente a volte unite ed a volte spezzate, l'autore descrive all'incirca l'ultimo anno e mezzo del suo percorso di vita, con i tanti momenti difficili, le rinascite, le ricadute, le paure, le speranze ed il cambiamento avvenuto nel tempo del suo rapporto con il male, che oggi chiama persino un po' sarcasticamente """"amico"""", il tutto spesso appunto condito con la sua insita naturale ironia e non disdegnando talvolta di, è proprio il caso di dire, riflettere anche su fatti di costume ed avvenimenti quotidiani."" -
Pio VII, il papa della misericordia
Breve storia illustrata con disegni della prigionia di Pio VII a Savona e dell'incoronazione avvenuta il 10 maggio 1815.