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Vicoli e veicoli. Ediz. illustrata
Maturati nel Museo delle Carrozze di Villa Pignatelli, i disegni di Bruno Agolini - prima a matita e poi colorati a china - propongono viaggi nei labirinti dell'immaginario comune, che invitano a interagire: segni netti, colori brillanti delineano percorsi onirici saturi di geometrie sinuose, geometrie e cabale di numeri, percorsi urbani, flora e animali fantastici, figure umane dilatate. Un caleidoscopio di sovrapposizioni/metamorfosi, giochi di prospettiva e di specchi, invitano in una terza dimensione della mente, un mondo che si può decifrare solo con una lente di ingrandimento capace di inquadrare le cose animate che sfuggono agli sguardi superficiali. Come nel paese delle meraviglie, prende forma un universo di storie senza confini, di memorie, aforismi ""la vita non è sufficiente per digerire"""" transvalutazioni, concepiti con il gusto della sorpresa, per ricreare in libertà contesti e relazioni."" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2016). Vol. 23: Settembre-Dicembre 2016.
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Pierluigi Leone de Castris, Andrea Zezza, Robin Thomas, Ornella Scognamiglio, Fabio Speranza, Gianluca Genovese. -
Guglielmo Longobardo. Pittura continua. Ediz. illustrata
Ispirate dalle suggestioni della sua terra d'origine - i campi flegrei - le opere di guglielmo longobardo evocano immagini della memoria, sogni antichi, desideri inespressi.rni rossi, i verdi e i blu - come la terra, il mare e il cielo - predominano da sempre nei suoi lavori, si intrecciano a segni e linee dritte come l'orizzonte.rncon cura minuziosa e sapienza, in ogni dettaglio, longobardo rielabora la qualità fisica della pittura, materialità e tattilità delle tinte: un respiro ampio in termini di luce e di poesia, un varco aperto sul mondo.rnpittura continua, con oltre 60 opere, documenta un percorso creativo lungo quasi quarant'anni. -
Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma. Ediz. a colori
Un progetto di mostra imperniato sui due amici di Giorgione, un focus fino a oggi mai proposto su un quadro poco noto rispetto alla sua rilevanza, ma anche sui fili storici che legano la figura di Giorgione a Roma, nel quadro di una rete - ben più ampia e studiata - dei rapporti intercorsi tra Venezia e la città eterna... E' una storia molto umana... che dai palazzi del potere di Palazzo Venezia conduce nelle case e nelle camere più private evocate a Castel Sant'Angelo. Ci parla di sentimenti, stati d'animo, desideri, mancanze, melanconie, ostinazioni, dolori, ricordi, introducendoci nel labirinto che ognuno porta nel proprio cuore... Gli artisti che sono stati chiamati a descrivere tali stati d'animo transitori li hanno fermati per sempre sulle tele e sulle tavole, consegnandoci i documenti visivi di una storia dei sentimenti che appunto non è scritta solo sulle pagine di libri e manoscritti, ma anche sui quadri... Ci parlano a cuore aperto di vicende a volte note, a volte intuibili, ma per lo più inconoscibili. [dall'introduzione di Enrico Maria Dal Pozzolo] -
Le miscellanee del fondo Villarosa della Biblioteca Nazionale di Napoli. Vita sociale e civile nella Napoli del Settecento
Ambiente, archeologia e arte, architettura, astronomia, epidemie, libero commercio, pubblico bene, riconquista del regno, scienze naturali, teatro di San Carlo, Vesuvio, vita di corte e volo aerostatico: 9.000 documenti preziosi e rari, raccolti per ambiti tematici, stampati a partire dal 1600 e raccolti in 715 volumi miscellanei, ricostruiscono il clima, le coordinate, i campi di forza di una capitale europea in pieno fermento, nel secolo dei lumi. Costituita per volere della famiglia de Rosa, che ha raccolto per generazioni opere letterarie antiche e contemporanee, la raccolta Villarosa, riunisce ""molte piccole cose, che nel di loro genere contengono sommo pregio, per la picciolezza delle di loro mole sarebbono facili a smarrirsi se sole si lasciassero a giacere nelle loro librerie"""". (Carlantonio de Rosa, marchese di Villarosa)"" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2017). Vol. 31: Gennaio-aprile 2017.
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli Nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Luigi Coiro, Francesco Saracino, Francesco Lofano, Stefano De Mieri, Rosanna Cioffi, Ornella Scognamiglio. -
Andrea Sabatini da Salerno. Il Raffaello di Napoli
"Il biografo settecentesco Bernardo De Dominici dedicò ad Andrea Sabatini da Salerno una lunga e dettagliata biografia ad apertura del secondo tomo delle sue 'Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani'. Assurto dapprima a """"condiscepolo"""" e poi ad allievo diretto del Sanzio -, la sua canonizzazione dunque a vero """"Raffaello"""" di Napoli nelle parole del biografo settecentesco, e ancora il suo precoce recupero critico nel secondo Ottocento (...) fanno di Andrea un caso a sé stante dentro quella che Giovanni Previtali definiva la 'questione meridionale', dentro cioè a quell'ombra lunga di appannamento, svalutazione e ignoranza che ha coperto sino ad anni recenti, e in parte ancora copre, le vicende artistiche del secolo forse più sfortunato nella conoscenza della storia dell'arte del meridione d'Italia."""" (L'autore)" -
Restauri a Pompei. Dalle case di Championnet alla domus dei Mosaici Geometrici. Ediz. illustrata
"Gli interventi di messa in sicurezza e restauro - realizzati nell'ambito del Grande Progetto Pompei - riguardano in particolar modo, il complesso di Championnet e la domus dei Mosaici Geometrici, un insieme di eleganti edifici residenziali disposti a terrazza, a sud-ovest del pianoro di Pompei con affacci panoramici sulla piana del Sarno. Un'area dell'antica Pompei di particolare interesse, sia per la vicinanza alla principale piazza urbana, il Foro, fulcro della vita civile, religiosa ed economica della città, sia per la caratteristica delle case a terrazza articolate 'sul pendio', che costituiscono uno dei più singolari aspetti dell'edilizia pompeiana."""" (Caterina Cicirelli)" -
Piranesi a Paestum. Il suono dell'architettura
Una storia per immagini e suoni, tra fantasia e documentazione iconografica rigorosa: protagonista della scena uno degli interpreti più geniali dei templi greci di Paestum, Giambattista Piranesi, artista per molti versi enigmatico e contraddittorio, difensore della romanità ma capace di visioni romantiche che travalicano l'esperienza neo-classica, tra antichità calligrafiche e paesaggi bucolici 'pittoreschi'. ""Ho cercato di colmare le discontinuità nel personaggio Piranesi con la fantasia, usando la musica come complemento dei suoi disegni... parole forse mai dette e mai scritte, che però nella mia lettura spiegano quel passaggio sotterraneo dal Barocco al Romanticismo che traspare dai disegni di Paestum"""". (Gabriel Zuchtriegel)"" -
Diventare archeologo. Formazione e professione
"Applicazione, dedizione, rigore e apertura mentale verso nuove fonti e nuovi metodi di indagine, spirito critico e flessibilità mentale, volontà e capacità di dialogo con il mondo esterno - oltre, ovviamente, ad una forte e sincera passione per il mondo dell'antichità - sono le caratteristiche che deve necessariamente possedere chi aspira a diventare archeologo. L'autore illustra, spiega, consiglia ed invita a riflettere sui vari aspetti della professione, dalla fase di apprendimento all'esercizio della stessa accompagnando il lettore attraverso le tappe del percorso di chi ha deciso di intraprendere il mestiere di archeologo"""". (Presentazione di Francesco Sirano)" -
Palazzo Penne a Napoli. Tra conoscenza, restauro e valorizzazione
Palazzo Penne rappresenta uno dei rari esempi di architettura di impianto rinascimentale ancora esistente nel centro antico di Napoli e costituisce testimonianza tangibile delle vicende civili, politiche e artistiche della città, dal XV al XVIII secolo. La ricerca condotta nell'ambito dell'accordo di collaborazione scientifica tra l'ente attualmente proprietario della quattrocentesca dimora della famiglia Penne (agenzia regionale campana difesa suolo), il Dipartimento di Architettura e il Centro Interdipartimentale Urbaneco dell'Università Federico II di Napoli ha visto l'università mettere a servizio del proprio territorio le competenze tecniche e scientifiche in grado di affrontare un restauro di tale complessità... -
Immaginario. Vallifuoco
Frutto del fecondo incontro tra Roberto De Simone e l'artista scenografo avellinese Gennaro Vallifuoco avvenuto più di vent'anni fa, ""Immaginario"""" si presenta come un autentico viaggio nel tempo, un progetto che, come suggerisce il titolo, rivisita - attraverso le illustrazioni create per la produzione letteraria di De Simone - l'insieme dei simboli, dei concetti e degli emblemi antropologici che formano la memoria collettiva di una comunità, quella partenopea e - per estensione - campana. Risultato di uno scambio reciproco, le opere di Vallifuoco - vere e proprie scenografie elaborate - dialogano in perfetta armonia con i testi fornendo al lettore/spettatore le chiavi necessarie per arrivare laddove le parole non riescono a portare. Dalla presentazione di Augusto Ozzella."" -
Le reali scuole di ballo del Teatro di San Carlo di Napoli
Nate nel 1812 durante il regno di Gioacchino Murat, sul modello della prima scuola di formazione professionale nell'arte della danza del mondo - l'Académie dell'Opéra di Parigi -, le scuole di ballo del Teatro di San Carlo hanno rappresentato per decenni un laboratorio artistico esemplare, formando alcuni dei più celebri ballerini dell'epoca. Costrette a interrompere le attività in più riprese, dal 1840 al 1868, a causa di problemi di natura economica, furono rilanciate definitivamente solo alla fine della seconda guerra mondiale. La ricerca di Giovanna Caridei presso l'Archivio di Stato di Napoli - in occasione del convegno internazionale 'Danza e ballo a Napoli: un dialogo con l'Europa (1806-1861)' - ricostruisce con rigore le tappe fondamentali della scuola napoletana e, soprattutto, propone nuovi spunti di indagine sulla storia della danza in occidente. -
Voglia d'Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano
Una collezione straordinaria - arricchita da prestiti internazionali che testimoniano il mondo variopinto del collezionismo e del mercato di fine Ottocento e inizio Novecento in Italia - dipinti, mobili, tappezzerie, arazzi, oggetti di arti applicate... 'arredava' la dimora dei coniugi statunitensi George Washington Wurts e Henrietta Tower a Roma. Alla morte di George, la vedova dona la raccolta allo stato italiano (1933), legandola a Palazzo Venezia, per riaffermare il legame tra la città e le testimonianze dirette del rinnovamento radicale, architettonico e urbanistico, della capitale del nuovo regno d'Italia. Frutto di ricerche puntuali di prima mano dei maggiori studiosi della storia del collezionismo e delle espressioni artistiche a cavallo tra il XIX e XX secolo, il catalogo offre una ricostruzione inedita dello 'stile di vita' e della passione per l'arte della comunità anglosassone in Italia, con un apparato iconografico di corredo di grande respiro. Oltre alle dinamiche poco indagate del collezionismo, soprattutto anglo-americano, prende forma un momento chiave della storia della capitale, con un focus originale su un'architettura simbolo dell'epoca: il Vittoriano. -
Il cammino delle certose. Napoli. Capri. Padula. Ediz. illustrata
Tre luoghi simbolo della storia universale e dell'immaginario religioso, architettonico e artistico, le Certose di San Martino a Napoli, di San Giacomo a Capri e di San Lorenzo a Padula, emblemi di una civiltà plurisecolare che ha contribuito a formare l'identità della regione da nord a sud, dalla metropoli capitale alla cittadella monastica più imponente d'Europa, nel cuore del Vallo di Diano. Il filo conduttore delle esposizioni, tra assonanze e distinzioni, si articola sulle interpretazioni storiche dei temi della meditazione, della violenza, della redenzione, del conflitto religioso, con capolavori quali Giuditta e Oloferne di Artemisia Gentileschi, fino alle declinazioni contemporanee autoriali dei campi di forza del silenzio, dell'ambiente naturale, dell'impegno etico, del legame con il territorio, in una trama discontinua e inquieta di relazioni fluide, senza tempo e senza confini. -
La rosa dei 20. Projectlab artisti e studenti dell'Accademia di Belle Arti a Napoli
"La Rosa dei Venti fin dalle origini rappresenta direzioni e provenienze - strumento statistico, necessario a misurare e prevedere - sul piano simbolico rappresenta un'immagine complanare di sintesi di diversità fondata su opposizioni fondamentali (est vs. ovest, nord vs. sud) apparentemente inconciliabili, ma senza la cui visione unitaria risulterebbe impossibile l'orientamento. Solo l'esperienza del confronto con l'alterità apre alla possibilità di navigazione e alla scoperta di nuove opportunità. Condotto nell'ambito della Cattedra di Storia dell'Arte contemporanea dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, in partenariato con la Fondazione Morra, l'esperimento della rosa dei venti è stato pensato come la possibilità di un nuovo patto tra le generazioni, il passaggio di un testimone ideale: gli allievi hanno incontrato 20 artisti napoletani (fotografi, designers, scultori, pittori, installatori, film-makers) generando una confluenza di narrazioni, un'esperienza di indagine sulla conoscenza e soprattutto un nuovo orizzonte per """"fare arte""""."""" (Dalla presentazione di Giuseppe Gaeta)" -
Il restauro del Ponte di Rialto a Venezia
I lavori di restauro del Ponte di Rialto a Venezia - complessivamente un anno e mezzo di cantiere - hanno assunto un rilievo esemplare nel panorama internazionale della valorizzazione dell'identità storica urbana, per la delicatezza estrema delle problematiche ambientali e architettoniche, per la complessità inusuale delle responsabilità culturali e tecniche da affrontare. La piena consapevolezza della necessità di tutela ineludibili, insieme ai vincoli di sostenibilità e alle proiezioni di valorizzazione integrata del manufatto, hanno rappresentato la trama rigorosa e innovativa, aggiornata alle ultime frontiere delle tecnologie di restauro, di un percorso orientato alla esaltazione di canoni estetici e funzionalità obbligate, fino a restituire un topos della storia di Venezia - tra l'area del mercato e campo San Salvador, per secoli baricentro ideale della repubblica - aggiornato all'immaginario, alle metamorfosi di una metropoli dell'occidente in cerca di nuovi orizzonti. -
Musicisti, leoni e fontane
"Non ci sono tanti modi di raccontare un museo perché la voce deve essere soprattutto quella delle opere che lo compongono. Esistono tuttavia, legate a ogni opera, infinite """"storie"""". Con """"Musicisti, leoni e fontane"""" Andrea Ventura ricostruisce un mondo: Milano, tra Otto e Novecento, scorre nelle sue tavole ispirate a tre opere presenti nella collezione della Galleria d'Arte Moderna di Milano, come un diario colorato in tre episodi, attraverso aneddoti e personaggi, storie scolpite e acclamate, luoghi reali o solo immaginati."""" (Dalla presentazione di Paola Zatti)" -
Le Cenerentole dell'arte. Viaggio bibliografico, iconografico e documentario attraverso la decorazione e l'ornamento
"I volumi della biblioteca Anna Caputi dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, editi tra 1849 e 1901, riflettono il gusto di cinquanta anni cruciali per la storia della civiltà iconografica europea. Rappresentano, soprattutto, un materiale didattico essenziale per la formazione dei futuri decoratori, scenografi, architetti, dei pittori, degli scultori, degli artisti in cerca di suggestioni originali. Nel termine decoro, e in tutte le sue possibili derivazioni, è insito il riferimento a un'idea di valore come risultante di spinte distinte, dove l'apparire, correlato indissolubile del mostrarsi, gioca costantemente un ruolo di primo piano. La decorazione e con essa le sue forme sociali, il decoro, o estetiche, l'ornamento, scardina il dispositivo di una fruizione del bello assoggettata alla necessità della comprensione, considerando plausibile l'espressione di un giudizio di gusto scevro da un necessario compimento del senso."""" (Dalla presentazione di Giuseppe Gaeta)" -
Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Sul confine
"La frontiera è lì perché la vedi, e se non la vedi non puoi fare a meno di pensarla. Sta nell'aria, vaga come un'inevitabile nuvola bassa, e nemmeno hai fatto in tempo a immaginarla che un'idea così ce l'hanno in testa già a migliaia. Sul confine si sintonizza sull'argomento assorbendo e modulando testi e gesti creativi si materializza nei numeri 5 e 6 della rivista ufficiale dell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, Zeusi, che fin dall'inizio buca confini."""" (Marco Di Capua)"