Sfoglia il Catalogo feltrinelli044
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6701-6720 di 10000 Articoli:
-
Mater paterque
Questa raccolta poetica è un viaggio nella memoria. Personaggi incontrati nella vita, personaggi-emblema, e la memoria degli avi paterni e materni, filtrata attraverso i ricordi dei genitori e della loro malattia. ""Non sono storie inventate, sono storie ricordate, quindi un minimo imprecise, a volte aggiustate per la metrica, che comunque permane nella scelta prevalente dell'alessandrino, del settenario semplice e, più raramente, dell'endecasillabo all'autore tanto caro. (dall'introduzione di Stefano Fabbri)"""""" -
Mondo vinile. Stili, mode e avanguardie musicali in un pick-up
Da alcuni anni il disco in vinile vive una nuova primavera: apprezzato per il suono ""imperfetto"""", ovvero soggetto a lievi distorsioni e irregolarità che gli conferiscono un'immediatezza e una naturalezza - una """"verità"""" - del tutto diverse dall'artefatta perfezione formale della musica digitale, la sua ri/scoperta riguarda non solo un manipolo di nostalgici agé, ma anche giovani e giovanissimi. E non sono pochi gli artisti che decidono di stampare o ristampare nuovi e vecchi album su vinile. Questo libro apre un'ampia finestra sul variegato mondo del vinile: storia, personaggi, saperi, tendenze, mercato, con tante interessanti curiosità."" -
Roberto Nicolosi. Un grande maestro del jazz
La storia e la carriera di Roberto Nicolosi (Genova 1914 - Roma 1989), grande maestro del jazz, che dal 1956 al 1972 ha regalato al nostro cinema formidabili colonne sonore, la cui fama ha valicato i confini nazionali per approdare negli Stati Uniti. A trent'anni dalla scomparsa, la prima monografia dedicata alla sua multiforme vita artistica. Dopo un breve excursus sulle origini familiari, il lavoro si sviluppa su tre direttrici principali che corrispondono ai tre principali momenti della vita di Nicolosi, legati ad altrettante città: Genova, dove passa l'infanzia e l'adolescenza e coltiva la prima passione per il jazz; Milano, dove emerge come musicista, critico, arrangiatore e compositore; Roma, dove inizia l'attività di compositore di colonne sonore e trascorre il resto della vita. -
I maialini del priore. Storia del monastero di S. Antonio di Prè
Il monastero genovese di S. Antonio di Prè, con il suo ospedale, rappresenta un tipico esempio di storia sconosciuta o dimenticata, legata a un monumento scomparso, almeno nelle sue linee caratteristiche, vicenda comune ad altre emergenze locali. Questo testo vuole quindi colmare un piccolo vuoto, restituendo parola a forme architettoniche a vicende e uomini ormai sepolti tra le pieghe del tempo e della storia. Torna così a far parlare di sé un percorso lungo più di otto secoli, che ha visto avvicendarsi esperienze di vita molto distanti fra loro, accomunate da un ""luogo"""" e da un """"nome"""" che è rimasto sempre lo stesso, a dispetto di ogni cambiamento."" -
Cosa ancora non siamo (canzoniere sghembo)
"Quando io ho conosciuto Alessandro, ho incontrato un ragazzo, uno studente universitario coi fiocchi, estremamente timido. Ora no. Non è uno """"sballato"""" (anzi, è """"astemio col brasato""""). Ma è uomo sicuramente coraggioso e questo coraggio è segnalato da uno dei suoi poeti preferiti: Turoldo. E poi questo suo rapporto con la psicanalisi, odiata, persino detestata, finanche amata e idolatrata..."""" (dalla prefazione di Luca Valerio)." -
Ezio Alzani. Opere. Ediz. illustrata
Catalogo d'arte. ""E siccome la linguistica nella seconda metà del ventesimo secolo ha scoperto i misteri della stratificazione semantica, le energie del segno e la sorpresa del graffio, la materia oggi esiste in quanto sedimentazione, dove ogni strato porta a narrare una sua pulsione poetica. Questo è il lavoro nel quale Ezio Alzani procede da oltre quarant'anni, partendo come molti da una figurazione lombarda che inizialmente era di racconto e che, con gli anni, s'è fatta di pura espressione. Il percorso suo è comune a tanti che lo hanno vissuto in modo parallelo e ad alcuni che lo hanno intuito sin dall'origine, a Chighine come Morlotti già negli anni '50. Ma tutti hanno sempre seguito il miraggio della creazione d'un mondo parallelo a quello della quotidianità, il mondo altrettanto reale e concreto dell'immaginazione, dove la fantasia si sedimentava col gesto nello spessore proprio della materia."""" (Philippe Daverio, prefazione alla personale """"Identità segnica"""", 2012)"" -
Sogno lucido
Per gli amanti dello haiku, rapidi versi in due linee ispirati alla tradizione giapponese. Basho Matsuo - massimo maestro giapponese della poesia haiku, vissuto nel Seicento - accettava haiku senza elemento stagionale (kigo) e senza forma fissa. In questa silloge si rintracciano gli elementi estetici della tradizione giapponese con la classica cesura (kireji) e la tecnica della combinazione di due elementi apparentemente contrapposti (toriawase), ma non le tre linee. In questa raccolta traspare tutto l'amore dell'autrice per la Liguria e per lo spazio così caro ai giapponesi del ma (vuoto). Del resto già Eugenio Montale in Satura nel 1971 scriveva: ""insisto nel ricercarti nel fuscello e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre nel vuoto: in quello che anche al trapano resiste""""."" -
Il mondo magico di Giancarlo Sepe
Una conversazione con Giancarlo Sepe, uno dei registi più noti e poliedrici del teatro italiano, la cui attività abbraccia un lungo periodo storico e culturale del nostro Paese. Seguiamo Sepe lungo tutto il suo percorso artistico, dalla sperimentazione nelle cosiddette cantine all'ufficialità dei grandi teatri, percorso che ha compiuto senza mai abbandonare La Comunità, il laboratorio creativo che ha fondato a Roma nel 1972 e che da allora è per lui una seconda casa. Prologo di Umberto Orsini. Postfazione di Marcantonio Lucidi. -
L'utopia è rimasta, la gente è cambiata. Indagine sulla canzone collettiva
L'indagine di Cecilia Rivoli riguarda la ""canzone collettiva"""" – né solo """"politica"""", né solo """"di protesta"""", """"popolare"""" o """"impegnata"""" – quella cioè capace di descrivere l'Italia più problematica, inquieta, in/sofferente, combattiva, fuori da rassicuranti cliché. Lo fa a partire da due grandi esperienze del 1958 e del 1963, """"Cantacronache"""" e """"Nuovo Canzoniere Italiano"""": questi primi """"politici con la chitarra"""" inserirono nei loro testi il paese di allora, operaio, contadino, emigrato, in contrapposizione netta con la tradizione romantica e melodrammatica in voga. C'è qualcuno, negli anni Duemila, che sta scrivendo canzoni che tra cinquant'anni potranno raccontare l'Italia di oggi? Scandagliando il panorama indipendente, analizzando i brani del presente – lingua, metrica, arrangiamenti, scelte discografiche, copertine, video musicali, interviste – l'autrice si concentra su quattro realtà: I Ministri, The Zen Circus, Alessandro Mannarino e Modena City Ramblers. Per approdare alla conclusione che, nonostante l'ideologia collettiva si sia esaurita, esiste ancora oggi un modo diverso di proporre un'idea di collettività attraverso la canzone: che è personale e non più universale, verticale e non più orizzontale."" -
Una vita normale
Il crollo di Lehman Brothers, nel 2008, si fa sentire anche a distanza, perfino nel piccolo centro di Belluggio, alle porte di Milano. Viola è una liceale alienata e quasi senza amici. Suo padre, proprio a causa del fallimento della banca americana, rischia di perdere il lavoro e insieme ad altri inizia una protesta lunga mesi sui tetti dell'azienda. La sua insegnante di storia, alle prese con un matrimonio infelice, allaccia una relazione con un suo compagno di classe. Tutti vorrebbero vivere una vita normale, una vita qualunque, in questa storia, ma il vento della crisi li piega tutti: Viola, che vorrebbe solo farsi accettare e sentirsi amata; suo padre, che vorrebbe solo difendere il proprio lavoro e la sicurezza della famiglia; la professoressa, che vorrebbe la solidità di un matrimonio borghese, ma finisce a letto con un ragazzo appena maggiorenne... -
La Spoon River dei migranti
C'è un villaggio distrutto dalle bombe di una guerra senza nome uguale a ogni altra guerra. Un villaggio da cui molti non sono riusciti a scappare. Non è andata meglio a chi ha tentato la via del mare, ""tutti annegati in una traversata di piacere"""". Salvatore Romano reinterpreta in chiave personale il celebre capolavoro di Edgar Lee Masters per denunciare la tragedia più cogente e diffusa dei nostri tempi: la migrazione senza speranza di milioni di esseri umani in fuga dalla violenza e dalla povertà, con chiari riferimenti alla difficile situazione italiana (""""la pacchia è finita""""). Romano fotografa gli ultimi momenti di vita o raccoglie gli ultimi pensieri delle vittime, rendendole quasi riconoscibili ai nostri occhi: madri e bambini si rivolgono litanie dolci e dolorose, gli uomini piangono la propria sorte, protési verso di noi - a volte rabbiosi, a volte rassegnati - impongono il loro grido alla nostra spesso sfuggente coscienza."" -
Elsa. I colori del vento
L'autrice riceve un vecchio quadernetto sgualcito per strada da una sconosciuta, una donna anziana soccorsa da un'ambulanza. Non sa perché la donna voglia affidarlo proprio a lei, senza una parola, prima di essere trasportata al più vicino ospedale, ma il suo sguardo dalla barella è un'accorata raccomandazione, una preghiera d'ascolto e comprensione. Il quaderno è pieno di poesie d'amore intenso e infelice per un uomo che non ricambia. Ma contiene anche, piegate tra le pagine, due lettere: una è stata scritta proprio dall'uomo e ha l'aria di essere stata letta e riletta molte volte, l'altra invece - scritta dalla donna, il cui nome è Elsa - è in una busta che non è mai stata spedita. Il lascito al mondo di una sconosciuta, consegnato a una sconosciuta perché ne conservi il ricordo. -
I doni che Rosanonna lasciò
Questo volumetto, illustrato dalle immagini di Orietta Veronesi, è stato immaginato e concepito dall'autrice per aiutare le proprie bambine ad affrontare il dolore per la scomparsa della nonna. ""Perché - scrive Alessandro Salomone nel suo intervento finale - i bambini sanno affrontare, con lucidità, dignità e coraggio, il dolore dell'assenza e della perdita, serbando intatta la memoria, il senso e la significatività dell'incontro vissuto"""". Un problema dalle mille sfaccettature - sensibilità, linguaggio, forma, sostanza... - che Michela Gaudiano ha risolto con una buona dose di amore materno e arguta fantasia. Età di lettura: da 6 anni."" -
L' acqua tende alle rive. Poesie 2011-2017
"La poesia di Rossella Or (che è sempre stata avulsa dalla letteratura come istituzione, come per una cura ossessiva della marginalità, ma legatissima, in una lunga frequentazione, alla parola scritta) si nutre dello studio attento e puntiglioso delle avanguardie teatrali e letterarie, della pratica ossessiva del gesto rigoroso e portato all'estremo (completamente calato, e possiamo dire, riversato e riconvertito nella parola), cui è collegato il sentimento straordinariamente vivo dell'esistenzialità, dell'assurdo, dell'ossimoro del vivere, dell'ambiguità felice della vita"""". (dalla postfazione di Carlo Bordini)" -
Il cigno scalzo
Alessandro Ardenti, dopo la dolorosa separazione dalla moglie, fa ritorno nella sua città natale, Venezia, per ricoprire la cattedra vacante di storia del teatro all'università Ca' Foscari. L'incontro all'apparenza casuale con Anna, una studentessa del suo corso, destabilizza ancor di più la sua già precaria esistenza: il fascino dirompente della ragazza lo spinge verso un amore folle e non corrisposto, la delusione lo costringe alla scrittura, l'unica terapia che conosce per arginare la sofferenza. Le distrazioni, però, sono solo un misero e inutile espediente. Giorno dopo giorno, il desiderio di conoscere meglio Anna lo metterà di fronte a verità sconcertanti: una serie di delitti, un intrigo che affonda le radici nel passato, un conto ancora aperto che aspetta di essere saldato. -
Quattro quarti
"Quattro quarti"""" raccoglie poesie ed esperimenti che descrivono la ricerca artistica dell'autrice tra il 2015 e il 2018. A questi si aggiungono testi dalla serie """"Nuvola di suono"""", un progetto di traduzione attraverso un dispositivo di estrazione di stringhe testuali dalla rete internet, e dalla serie """"Luoghi"""", che raccoglie passeggiate narrative in varie città visitate dall'autrice nel corso dello stesso arco temporale. I vari frammenti poetici e testuali compongono un unico registro espressivo e tratteggiano un sistema articolato di temi e ambiti d'indagine." -
Navegante. Poexie 2014-2019
O navegante che son mi e che semmo tutti o no l'é solo unna metafora, che donca a porieiva pai ciufito ordenäia. Passo unna boña parte do mæ tempo in mâ, e ò impreiso à conosce quarcösa de partense e d'arrivi e de quello che gh'é in mezo, e avanti e dòppo. Da chì no nasce solo o titolo do libbro, ma unna boña parte ascì de öcaxoin e di motivi in scî quæ o s'é arreixou, inte sti urtimi tempi, o mæ beseugno de scrive. / Il navigante che sono io e che siamo tutti non è soltanto una metafora, che rischierebbe di apparire piuttosto scontata. Trascorro buona parte del mio tempo in mare e ho imparato a capire qualcosa di partenze e arrivi, e di quel che ci sta in mezzo e prima e dopo. Da qui nasce non soltanto il titolo del libro, ma buona parte delle occasioni e dei temi sui quali si è innestato, in questi ultimi tempi, il mio bisogno di scrivere. -
Poesie del risveglio
"Quello che si delinea nelle poesie di Simona Garbarino è un mondo difficile da comprendere, in cui è problematico orientarsi e soprattutto trovarsi a proprio agio, sentirsi sicuri, ma è anche un mondo in cui si possono individuare e cogliere bagliori di consolazione, che nella fantasia fiabesca della poetessa si materializzano nelle stelle che «Sanno consolare con mezzi semplici / ma efficaci, / e con una rapidità non misurabile dall'occhio umano». (...)"""" (Dalla prefazione di Rosa Elisa Giangoia)" -
«Entropia del cuore» di Menotti Lerro. Segreti e suggestioni
Il critico e docente universitario Francesco D'Episcopo analizza in questo saggio la raccolta poetica ""Entropia del cuore"""" dello scrittore Menotti Lerro """"silloge importante nell'autobiografia e nella strategia poetica di Lerro, una sorta di svolta di vita e letteratura"""". Attraverso """"la sofferenza vitale e la liberazione letteraria"""" che esprime, """"Entropia del cuore diviene così il laboratorio ideale nel quale Menotti Lerro elabora una poetica tutta sua, tra le più originali e singolari del Duemila, mostrando, attraverso una tecnica contrastiva, come dall'antitesi si può giungere miracolosamente a una sintesi, esistenziale ed espressiva""""."" -
«Donna Giovanna» di Menotti Lerro. L'innovazione del mito
Sara Cudia analizza in questo saggio il mito di Don Giovanni. Dalle opere fondamentali - ""El burlador de Sevilla y convidado de piedra"""" di Tirso de Molina (1616), """"Dom Juan ou le Festin de pierre"""" di Molière (1665) e """"Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni"""" di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo da Ponte (1787) - all'inedita versione del prolifico scrittore Menotti Lerro, che nella sua commedia in cinque atti, tradotta in più lingue, """"Donna Giovanna. L'ingannatrice di Salerno"""" (2015) trasforma il seduttore implacabile in una donna: intelligente, emancipata, di pochi scrupoli, ma più problematica e riflessiva del celebre omologo. Ogni Don Giovanni che si è affacciato sulla scena ha rispecchiato lo spirito del proprio tempo: e così, fedele per alcuni tratti alla tradizione, discordante per altri, la """"Donna Giovanna"""" di Menotti Lerro rappresenta l'esasperazione di certi modelli maschili che, purtroppo, molte donne considerano oggi come l'unica strada per l'affermazione di sé.""