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Racconti scritti in esilio
In questi racconti tecnicamente perfetti e animati da una viva sensibilità etica e una profonda compartecipazione al dolore e ai drammi di umili ed emarginati, respira il mondo rurale delle campagne dominicane in epoche dure, ma compaiono anche gli scenari dell’esilio: il mare di Cuba, gli altipiani della Bolivia, i porti del Venezuela. Con un realismo sociale che fermenta verso il magico, tra questioni etno-identitarie dei Caraibi e dell’America Latina e problemi umani universali. -
Aforismi per superare la nottata
"Aforismi per superare la nottata"""" rappresenta il viaggio di una vita, un bagaglio di esperienze che l'autore raccoglie in stravaganti e molteplici pensieri, che solo in un secondo momento sceglie di mettere per iscritto, dando vita così a questa raccolta di aforismi. È un ardito avventurarsi in ambiti fortemente contemplati e dibattuti: dall'amore all'odio, dal dubbio ai sogni più profondi, dalla ricchezza alla povertà, dalla vita alla morte, dalla politica alla storia, dall'ignoranza o stupidità alla verità o menzogna, per concludere con un insieme di teoremi e deduzioni di ogni genere. Chi in quelli più vicini al sentire comune, chi invece ai più contraddittori e personali, ciascuno di noi riesce a immedesimarsi e ritrovarsi in questi brevi detti nati da momenti di vita vissuta dell'autore che, come afferma lui stesso, descrivono la vita a modo suo." -
Ninfa. Un'oasi, un fiume, un lago, un giardino di pace. Ediz. illustrata
Appena fuori del parco, il fiume, che non a caso muta nome, è subito assalito dagli scarichi industriali che lo perseguiteranno lungo il suo restante cammino, fino al Tirreno. Ma qui, nel cuore del parco, in quel gioiello verde di 7 ettari che è l'orto botanico, il Ninfa è tutto un fermento di acque sorgive, e le sue acque fredde, trasparenti e potabilissime, come e forse più di un torrente di montagna, costeggiano rive rigogliose di Calle africane, di Gunnere amazzoniche dalle foglie talmente ampie da nascondere anche un uomo, scorrendo su un morbido letto di crescione, sotto i ponti di pietra dell'antica città medievale. -
Un luogo da cui partire
All'interno di un cerchio mistico di ombre e luci tra gli alberi della bella Siracusa una notte due anime si incontrano per caso e si toccano in silenzio. È così che Sibilla, giovane disegnatrice alla ricerca di se stessa, rimane eroticamente scottata. Improvvisamente confusa e sospinta da eventi concatenati, l'artista si ritroverà presto in viaggio verso mete sconosciute. Partirà alla volta dell'imponente Graz, esplorerà la calda Lisbona e si perderà tra i vicoli stretti dell'incantevole Napoli. In questo itinerario errante, cercherà senza meta un luogo in cui ritrovarsi e fermarsi, incontrando e toccando più persone di quanto possa immaginare. A guidarla passo dopo passo saranno la passione e l'eco di un amore universale e tagliente come la carta. -
Il centurione fortunato
Il giovane Lucio Giulio Massimo ha intrapreso la carriera militare e ha raggiunto il grado di centurione, sempre assistito dal favore della fortuna, che però un giorno gli volta le spalle, anche a causa degli errori da lui commessi per superficialità e immaturità. Da quel momento inizia per lui una serie di imprevedibili avventure che lo porteranno attraverso il regno di Albània (odierno Azerbaijan), a contatto con persone di nazionalità e classi diverse, in quello che sarà anche un difficile percorso di crescita e maturazione umana. -
Destinatario sconosciuto
Budapest, tarda primavera del 1932. István Csillaghy, conte di Körösfo, in Transilvania, da molti anni si è ritirato in una sorta di esilio volontario nella sua villa sulla collina di Buda dove vive in solitudine, ormai privo di stimoli. Un giorno István riceve una lettera con la quale il vecchio Dragomir, factotum da sempre al servizio della sua famiglia, lo informa che deve tornare subito al kastély per siglare una serie di documenti dai quali dipende il futuro della proprietà. Il conte decide, così, di intraprendere il viaggio che lo riporterà in Transilvania, nei luoghi della sua giovinezza. Un viaggio che si rivelerà non solo fisico, ma anche spirituale. Giunto al kastély, gli viene, infatti, consegnata una busta contenente un biglietto anonimo che lo invita a recarsi sulle rive del fiume Körös. La suggestione dei ricordi condurrà István a ritroso nel tempo attraverso lo scatenarsi di una passione amorosa, interrotta dallo scoppio della Prima guerra mondiale, grazie alla quale conobbe l'ebbrezza della felicità. Attraverso altri biglietti anonimi, che si susseguono come in una caccia al tesoro, apprenderà una tremenda notizia e verrà in possesso di un sacco pieno di lettere ancora sigillate nelle loro buste. La loro lettura porterà a una rivelazione che darà finalmente senso all'esistenza di István. -
La farfalla e l'ape regina
Chi sono? Sono la Gina, sì, la Gina. Voglio dire quella stessa che s'è ritrovata, così, per caso, a fare il personaggio dentro 'sto romanzo. Beh, romanzo... si fa per dire. Insomma, senza farla tanto lunga, alla fine m'ha convinto, io che sì e no so fare la firma! Insomma ho dovuto leggere 'sto malloppo. E adesso ve lo racconto. Insomma lo racconto... Se c'avessi capito qualche cosa ma... lo confesso, i miei pensieri si sono tutti ingarbugliati. Ci provo lo stesso, dai; non è detto, però, che quello che dico sia quello che c'è scritto. Forse quando l'ho letto ero anche un po' brilla... Vediamo... Insomma si parla... sì, forse... si parla... di un tot di personaggi strampalati che, in fondo, sono come uno solo, un'intera generazione dice l'autore. Mah! Non avete capito? Neanch'io. Penso, però, ma forse mi sbaglio, che non sono solo parole, dietro c'è anche qualcos'altro. Una cosa che ho capito è che quella generazione, come la chiama l'autore, quella, sapete, che in quegli anni voleva rimettere il mondo a testa in su ma che se l'era preso malamente in quel posto, vada cercando un tizio strano forte, un certo Giuseppe. Ma... Giuseppe cos'è? Un sogno? Una fantasia? Una possibilità? Un'Utopia? Io non l'ho capito, vedete voi se ci riuscite. Poi, se vi va, fatemelo sapere. Dove mi trovate? Laggiù, vedete? ... No? Guardate bene, su, laggiù in quel bar a farmi un bicchiere. -
A pink tale. Una favola arcobaleno
Può l'amore vincere sui pregiudizi e sull'omofobia, propria e altrui? Possono il coraggio e la determinazione superare le barriere della mente e i limiti dettati dall'ignoranza? Sì, è possibile, quando ci si mette in gioco. Anche quando non va a finire bene. È il messaggio di questa favola arcobaleno. È la battaglia di Ale e Diego per la conquista del loro diritto ad amare. -
Jazz. Romanzo viennese
«Il titolo del libro non deve trarre in inganno: ""jazz"""" qui è sinonimo di libertà, di sovvertimento dei valori tradizionali» - Paola Sorge, Il VenerdìSiamo nella prima metà degli anni '20. Vienna non è più la metropoli al centro di un grande impero multietnico e multiculturale, ma la capitale troppo popolosa di una piccola repubblica alpina. Ridotta alla miseria e alla disperazione dal processo iperinflattivo innescato, dopo la sconfitta del 1918, dalle folli pretese riparatorie delle potenze vincitrici, essa è teatro e al tempo stesso protagonista di una storia di decadenza materiale, che è anche decadenza morale e sociale; nel suo corpo agisce, come una malattia esiziale, un capitalismo finanziario senza freni, che specula sullo stato di estrema indigenza delle masse, sulla impotenza dello Stato a frenarne gli eccessi e sulla debolezza della politica a svolgere il suo compito di governo. Il romanzo si colloca entro questa drammatica cornice. Tipico """"Wiener Roman"""" e Konjunkturroman (""""romanzo di attualità""""), in esso la realtà storica di Vienna e dell'Austria si fonde con quella fittiva, a crearne una terza, forse ancora più vera, capace di restituirci la pienezza di un mondo in cui alto e basso si mescolano e si accavallano, dando vita a un quadro dalle tinte forti e dai colori vividi e contrastanti, come quelli della pittura espressionista dell'epoca. """"Jazz"""" è un titolo evocativo delle dissonanze tra la più sfrenata ricchezza e la più abissale povertà, tra una voglia di vivere e di godere della vita a tutti i costi e una sorta di cupio dissolvi, che sembra impadronirsi di tanti destini personali, incapaci ormai di futuro. Un'occasione per meditare, a quasi cento anni di distanza, anche sul nostro presente."" -
La terza faccia della luna
In una calda sera d'estate in una cittadina di mare, due giovani curiosi, Francesca e Giulio, fanno una serie di scoperte che li cambieranno per sempre. Accompagnati da una luna grande e piena, incontrano tre diversi personaggi che hanno delle rivelazioni da fare ai ragazzi, attraverso il racconto delle loro esperienze di vita condizionate dalla luna. Si aprono così nuove strade per i due, che iniziano a farsi delle domande sul futuro: quante sono le facce della luna? Due? O forse tre? E quale di queste ci rispecchia di più? Francesca e Giulio scopriranno che ogni faccia della luna potrebbe essere la nostra, e che basta avere lo sguardo giusto per coglierla. -
Il mio unico ostacolo: tu
Un'amica, un attore famoso, una leggenda esotica, un cuore spezzato e due biglietti per Londra. È così che inizia la storia di Giulia Gori, un'indipendente e decisa donna d'affari, dedita unicamente al lavoro e alla sua grigia routine. Un giorno la vita monotona e prevedibile di Giulia viene sconvolta dalla vincita improvvisa di un viaggio in Inghilterra. Ely, l'amica di sempre, costringerà la protagonista a partire insieme a lei, catapultandola dalla dolce e tranquilla Cesenatico nella caotica e imprevedibile Londra. Ospite nella villa di una celebrità per una settimana, Giulia si ritroverà ad affrontare qualcosa che ha nascosto a se stessa per anni, le cicatrici di un amore che l'hanno costretta a eliminare ogni forma di sentimento. Il suo cuore però riprenderà a battere e che lo voglia o no, dovrà fare i conti con i suoi incubi e con una passione che brucia pericolosamente sulla pelle. -
Parigi-Saigon in automobile
Guy de Larigaudie (1908-1940) era un giovane scout francese, autore di libri di viaggio e romanzi d’avventura per ragazzi. Tra il 1937 e il 1938, insieme con un suo compagno, Roger Drapier, portò a termine in sette mesi il primo raid automobilistico da Parigi a Saigon. Questo libro è il resoconto della grande avventura dei due scout a bordo di Jeannette, la loro vecchia Ford decappottabile. Il volume, con l’introduzione di don Vittorio Bernardi, è arricchito dalle foto del viaggio, scattate da Larigaudie e Drapier, e dal saggio ""Le strade dell’avventura: dalla Pechino-Parigi alla Parigi-Saigon"""" di Marco Catucci. Introduzione di Vittorio Bernardi."" -
Strudel di gamberetti con vista sul parco
Poche righe e già c'è il morto a imbrattare di giallo il romanzo, controvoglia al pari di Halek che, nell'ansia per la pensione sfuggente, s'accontenta del suo ""sacro poco"""": un posto a sedere sul bus in compagnia di un buon libro. Alla fine riesce a quagliare, ma si tratta della soluzione o di una soluzione? La risposta lo costringerà al confronto non tanto (dio che banalità!) col confine tra legale e illegale, o colla follia chiassosa, """"onesta"""", quanto con quella allignata nel quotidiano. E che fa comodo a tutti."" -
Una giornata parlamentare. Commedia di costume in tre atti
Definito da un critico dell’epoca come il primo dramma francamente politico del teatro contemporaneo, ""Une journée parlamentaire"""" (1894) è l’unico testo teatrale di Maurice Barrès; bloccato dalla censura, venne messo in scena da André Antonie nell’ultima stagione del suo Théâtre Libre. Al centro del dramma, scritto in una Francia ormai prossima all’affaire Dreyfus, è l’intreccio tra finanza e politica dello scandalo del Canale di Panama, una vicenda che mise in luce l’enorme potere acquisito dalla stampa. Più che adottare una prospettiva morale condivisibile, Barrès sceglie di affidarsi a un coro di colpevoli: parlamentari corrotti e violenti, giornalisti assetati di scandali e compravendite, un amico dall’integrità vacillante, una moglie accecata dalla vanità e un protagonista gravato dalle scelte del passato. A oltre un secolo dalla sua stesura, Une journèe rimane un testo godibile sulla pagina, ma anche ben adattabile alla scena (teatrale e politica) dei nostri giorni."" -
Un giardino sull'Oronte
"Un jardin sur l’Oronte"""" (1922) è l’ultimo romanzo scritto da Maurice Barrès. Dietro la storia d’amore tra un giovane crociato e una principessa musulmana si annida un finissimo lavoro di riscrittura e di citazioni da molteplici testi, da Le mille e una notte alle tragedie di Sofocle ed Euripide, anche se è di poesia che il romanzo si nutre, soprattutto dei lirici persiani e orientali. Di questa opera la stampa cattolica giudicò scandalosa la commistione di spirituale e carnale, culminante in una trasposizione profana della Passione di Nostro Signore. Dopo tanti scritti ideologici, poco prima di spegnersi, questo gerarca dello stile che è Barrès torna alla musica, in equilibrio tra solennità classica e passione romantica, un «sogno dei vent’anni» che, diceva l’autore, «è il mio cuore messo a nudo»." -
La morte nella culla
Marta cresce e sviluppa la sua personalità nell'ambiente rigidamente cattolico degli anni '50 e '60: le sue esperienze personali riflettono le contraddizioni e le ribellioni della donna nel secondo dopoguerra, la conquista difficile e parziale della parità con l'uomo, l'eterno dilemma, famiglia o lavoro?, che si ripropone anche quando sembra che siano stati superati gli ostacoli per la realizzazione di un sereno equilibrio interiore. La libertà psicologica e decisionale conseguita grazie agli studi e alla professione, le amicizie sincere, il richiamo nostalgico e prezioso dell'educazione religiosa ricevuta nell'infanzia, la sostengono nelle dure prove della vita, prima fra tutte la perdita improvvisa del figlio: il lutto rimane centrale nella vita della protagonista ma la bellezza e il senso dell'esistenza riaffiorano in lei grazie al rapporto significativo con gli altri e grazie alla spinta determinata dall'impegno nel lavoro e dall'amore. -
Frammenti di terre emerse
Un anziano professore affronta un estenuante viaggio lungo i sentieri della memoria per comprendere le ragioni della morte dell'amata consorte. Otto incontri in otto isole diverse condurranno il nostro uomo verso l'ultimo approdo e a una amara disamina. -
Saudade
La vita dell'autrice in poesia: immagini e sensazioni di un'adolescente, evocazioni ed emozioni di una giovane donna, e, dopo un lungo silenzio, nuove sensazioni e vibrazioni da donna matura. I temi a lei cari: solitudine, prime emozioni e cocenti delusioni, voglia di vivere e rabbia di vincere la tristezza e la noia... un destino comune a tanti ragazzi come lei, come lei era, come lei è ancora. -
La strage degli aquiloni
Questo libro costituisce per l'autore il consuntivo di una disfatta: una giaculatoria sulle sue infermità, una jacquerie intima e votata alla frustrazione contro le occasioni perse e non risarcibili e contro lo spreco in cui l'esistere si consuma. La poesia gli appare imparentata alla protesta: è grido animalesco, barbarico, contro quanto ci nega l'autenticità del vivere e ci esilia dall'essenziale; è recriminazione di fronte all'oscuro potere che ci costringe a esercizi di apnea in una palude, che uniforma i nostri gesti a pose di manichini, e che tenta, ancorché vanamente, di cancellare il ricordo del mare sepolto sui fondali della nostra pelle. -
Donne
In una città di provincia dell'Italia settentrionale donne in apparenza assai diverse fra loro vengono uccise brutalmente, trafitte da aste di ferro battuto. Dell'indagine si occuperà un poliziotto, Lorenzo Cardile, nuovo dell'ambiente e poco apprezzato dai colleghi perché contrario all'uso delle armi. Riuscirà a risolvere il caso solo con la sua astuzia e con i suoi metodi anticonvenzionali?