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Cantiere Gibellina. Una ricerca sul campo
Questo volume nasce dall'esame sul territorio del più importante esperimento architettonico e urbanistico degli ultimi decenni: Gibellina. Scritti di Enrico Crispolti, Massimo Bignardi, Paola Mantovani, Giuseppe Rizzo, Marco Rafaniello, Giovanna Gozzi, Paola Floris, Tiziana Marchesi, Carlotta Sylos Calò, Federica Chezzi, Cristina Marinelli, Angela Ilenia Adamo, Sara Tagliagamba, Claudia di Feo e Luigia Lonardelli. -
Soglia e metamorfosi. Orfeo ed Euridice nell'opera di Rainer Maria Rilke
Questo libro si pone come percorso di analisi e riflessione intorno alte immagini che dal mitologema narrato da Ovidio e Virgilio, attraverso il rinnovato interesse per l'orfismo in epoca romantica - da Herder e Creuzer, da Bachofen a Nìetzsche - giungono nell'opera poetica di Rilke. Quasi gettando un velo d'ombra sulle fonti ovidiane della narrazione, il poeta praghese elabora una propria lingua tesa a mutare l'immagine in suono e il suono in figura di silenzio. Analogamente alle ""formule del pathos"""" Interrogate dal mitotogo Aby Warburg o alle """"forme semplici"""" individuate da Andre Jolies, anche le immagini che affiorano alla superficie dei testi rilkiani sembrano attualizzare la memoria di un sapere antico che tuttavia, in Rilke, trova il suo punto di massima consistenza nella paradossale astrazione dell'immagine in una """"pura"""" traccia di movimento: movimento da tesi ad antitesi, da verso a verso, da soggetto a oggetto, dalla plasticità dell'immagine alla geometria della figura, da suono in silenzio."" -
Conseguire la grazia. Opere di Francesca De Angelis. Catalogo della mostra
Il volume è il catalogo della mostra che si è tenuta a Benevento, 26 luglio-30 settembre 2008 e ad Amorosi, 26 luglio-8 dicembre 2008. -
L' esperienza dell'esilio nel Novecento tedesco
Il tema della letteratura dell'esilio, come è noto, è centrale in tutta la cultura tedesca del Novecento: i più grandi artisti e scrittori furono costretti a questa amara esperienza dalle persecuzioni razziali e politiche. In questo primo volume ne discutono: Massimo Bonifazio, Vittoria Borsò, Franco Buono, Walter Busch, Anna Maria Carpi, Nadia Centorbi, Giuseppe Dolei, Nicoletta Gagliardi, Paola Gheri, Lucia Perrone Capano, Alessandra Schininà, Giusi Zanasi. -
Lorca e Alberti. Tradizione e avanguardia
Il volume rievoca il percorso biografico e artistico dei due poeti più ""universali"""" del Novecento spagnolo. Conterranei, coetanei e amici, Federico García Lorca e Rafael Alberti condividono la saldatura tra la tradizione, colta e popolare, e un rinnovamento estetico in consonanza con i fermenti avanguardistici, al quale si deve, tra l'altro, una sensibilità ludica e interartistica, che vede dialogare la poesia con la musica, la pittura, il cinema. Il libro presenta documenti inediti, foto d'epoca e vari disegni a colori dei due poeti Alberti e García Lorca."" -
L' opera buffa a Napoli. Le commedie musicali di Giuseppe Palomba e i teatri napoletani (1765-1825)
Il volume è dedicato a Giuseppe Palomba, un librettista celebre alla fine del Settecento. Attraverso l'esame della sua produzione l'autrice ricostruisce uno spaccato della vita teatrale e musicale nella Napoli di Ferdinando IV di Borbone con particolare attenzione anche al periodo napoleonico. Dopo un viaggio nei teatri, tra racconti e aneddoti sui più grandi interpreti e sulle affascinanti ""cantatrici"""", l'indagine si sofferma sui meccanismi comici alla base delle commedie di Palomba. Il libro ripercorre le tappe più importanti della collaborazione dell'autore con celebri compositori come Paisiello, Cimarosa e Rossini e sottolinea l'importanza della ricezione goldoniana nel teatro musicale napoletano."" -
Figure oracolari nella narrativa americana del Novecento (1939-2004)
Obiettivo di queste pagine è proporre una lettura accessoria di alcuni romanzi e racconti americani. Tutto il lavoro è al servizio di un'ipotesi, ovvero che nella letteratura statunitense si possa individuare una tipologia di personaggio che svolge una funzione letteraria analoga a quella antropo-culturale dell'oracolo tradizionale. Un personaggio che, in estrema sintesi, vive ai margini della propria comunità e tuttavia, se si entra in contatto con lui e si è in grado di decifrare il suo «messaggio», permette di guardare a quella stessa comunità con occhi nuovi, tanto da percepirne con inedita chiarezza le contraddizioni, il lato oscuro, la underside. Come gli oracoli tradizionali, questi personaggi sono individui marginali (e, dunque, anche non semplici da avvicinare) che concedono responsi affatto immediati, a volte criptici, e che perciò vanno interpretati; necessitano così di uno o più «assistenti», e spesso sono in rapporti per niente amichevoli con il potere, che (in ogni tempo e in ogni luogo) non gradisce mai chi sia in grado di smascherarne, all'occorrenza, l'opera di manipolazione interessata della realtà. Gli oracoli, e altre figure analoghe come gli indovini, sono stati e sono tuttora presenti in molte culture. -
Le monete islamiche vol. 2-3. Ediz. illustrata
Monete in oro, monete in argento, monete in rame, gettoni in vetro: documenti di un passato che, serrati in bisacce di cuoio o custoditi in preziosi cofanetti istoriati, ammassati nelle stive delle navi o sul dorso di animali da soma, sono giunti fino a noi per raccontarci, attraverso le loro iscrizioni, il loro peso, la forma dei loro tondelli la storia di uomini che, caricati degli stessi nostri fardelli, hanno percorso strade che noi oggi ancora percorriamo verso mete sempre uguali e, al tempo stesso, sempre diverse. Molte di queste monete sono oggi custodite nelle collezioni dei nostri musei, dove l'attenta disciplina di storici e ricercatori tenta di recuperarne la memoria perduta per restituirle, pur attraverso le blindate trasparenze delle bacheche per esposizione, ai loro contesti originari. Una piccola goccia nell'immenso spazio della ricerca. Questa seconda e terza parte di Monete islamiche documenta e completa lo studio della collezione del Museo nazionale di arte orientale di Roma, con importanti contributi saggistici degli orientalisti Roberta Giunta e Michele Bernardini (Università l'Orientale di Napoli), Gabriella Di Flumeri e Michael Jung del Mnaor. -
La rappresentazione della realtà. Studi su Erich Auerbach
Erich Auerbach (Berlino 1892) è stato un grande filologo tedesco. Nel 1929, prima di iniziare la carriera universitaria, pubblica un fondamentale studio sulla poesia di Dante e traduce in tedesco la Scienza Nova di Giambattista Vico. Per le sue origini ebraiche, Auerbach è costretto dai nazisti a lasciare la Germania, per rifugiarsi prima a Istanbul, dove trascorre gli anni della guerra e scrive il suo capolavoro Mimesis (1946), e poi negli Stati Uniti dove diventa professore all'Università di Yale. È morto nel 1957. Auerbach, è considerato uno dei maestri della moderna stilistica, fondamentale corrente della critica letteraria del secondo Novecento. Numerose sue opere sono state tradotte in italiano. Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale, è una pietra miliare della letteratura comparata. -
Leggere la cenere. Saggi su letteratura e censura
San Paolo, mentre battezza gli abitanti di Efeso considera beati gli uomini che si sono liberati della magia e hanno gettato i libri nel fuoco, sulla pubblica piazza. Nulla sembra più definitivo, agli occhi del censore, della veloce combustione delle pagine che si accartocciano su se stesse trasformandosi in cenere. Dal rogo della biblioteca di Tebe decretato dal faraone Akhenaton per preservare il monoteismo fino al rituale nazista affidato al fanatismo degli studenti e officiato nel 1933, sulle piazze tedesche; dalla biblioteca maya consegnata alle fiamme dai vescovi spagnoli nel Cinquecento dei conquistadores fino al fuoco appiccato al cospetto di conniventi osservatori internazionali che nel 2004 ha ridotto in cenere la Biblioteca coranica di Baghdad... La storia della letteratura è costellata di scrittori inquadrati dall'occhio del potere che sorveglia e punisce, costretti spesso a stracciare le loro pagine... Scrittori vessati dalle forbici del controllo previo, da una fatwa con cui un'autorità incita all'assassinio dello scrittore e dei suoi traduttori per riscattare l'ipotetica offesa arrecata al potere religioso. O ancora scrittori talvolta sentinelle di se stessi, vittime di quel processo comportamentale che determina, nella coscienza, il soffocamento delle idee e che agisce attraverso meccanismi complessi e dolorosi di autocensura. -
La raccolta di matrici della calcografia romana
Lo studio che qui viene presentato è di fondamentale importanza per la cultura grafica in Italia e non solo. Si tratta del lavoro, di una vita dedicata all'approfondimento della formazione (con tutte le vicissitudini storico-artistiche ad essa legate) della Calcoteca dell'Istituto Nazionale per la Grafica, la più grande e la più antica del mondo con oltre ventimila pezzi, tutti studiati, catalogati e musealizzati. Nel contempo viene ripreso, riprodotto e aggiornato, il Petrucci (Catalogo generale delle stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Regia Calcografia di Roma, del 1936) fornendo così un nuovo catalogo generale di tutte le stampe e per la prima volta di tutte le matrici. -
Corpi e visioni. Indizi sul teatro contemporaneo
Tracce scomposte e contraddittorie, segni diversi e spesso opposti. Questo offre il teatro di oggi nelle sue espressioni più originali. Le potenti suggestioni visive della Societas Raffaello Sanzio e la violenta protesta anticonsumistica di Rodrigo Garcia, le mescolanze con la danza e le arti figurative o la voce pura di un narratore solo in scena come Ascanio Celestini, senza dimenticare i riflessi ancora vivaci delle avanguardie degli anni Settanta o l'eredità delle sperimentazioni degli anni Ottanta. Su questi punti si soffermano gli scritti di questo volume, tentando di analizzare la complessa situazione della scena contemporanea nel suo passaggio verso la postmodernità, attraverso le indicazioni di alcuni attenti osservatori come Renato Palazzi, Andrea Porcheddu, Attilio Scarpellini, Valerio lacobini e dello stesso curatore del volume Antonio Audino, a cui si aggiungono le riflessioni di Donatella Orecchia, ricercatrice a Tor Vergata e quelle di due artisti, Jean Frédéric Chevallier e Matthieu Mével, a colloquio con Romeo Castellucci. -
Stanislavskij prova Otello
"Otello"""" accompagna la ricerca artistica di Stanislavskij dal periodo giovanile alla maturità, dall'iniziale adesione al naturalismo al metodo delle azioni fisiche. Nel corso di un quarantennio, il personaggio e la tragedia di Shakespeare sollecitano Stanislavskij a confrontarsi con la tradizione del grande attore e a definire i mezzi con cui rinnovare la pratica della scena. Il paradigma della sua visione del teatro è ricostruito attraverso i documenti, pressoché sconosciuti in Italia, costituiti dalle note di regia per le due versioni dell'""""Otello"""", del 1896 e del 1930, integrati dai riferimenti alle altre sue opere." -
La prima Duse. Nascita di una attrice moderna (1879-1886)
Dedicato alla più grande attrice del nostro Ottocento, il libro analizza gli esordi di Eleonora Duse quando, nel corso degli anni Ottanta, si impone all'attenzione del pubblico e della critica. Il suo stile definito allora ""nervoso"""" e """"cerebrale"""", """"originale"""" e """"strano"""", caratterizzato da tratti spesso dissonanti fra loro, ne fa presto l'attrice più moderna del suo tempo, in sintonia con una ricerca artistica che supera i confini nazionali. Nelle prove su un repertorio soprattutto francese """"La principessa di Bagdad"""", """"Federa"""", """"La signora dalle camelie"""", """"Frou-Frou"""", """"La moglie di Claudio"""", le interpretazioni della figura della """"cortigiana"""" danno la misura del superamento dei canoni della tradizione scenica borghese, diventando campo di ricerca formale e nodo problematico della poetica dell'attrice. Condotto su documenti d'archivio, epistolari, critiche teatrali e fonti finora ignorate o poco note, il saggio ricostruisce un episodio di fondamentale importanza nel percorso artistico della Duse, verificato nel più generale contesto del teatro italiano e dei processi di modernizzazione della società tardo ottocentesca. In appendice, il volume pubblica per la prima volta il copione della """"Principessa di Bagdad"""" di Dumas figlio usato a partire dal 1881 dalla compagnia in cui recitava la Duse."" -
La Sacra Conversazione di Palma il Vecchio. Restauro del dipinto su tavola di Belgrado. Ediz. illustrata
Nel 2006 il Ministero degli Affari Esteri ha intrapreso un ventaglio di iniziative di assistenza tecnica a beneficio dei Musei della Repubblica di Serbia. Una di queste era mirata ad aggiornare le capacità professionali e le pratiche di intervento dei restauratori delle istituzioni nazionali serbe su una particolare tipologia di manufatti artistici, i dipinti su tavola. Questo processo si è sviluppato attraverso una serie di seminari teorico-pratici sulle metodologie e le pratiche di restauro, e un vero e proprio cantiere-scuola. La scelta è caduta sulla Sacra Conversazione di Palma il Vecchio, un capolavoro dell'arte veneziana della prima metà del XVI secolo appartenente alle collezioni del Museo Nazionale e conservato presso il Palazzo Reale di Belgrado: un oggetto ideale su cui realizzare gli interventi nel quadro del cantiere-scuola, dato il suo eminente valore artistico e le precarie condizioni di conservazione. Questo volume contiene i rapporti tecnico-scientifici relativi all'opera di restauro del dipinto veneziano e le sintesi delle lezioni teoriche, che potranno essere utilizzate anche per future iniziative. Ne emerge con chiarezza la descrizione di una ""storia di successo"""" nel quadro di quel settore della politica di Cooperazione allo Sviluppo condotta dal Ministero degli Affari Esteri dedicato alla protezione del patrimonio culturale, che rappresenta oggi uno degli ambiti di intervento all'estero di maggiore impatto e visibilità per il nostro """"sistema paese""""."" -
Giorgio Turchetti. Mood Indigo. Catalogo della mostra (Roma, 10 maggio-4 giugno 2007)
La mostra raccoglie una selezione di opere (circa trenta) che l'artista ha realizzato nel corso della sua lunga carriera spesa tra Roma, la sua città natale, e l'isola di Corfù, la sua seconda patria. Il catalogo, arricchito da un contributo critico di Lea Mattarella e dalla presentazione di Maria Selene Sconci, illustra in maniera puntuale i temi della ricca poetica dell'artista: da un lato la stretta relazione con i fatti della realtà sociale fino a conferire al proprio gesto pittorico valenza di denuncia politica e di affermazione di contenuti ideologici, dall'altro un impegno artistico interessato ai problemi della visione che viene analizzata e scandagliata fino all'ossessione. Anche il panorama urbano assume una particolare valenza comunicativa mediante il recupero della memoria ambientale, testimonianza della sopravvivenza di un mondo sotterraneo e arcaico, favoloso e magico. Ancora la relazione tra la parola e l'immagine, la poesia e la pittura in cui il pittore si abbandona alla citazione poetica sul filo di libere associazioni figurative. -
Il diavolo e l'amore. I don Giovanni di Maurizio Scaparro
Figura con cui il teatro, le arti e gli studi non hanno mai smesso di confrontarsi, Don Giovanni è stato rappresentato da Maurizio Scaparro in tre diverse versioni sceniche. La prima, in una rielaborazione che testimonia l'incontro del Burlador de Sevilla di Tirso de Molina con i Comici dell'Arte, alle origini della diffusione del mito; la seconda, dedicata al capolavoro di Mozart; la terza, alla visione romantica di Zorrilla. Realizzato dal 2001 al 2003 in Italia, Francia, Spagna, nei più importanti teatri, il progetto di Scaparro è il risultato di un impegno che ha coniugato le esigenze di una personale ricerca artistica con il bisogno di stabilire proficui rapporti all'interno della scena europea. -
Thomas Mann, un Don Chisciotte senza casa. L'esilio fra impegno e reticenza (1933-1936)
L'oggetto di questo libro è un'opera laterale e secondaria della produzione di Thomas Mann; tuttavia in essa sono leggibili, a tratti esplicitamente, a tratti in filigrana, molti elementi in grado di gettare luce sul mondo manniano in quel delicato torno di tempo che sono i primi tre anni di esilio dello scrittore. La Meerfahrt mit Don Quijote viene scritta nel settembre del 1934, raccogliendo le impressioni del primo viaggio transoceanico di Mann. La Traversata con Don Chisciotte è il resoconto di questo viaggio, scandito dai giorni di navigazione e condotto con un tono leggero e quasi frivolo, nel quale si dà conto della lussuosa vita di bordo, dei compagni di viaggio, dei pericoli del mare; a queste annotazioni si alternano riflessioni di ordine soprattutto letterario, suscitate dalla lettura del romanzo di Cervantes. L'ipotesi di questo lavoro è che la Traversata sia un tentativo di prendere posizione nei confronti del regime nazista, in un modo congeniale allo scrittore. -
La scuola tedesca dell'esilio. Riviste e letteratura della migrazione tedesca
Il discorso critico avviato con ""L'esperienza dell'esilio nel Novecento tedesco"""", riprende con il presente volume indagando specificamente la produzione affidata dagli esuli a riviste pubblicate fuori dalla Germania. Vengono così riproposti all'attenzione del pubblico odierno gli interventi appassionati di Heinrich Mann sulla """"Neue Weltbühne""""; il dibattito sull'Espressionismo ospitato dalla rivista 'moscovita' """"Das Wort"""" con gli interventi di Lukàcs, Klaus Mann, Brecht e altri; la protesta di Klaus Mann contro la barbarie nazionalista lanciata sulle colonne della """"Sammlung""""; il dibattito attorno alla Migranten-Literatur pubblicato sulla rivista """"Das Neue Tagebuch"""". Il tema dell'esilio viene quindi approfondito indagando la produzione specifica di autori del rango di Benjamin, Th.Mann, Anna Seghers e Carl Zuckmayer, senza trascurare le voci minori di Gabriele Tergit o di Ruth Klüger. Il volume dedica infine una sezione alla lirica generata dall'esilio, nonché un capitolo in cui si dà voce al linguaggio della migrazione contemporanea, che vede scrittori e scrittrici in transito dalla patria orientale alla scrittura in lingua tedesca."" -
Paradigmi della modernità. Letteratura, arte e scienza nella Francia del XIX secolo
La modernità artistica e letteraria, che ha il suo nucleo incandescente intorno a Baudelaire, Flaubert e Manet, è stata percepita fin dai primi decenni dell'Ottocento da scrittori, artisti, e pensatori come un'emergenza e un'istanza su cui dibattere. Il fenomeno ha notoriamente investito sia la vita sociale che il dominio della scienza e delle arti in generale, ed è strettamente correlato all'azione performativa del cambiamento di cui ognuno, a suo modo, si appropria. I saggi qui riuniti hanno inteso declinare alcuni di questi momenti, privilegiando quei percorsi in cui si registrava la crisi del modello imperante e ci si apriva al rinnovamento. L'approccio non è stato sempre lo stesso; a volte l'autrice ha scelto lo sguardo panoramico con l'obiettivo specifico di captarne il ritmo interno nelle sue varie cadenze (quale nome dare alla modernità, l'avvento della fotografia, il nuovo statuto dell'immagine...); altre volte ha fatto dialogare due o più voci (Baudelaire, Barbey d'Aurevilly, Rops) nel tentativo di cogliere i momenti di consonanza nella percezione del fenomeno; altre volte ancora lo sguardo si è focalizzato su un singolo autore (Flaubert, Taine) o addirittura su una sola opera (Avatar di Gautier) quando la stessa si è costituita come momento chiave del cambiamento.