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L' Aventino dal Rinascimento a oggi. Arte e architettura
Il volume affronta per la prima volta organicamente un'articolata serie di tematiche storiche, artistiche, architettoniche, urbanistiche con trattazioni diffuse o con approfondimenti di microstorie. Sono analizzate le vicende del rinnovamento dei grandi complessi conventuali, l'organizzazione della viabilità e del fitto tessuto di orti, giardini, casali, cimiteri, che caratterizzavano l'Aventino come ""disabitato"""". Dal Rinascimento al Settecento sull'Aventino hanno lavorato vari importanti artisti e architetti: il complesso di Piranesi per i Cavalieri di Malta, per citare un solo esempio, è uno dei grandi capolavori non soltanto di Roma ma di tutta l'architettura occidentale. Il passaggio da """"disabitato"""" a parte integrante della città, agli inizi del Novecento, indagato negli studi sull'iconografia storica, sulle prime ricognizioni fotografiche, e sulle diverse fasi di urbanizzazione moderna, non ha cancellato totalmente l'atmosfera particolare del colle, tuttora immerso in un'aura di quiete a tratti ancora rurale."" -
Le lucertole del mediterraneo
Era sceso a Catania per studiare sul posto le lucertole del Mediterraneo, in particolare quelle del territorio circumetneo. Hans Benediktus von Trotta, (quarantacinquenne) professore di erpetologia nell'Università di Vienna, non veniva in Sicilia per la prima volta, c'era stato dieci anni prima con la moglie, la pittrice Anna Sophia Colombi-Brentano. Ma allora al treno sul quale gli sposi si avvicinavano l'isola si era scoperta progressivamente, nascondendosi più di una volta e poi salutandolo con la magnifica cuspide messinese. Ora, invece, dall'aereo, l'apparizione fu fulminea, dato che le nuvole avevano coperto completamente le isole Eolie e la costa settentrionale della Sicilia. Ma poi, come evocato da una invisibile bacchetta magica, era apparso il cono maestoso dell'Etna con la cima ancora innevata, e il paesaggio pedemontano brulicante di villaggi e vegetazione. Alla meraviglia per un dono tanto improvviso s'era accompagnata in Benediktus una fitta al cuore. Sul versante opposto dell'Etna egli indovinava la propaggine montuosa che digradava fino quasi al mare, reggendo sull'ultimo cucuzzolo la città di Taormina. E Taormina era la chiave del suo viaggio. -
Il caso Fava. Tra poesia e verità
"Credo davvero che, sia pure con le migliori intenzioni, si faccia un torto a Giuseppe Fava classificandolo tra i giornalisti uccisi dalla mafia. Con Fava è stato ucciso un intellettuale, uno specifico modo di intendere la funzione dell'intellettuale nella Sicilia degli anni Ottanta"""". Così Nando dalla Chiesa, a pochi anni di distanza dalla morte (5 gennaio 1984), rendeva giustizia alla figura di Giuseppe Fava (nato a Palazzolo Acreide il 15 settembre 1925). Stretto il ruolo di giornalista, bisognava ampliarlo col ruolo dello straordinario intellettuale che Fava impersonò nella Sicilia del suo tempo. Oggi, con la distanza degli anni, è il caso di ampliare ulteriormente quel giudizio e di misurare più adeguatamente la perdita inflitta dalla mafia alla cultura italiana. Giacché nessuno tra i massimi giornalisti intellettuali della nostra scena può vantare la produzione letteraria di Giuseppe Fava, che spazia dalla narrativa (romanzi e racconti) al teatro (drammi e commedie). Nell'insieme è un'opera di prim'ordine alla quale è venuto il momento di rendere un appropriato riconoscimento. Questo volume vuole essere una prima lettura critica della figura letteraria (e non solo sociale e politica) di Giuseppe Fava." -
Un amore a Roma. Dal romanzo al film
Fra i molti film del 1960, l'anno di ""La dolce vita"""", """"Il Gattopardo"""" e """"L'avventura"""", figura anche """"Un amore a Roma"""" di Dino Risi, tratto da un romanzo di Ercole Patti, sceneggiato da Ennio Flaiano, il film è il ritratto di una passione, la storia dell'intensa relazione fra un nobile decaduto e un'attricetta di provincia venuta nella capitale in cerca di fortuna. All'ombra dei palazzi rinascimentali, negli studi della """"Hollywood sul Tevere"""" si consuma il dramma di Anna e Marcello. Ma è Roma la vera protagonista del film, una Roma immobile al tempo, raggelata, che assiste a quest'amore passionale, fatto di slanci e tradimenti, le sue piazze, le sue luci, i suoi colori, raccontati da Risi con il vivido bianco e nero di Mario Montuori, con le strazianti musiche di Carlo Rustichelli, con l'ironia di Vittorio De Sica, con il volto sognante di Myléne Demongeot e l'eleganza di Elsa Martinelli. Il libro vuole ripercorrere la storia del film, come la sceneggiatura modifica il romanzo e come il film rilegge la sceneggiatura, come lo ha visto la stampa, come lo ricordano i critici, come era Roma negli anni Sessanta, fra boom economico e tradizione, e come l'hanno voluta ricordare Patti, Flaiano e Risi, l'uno di Catania, l'altro di Pescara e il terzo di Milano, tre uomini che hanno fatto anche la storia del nostro Novecento, che con quest'atto d'amore celebrano la città, lasciandoci un'immagine di quel mondo suggestivo, così uguale e così diverso dal mondo d'oggi."" -
Archeologia e arte della Corea
Il volume documenta l'apertura, al Museo Nazionale di Arte Orientale 'Giuseppe Tucci', di una sala dedicata all'Archeologia e Arte della Corea con manufatti di alta qualità;è l'occasione per fare il punto su uno dei settori più importanti dello stesso Museo. Il catalogo a cura di Roberto Ciarla, uno dei più importanti studiosi italiani di arte dell'estremo Oriente, autore tra l'altro di ""The Eternal Army: The Terracotta Soldiers of the First Emperor"""" (Timeless Treasures) e di Maria Luisa Giorgi nota orientalista. In questo volume si passa in rapida rassegna l'Arte coreana dall'età della pietra ai nostri giorni con i più significativi esempi dell'arte classica. Il volume fa parte di una serie tendente a illustrare i contenuti delle varie sezioni del Museo Nazionale di Arte Orientale come per esempio India. I volti del Sacro;Gandhara. Arte e Archeologia; Vicino Oriente antico; Arte del Tibet e del Nepal; Cina Giappone e Vietnam; Arte dell'Islam."" -
Correnti di pensiero in Austria (1867-1918)
Il libro rappresenta un esempio di letteratura storica, che al rigore scientifico unisce l'intento di contribuire all'edificazione di una coscienza collettiva nazionale, fondata sulla conoscenza delle idee, ma anche delle strutture e dei personaggi più importanti che hanno reso così peculiare l'esperienza austriaca tra la seconda metà dell'Ottocento e il crollo dell'impero asburgico. L'autore, Albert Fuchs, intellettuale ebreo nato a Vienna nel 1905 e cresciuto in una famiglia borghese di orientamento liberale, laureatosi in giurisprudenza alla scuola di Hans Kelsen, scrisse l'opera verso la fine della sua esperienza d'esiliato in Inghilterra, dove aveva trovato rifugio in fuga dal suo paese occupato dalle truppe tedesche e annesso alla Germania nazista. Impegnato politicamente nelle fila della Sinistra antifascista, aderente dopo l'avvento della dittatura di Dollfuss nel 1934 al partito comunista, si dedicò negli anni dell'esilio ad un'opera di studio e promozione culturale dell'identità nazionale austriaca, scrivendo oltre al testo in questione un'autobiografia e una serie di scritti e articoli sulla storia, la letteratura e la cultura austriaca. -
Archeologia e arte della Cina
Le Collezioni di archeologia e d'arte del Museo Nazionale d'Arte Orientale ""Giuseppe Tucci"""" offrono al visitatore un'eccezionale panoramica sulla creatività e sulla cultura cinese dalla Preistoria al secolo XX. Il nucleo originario di queste collezioni fu costituito, precedentemente all'istituzione del Museo, dall'Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (Is.M.E.O., dal 1995 Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente-Is.I.A.O.) grazie all'opera di molti, ma soprattutto per l'interesse del suo vice-presidente, Alberto Giuganino, appassionato collezionista ed esperto di arte cinese e giapponese. Di tale originario nucleo fanno parte opere acquisite sul mercato antiquario (di particolare pregio quelle provenienti da due famosi antiquari: il parigino C.T. Loo e il romano M. Prodan), alcune pregevoli e antiche sculture cinesi di proprietà della Banca d'Italia (già nella 'Collezione Riccardo Gualino'a Torino), generosamente date in deposito temporaneo al Museo per il pubblico godimento - si segnala ad esempio una statua lignea dei secc. XII-XIII raffigurante la divinità buddhistica Guan Yin recentemente restaurata - e diverse singole opere acquistate o donate da privati."" -
Villa Tre Madonne. L'Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede e l'eredità spirituale di Giulio III, papa toscano. Ediz. italiana, francese e fiamminga
La Villa Tre Madonne, oggi sede dell'Ambasciata del Belgio presso la Santa Sede, è uno degli esempi più importanti di villa toscana alle porte di Roma: ville che uniscono alla complessa e interessante struttura architettonica un uso razionale e produttivo degli spazi agricoli circostanti e a questo fine vengono costruite con ricercate essenze, importate da varie parti d'Europa. Il volume esamina la storia complessa di questa Villa senese a Roma in tutta la sua evoluzione storica e fornisce, oltre alla splendida documentazione fotografica degli esterni e degli interni con i preziosi arredi e le opere d'arte, i documenti inediti che Carla Benocci ha rinvenuto. -
Arte dell'Islam
Il nucleo principale della Collezione islamica si è formato negli anni immediatamente seguenti all'istituzione del Museo (1957, inaugurato nel 1958). I materiali provengono da acquisti, in un primo momento effettuati dall'IsMEO oggi IsIAO e dati in deposito al Museo in base ad una specifica convenzione. Si sono poi aggiunti acquisti effettuati direttamente dallo Stato italiano e preziose donazioni da parte di privati, che hanno registrato un incremento notevole negli ultimi anni. Ciò è vero soprattutto per la ricca collezione di ceramiche, il cui nucleo principale era già costituito negli anni Settanta. -
Giuseppe Zocchi. Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana. Ediz. illustrata
Giuseppe Zocchi, (Firenze, 1711 - Firenze, 1767) artista versatile e instancabile, frescante e quadraturista con alle spalle studi di prospettiva e architettura, pittore, incisore e prolifico disegnatore, riceve una formazione accurata e aggiornata, attentamente programmata dal suo principale mecenate, il colto e intraprendente marchese Andrea Gerini. Le due serie di 24 incisioni ciascuna (qui presentiamo le 48 tavole), dedicate alle vedute di Firenze e delle ville dei Medici e della nobiltà fiorentina, per le quali Zocchi aveva predisposto 74 disegni, furono messe in cantiere intorno alla fine degli anni '30 del '700. Le incisioni di Zocchi, che hanno avuto un successo internazionale di grande rilievo, sono un tassello prezioso, di quella splendida produzione di immagini di architetture, giardini e campagne che l'Italia del secolo dei lumi sa offrire a un pubblico ammirato e sempre più vasto. -
Forme e storia. Scritti di arte medievale e moderna per Francesco Gandolfo
Il volume è stato realizzato in occasione dei settant'anni di Francesco Gandolfo, raccogliendo i contributi degli studiosi che anno collaborato con lui. ""Organizzare una raccolta di contributi così eterogenei è stato un lavoro complesso. Il risultato è un volume di scritti che spaziano dall'antichità classica al XX secolo, con una netta preponderanza di interventi dedicati al Medioevo, tanto nell'ambito dell'architettura e della decorazione monumentale, quanto in quella dell'illustrazione libraria e delle arti suntuarie. Numerosi sono i contributi in altre aree di studio: dall'archeologia alla critica d'arte, dalla storia agraria a quella del collezionismo, dalla storia di arte moderna a quelle della musica e del teatro."""" (dall'Introduzione)"" -
Das Neue Tage-Buch (1933-1940). La «tribuna» di Leopold Schwarzschild in esilio
Il volume ricostruisce la storia del settimanale liberal-borghese ""Das Neue Tage-Buch"""" (1933-1940). La rivista nacque in esilio a Parigi ad opera di Leopold Schwarzschild come prosecuzione del settimanale berlinese """"Das Tage-Buch"""", fondato nel 1920 da Stefan Grofàmann. Dopo un primo capitolo introduttivo dedicato alla sua figura e a """"Das Tage-Buch"""" negli anni della Repubblica di Weimar, l'autore ripercorre le tappe che hanno portato alla nascita de """"Das Neue Tage-Buch"""" attraverso la biografia di Leopold Schwarzschild. Specifico rilievo viene dato alla posizione assunta dalla rivista nell'ambito della pubblicistica dell'esilio e al dibattito sull'esistenza della """"letteratura dell'emigrazione"""" che trovò spazio tra le sue pagine già a partire dal 1934. Chiude il volume il capitolo dedicato alle vicende che contribuirono alla conclusione dell'impresa e alla fuga di Leopold Schwarzschild negli Stati Uniti d'America."" -
Il fascino dell'oriente. Nelle collezioni e nei musei d'Italia. Catalogo della mostra (Frascati, 12 dicembre 2010-27 febbraio 2011)
Il volume è il Catalogo della mostra dal titolo ""Il fascino dell'Oriente nelle collezioni e nei musei d'Italia"""" alle Scuderie Aldobrandini che tornano ad affrontare il tema del collezionismo. Realizzata in occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, questa mostra è dedicata alle raccolte formatesi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento a Roma e nei principali centri italiani, presentando statue, monete, incisioni antiche, manoscritti, fotografie, carte geografiche, gemme e bronzi. L'iniziativa rappresenta anche un'eccezionale occasione per ammirare alcune preziose opere d'arte, entrate a far parte della collezione del Museo Tuscolano e mostrate al pubblico per la prima volta."" -
Transito libero. Sulla traduzione della poesia
Il volume presenta i materiali del Convegno sulla traduzione della poesia tenutosi a Siena nel 2007 per celebrare la laurea honoris causa conferita dall'Ateneo a Evgenij Michajlovic Solonovic, riconosciuto e premiato traduttore russo di poesia italiana. La prima parte raccoglie interventi di studiosi e poeti che affrontano il tema multiforme della traduzione poetica con approcci diversi, dal momento più strettamente teorico al resoconto dell'esperienza concreta, sulla base di testi diversi e di differenti passaggi linguistici (testi di Remo Faccani, Andrea Landolfi, Annalisa Cosentino, Barbara Ronchetti, Antonella Anedda, Antonio Prete, Maria Sebregondi, Stefano Dal Bianco, Duccio Colombo, Giacomo Magrini, Laura Barile, Mario Specchio, Antonio Melis). La seconda è dedicata in particolare a Giuseppe Gioachino Belli e al suo destino mondiale, e include, oltre ai testi di Alberto Olivetti e Carlo Pestelli, anche la traduzione russa e francese di alcuni sonetti romaneschi con cui Evgenij Solonovic e Jean-Charles Vegliante si sono sfidati a scherzoso ""certamen""""."" -
Conversazioni su Tolstoj
Il libro raccoglie gli interventi dedicati all'opera di Lev Tolstoj, nel centenario dalla morte, in una giornata di studi organizzata a Siena il 23 novembre 2010 dalla cattedra di Lingua e letteratura russa. Alla conversazione, aperta dalle parole di Paolo Nori, autore di una nuova traduzione di ""Chadzi-Murat"""" in occasione del giubileo, partecipano docenti della facoltà di Lettere e filosofia come Antonio Prete, Giacomo Magrini, Guido Mazzoni, Duccio Colombo, a cui si aggiungono le voci di allieve del dottorato e della laurea magistrale. Un interrogarsi sul lascito di Tolstoj che sceglie alcune invarianti della sua opera, dal senso della storia, che quasi oppone l'Oriente di """"Chadzi-Murat"""", la sua epica, all'Occidente figurato nella guerra napoleonica di Guerra e pace, modello del romanzo novecentesco, alla domanda sulla """"Felicità domestica"""", con il ruolo del caso cui sottostanno destini individuali e trame nazionali; fino allo stile di Tolstoj, con l'uso dello straniamento indagato da Sklovskij nella """"Teoria della prosa"""". Spiccano i """"Racconti"""" brevi, qui definiti """"di gravidanza """", che esigono una riflessione teoretica sul genere, niente affatto minore."" -
C'era una volta il muro. A vent'anni dalla svolta tedesca
Quando, nella notte del 9 novembre 1989, l'ormai celebre passaggio di frontiera sulla Bösebrücke come una diga cede alla piena stupita e festante di migliaia di cittadini dell'Est, la storia è già leggenda. Quella notte è divenuta ormai la data simbolica di una trasformazione epocale. La fine del Muro, la dissoluzione dell'impero sovietico, lo sgretolamento degli altri regimi comunisti, insomma la famosa ""svolta"""" tedesca, hanno segnato una cesura indelebile, risolutiva eppure non conclusiva, uno straordinario risveglio, ma anche un mutamento dagli strascichi intricati e drammatici nello stesso tempo. A poco più di vent'anni da quell'emozionante esperienza il giudizio è ancora aperto e molti rimangono gli interrogativi da sciogliere. Nella cornice unificante del Muro hanno trovato espressione interventi sul crollo del sistema, ma anche saggi su aspetti letterari e artistici, sulle forme di iconizzazione e musealizzazione del Muro, fino ai più inquietanti fenomeni di marketing emersi dopo l'unità. È una ricerca ad ampio raggio. Spazia dalla fase del crollo alla Germania unificata e al nuovo assetto europeo, abbraccia sia l'elaborazione culturale della svolta sia le sue ricadute nella storia delle relazioni internazionali e, in particolare, dei paesi dell'est senza trascurare gli ambiti più specificamente giuridici e politici con cui si conclude l'articolato percorso critico di questo libro."" -
La porcellana e i colori. La tecnica e la scuola Mileto
Un volume didattico sulle tecniche - in particolarte il terzo fuoco utilizzate nel laboratorio artigiano L'Arte della ceramica Mileto e sui 30 anni della scuola portata avanti dalla capostipite Agatina, con approfondimenti di specialisti del settore sui materiali e la loro lavorazione, la storia della porcellana, le attrezzature e le differenti tipologie di cottura; il volume è arricchito da una galleria degli oggetti più originali prodotti dalla ""scuola Mileto""""."" -
Artifizi della metafora. Saggi su Andrea Pozzo
I saggi raccolti in questo volume, relativi al convegno internazionale di studi tenutosi nell'arco di tre giornate sulla figura e l'attività di Andrea Pozzo, la cui realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana e con l'Istituto Storico Austriaco a Roma nel 2009, confermano quali furono in Italia, in Europa e addirittura al di là di questi cionfini, l'importanza e l'influenza dell'architettura e della pittura realizzate da Andrea Pozzo con apporti davvero significativi. Documentano l'influsso dell'arte italiana nell'Europa del XVII e XVIII secolo. -
Simone Pomardi (1757-1830) e la Roma del suo tempo. Ediz. illustrata
Simone Pomardi, pittore romano, è stato finora ignorato dagli studi sebbene sempre ben apprezzato dal mercato dell'antiquariato. Con quest'opera l'autore ha inteso riscoprirne e valutarne il ruolo nella storia della pittura di veduta così fiorente a Roma tra Sette e Ottocento, incrociando la ricostruzione analitica, finora inedita, della biografia, insieme a quella della Roma coeva, con le varie fasi della sua vicenda artistica: quest'ultima imperniata soprattutto sulle intriganti vedute di Roma all'acquarello e l'intensa produzione di disegni per i più celebri bulini del tempo. Personalità versatile, negli anni 1805-1806 Pomardi compie un viaggio in Grecia al seguito del noto archeologo ed erudito inglese Edward Dodwell per commissione del quale esegue oltre seicento vedute della Grecia che saranno poi utilizzate per illustrare i due volumi del Tour di Dodwell (1819) così come quelli del Viaggio nella Grecia dello stesso Pomardi (1820). Si può dunque affermare che Pomardi fu, insieme a Giovanni Battista Lusieri, il primo pittore italiano a dipingere i luoghi della Grecia classica oltre che descriverli nel suo Viaggio. -
Voci dal margine. La letteratura di ghetto, favela, frontiera
Quando una società relega al margine parte del suo corpo, finisce irrimediabilmente con l'originare categorie dell'esclusione. Questo processo può delegittimare l'individuo. Il territorio fisico della città è forse il campo di azione dove queste pratiche si rendono più palesi, tanto da creare una sorta di frattura fra una collettività ""normalizzata"""" e un'altra obbligata dalle contingenze a costruire la propria esistenza oltre il limite a cui corrisponde il perimetro occluso e quasi sempre degradato del ghetto. La letteratura ci aiuta a comprendere lo spazio e le sue ramificazioni più infelici, a descriverlo e soprattutto ad amplificarne la voce, divenendo il terzo momento di un trittico: appropriarsi dello spazio, abitarlo, raccontarlo. La letteratura e più in generale i linguaggi della cultura hanno instaurato un dialogo con il margine: da esso scaturiscono processi di riflessione, di mediazione e di consapevolezza politica. Il margine, dunque, resiste e sovverte la norma: dalla letteratura dei favelados brasiliani agli artisti di strada in Argentina; dai poeti marginali russi, portoghesi o peruviani al confine spaziale nel mito della frontiera nordamericana; dalla tensione, dalla periferia al centro dei nuovi soggetti politici in Costa d'Avorio alle pratiche di potere ed emarginazione nei confronti del femminile nel discorso giornalistico italiano.""