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Pietro da Cortona e la Villa di Castel Fusano dai Sacchetti ai Chigi. Architettura, pittura, giardini, paesaggi
Primi committenti della villa sono i fiorentini marchesi Sacchetti, banchieri che si affermano a Roma consolidando il loro patrimonio ""all'ombra dei Barberini"""". Ad essi succedono i Chigi, che apportano novità nell'impianto della proprietà, e dotano il complesso di nuove fabbriche. Protagonista di questa esperienza artistica totale come architetto e pittore, è il giovane Pietro da Cortona; egli avvia qui il suo percorso, fino a giungere ai vertici della cultura barocca. Le pitture di grande novità (qui documentate in centinaia di tavole), illustrano i valori delle famiglie Sacchetti e Chigi e danno l'avvio alla grande pittura di paesaggio dell'età barocca. Questo primo studio completo dedicato alla prestigiosa dimora di Castel Fusano, ancora oggi abitazione dei principi Chigi, è pubblicato con il sostegno di Fondazione Roma-Arte-Musei."" -
Il mondo rappresentato. Metafora del viaggio e viaggi reali
Il volume prende le mosse dal convegno organizzato dalla Sovrintendenza Capitolina presso il Museo di Roma (Palazzo Braschi) nel dicembre 2014 con il titolo ""I sogni nel cassetto. Metafora del viaggio e viaggi reali"""". Il cassetto è la """"cassela"""" del pantoscopio, il popolare strumento con il quale, attraverso una funicella, si facevano scorrere le stampe ottiche per offrire agli spettatori l'opportunità di vedere luoghi sconosciuti, compiendo un viaggio immaginario. Da quelle giornate di studio sono derivati gli approfondimenti e i contributi oggetto di questo libro che affronta i diversi aspetti legati al tema del viaggio: dalla cartografia alla letteratura, dalle vedute ottiche ai diorami, ai panorami, alla fotografia, fino alle soglie del cinema. Le immagini che illustrano questo complesso percorso - esso stesso articolato come un viaggio - provengono dalle collezioni grafiche-fotografiche-pittoriche del Museo di Roma, del Museo di Roma in Trastevere, del Museo Napoleonico, del Museo del gioco e del giocattolo presso la Centrale Montemartini. La presentazione di un ricco apparato: iconografico, in gran parte inedito, rappresenta l'occasione per far conoscere a un più vasto pubblico la ricchezza delle raccolte comunali."" -
Savelli. Storia e catalogo della casa editrice 1963-1982
Questo libro è una ricerca di Francesca D'Elauteris per la sua tesi di laurea del 2012 in Archivistica, bibliografia e biblioteconomia alla Facoltà di Lettere e filosofia di Sapienza Università di Roma, sotto la guida della professoressa Tiziana Pesenti. Due sono le parti principali che costituiscono lo studio. La prima ricostruisce la storia della casa editrice attraverso le interviste ai tre editori principali Giulio Savelli, Vincenzo Innocenti Furina e Dino Audino e si pone l'obiettivo di mostrare come la casa editrice, che in origine si prefiggeva un limitato programma politico – la diffusione nella sinistra del pensiero trotskista – abbia invece in seguito interpretato le nuove esigenze dei giovani, colto gli umori della sinistra più libertaria e in definitiva abbia contribuito a creare la storia culturale del Paese. La seconda parte è costituita dal catalogo storico delle edizioni che elenca i circa 800 libri pubblicati dalla casa editrice dal 1963 al 1982. -
Argilla. Storie di terra cruda
All'alba della civiltà, delle civiltà, e se civiltà è un termine ancora compreso dalla nostra modernità, l'argilla, nel ""pensiero creatore di miti"""" mesopotamico, è la materia della creazione. Materia non in senso lato, ma l'elemento che Enki, il saggio, manipola e plasma per dare vita all'uomo. Da qui, ovvero dall'esegesi antico-testamentaria della creazione, che ha trasformato l'argilla in polvere e la manipolazione in alito vitale, parte l'esplorazione prima, la prima storia di """"terra cruda""""."" -
Il teatro di Franz Grillparzer
Gli studi sui drammi di Franz Grillparzer raccolti in questo volume propongono una serie di nuovi approcci all'opera di un autore considerato un classico della letteratura austriaca del XIX secolo. Grazie anche alla comparazione con testi letterari appartenenti ad altre epoche e letterature si aprono stimolanti prospettive che non limitano l'opera grillparzeriana nell'ambito esclusivo del mito asburgico e della tradizione barocca. Grillparzer si rivela piuttostoun drammaturgo fuori dagli schemi, per certi versi ostico, per altri sorprendentemente moderno. Dall'analisi dei singoli drammi risulta infatti sia la messa in discussione di formule teatrali tradizionali, sia l'affiorare di problematiche care a noi contemporanei, quali il tema dello straniero, il rapporto tra vita privata e vita pubblica, l'emancipazione femminile. -
Piante di Roma dal Rinascimento ai catasti
Nel corso della storia l'immagine cartografica della città eterna non conosce eclissi. Se nel basso Medioevo Roma viene raffigurata in modi schematici o ideogrammatici, con la cultura dell'umanesimo si afferma una nuova immagine della topografia di Roma antica e moderna. È Leonardo Bufalini, nel 1551, a realizzare il primo rilevamento cartografico, base per tutta la produzione successiva, straordinariamente ricca e influente nei secoli del Rinascimento maturo, del barocco, dell'illuminismo, aprendo la strada alla rigorosissima pianta di G. B. Nolli e ai nostri catasti. Vengono qui esposti i diversi e spesso suggestivi modi di costruzione cartografica, che includono restituzioni immaginarie, come quelle di Ligorio e Piranesi, e tecniche scientifiche come la bussola, il canocchiale, la tavola pretoriana e la camera ottica. -
Il trono della regina di Saba. Cultura e diplomazia tra Italia e Yemen. La collezione sudarabica del Museo nazionale d'arte orientale. Catalogo della mostra
La mostra presenta la raccolta sudarabica del Museo, formata tra il 1933 e il 1971 da medici e studiosi italiani di letteratura araba, presenti in Yemen. La sezione Documenti presenta una scelta di fotografie e documenti che testimoniano la presenza italiana in Yemen dal 1877 al 1939. Il materiale, concesso in prestito dall'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente e dalla Società Geografica Italiana, si sofferma in particolare sulle figure di Jacopo Gasparini e di Renzo Manzoni. Di quest'ultimo sono esposti per la prima volta il manoscritto originale del suo volume ""Tre anni nell'Arabia Felice"""". Escursioni fatte da Renzo Manzoni dal settembre 1877 al marzo 1880, una scelta di fotografie e la pianta della Capitale disegnata nel gennaio 1879. La sezione Da Sana a Roma presenta le raccolte museali completate da una scelta di manoscritti portati in Italia da C. Ansaldi, E. Rossi e L. Caetani, oggi conservati presso la Biblioteca dell'Accademia dei Lincei e Corsiniana. La terza ed ultima sezione """"Il trono e la Regina di Saba"""" presenterà due ricostruzioni di troni sudarabici di diversa tradizione e datazione, alcuni dipinti etiopici raffiguranti """"La leggenda della Regina"""" di Saba e alcuni oggetti prodotti in Europa tra il 1920 e il 1940 a testimonianza del fascino esercitato da tale figura femminile, archetipa prima ancora che storica nell'immaginario collettivo dell'Occidente."" -
Parole per Antonio Tabucchi. Con quattro inediti
Un omaggio ad Antonio Tabucchi (1943-2012) in cui si riuniscono gli interventi con cui alcuni dei suoi amici e colleghi, a poche settimane dalla scomparsa, lo hanno voluto ricordare presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena, dove per tanti anni aveva insegnato Letteratura portoghese. Una giornata piena di commozione e ricordi, di amici e studenti e di appassionati lettori. Parole di Roberto Francavilla, Maurizio Bettini, Antonio Melis, Antonio Prete, Mario Specchio. E poi quattro inediti di Antonio Tabucchi: due conferenze su temi della letteratura a cui aveva dedicato saggi illuminanti; una conversazione intorno a un suo romanzo, che diventa un pretesto per discorsi e ragionamenti più ampi, non estranei all'etica e alla politica; una lettera scritta a un grande regista su un tema delicato - e delicatamente affrontato - quale è quello dell'infanzia. -
Bronzi islamici. Sculture zoomorfe medievali nei musei italiani
In questo volume si parla di relazioni tra i paesi islamici e latini, con una riflessione sulla circolazione di prodotti artistici quali tessuti, metalli, avori, cristalli di rocca, legni e ceramiche. I temi decorativi in essi presenti furono spesso imitati nei luoghi in cui questi transitavano. buona parte degli oggetti riferibili all'industria artistica islamica di epoca medievale è giunta fino ai giorni nostri grazie al collezionismo e alla vigile custodia di monasteri e fondazioni ecclesiastiche che tuttora rappresentano preziosi contenitori. In particolare è oggetto di analisi la storia del collezionismo italiano relativo all'arte islamica, la storia degli studi e l'esame dei singoli bronzi zoomorfi presenti nei musei italiani. -
Prospettiva, luce e colore nell'illusionismo architettonico. Quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca. Ediz. illustrata
Un fenomeno quanto mai affascinante, nella fase più intellettualistica del Manierismo cinquecentesco, fu la moltiplicazione dei livelli di realtà per via d'inganno pittorico, inaugurata su grande scala da Michelangelo nella volta della Sistina (1508-12), dove all'intelaiatura architettonica proposta come verosimile si giustappongono ""al di qua"""" gl'ignudi e """"al di là"""" le scene bibliche negli sfondati. Tra gli altri Francesco Salviati, Taddeo e Federico Zuccari, Bernardino Barbatelli detto il Poccetti adattarono alle pitture murale profane in palazzi e palazzetti virtuosismi ottici e prospettici, così da combinare l'impressione di sporgenza delle figure e delle finte statue in primo piano con l'impressione contraria di sprofondamento verso la lontananza delle scene narrative, proposte però talora come """"quadri riportati"""" o addirittura panni dipinti con tanto di galloni frangiati e finti arazzi, sovrapposti a strutture seminascoste e tuttavia visibili. Toccato un vertice altissimo dai Carracci nella Galleria di palazzo Farnese a Roma (1597-1600 circa), la pittura murale con intenti illusionistici si sarebbe sviluppata ulteriormente in varie direzioni. E in questo processo che si sviluppa e si consolida la specificità del """"quadraturismo"""", tipologia pittorica evidentemente collegata dal punto di vista etimologico con il """"lavoro di quadro"""" o la """"quadratura"""", operazioni tanto grafiche quanto plastiche."" -
Immagini e arte sacra nel concilio di Trento. «Per istruire, ricordare, meditare e trarne frutti»
La prima parte di questo volume è dedicata alla teologia dell'immagine, con i contributi di Franc?ois Boespflug, Le manteau des saints, ou comment le concile de Trente a placé les images sous leur protection; di Michelina Tenace, All'origine del Decreto sulle immagini di Trento, il Concilio Nicea II, e di Alessandra Bartolomei Romagnoli, Rappresentazioni della santità mistica prima e dopo il Concilio di Trento. La seconda parte riguarda, invece, l'identità e la genesi del decreto, a cominciare dal contributo di Paolo Prodi, Storia, natura e pietà: il problema della disciplina delle immagini nell'età tridentina. Altri tre saggi sono incentrati sulla presenza al concilio del teologo gesuita Diego Laínez e sul suo ruolo nella genesi del decreto sulle immagini: Paul Oberholzer SJ, Diego Laínez come teologo del Concilio e la presenza gesuita nel concetto della sua identità; Lydia Salviucci Insolera, La formulazione del Decreto sulle immagini nei manoscritti di p. Diego Laínez, e Mirella Saulini, Diego Laínez e l'elaborazione della scrittura del Decreto. La terza parte riguarda la ricezione del decreto, con alcuni esempi storici e artistici chiarificatori: Roberto Pancheri, La raffigurazione del concilio di Trento come ""historia sacra""""; Cristina Mandosi, Istruzione del cardinale Gabriele Paleotti per la Costruzione delle Cappelle nei Palazzi, e Anna Eleanor Signorini, Le cappelle gentilizie a Roma dalle norme tridentine ai primi trattati di fine '500: il caso dell'agostiniana Cappella Cavalletti (1603-1605). L'ultima parte è dedicata alla pala d'altare dell'Assunzione della Vergine di Scipione Pulzone nella cappella Bandini, in S. Silvestro al Quirinale, la cui iconografia deriva da una consultazione avuta dai committenti direttamente con il cardinale Gabriele Paleotti. L'analisi di questa famosa pala serve a rimarcare la complessità dell'incontro concreto tra il significato teologico dell'immagine e la sua effettiva elaborazione in un'opera d'arte. I contributi sono di Luigi Mezzadri CM, San Silvestro al Quirinale fra rinascimenti e riforme; di Lydia Salviucci Insolera, L'Assunzione della Vergine di Scipione Pulzone tra stile e teologia, e di Cristiana Bigari, Gli stucchi cinquecenteschi e la pala d'altare della cappella Bandini in S. Silvestro al Quirinale. In appendice, a cura di Mirella Saulini, le trascrizioni latine e le relative traduzioni del decreto tridentino, con una selezione di brani di p. Laínez."" -
Il capolavoro e il suo doppio. Il ratto di Elena di Guido Reni e la sua replica tra Madrid, Roma e Parigi
Nel 1627 il re di Spagna Filippo IV commissionò a Guido Reni un Ratto di Elena destinato ad ornare, accanto ad altri capolavori della pittura italiana, spagnola e fiamminga, il Salon Nuevo dell'Alcàzar di Madrid. Reni, confidando nella magnificenza del sovrano, si rifiutò di fissare un compenso, ingaggiando una prova di forza con la monarchia spagnola. Il risultato fu la rottura: il dipinto venne quindi offerto a Maria de' Medici, regina madre di Francia, che lo acquistò subito prima del fallimento della congiura da lei ordita contro Richelieu. La regina dovette lasciare la Francia nel 1631, e del Ratto di Elena si persero le tracce per oltre dieci anni. Ma un suo 'doppio', realizzato da un allievo nella bottega del maestro, comparve a Roma nel 1632, e fu come se si trattasse dell'originale del 'divino'Guido. Solo dopo la morte di Maria de' Medici, nel 1642, l'originale ritornò sulla scena; e fu un ritorno trionfale. La storia del Ratto di Elena, il dipinto più noto e costoso del secolo, subito celebrato da letterati e intendenti d'arte, non è solo illuminante del diverso e sempre mutevole concetto di originale e copia, ma deve anche essere letta sullo sfondo storico della guerra dei Trent'anni: il mancato arrivo nella Madrid di Filippo IV e il suo successivo approdo nella Parigi di Luigi XIV costituisce quasi una metafora dei cambiamenti dei rapporti di forza in atto tra le due maggiori potenze dell'epoca. -
Ajanta e oltre. La pittura murale in India e Asia centrale.
In questo volume confluiscono la maggior parte degli interventi presentati al Convegno ""Ajanta e oltre: la pittura murale in India e in Asia Centrale"""", tenutosi presso il Museo nazionale d'arte orientale """"Giuseppe Tucci"""" il 25 e il 26 settembre 2009. La prima parte del volume è dedicata alla pittura murale del subcontinente indiano dal V secolo fin quasi ai nostri giorni, con un saggio sull'ideale estetico della figura umana nelle arti dell'India, seguito da articoli che espongono i risultati delle indagini compiute nella grotta 17 di Ajanta, da studi condotti sulle pitture parietali dei templi-grotta di Ellora, del tempio Rajarajesvaram di Tañjavur, del Palazzo Reale e delle magioni di Udaipur, del Palazzo Reale di Jhalavar, delle case di villaggio della regione di Mithila. La seconda parte del volume comprende interventi dedicati alla pittura parietale dell'Asia centrale e del Tibet tra il III-IV e l'XI-XII secolo: sono qui approfonditi alcuni temi figurativi caratteristici delle pitture murali di Tepe Shotor, in Afghanistan, di Kara Tepe e Fayaz Tepe, in Uzbekistan, di Pendzikent, in Tajikistan, del sito di Mogao nelle vicinanze di Dunhuang, nel Gansu, di Samye, nel Tibet orientale, e Lhalung, nel Tibet occidentale, oggi nello stato indiano dello Himachal Pradesh."" -
Salve a tutti. Corso di lingua cinese. Vol. 1
La lingua cinese è la più parlata al mondo ma ancora si stenta a percepirla come una delle lingue alla portata di tutti. Questo manuale parte dall'assunto che il cinese non vada studiato come una lingua 'di difficile accesso' e chi lo utilizza è chiamato a praticare una forte interattività. Ogni elemento lessicale e grammaticale è presentato nelle sue linee essenziali, con esercizi pratici da completare per tenere sotto controllo il percorso linguistico e integrarlo con i propri ambiti di maggior interesse (lavoro, studio, viaggi, amicizie). In questo primo volume sono forniti gli elementi grammaticali indispensabili per la costruzione di frasi semplici d'uso quotidiano, utili per una prima comunicazione e un piccolo ma significativo patrimonio lessicale. In due elenchi distinti sono presentate le 150 parole la cui conoscenza è richiesta negli esami di primo livello della certificazione internazionale HSK tenuti dagli Istituti Confucio, e le 300 parole del secondo livello della certificazione HSK. -
La biblioteca dei vecchi ragazzi. Impressioni di un giovane lettore
Le impressioni di un giovane lettore ripensate sessant'anni dopo in una narrazione piana e coinvolgente. Verne, Defoe, Stevenson, London, Salgari, Conrad, Hemingway, Duma, Conan Doyle, Scott, Poe, Mark Twain, Melville, Vamba, Hoffmann... e poi i giornalini, i fumetti, il cinema. -
Il linguaggio dell'incisione
"Il linguaggio dell'incisione"""" propone un punto di vista sulla grafica inedito e trasversale. A differenza di altri volumi sull'argomento, che riguardano la tecnica o la storia dell'incisione, questo libro, pur non trascurando questi aspetti, affronta lo sconfinato tema della grafica dal punto di vista del suo specifico """"linguaggio"""". L'autrice, oltre a utilizzare la lunga esperienza d'insegnamento, scrive da artista immersa nella materia, filtrando necessariamente i contenuti attraverso la sua personale visione. Il volume si compone di tre parti. La prima è dedicata alle tecniche: calcografia, xilografia e, in misura minore, litografia; essa è corredata da incisioni di artisti contemporanei e di studenti dell'Accademia di Belle Arti di Roma, che serviranno a illustrare e a chiarire le tecniche con l'ausilio di schemi e fotografie. La seconda parte è costituita da un sintetico excursus cronologico sulla grafica, dal '500 ai giorni nostri, che approfondisce l'analisi del linguaggio in relazione al contesto storico-culturale. La terza parte, infine, raccoglie una serie di approfondimenti su artisti o situazioni artistiche: questi piccoli saggi permettono uno scandaglio più approfondito grazie all'analisi delle opere e possono offrire alcuni esempi di approccio metodologico." -
La teoria letteraria di Erich Auerbach. Una introduzione a «Mimesis»
"Mimesis"""" è considerato da molti il capolavoro della critica letteraria del Novecento. Scritto da Erich Auerbach a Istanbul negli anni della seconda guerra mondiale e pubblicato a Berna nel 1946, il libro affrontava questioni fondamentali, sulle quali ci interroghiamo ancora oggi: a partire da quando la letteratura ha cominciato a rappresentare problematicamente la vita quotidiana delle persone comuni? Ciò che chiamiamo realismo è una conquista del romanzo moderno oppure una possibilità sperimentata anche in passato? Quali condizioni ne hanno consentito l'attuazione e quali, invece, l'hanno ostacolata? E quanti sono i modi di """"imitare"""" la realtà? Questo studio riassume in modo chiaro ed esaustivo le linee portanti della ricerca di Auerbach, ricostruendone in modo sistematico la teoria letteraria implicita. Sono analizzati sia le principali categorie di Mimesis (figura, mescolanza degli stili, realismo creaturale...) sia il metodo, con particolare attenzione tanto alla sua genesi quanto alla sua attualità. Chiude il volume un'ampia e aggiornata bibliografia degli scritti di Erich Auerbach." -
Poeti all'opera. Sul libretto come genere letterario
Un gruppo di professori di letteratura, i loro allievi, alcuni musicologi illustri si confrontano in queste pagine su un tema oggetto di dibattito da più di tre secoli. Qual è il rapporto tra testo e musica? Qual è, se esiste, lo ""statuto"""" letterario del libretto d'opera? Senza pretendere di dare risposte definitive, l'occasione di un corso di lezioni dottorali sul libretto, culminato in un seminario di tre giorni tenutosi a Siena nel maggio 2012, ha prodotto questa serie di interventi. L'intenzione è quella di contribuire a illuminare lo stato attuale delle relazioni tra i due ambiti e di provare a misurare il grado di sensibilità per questi temi da parte della generazione di studiosi di letteratura che va oggi inoltrandosi sul sentiero in Italia sempre più impervio, ma non per questo certo meno affascinante della ricerca."" -
Rimozione e memoria ritrovata. La letteratura tedesca del Novecento tra esilio e migrazioni
L´eredità dolorosa e traumatica dell'esilio è al centro di dinamiche memoriali complesse in cui il ricordare è spesso segnato dalla volontà dell'oblio. I saggi contenuti in questo volume si muovono sul filo di quest'alternanza: nella prima sezione sono dedicati a scrittori che hanno vissuto in prima persona l'esilio sotto il nazionalsocialismo (come Thomas Mann, Anna Seghers e Hans Sahl) e ne hanno scritto nell'immediato. Una seconda sezione è riservata alla 'memoria ritrovata', ossia a quegli scrittori, come Martin Walser, Günter Grass e Uwe Timm, che solo dopo molti decenni hanno sentito il bisogno di indagare la scena pubblica e privata del dodicennio nero, cercando di sanarne le ferite per il tramite della scrittura. Un'ultima sezione è dedicata alla letteratura transculturale, cioè a quegli autori provenienti da paesi come Bosnia, Iran e Turchia, che non hanno più voluto o potuto vivere nella patria originaria e sono emigrati in Germania. Qui Sudabeh Mohafez, Emine Sevgi Özdamar, Marica Bodrozic', Fatih Akin e altri artisti hanno dato al mondo letterario e cinematografico tedesco contributi che si muovono tra due culture, quella originaria e quella attuale, facendo della Germania un paese-cerniera tra mondo orientale e mondo occidentale. -
Paolo Veronese. Tra riforma e controriforma
Nel ripercorrere la vicenda umana e artistica del Veronese, il libro ricostruisce il suo percorso culturale concentrandosi sulla complessità delle controversie religiose che videro l'artista interessato, almeno in una fase, a posizioni eterodosse. Si parte quindi dall'interesse verso i primi temi sacri, come ""La resurrezione della figlia di Giairo"""" per la cappella Avanzi in San Bernardino a Verona e il bel """"Compianto sul Cristo morto"""" del Museo di Castelvecchio, sempre a Verona, per giungere a quella sorta di testamento spirituale che è la Pala di San Pantalon. Di tutte le opere prese in esame, Biferali approfondisce la personalità dei committenti per evidenziarne l'eventuale adesione a movimenti eterodossi e si sofferma sulla cerchia di personaggi facente capo alla chiesa di San Francesco della Vigna appartenente ai francescani osservanti. Nei diversi livelli di lettura proposti da Biferali, saldamente ancorati alla vasta bibliografia veronesiana, il libro offre gli strumenti analitici per ripercorrere in chiave storica e storico-religiosa l'avventura artistica di Paolo Caliari e arricchisce di un nuovo tassello la letteratura critica sull'argomento.""