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L'area Flaminia a Roma. Introduzione alla lettura diacronica
L'Area Flaminia è una parte di Roma ricca di rilevanze storico-architettoniche, che raccontano molteplici vicende insediative considerevoli e articolate, e rappresenta un ambito florido di attività alle quali si riconosce una forte valenza culturale. Situata a nord delle Mura aureliane nel territorio compreso fra la porta del Popolo a sud, i colli Parioli a est e l'ansa del Tevere a nord e a ovest, questa parte di città fin dall'epoca romana ha sempre avuto un carattere insediativo peculiare, posta per così dire nell'abbraccio del fiume e protetta dal ponte Milvio, principale attraversamento settentrionale del Tevere. Insieme agli antichi resti dei mausolei, di vaste aree cimiteriali e di numerose ville suburbane, l' area comprende edifici monumentali di notevole rilievo come villa Giulia, villa Poniatowski, il casino di Pio IV, il tempietto di S. Andrea, la Casina Vagnuzzi, nonché numerose sedi di attività museali e accademiche, che testimoniano la sua specifica vocazione di polo artistico e culturale a scala urbana. Allo stesso tempo sono presenti anche settori irrisolti e poco organici, come alcune aree in stato di abbandono o altre occupate da residue costruzioni industriali, oggi in disuso. La forte prerogativa di carattere culturale ha, però, messo in moto oggi un meccanismo virtuoso che, partendo dalla mancata compiutezza morfologica di questi luoghi, aspira a una loro ricomposizione e al raggiungimento di un'identità architettonica definita. -
Altri orizzonti. Interventi sul cinema contemporaneo
Il cinema è lo sguardo che manifesta sé stesso come tensione verso altri orizzonti: per sperimentare differenti linguaggi e possibilità espressive; per creare nuovi significati e energie emotive; per portarci via. Gli scritti qui raccolti sono dedicati a film usciti tra il 2011 e il 2015, e assecondano l'irrequietudine e l'eterogeneità che sono proprie del cinema, evitando dunque di trattarlo come un'isola remota e disabitata, ma, al contrario, considerandolo come un territorio di scambi con altre forme di sapere e di immaginario. Il cinema non può essere separato nemmeno dagli spettatori; è per questo che i ventiquattro testi che compongono ""Altri orizzonti"""" parlano spesso di film di cui il pubblico desidera sentir parlare: perché il cinema, al pari delle altre arti, continua a vivere quando può dialogare con l'esperienza di tutti."" -
Tessuti antichi dalla Chiesa di S. Michele in Celle
Una collezione tessile ritrovata permette di apprezzare il valore e la bellezza di oggetti e manufatti artistici di grande qualità che va dal '600 all'800; la curatrice Magda Tassinari e il prevosto di Celle don Pietro Pinetto, con la consapevolezza e l¹ammirazione che nasce dalla conoscenza, ci propongono questa scelta. Più che un catalogo di tipo rigorosamente inventariale, questo libro vuole essere la testimonianza di uno sguardo vivo e curioso verso un genere di opere d'arte non sempre apprezzato come si dovrebbe. Propone quindi, benché la più ampia possibile, soltanto una selezione dei tessuti di seta della chiesa di San Michele, quelli più preziosi e significativi, i più appropriati cioè per comporre un tesoro straordinario di capolavori raffinati, colorati e fruscianti. -
Giorgio Manganelli, bibliografia (1942-2015)
Scrittore, giornalista, traduttore, consulente di case editrici, Giorgio Manganelli è stato un autore di assoluto rilievo nel panorama italiano del secondo Novecento. La sua scrittura si è prodotta in una grande varietà di generi e ha toccato, sempre con mano felice, argomenti seri e comici, alti e bassi, con la maschera di volta in volta buffonesca, svagata, maliziosa, simulante o dissimulante. Narrativa, critica, traduzione, commento, divagazione, reportage, corsivo, elzeviro: sempre magistrale nell'uso di un linguaggio inconfondibile. Ha lasciato prove significative anche alla Radio, dapprima con l'allestimento di bibliografie ragionate e rassegne, e poi, ben presto, il suo talento si produsse e si profuse in note, commenti, rielaborazioni letterarie e opere drammatiche, che hanno lasciato il segno. Le ""Interviste impossibili"""" di Manganelli si segnalavano per inventiva, paradossalità e acutezza di interpretazione. Il ritmo, la leggerezza e la rapidità dell'espressione orale, un talento evidentemente naturale affinato ed esaltato dalla collaborazione con la Rai, si intrecciarono con una qualità di scrittura laboriosamente audace e intricata. In questo libro Graziella Pulce raccoglie tutta la bibliografia manganelliana (2064 voci e, per la prima volta, 224 collaborazioni radiofoniche) e ci permette di abbracciare con un solo sguardo tutta la vita letteraria di Giorgio Manganelli: uno strumento indispensabile per leggere l'autore."" -
La poesia operaia in Francia (1830-1850)
Mentre va maturando il passaggio dal Romanticismo alle forme più originali e note della seconda metà dell'Ottocento, quelle di Baudelaire, Mallarmé e Rimbaud, si sviluppa in Francia l'interessante fenomeno della poesia operaia. Operatori non specializzati, ma sostenuti da scrittori di sicura fama (come Gautier, Sand, Sue e Béranger), si fanno interpreti delle profonde trasformazioni politiche e materiali della società del tempo. Attraverso l'analisi tematica di questa vasta produzione, non sempre concettualmente omogenea, questo saggio indaga il legame tra queste voci ""d'en bas"""" e i successivi esiti della poesia francese. In particolar modo, nell'aderenza e nella contestuale, sotterranea, presa di distanze da alcuni principi dell'ideologia sansimoniana si riconosce una possibile origine del disimpegno sociale e politico che, da Baudelaire in poi, sarà caratteristico della poesia francese della seconda metà del secolo."" -
Palombara attraverso i dati dei cessati catasti e non solo
Lo studio del territorio è fondamentale per molte ricerche e non di rado ci aiuta a fare un po' di luce anche su eventi remoti. La pubblicazione delle fonti catastali, ed in particolare la restituzione storica dei brogliardi, rimette in circolo nella società contemporanea tutta una serie di notizie e di dati che al tempo della redazione dei documenti erano patrimonio comune e quindi conosciuti in pratica da tutti gli abitanti, anche se avevano bisogno di essere identificati, oggettivati, codificati dallo Stato per le sue finalità tributarie e di accertamento. Un esempio per tutti lo troviamo nelle strade che percorriamo giornalmente. Questo libro nasce dalla ricerca sui diversi catasti storici che hanno riguardato il territorio di Palombara, con le frazioni di Castelchiodato, Cretone e Stazzano. -
Il telefono universale
Il libro si compone di tre storie raccontate davanti a un telefono universale, capace di raccogliere personaggi ed episodi minori, ma significativi, della società umana. Non più re e regine, condottieri e cavalieri con tutto il loro seguito; il microfono passa a quelli abitua "" a subire la storia, e spesso però più lungimiranti dei maggiorenti. La prima e la seconda storia sono frutto della invenzione dell'autore. La terza è invece la ricostruzione di un episodio storico poco conosciuto, funesto epilogo della seconda guerra mondiale: una tragedia del mare che costò la vita, a cinque giorni dal suicidio di Hitler, a migliaia di reduci dai campi di concentramento."" -
Colin Morison (1734-1809). Antiquaria, storiografia e collezionismo tra Roma e Aberdeen
La figura dello scozzese Colin Morison - artista, antiquario, mercante, cicerone, collezionista che trascorse a Roma gran parte della sua vita - è rimasta indistinta tra quelle dei tanti britannici che affollarono la brulicante,cosmopolita capitale pontificia del secondo Settecento. Il suo originale profilo culturale emerge da questo lavoro attraverso la rilettura dei suoi interventi sui periodici del tempo e - grazie al recupero di documenti inediti e all'individuazione del suo marchio di collezione - dalla ricostruzione della sua attività editoriale e collezionistica. La sua vicenda, che sfiorò quella di grandi protagonisti della scena culturale e artistica romana (Winckelmann, Piranesi, Volpato, Gavin Hamilton, Séroux D'Agincourt), si svolse sullo sfondo di eventi importanti, quali furono l'allestimento del Museo Vaticano e la crisi della Calcografia Camerale, le vendite di opere delle collezioni Barberini e Borghese e la formazione di quella dei Torlonia. Ma l'importanza della sua figura sta nell'aver lui condiviso con piena consapevolezza, tra le avventure intellettuali del suo tempo, quelle della scoperta dell'arte greca e dell'arte del medioevo europeo. Le sfortunate vicende della sua collezione di ""primitivi"""" destinata al Museo del King's College di Aberdeen, dove i suoi dipinti su tavola furono vanamente attesi, offrono all'autore l'opportunità di risalire a una delle molteplici matrici culturali..."" -
Memoria dei paesaggi. Paesaggi della memoria
Il 9 novembre 1989 il crollo del muro di Berlino, il successivo dissolvimento dei regimi socialisti dell’Europa dell’est e l’apertura dei varchi orientali verso Occidente hanno innescato in Europa una serie di eventi politici e culturali che ha contribuito a trasformare drasticamente la carta geopolitica dell’Europa. Dalla creazione di nuovi confini geografici e spaziali sono sorte anche nuove identità, culturali e linguistiche. Questo libro propone una riflessione tra studiosi di diverse discipline e diverse provenienze geografico-culturali sulle trasformazioni politiche, storiche, architettoniche, urbanistiche e culturali avvenute negli ultimi decenni e sul modo in cui l’arte – la letteratura, il cinema, la fotografia – ha saputo rappresentare tali mutamenti, ponendosi su quella labile linea di confine tra il recupero della memoria storica e il bisogno di trasgredire e creare nuove realtà. I saggi pubblicati in questo volume sono il risultato del progetto di ricerca della “Sapienza” Università di Roma “Mneme: Memoria / Nostalgia / Europa / Mappe / Est”, coordinato da Antonella Gargano. Saggi di Veronica Arpaia, Eva Banchelli, Ewa Bérard, Ethel Daniele, Antonella Gargano, Barbara Grüning, Giulia Iannucci, Axel Klausmeier, Marcus Köhler, Matthias Leupold, Daniele Nuccetelli, Daniela Padularosa, Ewa Popiel-Rzucidlo, Magdalena Popiel, Valentina Quaresima, Mateusz Salwa, Maria Paola Scialdone. -
Thomas Mann, dialoghi italiani. Sintonia spirituale e comune cultura europea nei carteggi (1920-1955)
Questo volume presenta un corposo carteggio, in parte inedito, di Thomas Mann con esponenti di spicco della cultura e dell'editoria italiana nel periodo che va dal primo dopoguerra alla morte dello scrittore nel 1955. Il carteggio, sempre con la traduzione italiana, è accompagnato da un commento puntuale dell'autrice. Si tratta, in particolare, delle lettere di Thomas Mann a Enzo Ferrieri e della lunghissima corrispondenza con Arnoldo e Alberto Mondadori, e in parte anche con Lavinia Mazzucchetti, la più nota germanista dell'epoca. Segue la dettagliata analisi della breve ma intensa corrispondenza di Thomas Mann con Giulio Einaudi. Conclude il volume l'analisi e la pubblicazione dell'inedito carteggio con Umberto Campagnolo, fondatore della Société Européenne de Culture a Venezia. Dalle lettere emerge una profonda sintonia spirituale nei decenni più cruciali della storia europea e mondiale del Novecento. Una sintonia che nasce da un dialogo sul ruolo dell'intellettuale nella divulgazione e nella preservazione dei valori umanistici e democratici che sono alla base di una comune cultura europea. -
Paolo Signore. Opere
Questo primo catalogo delle opere di Paolo Signore raccoglie in ordine cronologico il meglio della sua produzione artistica, circa sessanta opere eseguite in questi ultimi anni. Il volume-catalogo, oltre alle schede delle opere, ha un saggio introduttivo del professor Claudio Zambianchi (docente di storia dell'arte contemporanea all'Università La Sapienza di Roma) e un saggio critico di Silvia Valeri, artista e docente di pittura; il libro contiene anche una articolata intervista all'artista curata dal giornalista del quotidiano ""La Repubblica"""" Fabio Massimo Signoretti."" -
Scrittura e simboli del potere pontificio in eta moderna. Lapidi e stemmi sui muri di Roma. Con DVD
Il volume è dedicato all'epigrafia esposta sui muri di Roma negli anni della sovranità papale dopo il ritorno dalla sede avignonese. Diffuse ovunque nella città le epigrafi costituiscono una rete di luoghi di memoria dove ha sintesi il rapporto spazio-tempo, un museo all'aperto che documenta le modificazioni intervenute nell'assetto urbano per l'azione incessante dei papi. Al parlato di pietra, che direttamente o indirettamente si riferisce all'esercizio della sovranità dei papi, danno il loro apporto anche membri delle istituzioni e della corte ruotanti attorno al papa: cardinali, esponenti di famiglie della nobiltà, figure delle professioni, che si autorappresentano ricorrendo a pubbliche iscrizioni. Lo studio ricostruisce l'immagine di Roma attraverso il visibile parlare della scrittura incisa, osservata nelle regole formali e modalità di rappresentazione, e nei diversi aspetti di valore che vi si possono leggere, come la continuità del potere e il tributo di memoria ai predecessori, la funzione assegnata al riuso della monumentalità antica e al restauro come restituzione alla cittadinanza, il rapporto con le istituzioni comunali e le figure ecclesiali, la difesa della Chiesa e la ricerca della pace e della giustizia. Il repertorio delle epigrafi e la documentazione relativa sono contenuti nel DVD, allegato al libro, con oltre mille immagini a colori. -
Santa Maria del Popolo a Carpineto Romano. La storia, le opere, il restauro. Ediz. illustrata
La chiesa di Santa Maria del Popolo è un monumento significativo per la storia artistica e religiosa di Carpineto Romano. Il restauro che ha interessato i dipinti dell'abside, riportando alla luce la decorazione originale quattrocentesca, ha consentito di sviluppare ricerche sul legame tra la comunità carpinetana, la famiglia baronale dei Conti di Segni-Valmontone e la figura di papa Sisto IV. L'assetto architettonico e le opere conservate nella chiesa testimoniano di questo legame che rende il prezioso santuario mariano partecipe del clima di rinnovamento culturale della Roma rinascimentale di fine Quattrocento. Gli studi raccolti nel volume ripercorrono le fasi principali della storia della fondazione e delle trasformazioni della chiesa nel tempo, con approfondimenti sulle singole opere che ne ricostruiscono l'iconografia, l'iconologia, le questioni attributive e il rapporto con il contesto locale. Il basso Lazio trova dunque nel monumento carpinetano una testimonianza importante della storia artistica del territorio lepino, che recupera così un tassello della sua memoria ancora in parte da ricostruire. -
Giorgio Manacorda. Carta
Si tratta del catalogo della mostra delle opere di Giorgio Manacorda (Roma, 5-27 marzo 2016). -
Adriano Fida. Dipinti
"Non si può non convenire con Salvatore Settis quando sostiene che l'arte del XX secolo ha scardinato i perni stilistici, formali e concettuali su cui fondava la nozione di classico nel mondo antico e in quello rinascimentale, conferendo a questo concetto una nuova configurazione. La citazione di forme classiche o l'evocazione di un tema apparentemente classico non qualifica come classica l'opera di un'artista, soprattutto se non rievoca 'l'essenza del classico'. È chiaro che l'idea di classico nel corso degli anni ha subito una sostanziale evoluzione: 'ogni epoca per trovare identità e forza ha infatti inventato e un'idea diversa di classico'. La pittura di Adriano Fida ha il suo file rouge nell'analisi della nozionea del classico nell'arte figurativa del nostro tempo. Se i suoi temi provengono dal repertorio leggendario e mitologico della cultura greco-latina, mutuata dal suo territorio di origine, i suoi soggetti sono trattati con un lirismo aspecifico, collocandolo, e questo non sembra dispiacergli, contro corrente rispetto alle scelte modaiole di tanti suoi contemporanei. (...) Fida con la sua pittura s'incammina lungo i sentieri della storia alla ricerca delle ragioni dell'essere. Idealizza nel suo immaginario un mondo ancora inviolato, solenne nella sua integrità, per lasciare tracce labili del suo passaggio o raccogliere frammenti che documentino il suo viaggio solitario e il tenue tentativo di dialogo ininterrotto con gli altri."""" (dall'introduzione di Ferdinando Creta)" -
Benvenuto Ferrazzi (1892-1969). Il realismo fantastico tra le avanguardue del Novecento. Ediz. illustrata
Lo studio di Laura Moreschini restituisce a Benvenuto Ferrazzi il suo posto all'interno della cultura figurativa romana del XX secolo: quello di un artista volutamente isolato ma non per questo 'minore', dove spicca il profilo sempre coerente del suo realismo fantastico e dell'umanesimo 'compassionevole' esteso al destino di tutti. Di lui hanno scritto in tanti, con competenza e affetto: Cipriano Efisio Oppo, Massimo Bontempelli, Alberto Bragaglia, Giuseppe Pensabene, Virgilio Guzzi e via via fino a Raoul Maria de Angelis, Lorenza Trucchi e Corrado Maltese. Luigi Bartolini, da parte sua, afferma già nel 1952 ""In Roma il grande pittore, il grande artista c'è, ed è Benvenuto Ferrazzi"""". Il lavoro della Moreschini propone qui finalmente una visione complessiva della vita e dell'opera artistica di Benvenuto Ferrazzi, getta nuova luce e risolve molti interrogativi, e apre al contempo nuovi stimolanti percorsi di ricerca."" -
Il metodo del conoscitore, approcci, limiti, prospettive
Tra le fondamentali competenze dello storico dell'arte vi sono l'attribuzione, la datazione dei manufatti artistici e l'individuazione delle reciproche relazioni tra le opere. In questo, ma non solo, consiste il compito del ""conoscitore"""", al quale è dedicata la riflessione metodologica presentata in questo libro attraverso contributi originali che indagano i limiti e le prospettive di questa disciplina. I saggi qui raccolti illustrano in modo esemplare l'approccio degli studiosi di disegno, pittura, scultura, architettura e arti decorative, ma si confrontano anche con la figura del """"conoscitore"""", con la storia di alcuni casi significativi di connoisseurship, nonché con le tecniche attualmente impiegate nella diagnostica artistica e con i nuovi strumenti offerti dalla tecnologia. I singoli contributi e gli inediti case studies dimostrano come un utilizzo consapevole del tradizionale approccio del conoscitore, unitamente all'impiego critico di metodi di-indagine alternativi, possa condurre a nuovi e decisivi risultati nella ricerca storico-artistica. In un momento in cui la connoisseurship scompare dagli insegnamenti accademici istituzionali non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei ed americani, Il Metodo del conoscitore si pone come riferimento per le nuove generazioni di storici dell'arte, ma si rivolge anche agli esperti, ai collezionisti e agli appassionati d'arte. Testi di Alina Aggujaro, Stefan Albi, Franco Barbieri, Gabriele Barucca, Peter Bell, Marco Simone Bolzoni, Francesco Caglioti, Marco Cardinali, Andrea G. De Marchi, Sylvia Ferino-Pagden, Ursula Verena Fischer Pace, Alvar González-Palacios, Mina Gregori, Tod A. Marder, Fernando Marías, Carla Mazzarella Jennifer Montagu, Björn Ommer, Eric Pagliano, Simonetta Prosperi Valenti Rodino, Marco Riccomini, Artur Rosenauer, Bruno Toscano, presentati da Stefania Gerevini e Ariane Várela Braga."" -
Angoli di mondo, luoghi dell'anima. I romanzi di Marilynne Robinson
Apprezzata, e intervistata, anche dal presidente Obama per la ricchezza fine e concreta della sua scrittura, Marilynne Robinson è una delle più interessanti figure letterarie del nostro tempo. Le sue pagine, rette da un bisogno di trascendenza spoglio e cordiale, si possono leggere con il piacere e la serietà che pochi autori oggi sanno ispirare. Scrittrice magistrale, ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il Premio Pulitzer, nel 2005, per Gilead, suo secondo romanzo. Di recente in Italia le è stato conferito il Premio Mondello. Questo saggio ne ripercorre l'opera narrativa, presentandola a tutto tondo ai lettori italiani. 'Nata il 26 novembre del 1943 a Sandpoint, Idaho, uno Stato sapientemente disegnato dalle mille sfumature delle montagne, dei laghi, dal fogliame di fitte foreste intrecciate e protette, Marilynne Summers Robinson scrive con grande parsimonia, da circa trentacinque anni ormai, romanzi splendidi e raffinati, tutti disponibili in italiano, alternati a raccolte di saggi, finora quattro, nodosi ma mai banali, che spiccano per determinazione e consapevolezza. Difficile ridurre a una formula la sua scrittura singolare, che riesce ad abbracciare, su un crinale impervio, l'ovvio e l'ineffabile, meritando perciò di essere presa ad esempio per la ricerca di essenzialità, per la fisica aderenza alle piccole cose di vita ordinaria e, allo stesso tempo, per le risonanze mitiche, le implicazioni metafisiche. Minimo il linguaggio, minimi i personaggi, minime le storie...""."" -
Cultura due. L'architettura ai tempi di Stalin
"Questo libro ha alle spalle una storia che da sola merita attenzione e considerazione. Fra il 1975 e il 1979 Vladimir Papernyj lavorò a una tesi di dottorato presso l'Istituto Statale di Storia dell'Architettura di Mosca, nell'ambito del Dipartimento di Problemi Sociologici dell'Architettura Sovietica. L'Unione Sovietica brezneviana non accettò il suo elaborato sull'evoluzione delle tendenze che l'architettura socialista aveva sviluppato fra la nascita del Paese, dopo la Rivoluzione d'ottobre, e il rivolgimento staliniano degli anni Trenta e Quaranta. Troppo originale nel metodo, troppo provocatorio nella teorizzazione, troppo distante dal grigiore apatico che, in quegli anni, doveva caratterizzare ogni prodotto dell'arte e della cultura. Nel 1981 l'autore emigrò negli Stati Uniti e soltanto là, quattro anni più tardi, la sua dissertazione vide la luce in forma di libro, in lingua russa, per i tipi della casa editrice Ardis. Storica istituzione fondata dagli studiosi Cari ed Ellendea Proffer, specializzata nella pubblicazione di testi di letteratura e saggistica russa che l'URSS ritenesse non raccomandati e di cui non fosse opportuna la diffusione. A Los Angeles Papernyj, dopo avere insegnato Cultura russa alla University of Southern California, si concentro sull'attività di designer aprendo uno studio che riscosse riconoscimenti e stima universali, continuando a collaborare con istituzioni culturali e testate giornalistiche. Dopo il crollo del regime sovietico, nel 1996, la prestigiosa casa editrice NLO di Mosca ristampò il volume in terra patria, apportando debite correzioni e integrazioni. Nel 2002 la Cambridge University Press lo pubblicò in traduzione inglese col titolo: Architecture in theAge of Stalin. Culture Two. L'edizione italiana di oggi colma finalmente una grave lacuna nel nostro Paese e rende il dovuto omaggio a un testo fondamentale per chiunque si occupi di storia culturale sovietica. Non soltanto architettonica..."""" (Gian Piero Pirett)" -
Impressum est. Libri d'artista fra Private Press e Accademia di Roma. Ediz. illustrata
«Se pensiamo ad un libro, pensiamo istintivamente al suo contenuto, il testo in esso racchiuso: parole che compongono un racconto, espongono concetti, trasmettono contenuti, producono idee ed emozioni. D'altronde, un libro è anche un oggetto, composto da elementi materiali, come la carta e l'inchiostro, la legatura, la copertina, e ha una sua forma, sostanzialmente standardizzatasi nel corso del tempo, perché pensata in relazione alla sua funzione primaria, la lettura. Il libro è, dunque, il luogo del verbale, il supporto fisico e tradizionale della parola scritta. E, se l'atto stesso del leggere produce un percorso immaginativo e genera immagini mentali, il libro d'artista - o libro d'arte, ma, la terminologia è ancora oggi molto scivolosa - si colloca in una zona di confine tra parola e immagine, ribaltando e suturando vecchie dicotomie tra diversi, quanto complementari, sistemi di segni e apre lo spazio per nuove possibilità dialettiche, sperimentazioni che coinvolgono tanto l'aspetto oggettuale del libro stesso - ma non parliamo certo del libro oggetto che appartiene, sia concettualmente che operativamente, a un dominio lontanissimo da quello che qui ci interessa - quanto le interpretazioni visive della parola stessa. I libri raccolti in questa mostra si dividono in due gruppi, ma, nonostante l'appartenenza a contesti storici o culturali molto diversi, sono intimamente collegati tra loro, al di là del tempo che li separa: così a una selezione di libri d'artista provenienti da collezioni private succede, quasi naturalmente, una scelta delle edizioni realizzate, negli ultimi anni, dagli studenti del Biennio di Illustrazione ed Editoria d'arte dell'Accademia di Belle Arti di Roma; un movimento in due tempi che lega una campionatura variegata, ma quanto mai rappresentativa, di esemplari storici agli esiti più recenti e ""freschi di stampa"""" della stessa tradizione, quella che condensa nel libro tutte le possibili forme del fecondo e ininterrotto dialogo tra immagine e parola scritta. Una pratica antica, con una storia nitida alle spalle, e straordinari esempi nell'arte dell'Ottocento e del Novecento, ma oggi sempre Più alla ribalta come nuovo ambito di ricerca artistica, dalle possibilità virtualmente illimitate. [...]» (Beatrice Peria).""