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La basilica della Santa Casa di Loreto. La storia per immagini nell'età del digitale. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie i risultati del progetto Smart-Heritage dell'Università di Camerino, volto a valorizzare il patrimonio culturale della basilica della Santa Casa di Loreto attraverso l'integrazione tra conoscenza storica e rappresentazione digitale. Il suo obiettivo è stato la ricerca di un equilibrio tra l'efficacia degli strumenti visivi contemporanei e il rigoroso controllo dei contenuti da divulgare. La prima parte, Appunti di architettura, contiene due saggi introduttivi che reinterpretano, sulla base di studi originali, le vicende architettoniche della basilica e del suo ricco patrimonio artistico nei secoli XV-XVII, costituendo i più aggiornati e organici contributi sul tema. Dopo un saggio dedicato a un episodio singolare che ha legato la Santa Casa alla Francia del Re Sole, sono analizzati i restauri compiuti alla basilica nel XX secolo, distinguendoli dai precedenti ottocenteschi. Nella seconda parte, L'immagine digitale, sono illustrati i concetti metodologici e le tecniche impiegate per la ricostruzione digitale in 3D degli stati assunti dall'edificio negli anni 1500 e 1612; viene poi discusso il nuovo rilievo strumentale della Santa Casa al laser-scanner (il primo mai eseguito), ed è infine spiegata la scelta dei dispositivi digitali e interattivi messi a punto per divulgare i contenuti storici e artistici del complesso lauretano. Nella terza e ultima sezione, Segni grafici, sono indagati alcuni modi di rappresentazione visiva del complesso di Loreto, condizionati dagli specifici fini perseguiti: dalla restituzione della Santa Casa nelle incisioni dei secoli XVII-XVIII, in bilico tra devozione e scrupolo archeologico, ai poetici schizzi rapidamente ripresi da William Turner nei suoi viaggi in Italia del 1819 e 1829, sino alla tendenziosa ricerca della fotografia otto-novecentesca di un'immagine lirica dei complessi monumentali, oggettiva solo in apparenza. Il volume è completato da apparati che ne facilitano la lettura: oltre alla bibliografia e agli indici analitici, l'opera è arricchita da un originale atlante fotografico della basilica, e infine da una planimetria in cui ogni sua singola parte viene individuata con la denominazione attuale e quella storica. -
Riflessi del «Grande Gatsby». Traduzioni, cinema, teatro,
Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald è considerato da molti “il grande romanzo americano”: esemplare di un’epoca – gli anni Venti – e portatore di tematiche universali, rappresentativo della cultura americana e capace di attraversare i confini nazionali. Fin dalla sua prima pubblicazione e nei decenni successivi, il libro è diventato fonte di ispirazione per adattamenti in altri media, dal cinema al teatro, dal musical all’opera al balletto, in trasposizioni che hanno contribuito a rinnovarne la fama. In questo volume l’autrice analizza il romanzo e le sue traduzioni letterarie e intersemiotiche che hanno contribuito a creare il mito del Grande Gatsby e lo hanno fatto diventare parte del nostro immaginario.rnrnGianfranca Balestra ha insegnato Letteratura angloamericana all’Università di Siena. Ha curato una nuova edizione del romanzo di F. Scott Fitzgerald Il grande Gatsby (Marsilio, 2011). È autrice di numerosi saggi sulla narrativa americana dell’Otto e Novecento e di libri su Edgar Allan Poe e Edith Wharton. Si è occupata di letteratura anglofona del Canada e dei Caraibi, di scrittura delle donne e di traduzione letteraria e intersemiotica. -
Itinera tridentina. Giovanni Balducci, Alfonso Gesualdo e la riforma delle arti a Napoli. Ediz. illustrata
Negli ultimi anni del Cinquecento, una sottile linea rossa attraversava il cuore dell'Italia postridentina, annodando a una poetica espressiva dai tratti fortemente connotati e dalle comprovate capacità didattiche, le politiche di riforma promosse in seno alla Curia romana e dai pastori delle Chiese di Firenze e Napoli. Allievo in patria di Giovan Battista Naldini, il fiorentino Giovanni Balducci (1560 - post 1631) fu riconosciuto già dai contemporanei come un artista di cerniera tra le capitali del Granducato mediceo, dello Stato pontificio e del Viceregno. Un pittore che, grazie a una maniera piana, didascalicamente devota e felicemente narrativa, fu in grado di gettare un ponte diretto, e storicamente pregnante, tra le strategie di rinnovamento culturale propugnate da due homines novi del Sacro Collegio cardinalizio: Alessandro de' Medici (1536-1605) e Alfonso Gesualdo (1540-1603). Sforzandosi finalmente di leggere nella sua cornice politica e religiosa il percorso che Balducci seguì da Firenze a Napoli sotto l'ala dei suoi due principali mecenati, il volume offre al lettore una fitta messe di acquisizioni sull'epoca di papa Clemente VIII (15921605), mettendo a disposizione degli studi il primo catalogo ragionato dell'opera grafica e pittorica dell'artista. -
Fo memoria. Diario di un bresciano al tempo di Napoleone
"'La narrativa incrocia senza sosta la vita di ciascuno di noi: storie che raccontiamo o sentiamo raccontare, che immaginiamo e sogniamo o che ci piacerebbe raccontare, tutte rielaborate in quella storia della nostra vita che raccontiamo a noi stessi in un monologo fatto d'episodi e talvolta persino inconscio ma virtualmente ininterrotto. Viviamo immersi nella narrativa quando esaminiamo e sistemiamo il significato delle nostre azioni passate, anticipando l'esito dei nostri futuri progetti, situando noi stessi all'intersezione, di storie diverse ancora da terminare' (Peter Brooks): è esattamente - in modo che non saprei dire meglio - l'impulso che spinse il nostro lontano antenato Giovan Battista Frugoni a redigere per anni un diario..."""" (Chiara Frugoni). Con un saggio di Stefano Levati." -
Ricomporre l'identità. Terremoto, città e beni culturali della Chiesa
«L'Italia ha creato e custodisce un patrimonio artistico di valore incommensurabile. Allo stesso tempo, una grande parte del suo territorio è caratterizzato da un elevato rischio sismico. Per questo motivo, la riflessione sull'esperienza italiana, in un certo senso unica, è di straordinaria importanza. Un terremoto provoca sempre delle perdite e delle ferite. Innanzitutto, delle perdite e delle ferite che riguardano le persone coinvolte. Inoltre, un terremoto provoca delle perdite e delle ferite nel tessuto sociale ed economico. E, ovviamente, un terremoto provoca delle perdite e delle ferite per i gravi danni causati ai beni culturali e artistici delle aree colpite. Perciò si parla, con tutta proprietà, di 'bellezza ferita' e di 'arte ferita'. In questo libro ci occupiamo del modo di curare queste ferite o, meglio ancora, del modo di 'ricomporre l'identità', come evidenziato dal titolo stesso. E qui, penso che siamo proprio al centro della questione. Parliamo di una questione di identità perché i beni culturali, e tra di essi i beni culturali della Chiesa, sono sempre espressione di una identità. Se questa identità è ferita, dobbiamo fare tutto il possibile per ricomporla, pur nella consapevolezza che qualche cicatrice probabilmente rimarrà». -
Dolce è la luce. Arte, architettura, teologia
La luce, concreta e intangibile, permette di vedere la realtà nella sua singolarità, creando relazioni, dando profondità ai volumi, ma è anche all'origine dell'esperienza del divino che illumina e trasfigura la storia umana. In un affascinante percorso interdisciplinare tra arte/architettura, filosofia/scienza, teologia/liturgia, il libro, che nasce da un convegno tenutosi alla Pontificia Università Gregoriana, raccoglie i contributi dei diversi relatori, mettendo a fuoco alcune sfide di grande attualità per l'uomo contemporaneo. Saggi di: Andrea Dall'Asta; Gabriele Gionti; Roberto Diodato; Jean-Pierre Sonnet; Giuseppe Midili; Maria Giovanna Muzj; Agostino De Rosa; Beatriz Laguillo Gutiérrez; Giuseppe Lanci; Lydia Salviucci Insolera; Marcello Fagiolo; César A. Suarez Cajamarca; Franco Purini. -
Spielarten des Glück in der Österreichischen Literatur
Felicità e fortuna, aspetti di un dibattito che fin dall'antichità ha suscitato notevole interesse, sono oggi nuovamente oggetto di molteplici studi che spaziano dal campo teologico, filosofico-estetico a quello socio-economico e politico. L'argomento è divenuto pertanto tema di svariate pubblicazioni scientifiche che si rivolgono oltre che a specialisti anche al grande pubblico. Da tale rinnovata attenzione sono sorti pure in ambito germanistico numerosi approfondimenti volti a ridefinire in modo più esauriente il ruolo di felicità/fortuna. La critica letteraria si mostra sufficientemente scettica in quanto spesso considera quest'argomento soprattutto espressione del kitsch, non di meno l'analisi che ne scaturisce risulta variegata e con molteplici sfaccettature da cui emergono sia i lati oscuri della felicità/fortuna, sia la casualità e l'elemento imprevedibile oltre che la precarietà e l'eventuale accessibilità. -
Ritratti urbani. Memoria e rappresentazione delle città contemporanee
Attraverso la ri-definizione delle nuove metropoli, che in Europa è segnata dalla caduta dei 'muri', il volume vuole offrire uno sguardo alternativo e multidisciplinare - dalla storia alla letteratura, dalla sociologia all'architettura - sulle formazioni urbane della 'micropolis' e della 'megalopolis'. Le proposte dei ritratti urbani sono da intendere a titolo d'esempio e come mappatura di momenti rappresentativi e centrali dello sviluppo metropolitano. Tali spaccati trasversali prendono voce attraverso un tipo di rappresentazione che si serve di una visione diversificata per approccio metodologico e rivolta a raccontare le città attraverso l'immagine e la parola. Saggi di Antonello Alici, Veronica Arpaia, Umberto Cao, Maria Serena Felici, Antonella Gargano, Barbara Grüning, Libuse Heczková, Giulia Iannucci, Daniele Nuccetelli, Daniela Padularosa, Maria Paola Scialdone, Katerina Svatonová. -
Re-visioni della modernità. L'opera di Irmgard Keun
Irmgard Keun (1905-1982), scrittrice di successo nella Repubblica di Weimar, che dovrà prendere poi la via dell'esilio, presenta nella sua opera una complessa interazione di discorsi culturali nella quale si incontrano diverse figurazioni del femminile, ambiguamente tese tra autodeterminazione e adeguamento ai modelli proposti dalla cultura di massa. Capaci di raccontare le contraddizioni della società tedesca agli inizi degli anni Trenta, nel tormentato periodo dell'esilio e dell'immediato dopoguerra, i testi di Keun evidenziano aspetti e fenomeni specifici della modernità, annullando la distanza tra discorso letterario e discorsi altri. Sia nei fortunati romanzi del periodo weimariano, che in quelli dell'esilio, privi di ogni retorica legata alla perdita della patria e aperti a forme di vita cosmopolite, e negli ultimi testi composti nel controverso e sofferto dopoguerra, la scrittura di Keun offre interessanti modalità di re-visione della modernità letteraria che essa stessa rappresenta. -
Leggere le copie. Critica e letteratura artistica in Europa nella prima età moderna (XV-XVIII secolo)
L'analisi del fenomeno della copia e della riproducibilità artistica è un argomento di crescente interesse nel contesto degli studi storici più recenti volti a recuperarne quei valori e significati a lungo negati dalla critica del Novecento. Il volume si propone di inquadrarne il ruolo nelle arti figurative della prima età moderna dal punto di vista delle fonti testuali, dalla storiografia artistica alla trattatistica tecnica, tra primo Umanesimo e Illuminismo. Lo sguardo proposto mira a leggere copie e riproduzioni ponendo a confronto le riflessioni nell'ambito specifico della letteratura artistica con quelle offerte dalle altre discipline umanistiche, dalla letteratura antica e moderna, alla teoria dell'architettura, e al contempo mira a ricontestualizzare e a restituire le riflessioni critiche e materiali sulla copia tra Italia, Spagna e resto d'Europa, indagando anche fonti e casi di studio sino ad oggi meno noti. -
L' orecchio e l'occhio. Lo spettacolo teatrale, arte dell'ascolto e arte dello sguardo
Mara Fazio, storica del teatro alla Sapienza Università di Roma, studiosa del teatro tedesco e francese fra Settecento e Novecento e Pierre Frantz, docente di Letteratura Francese alla Sorbonne Université, specialista di letteratura ed estetica teatrale del Settecento, hanno collaborato e pubblicato insieme per diversi anni. Questo volume, che prosegue le ricerche comuni sul teatro europeo in epoca moderna - La Fabrique du théàtre avant la mise en scène (1650-1880), Paris 2010; Les Arts du spectacle et la référence antique dans le théàtre européen (1760-1830), Paris 2018 -, riporta anche al contemporaneo la questione sulle relazioni tra testo, scena e scenari storico-politici che da sempre anima le riflessioni di entrambi gli autori. Al centro è dunque l'analisi del rapporto tra elemento visuale ed elemento uditivo nel teatro europeo tra il Diciottesimo e il Ventunesimo secolo. I saggi raccolti si interessano alla relazione tra il visibile e l'udibile, all'interazione tra parola, musica, suono e immagine tra il Settecento e oggi nel teatro europeo, aprendo la questione anche al teatro musicale. Scritti di: François Lecercle, Maxime Margollé, Andrea Fabiano, Thibaut Julian, Vincenzo De Santis, Roxane Martin, Sandra Pietrini, Lorenzo Mango, Pierre Frantz, Antonio Rostagno, Béatrice Picon-Vallin, Marielle Silhouette, Marta Marchetti, Sonia Bellavia, Elisabeth Angel-Perez, Elena Galtsova, Emanuele Senici, Christian Biet -
Il secolo di Franco Fortini. Studi nel centenario della nascita
Con la sua programmatica intempestività e con la sua fedele eterodossia, Franco Fortini (1917-1994) è ancora in grado di parlare a chiunque non sia disposto a rinunciare a una visione critica e indipendente dei fatti culturali, sociali e politici del nuovo mondo. In una società che sembra volere pensatori preconfezionati, Fortini ci insegna a mantenere fede alla responsabilità di una funzione di intellettuale vigile, che interpreta l'oggi sulla lezione di ieri. Questi scritti raccolgono interventi di studiosi giovani e affermati, di allievi del poeta, e passano in rassegna i vari aspetti che il letterato-intellettuale ha praticato nella sua vita: traduzione, poesia, saggistica, altre forme letterarie. Scritti di: Luca Lenzini, Alessandro Baldacci, Massimo Natale, Jadwiga Miszalska, Donatello Santarone, Salvatore Spampinato, Felice Rappazzo, Federico Della Corte, Paola Scollo, Andrea Agliozzo, Simone Monti, Fabio Scotto, Andrea Landolfi, Elisabetta Tonello, Francesco Diaco, Diego Bertelli. Presentazione di Luca Lenzini. -
Performance, politica e memoria culturale
Il volume si compone di una selezione di saggi di Diana Taylor, tra i più noti ed apprezzati esponenti dei contemporanei Performance Studies. Per la prima volta resi disponibili in traduzione italiana e organizzati intorno al binomio teorico per cui Taylor è conosciuta anche al di fuori dei confini del mondo accademico anglosassone, vale a dire la diade archivio e repertorio, questi scritti rendono conto sia dei diversi interessi teorico-critici dell'autrice che delle molte facce della sua attività. Sebbene concentrati prevalentemente sull'universo latino americano, i suoi studi offrono un contributo decisivo, in prospettiva metodologica, critica e storiografica, alla dimostrazione del ruolo vitale che le performance giocano nella trasmissione della memoria, nella formazione dell'identità culturale e nell'azione politica. -
La scintilla divina. Il disegno a Roma tra Cinque e Seicento. Ediz. a colori
Gli anni di raccordo tra un secolo e un altro sono sempre stati teatro, nel corso della storia, di fenomeni innovativi che hanno spesso condotto a mutamenti profondi, a volte rivoluzionari. Fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, Roma, al tempo la più importante capitale europea, fu meta imprescindibile per talenti in cerca di fortuna o desiderosi di compiere il proprio tirocinio artistico. La compresenza in città di Michelangelo Merisi da Caravaggio e di Annibale Carracci segnò l’avvio di una nuova stagione artistica e una svolta cruciale per i destini della storia dell’arte a Roma e non solo. Operarono però al contempo, e in parallelo a Caravaggio e Carracci, anche artisti la cui fama è stata fino a tempi piuttosto recenti oscurata dalla risonanza dei due “campioni” del Seicento italiano. I percorsi professionali di tali artisti, spesso considerati retorici portavoce dell’establishment pontificio – e dunque personalità conformiste e di minore interesse –, restano ancora in larga misura da mettere a fuoco. Su questo cruciale momento è posta l’attenzione del volume. Nei saggi che lo compongono si è cercato di presentare uno scenario più complesso di quello delineato dalla storiografia e di dare lettura delle interazioni che intercorsero tra gli artisti operanti a Roma nello stretto giro di anni che fanno da cerniera tra i due secoli, scegliendo come punto di osservazione privilegiato quello del disegno, lo strumento più intimo dell’operare dell’artista, in cui, prima ancora che nella pittura, si manifestarono i caratteri di innovazione e sperimentazione e l’entusiasmo degli artisti nei confronti di idee nuove, a volte incredibilmente moderne. -
6+7x5=13 13 autori per 5 generi della letteratura austriaca contemporanea
Tredici autrici e autori austriaci contemporanei vengono presentati e tradotti qui per la prima volta spaziando tra cinque generi letterari, in modo da ottenere un panorama differenziato di un mondo culturale ricchissimo. Per ciascun genere sono stati scelti un'autrice e un autore. Vi è una significativa presenza di voci di confine, dal Carso e dalla lingua slovena parlata nel Sud-Est dell'Austria. Sono rappresentati autori anche molto giovani, ma già affermati presso grandi case editrici tedesche. La Poesia è rappresentata da Maja Haderlap e Ludwig Hartinger, il Romanzo da Barbara Frischmuth e Florjan Lipus, il Teatro da Gerhild Steinbuch e Clemens J. Setz, il Saggio da Daniela Strigi e Armin Thurnher. La silloge si conclude con un fittizio Poetry Slam, la forma di comunicazione letteraria forse più recente, scritto appositamente dai giovanissimi slam poets Elias Hirschl, Mieze Medusa, Henrik Szanto, Agnes Maier e Christoph Steiner. Il conto finale è di 6 (autrici) + 7 (autori) x 5 (generi) = 13 (testi). Il volume fa seguito ad altri due analoghi titoli dell'Editoriale Artemide, anch'essi a cura di G. Sampaolo in collaborazione col Forum Austriaco di Cultura Roma: ""Nuove scritture dall'Austria"""" (2017); """"E poi il silenzio. Nuove voci della letteratura austriaca"""" (2019)."" -
Ricerca, tutela e restauro. Un lungo impegno per i beni culturali in Irpinia
"La conoscenza capillare del territorio e la ricerca sono le attività propedeutiche alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico, artistico, storico e ambientale; un bene non si salva se non lo si riconosce come tale, nel senso di comprenderne il suo reale valore, il significato che esso rappresenta per una collettività. Posso dire, con assoluta certezza, che gli anni del dopo terremoto sono stati l'occasione per una approfondita riconsiderazione della struttura stessa del territorio irpino, per una rilettura delle sue determinanti storiche verificate nel concreto delle nuove scoperte. In Irpinia, dove la furia devastatrice del sisma ha mostrato quanto improvvisa e totale possa essere la perdita, si è riconosciuta l'importanza del lavoro di tutela e salvaguardia del patrimonio, un lavoro fatto di studi e di paziente raccolta di dati prima ancora che dei restauri, proprio perché mirato a conservare, col monumento, la possibilità stessa dell'esercizio della memoria.""""" -
La scena alternativa nella Repubblica di Weimar. Una topografia berlinese
Berlino, anni Venti. La città, come la Germania intera, seppur uscita sconfitta dalla Prima guerra mondiale, si trasforma in metropoli e accoglie in sé le diversità più disparate. Tra queste, la scena alternativa ha finalmente l'occasione di trovare i suoi spazi urbani, interni ed esterni. Attraverso un processo di sedimentazione topografica - azione costantemente monitorata dalle autorità in virtù dell'articolo di legge 175 che vietava i rapporti uomo-uomo - l'omosessualità berlinese del tempo, guidata dall'azione pionieristica del sessuologo Magnus Hirschfeld, attraversa la città e determina la propria personale topografia tra il Tiergarten e il quartiere di Schöneberg. Tra tolleranza apparente e reale, l'auto-affermazione della comunità queer sembra realizzarsi in una convivenza possibile all'interno di quel laboratorio culturale, sociale, urbano, economico e politico che fu la Repubblica di Weimar, e in particolare Berlino. -
Gabriel Belot (1882-1962). Peintre, graveur, poète
Prefazione di Magali Bérenger. -
Artisti italiani nella letteratura francese contemporanea
Il volume si propone di illustrare un filone sempre più presente e proficuo del panorama letterario francese contemporaneo, quello della rivisitazione delle biografie di artisti italiani. Gli scrittori Michèle Desbordes e Mathias Énard, ognuno secondo la propria poetica, si pongono a paradigma di questa tendenza e ne mostrano gli aspetti principali. Da un lato, con il libro ""La demande"""" (1999), Michèle Desbordes ripercorre l'ultima parte della vita di uno degli artisti italiani più famosi, Leonardo da Vinci, creando una fitta rete di corrispondenze tra fonti, biografia personale e il topos della domestica (la servante). Tema che è ugualmente presente nel racconto Artemisia dans la montagne (2006), nel quale lo scrittore rievoca, in poche pagine, la vita della celebre pittrice Artemisia Gentileschi. L'altro grande artista italiano è Michelangelo, """"trattato"""" da Mathias Énard nel romanzo """"Parle-leur de batailles, de rois et d'éléphants"""" (2010), nel quale si fa rivivere un episodio fittizio della vita del Buonarroti: il presunto viaggio dell'artista a Costantinopoli."" -
Corso di teologia e architettura dello spazio liturgico
Parliamo di chiese, quelle affascinanti testimonianze della Tradizione cristiana. Il volume è concepito innanzitutto come un corso, che pretende di offrire una trattazione organica e interdisciplinare sulla natura degli edifici di culto cristiani. Questo è un libro di Teologia: gli edifici di culto sono studiati alla luce del Mistero di Dio rivelato in Cristo. Ma questo è anche un libro di Architettura. L'Architettura è il modo per mezzo del quale lo spazio liturgico si è ""incarnato"""" nella Storia, diventando materia, forma, luce, arte, bellezza.""