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Integrazione europea e trasformazioni socio-economiche. Dagli anni Settanta a oggi
Scritti da storici, economisti e giuristi, i saggi qui raccolti ricostruiscono alcune delle trasformazioni socio-economiche più significative che hanno interessato l'Italia e l'Europa negli ultimi decenni, mostrandone le connessioni con il processo di integrazione sovranazionale. Partendo dalla crisi degli anni Settanta, essi descrivono l'evoluzione delle maggiori politiche comunitarie - dalla politica monetaria a quella sociale, dalla politica agricola alla cooperazione allo sviluppo -, delineano il ruolo di alcuni attori fondamentali e mostrano l'interazione fra le dinamiche europee e quelle della politica e dell'economia italiana, facendo luce su aspetti cruciali come la partecipazione al Sistema monetario europeo, l'adesione all'Atto unico e poi al Trattato di Maastricht, l'evoluzione delle posizioni nazionali in materia di immigrazione. Il volume intende così offrire un contributo approfondito alla comprensione di alcune delle principali problematiche che interessano tutt'oggi il nostro paese e l'intero continente. Scritti di: Daniele Caviglia, Francesco Farina, Maria Eleonora Guasconi, Giuliana Laschi, Fabrizio Loreto, Lorenzo Mechi, Guia Migani, Edmondo Montali, Giovanni Orlandini, Simone Paoli, Daniele Pasquinucci, Francesco Petrini, Francesco Saraceno. -
Una mente sociale. Contributi in ricordo di Barbara Pojaghi
Il testo prende le mosse da una perdita: quella di una persona con una mente sociale, come dimostrano ampiamente i contributi che lo compongono. Non si tratta però solo di un omaggio a una collega e amica che non c'è più, quanto di una rappresentazione corale delle dimensioni sociali di una mente umana in azione quotidianamente, nella sfera privata come in quella pubblica, nella vita accademica come in quella politica, nell'impegno a coltivare le relazioni amicali quanto le interazioni all'interno della comunità e del territorio. Ne emerge un percorso che prende le mosse in una fase di espansione delle tematiche psico-sociali anche in Italia, quale quella degli anni '70, e che approda ai più attuali dibattiti sulla comunicazione politica, sulle questioni di genere, sulla scuola come comunità che educa e sulla formazione nei luoghi di lavoro. In trasparenza si colgono i fili rossi di questioni come la conduzione del conflitto in modo costruttivo, l'interdipendenza positiva nelle relazioni interpersonali e di gruppo, il valore delle minoranze, la possibilità di attuare percorsi di vita effettivamente inclusivi. Grazie ai suoi contributi teorici, alla sua testimonianza di vita, Barbara Pojaghi è un esempio luminoso di una mente sociale attiva e pro-attiva, motivo per cui il testo si rivolge non solo a quanti l'hanno conosciuta e frequentata, ma anche a quanti si interessano alla comprensione di processi intra-psichici e inter-psichici in una cornice sociale. -
Le radici dell'educazione. La teoria dell'esperienza in John Dewey
Uno dei problemi cruciali della pedagogia è quello di dare un fondamento alla teoria dell'educazione. A questo problema ha fornito una risposta esemplare e ancora valida John Dewey, identificando tale fondamento in una teoria dell'esperienza. Comprendere quest'ultima significa capire la struttura dinamica del processo formativo e saper distinguere le attività autenticamente educative. La radice della teoria dell'esperienza, sebbene Dewey sia considerato uno dei maggiori pensatori della pedagogia e della filosofia contemporanea, è però ancora poco esplorata. Secondo l'autrice del volume, tale radice va individuata nel saggio del 1896 The Reflex Arc Concept in Psychology (la cui traduzione si trova in appendice al libro). Il volume chiarisce la genealogia della problematica affrontata nel saggio sull'arco riflesso, attraverso il confronto di Dewey con studiosi quali Cartesio e William James, e ricostruisce la struttura della teoria dell'esperienza deweyana partendo dalla confutazione della concezione dell'arco riflesso cartesiano. Nel corso di questa analisi sono affrontati gli elementi fondamentali della teoria educativa deweyana, quali il principio di continuità, di interazione e di transazione. -
L' educazione al patrimonio storico-scolastico. Approcci teorici, modelli e strumenti per la progettazione didattica e formativa in un museo della scuola
Negli ultimi vent'anni in Italia si è assistito a una crescente manifestazione d'interesse nei confronti di un nuovo tipo di patrimonio culturale, costituito dalle testimonianze materiali della storia della scuola. Ad accendere i riflettori su di esso hanno contribuito due fattori. Da una parte, lo sviluppo dell'inedito filone di ricerca sulla cultura materiale della scuola ha permesso agli storici dell'educazione di approfondire lo studio e la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale della scuola. Dall'altra parte, la diffusione sul territorio italiano di sempre più numerose realtà museali finalizzate alla conservazione e alla valorizzazione dei materiali scolastici ha assunto proporzioni di notevole rilievo, a dimostrazione di come tale patrimonio sia ormai percepito come una testimonianza della storia e dell'identità dei singoli come di intere comunità. Nato nel 2009 sull'onda di questo movimento culturale e scientifico, il Museo della Scuola Paolo e Ornella Ricca dell'Università degli Studi di Macerata rappresenta un esempio di questi innovativi musei del patrimonio storico-scolastico. Costituito inizialmente come struttura principalmente dedicata al mondo universitario, dal 2012 il museo è stato aperto anche a un pubblico non specialistico: una decisione che ha comportato la progettazione di una vasta gamma di servizi diretti a una platea più ampia e diversificata. Il museo maceratese è diventato così un laboratorio di ricerca teorica e applicata nel quale storici, conservatori, pedagogisti ma anche insegnanti, associazioni ed enti locali dialogano e collaborano per realizzare prodotti educativi e iniziative culturali che possano valorizzare il patrimonio e, al tempo stesso, rispondere ai bisogni e alle esigenze della società contemporanea. Con questo volume l'autrice - coordinatrice dei servizi educativi del Museo della Scuola Paolo e Ornella Ricca - presenta l'esperienza di cinque anni di lavoro condensati in una serie di casi di studio e di buone pratiche che offrono l'opportunità di illustrare gli approcci teorico-metodologici alla luce dei quali sono stati messi a punto specifici strumenti progettuali, strategie didattiche e pratiche valutative che, implementati in questi anni, hanno fatto del museo e del suo patrimonio una risorsa per l'ateneo, per le scuole e per l'intero territorio di riferimento. -
Web listening. Conoscere per agire
Le potenzialità del web listening sono ancora marginalmente sfruttate dalle aziende e dagli stessi istituti di ricerca. Le ragioni vanno ricercate nel fatto che l'ascolto della rete non è ancora universalmente codificato né compreso fino in fondo e per questo viene spesso giudicato relativamente affidabile, poco più di un ""nice to have"""". Tuttavia, se viene utilizzato in modo rigoroso e consapevole, affidandosi agli strumenti giusti e ponendosi domande corrette e obiettivi di ricerca precisi, il web listening può avere un ruolo molto importante per il business. A partire da una definizione chiara dell'ascolto della rete, questo volume ne presenta il processo e fornisce le indicazioni più utili per un approccio strutturato, che permetta di coglierne al meglio le possibilità; inoltre, attraverso una ricca casistica di esempi, ne illustra i campi di applicazione. Scritto in modo semplice e chiaro, non tralascia tematiche calde e attuali come il sentiment automatico, gli aspetti legali da considerare nella diffusione dei dati raccolti dal web 2.0 e l'intelligenza artificiale. Un testo per le funzioni corporate e marketing delle aziende, ma anche per agenzie e istituti di ricerca, per rispondere a molti interrogativi e guidare nelle decisioni."" -
La scienza delle organizzazioni positive. Far fiorire le persone e ottenere risultati che superano le aspettative
Questo libro sfida il modello organizzativo convenzionale, il sistema di valori, i principi e le credenze su cui oggi la maggior parte dei leader (manager, insegnanti, amministratori pubblici, imprenditori) fonda il proprio approccio al lavoro. Le scienze - dalla chimica all'epigenetica, dalla fisica alla biologia alle neuroscienze - ci offrono informazioni, dati ed esperienze solide e preziose per costruire un nuovo paradigma: la positività e il benessere ""pagano"""" perché attivano i centri dell'apprendimento, della creatività e della concentrazione, innescando un circolo virtuoso che si traduce in maggiore produttività e innovazione. Condividere uno scopo forte e collettivo, affiancare il paradigma emozionale a quello razionale, sperimentare la coerenza tra cultura e processi: così si creano organizzazioni in cui le persone fioriscono e ottengono risultati che superano le aspettative. Il libro integra le informazioni scientifiche e la letteratura manageriale, offrendo anche un risvolto pratico, grazie alle voci di esperti e a diverse storie italiane di successo, che dimostrano che un nuovo modo di fare impresa, scuola, informazione e amministrazione esiste già nel nostro Paese. Un percorso per quanti vogliano motivare e costruire organizzazioni positive e contribuire a ridisegnare la nostra società intorno ai principi della positività e del benessere."" -
La vita è un sogno. Derealizzazione, depersonalizzazione e attacchi di panico
Il filosofo svizzero Henri-Frédéric Amiel annotava nel suo Journal intime: ""Tutto mi sembra strano; è come se fossi fuori della mia individualità e del mio stesso corpo: sono depersonalizzato, distaccato, tagliato fuori da me stesso"""". Anni dopo, lo psicologo francese Ludovic Dugas lesse il diario del filosofo pubblicato alla sua morte e, nel 1894, per identificare i misteriosi stati di alterazione della percezione di sé che riscontrava in tanti pazienti, introdusse il termine """"depersonalizzazione"""". Ma ci vollero altri quarant'anni perché, nel 1935, lo psichiatra tedesco Wilhelm Mayer-Gross coniasse il termine """"derealizzazione"""" per descrivere analoghe sensazioni di irrealtà relative al mondo esterno. La psicologia, dunque, si è avvicinata con un certo timore a questi stati psichici, forse per la loro ingannevole prossimità con fenomeni psicopatologici gravi. In realtà, il disturbo da depersonalizzazione e derealizzazione si presenta con frequenza in un ampio ventaglio di stati patologici lievi: ansia generalizzata e attacchi di panico, fobia sociale e delle emozioni, pensieri ossessivi e depressione. Nonostante sia ancora in parte misconosciuto, secondo Nicola Ghezzani il disturbo da depersonalizzazione e derealizzazione si avvia a essere uno dei disturbi più diffusi del mondo contemporaneo, afflitto da ansia nei rapporti umani, abuso di droghe e di psicofarmaci e da vite sempre più isolate e virtuali. La previsione dell'autore è che nei prossimi anni depersonalizzazione e derealizzazione saranno diagnosticate sempre di più perché i soggetti che ne soffrono aumenteranno in modo esponenziale e i professionisti del settore saranno finalmente in grado di riconoscerle. In tal senso, questo libro costituisce un unicum nella letteratura internazionale sull'argomento. Scritto da un ex derealizzato, guarito con la psicoterapia e divenuto egli stesso psicoterapeuta e teorico di un nuovo modello clinico, """"La vita è un sogno"""" è un'occasione che si offre allo psicoterapeuta e al paziente per identificare il disturbo e per delineare un percorso terapeutico."" -
La cultura dell'inclusione nella società contemporanea. Tipologie e modelli inclusivi a confronto
Il Convegno ""L'Università Roma Tre per l'Inclusione. Da Expo 2015 a Roma 2016: riflessioni e prospettive d'impegno"""" ha costituito un'ulteriore opportunità d'incontro e di riflessione per promuovere e attuare una significativa inclusione universitaria degli studenti. L'espressione """"riflessioni e prospettive d'impegno"""" evidenzia l'intento propositivo di favorire sempre più occasioni concrete di incontri volti alla condivisione e al dialogo, finalizzati a implementare e potenziare sia la didattica sia la qualità dei servizi già erogati nell'Ateneo con l'obiettivo di programmare le future iniziative per garantire la piena e reale inclusione di tutti. Una volontà che dopo un anno si rinnova grazie alla sensibilità, al coinvolgimento e alla partecipazione della Comunità Accademica dell'Università di Roma TRE. Questo volume, frutto del Convegno, è rivolto quindi a tutti coloro che si preparano per lavorare o già lavorano come insegnanti curricolari e di sostegno, educatori di comunità, sociologi, psicologi e quanti si adoperano per il sociale. Sono qui presentate riflessioni interdisciplinari nell'ambito della pedagogia speciale, della sociologia, dello sport inteso come opportunità sia riabilitativa sia inclusiva nell'ottica del Lifelong learning ed esperienze di buone prassi inclusive in ambito sanitario e sociale attuate in alcune regioni italiane."" -
Chi ha paura delle regole? Il reale dell'educazione
Comportarsi bene, in genere, vuol dire rifarsi a valori riconosciuti come buoni, belli e giusti all'interno di un gruppo. Appartenere a quel gruppo significa esibirli; possiamo civettare e ammiccando riconoscere del prestigio a chi dopo aver aderito a quei valori se ne discosta, interpretandoli in modo personale, controcorrente o addirittura trasgressivo. Potremmo domandarci se per educare ed essere educati basti rispettare un/il galateo o farlo proprio, perché non ne siamo troppo convinti. La parola galateo per il senso comune suona come qualcosa di artificiale, stereotipato, svuotato di senso o semplicemente ripetitivo, frivolo, privo di adesione vitale. Ogni galateo invece è molto più che una questione di etichetta. Stare alle regole non significa semplicemente rispettarle, onorarle, seguirle oppure interpretarle, inventarle, costruirle, ma apparire in esse. Il regime di regolarità che ogni galateo istituisce è una forma di vita e un'esperienza paradigmatica. Come accade che qualcosa come ""un"""" galateo abbia luogo? E soprattutto come indicare quella che potremmo definire la regolarità di un galateo, cioè il sistema di regole che spiega ogni diverso galateo in atto? Il galateo, così inteso, è oggetto di quel discorso che può diventare la pedagogia se assume fino in fondo il paradigma clinico come metodo di ricerca e di intervento. Questo implica una serie di sganciamenti, anche radicali, dal passato. Senza credere che le regole siano tutto, nel testo ci si interroga da un punto di vista pedagogico intorno alla matrice """"vuota"""" dei loro effetti."" -
I numeri e la nascita delle civiltà. Un'invenzione che ha cambiato il corso della storia
Scolpiti nel nostro passato, intrecciati al nostro presente, i numeri influenzano la percezione del mondo e di noi stessi più di quanto siamo soliti pensare. I numeri e la nascita delle civiltà è l'affascinante racconto del lungo processo con il quale i numeri sono giunti a potenziare le capacità cognitive della nostra specie, dando avvio a una vera e propria rivoluzione nella cultura dell'uomo. Attingendo da un vasto repertorio di nuove scoperte maturate nell'ambito della psicologia cognitiva, dell'antropologia, della primatologia e della linguistica, Caleb Everett mostra gli innumerevoli progressi che i numeri hanno reso possibili: dalla concettualizzazione del tempo allo sviluppo della scrittura e dell'agricoltura, tutte tappe fondamentali per la nascita delle civiltà umane. Il concetto di numero, spiega l'autore, è un'invenzione dell'uomo, uno strumento, proprio come la ruota, sviluppato e perfezionato nel corso dei millenni. I numeri ci consentono di comprendere le quantità in modo esatto, ma non sono innati. Le ricerche condotte di recente ci confermano che in assenza di un sistema numerico, ovverosia di un linguaggio che preveda una rappresentazione (verbale e/o scritta) delle specifiche quantità presenti in natura, queste ultime non sarebbero percepibili dall'uomo (come non lo sono da bambini in età prelinguistica, da popolazioni ""anumeriche"""" e da altre specie animali). In effetti, senza l'invenzione di questo potente strumento linguistico, non saremmo in grado di comprendere quantità superiori a tre; oltre questo angusto limite, le nostre menti riescono solo a produrre stime approssimative. Everett prende in esame i vari tipi di sistemi numerici che le diverse società hanno sviluppato, dimostrando che la maggior parte di essi si è evoluta a partire da fattori anatomici come le dita della mano. L'antropologo americano ci illustra inoltre gli affascinanti studi condotti sulle popolazioni amazzoniche per dimostrare che, diversamente dalla lingua, i numeri non sono un patrimonio universale degli esseri umani. Eppure, senza i numeri, il mondo come lo conosciamo non esisterebbe."" -
I pronipoti di Adamo. Le radici dell'amore ambivalente dell'uomo per la donna
Il tema del rapporto uomo-donna diventa oltremodo urgente da affrontare, soprattutto sulla spinta dei sempre più frequenti episodi di cronaca violenta. Questo saggio, scritto da uno degli psicologi tra i più interessati al tema dell'identità maschile, si propone di ricercarne le radici più profonde. Esse sono rinvenibili sin dall'""alba narrativa"""" dell'umanità occidentale, e il racconto biblico della Creazione di Adamo ed Eva fornisce il terreno ideale per sviluppare la tesi della profondità archetipica del complesso di inferiorità dell'uomo verso la donna. Il tentativo, sempre più debole e quindi violento, dell'uomo di aggrapparsi ad antichi codici di una superiorità totalmente costruita, deve sfociare in una consapevolezza finale da parte dei due sessi di quanto siano profondi questi codici. Il progetto comune deve essere quello di pervenire a un'affettività reciproca che non risponda solo a pressioni sociali di natura comportamentale, ma che corrisponda ad un'adesione sentita e che si trasmetta naturalmente per via generazionale. Numerosi autori, da commentatori biblici laici a psicoanalisti e romanzieri, aiutano il lettore a seguire """"dal vivo"""" lo sviluppo della tesi del libro."" -
Re-design dello spazio pubblico
Lo spazio pubblico ha assunto nuovi valori e significati nelle città contemporanee. Icona della vitalità urbana delle smart cities, simbolo della condivisione democratica e della partecipazione collettiva, sembra condensare il senso stesso della urbanità e delle aspirazioni future della civiltà occidentale. Il libro si pone come un'ampia riflessione sul tema dello spazio pubblico urbano, che viene riguardato nella prospettiva del soggetto fruitore (city user) e del suo benessere individuale e collettivo. L'obiettivo è quello di costruire un orientamento strategico del progetto, che prenda a riferimento la scala umana della città, ricollocando l'uomo al centro delle ipotesi di trasformazione urbana. Lo spazio pubblico della città alla scala umana è fatto di luoghi vivibili, sicuri, accessibili, dove si possono svolgere attività, partecipare alla vita sociale della collettività, fare esperienze ordinarie e straordinarie, essendo aperti all'imprevisto che appare sotto i nostri occhi. Lo spazio urbano viene analizzato secondo cinque dimensioni (percettiva, morfologica, funzionale, semiologica, ecologico-ambientale), secondo una ipotesi di scomposizione tematica prodromica rispetto all'elaborazione progettuale. Nelle sue declinazioni ibride, a metà tra parco, piazza, strada e infrastruttura lineare, lo spazio urbano contemporaneo viene riguardato anche nella prospettiva del progettista, nel tentativo di dare utilità didattica alla ricerca. -
Ciò che non è scritto nei miei libri. Appunti autobiografici sulla vita come compito
La logoterapia e l'analisi esistenziale di Viktor E. Frankl dimostrano ogni giorno di avere efficacia e validità, e la visione positiva dell'esistenza umana che trasmettono favorisce la ricerca di senso in un contesto socioculturale, quale quello contemporaneo, segnato inesorabilmente dal vuoto e dalla delusione. Alla base è l'attenzione sempre dimostrata da Frankl per lo sviluppo e la crescita della persona, e dei giovani in modo particolare. Ancora giovane studente universitario, Frankl si mise con impegno a creare, nella città di Vienna prima e in altre città vicine poi, centri di consulenza per giovani in difficoltà: è questa la prova evidente che la logoterapia e l'analisi esistenziale fin dalle loro più lontane origini hanno una squisita e costante preoccupazione educativa e quindi preventiva. Questa nuova edizione dell'autobiografia di Frankl risulta arricchita di una notevole quantità di integrazioni scaturite dall'approfondita conoscenza che Eugenio Fizzotti, allievo di Frankl al Policlinico di Vienna, traduttore in italiano di quasi tutte le sue opere, fondatore e presidente dell'Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (ALÆF), ha della letteratura sulla logoterapia e sull'analisi esistenziale. -
Being positive. Vol. 1: comunicazione delle emergenze sociali, La.
Essere positivi, comunicare per cambiare, il valore dello spot poetico, combattere con un sorriso... leggere le titolazioni dei saggi centrali presentati in questo volume, specificazione ed esemplificazione dei due lavori di impostazione generale sulla fenomenologia della comunicazione sociale e sul delicato argomento dell'etica in comunicazione, fa immediatamente intendere di che si tratti: aprire e chiudere con considerazioni teorico-metodologiche, narrando esperienze e punti di vista per così dire ""laterali"""", rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da una ricerca sulle emergenze sociali e su come affrontarle. Da un lato, perciò, troviamo i contributi teorici, dall'altro alcune esemplificazioni e sperimentazioni, che vogliono far leggere in chiave propositiva e positiva possibilità e azioni su fenomeni di emergenza; fil rouge la corretta conoscenza del fenomeno stesso, che - da sola - è già possibilità di svolta futura."" -
Teoria dell'attaccamento. Le applicazioni cliniche
Questo testo sulla teoria dell'attaccamento è stato pensato non solo per offrire agli studenti e agli psicologi clinici una trattazione storica, concettuale e strumentale sintetica - ma non banale o superficiale, bensì seria e corretta - della oramai famosa, diffusa e molto utilizzata teoria di John Bowlby, ma anche per mostrare la profonda influenza che essa ha avuto sulla pratica clinica nella psicoterapia moderna e per offrire questo articolato e complesso spaccato a chiunque sia interessato all'argomento in maniera non semplicistica. La teoria viene illustrata sia nel suo aspetto storico e teorico sia attraverso gli strumenti che da essa sono nati; ciascuno strumento, a sua volta, viene esaminato nei suoi limiti e potenzialità, siano essi di interesse clinico o di ricerca. Il testo è stato inoltre pensato come un ""ponte"""" tra una teoria forte ed empiricamente fondata e le sue applicazioni psicoterapeutiche."" -
Montagne di valore. Una ricerca sul sale alchemico della montagna italiana
Lo svantaggio territoriale di cui soffrono le aree montane del Paese rispetto a quelle pianeggianti è stato per decenni il presupposto necessitante di politiche pubbliche a carattere meramente assistenziale. Oggi, tuttavia, nei territori montani si va affermando con forza la convinzione che al riconoscimento della loro intrinseca diversità debbano corrispondere non tanto nuove forme di assistenza, quanto piuttosto policy differenziate, orientate sia a relativizzarne gli svantaggi, che a valorizzarne le specificità. Il lavoro di ricerca che tsm e Censis hanno realizzato parte da questi presupposti e si esercita nel tentativo di misurare la ""qualità sociale"""" presente nei territori montani italiani. È infatti opinione diffusa che uno degli elementi distintivi che caratterizzano le aree montane più sviluppate del Paese sia identificabile nel livello di """"qualità sociale"""" di cui esse dispongono. Una qualità che ha a che vedere con il capitale umano, con il capitale sociale, con il basso livello di devianza e il rispecchiamento della popolazione nelle istituzioni locali più prossime. Si tratta di punti di forza che nelle aree montane vengono dati per scontati, ma che andrebbero riconosciuti, misurati, veicolati all'esterno e valorizzati come elementi di """"ricchezza territoriale"""". Nel complesso, denotano tutti una ricchezza e un'alterità che possono tradursi in attrattività verso l'esterno, che possono determinare le condizioni di realizzabilità di progetti insediativi, che possono favorire percorsi di sviluppo locale agevolati dalla rapidità con cui può essere organizzato il consenso."" -
La privacy nel pubblico. Sintesi dell'integrazione tra codice italiano e regolamento europeo per la pubblica amministrazione
L'imminente applicazione del Regolamento (UE) 2016/679 implicherà un necessario coordinamento con le disposizioni del D. Lgs. 196/03, rendendo una materia già complessa ulteriormente articolata. L'analisi degli aspetti essenziali delle singole nozioni ed istituti, con puntuale raffronto tra legislazione nazionale e comunitaria, risulta, quindi, lo strumento di lavoro più facile ed efficace, anche per l'individuazione delle novità normative. La PA, inoltre, si trova spesso tra l'incudine e il martello: da un lato il rispetto degli obblighi di trasparenza, pubblicità, riutilizzo dei dati, dall'altra la privacy come limitazione degli obblighi stessi. Anche su tali aspetti, il saggio si propone di illustrare, in forma sintetica e di agevole lettura, gli orientamenti in proposito. -
La riforma del lavoro pubblico. Riflessioni a due anni dalla legge Madia
Il libro si occupa della c.d. legge Madia di riforma della pubblica amministrazione che è entrata in vigore il 7 agosto del 2015. Sposando un'ottica pluridisciplinare, il testo è incentrato, in primo luogo, sull'analisi della sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016, con la quale è stata dichiarata la parziale incostituzionalità della l. n. 124 del 7 agosto 2015 e sulle conseguenze da essa prodotte sia sui decreti già emanati, sia sui possibili scenari futuri derivanti dalla possibile applicazione del principio di leale collaborazione anche al procedimento di approvazione delle leggi; in secondo luogo, sui possibili scenari di riforma della dirigenza pubblica - essendo la precedente rimasta sulla carta proprio a seguito e in conseguenza della sentenza n. 251/2016 della Corte Costituzionale - e su alcune delle più rilevanti novità contenute nei decreti legislativi n. 74 e n. 75 del 2017. In particolare, dopo un'intensa riflessione su contratto e legge nella disciplina del lavoro pubblico, sono stati oggetto di esame il tema della valutazione della performance e la materia disciplinare. Il volume trae spunto dal Convegno tenutosi a Firenze il 27 settembre 2017, dove alcuni studiosi ne hanno discusso soffermandosi sui due momenti che hanno avuto particolare valenza per la riforma del settore del lavoro pubblico. -
Ronald Gulliford. Alle origini del concetto di Bisogno Educativo Speciale
In Italia l'introduzione del concetto di ""Bisogno Educativo Speciale"""" nelle disposizioni ministeriali finalizzate a promuovere la cultura dell'inclusione ha agito da """"perturbatore"""" del sistema scolastico, conducendo ad un ripensamento della didattica e sollecitando la personalizzazione dei percorsi educativi per favorire il successo formativo di tutti e di ciascuno. Nonostante la portata rivoluzionaria di tale concetto, anche nel nostro Paese si è posta l'attenzione sulle possibili derive di un uso improprio della locuzione """"Bisogni Educativi Speciali"""" e su quanto ciò possa contrastare lo sviluppo di un approccio all'inclusione basato sulla valorizzazione della molteplicità dei modi di essere, al di là di ogni forma di """"etichettamento"""" e di stigmatizzazione. Come sciogliere, dunque, il """"dilemma"""" relativo alla scelta di realizzare un sistema scolastico inclusivo (basato sul principio del riconoscimento delle differenze soggettive in una scuola comune) e l'uso di una terminologia che, di fatto, non sembra aver risolto il problema delle categorizzazioni? In questo framework problematico si inserisce il presente saggio, volto a rintracciare le origini del concetto di """"Bisogno Educativo Speciale"""" nella riflessione di Ronald Gulliford, ricostruendo il percorso, le fonti e l'evoluzione storica della locuzione """"Special Educational Needs"""" e valorizzando la figura, l'impegno scientifico e la proposta riformista dello studioso inglese."" -
Prima la casa. La sperimentazione Housing First in Italia
Il volume presenta i risultati della sperimentazione italiana dell'approccio Housing First, che propone un metodo innovativo di contrasto alla povertà estrema e alla grave emarginazione adulta. L'approccio, sorto nei primi anni Novanta a New York e diffusosi poi in Europa, su iniziativa di fio.PSD diventa oggetto di sperimentazione per una rete di enti e organizzazioni aderenti al network Housing First Italia. Sono qui analizzati obiettivi e risultati della sperimentazione, raccolti con un'attività di monitoraggio e di valutazione che ha accompagnato l'intero percorso, coniugando metodi e strumenti di ricerca che attengono alle diverse discipline di riferimento del Comitato scientifico che ha supervisionato l'iniziativa. Il testo si articola in tre parti: la prima descrive l'esperienza compiuta; la seconda presenta la metodologia e gli strumenti adottati per la valutazione; la terza illustra le principali attività di analisi svolte con riferimento all'impatto della sperimentazione sui beneficiari, sugli operatori, sui luoghi e sui contesti istituzionali e territoriali di applicazione. L'opera si rivolge a professionisti del settore, studiosi, operatori e politici, studenti che intendono avvicinarsi all'Housing First e comprendere le opportunità di questa innovazione nelle politiche di contrasto alle povertà estreme.