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Frammenti etici: scienza economia politica
In un tempo difficile, definito da alcuni ""privo di valori forti"""" e da altri """"del lungo tramonto dell'Occidente"""", questo volume tenta di tenere aperto il dibattito su alcuni importanti nodi della nostra vita sociale e del nostro ordinamento civile. Interrogandosi sul rapporto tra etica ed economia, etica e scienza, etica e politica, Remo Bodei, Elena Cattaneo, Maurizio Franzini, Giulio Giorello, Giovanni Moro, Giuseppe Pignatone, Mario Tronti suggeriscono idee inedite, indicano fattori determinanti e segnalano nuove strade da percorrere per nutrire la nostra coscienza civica."" -
Le humanities in azienda. Per una via umanistica alla formazione
In un'azienda metalmeccanica leader nel settore della logistica di magazzino, un gruppo di ricercatori universitari di discipline umanistiche tiene lezioni di storia, letteratura, pedagogia, filosofia e storia del teatro destinate al management, a impiegati e operai: tutto avviene al termine dell'orario di lavoro, senza obblighi e senza alcuna apparente connessione con l'attività produttiva. In aule ricavate fra imponenti scaffalature industriali, muletti e presse per la lavorazione dell'acciaio, quasi la metà dei dipendenti accoglie l'inusuale proposta e si lascia guidare in un percorso sulla narrazione del sé che si svolge attraverso l'Otello di Shakespeare, le maschere nude di Pirandello o alcuni protagonisti della letteratura industriale di metà Novecento. La descrizione di quell'esperienza, dalle motivazioni che l'hanno ispirata alla sua realizzazione, si offre come occasione per approfondire il ruolo delle humanities nei contesti di apprendimento formale, non formale e informale; il discorso, condotto lungo tracciati epistemologici propri dell'educazione degli adulti e della pedagogia del lavoro, si sviluppa attorno al complesso equilibrio fra identità personale e professionale dell'adulto-lavoratore che aveva già orientato, ad esempio, le scelte imprenditoriali di Adriano Olivetti e inquadrato oggi nel più ampio dibattito sulla responsabilità sociale delle imprese. Il testo, nel rivolgersi a studenti di scienze dell'educazione, formatori, responsabili di risorse umane e anche imprenditori, apre alla possibilità di una via umanistica della formazione aziendale, capace cioè di ""coltivare l'umano"""" senza venire meno alle esigenze produttive."" -
Partiti e rappresentanza nella dimensione interna e sovranazionale. I fattori normativi
La dissoluzione dei grandi partiti di massa e la loro torsione in senso leaderistico, oligarchico e/o populistico infligge gravi ferite alla democrazia rappresentativa, ben colte dall'opinione pubblica. Se i partiti costituiscono ancora oggi l'irrinunciabile trait d'union tra istituzioni e società, è necessaria la ricerca degli strumenti capaci di colmare la frattura tra essi e i cittadini, quali titolari della sovranità. Una prima risposta punta a una maggiore territorializzazione della rappresentanza, che conviva con la responsabilità delle élites dirigenti e con il divieto di mandato imperativo. Ma l'espansione delle competenze Ue e i vincoli di bilancio che derivano dai Trattati impongono di recuperare rappresentanza anche nel contesto sovranazionale, perché è là che spesso va ricercata la risposta ai bisogni sociali. Questo libro è sollecitato da una convinzione: che occorra mettere in campo gli strumenti normativi necessari ad incentivare lo sviluppo di uno spazio politico che si estenda a tutte le dimensioni dell'agire governante, da quella locale, che è il teatro della vita delle persone, a quella ultrastatuale, in cui ormai si prendono le decisioni che maggiormente influiscono sui nostri destini. -
Il Mi'at Amil Fi An-Nahw di 'Abd Al-Qahir Al-Gurgani. Un trattato didattico sugli operanti grammaticali in arabo
La cosiddetta teoria degli operanti grammaticali costituisce uno dei capisaldi della tradizione grammaticale araba, un capitolo fondamentale nei trattati di epoca classica e dei secoli successivi. Per suo tramite i grammatici hanno spiegato ciò che ai loro occhi appariva come il tratto distintivo del proprio modello di lingua, cioè la flessione desinenziale di nomi e verbi. Il Mi'at 'ämil f? an-nahw (Cento operanti grammaticali) di 'Abd al-Qähir al-Gurgän? è un breve trattato didattico dell'XI secolo che ha come fine quello di fornire una classificazione di tali operanti, arricchita da qualche puntualizzazione di natura semantica. È considerato uno dei primi trattati della «fase pedagogica» della tradizione grammaticale araba e fu tra i più commentati dai grammatici successivi. Dal punto di vista linguistico, l'interesse dell'opera emerge se la si integra con gli altri trattati grammaticali dello stesso autore. In questo modo, è possibile cogliere l'impostazione teorica che viene data alla questione dell'operatività, quindi seguire la riflessione sul rapporto tra sintassi e significato, la cui piena formulazione si sarebbe manifestata nella teoria del discorso contenuta nei trattati di semantica e retorica, per i quali oggi al-Gurgän? è soprattutto noto. -
La valutazione della performance negli uffici giudiziari come strumento di politica pubblica
La valutazione delle performance costituisce un processo gestionale chiave per le organizzazioni pubbliche orientate a migliorare i servizi erogati a cittadini e imprese, così come a rendicontare l'utilizzo delle risorse a esse attribuite. Il settore giudiziario italiano ha avviato all'inizio del nuovo secolo un profondo rinnovamento delle proprie modalità organizzative e gestionali. Una serie di fattori esterni, tra i quali la crisi economica del 2008, hanno spinto l'azione riformatrice, come risposta sia alla forte riduzione delle risorse (umane e finanziarie) a disposizione del settore giudiziario, sia alla richiesta delle organizzazioni internazionali e delle imprese italiane di velocizzazione dei procedimenti giudiziari civili. Tuttavia, si è trattato anche di un'azione caratterizzata da fattori peculiari, in cui il dibattito interno alla magistratura, la disponibilità di soluzioni basate sulle tecnologie informatiche e la collaborazione tra diversi attori hanno giocato un ruolo rilevante: è stato sviluppato il paradigma della ""giustizia come servizio"""", un processo che ha posto in primo piano l'esigenza di monitorare e valutare costantemente i risultati dell'attività giudiziaria, per aumentare il valore prodotto per la collettività e rendicontare i risultati ottenuti. Il volume è articolato in due parti. Nella prima sono ricostruite le vicende dei processi di innovazione organizzativa lungo oltre un decennio, a partire dalle progettazioni avviate a inizio secolo per giungere al periodo più recente. La seconda parte, arricchita da appendici, contiene una introduzione teorica e una serie di esempi pratici per il disegno e l'attuazione di una politica di valutazione della performance nel sistema giudiziario e nei singoli uffici. Il libro si rivolge non solo agli studenti di analisi delle politiche pubbliche e delle discipline di carattere gestionale, ma anche e particolarmente agli operatori del settore giudiziario, magistrati e personale amministrativo; nello stesso tempo, può costituire un riferimento per attività di valutazione civica. L'ambizione è quella di aiutare a comprendere le dimensioni rilevanti attraverso cui analizzare il servizio """"giustizia"""", in parallelo e coerenza con quanto già avviene per la valutazione di indagini e sentenze."" -
Repertori e usi linguistici nell'immigrazione. Una indagine su minori alloglotti dieci anni dopo
Il contesto internazionale ha visto un'intensificazione drammatica dei fenomeni di migrazione di profughi e migranti forzati. Il fenomeno migratorio ha tuttavia assunto da tempo anche caratteri di consolidamento, che si manifestano primariamente nel costituirsi di nuclei familiari di origine straniera o mista e nel crescere delle cosiddette ""seconde generazioni"""", giovani di origine straniera nati nel paese di immigrazione. La scuola è uno dei contesti in cui tali mutamenti strutturali sono maggiormente visibili. Questo volume adotta la prospettiva degli alunni di origine straniera per ricostruire gli effetti sociolinguistici del fenomeno migratorio in Italia, in termini di vitalità, mantenimento e uso delle lingue immigrate. Lo studio è basato su un'indagine sociolinguistica svolta in scuole primarie e secondarie inferiori del territorio di Pavia e del Piemonte centro-meridionale, condotta a dieci anni di distanza dal pionieristico studio Plurilinguismo e immigrazione in Italia (pubblicato a cura di M. Chini in questa collana nel 2004). Il volume si rivolge soprattutto a sociolinguisti, a studiosi degli aspetti linguistici della migrazione, così come a docenti e a soggetti attivi nella mediazione linguistico-culturale. Hanno collaborato: C.M. Andorno, G. Baratto, M. Biazzi, M. Chini, I. Fiorentini, C. Meluzzi, S. Sordella, P. Versino."" -
Giustizia riparativa e dinamiche costituzionali. Alla ricerca di una soluzione costituzionalmente preferibile
La giustizia riparativa rappresenta una delle più significative novità del sistema penal-punitivo contemporaneo. Sulla scia di importanti esperienze straniere e seguendo la pressione del diritto di matrice sovranazionale, questo nuovo paradigma di risposta al reato ha trovato uno spazio sempre crescente anche nel sistema interno, spesso saldandosi al superamento dell'assenza della vittima dalla vicenda punitiva. Pure a fronte dell'indubbia rilevanza della riflessione sul tema, occorre ammettere il profilarsi di numerose zone d'ombra rispetto al quadro costituzionale; si pensi a come la giustizia riparativa chiama in causa la presunzione di innocenza e il diritto di difesa, la finalità rieducativa della pena e le regole in materia di giurisdizione; si pensi ancor prima alle stesse difficoltà nell'individuare, in modo certo, i suoi confini e gli istituti in cui si declina, ma anche alle modalità applicative che mostrano una intrinseca debolezza se rapportate ai principi costituzionali. Nella consapevolezza di come l'ingresso della giustizia riparativa sia oramai una realtà consolidata nel sistema interno, il volume indaga le dinamiche costituzionali che occorre considerare, cercando di individuare una soluzione ""costituzionalmente preferibile"""" coerente con l'impianto che la Carta fondamentale profila."" -
Terre di libertà. Padroni e schiavi nelle istituzioni politiche di Antico Regime (1685-1848)
La ricerca, in corso da oltre vent'anni, di cui questo saggio costituisce l'ultimo e più aggiornato tassello, si snoda su tre assi cruciali: il potere, le istituzioni coloniali, le dottrine politiche. Il tutto all'interno di un quadro tematico che investe uno dei problemi decisivi della storia mondiale: il rapporto di eguaglianza tra gli uomini. I protagonisti di questa storia sono i coloni bianchi e gli schiavi neri. Inseguendo il filo rosso di un legame sottile che collega gli uni e gli altri a interessi economici, istituzioni, movimenti abolizionisti e ideologie rivoluzionarie ci s'imbatte in navi negriere, piantagioni, città coloniali, avvocati, magistrati, filosofi, tutti impegnati ad agevolare la schiavitù o a contrastarla, nelle lontane isole dei Caraibi. In queste terre si gioca, nel Settecento, una partita senza esclusione di colpi per mantenere la schiavitù e le immense ricchezze che questa produce, o per abolirla in nome dei diritti dell'uomo e della libertà universale. Queste stesse terre di schiavitù e di libertà diverranno, durante la Rivoluzione Francese, il teatro per la più grande rivolta di schiavi della storia. Ricostruire queste vicende non ha solo un valore storiografico: è anche un atto dovuto ai milioni di esseri umani che, ancora oggi, sono costretti al lavoro forzato e privati di quella libertà naturale di cui troppo spesso, per assuefazione, dimentichiamo l'immenso valore. -
Parchi, giardini, riserve naturali. Creazione, conservazione, innovazione
Nelle città e tra le città gli spazi aperti, arricchiti dalla vegetazione e frequentati durante il tempo libero, offrono alla popolazione interessanti opportunità di riequilibrio psico-fisico e di godimento estetico. I tipi di parco realizzati sono estremamente vari per collocazione, dimensioni e funzioni: si va dai giardini urbani ai grandi parchi territoriali, dalla fruizione di prossimità al turismo escursionistico, dalla costruzione sapiente di pregevoli architetture alla preferenza per luoghi incontaminati dall'attività umana. Nel volume sono raccolti contributi di diversa matrice disciplinare, accomunati dallo scopo di approfondire le molteplici forme ed espressioni che i parchi possono assumere e le varie modalità (tecniche e politiche) attraverso cui si possono ideare, realizzare e gestire. La redazione dei testi è in gran parte frutto dei dibattiti svolti in occasione di numerosi seminari interdisciplinari promossi dal Dipartimento di Sociologia dell'Università Cattolica attraverso il gruppo di lavoro ULTRA (Urban Life & Territorial Research Agency). -
Come canne di bambù. Farsi mentori della resilienza nel lavoro educativo
Cosa significa parlare di ""resilienza"""" in ambito educativo? Dove è possibile scoprirla, magari sotto altre sembianze, e in quali progetti è possibile inserirla? Basta una qualsiasi esperienza difficile in cui sperimentarsi, cercare e inventare nuove risorse per poter parlare di resilienza? Di conseguenza, la resilienza gode di un successo meritato? O forse è un termine abusato e, a volte, mal declinato nelle realtà educative e formative? Questo libro nasce a partire da queste domande e tenta di proporre una riflessione critica sull'educare e sull'educarsi alla resilienza, collocandone il costrutto in uno spazio di riflessione pedagogica che permetta, a chiunque si trovi a esercitare il ruolo di suo tutore, di comprendere le traiettorie di sviluppo di questo processo, nelle sue dimensioni costruttive o discriminanti. Lo sguardo dunque non può che chinarsi verso quell'agire pedagogico inteso come spazio di elaborazione e messa in opera del processo resiliente, proponendo esperienze e prassi orientate a decostruire e ricostruire i dispositivi educativi di tali processi. La riflessione sul lavoro educativo e formativo per la resilienza nonché le metodologie narrative e art based presentate in questo libro, infatti, consentono al lettore di confrontarsi, documentare e mediare i risultati della ricerca con le varie pratiche che la potrebbero ospitare: il lavoro con la famiglia, la scuola, l'educazione degli adulti, i contesti di cura e prevenzione, il sociale. A questa complessa fenomenologia sulla formazione, per educarsi ed educare alla resilienza, si ancora dunque questo libro, con l'intenzione di problematizzare e tematizzare i contorni sfuggenti di saperi e attività (ufficiali ed esperienziali, espliciti, impliciti e taciti) che si giocano in tali contesti, enfatizzando il ruolo del fattore mentoring. Il volume si rivolge a quanti devono e possono, nella loro attività professionale, farsi mentori di resilienza: pedagogisti, educatori, insegnanti, professionisti della cura e della prevenzione, assistenti sociali, psicologi, giuristi."" -
Famiglia. Una lettura pedagogica
Se c'è un luogo educativo e di preoccupazione pedagogica, questo è la famiglia. Interrogare le nostre consuetudini e sicurezze, i gesti abituali e naturali, la tradizione, può diventare un'opportunità: quale esperienza educativa consente, apre e condiziona una famiglia? Questo testo nasce da alcune lezioni rivolte a studenti che intendono diventare educatori di professione e ritorna a loro come strumento di lavoro. Offre l'occasione di esercitarsi in merito a una rosa ristretta di enunciati, di allenarsi e prendere posizione tra alcuni dei discorsi che in Occidente affrontano il tema della famiglia. A partire dalla prospettiva foucaultiana, la parola è data pochi autori rappresentativi dei tanti saperi che circoscrivono il campo pedagogico. Lungo il filo apparente che lega la famiglia di oggi a quella di ieri si distinguono rare emergenze storiche ma soprattutto si tenta di pensare il presente. La pedagogia non è il luogo in cui tutti questi enunciati trovano una composizione, meno che mai una sintesi. Tuttavia è possibile ancora esercitare uno sguardo sull'intero dominio delle scienze umane in quanto scienze dell'educazione, restando saldamente ancorati al particolare: consapevoli del regime simbolico che ogni fa-miglia istituisce e regola ma anche di tutte le sue occorrenze materiali. Si tratterà di esercitare uno sguardo pedagogico attento al dispositivo familiare. -
La matematica di James Bond. Alla scoperta della crittografia
Che cos'è WikiLeaks e come può un file cifrato fungere da assicurazione sulla vita? Che cosa accomuna Giulio Cesare e Bernardo Provenzano, il boss della mafia? Che cosa c'entra Ernesto Che Guevara con l'unico criptosistema perfetto? Il testo mira a esaudire queste e molte altre curiosità, svelando (to leak, appunto...) i retroscena matematici e informatici che sono a fondamento della crittografia classica e moderna. Un'indagine che si dipana tra le diverse tecniche che nel corso della storia hanno consentito di cifrare e decifrare messaggi segreti e che oggi sono alla base delle più sofisticate applicazioni informatiche: firme digitali e formule che permettono acquisti on-line in sicurezza, metodi per creare denaro digitale e sistemi per votare a distanza. Queste e altre stupefacenti opportunità offerte dalla crittografia sono al centro di un viaggio di esplorazione di un campo della ricerca applicata della matematica sempre in bilico tra privacy, trasparenza e spionaggio. -
Pensare oltre i confini. Un'etica della migrazione
Oltre 2 miliardi di persone al mondo vivono oggi in condizioni di povertà, soffrendo la fame, l'oppressione e la guerra. Sono circa 65 milioni quelle che, nel corso del 2017, sono fuggite dai loro Paesi cercando una vita migliore in Europa o in Nord America. Una massa di persone con un urgente bisogno di aiuto, che ha provocato in Occidente reazioni contrastanti. Alcuni governi hanno innalzato muri a difesa dei propri confini, mentre nel dibattito pubblico vi è chi invoca una politica delle frontiere aperte. Quale la risposta giusta di fronte alle miserie del mondo e alle tragedie umanitarie del nostro tempo? Gettando un ponte tra la riflessione filosofica e l'attualità, con prosa asciutta e tagliente Julian Nida-Rümelin tenta di accompagnare il lettore al di fuori della crisi di orientamento alimentata dalle narrazioni dominanti, fornendo con semplicità espositiva gli strumenti minimi per costruire un proprio giudizio etico e politico e per reclamare un dibattito pubblico non viziato dall'evanescenza mediatica. Se l'invito a pensare ""oltre i confini"""" fissa lo sguardo sull'esigenza di una giustizia globale e sullo scandalo dei milioni di essere umani abbandonati al loro destino senza reali ragioni economiche, il coraggio civile, che smaschera gli stereotipi trasversali agli schieramenti politici, non sorvola altezzosamente sui timori delle fasce sociali che, nelle democrazie occidentali, sono più esposte agli esiti di un'integrazione improvvisata. Il percorso verso i postulati di una politica e di un'etica della migrazione non conclude con una presa di posizione scontata contro i confini, ma argomenta a favore della loro legittimità, ribadendo il diritto alla migrazione stessa, ma negando che essa sia la via primaria per risolvere la stridente ingiustizia che domina l'economia mondiale."" -
Ibn Khaldun. Le origini arabe della sociologia della civilizzazione e del potere
Tradizionalmente, la sociologia occidentale situa la nascita della disciplina nella prima metà del XIX secolo - periodo di eccezionali cambiamenti storici, nel quale presero corpo le teorie di autori come Saint-Simon e Comte. In realtà, però, circa mezzo millennio prima, in un periodo altrettanto critico, la sociologia era già nata nel mondo arabo. Nel 1377, infatti, Ibn Khaldun, studioso, consigliere politico, giudice malikita e insegnante, ritiratosi in una roccaforte nel deserto vicino a Orano, scrisse un'opera rivoluzionaria, nella quale delineò una ""scienza nuova"""" mai esplorata prima, volta a trarre dall'analisi razionale e rigorosa del passato un quadro complesso di """"esempi ammaestranti"""" per il futuro: la Muqaddima. Tale opera, tradotta per la prima volta in francese e introdotta in Europa proprio in quello stesso fatidico periodo in cui nasceva la sociologia occidentale, costituiva già, infatti, un ampio, complesso e raffinato trattato sociologico-filosofico. Nel volume la precoce sociologia delle civilizzazioni di Ibn Khaldun - presentata, innanzitutto, sullo sfondo della cultura islamico-greca del suo tempo - è analizzata nei suoi principali aspetti sociologici, ma anche filosofici, storici e scientifici, allo scopo di restituirne al lettore la sorprendente ricchezza e vivacità d'analisi, e la profondità di prospettiva. Ma l'interesse che tale opera suscita non è affatto solo retrospettivo e """"storico"""". Il nucleo """"universalizzabile"""" di tale lavoro, infatti, basato sull'individuazione di leggi costanti come quelle naturali (poiché passato e futuro si assomigliano """"più di due gocce d'acqua""""), lo rende proiettabile, con le debite ricontestualizzazioni, anche ai giorni nostri. Per questo, nel libro la tesi di Ibn Khaldun è, alla fine, interpellata per provare a comprendere, a partire dai suoi presupposti specifici, anche il presente della """"civilizzazione"""" liberale e multiculturale dell'Occidente contemporaneo, e per tentare di mettere a fuoco la condizione attuale dei fattori-chiave dello sviluppo sociale dai quali, seguendo il suo paradigma, dovrebbero venire a dipendere le sue prossime trasformazioni."" -
La diversità culturale tra diritto e società
La diversità culturale è un aspetto fondamentale delle società contemporanee, legato in Europa principalmente alle migrazioni e allo stanziamento di persone che portano con sé usi, costumi, norme, lingue, religioni. Il tessuto sociale e culturale delle società cambia, e così anche il mondo del diritto, sollecitato da nuove pratiche, nuove richieste, nuovi conflitti. Analizzare la diversità culturale tra diritto e società suggerisce di indagare i meccanismi e le ragioni che portano la persona a definire se stessa 'culturalmente diversa', e i meccanismi e le ragioni che portano a definire l'altro 'culturalmente diverso'. In queste dinamiche il diritto gioca un ruolo cruciale, nel suo essere mezzo attraverso il quale i diritti legati alla propria identità possono trovare riconoscimento, ma anche potente strumento di identificazione e di etichettamento, con conseguenze tutt'altro che trascurabili per le persone in termini di inclusione ed esclusione sociale. Il libro affronta queste tematiche e, con riferimento al contesto italiano, analizza il ruolo degli operatori del diritto - giudice e legislatore in particolare - nel riconoscere i diritti e nel favorire l'inclusione sociale, ricorrendo all'argomento della diversità culturale. -
Temporary shop: per vendere e farsi conoscere (in tempo di crisi)
Il fenomeno del temporary shop, nato in Inghilterra agli albori del nuovo millennio, si è diffuso in Italia a partire dal 2005 per poi intensificarsi negli ultimi anni soprattutto a Milano, dove si è consolidato fino a diventare un'innovativa nicchia di mercato. Il fatturato dei temporary shop ha ormai superato 80 milioni di euro nell'ultimo anno e a innervarlo non è soltanto l'offerta dei locali ma anche l'indotto: dal catering agli arredi, dalla comunicazione all'organizzazione di eventi. Un mix di servizi, correlati alla location, che richiedono un approccio sempre più professionale nella gestione e nello sviluppo degli spazi temporanei. Temporary retailer potrebbe essere il nome di una nuova professione, che permetta di coordinare processi organizzativi complessi, in grado di fornire alle aziende, clienti dei temporary stores, risultati apprezzabili in termini di comunicazione e di vendita. Potremmo dire che ""temporary store"""" è un ossimoro, perché in realtà è uno spazio permanente a disposizione di chi vuole recitare nella scena dello shopping. È anche un'occasione per le strade dove si inseriscono, che acquisiscono un elemento di attrattività e di cambiamento di scena. Ma il temporary shop è, soprattutto, l'ultima frontiera del retail: una formula innovativa, che ha le sue regole, un contratto ad hoc e un'Associazione - Assotemporary - che da dieci anni la studia, la promuove e lavora per la sua definitiva legittimazione."" -
Dentro il lavoro educativo. Pensare il metodo, tra scenario professionale e cura dell'esperienza educativa della formazione
Lo scenario in cui operano oggi le professioni educative è complesso. Educatori, insegnanti e pedagogisti sono bombardati da richieste spesso impossibili: erogare prestazioni efficienti ed efficaci, risolvere situazioni difficili. Al contempo, sono travolti da un pregiudizio diffuso, che genera un clima di disagio e conseguenti sentimenti di inadeguatezza e frustrazione. Non solo. Il mondo intorno ai servizi educativi è radicalmente cambiato: pratiche educative consolidate sembrano non reggere di fronte alle emergenze che irrompono a scuola o nei servizi. Così, il disorientamento professionale è palpabile. Come fare, allora, educazione con professionalità? Serve ritrovare il senso del lavoro educativo, ma anche ridefinire le condizioni che lo rendono fattibile e significativo. Riappropriarsi pedagogicamente del ""metodo"""" e dei suoi significati può rappresentare una strada utile a contenere il disorientamento professionale, individuando modalità di pensiero e di azione adeguate ad abitare la problematicità delle situazioni educative senza operare riduzionismi. Muovendo da una ricostruzione delle modalità con cui il metodo è stato pensato e praticato nella cultura occidentale, il testo accompagna educatori e pedagogisti nel pensarlo come costrutto complesso, ritrovandone il valore nella possibilità di combinare rigore e ascolto delle situazioni, e approfondendo disposizioni professionali che consentono di aver cura dell'esperienza educativa, rispettandone la contingenza, la problematicità e l'imprevedibilità."" -
Service Strategy. Guida pratica per crescere con i servizi
Le aziende manifatturiere hanno grandi opportunità di crescita se riescono a sviluppare il business dei servizi; nei mercati maturi, l'offerta di servizi a valore aggiunto e di soluzioni integrate prodotto-servizio può facilitare il superamento dei limiti strutturali della competizione. Diversi sono gli esempi di aziende leader che hanno attuato queste strategie, in numerosi settori: nell'industria digitale, automobilistica, aerospaziale, nella fabbricazione di macchinari e impianti di produzione, di componenti e di materiali. Anche chi produce prodotti più omogenei, come l'acciaio o il caffè, può ricorrere ai servizi per differenziare la propria offerta: la dimensione dell'impresa non conta. Chiunque abbia responsabilità di governo strategico di un'impresa deve interrogarsi sulla praticabilità di questa trasformazione strategica. Questo libro è stato scritto per questo scopo; grazie a numerosi esempi, il testo mette in luce gli aspetti fondamentali per l'attuazione di una strategia di crescita con i servizi. I risultati delle ricerche condotte dagli autori e da un'ampia comunità di studiosi sono sintetizzati qui in una guida pratica, una road map che in dodici tappe intende facilitare l'organizzazione di questo viaggio. -
La Sardegna e la guerra di liberazione. Studi di storia militare
La Sardegna ha fornito alla causa della Resistenza un apporto che merita di esser conosciuto fino in fondo. Il volume getta luce sulla sorte e sul ruolo che i combattenti, in gran parte soldati, e le istituzioni militari isolane svolsero tra l'8 settembre del 1943 e il 25 aprile del 1945. Dopo l'armistizio i comandi della Sardegna contribuirono a favorire l'invio di numerosi reparti verso la Linea Gustav e la Linea Gotica. Inoltre molti militari sardi, che già si trovavano in continente, diedero un contributo decisivo alla Liberazione: sia quelli sbandati, che furono anche vittime della barbarie nazista, come nel caso dei martiri di Sutri, sia quelli che operarono nelle bande partigiane. Il saggio su Nino Garau e i documenti del colonnello Luigi Cano consentono di scoprire due figure importanti, e a lungo dimenticate, attive nelle formazioni antifasciste nel Modenese e nella Capitale, mentre la ricostruzione della complessa evacuazione tedesca dall'isola svela storie finora mai scritte, quali il fatto di sangue di Oniferi. Il filo rosso che lega l'antifascismo sardo alla Resistenza è testimoniato dall'alto numero di brigate partigiane dedicate a Gramsci, a dimostrare quanto fosse stretto il legame fra il leader comunista di Ales e il Movimento di Liberazione. -
Welfare 4.0. Competere responsabilmente. Aziende con l'anima: responsabilità sociale, welfare e community relation. Il caso WelfareNet
Le aziende che puntano all'eccellenza sono quelle in grado di coniugare la massimizzazione dei profitti con il reale miglioramento della vita delle persone. Le aziende che hanno uno scopo nobile sono aziende con un'anima. Un'anima che stimola l'impegno e la passione dei dipendenti, incoraggia il cambiamento e l'innovazione continua, ispira i comportamenti manageriali, orienta i processi decisionali nel rispetto di tutti i pubblici e della comunità-territorio nella quale l'impresa opera. Per questo gli autori partono dal presupposto che le aziende che ""con un'anima"""" abbiano la necessità, da una parte, di individuare correttamente tutti i pubblici che compongono il loro sistema-ambiente di riferimento e, dall'altra, di imparare a governare le relazioni con questi interlocutori, sempre più numerosi e attenti ai comportamenti e alla qualità della struttura relazionale dell'impresa. Il libro presenta e tratta, in ottica di Responsabilità Sociale d'Impresa, due """"strumenti"""" utili per ricercare la fiducia di tutti i pubblici: le community relation e il welfare aziendale. Obiettivo principale delle community relation è quello di costruire relazioni di lungo periodo con tutti gli attori della comunità, con l'obiettivo di ridurre eventuali conflitti, creare valore condiviso, anche economico, costruire e mantenere quella """"licenza a operare"""" che rappresenta l'unica via che può garantire all'impresa un successo duraturo. Gli obiettivi del welfare aziendale sono invece due: da una parte, rafforzare la fidelizzazione del dipendente e creare un forte spirito di squadra/appartenenza; dall'altra, migliorare la reputazione aziendale nella comunità-territorio nella quale l'impresa opera. Da strumento di contrattazione aziendale il welfare può diventare un mezzo per favorire l'engagement a ogni livello, a partire dai dipendenti, incrementando la reputazione del brand e migliorando le relazioni con la comunità locale.""