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Percorsi del cambiamento in psicoterapia sistemica. Il caso dell'uomo che non c'era
Dove stanno andando terapeuta e paziente? Come valutare i processi di cambiamento in atto? Per rispondere a queste fondamentali domande, Sandro Montanari propone un modello di analisi multidimensionale dei processi di cambiamento che attraversano il percorso psicoterapeutico, un modello capace di coniugare aspetti di natura intrapsichica con aspetti di natura interpersonale e sociale. -
David Lynch: mondi intermediali
Oggetto di questo volume è la disseminazione mediale della produzione audiovisiva di David Lynch, regista eclettico e visionario. La riflessione prende in esame sia i suoi film, da ""Eraserhead"""" a """"Inland Empire"""", sia serie televisive di culto come """"Twin Peaks"""", soffermandosi su aspetti specifici come l'identità, il ruolo del sonoro, la relazione con la pittura e le altre arti. Gli autori analizzano anche altre forme di sperimentazione targate Lynch, come gli spot televisivi, le promozioni pubblicitarie, i videoclip e le produzioni musicali, confrontandosi con i suoi cortometraggi e i film documentari. Dalle analisi condotte nei differenti saggi qui proposti emerge come le produzioni visive e audiovisive di Lynch siano parte di un universo intermediale coerente, che spazia dalla pittura e dal cinema a molti e variegati media e linguaggi, comprendendo fotografia, design, musica, audiovisivi e corti animati; tutti prodotti autoriali nei quali Lynch persegue al contempo ricerca e sperimentazione, costruendo mondi onirici, perturbanti, sempre originali: mondi intermediali."" -
Il giornalismo tra televisione e web
Il volume approfondisce alcuni temi che sono diventati cruciali nel dibattito sul giornalismo contemporaneo con l'avvento del web. L'utilizzo sempre più pervasivo della rete, e soprattutto la diffusione di dispositivi che consentono a tutti di filmare e poi riportare in tempo reale fatti un tempo trattati esclusivamente dai giornalisti, rende necessario riflettere tanto sugli eventi, quanto sui mutamenti mediali che si stanno verificando. Affrontando sia il versante teorico, che si fonda sull'attuale letteratura in sociologia dei media, sia il coté relativo alla realtà della professione e agli strumenti del mestiere, il volume propone l'analisi di chi il giornalismo lo studia teoricamente e lo vive quotidianamente sul campo. Prefazione di Pier Cesare Rivoltella. -
I predatori della terra. Land grabbing e land concentration tra neocolonialismo e crisi migratorie
Una vera e propria ""corsa alla terra"""", considerata non più patrimonio da salvaguardare per assicurare la sopravvivenza alla presente e alle future generazioni, ma proprietà immobiliare su cui investire e speculare: questo è il processo cui stiamo assistendo da più di un decennio e del quale c'è ancora scarsa consapevolezza. L'accaparramento fondiario, nelle due forme di land grabbing e land concentration, non solo sta compromettendo i quadri ambientali, economici, sociali, politici e culturali dei Paesi preda, ma sta paradossalmente minando anche la produttività dei Paesi predatori per la concorrenza dei prodotti ottenuti sulle terre accaparrate a costi di esercizio irrisori. Nel volume si esaminano, a scala planetaria e regionale, le implicazioni geopolitiche, etiche, giuridiche e culturali del fenomeno e vengono stigmatizzati, anche attraverso eloquenti rappresentazioni cartografiche, ruolo e funzione dei Paesi predatori e dei Paesi ombra, responsabili di minare la sovranità alimentare, di generare fame e indigenza e di provocare migrazioni forzate. La nuova edizione del volume, rispetto alla precedente, dedica ampio spazio agli effetti prodotti dall'accaparramento sia nei Paesi predatori che nei Paesi preda e dimostra, attraverso la metodologia GECOAGRI LANDITALY, che land grabbing e land concentration, pur non essendo """"facce della stessa medaglia"""", hanno uguali radici e potranno trovare una soluzione comune."" -
Ebrei e ebraismo nell'Italia del Novecento
Il Novecento è stato un secolo denso di avvenimenti significativi per il mondo ebraico; su tutti campeggiano la Shoah e la nascita dello Stato di Israele. Questi due eventi fondamentali vanno calati all'interno di specifici contesti nazionali e collegati a una rete di temi che ne evidenziano il significato e le conseguenze. I saggi raccolti in questo volume forniscono un quadro vario e problematico di questa vicenda. Sono animati dalla consapevolezza che ricostruire aspetti e momenti di questa storia significa studiare le forme del processo di integrazione di una minoranza, passare in rassegna i temi della libertà e della tolleranza religiosa in Italia, ripercorrere il dibattito sul fascismo attraverso le chiavi di lettura offerte dalla sua svolta razzista e antisemita, guardare alla crisi del paradigma antifascista nell'Italia repubblicana attraverso i travagli di una minoranza passata nel giro di pochi anni attraverso le contrastanti esperienze dell'integrazione, della persecuzione, della reintegrazione nei diritti, aggiungere allo studio delle molteplici memorie dell'Italia repubblicana quella specifica del mondo ebraico, analizzare l'evoluzione dei contenuti della sua identità. Parlare di ebrei ed ebraismo nell'Italia del Novecento implica una considerazione attenta del ruolo delle istituzioni e dei partiti, dell'opinione pubblica e del mondo della cultura, della Chiesa e del mondo cattolico, dei riflessi nazionali del conflitto del Vicino Oriente, dei travagli e degli stereotipi che spesso influenzano l'immagine di quel variegato caleidoscopio rappresentato dal mondo ebraico. -
Un piano d'azione per la ricerca qualitativa. Epistemologia della complessità e Grounded Theory costruttivista
Indicando una cornice epistemologica di riferimento e suggerendo una metodologia coerente con essa e con il campo di indagine, si propone di guidare gentilmente il lettore nel percorso di costruzione della propria ricerca. La scelta qualitativa è una scelta etica, mai come ora necessaria nel nostro tempo di disordine del pensiero e della prassi della convivenza umana. Riflettere anche sulle conseguenze operative di un lavoro di ricerca, oltre che su quelle epistemologiche, porta a espandere le proprie lenti interpretative; emerge la fiducia che dal disordine può nascere l’ordine, si amplifica l’assunzione di responsabilità per il processo in atto: il ricercatore, abbandonando il mito del controllo, impara ad “accontentarsi” di un sapere provvisorio e a non pretendere di “capire tutto”. In una CGT il focus è sulla co-costruzione dei significati, sul processo stesso di co-costruzione condivisa della conoscenza e, in conclusione, sull’invenzione della teoria emergente da parte del ricercatore e dei soggetti di studio. Il testo presenta, nell’introduzione, le riflessioni che sono alla base della scelta qualitativa proposta; analizza poi, nella prima parte, alcune basi epistemologiche che possono sostenere un lavoro di ricerca qualitativo e, nella seconda parte, le caratteristiche della metodologia di ricerca Grounded Theory a indirizzo costruttivista; le conclusioni esplicitano come l’attitudine etica contribuisca a delineare un piano d’azione per la giustizia sociale in educazione. -
Capoverdiane d'Italia. Storie di vita e d'inclusione al femminile
Frutto di un ampio lavoro di ricerca, svolto in Italia e a Capo Verde, il volume fa luce sui processi d'inclusione socioculturale delle donne capoverdiane, con l'intento di andare oltre lo stereotipo dell'immigrata come figura passiva, incapace di affrontare da protagonista le sfide dell'immigrazione. L'intento è far emergere la complessità dei percorsi d'integrazione della comunità capoverdiana in Italia, senza trascurare la ricchezza dei vissuti delle protagoniste. Le autrici hanno incontrato molte donne, della prima e della seconda generazione di immigrate, condividendo con loro ricordi, progetti e sogni che sono stati analizzati e commentati in maniera scientifica nel volume, in una prospettiva pedagogica attenta alla dimensione delle relazioni interculturali. Il libro si apre con una presentazione della realtà storico-sociale e culturale di Capo Verde, così da offrire anche ai figli dei capoverdiani cresciuti in Italia una visione d'insieme del paese da cui provengono i loro genitori. In chiusura una silloge di punti di vista sulle interazioni tra italiani e capoverdiani. -
Grammatiche dell'amore. Studi sociologici sulle relazioni intime
Che cosa ci rende tanto sicuri che si tratti di amore quando, come dicono gli anglosassoni, abbiamo le farfalle nello stomaco? Gli studi raccolti in questo volume analizzano le condizioni socio-culturali di possibilità di questa ""certezza"""". Apparentemente ovvia, evidente, la nostra sicurezza nelle cose d'amore è in realtà un edificio complesso, legato a situazioni storiche e a contesti culturali che il libro approfondisce. L'intento non è quello di """"demistificare"""" l'amore, di criticarlo, di ridurlo a un'illusione. Al contrario, questo libro vuole renderlo ancora più interessante per le lettrici e i lettori che si occupano di scienze sociali o di vita sociale in generale. Nel mostrare le radici socio-culturali dell'amore come lo conosciamo e lo pratichiamo, il presente volume intende restituirne la ricchezza e l'importanza come pratica sociale e, nella modernità avanzata, come processo di costruzione dell'identità individuale. Le diverse grammatiche dell'amore (cortese, romantica, partenariale, """"integrata"""") sono documentate e discusse attraverso analisi di materiali che vanno dai libri di self-help alle serie TV. Nell'esaminare i diversi codici amorosi che si susseguono e si combinano nelle produzioni culturali e nei processi sociali, il libro discute, da un lato, delle diseguaglianze di genere prodotte da queste grammatiche amorose; dall'altro, delle modalità in cui la contestazione di queste diseguaglianze da parte delle donne si ripercuote sulla definizione dell'amore nelle società occidentali contemporanee."" -
Politica e cittadinanza. Donne socialiste fra Ottocento e Novecento
La realtà del movimento femminile socialista in Italia già dalla fine dell'Ottocento è stata vivace e anche originale nelle sue esplicazioni, ma sostanzialmente poco conosciuta. Dirigenti, segretarie di Camere del Lavoro, sindacaliste, presidenti di cooperative o associazioni, pur non avendo diritto di voto, incitavano alla partecipazione e alla lotta, costruendo legami concreti con esponenti europei e internazionali. Il volume cerca di restituire quanto più possibile voce a queste protagoniste del socialismo delle origini, presentando le tematiche esposte nei loro scritti. Le donne, a volte in età talmente precoce da essere in realtà adolescenti e giovani ragazze, hanno anticipato molti temi del neo femminismo degli anni Settanta del Novecento; fra queste la cosiddetta ""doppia militanza"""". Alle donne che diffondevano il """"verbo socialista"""" fra lavoratrici diffidenti e spesso diffidate dall'interessarsi di politica spetta quanto meno la primogenitura della propaganda e dell'organizzazione politica sistematica, che in taluni casi diventa una professione. Dirigenti, segretarie di Camere del Lavoro, sindacaliste a tempo pieno, presidenti di cooperative o associazioni, pur non avendo diritto di voto, incitavano alla partecipazione e alla lotta, costruendo legami concreti con esponenti europei e internazionali e sprovincializzando la cultura politica italiana. In ogni capitolo di questo volume sono presenti alcuni dei loro scritti, da quelli più ufficiali a quelli più privati."" -
Il pellegrino e il nomade. Stili di vita nel post-moderno
Nel volume si propone una riflessione di sociologia della morale, tema costitutivo della stessa disciplina sociologica, sulle condizioni socio-antropologiche del nomadismo etico contemporaneo, una volta posta in discussion l'idea della vita come pellegrinaggio verso una destinazione ultraterrena. Dopo aver individuato alcune coordinate sociologiche della crisi delle culture ascetiche e della correlativa progettualità mondana - incarnata nella forma più estrema dal puritano descritto da Max Weber -, ed aver sottolineato l'accelerazione del tempo e della vita che produce il massimo del desiderio possibile e il crepuscolo del dovere, ci si sofferma, quindi, su potenzialità e illusioni delle filosofie dell'autenticità. Nella società liquida, con la crisi dell'universalismo etico, si assiste, infatti, a un procedere senza meta improntato a un'autoaffermazione spontanea e creativa e ad una visione espressivistica della vita umana. Molteplici sono le tracce storico-filosofiche di un ossimoro come la ""legge individuale""""- da Simmel a Weber a Scheler -, che, nel perseguire l'autenticità del vivere, tende a trasformare il giudizio etico in giudizio estetico. Nel rifiuto di qualsiasi forma di universalismo omologante, l'unico esito possibile appare allora un universalismo esemplare, che si fondi sul kantiano sentimento di agevolazione e intensificazione della vita, un'occasione di godimento estetico condivisibile sulla base della comune umanità. L'esempio individuale di una vita bella e buona, da fruire come esperienza estetica, si presenta quindi come il messaggio etico compatibile con la contemporaneità, purché si sappia discernere un'autenticità volta al fiorire della fragile creaturalità dell'humanum rispetto ad un'egoistica volontà di autoaffermazione incurante di ogni reciprocità; e si sia anche capaci di sottrarsi al rischio di adeguamento conformistico a modelli esemplari posticci. Da qui il cauto invito a un'autenticità riflessiva, intesa non come egoistica coltivazione di sé, ma come cura coinvolgente per la dimensione accomunante della finitudine e della vulnerabilità umana."" -
Italiani in Congo. Migranti, mercenari, imprenditori nel Novecento
Questo studio riguarda gli aspetti culturali, politici ed economici della presenza, nel Congo novecentesco, di un numero variabile ma relativamente ristretto d'italiani, militari e civili, di estrazione borghese e piccolo borghese. Sia lo Stato Indipendente del Congo (1885) di Leopoldo II, divenuto Congo Belga nel 1908, che il Congo indipendente (1960) sono stati oggetto d'interesse economico di volta in volta nell'Italia liberale, in quella fascista e nel secondo dopoguerra. Con l'indipendenza e le turbolenze che ne sono seguite, il paese (Repubblica Democratica del Congo, poi Zaire, poi ancora RDC) è stato teatro dell'attività di mercenari, anche italiani, al soldo dei diversi poteri filoccidentali antagonisti rispetto ai seguaci di Lumumba e alle forze dell'ONU che operavano in Congo. Al contempo, ha visto uno degli interventi tecnologicamente e finanziariamente più corposi dell'imprenditoria industriale italiana pubblica e privata in Africa. I due fuochi intorno ai quali questo libro si articola, quello italiano e quello congolese, qui hanno equivalente rilevanza. L'indispensabile quadro della realtà storica congolese è stato affrontato nella misura necessaria a dare conto dell'ambiente in cui operavano gli italiani e delle reazioni al loro incontro con quella realtà. Al centro c'è la presenza degli individui e delle categorie che hanno avuto un ruolo politico e sociale in Congo e nelle relazioni fra il Congo e l'Italia. L'arco di tempo è quello compreso fra la cosiddetta età giolittiana e l'inizio del declino dell'attività economica italiana in Africa, a partire dall'ultimo governo presieduto da Bettino Craxi. -
Qualità nella quantità. La survey research nell'era dei Mixed Methods
L'uso delle strategie miste di ricerca sociale si sta progressivamente affermando a livello globale, sotto la spinta del movimento anglosassone della Mixed Methods Research, nato sul finire degli anni '80 del secolo scorso. L'idea, sulla quale si fonda il volume, nasce dal riscontro di una piena complementarietà tra approcci qualitativi e quantitativi e della conseguente fecondità di integrare nello stesso disegno di ricerca tecniche standardizzate e non standardizzate di rilevazione delle informazioni, nonché di svolgere in maniera integrata l'analisi dei dati. Il volume sviluppa le implicazioni della convergenza tra approcci qualitativi e quantitativi e analizza specificatamente quale ruolo possano avere le tecniche non standardizzate nel disegno della survey research (indagine campionaria). Nel tracciare il percorso di integrazione della qualità nella quantità, una cospicua attenzione è destinata alla riscoperta di una serie di lezioni dimenticate della Columbia School e del suo fondatore e mentore Paul Felix Lazarsfeld. Combinando i contributi dei pionieri della survey con quelli propri del nuovo movimento della Mixed Methods Research, è possibile sostenere che la ricerca qualitativa, combinata opportunamente con l'indagine con questionario, può assolvere le seguenti funzioni: a) compensare i punti ciechi del questionario; b) rendere strategici i dati anomali; c) controllare e incrementare la qualità dei dati; d) supportare la possibilità di coniugare livelli di analisi diversi (contestuale, relazionale e individuale). Il volume socializza il lettore ai diversi tipi di strategie miste, corredando il testo con una serie di esempi tratti da ricerche empiriche classiche e contemporanee per illustrarne le potenzialità di applicazione a problemi di indagine complessi. -
Platform brand. Ripensare l'esperienza di marketing nell'economia digitale
Platform Brand disegna le traiettorie futurerndell’innovazione nel marketing. Un libro rivolto arnchiunque abbia la voglia, o la necessità, di aggiornarsi,rnformarsi e… fermarsi. Perché tutti noi,rnesperti di marketing o meno, dobbiamo esserernclienti, e consumatori, consapevoli del mondo cherncambia.rnrnAmazon, Facebook, AirBnB, Uber, Spotify; ma anche startup innovative con il cuore digitale o azienderntradizionali in profonda trasformazione: le piattaforme digitali sono ovunque. Intelligenze artificiali chernscelgono per noi le strade più comode per raggiungere gli amici e le canzoni ideali per il pranzo di Natale.rnEntrano nelle nostre vite, dando ritmo a ogni cosa, e a noi piace.rnE le marche? Stiamo andando verso un futuro in cui diventeranno inutili o semplicemente troppo costose?rnCerto, con il digitale la musica per i brand è cambiata. Ma se le marche non rimarranno inerti hanno ancorarnsperanza, perché le piattaforme digitali stanno sì sfidando i brand ma non li schiacceranno. -
Chiesa locale e relazioni di potere nel XV secolo. Sant'Orso d'Aosta tra il 1406 e il 1468
Il libro ripercorre le vicende che videro i canonici di Sant'Orso d'Aosta protagonisti tra gli anni dei priorati di Antonio di Vallaise (1406-1449), Bonifacio Bordon (1440) e Umberto Anglici (1440-1467/68), un'epoca segnata sia dal conflitto interno alla comunità sia dallo scontro con i presuli. Un caso di studio specifico diventa così occasione per osservare dal basso, attraverso le carte di uno dei più importanti enti cittadini aostani, i cambiamenti che nel corso del XV secolo interessarono molte chiese locali. Quando nel 1464 papa Pio II nomina Francesco di Prez nuovo vescovo di Aosta, il capitolo di Sant'Orso d'Aosta elegge un presule concorrente, Giorgio di Challant; un gesto estremo che evidenzia una frattura interna alla chiesa aostana e delinea la compresenza di due modelli di chiesa locale: uno policentrico e composito, l'altro gerarchicamente ordinato al di sotto di vescovi sempre più legati a Roma. Questo episodio segna il culmine del contrasto che contrappose i priori di Sant'Orso e i vescovi di Aosta nel corso del XV secolo e contestualmente costituisce la premessa alla ricomposizione del conflitto. Il mancato sostegno del duca sabaudo all'iniziativa ursina determina la fine di una fase di sperimentazione e rivela come la sola strada per la costruzione della chiesa del principe dovesse passare per la curia romana - non sorprende quindi che di lì a poco la collegiata sarebbe stata concessa in commenda. L'autrice ripercorre le vicende che videro i canonici di Sant'Orso - tra gli anni dei priorati di Antonio di Vallaise (1406-1449), Bonifacio Bordon (1440) e Umberto Anglici (1440-1467/68) - protagonisti di un'epoca segnata sia dalla frattura interna alla comunità sia dallo scontro con i presuli. L'elevato livello di conflittualità si manifestò attraverso una serie di episodi e di gesti fortemente simbolici: curati contesi tra il priore e il presule, vittime infine di punizioni esemplari; condanne di scomunica su singoli uomini e intere comunità; uso implicito ed esplicito della violenza; ostentazione del potere. L'uso strumentale di istituzioni, persone e luoghi costituisce il filo conduttore della documentazione analizzata, nella quale ogni attore - canonici, priori e vescovi - piega a proprio vantaggio i differenti sistemi normativi vigenti. Un caso di studio specifico diventa così occasione per osservare dal basso, attraverso le carte di uno dei più importanti enti cittadini aostani, i cambiamenti che nel corso del XV secolo interessarono numerose chiese locali, nell'ambito della ridefinizione dei rapporti tra stati territoriali e papato. -
Il governo della salute nell'Italia liberale. Stato, igiene e politiche sanitarie
Il dibattito sul governo della salute pubblica accompagnò la costruzione dello Stato liberale lungo tutto l’Ottocento. Se nella prima metà del secolo fu la polizia medica ad assumere un ruolo centrale, nell’Italia liberale fu l’igiene a costituirsi quale vero e proprio paradigma delle politiche sanitarie. A fronte della fragilità scientifica dei saperi medici, il programma igienista proponeva una strategia di intervento preventiva, incentrata sull’ambiente, e volta a preservare e promuovere la salute della totalità della popolazione. Un approccio che corrispondeva ai desideri dei governi unitari di accrescere i margini di normazione e controllo sanitario della società senza fuoriuscire dalla cornice liberale qualificante il nuovo Stato. Sebbene l’igiene godesse di un diffuso e ampio consenso, nell’ultimo ventennio del XIX secolo appariva tuttavia ancora incerta la determinazione dei suoi contenuti disciplinari, dei suoi confini scientifici ed epistemologici, nonché la definizione delle competenze e dei poteri da attribuire ai funzionari incaricati di amministrare la sanità. Conflitti e antagonismi segnarono quindi i rapporti tra i diversi attori interessati a progettare e dirigere il governo della salute della popolazione. Ricorrendo a un’ampia mole documentaria, il volume ricostruisce la storia delle politiche sanitarie in età liberale, sviluppando diversi piani d’analisi: i mutamenti istituzionali, la professionalizzazione dei funzionari, i conflitti tra scuole accademiche, il movimento associativo, le innovazioni scientifiche. Quello che emerge è che nel processo di state building dell’Italia postunitaria, le politiche igieniste furono in grado di realizzare uno specifico modello sanitario, distinto sia dalle precedenti esperienze di antico regime, sia dal successivo welfare novecentesco. -
Modelli di corporate governance e varietà evolutiva delle imprese
In qualunque sistema economico coesiste una varietà di modelli di impresa. Tradizionalmente, essi sono stati analizzati alternativamente secondo profili dimensionali, sulla base delle caratteristiche strutturali del contesto territoriale o settoriale nel quale l'impresa si colloca, oppure, infine, sulle base delle competenze distintive accumulate storicamente. Questo volume intende invece analizzare il problema della varietà delle imprese a partire dalla differente configurazione dei loro assetti proprietari e di governo. Secondo questo approccio teorico vengono identificati ed analizzati cinque diversi modelli d'impresa (capitalistico-imprenditoriale, manageriale, pubblica, cooperativa e non profit), con le loro possibili differenziazione interne. In questo senso, questa interpretazione della varietà dei modelli di corporate governance consente di esplorare teoricamente una loro differenziazione organizzativa, dei loro processi decisionali, nonché dei loro percorsi strategici. Il volume intende, quindi, fornire nuovi strumenti di interpretazione e di analisi a favore degli studiosi - ma anche dei policy makers e dei manager - in relazione alle fonti di competitività che i vari modelli di corporate governance manifestano. -
Il «Libro dell'arte» di Cennino Cennini. Edizione critica e commento linguistico
Tra i ricettari e i trattati tardomedievali di argomento artistico il ""Libro dell'arte"""" di Cennino Cennini, pittore di discendenza giottesca, è senz'altro il più famoso. Se Giotto in pittura «rimutò l'arte del dipignere di greco in latino», Cennini col suo trattato traduce il sapere orale di bottega in opera scritta. È il primo testo in volgare italiano sistematicamente dedicato alle tecniche pittoriche, dal disegno su carta all'affresco. L'opera esce in edizione critica dopo quasi novant'anni dalla benemerita edizione curata da Daniel V. Thompson del 1932. Il testo, criticamente fondato su due manoscritti fiorentini, il Laurenziano Plut. 78.23 e il Riccardiano 2190, è corredato da un approfondito studio linguistico che prende in considerazione sia la particolare situazione stratificata che rispecchia la biografia dell'autore, in cui convergono, sebbene in copia, tratti toscani e tratti veneti, sia il ricco lessico che getta le basi della terminologia artistica moderna."" -
ISIS terrore senza confini
Twitter, Telegram, Facebook, sono i nuovi mezzi di propaganda dei terroristi. Una propaganda mimetizzata, sempre più efficace e difficile da contrastare. Il target sono i giovani naturalizzati, nati e cresciuti nelle nostre città europee, catturati nel loro terreno preferito, il gioco, per orientarli e legittimare il terrorismo e gli ideali del jihad. La rete si rivela un elemento fondamentale per la crescita e la diffusione del terrorismo Islamico e non solo. Il suo potere di replicazione, di poter raggiungere potenziali militanti in ogni parte del mondo, è enorme e travalica ogni confine di tempo, di spazio e soprattutto di mezzi che un tempo avrebbero avuto dei costi elevati. Il lupo solitario, unico attore protagonista dopo la caduta di Raqqa, si alimenta costantemente di questo tipo di propaganda, che è meno professionale rispetto al passato ma anche più frammentata, lasciata proprio all'iniziativa dei singoli. Di fronte a questo complesso scenario, le nostre forze di polizia adottano misure di prevenzione molto mirate con mezzi sempre più moderni ed efficienti nel quadro di un continuo scambio di informazioni. -
Costituzione e bilancio
L'approvazione del bilancio è da sempre un momento fondamentale della vita di un'istituzione pubblica: la sua disciplina riflette l'assetto costituzionale di un Paese e il suo concreto modo di funzionare. Dalle decisioni politiche alle prassi amministrative, fino alle ricadute concrete sui diritti dei cittadini, le scelte economico-finanziarie rappresentano il cuore delle democrazie contemporanee e gli assi portanti del loro sviluppo futuro. Per questo il bilancio e le sue regole sono stati oggetto di evoluzione e cambiamenti continui, in particolare negli anni più recenti. I contributi raccolti in questo volume esplorano le nuove tendenze del diritto del bilancio, fornendone innanzitutto le indispensabili coordinate teoriche, per chiarire il ruolo oggi assegnato al bilancio dello Stato e i principi che presiedono alla sua formazione, le modalità con cui esso viene elaborato e approvato, nonché le funzioni che esercita come strumento di governo nell'assetto pluralistico delle nostre istituzioni. -
Mborookuai Iya. Pratica giuridica guaranì nel Chaco Boliviano
Il ciclo di processi costituenti latinoamericani è di grande interesse per quell'antropologia impegnata nell'indagare le specifiche pratiche giuridiche indigene agite all'interno di comunità e territori. In quest'ottica il contesto boliviano - fondato, tra gli altri, sul paradigma del pluralismo giuridico dopo l'approvazione della Nuova Costituzione Politica nel 2009 - è paradigmatico delle dinamiche di giuridicizzazione che discendono dall'incorporazione di concetti indigeni all'interno della cornice normativa statale. Così, equiparando la Justicia Indigena Originario Campesina a quella Ordinaria dello Stato, il caso boliviano esplicita i modi in cui distinti habitus giuridici, riconducibili ai molteplici gruppi indigeni riconosciuti dallo Stato, interagiscono all'interno di un medesimo contesto sociale, non senza frizioni, aggiustamenti e negoziazioni. Collocandosi nella cornice epistemologica tracciata dall'interrelazione tra diritti dei popoli indigeni e diritto indigeno, il volume, risultato di una ricerca etnografica di lungo periodo nel Chaco Boliviano, esamina l'intersezione tra reti normative, pratiche e retoriche del diritto entro cui si definiscono i guaraní di Charagua - prima Autonomía Indígena Originario Campesina di Bolivia - analizzandone la pratica giuridica agita all'interno delle loro giurisdizioni territoriali. Il libro indaga i modi in cui i guaraní interpretano il campo giuridico, esercitano la Justicia Comunitaria, producono norme e parlano giuridico. Un giuridico che affonda le sue radici di senso e significato in norme derivanti dal paradigma indigeno-originario e che è il prodotto processuale delle interazioni interlegali proprie del contesto plurale della Bolivia Plurinazionale.