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Edda
Composta nella prima metà del xii secolo, l'Edda di Snorri costituisce uno dei principali monumenti della letteratura islandese medioevale e della tradizione della poesia scaldica. Testo fondamentale per la conoscenza del patrimonio mitologico nordico e del credo religioso della Scandinavia pagana, nonché delle interazioni e tensioni tra paganesimo e cristianesimo, è un'opera sorprendente in cui rifulge lo straordinario talento di Snorri Sturluson: non soltanto poeta, storiografo e studioso, ma anche abilissimo e affascinante narratore di miti e leggende. -
Il giornalino di Gian Burrasca
Il personaggio di Gian Burrasca, al secolo Giannino Stoppani, vede la luce sulle pagine del «Giornalino della Domenica», fondato da Vamba nel 1907. Il suo diario, tanto segreto quanto fittizio, intratterrà i giovani lettori per cinquantacinque puntate settimanali, poi raccolte in volume nel 1920. Ogni giorno Giannino, senza timor alcuno di verità, annota sul suo diario una lunga e ininterrotta messe di marachelle, insubordinazioni, disastri. Rinchiuso dai genitori in collegio nel tentativo di imbrigliare la sua indole ribelle, continuerà la sua opera di protesta, schierandosi senza mezzi termini contro il mondo dei ""grandi"""". Lontano dai lacrimevoli intenti edificanti di Cuore e dall'ondivaga morale del conterraneo Collodi, Vamba regala al suo protagonista - e ai suoi lettori - la coscienza tranquilla di chi sa di non avere agito per malizia, ma solo per esuberanza o addirittura a fin di bene, sicché il motto di Gian Burrasca, dopo gli esiti catastrofici di ognuna delle tante sue burle, è sempre lo stesso: «Io vorrei sapere che gran male ho fatto alla fin fine»."" -
Racconti di Natale
Il volume raccoglie i più bei racconti dedicati al Natale dall'autrice di ""Piccole donne"""". Alle indimenticabili pagine del suo romanzo capolavoro - in cui Jo e le altre """"piccole donne"""" vivono i magici momenti d'attesa della Vigilia - si affianca qui, tra gli altri, il commovente Che cosa può fare l'amore, in cui gli ospiti di un pensionato si riuniscono per offrire a due ragazze meno fortunate un momento di festa e di gioia. Apprezzatissimi in vita dell'autrice, questi racconti di Louisa May Alcott ci regalano un intenso e avvincente spaccato della vita nell'America dell'Ottocento e riassumono in sé, attraverso il richiamo a valori come generosità, benevolenza e amore, lo spirito senza tempo del Natale. Completano la raccolta: La scelta di Kate, Una ragazza tranquilla, Il Natale di Tilly, Il racconto di Rosa, La teiera di Mrs. Podgers."" -
Una scrittura femminile azzurro pallido
Nella Vienna degli anni Trenta un appagato funzionario ministeriale, assurto ai vertici della burocrazia statale grazie al conveniente matrimonio con una rampolla dell'alta società, riceve una lettera. Il cuore si ferma, dentro di lui, quando sulla carta della busta riconosce una scrittura femminile azzurro pallido. Quella grafia gli ricorda una donna, forse l'unica che abbia mai amato, l'unica che abbia mai dato colore a un'esistenza altrimenti dominata dal grigiore del lavoro e della carriera. In quella lettera, dai toni freddi e distaccati, la donna gli chiede di intercedere in favore di un giovane diciottenne la cui madre è ebrea. Chi è quel misterioso giovane? Forse dietro di lui si cela il figlio che l'uomo potrebbe aver avuto da quella relazione tanto appassionata, ma scomoda e troppo presto dimenticata? -
Lirici greci. Testo greco a fronte
Dopo la stagione epica e prima della grande età del dramma, la Grecia conosce il fiorire di un altro genere letterario, convenzionalmente noto con il nome di lirica. Tra i secoli VII e VI, la sua mappa geografica si estende dall'Asia alle isole dell'Egeo, fino alla Sicilia. La tradizione della lirica, come già quella dell'epica, è orale; ne discendono caratteri stilistici peculiari: periodi brevi, immediatezza espressiva, uso frequente di immagini e metafore. Il repertorio dei temi è vastissimo e porta il sigillo della concreta esperienza soggettiva, reale o intellettuale, fisica o psicologica. -
Teatro
Il volume raccoglie l'intera opera teatrale di Mario Luzi: testi nati dal confronto che il poeta volle ingaggiare con la scena, ragionando sulla sopravvivenza del teatro tragico in Italia. Pur nell'evidente vicinanza alla produzione poetica, l'opera del Luzi drammaturgo prende da questa le distanze per il suo carattere insieme evocativo e quotidiano, rituale e prosaico, offrendo al pubblico una parola capace di mescolarsi con la vita e di confrontarsi con il reale. L'esordio è posto sotto il nome della celebre filosofa di Alessandria (Libro di Ipazia); seguono i drammi in cui la meditazione sul potere politico si mescola alla riflessione sull'arte (Rosales, Hystrio, ma anche Ceneri e ardori e Felicità turbate), l'omaggio a una grande interprete del teatro italiano (lo, Paola, la commediante), e infine i testi scritti su commissione, più strettamente legati al presente (Corale, Opus florentinum, Il fiore del dolore). Per i tanti lettori delle poesie, l'occasione di scoprire un Luzi forse meno noto, ma la cui voce risuona con pari intensità e forza espressiva. -
Come le mosche d'autunno
«Irène Némirovsky, rifugiatasi con la famiglia in Francia in seguito alla Rivoluzione Bolscevica, tesse nel ghiaccio della Russia e nelle nebbie parigine queste sue pagine tese, introspettive, sorprendenti.» - Il Sole 24 OreLa vecchia nutrice Tat'jana Ivanovna ha consacrato la propria vita a educare i figli della nobile famiglia Karin. Quando la rivoluzione russa travolge il suo mondo, li segue prima a Odessa, poi a Parigi, nel piccolo quartiere di Ternes. Qui i sopravvissuti di un mondo scomparso si aggirano, appunto, ""come le mosche d'autunno""""... Un piccolo capolavoro in cui l'intima sensibilità e il sapiente tocco dell'autrice fanno rivivere la poesia e la nostalgia delle migliori pagine di Anton Cechov."" -
La favola di Amore e Psiche
Incastonata come digressione nelle ""Metamorfosi"""", questa favola è uno dei più famosi e celebrati racconti d'amore di tutti i tempi. Il dio Amore, invaghitosi della bellissima Psiche, la visita ogni notte, con il patto che essa non cerchi mai di vedere il suo volto. Istigata dalle invidiose sorelle a scoprirne l'identità, la fanciulla sarà punita. e, solo dopo lunghe peregrinazioni, perdonata e resa immortale da Zeus,che l'accoglierà nell'Olimpo come sposa di Amore."" -
L' illusione della democrazia
Nella ""Guerra del Peloponneso"""", Tucidide racconta della lotta tra Sparta, modello di oligarchia, e Atene, nuovo paradigma democratico. Ma quanto contraddittoria fosse la natura del governo ateniese, lo apprendiamo proprio dalle testimonianze di alcuni protagonisti di quel lunghissimo scontro: attraverso le voci di Pericle, di Cleone, di Alcibiade. Soprattutto, attraverso la voce dello stesso Tucidide. E se nel primo testo di questa raccolta, il celeberrimo epitafio per i caduti, Atene gloriosamente si erge a baluardo della democrazia, negli altri discorsi la città svela il proprio vero volto, ben diverso da quello demagogicamente propagandato al cospetto dei cittadini : il volto di una potenza aggressiva e imperialista, non estranea ai soprusi e alle prevaricazioni, capace di terribili atti di violenza nei confronti di chi si ribella alla sua supremazia."" -
Padre Sergij
Racconto paradigmatico dell'arte e della morale tolstojana, Padre Sergij (pubblicato nel 1912), racconta la vita del nobile principe Stepan Kasatskij, sin dalla nascita destinato a un avvenire di grande successo. Ferito nell'orgoglio a causa di una delusione d'amore, il giovane decide di ritirarsi a vita monastica, sotto il nome di Sergij. È l'inizio di un agone tra Dio e uomo, tra ascesi e tentazioni, cui solo un cammino di crescita interiore e di progressive privazioni riuscirà infine a dare sereno compimento. -
La gatta Cenerentola e altre fiabe
Quella tratta dal ""Cunto de li cunti"""" è la più antica versione del tradizionale racconto di Cenerentola, che ha poi ispirato Perrault e i fratelli Grimm. La giovane Zezolla, figlia di un principe, viene indotta dalla propria istitutrice a uccidere la matrigna, che sempre si è mostrata crudele con lei. Quando il padre decide di prendere in moglie la maestra, Zezolla, scalzata dalle sei figlie di lei, finisce al lavoro nelle cucine, disprezzata e apostrofata come la «Gatta Cenerentola». Completano il volume tre fra le più apprezzate fiabe del Pentamerone: Lapuke, La cerva fatata, La vecchia scorticata."" -
Il mercante di Venezia. Testo inglese a fronte. Ediz. illustrata
Una Venezia cosmopolita ma già offuscata dalle sinistre ombre della discriminazione etnica e religiosa, fa da sfondo a una storia incrinata dal male, dal disgusto, dalla percezione che i rapporti umani siano solo violenza e inganno. La tragedia, andata in scena per la prima volta nel 1596, ruota intorno a uno scellerato contratto e alla sua macabra penale: quello stipulato tra Antonio, mercante veneziano in cerca di denaro per aiutare l'amico Bassanio a corteggiare degnamente la ricca Porzia, e l'usuraio ebreo Shylock, che pretende come obbligazione, se la somma non verrà pagata, il diritto di prendere una libbra di carne dal corpo di Antonio. In questo mondo dominato dal potere del denaro, dove il corpo è merce non meno della vile moneta, troneggia l'ambigua figura di Shylock, possente rappresentazione di un uomo che è al tempo stesso tiranno e vittima, sacrificante e sacrificato, aberrante nella crudeltà e tenerissimo nel dolore di chi si vedrà infine costretto a rinunciare al proprio credo e alla propria cultura. Introduzione di Nemi D'Agostino. -
Otello. Testo inglese a fronte
Rappresentato per la prima volta nel 1604, Otello è la tragedia della gelosia: mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla e sul nulla; strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere l'animo del Moro insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio. La storia vive di un complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti - realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra - che si esalta nello scontro tra i due protagonisti maschili. Il nero e barbaro Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo l'amore incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nell'onestà degli uomini, mentre il bianco Iago rivela l'anima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che si compiace tenebrosamente del male. In questo dramma di grandi sentimenti, di fulminee e cieche passioni che divampano e consumano gli individui, i vincitori, i sopravvissuti, sono i mediocri. Introduzione di Nemi D'Agostino. -
Re Lear. Testo inglese a fronte
In una Britannia senza tempo, a picco su abissali scogliere sferzate dal vento, il vecchio re Lear è in procinto di abdicare: intorno a lui, alle sue spalle, si consuma lo scontro tra i pretendenti al trono. Ottenuto il potere a forza di pubbliche quanto fasulle proteste d'amore, due delle figlie lo tradiscono; la terza, Cordelia, gli resta fedele, ma troppo tardi decide di schierarsi in difesa del vecchio padre. Scacciato, ridotto alla follia, Lear vaga nella brughiera in tempesta, assillato dalla consapevolezza che lo sforzo di assicurare la sopravvivenza della propria stirpe attraverso l'abdicazione ha in realtà causato una guerra fratricida che finirà per spazzarla via per sempre. Dramma dell'amore filiale e del tradimento, Re Lear mette in scena un mondo in cui i valori più semplici e universali vengono sovvertiti e calpestati, un mondo che, per lasciar spazio a una nuova era, deve soccombere al caos che ha generato. -
La tempesta. Testo inglese a fronte
Duca, mago, scienziato: è Prospero il demiurgo della Tempesta, ultimo capolavoro del poeta, forse il più personale dei drammi di Shakespeare. Spodestato dal ducato di Milano, dopo aver vissuto dodici anni in un'isola deserta con la figlia Miranda, con il selvaggio Caliban e lo spirito Ariel, usa i suoi poteri magici per scatenare una tempesta, far espiare al re di Napoli e al fratello Antonio le loro colpe e riacquistare il ducato perduto, non prima di aver propiziato il matrimonio della figlia con Ferdinando, figlio del re di Napoli. La tempesta è una favola pervasa da una visione rassegnata e insieme serena della vita. Sulla magica isola, fantasia e realtà si compongono in un mondo dove il dolore e la violenza sono presenti ma esorcizzati da grazia e saggezza, dove una natura animata da occulte presenze svia e ricongiunge i destini dei protagonisti sotto l'abile e benevola regia del vecchio duca. Alla fine Prospero rinuncerà alla magia per essere solo un uomo preparato a morire, cui il distacco dalle passioni e la perdita delle illusioni permettono «di comprendere molto e di accettare il resto». -
Vita e avventure di Babbo Natale
Dall'autore del Mago di Oz, la storia del personaggio più amato di tutti i tempi: dalla sua infanzia nella foresta incantata di Burzee al primo giocattolo costruito, al desiderio di dedicare la propria vita a rendere felici gli altri con i propri doni.rnrnPubblicato per la prima volta nel 1902, due anni dopo «Il mago di Oz», «Vita e avventure di Babbo Natale» racconta la storia del personaggio più amato di tutti i tempi: dalla sua infanzia nella foresta incantata di Burzee al primo giocattolo costruito, al desiderio di dedicare la propria vita a rendere felici gli altri con i propri doni. Tra animali di legno e creature fatate, veniamo guidati alla scoperta di molti segreti del Natale: l'origine dell'uso dell'albero e della calza, il motivo per cui Babbo Natale scende dal caminetto, come sia possibile che, in una sola notte, consegni da solo i regali a tutti i bambini del mondo. Un racconto che sa far rivivere l'incanto, il calore e la fantasia che hanno fatto del capolavoro di Oz un classico della letteratura americana. -
Idilli. Testo greco a fronte
Nato e cresciuto in una Sicilia la cui grecità vanta radici antichissime, Teocrito è uno dei massimi esponenti della poesia ellenistica ed è considerato il padre del carme bucolico. I trenta Idilli che ci sono giunti sotto il suo nome non si limitano a dare voce alla vita dei pastori, alle gare di canto, al vagheggiamento nostalgico di una campagna idilliaca, appunto, ma non idealizzata. Alle ""Talisie"""", capolavoro del genere, fanno da controcanto carmi come le """"Siracusane"""", che descrive l'allegro stupore di due donne in visita alla città, o componimenti di argomento epico e di squisito gusto alessandrino come l'""""Epitalamio di Elena"""", l'""""Eracle bambino"""" o """"Il ciclope"""". Alla cifra erudita di quella callimachea, la poesia di Teocrito preferisce una vena di autentica immaginazione, un profluvio di suoni e colori, il realismo dei caratteri umani, cui mai difettano misura e raffinatezza."" -
Poesie
Il nome di Guido Gozzano, poeta cinico e delicato, richiama alla memoria i salotti della Torino borghese di inizio Novecento, l'attrazione crepuscolare per le «buone cose di pessimo gusto», la bellezza civettuola e «priva di lusinga» della signorina Felicita. Ma Gozzano non è solo questo: attraverso rime apparentemente facili e leggere, la voce dell'autore riesce infatti a cogliere l'atmosfera del suo tempo con una sincerità e un'esattezza che tra i contemporanei non trovano eguali. Ripercorrendo le sue più famose raccolte «La via del rifugio» e «I colloqui», per giungere infine alle meno note (e incompiute) «Epistole entomologiche», Giuseppe Leonelli propone una nuova scelta in cui il poeta di Agliè si presenta come un artista raffinato che è non solo «l'ultimo dei nostri classici», ma anche il primo dei poeti moderni. -
Bel-Ami
Nella Parigi della Belle, Époque, Georges Duroy, detto Bei-Ami, sogna l'ascesa sociale. Disposto a tutto pur di abbandonare la sua mansarda affacciata sulla ferrovia ed entrare trionfalmente nei salotti della buona società, sfrutta senza ritegno il suo charme e moltiplica le proprie conquiste, facendo così carriera nel giornale in cui lavora e meritandosi la fama di colto viveur. Seduttore senza scrupoli, Georges sa anteporre a ogni valore la propria ambizione, sfrenata e insaziabile, e costruire su di essa una fortuna che sembra non conoscere ombre. Capolavoro assoluto di Maupassant, Bei-Ami (1885) offre al lettore moderno un ritratto della società parigina del xix secolo, in cui si mescolano giornalismo, politica e gli spiriti animali del nascente capitalismo. -
Le poesie. Testo latino a fronte
Scandalosa e insieme profondamente drammatica, l'opera di Catullo - vissuto probabilmente tra l'85 e il 55 a.C. - esprime la sensibilità di una nuova generazione di poeti, i ""neoteroì"""", concentrata sull'intensa esperienza affettiva dell'individuo, ormai privo della rigorosa guida del """"mos maiorum"""". I suoi versi, che non a caso prendono le mosse dalla riproposizione dell'esperienza della lirica greca arcaica, scaturita in un mondo fatto di individualità, rifiutano istintivamente tutto ciò che offende l'essere uomo e, nel dare voce al tormentato amore per Lesbia, crudele e volubile, esprimono le insuperabili contraddizioni del sentire umano: odio e amore, eros e amicizia, disperazione e gelosia. """"Nelle sue poesie - scrive Luca Canali - si riversa tutta intera la sua esperienza sofferta di vita, la sua inquietudine e profondità di affetti"""". Prefazione di Luca Canali.""