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Le avventure pastorali di Dafni e Cloe. Testo greco a fronte
Composto tra II e III secolo d.C, ""Le avventure pastorali di Dafni e Cloe"""" è il prototipo del romanzo erotico tardoantico, un genere de-stinato a lunga fortuna. Motivo centrale della narrazione è l'amore tra due giovani pastori, descritto con tinte vivide e delicate e con ricchezza di particolari naturalistici. L'idillio, accordato alla serenità dell'ambiente agreste e al corso delle stagioni, viene intralciato da qualche effimero contrattempo che ritarda l'inevitabile lieto fine: Dafni e Cloe vengono riconosciuti di nobili natali e possono infine convolare a giuste nozze. Il tono raffinato ed elegante, tipica espressione della grecità argentea, oscilla tra il malizioso, il candido e il sensuale."" -
Canto di Natale
Ebenezer Scrooge, arido e spilorcio finanziere londinese, odia il Natale. Lo considera - anzi - tempo perso, e un ostacolo al proprio arricchimento. Ma la notte della Vigilia, dopo una giornata passata alla scrivania senza nulla concedere all'atmosfera festosa che lo circonda, riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. Nel corso di un fantastico viaggio che farà rivivere a Scrooge tutte le tappe della propria vita e intravedere un ben misero futuro, gli spiriti riusciranno ad aprire i suoi occhi a sentimenti di generosità e amore. Il Canto di Natale non è però solo una favola a lieto fine. È anche uno degli esempi meglio riusciti di critica sociale di Dickens, oltre che una delle più famose e commoventi storie sul Natale. -
Il cappotto
Fëdor Dostoevskij ebbe a dire: ""Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’"""". E non soltanto la successiva straordinaria stagione del romanzo russo: sotto i lembi del cappotto dell'impiegatuccio Akakj Akakievic Bašmackin, faticosamente acquistato a prezzo di enormi sacrifici e umiliazioni e rubato appena uscito dal negozio del sarto, si nasconde anche uno dei capolavori della narrativa mondiale."" -
Non sapere il greco
Prendendo spunto da una serie di riflessioni di carattere letterario, Virginia Woolf ci consegna qui un saggio della sua sterminata cultura e del suo acume di lettrice. Non solo sottolinea l'importanza, nella storia della cultura europea, della civiltà letteraria greca – a partire dalla sua lingua e dalle sue più alte forme di fioritura artistica, il teatro attico e la filosofia platonica –, ma anche guida il lettore alla scoperta dei tesori della letteratura mondiale, da Shakespeare ai classici della letteratura russa. -
Rimedi per il mal d'amore
Come superare le sofferenze causate dall'amore non corrisposto? Come risollevarsi quando Cupido ci ha colpiti con tutta la sua forza e poi abbandonati? In questo poemetto di tono brioso e ironico, Ovidio ci presenta un serie di remedia per il mal d'amore. La sua Musa non tralascia nessun aspetto della casistica amorosa: entra nel boudoir delle dame, le scopre nei momenti meno adatti a mostrare il proprio fascino, ne addita i difetti, non indietreggia davanti alla più personale intimità. Tutto pur di smettere di soffrire per chi non lo merita. Di Ovidio (I sec. d.C.) nel catalogo dei Grandi Libri Garzanti: Amori, Eroidi, Metamorfosi, Tristia. Traduzione e prefazione di Valeria Gigante Lanzara. -
Lettere a Theo
Delle 820 lettere scritte da Van Gogh nell'arco della sua breve esistenza ben 651 sono indirizzate al fratello Theo: il primo a comprenderne il talento e a incoraggiarne la vocazione, e il solo che non gli negò mai l'indispensabile sostegno morale e finanziario. Pochi artisti hanno rivelato così tanto di sé stessi nei propri scritti. Lettera dopo lettera, il toccante scambio epistolare fra Vincent e l'amato Theo, non solo fratello, ma amico e confidente, delinea la parabola di un genio inquieto e originalissimo e getta luce sulla sua vita e sulla sua personalità: i rovelli della fede, la strenua ricerca di un amore corrisposto, l'ansia di veder riconosciuto il proprio lavoro, il timore e la conferma della follia. Nella loro immediatezza e profondità emotiva, le ""Lettere a Theo"""" (1872-1890) compongono un ricchissimo diario, un eccezionale documento umano e artistico, e un'avvincente autobiografia che si è conquistata a pieno titolo il rango di classico moderno della letteratura. Con una testimonianza di Paul Gauguin."" -
Antologia personale
Il volume ripropone l'""autoantologia"""" curata dallo stesso Caproni nel 1976 per la collana """"I Garzanti per tutti"""", arricchita di una scelta di poesie tratte dalle raccolte successive (Il franco cacciatore, 1982; Erba francese, 1983; Il conte di Kevenhüller, 1987; Resamissa, 1991). La selezione è stata curata da Stefano Verdino, a partire dalle indicazioni e dalle preferenze espresse dall'autore in alcuni scritti e interviste: ne risulta un ritratto fedele del poeta, in versi dalla pronuncia originale e inconfondibile, capaci di profondità e leggerezza, dramma e ironia. La nuova edizione è corredata da un commento che, raccolta per raccolta, guida il lettore alla comprensione dei motivi ispiratori, delle tecniche espressive e dei momenti più significativi dell'avventura umana e poetica di Caproni."" -
L'imperio. Nuova ediz.
Terzo e ultimo volume del ciclo degli Uzeda, ""L’imperio"""" riprende il personaggio principale de """"I Viceré"""", l’ambizioso e cinico Consalvo, e ne segue l’ascesa politica a Roma, in qualità di deputato e di ministro. Sinora poco letto anche a causa dello stato provvisorio in cui l’autore lasciò il dattiloscritto tra le sue carte (prima della pubblicazione postuma nel 1929), il romanzo di De Roberto ritorna oggi in un nuovo testo criticamente rivisto che sana le incongruenze delle edizioni precedenti, accompagnato da un commento che per la prima volta fa luce sui tantissimi riferimenti polemici alla corrotta politica liberale di fine Ottocento e lo presenta ai lettori in tutta la sua statura di grande classico. Arricchisce il volume un’ampia introduzione del curatore, Gabriele Pedullà, dove, a partire da """"L’imperio"""", l’intera trilogia degli Uzeda viene riletta retrospettivamente alla luce dell’inesausta pulsione a smascherare la violenza dei rapporti di forza – nella coppia, nella famiglia, nell’arena pubblica – che accompagnò De Roberto per tutta la vita."" -
Sonetti dell'amore oscuro. Suites. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
Definiti da Neruda versi di «incredibile bellezza» ci appaiono come una raffinata danza intorno all'amorernrnEra noto da tempo, anche oltre la cerchia degli amici e dei più fedeli lettori, che tra i lasciti di Federico García Lorca - abbozzi, testi incompiuti da sistemare e definire - giaceva una corona di sonetti ispirati tutti al suo ""eros diverso"""", opera ultimata o interrotta dalla sua morte. Custoditi gelosamente dalla famiglia del poeta, questi sonetti ci appaiono come una raffinata danza poetica intorno all'amore. Ricordo, lamento, sensazioni sfiorano le cose, dissolvendone i confini. Pubblicati per la prima volta in Spagna nel 1984, i """"Sonetti dell'amore oscuro"""" sono qui presentati insieme con una serie di suite incomplete, scritte anch'esse negli anni Venti e fortunosamente ritrovate."" -
I demoni
Introduzione di Fausto MalcovatirnTraduzione di Francesca GorirnLa critica russa lo definì «il libro della grande ira». Traendo ispirazione dal brutale omicidio di uno studente a opera di una cellula di nichilisti, un fatto di sangue che nel 1869 sconvolse la Russia intera, Dostoevskij scrive un romanzo cupo e disperato, in cui tornano i grandi problemi posti da Delitto e castigo: la personalità, la libertà, l’esistenza di Dio, l’impietosa critica della sconsiderata cecità della borghesia liberale e dello spirito rivoluzionario, dietro cui si annidano cinismo e un troppo fragile progetto politico. Attraverso la delittuosa parabola politica del «grande peccatore» Verchovenskij e del suo oscuro e demoniaco suggeritore Stavrogin, Dostoevskij sottolinea la convergenza necessaria tra il discorso politico, sociale e quello morale e religioso, condannando con forza l’abisso del nichilismo che allontana l’uomo da tutti i suoi legami naturali. -
Il manifesto del Partito Comunista
Alienazione, sfruttamento, mito della crescita economica infinita: sono le patologie su cui si fonda, secondo l'analisi di Marx ed Engels, il modo capitalistico di produzione. Le contraddizioni di questo sistema economico furono per la prima volta denunciate nel Manifesto del partito comunista, pubblicato a Londra il 21 febbraio 1848: Marx ed Engels pongono il concetto di lotta di classe alla base della propria teoria politica, individuando nel proletariato la speranza di un mondo senza classi in cui «il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti» . Tra i testi politici più importanti di tutti i tempi, anche per la risonanza che ha avuto nella storia del Novecento, a oltre centocinquant'anni dalla pubblicazione il Manifesto continua a sfidarci con il suo messaggio. -
Lettere d'amore
Nel XII secolo, un logico e teologo di fama europea, chierico e canonico della cattedrale di Parigi, incontra una giovane donna altrettanto celebre per cultura e intelligenza. L'innamoramento è tanto inevitabile quanto scandaloso, e drammatica è la sorte cui i due vanno incontro: sposatisi in segreto in seguito alla nascita di un figlio, vengono osteggiati dalla famiglia di lei, che punisce l'uomo con la più vergognosa delle mutilazioni, e costretti a separarsi e ad abbracciare la vita monastica. La storia d'amore di Abelardo ed Eloisa ci è nota attraverso una sorta di autobiografia in forma epistolare - conosciuta come ""Historia calamitatum mearum"""" («Storia delle mie disgrazie») e qui riproposta - e attraverso le lettere, accorate e disperate, che i due amanti, divisi dal destino, si scambiarono nel corso degli anni. Traboccanti di ricordi e ardenti di passione, queste epistole rievocano i giorni felici con struggente nostalgia, e per la sincerità con cui raccontano un amore sopravvissuto alla tragedia della separazione riescono ancora a parlare al cuore del lettore moderno."" -
Fenomeni. Testo greco a fronte
Con testo greco a fronte.rnSintesi di sapere poetico, filosofico e scientifico, i Fenomeni di Arato di Soli (315 ca - 240 ca a.C.) sono espressione della vivacità intellettuale del mondo greco di età ellenistica. Nella prima sezione del poema Arato osserva e accuratamente descrive il sistema degli astri e delle costellazioni, dando rilievo alle figure mitologiche dalle quali queste prendono il nome: dal cacciatore Orione con il suo fedele segugio Sirio all’«infelice Cassiopea», che protende le braccia verso la sventurata figlia Andromeda. Nella seconda parte, Pronostici, trovano invece spazio i segni premonitori celesti e naturali che si richiamano alla tradizione e alla sapienza popolari. Tradotti già anticamente da Varrone Atacino, Cicerone, Germanico e Avieno, i Fenomeni hanno goduto di larga fortuna lungo tutto il Medioevo, fino al Rinascimento, e costituiscono ancora oggi una preziosa testimonianza del profondo senso di stupore e di meraviglia con cui l’uomo ha sempre guardato alla vastità e al mistero del cosmo. -
Tutte le poesie
Mario Benedetti è uno dei poeti più intensi e originali della nostra letteratura. Sin dalle prime prove, tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta, la sua scrittura in versi è cresciuta seguendo una tenace fedeltà alle cose, soprattutto le più comuni e dimesse: quelle che entrano a far parte dell'esperienza di un individuo nel tempo che gli è dato in sorte, accumulata giorno dopo giorno, anno dopo anno. E proprio nella parola esperienza si trova la chiave del percorso del poeta, che pone due problemi essenziali: come si possa rappresentare nella scrittura in modo autentico il vissuto di un individuo, senza trasfigurarlo in pose eroiche, istrioniche, profetiche, o attribuire loro una vaticinante investitura civile; e come la poesia possa farsi spazio etico di conoscenza e di insegnamento attraverso la rappresentazione dell'esistenza stessa. Questo volume raccoglie l'intera opera poetica di Mario Benedetti, da ""Umana gloria"""" (2004) a """"Pitture nere su carta"""" (2008), """"Tersa morte"""" (2013) e """"Questo inizio di noi"""" (2015)."" -
Una certa idea di Europa
Per George Steiner l'Europa è i suoi caffè, dove si conversa, si discute, si scrive; le sue vie e le sue piazze intitolate a poeti, artisti, scienziati; il suo paesaggio modellato da mani e piedi d'uomo: un «luogo di memorie» dove convivono l'eredità di Atene e quella di Gerusalemme. In questo saggio l'intellettuale che meglio incarna lo spirito dell'umanesimo moderno mette a fuoco l'identità di un continente che della diversità culturale ha fatto il tratto distintivo. E si interroga su come proteggere questo patrimonio di bellezza e umanità dal risorgere di antiche minacce — l'odio etnico, lo sciovinismo nazionalista, i regionalismi sfrenati — e da un nuovo incombente pericolo: l'omologazione culturale frutto della globalizzazione. Prefazione di Rob Riemen. -
Poesie
«L'opera di Marin», scrive Claudio Magris, «si muove tra due poli: un'autenticità istantaneamente comunicativa e una raffinata coscienza delle lacerazioni del nostro tempo. Suo fulcro e chiave è un linguaggio che si sottrae a ogni compromesso, proteso verso quella ""vita vera"""" di cui la lirica moderna constata e denuncia l'esilio: il dialetto. Il canzoniere di Marin ha la continuità del diario e il respiro dell'eternità: pervaso da un umanissimo senso del sacro e da un'illuminante percezione del cosmo, tocca con limpida e serena naturalezza apici di profondità metafisica.» Il volume raccoglie un'ampia selezione di poesie di Biagio Marin, seguita dall'omaggio a lui rivolto da alcuni dei maggiori protagonisti della vita letteraria italiana del Novecento: Carlo Bo, Pier Paolo Pasolini, Andrea Zanzotto, Claudio Magris, Pier Vincenzo Mengaldo, Edda Serra, Massimo Cacciari."" -
1984. Testo inglese a fronte
Capolavoro assoluto di uno dei più attuali autori del Novecento, 1984 è un monito perenne contro i totalitarismi di oggi e di domani.Pubblicato nel 1949 e inizialmente progettato con il titolo L'ultimo uomo in Europa, 1984 proietta nel futuro uno stato totalitario, Oceania, che include al proprio interno l'Inghilterra. I suoi cittadini sono indottrinati e controllati da un governo invisibile che attraverso teleschermi spia ogni momento della loro vita pubblica e privata. In questo mondo spaventoso e angosciante, teso tra fantascienza e profetico realismo, Winston Smith, un uomo qualunque, lotta per tenere viva la fiamma della propria identità e della propria coscienza, in uno sforzo disperato che non potrà che portarlo all'annientamento. (Testo inglese a fronte) -
La fattoria degli animali. Testo inglese a fronte
In questo libro, tra i più noti della letteratura mondiale, George Orwell costruisce la satira feroce della dittatura sovietica e di ogni regime totalitario, e ritrae, in un affresco inquietante e grottesco, il naufragio delle illusioni rivoluzionarie.Sotto la guida di Major, vecchio e saggio maiale che mal sopporta i soprusi dell'uomo, gli animali di una fattoria si ribellano, instaurando un nuovo ordine in cui vige, tra gli altri, il comandamento: «Tutti gli animali sono uguali». Ma l'uguaglianza, l'armonia e la concordia che regolano i rapporti di questa inedita comunità presto vacillano: proprio i maiali, leader della rivolta, iniziano infatti a distinguersi come nuova classe dominante. Da un certo momento in poi, tutti gli animali saranno uguali, ma alcuni lo saranno più degli altri. (Testo inglese a fronte) -
I colloqui
"I colloqui"""" raccolgono una quarantina di dialoghi del grande umanista di Rotterdam. Pubblicati nel 1518 all'insaputa dell'autore, furono poi oggetto nel 1519 di un'edizione autorizzata che sub), revisioni e ampliamenti fino al 1533. I testi presentano una grande varietà di temi e di stili, dalla diatriba erudita e colta tipica del primo rinascimento alla rappresentazione di tono popolare e macchiettistico. Richiamandosi all'autentico spirito del Vangelo e alla secolare tradizione cristiana, Erasmo smaschera il culto dei santi e altre false pratiche liturgiche diffuse fra gli ordini religiosi, si scaglia contro la guerra e il mestiere del soldato e contro le monacazioni forzate, denuncia l'ignoranza da parte del clero di una corretta esegesi biblica fondata su basi filologiche e non risparmia strali polemici alle dottrine di Lutero e Zwingli. Brillanti, argute e sarcastiche fino all'irriverenza, queste conversazioni ripropongono, con la vivacità drammatica della forma dialogica, l'Erasmo lucido e caustico degli Adagia e dell' Elogio della follia che contempla con ironia l'insensatezza dei comportamenti umani dominati dall'abitudine, dalla paura, dalla superstizione." -
Chiamalo sonno
Nel 1934 ""Chiamalo sonno"""", opera prima di uno sconosciuto newyorchese di 28 anni, fu accolto dalla critica come un capolavoro. Poi l'oblio. Henry Roth si ritirò nel Maine ad allevare anatre, e per decenni il suo silenzio fu interrotto solo da qualche raro racconto. Nel 1960 influenti critici promossero la ristampa del romanzo, che in pochi anni conobbe uno straordinario successo di pubblico. Ambientato nel quartiere ebraico di New York, ha per protagonista il piccolo David Schearl, emigrato nella «Terra dorata» nel 1907 dalla Galizia e cresciuto in una torbida atmosfera famigliare, fra l'oscuro terrore che nutre per il padre e l'amore incondizionato per la madre. Si può leggere """"Chiamalo sonno"""" come un romanzo di formazione, come un memorabile affresco storico della New York dei primi del secolo, come un'epopea della comunità ebraico-americana, fra esilio e appartenenza. Ma a farne un classico della letteratura del primo Novecento è la maestria di Roth nel filtrare questi elementi narrativi attraverso lo sguardo sensitivo e incantato di un bambino che si misura con il mistero della vita e scopre Dio, la morte, il sesso e l'amore, l'amicizia e il tradimento in un ineffabile cammino di iniziazione in cui tutto è epifania.""