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Concorrenza e mercato. Antitrust, regulation, consumer welfare, intellectual property
Concorrenza e Mercato offre un panorama aggiornato degli orientamenti nazionali e comunitari in materia di concorrenza, pubblicità e pratiche commerciali scorrette. All'analisi dei provvedimenti dell'Autorità Garante e dei principali trend a livello europeo, si affianca l'esame delle decisioni più rilevanti dei giudici civili e amministrativi. Inoltre i contributi dottrinali aiutano il professionista ad approfondire i temi più significativi e innovativi in materia antitrust e di tutela dei consumatori. -
I regimi di responsabilità nei sistemi di corporate governance in Italia e USA
Il volume tratta della vasta materia della responsabilità civile degli organi amministrativi e di controllo delle società di capitali italiane e statunitensi. Dopo una disamina dei vari sistemi e modelli di corporate governance e dei principi cardine comuni a tutti gli ordinamenti considerati (poteri, doveri, interessi, etc.), vengono partitamente analizzate, per amministratori e controllori, le fonti delle responsabilità scaturenti dalle funzioni esercitate in tutte le possibili sfaccettature, soffermandosi sulle fattispecie maggiormente diffuse alla luce della più recente ed accreditata elaborazione dottrinale ed evoluzione giurisprudenziale. Nel contesto italiano vengono poi analizzate le diverse, molteplici azioni giudiziali esperibili, sia ordinarie che cautelari, così come alcuni aspetti processuali (regime della prova, prescrizioni, transazioni) ed i diversi criteri di quantificazione dell'ammontare dei danni. A corredo dell'opera vi è poi un'aggiornata appendice di documentazione che concerne sia il sistema italiano che quello statunitense. -
La responsabilità «aggiuntiva» ex art. 2497, 2° comma c.c.
Il volume analizza la responsabilità ""aggiuntiva"""" come configurata dall'art. 2497, 2º comma del codice civile in tema di abuso di direzione e coordinamento. Dopo un'approfondita premessa sulla natura della responsabilità da direzione e coordinamento ex art. 2497, 1º comma, ove ne vengono esaminati gli aspetti più controversi (siffatta responsabilità è definibile come induzione all'inadempimento?), la trattazione si concentra sul dispositivo di cui al secondo comma, scisso nelle due prescrizioni essenziali che lo compongono: la responsabilità solidale di chi abbia """"comunque preso parte al fatto lesivo"""" da un lato, e di chi abbia consapevolmente tratto beneficio dall'abuso di direzione e coordinamento dall'altro. A chiudere una riflessione circa l'eventuale disciplina applicabile alla fattispecie di holding - persona fisica."" -
Capital gain
Negli ultimi anni il capital gain è stato oggetto di numerose modifiche, non solo in termini di tassazione in caso di cessione delle partecipazioni, ma anche di possibilità di rivalutazione e affrancamento dei valori di carico delle stesse. Aggiornato al recente d.l. n. 138 del 2011 il volume ripercorre ed evidenzia tutte le caratteristiche dell.istituto della cessione delle partecipazioni: dalla natura e dalle tipologie dei redditi disciplinati dal legislatore fiscale ai principali adempimenti dichiarativi, con particolare riguardo alla persona fisica non titolare di reddito d'impresa. Nel dettaglio, l'opera analizza anche le varie categorie di reddito e il capital gain per i soggetti fiscalmente residenti e non. Numerosi esempi e tabelle arricchiscono il volume conferendo all'opera un taglio pratico e operativo. -
L' ordinamento giudiziario a cinque anni dalla riforma. Un bilancio tra spinte all'efficienza e servizio ai cittadini. Atti del Convegno (Milano, 21 giugno 2011)
Il volume raccoglie i contributi frutto della giornata di studi organizzata presso l'Università Statale di Milano dal Centro Studi sulla Giustizia, con il patrocinio del Consiglio superiore della Magistratura. L'obiettivo del convegno era duplice: anzitutto fare un primo bilancio della riforma dell'ordinamento giudiziario avviata con la legge delega n. 150 del 2005 e poi attuata con i relativi decreti legislativi, soffermandosi sugli aspetti ritenuti maggiormente problematici. In secondo luogo, riflettere sul disegno di legge di riforma costituzionale dell'intero Titolo IV della Magistratura presentato dal Governo nel marzo 2011. Anche se le successive vicende politiche ne hanno decretato l'abbandono, si è ritenuto tuttavia utile pubblicare le riflessioni che esso suscitò tra gli studiosi della materia e tra magistrati. -
Diritto penale e religione tra modelli nazionali e giurisprudenza di Strasburgo (Italia, Regno Unito e Francia)
Il volume, attraverso un doppio percorso comparativo, analizza le forme di tutela penale della religione proposte da Italia, Francia e Regno Unito, incrociando l'analisi di questi tre case studies con la giurisprudenza in materia, della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. La stretta correlazione tra sistemi di relazione Stato-Chiesa e modelli nazionali di tutela scandisce lo sviluppo del primo percorso, innovato, nella fase più recente, dall'affermarsi a livello nazionale ed europeo dei diritti e delle libertà fondamentali dell'uomo. L'attività giurisprudenziale ""armonizzatrice"""" della Corte di Strasburgo, come emerge dallo sviluppo del secondo percorso comparativo, ha favorito l'affermarsi di una nuova sensibilità che si va esprimendo nel nuovo modello di tutela penale dalla religione, attraverso la presenza sempre più frequente nelle legislazioni nazionali, europee ed internazionali di fattispecie penali contro l'odio razziale e religioso."" -
La valutazione psicogiurica. Guida al lavoro peritale
Il lavoro peritale costituisce un.espressione altamente specializzata della professione psicologica innanzitutto perché viene operato in uno spazio di interazione di professionalità diverse, caratterizzate da specifici linguaggi, obiettivi e metodologie. Lo psicologo impegnato nel lavoro di consulenza si trova a dialogare in primo luogo con i magistrati e gli avvocati, ma a fianco a questi il consulente deve sapersi confrontare con psichiatri, medici legali, criminologi, assistenti sociali, educatori ed altri ancora. Una profonda consapevolezza degli strumenti teorici e metodologici di pertinenza della propria professione è perciò requisito indispensabile per affrontare la complessità dei quesiti posti dal magistrato mantenendo una salda autonomia, pur capace di confrontarsi con le diversità e le peculiarità del contesto. Il volume si rivolge a tutti coloro che, per molteplici vie, si trovano a percorrere l'arduo sentiero della valutazione psicologica di comportamenti che, per ragioni diverse, assumono una rilevanza giuridica. La ricerca e la pratica hanno consentito nel tempo di costruire un corpus di conoscenze condiviso tra coloro che operano come psicologi in ambito giudiziario. Il volume passa in rassegna i principali contesti peritali con l'intento di rendere disponibile a coloro che operano in questo settore un aggiornamento delle conoscenze sin qui maturate. Vengono inoltre presentati gli strumenti principali utilizzati nel lavoro peritale. -
La funzione della pena e le garanzie dei diritti fondamentali
L'attenzione ai profili costituzionali della pena rappresenta l'occasione per una riflessione sistematica sulla forma di Stato e per verificare la possibilità di conciliare costantemente opposte esigenze, radicate tutte all'origine del patto costituzionale. Appare adeguato il richiamo all'immagine della bilancia quale emblema della giustizia e del diritto, perché si tratta di misurare il peso relativo di ciascun interesse, di quello alla tutela dei beni inviolabili dei cittadini dalle aggressioni criminali e di quello dei condannati a non vedere compromesse oltremodo le loro libertà fondamentali di uomini. Si tratta appunto, di tenere in equilibrio i due piatti della bilancia. -
Corso di giustizia costituzione plurale
Nella sesta edizione sono inseriti i rimedi che il nostro sistema offre a garanzia della Costituzione repubblicana in un quadro di rimedi più ampio offerto dal diritto sovranazionale a tutela di norme ""sostanzialmente costituzionali"""". Il focus dell'attenzione resta limitato prevalentemente alla giustizia dell'Unione europea e della Convenzione sovranazionale dei diritti dell'uomo. Le considerazioni sui modi di accesso e di funzionamento delle giurisdizioni sovranazionali non mancano ma risultano ancora incidentali e frammentarie; mentre il corso conserva una sua aspirazione alla completezza solo per la giustizia costituzionale italiana. Sono stati invece messi a fuoco, con intenzioni di maggior approfondimento, i rapporti (in entrata ed in uscita) fra la giustizia costituzionale italiana e quella sovranazionale. Resta la distinzione fra corpo normale e corpo piccolo nella grafica del lavoro, che ne sottolinea la varia destinazione: agli studenti, agli operatori giuridici, agli studiosi. Al termine è inserita una bibliografia generale, cui si richiamano le citazioni effettuate, in via estremamente sintetica, nel corso della trattazione. Al termine di ogni capitolo è inserita una bibliografia particolare che comprende opere non dedicate specificamente alla giustizia costituzionale, peraltro, di utile consultazione. Il lavoro è aggiornato a luglio 2012."" -
La forma delle leggi
Il diritto è l'ordine delle forme, ma le leggi vigenti sono confuse, frammentarie, documentano un pluralismo disordinato, e non seguono più le regole di fondo della generalità/specialità e neppure della gerarchia, con pesanti conseguenze per la loro interpretazione e applicazione. La forma delle leggi richiede oggi la presenza di leggi di principio, che vincolano le altre leggi e norme, e possono contribuire a superare l'attuale confusa situazione. Solo la forma delle leggi di principio può consentire di pervenire alla certezza del Diritto e della Giustizia, che gli antichi chiamavano Temi, la dea che ""recide e separa"""" e che ritenevano fosse figlia di Zeus, il """"dispensatore del destino""""."" -
I debiti di valore
Nell'ambito del vastissimo tema delle obbligazioni pecuniarie, si suole tradizionalmente distinguere tra debiti di valuta e debiti di valore. La presente monografia è dedicata all'analisi di quest'ultima tipologia, che consta, secondo la definizione tradizionale, delle obbligazioni il cui oggetto diretto ed originario è una cosa diversa dal danaro, il quale costituisce solo il metro di commisurazione di un valore che costituisce il vero oggetto dell'obbligazione (ad esempio il debito da risarcimento del danno, il debito derivante da ingiustificato arricchimento, il debito da prestazione di alimenti). La trattazione prende dunque le mosse da un accurato excursus di carattere sistematico-dottrinale, che ripercorre le diverse configurazioni proposte da dottrina e giurisprudenza in tema di debiti di valore, enucleandone possibili sottocategorie (debiti da rimborso, debiti da indennizzo e debiti da conguaglio) e cercando di tracciarne gli incerti confini, per poi concentrarsi sulle tematiche inerenti alla liquidazione del valore di siffatte obbligazioni. -
Il word of mouth. L'evoluzione del comportamento del consumatore nell'era digitale
Lo strumento del ""Word of Mouth"""" risulta essere adottato all'interno del contesto digitale provvedendo a fornire diverse vie per i consumatori per la condivisione di opinioni, preferenze ed esperienze rispetto ad un brand o ad un prodotto. Risulta necessario comprendere se tale attività, diffusa anche nell'ambiente virtuale, non solo sia efficace, ma possa avere un impatto diverso rispetto al tradizionale passaparola o offline. I risultati del presente lavoro possono essere utili per le imprese interessate ad una approfondita comprensione dei processi tramite i quali il consumatore decide di promuovere o disincentivare l'acquisto di un prodotto o servizio e come tale attività di diffusione delle opinioni su prodotti e servizi abbia un impatto sul processo decisionale. Comprendere i flussi di conversazioni che avvengono tra consumatori relativi alla propria impresa, rappresenta pertanto un aspetto saliente di una strategia di comunicazione aziendale, perché permette di comprendere cosa viene detto sul proprio brand, perché, in che modo e con quali direzioni e volumi. Inoltre consente di determinare chi sono gli utenti più attivi e coinvolti e permette di individuare delle politiche di fidelizzazione più accurate."" -
Diritto penale, regioni e territorio. Tecniche, funzioni e limiti
L'opera indaga il rapporto tra diritto penale e territorio. Nella prima parte, alla luce della riforma del titolo V della Costituzione e di più ampi fenomeni di rimodulazione della sovranità nazionale, si analizza l'impatto sul diritto penale di fonti substatali (leggi regionali e ordinanze sindacali). Nella seconda parte vengono analizzate le recenti leggi penali statali a validità territoriale circoscritta (per es. in tema di rifiuti in Campania, o di realizzazione dei lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione in Comune di Chiomonte). Il lavoro, attento sia alle questioni teoriche che alla giurisprudenza costituzionale e ordinaria, illustra i problemi sorgenti dall'interferenza delle suddette fonti con principi e istituti del diritto penale (in particolare, principio di legalità e cause di giustificazione), alla ricerca di soluzioni coerenti con l'art. 5 della Costituzione. -
L' obbligo aut dedere aut judicare nel diritto internazionale
L'indagine svolta in questo volume prende le mosse dall'importante fenomeno rappresentato dal sempre maggior numero di convenzioni in materia penale che individuano nella clausola aut dedere aut judicare il perno fondamentale di un meccanismo repressivo dei crimini internazionali e transnazionali. La prima operazione che è stata condotta è quella relativa all'analisi delle diverse convenzioni internazionali che hanno incluso al loro interno la clausola aut dedere aut judicare, con l'obiettivo di far emergere le peculiarità redazionali che distinguono i diversi testi e che si ripercuotono necessariamente in una diversa articolazione di obblighi a carico degli Stati contraenti. Si è proceduto poi ad esaminare il contenuto delle due opzioni incluse nei modelli convenzionali precedentemente delineati, col fine di individuare i condizionamenti a cui gli Stati sono sottoposti nell'ottemperare ai vincoli convenzionali assunti. A questo punto dell'indagine, ci si è soffermati sulla evoluzione della natura giuridica del principio aut dedere aut judicare, al fine di accertare se esso sia assurto al rango di norma consuetudinaria, almeno in relazione alla repressione di alcune fattispecie criminali. L'ultima parte dell'indagine intorno alla clausola aut dedere aut judicare ha riguardato l'esistenza di meccanismi a garanzia dell'applicazione di detta clausola al fine di chiarire come essa si sia integrata nell'attuale sistema di giustizia penale internazionale. -
L' amministratore persona giuridica
Nell'affrontare il tema dell'amministratore persona giuridica (con tale termine intendendosi, ai fini del presente scritto, anche gli enti non dotati di personalità giuridica) tre quesiti, su tutti, sembrano necessitare di una risposta. Il primo consiste nel chiedersi se una persona giuridica possa essere amministratore di una società. Come noto, a questa domanda forniscono una risposta diretta i legislatori di diversi ordinamenti stranieri, ma non quello italiano. Il lavoro, quindi, si occupa innanzitutto di analizzare le norme dell'attuale quadro normativo che, a parere di chi scrive, legittimano pienamente la presenza dell'amministratore persona giuridica. Una volta data risposta affermativa al primo quesito, il secondo, di carattere più operativo, è: in che modo può operare un amministratore persona giuridica? Infatti, stante l'assenza, all'interno del nostro ordinamento, di norme che regolino in modo diretto la presenza di una simile figura, occorre cercare di ricostruire le possibili modalità di azione dell'amministratore persona giuridica. Il terzo quesito ha forse all'apparenza un carattere più ""filosofico"""", ma costituisce, in sostanza, quello che ha portato alla redazione dello scritto: in che modo è utile o comunque opportuna la legittimazione dell'amministratore persona giuridica nel nostro ordinamento? Nel quarto Capitolo si affronta pertanto il tema dell'amministratore persona giuridica."" -
I diritti in crisi. Tra Corti nazionali e Corte europea di Strasburgo
Il volume discute l'impatto che la giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo ha sulle modalità e sui risultati della protezione dei diritti negli ordinamenti e, in particolare in quello italiano, sostenendo che tale impatto costituisca uno delle cause dell'attuale crisi dei diritti. Usando le lenti del diritto costituzionale, in via di sintesi, si va al cuore delle problematiche accennate, indagando come il nuovo universalismo della protezione dei diritti, fondato sulle basi di un costituzionalismo cooperativo, proiettato oltre i confini dello stato-nazione si rifletta sulla loro tutela, e come si possano assicurare - in una realtà caratterizzata dallo spostamento anche nel campo dei diritti del potere decisionale verso sedi tecnocratiche (soprattutto internazionali) - tanto la cd. accountability che la salvaguardia della legittimazione democratica dei poteri costituzionali nazionali. L'analisi consente di intercettare gli sviluppi, ma soprattutto i problemi, più recenti della cd. tutela multilivello dei diritti. Assodato che l'espansione dei diritti e la loro vocazione a superare i circuiti della regolazione e della tutela nazionale sono in un rapporto che si autoalimenta con la riallocazione del potere giudiziario a livello ultrastatale e, più in generale, con la cd. globalizzazione del diritto il volume si chiede quali correttivi, rispettosi dell'enorme apporto che la Corte ha dato al progredire della tutela dei diritti, possano proporsi. -
Il mito della conservazione dell'impresa in crisi e le ragioni della «commercialità»
Il presente studio muove dalla constatazione che la riforma della legge fallimentare italiana, attuata nel triennio 2005-2007 e progressivamente ""corretta"""" con plurimi interventi normativi, ha essenzialmente annacquato gli obiettivi tradizionali del c.d. """"fallimento commerciale"""", attenuandone i profili sanzionatori e devitalizzando la revocatoria fallimentare, e nel contempo, in nome del favor per la conservazione dell'impresa in crisi, ha ampliato la varietà e utilizzabilità degli istituti alternativi, sì da relegare (almeno sulla carta) la procedura fallimentare a soluzione residuale. Di questo indirizzo, in particolare, la recentissima revisione della legge fallimentare recata dall'art. 33 del D.L. 83/2012. Simili mutamenti non possono dirsi indifferenti per il giuscommercialista, il quale si interroga se possa ancora attribuirsi al fallimento il ruolo di istituto cardine del diritto commerciale. Il volume ha pertanto l'ambizione di soppesare in maniera critica e ponderata le istanze avanzate nel senso del superamento della limitazione soggettiva all'accesso agli istituti contemplati nella legge fallimentare, e di delineare altresì i principi essenziali di una disciplina della crisi di impresa commisurata alle esigenze poste in gioco dalle imprese commerciali, che faccia perno su una definizione specifica (e non ricavata da una mera esclusione) della """"commercialità""""."" -
Crisi di impresa e autonomia contrattuale nei piani attestati e negli accordi di ristrutturazione
Il lavoro ripercorre le fasi relative alla crisi di impresa, prendendo le mosse dalla condizione di indebitamento della stessa per poi analizzare alcune soluzioni interpretative sugli strumenti stragiudiziali alternativi offerti dalle riforme della legge fallimentare succedutesi nell'ultimo periodo, con specifico riferimento ai piani attestati di risanamento e agli accordi di ristrutturazione dei debiti. In particolare, vengono dapprima analizzate le fonti di finanziamento dell'impresa, costituite dalla tipica commistione di capitale di credito e capitale di rischio, nonché i doveri che, al verificarsi di una situazione di crisi, scattano in capo ai gestori dell'impresa. Viene quindi effettuata una approfondita analisi dei piani attestati di risanamento e degli accordi di ristrutturazione dei debiti, verificando quali possano essere in tale ambito i limiti imposti all'autonomia privata. Infine, viene affrontato il tema dell'esito negativo o ""prevedibilmente negativo"""" di tali strumenti, esaminando anche i profili di responsabilità delle banche finanziatrici."" -
Il senato e il principio della divisione dei poteri
Nel volume si affronta l'esegesi della fisionomia del Senato della Repubblica attraverso un'indagine filtrata in base al principio della divisione dei poteri. Dopo aver ricostruito in una prospettiva storico-dottrinaria il ruolo costituzionale delle Camere alte nel processo di sviluppo democratico delle istituzioni politiche ed aver esaminato taluni paradigmi di Camera alta adottati in alcune delle principali democrazie contemporanee, lo studio focalizza l'attenzione sul Senato italiano, dalla sua genesi all'attuale conformazione modellata sullo schema del bicameralismo perfetto. L'indagine si sofferma, quindi, sulle recenti tendenze di revisione della Costituzione dirette a modificare le competenze e la composizione del Senato, per conferirgli una connotazione prettamente territoriale, e rileva come le conseguenze della postulata trasformazione del Senato sarebbero di notevole impatto sulla complessiva architettura costituzionale. Proprio seguendo il criterio epistemologico della divisione dei poteri, è stato possibile, infatti, identificare e valutare le interferenze che le proposte di riforma suggerite produrrebbero sia sulla forma di Stato, che sulla forma di governo in Italia. L'ulteriore riflessione sul sistema elettorale ha poi completato l'analisi sul Senato attraverso uno studio incrociato diretto a verificare le ricadute sull'assetto di governo che il rinnovamento del Senato produrrebbe sia sotto la vigenza dell'attuale legge elettorale sia in caso di modifica. -
Apolidia
L'apolidia è un problema che colpisce circa 12 milioni di persone in tutto il mondo. Gli apolidi privi di riconoscimento non hanno alcuna cittadinanza e non godono dei diritti umani fondamentali. Essa costituisce uno dei più preoccupanti problemi del nostro tempo, dando luogo a tensioni politiche e socio-economiche tra i vari Stati e diventando così una minaccia per la pace e per la sicurezza internazionale. Questo studio, dopo aver osservato i grandi eventi storici avvenuti in Europa nel secolo scorso che hanno dato origine alla questione dell'apolidia, evidenzia la situazione di alcune popolazioni e comunità di apolidi oggi esistenti nel mondo. Dopo aver preso in esame i testi normativi con cui la comunità internazionale ha cercato di regolamentare la materia, il testo analizza infine la legislazione e la giurisprudenza sviluppatesi in Italia, dall'inizio del '900 ad oggi, sul tema dell'apolidia.