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Torna la signorina Giacomina
Tre nuovi episodi di vita quotidiana di Giacomina e del suo cane Ricotta. Età di lettura: da 5 anni. -
Gatti dalla A alla Zeta. Ediz. a colori
Un originale alfabetiere di gatti e filastrocche. Ogni gatto è un personaggio, simpatico e buffo, con un diverso carattere, una passione o un mestiere particolari. Tutti hanno un ritratto e una filastrocca che li descrive, con ritmo incalzante, in una cascata di rime e assonanze scoppiettanti. Età di lettura: da 5 anni. -
Piccolo cavallo. Ediz. a colori
Una storia di amicizia e avventura alla scoperta del mondo e delle sue voci. Un album illustrato che inaugura una nuova sezione dedicata ai bambini in età prescolare, dove si esplora con tatto e delicatezza il sensibilissimo mondo interiore dei più piccoli. Età di lettura: da 3 anni. -
Il cicognac. Ediz. a colori
Una favola arguta e leggera per parlare di accoglienza e adozione. La storia racconta di come una cicogna un po' originale e molto svagata dimostri quanto sia irrilevante l'appartenenza alla stessa specie davanti all'amore. Età di lettura: da 6 anni. -
Viaggio con l'ombrello. Ediz. illustrata
Il gioco più bello, per il bambino, è quello che sa fare con la sua immaginazione. Un luminoso pomeriggio di sole, un bambino col suo gatto e un ombrello abbandonato. Comincia così un viaggio, in cui prati, boschi e fiumi si trasformano in luoghi dove diventa possibile vivere avventure meravigliose. Grazie a un ombrello dalle mille possibilità di trasformazione e ad un bambino che sa utilizzarle al ritmo scatenato della sua creatività. Età di lettura: da 6 anni. -
Cecilia e il mistero del sogno
Cecilia, tredici anni, sogna. Uno strano sogno che continua per tre notti, un vero enigma. La bambina con il cerchio, il treno di biscotti, il gigante misterioso. Sogno o realtà? Cosa è successo nel 1914 a Firenze? La risposta in una foto che De Chirico ha regalato a nonna Iris. Età di lettura: da 9 anni. -
Oracoli sibillini
Con il nome di Sibilla si indicava nel mondo antico, greco e romano, pagano e cristiano, fino al Medioevo, una tipologia di profetessa invasata che per volere del dio ed in preda alla possessione divina annunciava ""tristi cose"""". Nel passaggio dal mondo pagano a quello cristiano, le profezie della Sibilla mutano di contenuto: la Sibilla continua a profetare poiché posseduta da un Dio (ora non più Apollo, ma Jahwé); i suoi oracoli sono sempre espressi in esametri e contengono l'annuncio di catastrofi che colpiranno l'umanità che ha tradito il volere divino, ma il suo è soprattutto l'invito alla conversione, poiché solo chi si affida alla """"grazia"""" di Dio otterrà la salvezza. La presente raccolta degli Oracula Sybillina - 4230 esametri greci divisi in 12 libri - è il risultato di epoche differenti: i primi otto libri costituiscono la sezione più antica e furono probabilmente riuniti nel VI secolo da un """"sibillista"""" senza rispettare alcun criterio filologico o cronologico. Il secondo gruppo di libri è di carattere prevalentemente storico."" -
Discorsi sul povero Lazzaro
I Discorsi sul povero Lazzaro sono sette omelie predicate da Giovanni Crisostomo proprio all'inizio del suo ministero di presbitero ad Antiochia, nel 387. Oltre a costituire un prezioso serbatoio di informazioni sui costumi e sulla storia della città, le omelie affrontano una tematica di grande attualità all'epoca, ovvero il rapporto tra le diverse classi sociali. La difesa delle ragioni dei poveri operata da Giovanni Crisostomo attraverso l'esemplare parabola del ricco e del povero Lazzaro non consiste soltanto nel prendere le loro parti, ma nel concepire una società accogliente, in cui i poveri possano vivere insieme ai ricchi o quantomeno essere accolti nel cuore ospitale dei cristiani e della Chiesa, poiché il rapporto fra ricchezza e povertà è per il Crisostomo funzionale al conseguimento della salvezza. Richiamando la città ai suoi doveri di accoglienza e di umanità, il Crisostomo si fa inoltre promotore di un ambizioso progetto di trasformazione della città, che ha nell'amore ai poveri un fattore primario. -
Contro le eresie. Vol. 1
Comunemente conosciuta come ""Adversus haereses"""", ma il cui titolo completo è """"Smascheramento e confutazione della falsa gnosi"""", l'opera di Ireneo di Lione era stata originariamente concepita in due libri. Il primo doveva esporre la dottrina degli gnostici e il secondo confutarla. La stesura definiva fu invece in cinque libri. Ireneo la compose nella seconda metà del II secolo in greco, ma l'originale è andato in buona parte perduto già in età antica ed è giunta a noi in traduzione latina e, per alcuni frammenti, in armeno e siriano. Anche se mossa da un intento polemico e non meramente scientifico, l'opera è una delle fonti più antiche e autorevoli sullo gnosticismo, di cui Ireneo si presenta come un fine conoscitore e - come Tertulliano lo definì """"un esploratore curiosissimo di tutte le dottrine""""."" -
Prudenzio. Gli inni quotidiani-Le corone dei martiri
Gli studiosi riconoscono Prudenzio come il più grande poeta latino dell'antichità cristiana per la ricchezza, varietà e qualità della sua produzione. Il volume pubblica il Cathemerinon e il Peristephanon, i suoi capolavori poetici. ""Con i miei inni ho celebrato giorno e notte il Signore"""": questo dichiara Prudenzio nell'introduzione al Cathemerinon liber, che letteralmente significa """"libro quotidiano"""", cioè raccolta degli inni con cui consacrare i momenti più significativi della giornata. Il Peristephanon liber, ovvero Libro sulle corone, si compone di quattordici inni poetico-religiosi che intendono esaltare i meriti e le virtù degli eroi della militanza e della santità cristiana."" -
Epistola a Demetriade
Nel 413, in occasione della consacrazione della vergine romana Amna Demetriade, appartenente alla nota gens Anicia, la madre Giuliana commissionò a tre note figure religiose del suo tempo, Agostino, Girolamo e Pelagio, uno scritto che incitasse la giovane vergine nel cammino intrapreso. L'epistola-trattatello inviata da Pelagio rappresenta ""uno dei gioielli della letteratura cristiana"""" (G. de Plinval) e si presenta come una vera e propria istruzione morale, un """"protrettico"""" che tocca gli aspetti salienti della consacrazione verginale: il ruolo della Sacra Scrittura e della lectio divina, la virtù dell'umiltà, l'impegno ascetico, la testimonianza visibile di uno stile di vita """"discontinuo"""" rispetto a quello del mondo. Nonostante la condanna di Pelagio in seguito alla controversia da lui generata sulla dottrina della grazia e del libero arbitrio (418), l'Epistula ad Demetriadem continuò a essere letta anche nei secoli successivi per via della saggezza spirituale e della tensione ascetica di cui è pervasa, al di là delle venature naturalistiche e volontaristiche in essa contenute."" -
La cura delle malattie elleniche
Opera matura, sebbene scritta da Teodoreto appena trentenne, La cura delle malattie elleniche è l'ultima delle apologie della letteratura cristiana antica, che raccoglie dodici discorsi nei quali vengono messe a fronte le risposte pagane e quelle cristiane alle fondamentali questioni filosofiche. La verità è il motivo ispiratore della sua passione apologetica che dà vita ad una multiforme varietà di fisionomie di filosofi, storici, poeti, in un'alternanza di errori e di verità, stoltezze assurde ed intuizioni luminose. In uno stile essenziale e schematico Teodoreto ottiene così il pregio della schiettezza immediata e della facile lettura. -
Commento all'epistola ai romani. Commento alle epistole ai corinzi
Il Commento alle XIII epistole di Paolo di Pelagio costituisce l'opera più estesa del celebre avversario di Agostino: un commento sistematico a tutte le epistole paoline, fatta eccezione per quella agli Ebrei. Tale Commento risulta importante per far luce su alcuni aspetti del pensiero di Pelagio prima della polemica con Agostino: l'autore, infatti, non si limita a spiegare le parole dell'Apostolo, ma fa emergere il proprio punto di vista su tematiche fondamentali come il peccato originale, la grazia, il libero arbitrio. Un'opera fondamentale, dunque, per quanti vogliono conoscere la figura di Pelagio attingendo direttamente alle sue parole, senza il filtro delle opere del vescovo di Ippona che, per quanto rimanga una fonte importante, non può certo essere un testimone imparziale. La traduzione è preceduta da un'ampia introduzione che ricostruisce il contesto storico-dottrinale in cui Pelagio ha operato; vengono descritte le principali tematiche del Commento e analizzati alcuni problemi di tradizione testuale, in modo da fornire delle linee-guida per orientarsi meglio nella lettura dell'opera. -
Testamento di Salomone
Negli apocrifi la storia del leggendario anello ricevuto da Dio che permise al Re di assoggettare i demoni e costruire il Tempio di Gerusalemme. Il Testamento di Salomone è un testo pseudoapocrifo in cui il re Salomone è autore e protagonista. È infatti scritto in prima persona, attribuendo a lui il racconto della vicenda che lo vede protagonista, che ha inizio con la richiesta di aiuto da parte di un servo vessato dai demoni. Salomone riceve da Dio un anello che gli permette di piegare i demoni alla sua volontà così da costringerli a lavorare alla costruzione del Tempio di Gerusalemme. La collocazione culturale e cronologica del testo è complessa. Non si conosce l'autore, né la data di composizione. Probabilmente risalente al I-II secolo d.C., l'opera si è conservata nel greco della koinè, ma si ritiene che sia stata scritta originalmente in aramaico o ebraico. -
Panarion. Eresie 61-66
Un trattato per conoscere la Storia della Chiesa e delle prime comunità cristiane. ""Panarion adversus omnes haereses"""" è il capolavoro di Epifanio di Salamina (310/20-403) scritto contro tutte le eresie dell'epoca. L'autore si propone di confutare le eresie che attecchivano allora all'interno delle comunità cristiane e nel testo considera e combatte circa 80 eresie diverse. Ad ogni eresia associa l'immagine di un serpente velenoso per il quale suggerisce un siero, da cui il titolo dell'opera """"Panarion"""" ovvero """"cassetta dei medicinali"""" da utilizzare nella lotta """"contro il veleno dell'errore"""". Anche se è stato molto discusso dai posteri per la faziosità che talora l'attraversa, è un trattato prezioso per la quantità di notizie e documenti che riporta. Vi sono esaminate le eresie degli: apostolici, sabelliani, origeniani primi, manichei, ieraciti, ariani, audiani, fotiniani, martelliani, semiariani, pneumatomachi, anomei, antidicomarianiti, colliridiani, messaliani. Contro: Origene, Paolo di Samosata, Melizio, Aerio, Apollinare. Il presente tomo è il secondo volume del Panarion."" -
Vita di Germano di Auxerre
Un'opera che offre una preziosa testimonianza storica, politica, sociale ed ecclesiale del V secolo. Opera agiografica nella quale si narra la vita di Germano vescovo di Auxerre in Gallia tra il 418 e il 448, lo scritto è privo di date secondo l'uso dell'agiografia del tempo, disinteressata agli eventi storici e tesa invece all'edificazione del lettore; è concentrato piuttosto sull'ascesi personale di Germano, sui suoi viaggi e sui suoi miracoli più che sulla attività pastorale in senso lato. Ciò che si intende far emergere è la vita di un alter Christus: le guarigioni, gli esorcismi, il dominio sugli elementi naturali richiamano alla mente eventi biblici soprattutto neotestamentari che fanno di Germano un riflesso e un'imitazione di Cristo. Un testo utilissimo per informazioni sull'azione di Germano, nonché della situazione politica, sociale ed ecclesiale del suo tempo. La Vita è l'unica opera conosciuta di Costanzo del quale si hanno poche notizie. Il testo, risalente al 470-475 spesso retoricamente elevato, rivela una persona colta, familiare dei classici latini oltre che della Bibbia. -
Vita di Antonio
Un classico della letteratura patristica sulla vita monastica. La biografia di S. Antonio - monaco nativo di Alessandria d'Egitto, vissuto tra il III e il IV secolo - è il best-seller della letteratura cristiana; è infatti una lunga lettera scritta (IV sec.) in greco dal vescovo Atanasio ai monaci d'Occidente al fine di indicare loro nella figura di Antonio Abate l'ideale monastico puro. La Vita, qui presentata nella prima vera traduzione italiana, è interessante per l'attualità del messaggio, mentre l'introduzione evidenzia l'importanza della trasmissione e della diffusione di idee anche in ambiti apparentemente molto lontani fra loro (ascetismo cristiano e yoga). Note di commento, ricche e puntuali, sotto vari aspetti - filologico, storico, esegetico e storico-religioso - accrescono il valore di questo volume. -
Commento all'Apocalisse
Perché partire dal fondo, dall'ultimo testo delle Sacre Scritture? Perché iniziare i propri studi teologici proprio dall'Apocalisse? Forse perché è uno dei testi più enigmatici di tutti, quello di cui lo stesso san Girolamo diceva che ogni parola racchiudeva in sé un mistero e meritava riflessione e considerazione; forse perché è uno dei testi più dibattuti, per cui Beda può (e vuole) inserirsi in un ampio e vario dibattito. Forse perché l'inizio dell'VIII secolo fa sentire il giorno del Giudizio particolarmente vicino? Certo le pagine di Beda affascinano il lettore anche moderno, nella loro capacità di costruire giochi di immagini e significati, sempre avendo in mente lo scopo primo: aiutare il lettore nella crescita della sua fede. E questo fine ha cercato di rispettare anche la presente traduzione, unendo il rispetto per il testo con la comprensibilità che non allontana il lettore. -
Storia dei Goti
L'influenza determinante, il ruolo centrale che il popolo germanico ha avuto nelle origini dell'Europa. La Storia dei Goti di Iordanes, storico bizantino di lingua latina del VI secolo, si delinea come una storia a carattere nazionale: l'autore ripercorre le fasi di formazione della cultura e della società gota a partire dalle sue lontane origini scandinave, per poi narrare i momenti salienti della migrazione nel nord est Europa, attraverso l'analisi dei rapporti che essi hanno avuto con l'Impero romano e con gli altri popoli, fino alla formazione dei due grandi domini: quello visigoto in Gallia e quello ostrogoto in Italia. I Germani, attraverso le migrazioni in massa e la costituzione di regni romano-barbarici, hanno contribuito in maniera determinante a ridisegnare la carta politica, economica, sociale, culturale, linguistica dell'Europa, segnando una traccia inconfondibile nel destino delle nazioni moderne. L'opera di Iordanes contribuisce in maniera efficace a dimostrare quanto determinante sia stata la presenza dei Goti in Europa. -
Epistole
Uno spaccato prezioso per conoscere di vita e l'indole di un autore che poco ricorda l'austero ""Teologo"""" della tradizione bizantina. Le Epistole di Gregorio Nazianzeno, di cui il volume propone la prima traduzione completa in lingua italiana, costituiscono un osservatorio privilegiato per conoscere la vita e l'indole di un Autore che seppe raccontare, in una prosa d'altri tempi, la quotidianità posta sullo sfondo delle complesse vicende politiche e religiose della seconda metà del IV secolo d.C. Ne emerge un ritratto ricco e complesso per cui Gregorio è al tempo stesso il nostalgico cantore di una giovinezza trascorsa ad Atene, il figlio devoto, l'amico fedele, l'iraconda vittima del """"tirannico volere"""", l'ironico e inflessibile censore di condotte da biasimare. L'intero corpus è anche l'occasione unica per avvicinarci ad una linguaggio che trae linfa dal grande patrimonio della letteratura greca per esprimere una concezione di vita ormai pienamente cristiana.""